Itinerari
La Grotta di Santa Lucia (sentiero CAI n.221) (itinerari - ESCURS)
LA GROTTA DI SANTA LUCIA (sentiero CAI n.221) (Comune di Piobbico)
Tempo di percorrenza: 50 minuti (percorso in linea)
Lunghezza: 2 km. Dislivello: 140 metri.
Difficoltà: E
Ultima verifica dell'itinerario: 2024
Questa grotta è un anfratto profondo poco più di 20 metri creatosi con tra le pieghe della scaglia rossa che forma i suoli di questa parte del Monte Nerone. La sua collocazione, sotto la rupe del Cimaio, e la sua storia mistica e misteriosa, ne fanno un luogo di grande fascino.
Provenendo da Piobbico lungo la Strada Provinciale n. 82 di Rocca Leonella, poco dopo il paesino di Cardella la strada scende fino ad un piccolo ponte sul torrente Tragolone. In quel punto parte sulla destra la strada di ghiaia che è il prologo del nostro itinerario.
Si inizia a camminare su una strada di breccia che sale in direzione del Cimaio, quarta vetta del gruppo del Nerone e ben riconoscibile grazie all’imponente rupe che taglia in obliquo il suo profilo. Alla seconda curva che volge a destra, un sentiero scarta di lato all’esterno e scende subito in prossimità del torrente Tragolone. Si giunge ad un guado e poco dopo averlo attraversato il sentiero si impenna con una pendenza sorprendente. Questo tratto è ripido ma breve e dopo una piccola curva ci si ritrova in un pianoro erboso che precede l’ingresso nel bosco. L’acclività torna presto a farsi sentire ma la traccia è ben camminabile e ci porta in pochi minuti al cospetto dell’ingresso della grotta. Ingresso che si presenta con i resti di un vecchio muro che un tempo chiudeva l’apertura, quando probabilmente questo luogo era diventato un eremo abitato in modo permanente. La grotta si allunga sotto la volta rocciosa ed è divisa in due parti da un altro muro rimasto invece intatto. Pare che la prima parte fosse la chiesa, la seconda una sorta di canonica adibita a dormitorio. Ci sono affreschi sui muri e la luce che entra malgrado la profondità del pertugio rende tutta l’atmosfera suggestiva e mistica. All’esterno non c’è più il grande muro ma file di snelli alberi che comunque permettono di apprezzare quanto la grotta sia affacciata sulla valle, permettendo a chi l’ha vissuta di individuare chiunque fosse stato in procinto di salire. Il ritorno al punto di partenza è da compiersi percorrendo a ritroso il sentiero fatto fin qui.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 29.11.2024
Ultima modifica: 29.11.2024
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