Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Edizione 1984

Carnevale di Fano - Edizione 1986

Carnevale di Fano - Edizione 1985


Fano, carnevale senza madrina
In forse le feste al Politeama?
FANO — Il Carnevale di Fano non avrà la madrina: una improvvisa «pruderie» ha fatto prendere l'incredibile decisione. A Rio, avendo appreso la notizia, sostituiranno con ogni probabilità le ballerine di samba con collegiali in divisa. Altra notizia-lampo a inizio Carnevale: sono in forse tutte le feste da ballo e il veglione della Carnevalesca. Il Politeama che doveva ospitarle ha, come destinazione d'uso, quella di cinematografo e teatro. Questa mattina l'apposita commissione provinciale darà la risposta in merito all'agibilità del Politeama per le feste danzanti. La commissione sembrerebbe orientata a concederla dietro l'adozione di alcuni accorgimenti di sicurezza. La settimana di carnevale a Fano si è comunque aperta con il successo (tre serate di «esaurito») della Nuova troupe del Mare, che ha portato in scena «O l'ov o la galina». Il culmine della festa si avrà domenica, nella tradizionale sfilata del Corso mascherato, che sarà ripresa anche dalla Rai. Sfileranno i carri allegorici «Tropicalcarneval» di Bruno Radicioni, «Seduzioni 33» e «Sulla cresta dell'onda» di Hermes Valentini, «Un fior di Carnevale» di Marcellino Battistelli, «L'urlo del fisco» di Paolo Furlani e la «Patata bollente» della 3° circoscrizione. Poi complessi, majorettes, musica arabita. Domani e domenica, nel teatro Masetti, si tiene il convegno nazionale sulla cultura del Carnevale incentrato sui temi «Tempo, corpo, maschera, (in)felicità», coordinato da Vittorio Dini, docente di sociologia all'Università di Siena, con la partecipazione di numerosi professori universitari.

Da: Il Resto del Carlino del 15/2/1985

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Oggi corsi mascherati a Fano e Pesaro
Trionfa il Carnevale
Manifestazioni sono previste in tutta la provincia. In città sfilerà anche un carro preparato dai ragazzi della prigione-scuola
Il Carnevale impazza. In tutti i centri della provincia sono previste per oggi manifestazioni organizzate o spontanee. La festa della trasgressione nelle sue ultime ore accentua la sua caratteristica di rito pagano e quindi di momento di follia e peccaminoso.

Il suo punto di riferimento, in tutta la nostra provincia è però rappresentato da Fano, dove il Carnevale è tale da almeno 500 anni e quindi la tradizione di festa pagana è più radicata che in altri centri non solo marchigiani ma anche italiani. Nonostante il passare degli anni, il Carnevale ha ancora sui fanesi un fascino immutato tanto da rendere sempre esaurito il Politeama per i cinque veglioni previsti in questi giorni di festa. Oggi comunque c'è il grande appuntamento con la sfilata dei carri nel tradizionale circuito di Viale Gramsci fino al Pincio.

Quest'anno saranno ben 6 i carri allegorici frutto della fantasia fanese, che a partire dalle 15 parteciperanno alla tradizionale sfilata: «Tropical Carnavale» di Bruno Radicioni; «Firo di Carneval» di Marcello Battistelli; «L'urlo del fisco» di Paolo Furlani; «Sulla cresta dell'onda» di Emes Valentini e «Seduzione 33» dello stesso vincitore che vincendo la passata edizione ha acquisito il diritto di sfilare per il secondo anno.

A questi cinque carri si unirà la simpatica allegoria «Patata Bollente» della terza circoscrizione di Fano. A coronare il tutto ci sarà l'originalissima (è infatti una peculiarità del Carnevale fanese) pioggia di dolciumi attraverso il «getto». Questa volta la carnevalesca è stata di manica larga e alla faccia dei diabetici ha speso ben 50 milioni di caramelle e cioccolatini.

Ci sarà anche la Rai che sulla Rete Tre trasmetterà in diretta la sfilata a partire dalle 15,15. L'unica incognita a questo punto è rappresentata dal tempo. Già nella passata edizione la sfilata fu rinviata proprio per la pioggia.

Oltre all'aspetto legato al puro divertimento, Fano ha affrontato il Carnevale anche sotto un'altra ottica, quella dello studio. Proprio oggi intatti si conclude un importante convegno che ha visto presenti i professori Sabino Acquaviva (Università di Padova), Mariano Bianca e Attilio Brilli, (Università di Siena), Alfonso M. Di Nola (Università di Napoli), Tilde Giani Gallino (Università Torino), Enrico Mescilli Migliorini (Università di Urbino) e Tullio Seppilli (Università di Perugia). Per stamane è prevista una interessante tavola rotonda aperta all'intervento dei rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni culturali, delle scuole e di quanti danno vita al Carnevale fenese.

Per quanto riguarda Pesaro, la sua tradizione carnevalesca, almeno per un passato recente è legato alla buona volontà delle parrocchie. Di «Rabachen» se ne è quasi persa ogni traccia, ma in compenso, come è accaduto per lo scorso anno i giovani scout Agesci, le Comunità parrocchiali in collaborazione con l'amministrazione danno vita ad una simpatica sfilata di carri quest'anno ispirata ai grandi personaggi della storia. Oltre a quelli delle parrocchie, oggi in Piazza sfilerà anche un carro allestito dai ragazzi del «riformatorio giudiziario» cittadino. Tale carro permetterà seppure idealmente anche ai ragazzi della prigione scuola di partecipare alla festa carnevalesca.

