Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Edizione 1890

Carnevale di Fano - Edizione 1893

Carnevale di Fano - Edizione 1891


CRONACA E NOTIZIE VARIE

CARNEVALE - Egli è certo che l'allegria di una volta nel tempo del carnevale non tornerà mai più; nè più torneranno le feste e i divertimenti di parecchi anni addietro, quando nella nostra città era tradizionale la concordia e la quiete. Quest'anno poi il carnevale è più morto del solito. Giovedì, il giovedì grasso ormai passato di moda da noi come le calze corte, tentarono di risvegliarlo parecchi bravi giovinotti Sott'Ufficiali della nostra guarnigione, con una mascherata riuscitissima rappresentante il Trionfo di Bacco.

La popolazione accorse a vedere la bella mascherata e a udire le musiche e gl'inni baccanali, e si divertì assai, plaudendo in cuore a quei bravi giovinotti che hanno tentato rialzare lo spirito infiacchito. Copioso, comico assai e ben diretto il loro tiro di coriandoli, corrisposto da molti con energia. In sul finir del corso qualche monello, crediamo, lanciò pallottole di neve inverso il carro; di che i Sott'Ufficiali, ben a ragione, s'indispettirono; e la cittadinanza ne fu irritatissima. Però è a sperare che l'onta di qualche ragazzaccio maleducato non sia fatta ricadere sulla popolazione, e che martedì, ultimo di carnevale, la mascherata graziosa rifarà corso.

La sera stessa i Signori Sott'Ufficiali dettero una festa di ballo nell'ex convento di S. Filippo, la quale riuscì splendidissima per concorso di maschere, del bel sesso e della buona società. Molti gl'invitati intervenuti, notiamo tra gli altri il nostro Signor Sindaco Duca Di Montevecchio e la sua gentile Signora, il Conte Giuliano Bracci, il Conte Antonio Castracane, il Deputato Mariotti e molti altri egregi cittadini. Le danze durarono fino alle 5 del mattino. I sott'Ufficiali fecero con molta cortesia e distinzione gli onori della festa.

Verso la mezzanotte il bravo Tetè con il pingue Toni eseguirono diversi esercizi acrobatici che destarono ammirazione ed applausi. Non mancò neppure una lauta cena, durante la quale l'allegria e la battaglia de' frizzi toccò il colmo.

Tutto sommato una festa co' fiocchi.

Un bravo di cuore ai Sott'Ufficiali dell'87. Regg. Fanteria e al Colonnello Comandante il nostro Presidio. I cittadini hanno con piacere notato come l'87. Regg. siasi segnalato tra noi nel giorno della beneficenza e nel giorno del divertimento, e ne terranno mai sempre grata ricordanza.

Da: "L'Annunziatore" n. 6 del 7/2/1891

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CRONACA E NOTIZIE VARIE

Carnevale - Com'era vivo desiderio della popolazione, la bella mascherata dei Sottufficiali uscì di nuovo martedì, ultimo di carnevale. Aprì il divertimento la musica cittadina, percorrendo varie volte il corso, che in breve fu gremito di persone; mentre i balconi e le finestre, in un momento, si empirono di belle signore e graziose signorine. Alle 4 pom. uscirono i carri modificati della mascherata di giovedì. Precedevano i cavalieri di Bacco, seguiva un carro con la musica, cui maestoso tenea dietro quello dell’Immaturo figlio di Giove, in sul quale Satiri e Dii Rusticanti tributavano onore all’allegro Dio che, non già pargoletto attaccato alla coscia di Giove si stava come favoleggiaron gli antichi, ma seduto a gran pompa alla base di un gigantesco trofeo di bottiglie giganti; quelle stesse bottiglie della precedente mascherata che – se ne vedon tante – camminavano dietro a’ cavalieri. E il contenuto delle bottiglie – e questa è originale – cioè gli uomini, stavano sur un altro carro mascherati in tutte le guise dal Pierot al Brighella.
Il corso organizzato dai signori Bonini, Casoli e Laudato, riuscì ordinato, grazioso, brillante. Animatissimo e copioso fu il getto di confetti e fiori dai carri, dai balconi, e dalle comitive allegre di giovani che percorrevano a piedi la via. Era una gara generale, un incrociarsi continuo di mazzetti e di fiori sciolti, uno scrosciar insistente di confetti d’ogni colore.
La sera, alle ore 8, nell’ex Convento di S. Filippo, vi fu una seconda festa di ballo, la quale riuscì splendidissima. Molte ed eleganti le maschere, grande il concorso delle persone; il fiore della cittadinanza fanese v’era rappresentato.
Alle ore 10 circa una grata sorpresa venne fatta da cinque belle Margherite che entrarono nella sala al suono della marcia reeale. Sulla corona delle Margherite leggevasi il motto: W. Casa Savoia.
Alle 11 i signori Bonini – il bravo e simpatico Maestro di Scherma del Reggimento – il Sig. Murgia e il Sig. Pompei eseguirono con eleganza e precisione di movimenti la parodia d’Ercole, e quella del Finto morto che destarono un vero entusiasmo.
Un brillantissimo Dottore senza tuba, tenne allegri co’ suoi motti spiritosi per tutta la serata. Non mancò la solita lauta cena, di circa 200 coperti, preparata e diretta dal Sig. Tito Romagnoli, Cantiniere del Reggimento. La più briosa allegria fu durante la cena; dopo si ripresero animatissime le danze fino alle 5 del mattino.
Ne piace a titolo d’encomio pubblicare qui i nomi dei Sottufficiali componenti la Commissione direttiva della festa: Signori Gambino, Petrella, Murgia, Laudato, Casoli e Bertozzi. A questi signori e a tutti i loro egregi colleghi del Reggimento, un bravo di cuore e un vivo ringraziamento a nome della cittadinanza fanese.

Da: "L'Annunziatore" n. 7 del 14/2/1891


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 11.01.2005

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