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Barchi: Chiesa di San Bartolo

Barchi: Chiesa della SS. Resurrezione - Organo Callido...

Barchi: Chiesa della SS. Resurrezione


Nel 1572 si parla di una nuova chiesa da farsi nella "piazza nuova" (oggi piazza S. Antonio) di Barchi in onore di S. Tommaso d'Aquino, giacchè quella precedente era stata danneggiata dalla costruzione della Porta Nuova, come si apprende da un documento del 1579. Secondo il Locchi, venne inaugurata nel 1606.

La chiesa, un tempo dedicata ai Santi Ubaldo, Tommaso d'Aquino e Filippo Neri, era detta di Sant'Ubaldo (lo si legge in un documento del 1775) ed è sempre stata di proprietà comunale.
In seguito prese il nome di Collegiata della SS. Resurrezione.

Ha tre navate con la facciata in laterizio che rispecchia la divisione interna con la parte centrale più alta delle laterali. Il portale in finta arenara è sormontato da un timpano, il portone è bugnato. Ai lati dell'ingresso principale si aprono altri due portali minori sempre in arenaria a fianco di due archi precedenti, a tutto sesto quello di sinistra, a sesto acuto quello di destra.

All'interno la chiesa conserva: due tele seicentesche di Antonio Cimatori detto il Visaccio, una "Madonna col bambino" attribuito a Giovan Francesco Guerrieri, una "Crocifissione" di scuola baroccesca, una "Madonna della Misericordia" attribuita a Carlo Magini di Fano e altre pregevoli opere; un organo Callido del 1789 restaurato nel 1985, gli altari in pietra arenaria con stemmi nobiliari (compreso quello del Duca Francesco Maria II Della Rovere), il battistero del Cinquecento in pietra rosa del Furlo, i Crocifissi lignei, due Angeli portacandelabro, sempre in legno, di Filippo Terzi.

Una lapide a destra dell'ingresso testimonia un intervento di abbellimento avvenuto nel 1789.

Subito dopo la prima guerra mondiale subì un incendio e finì in fiamme il coro in noce, venne danneggiata l' abside e parte del dipinto sopra l'altare maggiore poi rifatto nella parte incendiata da un pittore fanese.

Ma altri danni vennero arrecati alla chiesa e al suo patrimonio negli anni '60-'80 con l'abbattimento dell'altare maggiore per la nuove concezioni liturgiche, l'abbattimento del pulpito in legno, la demolizione della balaustra, la sparizione del trono antico di notevoli dimensioni in legno dorato della Madonna del Rosario, di alcune statue e di altre suppellettili.

BIBLIOGRAFIA
DE SANTI M. e DE SANTI L., 1984
POLVERARI A. , 1984
SEBASTIANELLI, S.
VOLPE G. , 1993


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 04.01.2011

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