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Cartoceto (Ripalta): vecchia e nuova Chiesa dei SS. Biagio e Cesareo


La ex Chiesa Parrocchiale è dedicata ai Santi Biagio e Cesareo.

Anticamente Ripalta possedeva tre chiese: di queste una detta di S. Biagio e Cesareo, l'altra dedicata a S. Luca, poco distanti tra loro, e una Chiesa Parrocchiale.
Nel 1790 minacciando di cadere per l'instabilità del terreno e per le frequenti scosse di terremoto, fu demolita la chiesa di S. Biagio, venduta la campana per risistemare la Chiesa Parrocchiale e per ampliare la sagrestia.
Attorno al 1800 rimarrà una sola chiesa, quella parrocchiale, che prenderà il nome dei Santi Biagio e Cesareo.

Una comunità cristiana esisteva anche prima del 1200, il papa Innocenzo VIII con sua bolla del 1490 annetteva la parrocchia al Capitolo Cattedrale di Fano, perché assolvesse due scopi: essere luogo dove recarsi, da parte degli ecclesiastici, per curarsi, per convalescenza, per rifugiarsi in caso di peste e anche per "ricreazione" e provvedere con i beni dell'arcipretura all'aumento delle rendite capitolari. L'obbligo di provvedere alla cura delle anime veniva affidato ad un sacerdote amovibile ad nutum.
Questo luogo viene invocato molte volte nel cantico della Beata Mathalia, una vedova del luogo che insieme alla figlia Filippa e alla sorella Margherita aveva qui istituito una piccola comunità di religiose. Vivevano in una casupola adiacente alla chiesa con le elemosine dei fedeli, prima di ritirarsi nel 1332 nel monastero fanese di S. Caterina, dove Mathalia avrebbe composto la laude.
Solo nel 1925 viene concesso il distacco dal Capitolo di Fano e in tal modo la parrocchia fu riconosciuta, come era nei tempi passati come circoscrizione in Ripalta di Cartoceto.

La chiesa parrocchiale, oggi cadente e sventrata in più parti, pur avendo mura massicce dopo i restauri del 1910 e 1922 fu abbandonata a sé stessa. Presenta una sola navata con due altari, fonte battesimale, soffitto a travi con mattoni dipinti.
Il campanile con il suo castello di ferro sosteneva due campane, la più piccola e più antica fu fusa dalla ditta Balestra, mentre quella grossa rifusa nel 1908 dalla ditta De Poli.
Non è rimasta traccia degli arredi interni, tranne la statua di una Madonna col Bambino scolpita in legno, oggi ospitata, dopo essere stata restaurata, nella nuova Chiesa di Ripalta.

L'attuale Chiesa di Ripalta, dedicata anch'essa ai SS. Biagio e Cesareo, è stata edificata nel 1960. L'antichissima statua lignea della Madonna col Bambino era conosciuta anche con il nome di "Santa Maria in campo dei fiori"  o "di campofiori".

 

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 27.11.2018

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