Beni storici e artistici
Claudio Ridolfi: Battesimo di Gesù
Museo della Chiesa di San Francesco a Mercatello
Possiamo notare anche la tela del Battesimo di Gesù, datata 1612, che era ospitata in origine nella chiesa di San Francesco, nell'altare della nobile famiglia Stefàni che la commissionò al pittore veneto Claudio Ridolfi.
L'artista, nato nel 1560, dopo una prima formazione presso la bottega di Paolo Caliari - il Veronese, con cui condivise l'appellativo - si trasferì ad Urbino, dove strinse uno stretto rapporto con Federico Barocci, non cessando mai più di coniugare la sua cultura veneta con gli insegnamenti del maestro urbinate.
Ridolfi iniziò un'intensa e lunga attività incentrata soprattutto sulla pittura sacra, ma anche sulla ritrattistica, per altro ben rappresentata nel Battesimo di Gesù che state ammirando.
I busti dei committenti si affacciano in basso volgendo i volti, indagati con notevole acutezza psicologica, verso lo spettatore.
La piu' antica fonte che cita il dipinto risale al 1654, anno della visita pastorale del vescovo Honorati alla chiesa di San Francesco di Mercatello. Una descrizione della chiesa risalente al 1926, colloca il dipinto sul primo altare a destra, di proprieta' della famiglia Stefani, dunque probabile committente dell'opera.
La famiglia dei donatori (gli Stefani erano una delle piu' eminenti ed antiche famiglie del luogo) e' ritratta nella parte bassa del dipinto con notevole acutezza psicologica.
Una copia del dipinto, senza le figure dei donatori, e' conservata nella cattadrale di Sant'Angelo in Vado, a riprova del successo che ebbe nella zona questo tipo di raffigurazione, di origine eminentemente veneta. Il patrimonio di schemi e disegni portati dal Ridolfi nelle Marche, sono, pero', riveduti attraverso l'influsso del Barocci: nel dipinto in oggetto, il modo di trattare le pieghe, come il particolare dei due angeli sulla destra, o i toni cromatici utilizzati, sono decisamente barocceschi.
Il dipinto, che riporta in basso a destra la data di esecuzione (MDCXII) e' uno dei pochi datati del pittore e va collocato in uno dei suoi momenti stilisticamente piu' felici.
BIBLIOGRAFIA
ZAMPETTI 1990, pp. 257-259, 270-271
COSTANZI e MASSA 1994, p. 70
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 18.04.2007
Ultima modifica: 13.12.2009
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