Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1939
Il carnevale a Fano
Assegnazione dei premi nel Concorso del cartellone
Fano, 4.Si è riunita il 3 gennaio la Commissione giudicatrice del Concorso per il Cartello pubblicitario del Carnevale fanese 1939, composta del signori: cav. Giuliano Solazzi, presidente; prof. Vittorio Morelli, rappresentante del Sindacato nazionale di Belle Arti; prof. Giorgio Spinaci, segretario interprovinciale dei cartellonisti; ing. dott. Cesare Eusebi; ing. dott. Rodolfo Luttichau. La Commissione dopo aver notato come gli artisti della regione marchigiana abbiano risposto in pieno all'appello, presentendo venticinque cartelli, quasi tutti degni di considerazione, ha assegnato all'unanimità il primo premio al bozzetto dal motto «Victoria» opera del noto pittore pesarese Sandro Gallucci, bozzetto che, a giudizio della Giuria, si distacca da tutti gli altri, per decisi pregi d'arte e nel puale è raggiunto, con estrema semplicità di mezzi, un perfetto equilibrio tra i valori compositivo-coloristici ed una efficace aderenza al tema. Ha attribuito, inoltre, il secondo premio ex aequo al bozzetto dal motto «Il Carnevale impazza» del pittore Werther Bettini e a quello dal motto « Pappus » del pittore Tullio Zicari, l'uno notevole per valori compositivi, l'altro, sopratutto, per valori pittorici; ed ha ritenuto di dover segnalare Nino Caffè per il cartello dal motto «Maschera rosa», Bruno Baratti per il cartello dal motto « Metauro », Rino Fucci, per il cartello dal motto «Maresca», Wilman Schiroli per il cartello dal motto «A Fano danzando si va!». Da: Il Messaggero del 5/1/1939
***********************
Attività della Carnevalesca
Si è adunato il Consiglio direttivo della Carnevalesca, che ha trattato questioni di carattere organizzativo per le manifestazioni ed i festeggiamenti del prossimo carnevale.Fa parte del programma anche la Mostra del Cartello carnevalesco, che sarà allestita nella sala dell'ex Teatrino Cesare Rossi: così tutti potranno ammirare la larga e cospicua partecipazione degli artisti marchigiani all'ormai classico e tradizionale concorso.
Da: Il Messaggero del 10/1/1939
***********************
Il 3° Concorso del Cartello
pubblicitario carnevalesco a Fano
Fano, 10 Come abbiamo già annunciato, il terzo concorso per il cartello del Carnevale fanese ha ottenuto uno stupendo successo. Quattordici artisti delle nostre Marche, con venticinque bozzetti, hanno risposto allappello, dando prova, quasi tutti, di sensibilità, di genialità, di schietta comprensione dllargomento.
Dominano, con cartelli inconfondibili, i due cartelli dovuti allillustre pittore pesarese Sandro Gallucci, uno dei migliori rappresentanti della giovane pittura italiana.
Nino Caffè, che anche nei concorsi degli anni precedenti si era svagato in una interpretazione giocosa e simpaticamente grottesca del Carnevale frusagliano, ha presentato due cartelli saporosi e squillanti di colori, assai notevoli dal lato artistico e pubblicitario.
Tullio Zicari, il vincitore del 1937, ha inviato tre originalissimi mosaici di carta e un solido pastello: ha sempre una immaginativa sbrigliata ed una intonazione caricaturale, che gli consentono una simpatica varietà di linguaggio.
Wilman Schiroli è sempre piacevole ed elegante. Il giovanissimo fanese Marcello Diotallevi è un ottimo illustratore e ha tutte le qualità per diventare anche un ottimo cartellonista.
Werther Bertini, che ha vinto il concorso nazionale dellanno passato in collaborazione con Marzio Della Costanza, raggiunge nei suoi due cartelloni effetti di inconfondibile e raffinata eleganza.
Il fanese Rino Fucci ha due cartelli accurati ed eleganti, in cui fonde il tema carnevalesco con lambiente marino.
Anche il ceramista Bruno Baratti si fa onore con un massiccio testone rosso su fondo grigio-azzurro e con un bel pulcinella di alto valore artistico.
Meritano di essere ricordati con lode Cesare Fabbri, Cecilia Picciola, Elso Sora ed Angelo Rossi.
Da: Il Messaggero del 11/1/1939
***********************
Il terzo concorso
del cartello carnevalesco a Fano
Fano, 11 - Siamo già al terzo concorso per il cartello del Carnevale fanese. Tre date: 1937, 1938, 1939: un crescendo di simpatie, una ricchezza sempre più squisita di opere. Quattordici artisti della nostra regione, con 25 bozzetti, hanno risposto allappello: 25 bozzetti, di cui solo uno è dilettantistico ed oltre una ventina, invece, sono esempi degnissimi di sensibilità, di genialità. Di schietta comprensione dellargomento.
