Beni storici e artistici
Cagli (Secchiano): Fonte di S. Nicolò
Lungo il F. Bosso, circa 2 km a monte di Secchiano, sgorga la sorgente detta Fonte o Acqua di S. Nicolò o Bagno di S. Nicolò o di S. Niccolò (43°31'43.08"N - 12°35'39.19"E).
Posta sull'altra sponda del torrente, vi si accede da una breve stradicciola che porta all'alveo del Bosso in corrispondenza di una piccola briglia in cemento.
A quest'acqua si attribuivano proprietà taumaturgiche, specialmente per malattie della pelle.
Nel Libro bianco sulle acque potabili - qualità delle acque della Regione Marche - Provincia di Pesaro e Urbino (www.arpa.marche.it), è classificata nella categoria delle sorgenti non autorizzate con particolari caratteristiche chimiche: solfato calcica magnesiaca, fonte libera.
(da: FERRETTI 2007) A circa 7 Km da Cagli, nella gola del Bosso, a livello del corso d’acqua c'è la sorgente più famosa della valle: il Bagno di S. Nicolò, le cui acque hanno proprietà curative.
Secondo Selli (1954) questa è una sorgente di trabocco da anticlinale per sbarramento sui fianchi che ha come roccia serbatoio il "Calcare Massiccio" e la "Còrniola" e come battente impermeabile il "Rosso Ammonitico". La portata, misurata da Perrone nel 1910, è di 5 l/sec . Questa sorgente non viene esaminata nei lavori di Selli (1961) e di Neviani (1961), ma nuovi studi sulle caratteristiche delle acque sono stati intrapresi per valutarne le possibilità di utilizzo per usi potabili.
Parecchi anni fa l'Istituto di Idrologia dell'Università degli Studi di Pavia effettuò un'analisi chimica delle acque di S. Nicolò. Da tale analisi risulta che la composizione ionica delle acque del Bagno di S. Nicolò è dovuta prevalentemente a solfati di calcio e magnesio che rappresentano circa l'85% dei sali disciolti. L'elevata durezza, pari ad 88°gradi francesi (°F), ed il contenuto in solfati rendono queste acque di scarsa qualità ed inutilizzabili per scopi potabili perché "se i solfati superano la concentrazione di 250 mg/l e compaiono insieme a magnesio e sodio possono provocare irritazioni gastro-intestinali in quanto che i solfati di sodio e di magnesio hanno azione purgativa".
Dalle analisi chimiche risulta che le due sorgenti (che costituiscono il Bagno di S. Nicolò) hanno rispettivamente i seguenti tenori di ioni metallici e dello ione solforico, espressi in mg/l:
Na+ ..........1,5...... 1,2
Ca++.....250,0... 252,0
Mg++..... 62,6..... 62,6
SO4- -... 695,0... 700,0
Dalle indagini svolte dal Consorzio Idrico dell'Alto Metauro risulta invece che la portata dei Bagni di S. Nicolò è di 110 l/sec, ciò che contrasta nettamente con le indicazioni di Perrone e di Selli.
Tempo fa il Consorzio Idrico dell'Alto Metauro chiese di immettere tali acque nel proprio acquedotto. Si riuscì ad evitare tutto ciò perché il Comune di Cagli aveva progettato di utilizzarle in altro modo e cioè in terme ove si potesse curare certe malattie della pelle. Per fortuna poi non se ne fece nulla.
Tralasciando ulteriori considerazioni sulle acque di S. Nicolò, ciò che interessa da un punto di vista geologico-ambientale è l'eccezionale presenza di questa sorgente nel bacino del F. Bosso perché il chimismo di queste acque è nettamente diverso da quello delle sorgenti vicine.
Acque con un chimismo analogo sono note nel bacino del F. Metauro connesse con la Formazione "Gessoso-Solfifera" che però manca nel bacino del F. Bosso; sorgenti di acque solfuree, che potrebbero essere ossidate a solfate, sono invece note nelle formazioni calcaree mesozoiche ("Còrniola" e "Maiolica"), spesso ricche di pirite e di marcasite. È tuttavia possibile ipotizzare anche una loro derivazione dalla Formazione delle Anidriti del F. Burano che stanno al di sotto del "Calcare Massiccio". Questa ipotesi è stata proposta recentemente da Nanni & Vivalda (1999) i quali ritengono che le acque della sorgente di S. Nicolò per "la costanza della temperatura (16°C) e il particolare chimismo con arricchimenti in solfati, calcio e magnesio, indicano la venuta a giorno di acque caratterizzate da una circolazione profonda che ha interessato o la porzione basale del Calcare Massiccio fortemente mineralizzata per lisciviazione delle Anidriti di Burano o le stesse Anidriti triassiche".
Anche se le conoscenze geologiche ed idrogeologiche sono ancora insufficienti per una definitiva soluzione della questione, ciò tuttavia non sminuisce l'interesse scientifico-naturalistico per le acque della sorgente di San Nicolò che si riversano, con il loro bel colore dai riflessi azzurri, in quelle del F. Bosso.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 09.07.2012
Ultima modifica: 09.07.2012
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