Beni storici e artistici
Fano (Fenile): Casa vocabolo Molino
- Comune di Fano
- Zona collinare a Ovest di Fano presso Fenile
- Riferim. carta: 1.25.000 IGM 110 IV S.O.
- Compare su IGM 1894
- Toponimo su IGM 1948: Molino
- Indirizzo: Fenile n. 37
STRUTTURA DEI DUE EDIFICI
L'edificio più recente, che porta il numero civico 37, è costituito da un corpo principale di due piani con la facciata rivolta a Sud-Est, ospitante al piano terreno la stalla, la cucina, l'atrio d'ingresso con le scale e altri locali; al primo piano si trovava invece la parte residenziale. Oltre al corpo principale vi è una capanna per gli attrezzi.
Il corpo principale ha la struttura portante in mattoni; la copertura è a quattro falde mentre gli architravi di porte e finestre sono in legno; si nota inoltre una gronda in mattoni abbastanza elaborata. Al piano superiore si scorgono soffitti a volta ed elaborate decorazioni dei piedritti. La stalla, molto ampia, presenta al suo interno due grandi arcate di sostegno consecutive in mattoni.
La capanna ha anch'essa la struttura portante in mattoni con copertura a due falde.
L'edificio risulta (1998) abbandonato ed in avanzato stato di degrado; vi sono tracce di un incendio, che è stata la probabile causa del crollo di gran parte dei solai e delle coperture.
Sulla destra e sul retro della casa si trova ciò che resta di un edificio più antico, della metà dell'800, adibito a casa di villeggiatura e mulino a olio ("Molino"). Si tratta del rudere di una costruzione sulla cui facciata si nota una finestra ad "occhio" e dell'avanzo di un muro addossato a una scarpata, con al centro una nicchia tamponata ben incorniciata con sottostante cornice, sempre in cotto, atta a contenere una iscrizione. Ai lati della nicchia due paraste ben sagomate si accompagnano, rispettivamente, ad un arco ribassato con stipiti e piedritti ben leggibili.
Sulla scarpata nel pendio retrostante la casa è scavata una grotta che si prolunga con un lungo cunicolo e dalla quale si diparte un corridoio laterale.
NOTIZIE STORICHE SUL "MOLINO"
L'edificio i cui resti si trovano accanto alla casa con numero civico 37 compare nella mappa del Catasto Pontificio del 1818. Nel rispettivo brogliardo viene indicato come casa di villeggiatura con casa colonica, di proprietà del conte Giacomo Cuppis, adiacente al molino da olio di proprietà della famiglia Gabuccini (sec. XVII). Ai primi del 1800 viene confiscato assieme al molino ed entra a far parte dei beni del principe Eugenio di Beauharnais, vicerè d'Italia. Nel Catasto gregoriano del 1835 viene considerato "diruto" e "destinato a vivaio d'olivi". Nel 1845 la Santa Sede riscatta i beni confiscati dal principe Eugenio e li rivende a una società romana della quale facevano parte anche i principi Giulio Cesare Rospigliosi e Marc'Antonio Borghese. Nel 1850 la casa di villeggiatura con molino annesso viene acquistata assieme al resto dell'ex proprietà Beauharnais dal conte Carlo Ferri.
Nel 1845 il geometra Eugenio Ferrari allega il prospetto e la pianta dell'edificio ad una relazione sul cattivo stato di manutenzione dello stesso (S.A.S.Fa., Archivio Ferri, b.144). Il prospetto mostra un edificio unico invece dei due vicini della mappa del 1818, con la facciata principale ornata da una serie di aperture ad arco affiancate da semicolonne disposte su due ordini e sovrastate da un timpano. La pianta indica al piano terreno l'oratorio privato (sulla destra) e per il resto una serie di vani adibiti alla lavorazione delle olive.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 08.01.2011




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