La Commissione giudicatrice, di cui faceva parte, quale rappresentante del Sindacato Nazionale di Belle Arti, lo scultore prof. Vittorio Morelli di Ancona, ha prescelto un cartello del pittore pesarese Sandro Gallucci, dallaugurale motto Victoria. Nel suo giallo, il pierrot scatta vivace da un tenerissimo cobalto, con note discrete di bianchi e di neri; composizione, leggenda, colori squillano in un serrato ritmo di toni e di piani, realizzando unopera originale e squisitamente moderna. Non so esprimermi meglio di quanto dice, con laconica esattezza, la relazione della Giuria, che, cioè, il cartello vincitore si distacca da tutti gli altri per decisi pregi darte e raggiunge, con estrema semplicità di mezzi, un perfetto equilibrio tra I valori compositivo-coloristici ed una efficace aderenza al tema.
Bello, dello stesso Gallucci, laltro bozzetto, e forsanche superiore al primo nel tessuto pittorico preziosissimo nei delicati accordi tonali: perle e rubini naviganti su un velluto nero trapunto di gemmei coriandoli; ma un po cupo, e direi quasi tragico.
Della personalità artistica del Gallucci è superfluo il riparlare: si sa che ha raggiunto ormai una compiutezza ed una maturità tali, da farlo annoverare tra i migliori rappresentanti della giovane pittura italiana, che ha esposto più volte alla Biennale di Venezia, che alcune sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private, prima fra tutte la Galleria dArte Moderna di Firenze.
Ed ecco Nino Caffè solido artista, di cui sono noti i recenti successi a Venezia, a Napoli, in Ancona, a Pesaro ed altrove, e che anche nel genere pubblicitario ha un suo stile ben definito con due cartelli sapidi e scanzonati, carichi di colore e di festa. Il bozzetto giallo-nero-rosso, se fosse stato meglio studiato nella disposizione della scritta e più immediatamente leggibile nel nastro della stella filante avrebbe ottenuto, ritengo, un tangibile riconoscimento.
Werther Bettini, che lanno passato, in collaborazione con Mario Della Costanza, ha vinto il concorso, non smentisce la sua fama di cartellonista intelligente e raffinato: notevole soprattutto dal lato compositivo,quantunque non troppo felice nella rapportazione dei verdi e dei viola, il cartello ove tripudia gioiosa unaccolta di mascherine multicolori.
William Schiroli, fanese, non è certo profondo, ma è sempre piacevole, gaio ed elegante; il giovanissimo Marcello Diotallevi, pure di Fano, traduce sul cartellone, con mano spigliata, ma un po troppo frettolosa, la visione fiabesca che ha appreso alla Scuola del Libro di Urbino ed è ancora legato ad una tecnica da illustratore.
Dai suoi mosaici di carta, Tullio Zicari trae buoni accordi coloristici e saggi accostamenti di masse; il suo bozzetto verde-rosso-nero sarebbe opera di maggior pregio, se non tradisse, nelle figurazioni, una faciloneria da giornale umoristico. Una buona rapportazione pittorica ha anche il pastello dal motto Bucce, di sapore, forse, sironiano.
Garbati, accuratissimi, se pure un po calligrafici, i due cartelli di Rino Fucci, che interpretano il Carnevale in funzione del nostro ambiente marinaro e sposano simpaticamente paranze latine e allegre brigate carnevalesche guizzanti delfini e briose mascherine.
Bruno Baratti tratta anche il cartellone con gusto di maiolicaro: più che nella decorativa, massiccia testa rosso mattone, piace nel pulcinella grigio-rosso, dipinto su uno schema circolare, che vedrei volentieri tradotto sovra un piatto di ceramica.
Sobrio ed armonico il cartello di Cesare Fabbri; vivo nella composizione ma un po stridente nelleffetto cromatico quello di Elso Sora; come sempre signorili, freschi e delicati, quelli di Cecilia Picciola, allieva del grande Francesco Carnevli. ((sic! N.d.r)
Vanno ricordati anche Angelo Rossi di SantIppolito, uno dei vincitori del concorso del bianco-nero per lultima Biennale Veneziana, e Dante Domenicucci di Urbino, di cui conosco alcune belle acqueforti illustrative di Cervantes e che spiace siasi presentato troppo alla brava, senza riuscire, peraltro, ad esprimersi chiaramente nel linguaggio del cartellone.
La Giuria, dopo di Gallucci, ha premiato ex aequo Bettini e Zicari ed ha segnalato Baratti, Caffè, Fucci, la Picciola e Schiroli.
