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Fano: Chiesa di S. Maria Nuova - Perugino: Annunciazion...

Fano: Chiesa di S. Maria Nuova - coro

Fano: Chiesa di S. Maria Nuova - Perugino: Madonna in trono con Bambino e Santi


Nella lunetta: Deposizione

Nella predella: Storie della Vergine di Pietro Perugino

La grande pala rappresenta nella parte centrale la Madonna con il Bambino in trono con a destra San Giovanni Battista, San Ludovico da Tolosa, San Francesco, mentre sulla sinistra sono rappresentati San Pietro, San Paolo e Santa Maria Maddalena. I personaggi sono posti sotto un portico a triplice arcata impostato su lisci pilastri, simile a quello che l'artista rappresenta nell'Annunciazione.

Con la realizzazione di questo dipinto il Perugino raggiunge uno degli esiti migliori della sua pittura: la grazia e la raffinatezza delle sue figure è espressa ammirevolmente attraverso l'immagine di Maria Maddalena dallo sguardo trasognato alla quale riserva una particolare cura dell'acconciatura e dell'abbigliamento, l'identica riproposizione del volto si ravvisa nella Vergine.

Sul gradino del trono il Perugino inserisce questa iscrizione: "Durante Phanen. Ad intemerate Virginis Laude. Tercentu. Aureis atq(ue) huius. Templi bono. centu superadditis/ hanc solerti cura. fieri demandavit / Mateo de Martinotiis. fidei commissario. procurante MCCCC97" più in basso: "Petrus. Perusinus. Pinxit".

Della pala quindi conosciamo l'anno di completamento: il 1497. Il Perugino però la realizzò nel corso di un decennio, come ci testimonia il ritrovato contratto di allogazione registrato nel 1488, nel quale il committente, un certo Durante di Giovanni Vianuti, tramite l'intermediario Matteo Martinozzi, gli ordina il dipinto definendo dettagliatamente i Santi che vi dovevano essere rappresentati, anche se poi il San Girolamo e il San Michele Arcangelo non furono eseguiti. Sempre dal contratto si evince la cifra di trecento ducati d'oro come compenso per l'artista e di quaranta ducati per maestro Giovacchino intagliatore, che aveva realizzato una cassa intagliata perduta durante uno dei vari spostamenti dell'opera e attualmente sostituita con una cornice dorata.

Per quanto riguarda la lunetta l'immagine del Cristo e quella di Nicodemo si ricollegano iconografícamente ad un affresco che il Perugino realizzò su di un lato esterno della chiesa di San Pier Maggiore a Firenze trasportato a Palazzo Albizi, infine riportato su tela nel 1880 e venduto.

La parte certamente più interessante dell'intera opera è la predella dove vengono rappresentate cinque storie della vita di Maria: Nascita, Presentazione al Tempio, Matrimonio, Annunciazione, Assunzione e dono della cintola.

Tale predella risulta essere ancora oggetto di studio in quanto le attribuzioni fatte sono contrastanti; alcuni studiosi la ritengono di mano del Perugino, essendo lui autore della pala, altri invece, sostengono si tratti di un saggio della prima pittura di Raffaello ravvisandone un tono stilistico certamente superiore a quello del Perugino.

Questa seconda ipotesi è avvalorata dal fatto che nello stesso arco di tempo in cui il Perugino si accingeva a compiere le sue opere per la chiesa di Santa Maria Nuova in San Lazzaro, operava anche il padre di Raffaello cioè Giovanni Santi, ed è credibile che il piccolo Raffaello seguisse il padre nelle sue trasferte e in questa occasione ebbe modo di conoscere Perugino e la sua pittura, continuando, anche dopo la morte del padre (avvenuta nel 1494), a tenere vivi rapporti con l'artista tanto da partecipare attivamente alla realizzazione della predella fanese, che fondamentalmente si uniforma allo stile peruginesco, ma lascia trasparire una scioltezza e un'eleganza nella narrazione che superano lo stile del più anziano pittore.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 27.07.2007

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