Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Documenti storici - 1596

Carnevale di Fano - Documenti storici - 1640

Carnevale di Fano - Documenti storici - XVII secolo


DELLE
NOTITIE HISTORICHE
SOPRA LA FONDATIONE, VARIETA' DE' GOVERNI,
E SUCCESSI MEMORABILI
DELLA CITTA' DI FANO
LIBRI VI.
Ne' quali, secondo la serie de' tempi,
e la cagione delle contingenze,
si toccano i fatti ancora de' Prencipi,
e di altre Città d'Italia,
DI VINCENZO NOLFI.
PARTE PRIMA.
* * *

HISTORIA DI FANO
... In memoria di un soccorso portato alla fortezza di Perugia, nel tempo di certe indulgenze antiche mantenute sù la tradizione, che chiamavano indulgenze le Perdonanze di S. Paterniano, perchè con molto concorso andava il Popolo a visitar quella Chiesa, le quali cadevano verso al mezo del Mese di Giugno, e cominciavano dal Mercordì, duravano per i sette giorni seguenti, la Domenica che accadeva frà li detti sette giorni si faceva la festa d'un corso di Cavalli e questo cominciava dal Bignano, prendendo le mosse al principio d'un luogo, ove fù poi il Giardino de' Malatesti, vicino alla Chiesetta, che hoggi si chiama la Madonna di Cucurano, e terminavano la Carriera, venendo per retto tramite sopra la strada Flaminia, sù la Piazza avanti la Chiesa del Duomo.
Al primo, che giungeva, se li dava per premio un Palio di scarlatto di braccia nuove, et un braccia di panno bianco.
Al secondo una Porchetta arostita.
All'ultimo un Gallo con una borsa di scamoscio piena di cenere.
Il Giovedì grasso parimenti fù introdotto un giuoco detto delle trippe, perchè i Macellari da una, et i Piazzari dall'altra parte nella Piazza grande facevano con molto riso del Popolo alle trippate frà di loro, ma perchè fù giudicato giuoco indecente alla vista de' Cittadini, fù levato, e furono stabiliti a spese de' Macellari due Palii di valore di dodici Ducati per ciascheduno, uno per il detto giorno, l'altro il dì della Domenica di S. Lazzaro, e questi si davano a coloro che facevano miglior colpo con le Balestre.
Domenica di Carnevale si correvano quattro Palii, uno dalli Cavalli, che cominciavano le Mosse dall'istesso luogo del Bignano, e correvano fin alla Piazza del Duomo, dove stavano i Palii.
Al Primo si dava, come nell'altro, braccia nove di scarlatto, et un braccio di panno bianco.
Al Secondo un para di guanti, al Terzo un Gallo.
Un'altro si correva dalle Cavalle, al primo, che giungeva, si davano sei braccia di panno verde, al secondo una Gallina, al terzo un par di sponi.
Il Terzo Corso era degli Asini, al primo si dava un Porco salato, all'ultimo la Metà di una testa parimenti di Porco involta in un pezzo di stora.
Il Quarto era degli uomini ignudi, e questo si cominciava pur fuori di Porta Maggiore, e terminava sù la stessa Piazza del Duomo; al primo, che giungeva, donavasi una bella spada, all'ultimo una spada di legno coperta di orpello, e quindi colora, che correvano, chiamavansi Spadaroli, et una figura, dalla quale prendevano le mosse, anche oggi chiamasi, la figura de' Spadaroli.
L'ultima Domenica di Settembre si tirava a segno con quei Balestroni antichi, che portavano frezze et a quello che faceva miglior colpo si dava un Palio di Scarlatto, al Secondo una Balestra, al Terzo una Rotella, e prevalse tanto questo esercizio nella Città, che in simil sorte di armeggiare furono i nostri in quei tempi stimati i migliori Balestrieri di tutta la Marca, e perciò si ritrova, che negli armamenti sempre si chiedevano i Balestrieri di Fano.
E tutti questi corsi, e feste durarono per tutto il Dominio de' Malatesti.

... Frà le altre feste, che volevansi fare per trattenimento del Popolo nella Città di Carnevale, come di correr palii, di uccider il Porco in isteccato, di Caccia al Toro e simili, se ne faceva una il Martedì sia di Piazzari da una, et i Macellari dall'altra parte, i quali combatteva insieme con le trippe di Buoi uccisi al Macello, siccome si è accennato di sopra, e perchè riuscivano a gli occhi delle Persone civili più dispiacenti, che di diletto, fù in Consiglio preso partito, che si abrogasse il detto giuoco, et in sua vece si sostituisse il tiro di Balestra al Bersaglio, il giorno della Festa di S. Lazaro, con conditione, che il primo, che più si accostava alla Brocca, guadagnasse un Palio di panno di valore di dodici ducati, il secondo una Balestra di due ducati, il Terzo una Rotella, il che fù osservato per molti anni, facendo far la spesa alli stessi Macellari, e Piazzari.

Da: Manoscritti Federici n. 80, pag. 294, 295, 456 - Biblioteca Federiciana di Fano

Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 19.04.2006
    Ultima modifica: 19.04.2006

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