Funghi, flora e fauna
Taccola - Corvus monedula
Taccola - Corvus monedula Linnaeus, 1758
Famiglia: Corvidae
In Italia è specie nidificante sedentaria, migratrice e svernante (SB, M, W).
Migra prevalentemente a marzo e da ottobre a metà novembre.
Dati accertati nella zona di studio (bacino del Metauro e litorale di Fano): stato fenologico: specie nidificante sedentaria e migratrice irregolare (SB, M irr). Nidificazioni certe (nidi utilizzati di recente, in cavità di rocce e di vecchi edifici). Frequenza di osservazione: frequente. Osservazioni: dal 1983 al 2024, per l’intero arco dell’anno. In tutta la zona di studio vive in zone con rocce a strapiombo, nei centri storici degli abitati e nelle aree circostanti con boschi radi, coltivi ed incolti erbosi, soprattutto nel settore alto-collinare e appenninico. Basso bacino: centro storico di Fano, le prime osservazioni risalgono al febbraio-maggio 1983, quando un gruppetto si è insediato nella ex Chiesa di S. Francesco o in edifici vicini (POGGIANI), poi la sua presenza è divenuta costante. Osservata anche nelle strutture portuali e lungo la spiaggia assieme a gabbiani comuni. Medio bacino e zona appenninica interna: Gola del Furlo, circa 300 individui il 22-4-1982 (DIONISI) e attualmente nidificante negli ambienti rupicoli (GIACCHINI e FANESI, 2019). Loc. Abbazia nell’alto Candigliano, 10 individui in volo (GAGGI, 1996). Gola di Gorgo a Cerbara, circa 80 individui il 22-12-1987 (POGGIANI). Balza dell’Aquila sul M. Catria, una colonia assieme a gracchi corallini. Risulta attualmente nidificante sui monti Catria, Petrano, campagna intorno a Cagli e a Cantiano e con osservazioni sporadiche sul Monte Nerone (LELI, com. pers.). Nidifica da alcuni anni sui ponti della superstrada nella Gola del Burano tra Cagli e Cantiano (GIACCHINI, com. pers.).
Osservazioni anteriori al 1979: ANTONINI (1869) la considera solo di passo in ottobre nella zona di Sant’Angelo in Vado (PU).
FALCONIERI DI CARPEGNA (1892) non la cita per la Provincia di Pesaro e Urbino; GASPARINI (1894) la definisce nelle Marche di passo in novembre e marzo-aprile, assai poco abbondante. La sua espansione nel bacino del Metauro concorda con quella più generale rilevata in Italia.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2002
Ultima modifica: 11.08.2024
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