Da: Corriere Adriatico del 17/2/1985

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«Pupo» Moser aprirà una sfilata record!
Ancora un festoso appuntamento con il fascino immarcescibile del Carnevale di Fano, la festa, ormai ultracentenaria, che rappresenta il fiore all'occhiello della Città della Fortuna. Un appuntamento irrinunciabile per tutti i fanesi e per ogni persona che ama il periodo più «pazzo dell'anno».

Sarà la consueta baraonda di carri, maschere, pupi, gente, dolciumi una combinazione gioiosa e generalizzata. Il Carnevale dell'Adriatico ripropone, come ogni anno l'ormai tradizionale lancio di dolciumi (ne sono stati acquistati per 50 milioni) che fa della sfilata fanese l'appuntamento più «dolce» del periodo carnevalesco.

Oggi primo grande corso mascherato, che, come nelle precedenti edizioni, farà affluire lungo il percorso dei carri migliaia e migliaia di persone. Siamo già entrati nel periodo del Carnevale, con una serie di iniziative che l'Ente Carnevalesca di Fano ha realizzato, con la consueta, notevole organizzazione.

L'importanza raggiunta dalla manifestazione fanese viene sottolineata anche dalla presenza della Terza Rete della Rai che trasmetterà in diretta il primo Corso Mascherato.

Una riconferma l'intervento, in presa diretta, della Rai infatti avvenne già nella passata edizione, che testimonia della bontà di una formula. Quella del «Carnevalone» di Fano, che con la sua peculiarità del lancio dei dolciumi si differenzia da ogni altro Carnevale di Italia.

E nella continuità della tradizione segnaliamo, per la prima volta negli ultimi anni, la presenza di un «pupo» non ispirato alla satira politica, sarà infatti l'immagine del campionissimo Francesco Moser ad essere cremata, secondo tradizione, al termine del periodo di Carnevale.

Da: Corriere Adriatico del 17/2/1985

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Oggi il Carnevale di Fano vive il suo grande momento. Diretta su Rai 3.
È il giorno della grande follia
Un rito che dura da oltre cent'anni. Parla lo «storico del Carnevale» Alberto Berardi. Una «dolce pioggia» da 50 milioni Carnevale ultracentenario, quello di Fano. Una manifestazione ampiamente radicata nello spirito dei fanesi e profondamente legata alla storia della Città.

Del passato del Carnevale dell'Adriatico ne discutiamo con il prof. Alberto Berardi, storico del Carnevale.
«Il nostro Carnevale — afferma — viene da molto lontano. Secondo lo storico Vincenzo Nolfi risale dalla riconciliazione delle due famiglie fanesi ricordate da Dante, i Del Cassero ed i De Carignano, dalla quale hanno origine anche lo stemma ed il motto della Città.»

Un Carnevale naturalmente diverso da quello che conosciamo attualmente...
«Senza dubbio, sempre il Nolfi ricorda che per tutto il periodo malatestiano furono effettuate durante il Carnevale gare assolutamente originali, che non trovano corrispondenza in altre città: la corrida con il maiale al posto del toro; le corse di cavalli e asini...»

Ma anche la tradizione del lancio di dolciumi viene da lontano? «Certamente, sulla base di documentazioni inoppugnabili possiamo affermare che sin dal 1765 nell'ambito del Carnevale venivano lanciati dolciumi sulla folla. Per passare a tempi più recenti un manifesto del 1872 dà notizia della costituzione della Società della Fortuna, antenata dell'attuale associazione dei cultori del Carnevale».

Anche la Carnevalesca ha una sua storia dunque?
«Fano ha oltre che un Carnevale ultrasecolare, un'organizzazione per i festeggiamenti carnevaleschi che ha superato il secolo di vita, passando indenne attraverso tutti i capovolgimenti della nostra storia recente».

E se ci soffermassimo su quello che accade ai giorni nostri?
«Sicuramente dovremmo dire che il Carnevale di Fano è la più grande manifestazione popolare delle Marche.

Significati culturali del Carnevale?
«Forse non tutti sanno che si tratta di una riproposizione in chiave moderna e con l'aggiunta di altri elementi culturali, dell'accompagnamento del capro espiatorio. Il «Pupo» simboleggia infatti l'animale sacro sul quale la comunità scaricava tutte le colpe collettive ed individuali commesse nel corso dell'anno. Il tutto non poteva che concludersi con un rogo, che anche oggi viene effettuato nella piazza centrale al termine del Carnevale.»

Abbiamo solo sfiorato la «peculiarità» del lancio dei dolciumi...
«Il lancio di quintali, e quintali di dolci fanno del Carnevale di Fano una manifestazione diversa da ogni altra. Per questo il nostro Carnevale è stato definito il più dolce d'Italia. I carri diventano veri e propri palcoscenici.»

Ecco che ci ricolleghiamo alle musiche del Carnevale?
«Non esiste, da quando l'uomo ha una storia, una festa senza musica. Questa regola vale anche per il Carnevale di Fano, che, se possiamo dire così, ha una sua «musica» quella suonata dalla «Musica Arabita», che fino a qualche anno orsono sfilava su un carro appositamente approntato. Si tratta di un singolare complesso fondato nel lontano 1923 che, oggi, chiude per tradizione il Corso Mascherato sfilando a piedi dietro l'ultimo carro allegorico.
La «Musica Arabita» è, come ha scritto Fabio Tombari, una festosa diavoleria; un esempio vivente della genialità ed umorismo dei fanesi.»