ENZO CAPALOZZA
Da: Il Popolo di Roma del 12/1/1939
***********************
Echi del concorso del Cartellone
Dopo lo splendido successo del Concorso per il Cartello Carnevalesco per il 1939, è pervenuto al Presidente della Carnevalesca dell'O.N.D., cav. Giuliano Solazzi, la seguente lettera dello scultore prof. Vittorio Morelli, Segretario Interprovinciale delle Belle ' Arti delle Marche e rappresentante del Sindacato Nazionale delle Belle Arti nella Commissione Giudicatrice del Concorso stesso:«Ho il piacere di comunicarvi che il Fiduciario Nazionale prof. Ugo Ortena, nell'accusare ricevuta della relazione del Concorso del Cartellone del Carnevale Fanese, si compiace vivamente per l'esito del concorso stesso e a mio mezzo vi fa pervenire il suo ringraziamento per avere voluto anche quest'anno chiamare gli artisti delle Marche ad una gara così significativa».
Da: Il Messaggero del 18/1/1939
***********************
Il Concorso per il cartello del Carnevale fanese
Il III° concorso per il cartello del Carnevale fanese ha ottenuto un lusinghiero successo. Quattordici artisti delle nostre Marche con 25 bozzetti hanno risposto all'appello dando prova quasi tutti di sensibilità, genialità e schietta comprensione dell' argomento. Oltre i cartelli di Sandro Gallucci, vincitore, degni veramente di nota i cartelli di Nino Caffè, di Rino Fucci, di Zicari, Shiroli, Werter Bettini e Baratti. Da: L'Ora - Settimanale Fascista della Provincia di Pesaro del 27/1/1939***********************
TRADIZIONI MARCHIGIANE
La Mostra del Cartello per il Carnevale di Fano
Fano, 30Ieri sera nel grande pronao del Teatro della Fortuna, si è aperta la mostra delle opere splendide presentate dai vari artisti partecipanti al Concorso del Cartello per il Carnevale 1939.
I numerosi cartelli, sfavillanti nei bei disegni e ottimi colori, sono disposti dintorno al magnifico pronao, ed hanno effetti stupendi.
Una folla numerosa si è assiepata in questo pomeriggio presso la mostra, e si è assai interessata per la genialità delle composizioni allegoriche, così differenti, ma così rispondenti alle finalità della mostra stessa.
Possiamo confermare che lidea del Concorso del Cartello carnevalesco è stata accolta da generali simpatie, e che la odierna mostra del cartello ha costituito un vero successo darte. Daremo relazione circa le opere presentate.
Da: Il Messaggero del 31/1/1939
***********************
IL TRADIZIONALE CARNEVALE DI FANO
Il programma
delle attraenti manifestazioni
--------------------------------------------
Spettacoli comici e lirici Gare di pattinaggio Veglioni e danze Il corso mascherato
Fano, 3Come è ovunque noto le feste tradizionali carnevalesche riescono nella nostra città sempre più grandiose e imponenti. In questo anno i festeggiamenti saranno addirittura eccezionali, sia per lentità dei premi, sie per i numeri maggiori del programma, che questanno hanno anche una magnifica stagione lirica. Si prevedono folle enormi di popolo, che converranno da punti anche lontani della regione.
Fin dora possiamo precisare la superba preparazione - che è tuttora fervida da parte dellottimo Comitato della Carnevalesca sicchè ogni numero delleccezionale programma sarà attuato in pieno, anzi in ogni minimo particolare.
5 febbraio: pomeriggio danzante.
9-12 febbraio: stagione lirica al Teatro della Fortuna con le opere: Tosca, Trovatore, Barbiere di Siviglia.
12 febbraio: pomeriggio danzante.
18 febbraio: gare di pattini a rotelle.
19 febbraio: Gran Festival dei bambini; pomeriggio danzante.
28 febbraio: Gran veglione in maschera al Teatro della Fortuna con premi per L. 2.200 alle mascherate.
21 febbraio: Gran Corso mascherato con premi per L. 25.000 ai carri, carrozze e automobili; gran ballo popolare; luminaria apoteosi e cremazione del Carnevale.
