Opere specialistiche
LA VIA ROMEA DELLA MARCA, di Francesca Giovannini, Federico Uncini e Paolo Caucci
Citazione bibliografica: GIOVANNINI F., UNCINI F. e CAUCCI P., 1999 - La Via Romea della Marca. In: "La Valle del Metauro - Banca dati sugli aspetti naturali e antropici del bacino del Metauro", http//www.lavalledelmetauro.it. Ed. Associazione Naturalistica Argonauta e Comune di Fano, Fano (PU).
LA VIA ROMEA DELLA MARCA - da Fano ad Assisi
I grandi pellegrinaggi, iniziati intorno all'anno Mille dalle popolazioni provenienti dal nord est dell'Europa, dalle regioni del Danubio, dall'Istria e dalla Romania, giungevano ad Aquileia. Da questa località una parte dei pellegrini proseguiva in direzione di Venezia, Ferrara, Parma per percorrere la via Francigena in Toscana; altri proseguivano per Ravenna, Rimini con destinazione Brindisi o Roma.
La via Flaminia fu una delle strade principali percorsa dai pellegrini provenienti dalla costa adriatica e diretti verso la Capitale. Il percorso passava per Rimini, Cattolica, Pesaro, Fano ed entrava nella valle del Metauro, dove proseguiva per Calcinelli, Tavernelle, Fossombrone, Cagli e Cantiano.
Nel Medioevo furono utilizzate alcune vie parallele alla Flaminia le quali attraversavano le alture circostanti. Una da Pesaro era diretta a Novilara, Carignano, Cartoceto, Serrungarina,Tavernelle e un'altra da Fano saliva verso S. Angelo in Ferriano e proseguiva per Monte Maggiore, S. Ippolito e Fossombrone. La viabilità della valle del Metauro fu condizionata dalla gola del Furlo, spesso inagibile e malsicura. Questa era evitata attraversando le località di Calmazzo, Fermignano e Acqualagna oppure la valle del Tarugo da dove si indirizzavano le strade per Pergola, Suasa e Acqualagna.
Dalla valle del Metauro la Via Romea per raggiungere Pergola toccava i castelli di Isola di Fano, Montalto Tarugo, Cartoceto, S. Biagio e l'abbazia di S. Maria di Lastreto.
Da questa località si poteva proseguire verso Cagli, abbandonare il diverticolo romano "Ab Helvillum- Anconam" nei pressi di Canneto, toccare il castello di Torricella, la pieve di S. Giovanni, i castelli di Frontone e di Capitale per raggiungere poi l'abbazia di S. Croce di Fonte Avellana dove esisteva un ospizio.
Dall'Avellana i viandanti potevano indirizzarsi a sud, verso i castelli di Leccia, Venatura, Castiglioni per raggiungere poi Sassoferrato, l'abbazia di S. Croce di Tripozzo e gli ospedali di S. Rocco e di S. Lucia in Rosella.
L'ospedale di S. Lucia era collocato nell'antica città romana di Sentinum, nell'alta valle del Sentino, alla confluenza delle strade dirette alla gola del Corno-Scheggia, a Fabriano e ai passi appenninici passando nei pressi del castello di Coldinoce, della pieve di Coccore, del castello di Bastia e dell'abbazia di S. Cassiano in Valbagnola.
La strada da S. Cassiano proseguiva verso Campodiegoli, Cancelli, Campodonico, Salmaregia e, raggiunto Orve, si raccordava alla consolare "Nocera per Ancona" che attraversava la valle del Potenza.
A Campodiegoli confluivano le vie provenienti da Fabriano le quali, attraverso la valle del Riobono, risalivano il passo Croce d'Appennino ove esistevano l'ospedale di S. Lorenzo e l'abbazia benedettina di S. Maria prima sede, per poi giungere a Fossato di Vico. A Cancelli pervenivano le strade dell'alta valle del Giano dove superavano la catena montuosa sul Valico di Fossato o di Valmare. In quei pressi erano stati costruiti nel XII secolo l'Abbazia di S. Maria, seconda sede, e l'ospedale della Rocca d'Appennino. Nelle vicinanze di Campodonico sorgeva l'abbazia di S. Biagio in Caprile con il relativo ospedale, punto di riferimento per chi proveniva da Esanatoglia, Attiggio e Gualdo attraverso il trivio di Lentino ed i passi di Serrasanta e Valsorda. Nell'ultimo tratto, la pedemontana incontrava i castelli di Salmaregia e Orve dove i viandanti trovavano accoglienza negli ospedali delle Chiuse di Teuzi e della pieve di S. Maria di Dubios. Proseguendo poi per la consolare romana si superava il passo di Saramonte (chiesa abbaziale di S. Croce), la Valle Feggio (ospedale di S. Lucia di Capo d'Arco), Nocera e attraverso la via di Postignano e le Montarelle si arrivava alla valle del Tescio ed Assisi.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 01.03.2011
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