«Musica Arabita» e Carnevale due «realtà» totalmente fanesi...
«La "Musica Arabita" è nata dal Carnevale e di Carnevale si alimenta, dando, però, nel contempo, un grande contributo di cultura popolare alla festa di tutti i fanesi. Sono due esempi concreti dell'orgoglio popolare fanese. L'orgoglio legittimo di chi sa di far parte di una tradizione antica e di una élite ristrettissima, quella di coloro che hanno mantenuto in vita nel mondo un antico rito: il Carnevale, rivestendolo di arte e cultura.»

Da: Corriere Adriatico del 17/2/1985

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Saltano come nell'84 prima sfilata e TV
Il tempo gioca a Fano lo scherzo di Carnevale
Il corso mascherato che avrebbe dovuto svolgersi ieri sarà recuperato il 3 marzo. L'apertura ufficiale slitta dunque a domenica prossima. Sconsolato Isotti, presidente della Carnevalesca: è proprio jella nera. Molta delusione per grandi e piccini
FANO — «Quasi non ci riusciamo a credere: siamo usciti dal veglione della scorsa notte con un cielo stellato e ci siamo risvegliati con la neve. Impossibile dare il via alla sfilata con un tempo simile; con queste condizioni la ripresa televisiva sarebbe comunque saltata.» Cosi il Presidente della Carnevalesca Mario Isotti ha malinconicamente annunciato (confermando le facili previsioni di tutti i fanesi) che la grande ed attesa sfilata d'apertura del carnevale '84 non ci sarebbe stata. E' una grossa delusione per tutti: sabato pomeriggio uno splendido sole e un clima più dolce del solito hanno trasformato la Mascherata Longa (la passeggiata in maschera per le vie del centro storico organizzata dalla III Circoscrizione Ente Carnevalesca e Radio Esmeralda) in una splendida manifestazione popolare con il concorso di centinaia di maschere. Un preludio ideale per la grande festa di domenica e invece ieri mattina è addirittura nevicato. Qui a Fano si comincia a temere che sia la ripresa televisiva in diretta a portare sfortuna: già lo scorso anno la sfilata per cui era stata programmata la diretta fu rinviata per le intemperie climatiche. E' forse il nostro un Carnevale pudico, timoroso dell'indiscreto occhio delle telecamere! «La sfilata di ieri - ha voluto precisare il Presidente Isotti - slitta a domenica 3 marzo. Chi avesse acquistato biglietti d'ingresso e per i palchi per ieri può normalmente utilizzarli per quella data. Nessuna modificazione per quel che riguarda la seconda sfilata che (tempo permettendo) si svolgerà domenica prossima 24 febbraio.»

Davvero una edizione jellata del Carnevale dell'Adriatico; il tardivo nulla-osta della commissione provinciale per la sicurezza dei locali pubblici circa la agibilità dei locali del Cinema Teatro Politeama non ha consentito un adeguato allestimento del veglione di sabato notte, che è tuttavia ben riuscito per la larga affluenza di pubblico e per la gran voglia di far festa; ed infine ieri il rinvio della sfilata. Regolare il programma per quel che riguarda le manifestazioni al coperto: questa sera (lunedì) al Politeama «Non ho l'età» festa con balli e giochi per chi l'età l'ha già compiuta; domani sempre al Politeama «Carnevalissimamente bailando» festa per i più giovani con musica da discoteca in compagnia del D.J. Francesco.

Fabrizio Schiavoni

Da: Corriere Adriatico del 18/2/1985

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Bagarini in azione alle feste di Fano
FANO — Si sono svolte con grande successo, a Fano, le manifestazioni di contorno del Carnevale: la mascherata longa, il festival dei bambini, le due feste per i giovani «Carnevalissimamente-ballando» e quella per i meno giovani «Non ho l'età», il veglione della Carnevalesca. A «Carnevalissimamente- ballando» c'è stato addirittura il bagarinaggio dei biglietti falsi. Poiché fin dal giorno prima era tutto esaurito, qualcuno ha acquistato in una discoteca a Pesaro, a 8 mila lire l'uno, i biglietti d'ingresso quasi uguali a quelli del Politeama, rivendendoli poi a Fano a 15-20 mila lire. Così un centinaio di giovani è riuscito ad entrare con i biglietti falsi. Si attende intanto, per domenica, la prima sfilata del Carnevale 1985. La seconda manifestazione si svolgerà il giorno 3 marzo.

Da: Il Resto del Carlino del 20/2/1985

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Nel corso dell'interessante convegno «Tempo, Corpo, Maschera (In)felicità»
«Il Carnevale è anche cultura» a Fano
ne hanno discusso docenti universitari
Carnevale e cultura; Carnevale come cultura. Queste le basi del Convegno «Tempo corpo maschera infelicità, Cultura del Carnevale e del tempo di festa», organizzato dal Comune di Fano e dalla Provincia di Pesaro-Urbino in collaborazione con la Carnevalesca Fano. Una manifestazione che ha cercato di individuare e sottolineare allo stesso tempo la cultura del carnevale, e che si è tenuta nei giorni scorsi al Teatro Masetti di Fano, con la partecipazione di insigni studiosi. «Questo convegno — ha affermato nell'introduzione il prof. Vittorio Dini dell'Università di Siena — (il primo di una possibile serie) tenta di aprire una riflessione sul patrimonio conservato dalla memoria scritta e orale, cercando di rilevare l'iter di quei segni che hanno subito o proposto identità diverse».
«Oggi, l'avvio di un impegno conoscitivo — ha proseguito il prof. Vittorio Dini — (intenso anche come progetto di cultura permanente, di studio-ricerca sul carnevale, sulla festa e sui nuovi modi del tempo libero) diventa un obbligo di fronte alla variazione dei tempi di esistenza e all'insorgenza di nuovi aspetti». La manifestazione si è aperta con il saluto del Sindaco di Fano Gustavo Mazzoni, per poi proseguire con la già citata introduzione del prof. Dini. Hanno poi relazionato su vari argomenti direttamente attinenti al carnevale ed alla festa insigni studiosi, che hanno cercato di sviscerare i vari aspetti culturali legati al carnevale.