Da: Il Messaggero del 4/2/1939
***********************
Il programma carnevalesco
E stato pubblicato da qualche giorno il programma dei festeggiamenti carnevaleschi, che hanno già avuto inizio domenica scorsa: 9-12 febbraio: Stagione Lirica al Teatro della Fortuna; 16 febbraio: Ricevimento del Carnevale; 18 febbraio: Gran veglione in maschera al Teatro della Fortuna con premi per lire 2200 alle mascherate; 21 febbraio: Gran Corso mascherato con premi per L. 25.000 ai carri, carrozze e automobili; gran ballo popolare; Apoteosi e cremazione del Carnevale.Da: Il Resto del Carlino del 5/2/1939
***********************
Il carnevale di Fano
La "Carnevalesca", i tradizionali festeggiamenti e le manifestazioni di quest'anno
FANO, 5. La Carnevalesca dell'O. N. D. ha anche quest'anno studiato ed elaborato un vasto interessante programma di festeggiamenti e di manifestazioni. Il concorso e la mostra del cartellone costituiscono la manifestazione indubbiamente più aristocratica del programma: il numero degli artisti tra i migliori della nostra regione che anche quest'anno, come negli anni scorsi, hanno risposto all'appello e il modo come vi rispondono e vi hanno risposto sono un prova dell'attenzione e della simpatia di cui gode l'Iniziativa; gli elogi delle gerarchie sindacali, nazionali e regionali sono un premio ambito e meritato per i promotori ed un titolo di merito per la Carnevalesca; e fa onore a Fano la serenità del giudizio portato sui cartelli contrassegnati da un motto da una commissione di competenti, composta in prevalenza di artisti, con la partecipazione del rappresentante del Sindacato nazionale nominato da Roma. Quest'anno, come è stato annunciato, è riuscito vincitore Sandro Gallucci, pittore pesarese che onora le Marche, espone di continuo nelle principali mostre d'arte ed è presente in parecchie importanti raccolte e collezioni, tra cui quella della Galleria d'Arte Moderna di Firenze. I pomeriggi danzanti si susseguono sempre più festosi nella accogliente sala dell'ex Teatro Cesare Rossi, saporosamente decorata dei bozzetti originali dei cartelli pubbllcitari degli scorsi anni. Ben presto i pomeriggi danzanti si terranno nel Teatro della Fortuna.Il giovedì grasso giungerà il tradizionale « pupo », col corteo dei dignitàri carnevaleschi. Sabato 18 si terranno delle gare di pattini a rotelle per uomini e per donne; domenica il Grande festival dei bambini al Teatro della Fortuna; lunedì il Veglione in Maschera, con premi per lire 2200 alle migliori mascherate, maschere isolate e a coppie; lunedì il tradizionale Corso Mascherato con premi per lire 25.000 ai carri, carrozze ed automobili, la luminaria; la cremazione del «pupo» ed un ballo popolare.
Il 30 e 31 u. s. abbiamo avuto le rappresentazioni della primaria compagnia, comica del grand'uff. Raffaele Viviani; il 9, 10, 11, e 12 corrente avremo la Stagione lirica. La Società Carnevalesca è sorta in Fano moltissimi anni or sono, per inquadrare e ravvivare una tradizione antica che viveva da tempo nella nostra città. Non è senza commozione che rileviamo dai verbali delle assemblee sociali e delle adunanze consigliari con quanto amore i concittadini migliori si stringessero attorno alla Carnevalesca, nel desiderio e nell'ansia di contribuire alla buona fama di Fano, di creare un movimento di forestieri, di aiutare gli artigiani e i commercianti; e con quanta insistenza ritorni il voto mai realizzato per motivi contingenti d'ordine finanziario, di dare alla società un più ampio respiro, una importanza maggiore, per la organizzazione di pubblici divertimenti, non limitati, nell'epoca e nel genere, al carnevale.
Il consiglio direttivo di quest'anno è formato da Giuliano Solazzi, impareggiabile presidente ed animatore; Mario Bellini; Enzo Berardi; Enzo Capalozza; Elio Giammattei; Oddo Ginesi; Dandolo Marchetti; Etelredo Mazza; Virginio Morelli; Giuseppe Moscioni; Danilo Gili; Carlo Tonucci; Augusto Travaglini; Ottavio Viali; Carlo Zonghetti.
In tal modo la più geniale festa popolaresca di Fano varca i confini non solo della provincia, ma della regione, con quel carattere di suggestione e di vera e propria ufficialità che l'O.N.D. le conferisce. Ed è quindi più che giustificata l'aspettativa della cittadinanza fanese per questa tradizionale ed indimenticabile manifestazione annuale. Da: Il Giornale d'Italia del 5/2/1939
***********************
Al Teatro della Fortuna
a Fano
Fano, 10 febbraio Al Teatro della Fortuna ha avuto ieri la prima della stagione lirica carnevalesca con "Il Trovatore". Il pubblico fanese che gremiva il vasto Teatro ha ammirato la superba interpretaziopne dello spartito verdiano nella quale ha primeggiato per mezzi verbali e pareticolare intuito artistico il tenore Quadrelli, affiancato dal resto degli altri artisti ed in maniera particolare dalla soprano Anna Bianchi Crema. Ottimi i cori ed affiatatissima l'orchestra sotto la magistrale ed impeccabile guida del direttore d'orchestra comm. De Angelis.E' vivissima l'attesa della prima della "Tosca" con Rosina Sasso, Branchisio Vannucci, Enzo Cecchetelli, Antonio Morigi, Alma Petrocchi, ecc. Il difficile ruolo di "Scarpia" sarà sostenuto dal concittadino baritono Enzo Cecchetelli. Direttore e concertatore d'orchestra comm. De Angelis. Da: Il Resto del Carlino del 11/2/1939
***********************
TRADIZIONI FANESI
LINGRESSO DEL CARNEVALE
Fano, 17 Oggi hanno avuto principio le feste del tradizionale Carnevale fanese, che ha tanta rinomanza, essendo il migliore dellItalia Centrale. Era stato affisso un vistoso telegramma urgente, col quale si avvertivano i fanesi che il grande personaggio Carnevale questanno sarebbe disceso dai campi di neve di Cortina dAmpezzo, e sarebbe venuto a sciare a Fano, non importa se qui splende un sole di primavera, se i mandorli sono in fiore, se le mammole spuntano tra i prati erbosi. Sciare tra le nevi non è cosa difficile, ma è ben difficile sciare per le vie di questa città litoranea, ed appunto il personaggio dà prova qui del suo virtuosismo, e fa delirare le folle, che con ansia lo hanno atteso.
