Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Rinolofo maggiore - Rhinolophus ferrumequinum

Sciacallo dorato - Canis aureus

Rinolofo minore - Rhinolophus hipposideros


 

Rinolofo minore - Rhinolophus hipposideros (Bechstein, 1800)

Ordine: Chiroptera

Famiglia: Rhinolophidae

Caratteri distintivi: è il più piccolo tra i Rinolofidi europei e come gli altri presenta una caratteristica foglia nasale. Lunghezza testa-corpo in gen. 37-45 mm, avambraccio in gen. 37-42 mm. Colore grigio-bruno sul dorso e grigio pallido o bianco-rosato sul ventre.

Si distingue da R. ferrumequinum, oltre che per le minori dimensioni, per la foglia nasale, vista di fronte, con apice della sella strettamente arrotondato o subacuto anziché largamente arrotondato (vedi figura di confronto); rispetto a R. euryale ha foglia nasale, vista di lato, con cresta ad apice arrotondato anziché appuntito (confronta le rispettive figure).

Biologia e habitat: predilige zone calde e parzialmente boscate. Usa come rifugi grotte e d’estate anche edifici, attaccandosi al soffitto o alle pareti con i soli piedi. Durante il riposo si avvolge nella membrana alare. Forma colonie riproduttive.

Distribuzione in Italia: specie presente in tutto il territorio nazionale, anche sino a circa 1800 m di quota.

Dati accertati nella zona di studio (bacino del Metauro): tipo di dati: individui vivi, individui morti, rilevamenti bioacustici. Frequenza di osservazione: scarsa. Distribuzione altimetrica: 223 m s.l.m. a M. Giove; 700-1000 m. Segnalazioni di presenza: basso bacino: zona collinare (Eremo di M. Giove a Fano in grotta scavata nell’arenaria, un individuo in ibernazione nel gennaio 2013 - GIACOMINI, com. pers.). Zona appenninica interna: Figgiano in Comune di Borgo Pace, un individuo trovato morto all’interno di una chiesetta nell’agosto 2011; dintorni di Apecchio nel 2008, rilevamenti bioacustici (FORCONI, com. pers.); versante meridionale del M. del Lago a NO di Apecchio, entro una casa, nell’agosto 2014 (GAGGI, com. pers.); M. Nerone, svernante nelle grotte, nel marzo 2015 (GIACOMINI, com. pers.); M. Catria nel 2008, rilevamenti bioacustici (FORCONI, com. pers.). Nella ZPS Monte Catria-Monte Acuto e Monte della Strega, nella ZSC M. Catria-M. Acuto e nella ZPS/ZSC Bocca Serriola è stata rilevata nel 2023 entro cavità ed edifici (SCARAVELLI, 2023);  stessi habitat e data di rilevamenti nella ZPS Monte Nerone e Monti di Montiego e nella ZSC Monte Nerone-Gola di Gorgo a Cerbara (SCARAVELLI, 2024).  Habitat circostante i ricoveri: boschi di caducifoglie, arbusteti, praterie.

Dati bibliografici: medio bacino: Monti del Furlo, nell’aprile-giugno 2013, in edifici abbandonati e con rilevamenti bioacustici (PRIORI e SCARAVELLI, 2014). Zona appenninica interna: Grotta della Volpe a S.O. di Apecchio, a 730 m di quota (BISCARDI et al., 2007).

Dati bibliografici non inseriti nella carta di distribuzione: lungo il confine appenninico Marche-Umbria è indicata in quadrati di 10x10 km all’altezza della zona di Bocca Serriola e del Gruppo del M. Catria (SPILINGA et al., 2013).

Protezione: specie tutelata ai sensi della L. n.157 dell’11-2-1992 “Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio”, strettamente protetta in base alla Direttiva di Berna del 19-9-1979 (Allegato II) e di interesse comunitario che richiede zone speciali di conservazione (Allegato II) e una protezione rigorosa (Allegato IV) in base alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE.

Classificata "In pericolo" (EN) nella Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani (RONDININI et al., 2013).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 21.11.2024

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