Parchiule, frazione di Borgo Pace, è situato a 550-600 m s.l.m., nella valle del Torrente Auro alla confluenza col Fosso di Parchiule (1).
Si compone di due gruppi di case situati a poca distanza fra loro: quello in sinistra idrografica del T. Auro è indicato col toponimo di Lame.
Il piccolo nucleo abitato di Villa, situato circa 1 km più a monte lungo il rio omonimo (2), è sovrastato da una torre di avvistamento medioevale.
I pochi abitanti del paese occupano case antichissime, costruite con conci di pietra arenaria e ricoperte da caratteristici tetti a lastre spioventi, pure di arenaria, anche se nei restauri sono state spesso usate tegole in laterizio. Altre case in stile rinascimentale tosco-marchigiano, situate nella zona, dimostrano come notevoli siano gli influssi culturali provenienti dalla vicina Toscana.
Degna di nota è la Chiesa di Santa Maria, che conserva opere di notevole interesse artistico.

Frammentarie sono le notizie sulla storia di Parchiule, a causa della distruzione dell'archivio comunale di Borgo Pace durante l'ultimo conflitto mondiale. E' comunque un borgo di origini remote, già ricordato nella Bolla papale di Alessandro III del 1180. Con i vicini centri di Palazzo Mucci e Castel dei Fabbri, apparteneva al Vicariato di Lamoli nella "Provincia" di Massa Trabaria ed era sotto la giurisdizione dell'antica Abbazia benedettina di Lamoli.

NOTE
(1) Il toponimo "Fosso di Parchiule" è tratto da una vecchia carta manoscritta dell'ENEL, senza indicazione di autore e data. Nella carta IGM del 1952 (F. 115 - I N.O.) questo corso d'acqua non ha nome, mentre quello che si unisce ad esso in sinistra idrografica è segnato come "Val Pellico".
(2) Il Rio della Villa, così indicato nell'IGM, si unisce al Fosso di Parchiule in sinistra idrografica poco prima della confluenza nel T. Auro; nella carta manoscritta dell'ENEL si chiama "Fosso Val di Sarna".