Il prof. Sabino Acquaviva dell'Università di Padova si è soffermato su «Carnevale e festa fra natura e cultura» affermando che «l'uomo ha bisogno di esplorare, di giocare e di seguire delle regole del gioco. Ma l'uomo, in parte, contrariamente ad altri primati ha anche un comportamento simbolico. Attorno al gioco dunque ruotano una serie di importanti fattori». Mentre per il prof. Mariano Bianca dell'Università di Siena «il tempo ed il luogo del carnevale possono essere considerati come il momento in cui è possibile che la metafora esistenziale della finzione assuma un aspetto palese ed esplicito.» E' utile sottolineare due aspetti fondamentali: quello di nascondere qualcosa e quello di fare qualcosa di "non vero".» «Il Carnevale — ha sottolineato il prof. Mariano Bianca — è un tempo e un luogo in cui la finzione viene accettata ed esplicitata da tutti coloro che ne prendono parte acquisendo un senso reale collettivo, dove la realtà quotidiana viene sostituita dalla realtà della finzione.»
Dopo la comunicazione del prof. Attilio Brilli, anch'esso dell'Università di Siena lo stesso prof. Vittorio Dini, che ha assunto la segreteria scientifica del convegno, ha affrontato diverse tematiche e principalmente quelle del rischio esistenziale.

Da parte sua il prof. Alfonso Di Nola dell'Università di Napoli ha fatto un'analisi del carnevale come «tipo» particolare della più ampia tipologia dei rituali individuando «il carnevale come terapia collettiva inserita delle dinamiche storico sociali e come superamento della normalità per reintegrarsi in essa».

La prof.ssa Tilde Giani Gallino dell'Università di Torino ha parlato su «La maschera dell'androgino o la fertilità disvelata», mentre il prof. Tullio Spilli si è soffermato su «Il tempo e lo spazio della festa». Di particolare interesse la relazione del prof. Enrico Mascilli Migliorini dell'Università degli Studi di Urbino secondo il quale «nei giorni del carnevale gli uomini e le donne non vogliono più essere gli stessi bensì quelli del sogno e della liberazione dalla repressione normativa e dalla consuetudine. Per far ciò essi si servono della maschera, che consente di operare questa trasformazione, nel contesto più ampio della evasione e trasgressione, visti come elementi incontroversibili del carnevale di tutti i tempi». «Sono giorni — ha affermato — nei quali la beffa trionfa sulla regola ed attraverso i ruoli che si tramutano, i partecipanti si appropriano di una identità vagheggiata durante i restanti mesi dell'anno (mesi della «norma»). Ma le conclusioni dell'intervento del prof. Migliorini non sono delle più positive... «la qualità della vita si è permeata di ansia, di timore angoscioso di «non sapere», «non potere», «non essere», in questo contesto anche la festa e la maschera sono divenute rispettivamente metafore di incomunicabilità e disperante tentativo di ritrovare un se stesso mai conosciuto, in una società che, a date ricorrenti e a prezzi uguali, per tutti, gestisce il grande supermercato della (in) felicità.»

Da: Corriere Adriatico del 23/2/1985

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A Fano domani, tempo permettendo, primo grande corso mascherato
Finalmente esplode il Carnevale
Sei carri e tonnellate di dolci nelle festa più pazza dell'anno
Nonostante il passare degli anni il Carnevale di Fano mantiene immutato il suo inimitabile fascino. Ulteriore conferma si è avuta dopo il rinvio, a causa del maltempo, della prima sfilata dei carri allegorici, che si doveva tenere domenica scorsa.

La delusione a Fano, ma anche nelle città e località limitrofe è stata notevole, non si rinuncia, facilmente, ad una domenica del tutto diversa dall'usuale. L'impatto con i carri allegorici e con il tradizionalissimo lancio dei dolciumi avverrà cosi con una settimana di ritardo ma con fascino immutato.

Lungo viale Gramsci sfileranno sei carri allegorici, ideati e realizzati da veri e propri «artisti» fanesi. Si tratta di «Tropical Carneval» di Bruno Radicioni; «Firo di Carneval» di Marcello Battistelli; «L'urlo del fisco» di Paolo Furlani; «Sulla cresta dell'onda» di Ermes Valentini e «Seduzione 33» dello stesso autore che, vincendo la passata stagione, si è conquistato il diritto di sfilare per il secondo anno consecutivo. Sfilerà inoltre l'allegoria della «Patata Bollente» allestita dalla terza circoscrizione del Comune di Fano.

Come ogni anno dai carri verranno lanciate diverse tonnellate di dolciumi, la Carnevalesca per non smentire il «detto» che presenta la manifestazione di Fano come il Carnevale più «dolce» di tutta Italia, ha acquistato caramelle e dolciumi vari per oltre 50 milioni.

Insomma anche per i bambini ed i ghiottoni il divertimento e la scorpacciata sono assicurati.

