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Nettamente prevalenti in questa come del resto anche nelle altre aree sono i frammenti ceramici di impasto da semifine a grossolano. Fra cui figurano frammenti di forme aperte quali la scodella con applicazione, sotto l'orlo, di costolatura obliqua (fig. 3: 1), di forme chiuse quali la piccola olla con presa a bugna (fig. 3: 2). Frequenti le prese a spatola riferibili al poculum (fig. 3: 3, 4), la presa a spatola insellata impostata sul cordone (fig. 3: 5). Fra le anse figurano l'ansa a bastoncello orizzontale con insellatura mediana (fig. 3: 6) e l'ansa a nastro verticale impostata sull'orlo (fig. 3: 7). Sempre di impasto, una fusaiola conica (fig. 3: 8). In ceramica d'impasto molto fine ("buccheroide"), di colore da bruno-scuro a quasi nero, figurano frammenti di piccoli recipienti quali l'anforetta con collo troncoconico distinto e fondo anche umbelicato (fig. 3: 9), un frammento di parete con decorazione incisa costituita da un nastro riempito a tratteggio (fig. 4:1), l'ansa a bastoncello orizzontale a sezione circolare fortemente insellata pertinente a ciotola quadriansata (fig. 4: 2), a bastoncello, impostata sull'orlo, e sopraelevata (fig. 4: 3). Presente inoltre un solo frammento di piccola brocchetta a corpo globulare compresso decorata da due file contrapposte alla carena di denti di lupo, campiti a tratteggio, limitate in basso da due giri a falsa cordicella ed in alto, subito sotto il collo, all'inizio della spalla, da un giro a rotellina fra due a falsa cordicella (fig. 4: 4).

In ceramica figulina giallo rosata un frammento di olla che conserva parte dell'ansa a bastoncello impostata obliquamente. Una fascia suddipinta di color rosso-bruno corre orizzontale e circonda l'ansa in corrispondenza dell'attacco di questa al corpo del vaso: sull'ansa, poi, pennellate trasversali parallele dello stesso colore (fig. 4: 5). In ceramica attica a vernice nera figurano parte di un'ansa di kylix (fig. 4: 6), e di un piede di ciotola (fig. 4: 7). In pasta vitrea blu una perlina forata (fig. 4: 8).

Ma i reperti più interessanti provenienti da quest'area insediativa sono rappresentati da segni alfabetici, graffiti dopo cottura, all'interno di due recipienti in ceramica di pasta grigia verosimilmente di impostazione dell'area padana:

I - Fondo di piatto (fig. 5:1).
Argilla di colore grigio azzurro, con piccoli vacuoli e minuti inclusi micacei, ingabbiatura grigia. Piatto su alto piede. Piede a campana piuttosto alto conservato per circa un terzo. Dimens. piede cm 9,4, h. cm 3.
Al centro del fondo, nella parte interna, è graffito dopo cottura un "chi", X, in cui un'asta obliqua, molto più corta, è ripetuta.

2 - Fondo di ciotola (fig. 5:2). Al centro del fondo, nella parte interna, è graffito, dopo cottura, un "chi", X, con l'aggiunta, nelle aste oblique, di due tratti. Ambedue i graffiti rappresentano probabilmente contrassegni (valori numerali?, sigle commerciali?), modellati sulla lettera X, ultima di una serie alfabetica verosimilmente etrusca.

E' il caso qui di osservare come tali documenti, frequenti in Etruria padana, non abbiano possibilità di confronti con analoghe testimonianze in territorio marchigiano. Questi di San Costanzo sembrano pertanto essere a tutt'oggi gli unici graffiti alfabetici venuti alla luce in ambiente piceno.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 19.12.2004

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