Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Caldaio o Paiolo
SETTORE: la cucina
NOME OGGETTO: Caldaio o Paiolo
NOME DIALETTALE: Caldâr
DESCRIZIONE: pesante recipiente di alluminio alto 19 cm e con 34 cm di diametro all'imboccatura, al quale è fissato mediante due occhielli un manico di ferro. Altri due caldai sono di rame e presentano un'imboccatura con diametro di 28 cm e 41 cm.
FUNZIONE: serviva a cuocere vivande e scaldare l'acqua.
MODI DI DIRE E PROVERBI: chi sta vicin al caldâr se spòrca, chi sta dalóng en magna = chi sta vicino al caldaio si sporca, chi sta lontano non mangia (a volte è necessario accettare di essere coinvolti in situazioni poco piacevoli, per poter godere di certi vantaggi che ci stanno a cuore); el caldâr dic che la padèla tégn (el caldâr dic mâl dla padèla) = il caldaio dice che la padella tinge (il caldaio dice male della padella) (spesso chi ha colpe o difetti cerca, per giustificarsi, di attribuirli agli altri); méti tuti tun caldâr e butce l'aqua bulita = mettili tutti in un caldaio e buttaci l'acqua bollente (pesante giudizio dispregiativo rivolto a persone che non meritano né considerazione né rispetto); mét su 'l caldâr! = metti su il caldaio! (affrettati, preparati!); èsa pulit cóm el cul del caldâr = essere pulito come il culo del caldaio (detto riferito a persona nota per la sua sporcizia); quant brùscia la fligna del calâr è ségn che piòv = quando brucia la fuliggine del caldaio è segno che piove
NUMERO INVENTARIO: 85a/85b/85c
LOCALITA' DI PROVENIENZA: Fano
NOME DEL DONATORE: Luciano Poggiani (85a/85b), Agostino Silvi (85c)
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2001
Ultima modifica: 01.12.2004
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