Purtroppo non è stato possibile confermare la diretta su RAI 3, che era prevista per domenica scorsa, una vera disdetta questo tempo che, negli ultimi anni, si è accanito nei confronti del Carnevale fanese. Naturalmente da parte di tutti si confida nella benevolenza di Giove Pluvio, viste le radici «pagane» della festa di Carnevale è il minimo dell'auspicabile! Insomma l'appuntamento è per le ore 15 di domenica lungo viale Gramsci, per il primo corso mascherato; la cremazione del «Pupo», prevista originariamente per oggi, è rimandata di una settimana per la grande chiusura del Carnevale.

Da: Corriere Adriatico del 23/2/1985

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Un motivo in più per non mancare
Il rinvio non permette la diretta su rete 3
Se Giove Pluvio sarà clemente, così come non è stato domenica scorsa, la grande follia scoppierà (finalmente) a Fano con l'esplosione del suo, caratteristico Carnevale. Tutto è pronto lungo viale Gramsci per il tradizionale «corso mascherato», che rappresenta il momento di maggiore importanza della manifestazione fanese.

Saranno ben 6 i carri allegorici frutto della fantasia fanese che dalle ore 15 parteciperanno alla tradizionale sfilata, nel corso della quale avverrà l'ormai famoso lancio di dolciumi, vera e propria peculiarità del Carnevale fanese.

Una manifestazione che si ripropone ogni anno e che ha radici che si perdono nell'antica storia di Fano, come dimostra la fotografia che pubblichiamo: si tratta di un'immagine del Carnevale del 1890.

Da: Corriere Adriatico del 23/2/1985

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Oggi alle 15 il «via», Berardi rievoca
Carnevale di Fano tra storia e attualità
Dalla corrida coi maiali alla sfolgorante e variopinta magnificenza dei carri allegorici protagonisti dei moderni corsi mascherati. Il significato del «Pupo» e il lancio di dolciumi che fa delle manifestazione fanese la festa più dolce d'Italia
Il Carnevale di Fano viene da molto lontano: lo storico Vincenzo Nolfi lo fa risalire alla riconciliazione delle due famiglie fanesi ricordate da Dante, i Del Cassero e i Da Carignano dalla quale hanno origine anche lo stemma della città ed il motto «ex concordia felicitas» anche se certamente prima di allora si erano svolte manifestazioni rituali di gioia e di sfrenatezza in determinati periodi dell'anno collegate al cambio delle stagioni. Sempre il Nolfi ricorda che per tutto il periodo malatestiano furono effettuate durante il Carnevale manifestazioni e gare assolutamente originali e che non trovano corrispondenza alcuna con quelle di altre città. La corrida con il maiale al posto del toro, le corse di cavalli, cavalle e di asini ed infine il singolare «gioco delle trippe» in cui i contendenti macellatori e piazzaroli si tiravano colpi su colpi usando come arma le trippe degli animali macellati incoronando vincitore l'unico contendente rimasto in piedi.

Sulla base di documentazione inoppugnabile e cioè di documenti esistenti presso la Biblioteca Federiciana possiamo poi affermare che già nel 1765 nell'ambito delle manifestazioni carnevalesche oltre ai tradizionali festini con danze, ricca gastronomia, scherzi maschere, abbondanza di bevande si svolgeva quello che può essere considerato l'antenato degli attuali corsi di carri allegorici e cioè una sfilata di «Cocchi in corso ricchi di oro e cristalli» dai quali venivano lanciati dolciumi sulla folla; «e dei confetti sparsi per me (ndr il Carnevale) la via biancheggia». Per passare a tempi a noi più vicini un manifesto del 1872 dà notizia alla cittadinanza della costituzione della Società della Fortuna antenata della odierna associazione di cultori del Carnevale denominata Ente Carnevalesca e del programma dei «divertimenti carnevaleschi» dello stesso anno: giovedì grasso - Corso di mascherate a piedi con tre premi; sabato grasso - Corsa a fantini; domenica - Corsa d'onore fra i fantini vincitori e grande Tombola di L. 1000 - Due alberi di cuccagna in Piazza; martedì grasso - Corsi di maschere in legno ed a cavallo.

Fano ha dunque oltre che un Carnevale ultrasecolare anche una organizzazione per i festeggiamenti carnevaleschi che ha superato il secolo di vita ed è passata indenne attraverso tutti i capovolgimenti che hanno caratterizzato il periodo che va dal 1872 ai giorni nostri. Una storia ed una tradizione dunque che poche altre città in Italia e nel mondo possono vantare.

Per venire ai nostri giorni va detto subito che il Carnevale di Fano è oggi la più grande manifestazione popolare delle Marche, si calcola infatti che alle sue manifestazioni partecipino qualcosa come duecentomila persone in quanto da oltre venti anni nei viali a mare viene riproposta all'attenzione dei turisti una edizione estiva del Carnevale con tutti gli ingredienti di quella invernale salvo il momento rituale del rogo del «Pupo» per sua stessa natura irripetibile. Bisogna infatti ricordare che tutta la manifestazione anche se non tutti i partecipanti ne sono consapevoli non è altro che la riproposizione in chiave moderna e con la sovrapposizione di altri elementi culturali aggiuntisi nei secoli dell'accompagno del capro espiatorio all'altare del sacrificio.
Il «Pupo» simboleggia infatti l'animale sacro sul quale la comunità scaricava e forse scarica anche oggi tutte le colpe collettive ed individuali commesse nel corso dell'anno e particolarmente nei giorni di licenza erotica e gastronomica del Carnevale ed i carri allegorici che lo seguono non sono altro che la riproposizione delle carrette sulle quali gli officianti e gli addetti si recavano all'altare. Il tutto non poteva non concludersi infatti con il Rogo che anche oggi viene effettuato nella Piazza centrale in mezzo al popolo festante al termine del Carnevale. Ma i cinque grandiosi carri che sfilano al seguito del Pupo alternati a gruppi folkloristici e mascherate a piedi e a bande musicali fra due ali ininterrotte di folla sono strutture animate e festanti che interagiscono con gli spettatori sia per i movimenti degli elementi lignei e di cartapesta sia per i canti ed i balli scatenati dei «carristi» sia per le musiche che orchestre indiavolate riversano sulla folla sia infine e soprattutto per il «getto» di quintali e quintali di dolciumi sul pubblico che attende a mani levate questa pioggia che ha fatto definire il Carnevale di Fano il Carnevale più dolce d'Italia.