Oggi un corte preceduto dalla banda, con berline trainanti ben nasuti signori, illustri ignoti, che lascerebbero supporre essere quelli del consiglio della Carnevalesca, è mosso dalla sede della Società in piazza XX Settembre, e si è recato alla stazione, scalo merci. E allora è sbucato fuori il pupazzo enorme, Carnevale, in perfetto costume di sciatore, berrettone, sciarpa al collo, guantoni e scarpe ferrate, con racchette e lunghi sci ben saldi ai piedi, che si agitavano in perfetto movimento sciistico.
Una folla enorme si pigiava ai lati delle vie ove doveva passare il fantastico corteo, e subito abbiamo avuta una piccola idea di quello che sarà lultimo giorno, cioè martedì; difatti si è constatato largo getto di stelle filanti e coriandoli cartacei policromi. La banda ha rallegrate le vie cittadine, mentre alto-parlanti in piazza XX Settembre annunciavano i numeri del grandioso programma, che verrà svolto in questi giorni.
Nel tardo pomeriggio di oggi entro il teatro della Fortuna ha avuto luogo il trattenimento danzante; la vasta platea era gremitissima di coppie, che ballavano al suono di una ottima orchestrina.
Sabato e domenica avranno luogo vari veglioni in vari punti della città, e lunedì notte al Teatro della Fortuna avrà luogo il tradizionale veglione in maschera, ove saranno assegnati ricchi premi. Domenica avrà luogo il Festival per bambini.
Lunedì si svolgerà il corso mascherato, che questo anno sarà importantissimo, essendo in palio vistosi premi, che saranno assegnati ai carri migliori. A sera tarda tra luminarie fantastiche e suoni delle bande, e tra un fuoco pirotecnico sarà cremato il grande personaggio il Carnevale 1939.
Da: Il Messaggero del 18/2/1939
***********************
Il carnevale
Con un concorso eccezionale di folla riservatasi (sic! N.d.r.) nella nostra città anche da centri della regione, si è svolto lingresso del Carnevale ad inizio delle manifestazioni carnevalesche dellanno 1939. Fra lallegria dei convenuti il simbolico Carnevale ha attraversato le vie festanti della nostra Fano.A continuazione dellingresso, si susseguiranno importanti manifestazioni che allieteranno la stagione carnevalesca, fra le quali degna di nota La gara di pattini a rotelle organizzata dalla Carnevalesca dellO.N.D. e dal locale Comando della G.I.L. che si effettuerà nella giornata odierna, ed il ballo mascherato dei bambini, che si svolgerà nel Teatro della Fortuna.
Da: Il Resto del Carlino del 19/2/1939
***********************
ALLEGRIA E BUONUMORE -
PRESSO IL METAURO E L'ADRIATICO
Il carnevale di Fano
IL TRADIZIONALE AVVENIMENTO - LE MANIFESTAZIONI DI ARTE E DI GIOIA - UN CORSO MASCHERATO ECCEZIONALE - GLI ANTRI MISTERIOSI ESPLORATI - ARTEFICI INSIGNI
Fano, 20.Anche, quest'anno il carnevale fanese conseguirà il suo successo e conserverà indubbiamente il primato in tutta la regione, anzi diremo nell'Italia centrale.
I forestieri giungeranno, come sempre, non solo dalle città e paesi marchigiani, ma anche da quelli dell'Umbria e della Romagna.
Anche in quest'anno seguiranno larghe e gioiose risonanze ovunque, per lo spettacolo carnevalesco, perchè i forestieri riporteranno alle loro dimore le gaie e ridenti impressioni suscitate dall'imponente corso mascherato, dal getto indiavolato e interminabile dei confetti, dalle luminarie e dalla fantastica bellezza della cremazione di Carnevale. Ma i carri, le mascherate esprimeranno non solo i grotteschi suscitanti riso, ma anche arte, e buona arte, poiché nelle figurazioni simboliche, nelle creazioni dei tipi è immancabile la luce viva dell'arte.
