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Cagli: Mulino in loc. Passo del Molino

Cagli: Mulino Sasso

Cagli: Mulino Parasacco o di Tarugo


- Comune di Cagli

- T. Tarugo, affluente di destra del Metauro

- Ubicato in riva destra del Tarugo

- Mulino funzionante e abitato (1998)

- Ultimo sopralluogo: novembre 2009

- Riferim. carta: 1:25.000 IGM 116 I N.O.

- Toponimo e simbolo di mulino nella carta 1:25.000 IGM 1952

- Bibliografia: LUCERNA 2007, PIERUCCI C. e POLVERARI 1979

Un documento delle Carte di Fonte Avellana, risalente all'anno 1069, parla di una proprietà nel comitato di Cagli, comprendente: case, orti, vigne, terreni, selve, acque e mulino idraulico -aquimolis -, che si trova "fra lo Taruco, la strada di Fonte Rotalbo e quella de lo campo" e che viene data in lascito da un certo Umberto, detto il Pagano, ad Atto e alla sua famiglia (1).

Il mulino di cui si parla è, con ogni probabilità, quello tuttora esistente, denominato Parasacco e collocato sulla sponda destra del Tarugo, poco più a valle della chiesa di Santa Maria, e sicuramente l'unico a quel tempo per tutta la zona, in grado di servire le sparute popolazioni che facevano capo alle ecclesie de Santa Maria de Taruco, de S. Bartolo de Taruco, de S.Hercolano de Finilio e de S. Martino de Monte Paganutio.

L'impianto è censito al Foglio di Mappa 101 del comune di Cagli con i numeri di particelle; 16, 17, e 18, Sviluppo "A", ed è riportato al Foglio 116 della Carta d'Italia I N.O. - Monte Paganuccio -, quota 313. Esso si trova sulla sponda destra del Tarugo e da esso è lambito. Il proprietario è Mariani Aldo.

Il mulino è parte integrante di un antico e grosso casamento a più piani, ricavati sui gradoni del dislivello naturale: in epoca recente, la parte superiore è stata rimaneggiata ed è stato aggiunto un corpo per l'abitazione del mugnaio (2). Il complesso molitorio utilizza l'acqua del Tarugo, la quale giunge ad esso per mezzo di un vallato lungo 400 metri. Le murature del vecchio corpo sono di pietra dei dintorni. Si giunge al mulino mediante una comoda stradina inghiaiata, che parte dai pressi della chiesa di Santa Maria del Tarugo e prosegue dal mulino, mediante un guado, per raggiungere, dopo un breve tratto, la strada di collegamento di Tarugo con Torricella. Il mulino è dotato di due macine; i cucchiai del ritrecine della macina attiva sono in lamiera di ferro, tenuti saldi tra loro da un cerchio periferico.

Nel 1998 una delle due macine era ancora in funzione e veniva usata quasi esclusivamente per le necessità del mugnaio e di suo fratello per la macinazione di biade. Il proprietario e sua moglie tuttora abitano nella parte restaurata del complesso.
Tutto l'impianto è in discreto stato di conservazione.
Una passerella in legno e ferro collega la riva destra, sulla quale sorge il mulino, con quella sinistra, a fianco della quale passa la strada che da Isola di Fano giunge a Tarugo.
Nel 2007 il Mulino Parasacco, dopo la morte del mugnaio, risulta inattivo (LUCERNA 2007).

NOTE
(1) PIERUCCI C. e POLVERARI 1979, pp. 73-74.
(2) In CECINI 1984 viene chiamato Mulino di Tarugo. L'edificio accanto è indicato come il vecchio mulino, in disuso e adibito a magazzino.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 26.12.2009

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