I carri sono dunque dei veri e propri palcoscenici mobili in cui accade di tutto e che al tramonto improvvisamente si illuminano di mille colori grazie all'uso sapiente di riflettori e bengala dando luogo a visioni di una suggestione unica, in particolare quando i carri si trovano in prossimità delle Mura Romane e dell'Arco di Augusto. In un carro particolare sfilava fino a qualche anno or sono la Musica Arabita un singolare complesso musicale fondato nel 1923 che oggi chiude tradizionalmente il Corso Mascherato sfilando a piedi dietro l'ultimo carro allegorico impedendo con il suo ritmo indiavolato che l'atmosfera di gioia e di allegria venga a cessare.
La Musica Arabita è come ha scritto Fabio Tombari una festosa diavoleria, un esempio vivente della genialità ed umorismo degli artigiani fanesi, quelli stessi che da sempre, con sacrifici durissimi, allestiscono con l'aiuto di artisti veri e con alterna fortuna dal punto di vista del risultato finale i grandi carri allegorici.

La Musica Arabita è nata dal Carnevale e di Carnevale si alimenta il popolo fanese escluso dai salotti, e trascurato dagli artisti tesi a ricercare il favore dei potenti si fece da solo strumenti e musica dando così vita all'Arabita che significa arrabiata ma per finta. Di lei si sono interessati scrittori ed artisti: Curzio Malaparte scrisse che mai aveva udito una musica siffatta, Guido Piovene nel suo «Viaggio in Italia» parlò addirittura di jazz italiano; certo è che basta vedere una volta i suoi strumenti ed ascoltare una volta le sue esibizioni per comprendere l'orgoglio popolare della sua origine, quello stesso orgoglio che si respira nei capannoni dove nel lungo inverno si allestiscono i carri, quello stesso orgoglio che è facile cogliere sul volto dei fanesi quando l'ultima domenica di Carnevale questi mostri dell'allegria vedono la luce, l'orgoglio legittimo di chi sa di far parte di una tradizione antica e di una élite ristrettissima, quella di coloro che hanno mantenuto in vita nel mondo intero rivestendolo di arte e cultura un antico rito: il Carnevale che non si celebra soltanto durante le guerre quando cioè la morte prevale sulla vita.

Alberto Berardi

Da: Corriere Adriatico del 24/2/1985

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Finalmente i carri oggi a Fano
Carnevale, sfilata anche a Pesaro
FANO — Dopo il rinvio di domenica scorsa, oggi dalle 15, tempo permettendo, si tiene a Fano il primo grande corso del Carnevale. A fianco di bande musicali, tra cui la nota Musica arabita, majorette e mascherate sfileranno sei carri allegorici, cinque approntati dagli abilissimi artigiani fanesi e uno preparato dai giovani della 3.a Circoscrizione.

I carri saranno preceduti dal Pupo, opera dì Sauro Camussi, che quest'anno raffigura Francesco Moser. Le tribune sono esaurite da tempo. La concomitanza di una ripresa diretta Rai di una gara di cross al Lido permetterà solo una ripresa registrata per la rete 3 della sfilata. Anche a Pesaro, oggi alle 14,30 sfilata dei carri allegorici (ben 15) all'insegna del tema «I grandi personaggi della storia». Un carro è stato realizzato dai ragazzi del riformatorio di Pesaro

Da: Il Resto del Carlino del 24/2/1985

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40 mila a Fano
Storia in piazza a Pesaro
Finalmente il sole. E un sole bellissimo, che ha permesso la buona riuscita della prima gran sfilata di carri a Fano, dopo il «tributo", pagato alla tradizione, di una nevicata leggera sì ma tale da impedire la domenica prima le manifestazioni festaiole. Quanti a Fano? Tanti, circa 40 mila, sembra. E la giornata è corsa tranquilla per tutti, anche per gli uomini della Croce rossa che erano pronti, come tutti gli anni, a soccorrere chi fosse stato colto da malore nella calca. La mobilitazione non è fortunatamente servita, nessuno si è sentito male. Davanti alle tribune (da tempo esaurite in ogni ordine di posti) e alla folla assiepata lungo le strade, sono passati i grandi carri allegorici opera degli abilissimi artigiani fanesi. «Sempre sull'onda» e «Seduzioni 33» di Valentini, «Carnival tropical» di Radicioni, «Sotto il segno del gambero» di Furlani e «Un fior di carnevale» di Battistelli sono stati particolarmente apprezzati e applauditi. Grande il successo anche per le mascherate, molto belle e quest'anno più numerose che nelle passate edizioni, a testimonianza della viva partecipazione dei fanesi alla loro antica festa. I «Gimarra clown», i «Fungomania», il «Chicco di caffè» e altri gruppi hanno fatto sembrare Fano una piccola Rio. Tra la folla accalcata contro i carri per il caratteristico lancio dei dolciumi, si sono però destreggiati a loro agio i borseggiatori. Parecchie le denunce alla polizia per la "sparizione" di portafogli. La giornata si è conclusa con la sfilata della «luminaria» ripresa anche dalla Rai, in cronaca registrata per la rete 3. Domenica prossima ci sarà il bis della sfilata.
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Da: Il Resto del Carlino del 25/2/1985

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Circa cinquantamila persone hanno assistito alla sfilata di Fano
Il sole fa splendere il Carnevale
FANO - Anche a Fano finalmente è stato Carnevale! Il rito antico e sempre nuovo della follia, della deformazione della realtà e della malinconia si è consumato.