Arte nei cartelli pubblicitari, arte nelle costruzioni simboliche dei carri, arte nelle svariate figurazioni di animali e di grotteschi. Nel carnevale fanese si disposano adunque gaiamente arte e divertimento; alle risate clamorose segue elevatezza di pensiero, appunto perché non si è pensato soltanto alle banali finalità carnevalesche, ma anche alle lodevoli esigenze di volere il tutto permeato da un soffio vivo di arte, che completa il bello e la gioia.
S.B.
Da: Il Messaggero del 21/2/1939
***********************
Il Corso mascherato al carnevale di Fano
Fano, 21Numerosi forestieri sono convenuti da Pesaro e da città e paesi della regione e di fuori. Si calcolano che sono presenti oltre 30.000 persone.
Il corso mascherato ha ottenuto un grandioso successo. Lo ha aperto un gruppo bandistico mascherato. Quindi segue il grande personaggio del Carnevale, seguito dal Consiglio carnevalesco in pompa magna.
Il primo carro apparso in fondo al Corso Vittorio Emanuele è stato quello dei «Sorci Verdi», genialissimo nella sua originalità, perché rappresenta una combriccola di gatti e sorci. Il carro è di un effetto splendido. Il secondo rappresenta « Gli amori della governante », assai carnevalesco e pure indovinatissimo, ha riscosso ammirazione. Il terzo è stato quello dal titolo «L'aria serena dopo la tempesta », di costruzione superba e di effetto magnifico, assai fantasmagorico e curato in ogni minimo particolare. Il quarto è stato il « Circo equestre », bellissimo anche questo per la movimentata vitalità dei ginnasti, dei cavalli, degli animali feroci, costruito con senso artistico notevole. Ultimo è stato quello dal titolo « La scuola degli anziani», indovinatissimo da parte dei «somari scolari » e dell'originale maestro. Tutti i carri sono stati festeggiati e lodati.
Il gettito dei coriandoli, delle confetture, delle caramelle e di altri dolciumi è stato vivacissimo lungo tutto il percorso dei carri e l'animazione, e l'entusiasmo della folla hanno avuto risonanza grandiosa ed impressionante.
Questa sera ha luogo la cremazione del grande personaggio Carnevale, già istallato nel centro della piazza Venti Settembre.
Una folla enorme, incontenibile, staziona ad ogni sbocco della piazza stessa. I carri fanno ingresso nella piazza, ponendosi nei punti assegnati, e da ognuno si sprigiona una illuminazione fantastica a bengala ed a luce elettrica.
Da: Il Messaggero del 22/2/1939
***********************
Il carnevale di Fano
Fano, 21 febbraio Dopo il riuscitissimo festival dei bambini e il grande Veglione in maschera svoltisi al Teatro della Fortuna, si è avuto oggi quale ultima manifestazione carnevalesca, il Corso Mascherato. I primi treni del mattino avevano già iniziato lo scarico di centinaia di forestieri, e da tutte le arterie erano giunte alle prime ore del pomeriggio un grande imponente numero di macchine provenienti dall'Emilia, dall'Umbria e da tutte le città marchigiane. Il carosello carnevalesco ha iniziato lo sfilamento alle ore 15.30 precise, preceduto dalla Banda Comunale dell'O.N.D. alla quale faceva seguito il Consiglio al completo della Carnevalesca che faceva mostra di sé in un superbo tiro a quattro. Era lo stato maggiore del gigantesco "Pupo" re del Carnevale che, in veste di sciatore, allietava la giornata carnevalesca fanese. Seguivano poi i carri allegorici nel seguente ordine: "La Governante ed i suoi amori", "I Sorci Verdi", "Un bel sereno dopo la tempesta" (dalla canzone napoletana "O sole mio!), "La classe degli asini", "Il circo equestre". I carri erano stati preparati dal Dopolavoro comunale. Alla sera nella piazza XX Settembre, sotto il giuoco di potenti riflettori, si è svolta la cremazione dello "Sciatore" effimero Re del Carnevale fanese per una settimana. Hanno assistito alla manifestazione ultima, cui è seguita una festa popolare danzante al Teatro della Fortuna, tutte le Autorità e Gerarchie provinciali ed il Segretario provinciale dell'O.N.D. che ha tributato il suo vivo elogio al Dopolavoro Comunale Fanese ed alla Carnevalesca dell'O.N.D. per la perfetta e grandiosa riuscita della manifestazione, che ha raccolto a Fano una folla immensa che si calcolava sulle quarantamila persone. Da: Il Resto del Carlino del 22/2/1939**********************
Premi del Corso mascherato
