Beni storici e artistici
Fano: Fonte e Lavatoio della Liscia (scomparsi)
- Comune di Fano
- Fonte e lavatoio non sono più presenti: erano situati lungo il porto-canale in prossimità della Darsena Borghese, a valle della Liscia, sul lato di Via Nazario Sauro.
La Fonte della Liscia è detta anche Fonte del Porto o Fontanina.
NOTIZIE STORICHE
Pietro Negosanti (1620-1662) nel suo manoscritto "Compendio dell'Historie della Città di Fano" (1) così descrive quella che potrebbe essere o la Fonte del Porto oppure quella più verso il mare: "Fuori dalle mura di detto Porto lontano da esso palmi venti vi è edificata una stanza dove vi sgorgano vene dacqua dolcissime chiare e fresche le quali si alzano et calano secondo il flusso e reflusso di quelle del Porto: et questacqua si è raccolta assieme per servitio di far acqua per li vascelli per esser vene che non mancano mai".
La "Fonte del Porto" compare nella "Pianta dimostrativa del Porto di Fano sul Mare Adriatico", con qualche dubbio attribuita a Salvatore Piccioli e datata 1790.
DOCUMENTO DEL 1840 SULLA "FONTANINA"
12 luglio 1840
Al Sig. Cardinale Riario Sforza
Legato della Provincia di Pesaro - Urbino
A servigio degli abitanti nel sobborgo lungo la via del Porto e negli altri adiacenti esiste una quanto mirabile
altrettanto copiosa sorgente di acqua presso la così detta Liscia del Porto
denominata la Fontanina forse per aversi l'acqua mediante un piccolo tubo e per
trovarsi racchiusa in angusto e basso terreno.
Siffatta sorgente non rimane affidata che alla sola natura e in nulla all'arte, non senza biasimo di chi vi presiede;
e da ciò principalmente deriva il rimirarsi di tanto in quando dispersa quella
acqua unica in detti contorni, ed appena servibile a stento in alcuni tempi ai
bisogni dei mentovati abitanti; laddove con istudio potrebbe abbondevolmente
contentare le urgenze di ciascheduno ed in ispezie della classe dei marinari.
Onde si ode universale rincrescimento per tanta incuria di mantenerla e molto
più per giudizio che si porta dai Fisici sulla medesima intorno alla sua
purezza e leggerezza, per lo che da essi si prescrive per fino come salutevole
medicamento per alcune indisposizioni.
L'Amministrazione Particolare dei Beni del Porto e per essa il Sig. Gonfaloniere pro tempore, cui dipende tale
Fontanina più volte propose e procurò di restaurarla dietro ripetuti reclami. I
restauri però non produssero che temporanei effetti, tal che anche di presente
si osserva un difetto di acque, le quali appena soddisfano alle occorrenze
degli abitanti su mentovati ed ognora crescenti, e molto meno contentano la
classe dei marinari che non trovando ivi altre acque potabili reclamano a
ragione di continuo, ma invano energiche misure.
E per questo fortissimo motivo che i sottoscritti oratori umilissimamente si rivolgono alla somma Autorità
dell'Eminenza Vostra Rev.ma supplicandoLa vivamente a degnarsi di prendere in
considerazione lo stato in che essi si trovano per mancanza di un'elemento che
è pure un bisogno dei primi, e di commettere perciò a chi si conviene il
pensiero di proporre non già precarie e forse inutili e dispendiose
riparazioni, ma in vere radicali restauri e regolari conducenti all'ottenimento
di costante frutto di quelli e così profittare dei benefizi che la natura
medesima volle mirabilmente prodigare nei cennati contorni: restauri che
guidati dal soccorso dell'arte possano risultare utilissimi e perenni mediante un'opera stabile da tramandarsi
ancora ai posteri; come solenne momento del beneficentissimo e provvidentissimo
animo di Vostra Eminenza, che si mostra sempre propensa al ben'essere dei Suoi
amministrati.
E nella certa speranza di conseguire la implorata grazia i sottoscritti umilissimi oratori non mancheranno di porgere
all'altissimo i più candidi voti per la continua prosperità ecc. ecc.
(un gruppo di cittadini)
S.A.S.Fa., A.S.C., 1840, tit.I
I seguenti due documenti del 1863 e del 1904 potrebbero essere riferibili anche alla fonte con lavatoio che esisteva poco più a valle, sempre in riva destra del Porto-canale:
DOCUMENTO DEL 1863
All'Ill.mo Ecc.mo Sig. Conte Annibale di Montevecchio
Sindaco Municipale di Fano
Moltissime Donne dell'Esercizio Netta Panni, ossiano Lavandaie, abitanti fuori Porta Giulia di questa Città, rispettose Oratrici, e serve umilissime di Signoria Vostra Illustrissima,
presentano istanza, colla fiducia, che la sarà ritenuta considerata per la
domanda, che rispettosamente fanno.