In ritardo sì per le avverse condizioni del tempo che hanno impedito lo svolgimento della sfilata di domenica scorsa, ma proprio per questo desiderato e vissuto da tanta e tantissima gente: oltre cinquantamila persone secondo una stima certo approssimativa ma indicativa. Insomma un vero e proprio record. Tanta gente proveniente dalla città, dalla provincia ma anche da molto più lontano a giudicare dalle targhe delle automobili in sosta a margine del circuito.

In barba ai rigori quaresimali il Carnevale di Fano ha offerto ieri il meglio del suo programma: la classicissima sfilata dei grandi carri allegorici con il multicolore contorno di maschere e di mascherate, gruppi folcloristici, bande musicali e il ritmo rumoroso e grottesco della "Musica arabita".

C'era molta attesa per le grandi creazioni allegoriche di cartapesta, rimaste forzosamente segrete fino al pomeriggio di ieri quando si sono mostrate alla folla strabocchevole illuminate da uno splendido sole.

"Tropical Carneval" di Bruno Radicioni, "Fior di Carneval" di Marcello Battistelli, "L'urlo del fisco" di Paolo Furlani, "Sempre sull'onda" di Hermes Valentini che ha potuto riproporre anche "Seduzione 33", il carro vincitore dello scorso anno. Ancora una volta i carristi fanesi hanno dato saggio della loro deformante creatività, dell'abilità costruttiva e della popolare ironia delle loro maschere di cartapesta. Il ministro Visentini e l'ormai storico pacchetto fiscale, le seduzioni e le ipnosi della televisione e dei mille canali, un carnevale in clima tropicale ed uno fiorito come in primavera: questi i temi dei carri che attendono ancora (e lo si saprà sul finire della prossima settimana) il nome del vincitore del concorso dell'85.

Sono inoltre sfilati con questi la "Patata bollente", piccolo carro proposto dalla laboriosa e fantasiosa terza circoscrizione ed ovviamente il "Pupo", alias Francesco Moser ingobbito su una enorme bicicletta mentre conquista il favoloso record dell'ora. Vogliamo anche ricordare le generose formazioni folcloristiche e i gruppi carnevaleschi di Matelica (che ha proposto un gemellaggio, sia pur di cartapesta tra Russia e America) e le majorettes di Sant'Angelo in Piove, che hanno mostrato, nonostante il freddo le loro graziose forme. Ma carnevale significa soprattutto festa della folla, della gente che ha atteso e seguito per ore i carri aspettando l'abbondante lancio di cinquanta milioni di leccornie. Per fortuna non ci sono stati nè infortuni, nè incidenti, segno anche di una organizzazione ormai sicura.

Suggestivo infine al calare delle prime lunghe ombre della sera, la "luminaria", la sfilata cioè dei carri illuminati da cento e cento lampade luminose, che ha segnato la provvisoria conclusione di questa riuscitissima sfilata. Domenica infatti si replica.

Fabrizio Schiavoni

Da: Corriere Adriatico del 25/2/1985

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EDIZIONE ESTIVA
Carnevale, la sfilata
Carri stasera a Sassonia
FANO — Il carnevale anche d'estate è una invenzione tutta fanese: si sfruttano carri utilizzati solo un paio di volte per le uscite invernali e si può offrire ai turisti italiani e stranieri uno spettacolo inconsueto e trascinante. Il carnevale d'estate di Fano si svolge poi sul lungomare di Sassonia e quindi lo spettacolo è garantito e per giunta gratuito.

Si inizierà questa sera alle 19 con la sfilata di cinque carri preceduti dal Pupo di Sauro Camussi che raffigura Moser. I carri sono: «Sempre sull'onda» e «Seduzione 33» di Hermes Valentini, «Tropical carneval» di Bruno Radicioni, «Un fior di carnevale» di Marcellino Battistelli, «Sotto il segno del gambero» di Paolo Furlani che lanceranno quintali di dolciumi. Saranno seguiti dai complessi «La musica Arabita» di Fano, le Majorettes e il gruppo «Scolucaren» di Santa Lucia di Faenza e la banda di Carpinello di Forlì.

Si cenerà poi in riva al mare dove sono allestiti gli stando della «sagra delle sagre», il meglio della gastronomia. Alle 22 spettacolo musicale con il complesso «I ragazzi di Bandiera gialla» ed alle 23,30 super spettacolo pirotecnico sul mare.

Da: Il Resto del Carlino del 21/7/1985

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La magia del carnevale
A Fano, l'edizione estiva richiama una marea di gente
Fano vanta un Carnevale ultrasecolare ed una organizzazione, per i festeggiamenti, che ha superato il secolo di vita. Poche altre città, in Italia e nel mondo, possono uguagliare la sua storia. Il Carnevale di Fano è oggi la più grande manifestazione popolare delle Marche: con la proposta dell'edizione estiva può contare la presenza di qualcosa come duecentomila persone. Alberto Berardi dell'Ente Carnevalesca, fanese di più generazioni, ce ne parla in maniera entusiasta: «I grandiosi carri, veri e propri palcoscenici, i gruppi folkloristici, le mascherate a piedi, le bande musicali che si muovono tra due ali di folla e il getto di quintali di dolciumi sul pubblico, fanno del Carnevale di Fano il più dolce nel senso più ampio del termine».

