Funghi, flora e fauna
La Lontra - Lutra lutra nel bacino del Metauro (sec. XX)
Lontra - Lutra lutra (Linnaeus, 1758)
Ordine: Carnivora - Famiglia: Mustelidae
La Lontra non è stata inserita tra specie presenti nel bacino del Metauro, dato che nessuna segnalazione della sua presenza è compresa nel periodo di riferimento del presente studio (1975-2015).
Fino ai primi anni del XX secolo la Lontra (Lutra lutra (Linnaeus, 1758)) era ancora presente in alcune località del bacino del Metauro. Attraverso le documentazioni bibliografiche e le segnalazioni di cacciatori è stata ricostruita la storia del suo tragico declino fino alla sua totale scomparsa, avvenuta senza quasi ce ne rendessimo conto.
GHIGI (1911) riporta che nei primi anni del XX secolo era frequente nel torrente Burano presso Cagli. Verso il 1940 nel Fosso di Bellaguardia, situato nelle vicinanze della Gola del Furlo, la Lontra era ritenuta piuttosto frequente, prediligendo le carpe che trovava nel bottaccio del locale mulino (ESPOSITO su ricordi del nonno Luciano Balducci, com. pers.). Un'inchiesta sulla distribuzione della Lontra svolta dal Laboratorio di Zoologia applicata alla caccia ha dimostrato che nel 1947 il mustelide era frequente nel tratto di Fiume Metauro che ricade nel Comune di Fossombrone ed in altri comuni limitrofi (CAGNOLARO, ROSSO, SPAGNESI, VENTURI 1975). Sempre del 1947 è un esemplare ucciso nel fiume Metauro e conservato per anni imbalsamato in una pellicceria di Pesaro (BRILLI-CATTARINI, com. pers.). In quegli anni, seppure irregolarmente, la Lontra abitava ancora nel bacino del Metauro, come dimostra la segnalazione relativa a due distinti rinvenimenti nel basso Metauro nel 1948 e 1950 circa (FELICETTI, com. pers.) (1). Sempre al 1950 risale l'ultima segnalazione certa dell'uccisione di tre esemplari, da parte di un cacciatore, nel Fiume Candigliano (PANDOLFI 1975). La scomparsa della Lontra dal bacino del Metauro potrebbe risalire ai primi anni ’60 del secolo scorso: è infatti del 1962 l'ultimo rinvenimento che ha avuto luogo in Comune di Borgo Pace (CAGNOLARO et al., 1975). La sua presenza in prossimità della Gola del Furlo continuò a venire segnalata fino agli anni 1972-73, ma ciò potrebbe essere dovuto a confusione con avvistamenti di individui di Myocastor coypus (Nutria, grosso roditore acquatico detto anche "Castorino"), sfuggiti da alcuni allevamenti in cui erano confinati come animali da pelliccia. La Nutria è ancora presente nel F. Metauro, anzi in espansione, e continua a venire confusa con la Lontra.
Oggi questo Mustelide dalle abitudini acquatiche e notturne è scomparso non solo dalle acque del Metauro, ma da tutta la Provincia di Pesaro e Urbino e le Marche. In altri corsi d'acqua della Marche la Lontra è sopravvissuta fino ai primi anni del 1970, come rivelano le segnalazioni del 1970 a Sassoferrato (AN), riferite al T. Sentino. Infine la scomparsa ufficiale viene decretata nella primavera del 1982 da una équipe di ricercatori guidata dagli specialisti inglesi Sheila MacDonald e Christopher Mason, i quali, dopo attenti studi sul campo, che hanno compreso il F. Candigliano, dichiararono la completa estinzione nella Regione, estinzione successivamente confermata dai risultati ottenuti dai membri del Gruppo Lontra al termine di un censimento nazionale (PANDOLFI, FERMANELLI, MC DONALD, MASON 1982).
I motivi che hanno portato alla sua estinzione sono molteplici; anzitutto la pesante alterazione dell'habitat, con sconvolgimenti degli alvei e dei greti fluviali per la massiccia regolamentazione delle acque, con arginature artificiali, dighe ed eliminazione della vegetazione ripariale in cui la Lontra trova rifugio. A ciò si aggiunge l'inquinamento delle acque (a questo proposito la Lontra è un ottimo indicatore biologico della purezza delle acque), la caccia (fino al 1971 era considerata dalla legge "nociva" e solo dal 1977 venne considerata specie protetta) e, non ultimo, il disturbo derivato dall'eccessiva attività di pesca sportiva. La sua distribuzione attuale in Italia comprende le regioni meridionali, Basilicata in particolare.
NOTE (1) 27-09-1982, segnalazione di Agostino Felicetti di Fano. Una Lontra uccisa intorno al 1950 (novembre) nel Metauro a circa mezzo km dalla foce. Il cacciatore, un certo "Giovannino", era appostato di notte ai bordi di un'ansa del fiume dove aveva un'anatra viva da richiamo; ad un certo momento udendo l'anatra starnazzare ha potuto vedere il capo di un mammifero solcare la superficie dell'acqua. Pensò si trattasse di un cane che cercava di uccidere il richiamo. La testa sparì e ricomparve vicino al richiamo, il cacciatore sparò ma non vide il "cane" salire a galla. All'alba trovò l'animale che portò in città dove fu riconosciuto come Lontra (la osservò lo stesso Felicetti). Un'altra Lontra pare sia stata rinvenuta morta da Beppe Nardini, sempre lungo il Metauro, circa due anni prima (1948 ?), questa volta a circa 3 km dalla foce.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 13.11.2004
Ultima modifica: 04.08.2024
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