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C. Begni: Battesimo di S. Agostino

C. Begni: S. Agostino tra la Fede e la Giustizia

C. Begni: Conversione di S. Agostino


Opera del pittore pesarese Giulio Cesare Begni (Pesaro 1620 - 1680) che lo eseguì nel 1640 per volontà dei frati agostiniani fanesi.

La parte destra raffigura Sant’Agostino con Alipio nell’orticello vicino alla casa. Il Santo lotta contro gli ultimi baluardi del dubbio, prima di darsi totalmente alla fede. Egli non sopporta più la presenza di Alipio, e si allontana verso un'altra parte dell’orto, dove stare solo con Dio. Dall’alto una voce: “Tolle lege, tolle lege”. “Prendi e leggi! Prendi e leggi!”. Agostino torna commosso da Alipio, apre il libro dell’Apostolo Paolo e legge: “non nelle gozzoviglie e nelle ubriachezze, non nelle morbidezze e nelle disonestà, non nella discordia e nell’invidia; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne e delle sue concupiscenze”. Furono queste parole ad allontanare l’ultima tenebra dell’incertezza dall’animo dubbioso di Agostino. Fu proprio quell’istante di tensione drammatica che si origina nell’attimo della conversione che il pittore colse, facendo guizzare nel cuore del neo-convertito, un lampo di luce divina. Correva l’anno 386. Agostino era definitivamente convertito al Cristianesimo.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 12.12.2009

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