«Al Carnevale — sottolinea Berardi —si aggiunge poi la “Sagra delle sagre”, capace di offrire fra l'altro tipici itinerari gastronomici di colorazione locale».

Il Carnevale estivo presenta, quest'anno, la novità del ritorno in zona mare e riconferma la bontà di una formula: consentire al turisti italiani e stranieri di salire sui carri per sentirsi protagonisti e dispensatori di dolciumi a piene mani.

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Da: Il Resto del Carlino del 21/7/1985

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Nel segno dell’allegria
Il programma, ben nutrito, appare in grado di soddisfare tutti i gusti
L'odierna giornata d'epilogo è stata preceduta da una importante serie di manifestazioni. Segnaliamo: «Serata sotto la tenda», «I quattro cantoni» all'insegna della gastronomia, «Musiche allegre» e due spettacoli teatrali «Barchet, batanaj e brudet» e «Performance notturna ispirata a visioni acquatiche». L'inizio della serata conclusiva, in lungomare Sassonia, è previsto per le ore 19 con la sfilata dei carri allegorici, mascherate e parata di complessi. Molto promettenti i titoli delle allegorie: «Sempre sull'onda», firmato da Valentini, «Tropical carneval», proposto da Radicioni, «Un fior di Carnevale», allestito da Battistelli, «Sotto il segno del gambero», curato da Furlani e «Seduzione 33», ancora di Valentini.

Fra i gruppi folklorisfici da sottolineare l'immancabile presenza de la «Musica Arabita», che è nata dal Carnevale e di Carnevale si alimenta; del Corpo bandistico di Carpinello di Forlì e di due complessi ben caratterizzati: «Le ragazze primavera» (majorettes) e gli «Sciucaren» di Santa Lucia di Faenza.

Alle 19,30 appuntamento con la gastronomia carnevalesca sotto l'etichetta di «Sagra delle sagre» e, a partire dalle 22, spettacolo musicale con «I ragazzi di Bandiera Gialla».

Infine, intorno alle 23,30, il folklore si trasferirà. In cielo con il «Super spettacolo pirotecnico sul mare». L'organizzazione è stata curata, con molto impegno, dall'amministrazione comunale, dall'Azienda di soggiorno e turismo e dall'Ente Carnevalesca che hanno assicurato alla festa l'ingresso libero per marcare, ancor più nettamente, il suo carattere squisitamente popolare.

Da: Il Resto del Carlino del 21/7/1985

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In 25 mila al Carnevale!
FANO — In almeno 25 mila hanno partecipato ieri sera a partire dalle 19 alla grande sfilata del Carnevale di Fano. Si conclude così l'edizione del Carnevale estivo dell'Adriatico che quest'anno è tornato nella zona mare. I carri che con la loro sfilata rappresentano il «clou» della manifestazione si sono spostati alla Sassonia abbandonando la Nazionale come per lo scorso anno (…). Si è trattato di una buona edizione che ha goduto di ampia cornice di pubblico che si è comunque potuto divertire anche nei giorni precedenti.

Il Carnevale, invernale o estivo che sia, non è più infatti solo la «sfilata», ma bensì numerose (e tutte divertenti) iniziative collaterali, che rendono questa manifestazione sempre più complessa e ambita.

In questi giorni si sono moltiplicati gli appuntamenti musicali, gastronomici, e comunque mondani in genere.

La grossa caratterizzazione di questa edizione è il trasferimento dal centro alla Sassonia della sfilata dei carri. E' stata senz'altro una buona idea visto il risultato. E' stato così evitato alla gente di dover abbandonare anzitempo la zona mare per recarsi in centro. In quest'ambito prende piede sempre di più l'ipotesi di una Fano simile a una piccola Rio. Proprio a Rio il Carnevale è sinonimo di caldo, spiaggia mare e comunque estate.

Da: Corriere Adriatico del 22/7/1985

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Sfilata in tono minore
Il Carnevale dorme
Sospesi anche i fuochi artificiali
FANO — Carnevale d'Estate in tono minore nella sua manifestazione principale, la sfilata dei carri allegorici, mentre hanno funzionato le manifestazioni collaterali. Pubblico scarso domenica, su un lungomare di Sassonia rivelatosi inadatto al passaggio dei grandi carri allegorici; molti alberi sono stati danneggiati, danneggiando a loro volta i carri; è mancata in pieno anche l'atmosfera che, in assenza di maschere, poteva essere fornita da musiche trascinanti, da coriandoli e stelle filanti, e si è tornati invece allo spettacolo «passivo», da una parte la sfilata, dall'altra gli spettatori immobili.

Il momento migliore del Carnevale è stato la sfilata con la «luminaria», cui è mancato però il supporto del tradizionale e grandioso spettacolo pirotecnico.

Anche dalle proteste di chi era stato fatto sloggiare dal vasto tratto di spiaggia dove erano stati sistemati i fuochi e dalla visione di molta gente che se ne restava in spiaggia o a passeggiare sul vialetto pedonale, si è avuta la conferma che occorrerebbe allestire un percorso specifico per il Carnevale, il famoso «carnevalodromo».

Da: Il Resto del Carlino del 23/7/1985


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 05.01.2006

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