Beni storici e artistici
Urbania: Biblioteca Comunale
Fondata da Federico da Montefeltro nel XV secolo, la Biblioteca fu ampliata da Francesco Maria II Della Rovere, ultimo duca di Urbino. Fino all'inizio del XVII secolo la ricca collezione era conservata al Barco Ducale, ma dai documenti d'archivio si apprende che Francesco Maria II decise di creare un nuovo ambiente.
I lavori di costruzione della biblioteca, che sorgeva a fianco del Palazzo Ducale e oggi purtroppo distrutta, iniziarono nel 1607 ad opera di Gabriele Mambrini, Stefano Cicolini e Donnino Bartolini, su disegno di Pietro Vanni. I libri furono trasferiti nella nuova sede dal 1609. La sala era composta di otto librerie divise per soggetto e arti liberali; contenevano opere di ogni genere: testi filosofici, trattati d'architettura, volumi di religione e di scienze esatte, romanzi e poemi cavallereschi, sia in lingua italiana che spagnola.
Alla sua morte, avvenuta nel 1631, Francesco Maria II donò la biblioteca ai Chierici Regolari Minori della Chiesa del SS.mo Crocifisso. Secondo le disposizioni del duca, questi avevano l'obbligo di rendere fruibile la biblioteca per tre ore giornaliere e di occuparsi dell'istruzione giovanile.
Nel 1667 papa Alessandro VII si arrogò il diritto di disporre della preziosa raccolta e 13.040 volumi furono trasferiti all'Alessandrina di Roma, lasciando a Urbania solo 500 volumi di mediocre valore.
Nel corso dei secoli la collezione si arricchì grazie ad acquisti, depositi e donazioni; da ricordare quelle del conte Bernardo Ubaldini, del vescovo Honorato degli Honorati e del conte Alessandro Materozzi, e le donazioni recenti del prof. Francesco Valli e dell'ing. Stelio Rigucci.
Oggi la biblioteca conta circa 50.000 volumi di cui 9.000 antichi, tra cui si segnalano 51 incunaboli, 1325 cinquecentine, tra le quali alcune edizioni di Aldo Manuzio, 183 pergamene e 371 manoscritti. Fra questi ultimi, di fondamentale rilevanza storica sono quelli provenienti da Casa Ubaldini riguardanti il celebre conte Federico Ubaldini, morto nel 1657 a Roma, e considerato uno degli uomini più eruditi e gentili del XVII secolo.
Da non dimenticare i due Globi del Mercatore, l'eccezionale stampa dell'Hoghenbergus raffigurante l'incoronazione dell'imperatore Carlo V a Bologna nel 1530, numerosi disegni e schizzi attribuiti ad artisti fiamminghi e italiani. Parte di queste opere sono esposte nel Museo Civico.
BIBLIOGRAFIA
LOCCHI 1934, p. 813-816
LEONARDI 1966, p. 39
AA. VV. 1982, p. 168-169
AA. VV. 1998: Urbania Casteldurante: Museo Civico
BUCCI (a cura di) 1998, p. 106.
Informazioni (aggiornamento al 19-7-2024): tel. 0722-313151.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 13.03.2001
Ultima modifica: 19.07.2024
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