Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Strozzapreti di mia madre
Quando nel 1983 uscì la prima edizione di "Tutti a Tavola", Marzio Amadori, un carissimo amico, recensendo la pubblicazione su un periodico della regione Marche, scrisse di una minestra in brodo che, in casa sua, si chiama "Strozzapreti" che io avevo dimenticato. Mi promise che se fossi passato dalle sue parti mi avrebbe dato la relativa ricetta. Memore della promessa, anche se con un ritardo di oltre venti anni, sono passato e Marzio è stato di parola. Per sua madre gli "strozzapreti" erano un piatto importante come i cappelletti e i cannelloni, riservato alle maggiori festività dell'anno. Si faceva con la pasta secca (fischioni di media grandezza).
Ogni fischione veniva riempito metà con una pastella fatta con uovo sbattuto, parmigiano, una grattata di noce moscata e sale, l'altra metà con l'impasto della salsiccia.Appena pronti li versava nel brodo di cappone bollente perché la pastella si cuocesse fino a formare una specie di tappo.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 15.01.2005
Ultima modifica: 06.03.2005
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