Nome volgare: Giunco tenace

Famiglia: Juncaceae

Pianta erbacea perenne (H), cespitosa, alta fino a 120 cm.

Fusto eretto, robusto, cilindrico, con 10-20 deboli costole longitudinali, molto resistente, alla base con guaine bruno-rossastre. Foglie delle piante adulte cilindriche, simili a fusti, prive di setti trasversali, non pungenti; brattea inferiore lunga e formante in apparenza il prolungamento del fusto. Fiori ermafroditi, attinomorfi, con 6 tepali di 2,5-4 mm, ineguali, strettamente ovati e acuminati; stami 6; infiorescenza di colore bruno-chiaro, formata da molti fiori e lassa. Frutto costituito da una capsula ovoide o ellissoide, a sezione triangolare, acuta o ottusa all'apice e mucronata.

DISTRIBUZIONE E HABITAT: paleotemperata. Italia: comune in tutto il territorio.
Nel bacino del Metauro è comune sulle rive di corsi d'acqua, laghi, stagni e in luoghi umidi in genere dei piani collinare e in parte montano, nel basso corso (tratto in Comune di Fano), nel medio corso (Forra di S. Lazzaro presso Fossombrone; Monti della Cesana sopra Fossombrone, in BRILLI-CATTARINI 1957) e nella zona appenninica interna (zona del M. Catria, generalmente ai margini dell'area, in BRILLI-CATTARINI et al. 1982; Cascata del Sasso a Sant'Angelo in Vado, Rio Vitoschio nel Gruppo del M. Nerone, Gola del Bosso, M. Petrano, Serre) (osservaz. 1971-2014).

Si può confondere con Juncus effusus.