Il Consiglio direttivo della Carnevalesca dell'O.N.D. ha proceduto nella giornata all'apertura delle schede delle giurie per il conferimento dei premi ai carri allegorici che hanno concorso al grandioso Corso Mascherato. Esaurito lo spoglio, il Consiglio ha dichiarato:1° in classifica il carro mascherato portante il motto "Un bel sereno dopo la tempesta" con punti 114; 2° il carro dal motto "Gli amori della Governante" con punti 97; 3° il carro dal motto "Circo equestre" con punti 72. La Direzione, nel ringraziare vivamente i dirigenti dei Dopolavoro "Arnaldo Mussolini", "Nazario Sauro" e "Nicola Bonservizi", così come tutti gli altri partecipanti per la loro fattiva collaborazione, ha deciso di premiare i carri fuori concorso che hanno reso più animato il corso mascherato con le loro simpaticissime iniziative e precisamente il carro "Sorci Verdi" e quella "La classe degli asini". Da: Il Resto del Carlino del 24/2/1939
**********************
Premi conferiti ai carri mascherati
Il Consiglio direttivo della Società carnevalesca ha proceduto oggi alla apertura delle schede dei giury per il conferimento dei premi ai carri allegorici che hanno concorso al premio per il grandioso Corso Mascherato.Esaurito lo spoglio, il consiglio ha dichiarato: 1° in classifica il carro mascherato dal motto "Un bel sereno dopo la tempesta", del Dopolavoro "A. Mussolini", con punti 114; 2° "Gli amori della governante" , del Dopolavoro "N. Bonservizi", con punti 97 e 3° "Circo equestre", con punti 72. La direzione, nel ringraziare vivamente i presidenti dei tre Dopolavoro: "Arnaldo Mussolini", "Nazario Sauro", "Nicola Bonservizi" e "Nazario Sauro", così come tutti gli altri partecipanti per la loro attiva e fattiva collaborazione, si è peraltro riservata di distribuire un premio anche ai due carri fuori concorso e cioè al carro del Dopolavoro N. Sauro "Sorci verdi" e a quello "La classe degli asini". Da: Il Giornale d'Italia del 24/2/1939
**********************
Il Corso mascherato dell'O.N.D.
Dopo il riuscitissimo festival dei bambini e il grande Veglione in maschera svoltisi al Teatro della Fortuna, si è avuto martedì quale ultima manifestazione carnevalesca, il Corso Mascherato. I primi treni del mattino avevano già iniziato lo scarico di centinaia di forestieri, e da tutte le arterie erano giunte alle prime ore del pomeriggio un grande imponente numero di macchine provenienti dall'Emilia, dall'Umbria e da tutte le città marchigiane. Il Carosello carnevalesco ha iniziato lo sfilamento alle ore 15,30 precise, preceduto dalla Banda Comunale dell' O. N. D. alla quale facevano seguito il Consiglio completo e il gigantesco «Pupo» re del Carnevale che, in veste di sciatore, allietava la giornata carnevalesca fanese. Seguivano i carri allegorici nel seguente ordine: «La Governante ed i suoi amori», «I Sorci Verdi», «Un bel sereno dopo la tempesta» (dalla canzone napoletana « O Sole mio! »), «La Classe degli asini», «Il Circo equestre». I carri erano stati preparati dai Dopolavoro comunali. La sera nella piazza XX settembre, sotto il giuoco di potenti riflettori, si è svolta la cremazione dello «Sciatore» effimero Re del Carnevale fanese per una settimana. Hanno assistito alla manifestazione ultima, cui è seguita una festa popolare danzante al Teatro della Fortuna, tutte le Autorità e Gerarchie provinciali ed il Segretario provinciale dell' O. N. D. che ha tributato il suo vivo elogio al Dopolavoro Comunale Fanese ed alla Carnevalesca dell' O. N. D. per la perfetta e grandiosa riuscita della manifestazione, che ha raccolto a Fano una folla immensa, che si calcolava sulle quarantamila persone. Da: L'Ora - Settimanale Fascista della Provincia di Pesaro - 25/2/1939**********************
NOTE DEL GIORNO DA FANO
Bisogna potenziare la "Carnevalesca"
Fano, 25.Abbiamo rilevato spesso come la città di Fano abbia avuto sempre un primato nella regione, anzi nell'Italia centrale, per le feste carnevalesche. E' tradizione, mai smentita, di fasto, di bellezza, di ricchezza nello svolgimento di queste feste, alle quali sono sempre accorse da molti anni moltitudini impressionanti da ogni punto della regione e fuori. I programmoni che pubblicava la Società carnevalesca, comprendenti vari numeri, tra i quali c'entrava il corso mascherato, erano diffusi ovunque e letti con interessamento, poiché costituiva un po' dappertutto un desiderio vivo di curiosare e di intervenire a Fano il giorno ultimo di Carnevale alle manifestazioni grandiose di divertimento e di gioia viva, poiché tanto esse erano ricche di umorismo, di bellezze grottesche e anche artistiche. Oltre il corso mascherato, che era «il finale» naturalmente più interessante e appariscente, v'erano