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Comune di Borgo Pace (PU)

Il centro storico di Borgo Pace

Cenni storici su Borgo Pace


Il paese di Borgo Pace era in origine situato alla sommità di un colle che sovrasta il cosiddetto "Piano dell'Aiola", e portava il nome di Castel di Bavia, corruzione del nome Castello di Badia (dal latino Castrum Abbatiae). Pietre decorate provenienti da questo castello si trovano su una parete della casa colonica denominata Cà Lajola (C. Pian dell'Aiola in carta IGM F. 115 - I N.O.). Una di queste rappresenta la "rosa a sei petali", firma dei maestri comacini.

Sorto nel basso Medioevo a difesa dell'Abbazia di Lamoli, del Castello di Bavia rimangono oggi alcune vestigia romaniche, gotiche e rinascimentali, poste al di sopra di una precedente villa romana.

Distrutto il Castello in epoca e per motivi imprecisati, a partire dal XV sec. gli abitanti si spostarono a valle e svilupparono un secondo nucleo abitato che prese il nome di Burgus Pacis (Borgo della Pace), divenuto poi, più semplicemente, Borgo Pace.
Secondo la tradizione, infatti, proprio in tal luogo, nel 42 a.C., si sarebbero incontrati Cesare Ottaviano, Marco Antonio ed Emilio Lepido per gettare le basi di quella pace conclusasi poi in un'isoletta sul fiume Reno, presso Bologna, con l'istituzione del Secondo Triumvirato.

Borgo Pace è stato per secoli al centro della Massa Trabaria. La Massa Trabaria era una federazione di più comuni, tenuta unita dalla Chiesa, che ebbe vita per circa due secoli, rappresentando il simbolo della libertas ecclesiastica in un territorio costituito da feudi, signorie e governato da piccoli tiranni.
Il toponimo "Trabaria", ancora oggi conservato ad indicare un noto passo appenninico (m 1044 s.l.m.) deriva dalla parola latina trabes che significa "tronchi", necessari alla costruzione di palazzi e chiese, e qui reperiti sin dall'antichità, data la grande abbondanza di macchie boschive.
Borgo Pace fece parte della cosiddetta "Provincia " di Massa Trabaria fino al 1376, dopodichè divenne appendice dello Stato urbinate fino al 1631, quando, con l’estinzione della casa dei Della Rovere, succeduta ai Montefeltro, il territorio della antica Massa Trabaria entrò a far parte dello Stato della Chiesa assieme alle altre terre e città del ducato di Urbino.

L’istituzione del Comune di Borgo Pace risale al 1827; in quella data Papa Leone XII scorporò dalla giurisdizione del Comune di Mercatello sul Metauro i territori dei "castelli" di Lamoli, Castel dei Fabbri, Sompiano, Palazzo Mucci, Parchiule e Dese e li aggregò a quello di Borgo Pace facendo di questo centro il capoluogo della circostante area appenninica. Il nuovo Comune continuò a far parte dello Stato della Chiesa fino alla formazione del Regno d’Italia.

All'alba del 28 agosto 1944 l’antico paese, da tempo diventato caposaldo tedesco, fu interamente raso al suolo; qui infatti passava la Linea Gotica; per difenderla, l’esercito tedesco aveva distrutto le strade e i ponti allo scopo di interrompere le comunicazioni con l'Umbria, la Toscana e la Romagna per rallentare l'avanzata degli alleati e favorire la ritirata delle sue truppe.
Nel contempo i monti dell'Alpe della Luna, nei quali avevano trovato riparo molti giovani di tutta la provincia, furono teatro della lotta partigiana contro il nazifascismo. Le case costruite nel dopoguerra, dono del popolo americano, in parziale sostituzione di quelle distrutte, testimoniano la catastrofe bellica e spiegano perché oggi il centro si presenta con una fisionomia moderna.

La completa distruzione degli archivi comunali ha grandemente pregiudicato la ricerca di notizie storiche particolari su Borgo Pace.

BIBLIOGRAFIA
LOCCHI, 1934, pp. 581 – 583
BIAGIANTI, 1984
NONNI, 1994
BUCCI (a cura di) 1998, pp. 136 – 143
TACCHI, 1998


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 10.01.2013

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