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Cagli: Chiesa di S. Bartolomeo

Cagli: Chiesa e Convento dei Cappuccini e Abbazia di S. Geronzio


Sul colle presso il centro storico di Cagli, un tempo di San Geronzio, il 16 dicembre 1565 si insediava la Comunità religiosa dei Padri Cappuccini.

Lo spazio sottostante parte del convento e della chiesa conserva i resti di una cospicua porzione della Rocca di Francesco di Giorgio Martini e ancor oggi una lunga scalinata collega il convento con il Torrione.

La chiesa ha una copertura a capanna e un basso portico a tre archi che poggia su dei pilastri quadrangolari in muratura con volta a crociera. Il piccolo campanile è a vela.

L'interno è ad aula unica a quattro capriate con volta sopra l'altare maggiore e il coro. Il lato destro presenta tre cappelle tra loro intercomunicanti.
Nell'altare della prima cappella la pala raffigura San Serafino da Montegranaro guarisce una bambina inferma, nella seconda cappella è collocata una statua di San Francesco datata 1923 mentre, nella terza cappella, l'altare ospita San Lorenzo da Brindisi comunicato da Gesù.
L'altare maggiore, caratterizzato da un monumentale ciborio seicentesco in legni policromi e tarsie in osso e madreperla, presenta la pala raffigurante Cristo Morto sorretto da un Angelo, fra i Santi Innocenti, Geronzio, e Caterina d'Alessandria", opera del primo Seicento recentemente attribuita a Girolamo Cialdieri.

Della struttura conventuale riveste una certa importanza il refettorio, con la grande pittura ad olio dell'inizio del Seicento raffigurante la Lavanda dei piedi.
La scena è racchiusa entro una finta cornice ai lati della quale sono ritratti a figura intera San Francesco e Sant'Antonio da Padova.
Le pareti del refettorio sono abbellite da 12 santi e dal Cristo dipinti a mezzo busto entro finti quadri uniti tra loro da festoni.

Abbazia di S. Geronzio

Sorgeva sul colle dove si trovano i già citati Convento dei Cappuccini e Rocca di Francesco di Giorgio Martini.
(da www.Wikipedia.org, consultata il 2 ottobre 2012) L'abate di San Geronzio è uno dei protagonisti (insieme al Vescovo, al Priore della Canonica e alle maggiori casate cagliesi) dell'accordo con il quale nel XII secolo si costituisce il libero Comune di Cagli.
Il cenobio benedettino fu unito nel 1290 alla Mensa vescovile per volontà di papa Niccolò IV negli anni del forte impegno del pontefice per la ricostruzione e traslazione della città di Cagli avvenuta a partire dal 1289 su disegno di Arnolfo di Cambio. Nel "Liber appassatus" del contado di Cagli del 1339, i beni intestati al cenobio sono, però, già ridotti a poca cosa, segno di un'avanzata incorporazione. Infine negli elenchi di chiese del 1468 non vi sono più beni riferiti al cenobio.
Ormai in stato di abbandono il complesso abbaziale con il relativo colle viene ceduto per l'edificazione di un'avanzata Rocca romboidale (collegata alla sottostante città tramite il Torrione e l'ancor esistente "soccorso coverto") ideata da Francesco di Giorgio Martini per volere del duca Federico da Montefeltro. La Rocca (in costruzione nei primissimi anni Ottanta del XV secolo) è parzialmente smantellata del 1502 durante gli eventi legati alle mire espansionistiche del Valentino figlio di papa Alessandro VI. Nel 1565 si dispone la costruzione di un convento dei Padri Cappuccini che sarà eretto nel giro di pochissimi anni sul colle ove un tempo sorgeva l'abbazia di San Geronzio. A ricordo di ciò la chiesa conventuale cappuccina fu dedicata al santo protettore della città di Cagli.

BIBLIOGRAFIA
MAZZACCHERA 1997
MAZZACCHERA 1998
ARSENI 1996
MAZZACCHERA e MONTEVECCHI: Gaetano Lapis. I dipinti di Cagli


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 02.10.2012

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