altri numeri pure importanti, ad esempio le mostre dei negozi, festival per bambini, ecc. Ma v'era pure un numero straordinario, che per importanza s'appaiava al corso mascherato, cioè il veglionissimo. Tutti ricordano l'abbellimento del fastoso Teatro della Fortuna (forse questo non troppo opportuno, per l'integrità degli stucchi, rilievi, ornati dorati del ricchissimo teatro, che è vanto e decoro della città), chè ogni palco dava l'impressione di una serra di fiori e di una ridda di luci; ove palcoscenico offriva vaghezze di iniziative; ove la bella platea con congegno meccanico si alzava come, del resto, anche adesso a livello del palcoscenico, ed ove un tripudio giocondo di folle scapigliate e gaudenti convenute anche da città vicine e lontane, in abiti borghesi, in comicissime maschere, in allegria, passava danzando e brindando la intera notte; e questa bellezza incomparabile, proverbiale, forse unica nella regione, oggi è rimasta un pallido ricordo di quella che era, una cosa scialba, irriconoscibile, quanto da far pensare ad una fine prossima del tradizionale veglionissimo fanese. In questi giorni, mentre abbiamo magnificata la splendida riuscita del cartello carnevalesco del festival dei bambini, della gara con i pattini, del corso mascherato, ecc., abbiamo dovuto tacere nei riguardi del veglionissimo, che, per quanto abbia avuto luogo, pure è apparso nell'insieme un pallido ricordo di quelli che furono e che fecero epoca in passato. Di questa costatazione molte sono le cause, ma noi ci fermiamo alla prima, a quella principale, a quella che più urge additare, affinchè per il buon nome e per la tradizione cittadina, si procedesse al rimedio. E appunto la causa prima è l'indebolimento della Società carnevalesca. Ove sono le centinaia e centinaia di associati, che per il forte numero onorava assai la città di Fano, e consentiva la fervida preparazione di ricchi programmi carnevaleschi, e sopratutto garantiva lo svolgimento ricco e splendido del veglionissimo? Oggi c'è apatia per la carnevalesca. Per la riputazione, per la tradizione, per il primato di Fano nei riguardi delle celebrazioni carnevalesche, la Società dovrebbe vantare mille soci. E sarebbero in numero anche maggiore i cittadini che dovrebbero essere associati alla carnevalesca. Invece non è così. Chi non ha mezzi naturalmente non può partecipare a questa bella associazione, ma quelli che ne hanno, e, ripetiamo, sono moltissimi, dovrebbero sentirsi il civico dovere di associarsi subito a questa grandiosa Società di divertimento, specie coloro che risentono benefici diretti dalle manifestazioni carnevalesche. Allora il veglionissimo potrà ritornare al suo antico fasto, agli splendori di un tempo; allora tutti i numeri del programma carnevalesco, o specialmente quello riguardante i carri mascherati allegorici e il veglionissimo, si rivelerebbero più grandiosi, più fastosi e più imponenti, e la tradizione continuerebbe, ad onore e a decoro della città di Fano. La presidenza della Carnevalesca ha pubblicato un opportunissimo manifesto che mentre rileva la splendida riuscita del corso mascherato e degli altri numeri del grandioso programma, fa appello a tutti i cittadini affinchè l'associazione ritorni alla forza di espansione di anni trascorsi e i soci assommino almeno agli ottocento, che in tal modo la Carnevalesca potrà e saprà farsi iniziatrice di grandiosi festeggiamenti, atti non solo a migliorare quelli degli anni trascorsi, ma anche a continuare la superba tradizione, per cui la città di Fano va altera. L'appello non sarà lanciato invano, e i cittadini, specialmente quelli che possono e quelli che avrebbero il dovere, accorreranno ad iscriversi per potenziare efficacemente la Carnevalesca. S.B. Da: Il Messaggero del 26/2/1939
**********************
Assemblea generale della Carnevalesca
Nell'atrio del teatro della Fortuna, è stata tenuta l'Assemblea generale dei soci della Carnevalesca dell'O.N.D., alla quale erano stati opportunamente invitati tutti i cittadini.Il presidente cav. Giuliano Solazzi ha fatto la relazione della attività svolta nel 1938-39 ed ha raccomandato di iniziare una campagna intensiva per raccogliere adesioni e associazioni. A questo scopo è stata creata una Commissione di volenterosi.
Sono state fatte utili proposte per il 1939-40, delle quali terrà certamente conto il nuovo Consiglio.
Da: Il Giornale d'Italia del 1/3/1939
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 06.03.2006
Nessun documento correlato.