Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Ghiozzo nero - Gobius niger

Ghiozzo paganello - Gobius paganellus

Ghiozzo padano - Padogobius bonelli


Padogobius bonelli (Bonaparte, 1846)

= Padogobius martensii (Günther, 1861)

Nome volgare: Ghiozzo padano

Famiglia: Gobiidae

Caratteri distintivi: possiede il capo privo di canali mucosi, 35-44 squame in serie longitudinale sui fianchi, pinna anale con 8-10 raggi, seconda dorsale con 11-13 raggi. Come negli altri Ghiozzi le pinne ventrali sono fuse a formare una ventosa. Il dorso e i fianchi sono da giallastri a bluastri o verdastri, con punti e macchie più scure. Di solito presenta una macchia scura dietro l'opercolo e talvolta una bluastra al margine posteriore della prima pinna dorsale. Lunghezza sino a 8 cm.
Si può confondere con il Ghiozzo di ruscello (Gobius nigricans) e il Ghiozzetto lagunare (Knipowitschia panizzae), che però presentano canali mucosi sul capo; rispetto al primo ha anche un minor numero di squame sui fianchi (35-44 contro 44-45) e un minor numero di raggi nella seconda dorsale (11-13 anziché 13-14); rispetto al secondo ha anche 11-13 raggi nella seconda dorsale (anziché 8-10).

Biologia e habitat: vive in corsi d'acqua e laghi, su fondali di ciottoli, ghiaiosi o sabbiosi. Si riproduce da aprile a luglio; il maschio è territoriale e costruisce una specie di nido sotto una pietra, nella cui volta la femmina attacca le uova. Si nutre di invertebrati e detriti vegetali.

Distribuzione: specie diffusa nell'Italia settentrionale e centro-orientale, sino alle Marche.

Presenza nella zona di studio  (bacino del Metauro e del T. Arzilla): nel bacino del Metauro è specie autoctona. Rinvenuta sia nel basso che nel medio ed alto corso: F. Metauro in Comune di Fano, basso e medio Metauro da Cerbara (Comune di Piagge) a S. Lazzaro (Fossombrone); F. Candigliano da S. Anna del Furlo a Gorgo a Cerbara; T. Burano da Smirra a monte di Pontericciòli; T. Balbano affluente del Burano (1990- 2015).  Rilevata da GIBERTINI & DUCHI, 2007 nei Siti Natura 2000 Serre di Burano, Monte Catria e  Acuto. Lungo il F. Metauro è stata osservata nel luglio 2023 in 5 stazioni di rilevamento da Ponte degli Alberi (Montefelcino) a 69 m slm sino a 1 km dalla foce (Fano) a 5 m slm (DE PAOLI et al., 2023). Lungo il T. Arzilla è stata osservata nel giugno 2023 in 3 stazioni di rilevamento da Santa Maria dell'Arzilla (Pesaro) a 53 m slm sino a Fenile (Fano) a 26 m slm (DE PAOLI et al., 2023) (1). 
Le località di rinvenimento comprese nell'alto bacino del Metauro sono da meglio accertare, data la possibilità di confusione con Gobius nigricans, specie presente in alcune zone di Toscana e Umbria adiacenti a quella di studio.

NOTE: (1)  (da: DE PAOLI et al., 2023) il ghiozzo padano è a mio avviso presenza controversa nel T. Arzilla in quanto pur essendo indigena per le Marche e presente nel vicino fiume Metauro, non ne escludo la transfaunazione magari proprio dal vicino Metauro. La specie non è stata rinvenuta in Arzilla nella ZSC Mombaroccio IT5310013 mentre è presente con popolazioni fra l’altro ben strutturate nel basso corso compreso in ZSC IT5310008 e ciò appare quanto meno strano in quanto le caratteristiche ambientali nell'Arzilla a Mombaroccio sarebbero sicuramente più affini alle sue esigenze ambientali. E’ inoltre importante sottolineare il fatto che fino a circa venti anni fa le Associazioni Piscatorie in convenzione con la Provincia di Pesaro e Urbino per il recupero dei pesci in caso di asciutte dei corpi idrici, agissero senza criteri di salvaguardia della naturale distribuzione dell’ittiofauna: in altre parole succedeva che pesce recuperato dal bacino del Metauro potesse essere introdotto in altri bacini idrografici che avevano più acqua in quel periodo e/o viceversa. Ciò è successo ad esempio per quanto riguarda il fiume Foglia, nel quale proprio a causa di simili pratiche è stato introdotto il ghiozzo padano dal Metauro (comunicazione verbale della società Enal Pesca di Pesaro). Detto questo non si può escludere che anche il ghiozzo dell’Arzilla sia stato trasferito.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.07.1999
    Ultima modifica: 18.11.2024

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