Beni storici e artistici
Fossombrone (Isola di Fano): stipe votiva picena
Poco più di un secolo fa una grande piena del Tarugo ha fatto affiorare o fluitare sulla sponda destra nei pressi di Isola di Fano (Comune di Fossombrone) numerose statuette e altri oggetti, per lo più di bronzo, appartenute, si suppose, a un luogo sacro presente sul territorio già fin dall'epoca pre-romana: una stipe votiva per l'appunto (1). Il Vernarecci, in merito a ciò, così si esprime: "Oggetti preziosi e no, che si gettavano nelle acque per voto e in omaggio alla Divinità custode della fonte, del fiume, del torrente, crescendo col tempo erano definiti cumuli o stipi: in uso presso gli Egizi, gli Umbri, i Romani."
Stando a questa affermazione non è da escludere l'esistenza intorno a Isola di Fano di una sorgente con acque
solfuree e salmastre, per la presenza nel sottosuolo di modesti giacimenti di
zolfo. Di conseguenza gli abitanti del luogo e delle aree limitrofe sarebbero
ricorse all'uso di queste acque per trarne benefici alla propria salute: pertanto, è, senz'altro giusto, ritenere,
che costoro si sentissero debitori e quindi maggiormente riconoscenti verso la Divinità
custode della fonte.
Fra i reperti più significativi ritrovati, è alquanto noto un bronzetto di una trentina di centimetri di
altezza, riproducente il dio Vertunno (o un offerente togato (1)) e conservato al Museo Etrusco di
Firenze, e il Discoforo, una statuetta più piccola della prima anch'essa
di bronzo, che fa bella mostra di sé nel Museo Vernarecci di
Fossombrone; mentre gran parte degli altri esemplari finì in collezioni private.
Scavi, condotti sul luogo del ritrovamento nel terzo decennio del 1900 per conto della
Soprintendenza Archeologica delle Marche, non hanno prodotto alcun esito di sorta, per cui rimane tuttora
valida l'iniziale ipotesi della stipe votiva.
NOTE del curatore della scheda
(1) In DALL'AGLIO e CAMPAGNOLI 2002 la stipe è attribuita alla Civiltà Picena e il luogo di rinvenimento è indicato presso il Mulino Rapa (già Bonifazi). Il bronzetto viene interpretato come "offerente togato", forse un dignitario o un aruspice.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 11.11.2012
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