Siccome, secondo scientificamente, che si debba togliere le acque della Fontana, che scorrano in un canaletto, ove ivi ne lavano le altrui biancherie, ed altro le Oratrici Lavandaie, per cui nel
veridico caso, non saprebbero le medesime, ove recarsi al travaglio dell'indicato loro esercizio supplicano; e pregano la somma bontà della lodata Sig. V.ra Ill.ma a volere benignamente degnarsi considerare in qual situazione ritrovarebbesi le stesse, mentre all'attuale lavatoio, non vi è quell'acqua sufficiente, ed anche non possono accedervi per quel Ponte eretto motivo per cui queste afflittissime Petenti Lavandaie, non potrebbero più continuare più tale loro esercizio, dal quale, ne hanno un certo lucro, per sostentamento, non solo di esse, ma eziandio pur'anco delle loro famiglie; e siccome esse
lavano attualmente al dissotto di quella fonte cosicché, ne implorano una Grazia che la sperano dalla Sig. V.ra Ill.ma a farle continuare ciò, ma bensì, col farvi errigere un stabile lavatoio al dissotto della stessa Fontana dalla quale ne andrebbe in questo, quella medesima acqua, per servizio come sopra si è rappresentato.
La Sig. V.ra Ill.ma ne arguirà se le povere oratrici possono meritare la
grazia, conforme alla loro domanda, la quale ponderata con quella saggissima
rettitudine, ed intelligenza, se in tale citato luogo, sarebbe necessario un
lavatoio a beneficio di quelle esercenti lavandaie, mentre non saprebbero ove
l'andare e sarebbe il dire dalle stesse, lucro cessante, danno emergente. Si
Raccomandano caldamente alla Sig. V.ra Ill.ma e sperano, e confidano, che sarà
loro accordata questa grazia, che hanno col più vivo fervore, implorata.
(un gruppo di lavandaie abitanti fuori di Porta Giulia)
S.A.S.Fa., A.S.C., 1863, Atti
RIMOSTRANZE DELLE LAVANDAIE NEL 1904
Un giusto lamento - Le lavandaie di Fano muovono giustamente alti lamenti per due ragioni:
1. perché nel lavatoio pubblico manca l'acqua dal mercoledì al venerdì e dal sabato al
lunedì di modo che quando è torbida l'acqua del Porto canale le povere donne devono recarsi all'Arzilla con il carico sulle spalle o nelle carettelle e con questa canicola ognuno immagina che divertimento.
Ma già questo i signori del Municipio non lo capiscono perché le loro mogli non prenderanno neppure il conto del bucato.
2. perché nello stesso lavatoio vengono lavati i panni sporchi dell'ospedale il che è contro l'igiene e contro la decadenza.
I panni dell'ospedale, ora che c'è l'acquedotto si lavino all'ospedale.
A questi due inconvenienti provveda subito chi deve, se no provvederemo noi in altro modo.
Da: "Il Messaggero del Metauro" n.28 del 22-7-1904
PROGETTO DI COPERTURA DEL 1920
Progetto di una tettoia per la copertura del lavatoio al Porto - Relazione
Un sentimento di umanità ha spinto l'Amministrazione comunale ad ordinarmi la redazione del progetto di copertura
con una tettoia del lavatoio del Porto, onde sottrarre alle intemperie di
inverno ed ai cocentissimi raggi solari d'estate, le donne del popolo che al
lavatoio stanno lunghe ore per le necessità igieniche delle loro famiglie.
La tettoia sarà ricoperta di "Eternit" avendo scartato le tegole perché facilmente rompibili con sassi dall'alto della darsena e dalla strada del Porto, la lamiera ondulata di ferro zincato perchè attrarrebbe
troppo l'attenzione dei ragazzi per il rumore che fa quando colpita da una
sassata, le tavole di abete o di larice perchè troppo facilmente deteriorabili
essendo esposte alle intemperie.
Non si è progettata la copertura in cemento armato per la notevole spesa che importerebbe.
Il costo della tettoia è previsto in L. 7000. Il lavoro verrà eseguito in economia, acquistando direttamente dal commercio i materiali e provvedendo alla mano d'opera con piccoli cottimi.
Fano, 28 maggio 1920 L'Ingegnere Comunale
F.to Carlo Ughi
S.A.S.Fa., A.S.C. 1920, ctg.X, cl.4, f.14
(Successivamente, l'11-7-1920, il Consiglio comunale approva il progetto di copertura, realizzato però a due spioventi anziché a uno).
Il lavatoio venne danneggiato nel 1944 al termine della seconda guerra mondiale e in seguito interrato assieme alla "Fontanina".
NOTE
(1) S.A.S.Fa., A.S.C., Minutario, b.4, c. 298v.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2001
Ultima modifica: 13.07.2010
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