Il complesso scultoreo realizzato nel 1710 dallo stuccatore bolognese Giuseppe Maria Mazza (Bologna 1653-1741) e dal suo collaboratore Francesco Fontana si impone maestosamente in alto della zona absidale. Per la sua realizzazione furono spesi ben 939,08 scudi.

L'intera composizione è avvolta dalla luce proveniente da due aperture laterali nascoste alla vista dello spettatore, una soluzione più volte adottata da questo artista in modo tale da rendere illusionisticamente la luce reale divina e attribuire al Padre un suggestivo senso di onnipotenza.

La cura riservata alla stesura delle superfici, il gioco delle fonti laterali -nascoste che graduano l'effetto chiaroscurate, la morbidezza di modellato nei corpi degli angioletti sono caratteristiche dello stile del Mazza giunto a lavorare nel pesarese nel pieno della sua maturità.