Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Gnocchetti alla disprèta
Trattasi di una minestra che si preparava nelle campagne di Apecchio quando in casa arrivava un ospite di riguardo e si doveva improvvisare, alla svelta, cioè alla disperata (disprèta), un piatto per pranzo o per cena.
Sulla "spianatoia" si mettono 200 grammi di farina di granoturco sulla quale si versa dell'acqua bollente; poi si aggiungono 250 grammi di farina di grano e si amalgama accuratamente. L'impasto così ottenuto si stende col matterello in modo da ottenere una sfoglia non troppo sottile. Questa viene tagliata a strisce dalle quali si staccano "gnocchetti" grandi come un acino di granoturco. A parte, in una teglia alta si fa rosolare in olio d'oliva un odore di cipolla, una carota tagliata a pezzetti, sedano e grasso di prosciutto con sale e pepe. Quanto il tutto risulterà ben rosolato si aggiunge un pomodoro a pezzetti e mezzo kg di fagioli già cotti (meglio se ci sono anche le cotiche). Dopo 15 minuti si aggiunge acqua e, all'ebollizione, si lascia trascorrere mezz'ora circa, dopo di che si versano gli "gnocchetti" già pronti che si fanno bollire per qualche minuto.Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 14.03.2005
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