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Ignoto pesarese: Via Crucis

Urbania: Museo Civico e Pinacoteca

Sant'Angelo in Vado: Museo Civico Archeologico Tifernum Mataurense


Il Museo, ubicato in Via Pratello di S. Maria, è ospitato nell'ex Convento di S. Maria extra muros e raccoglie le testimonianze archeologiche della città romana di Tifernum Mataurense, attuale Sant'Angelo in Vado.

L'esposizione ha privilegiato la documentazione archeologica del territorio comunale, partendo dagli insediamenti preistorici rinvenuti nei terrazzi fluviali di Sant'Angelo in Vado e dell'alta valle del Metauro, fino alla fase tardoantica e alto medievale. Infatti, sono visibili tutte le iscrizioni (lapidi, cippi, are, ecc.) rinvenute nell'area urbana dell'antica Tifernum Mataurense e i materiali d'uso più significativi del municipio romano e del suo territorio, scoperti nei rinvenimenti di superficie e soprattutto negli scavi effettuati dal 1959 al 1999 (ceramiche, vetri, monete, oggetti d'uso, lucerne, ecc.).

Il percorso espositivo si apre con una breve storia dell'archeologia vadese, nel corridoio d'accesso alla sala II, attraverso fotografie aeree, piante ricostruttive e pannelli illustrativi, che permettono di ricostruire la storia delle scoperte nel municipio romano di Tifernum Mataurense.

La raccolta della sala II prende avvio dalle testimonianze preistoriche e protostoriche del territorio, in particolare quelle rinvenute nel terrazzo fluviale alla confluenza del fiume Metauro con il torrente Morsina, dove poi si è insediato l'abitato romano. Gli oggetti in selce, in pietra levigata, in ceramica d'impasto e in bronzo collocati nella vetrina 1 sono quindi particolarmente preziosi per determinare le varie fasi cronologiche di vita prima dei romani, dal Neolitico alla seconda età del Ferro: punte di freccia in selce, ascia-martello in pietra levigata, appendici asciformi di vasi d'impasto, spillone e fibula in bronzo.

Il percorso prosegue poi per temi sulla quotidianità della città romana: oggetti per l'illuminazione (lucerne) e ceramica da tavola a vernice nera (vetrina 2); stoviglie da mensa in terra sigillata italica e a pareti sottili (vetrina 3); monili e vetri (vetrina 4); giochi e giocattoli (vetrina 5); pesi e misure (vetrina 6); decorazione architettonica, frammenti di statue, aghi crinali e glirarium (vetrina 7); circolazione monetaria dal III secolo a.C. al VI secolo d.C. (vetrina 8); lapidario (al centro della sala e lungo due pareti) con tutte le iscrizioni tifernati comprese quelle che il cardinale Stoppani fece trasportare ad Urbino nel 1755. Inoltre, nella sala II è possibile esaminare le uniche due statue marmoree di Tifernum Mataurense: una statua acefala di togato e un enigmatico busto di un illustre personaggio tifernate, assegnato ad età adrianea.

Nella sala III la Soprintendenza per i Beni Archeologici ha allestito una piccola esposizione degli scavi effettuati nel 1999 nel Campo della Pieve di Sant'Angelo in Vado (ex proprietà Monti ed ora area archeologica di proprietà comunale), dove era ubicata una Domus con interessanti mosaici. Alcuni pannelli presentano le risultanze dello scavo 1999 e i rilievi delle fasi archeologiche rinvenute. I manufatti (ceramiche, monete, oggetti di bronzo, ecc.) documentano un lungo periodo di occupazione di quest'area del municipio romano, collocata nel quartiere orientale all'incrocio tra un cardine e un decumano. In particolare, sono ben attestate le fasi di vita dal I al IV-V secolo d.C.

Informazioni (aggiornamento al 18-7-2024): 0722 819914.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 21.12.2006
    Ultima modifica: 18.07.2024

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