Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Il carbonaio

Bibliografia sulle attività lavorative (aggiorn. al 200...

Il venditore di cappelli


Testimonianza delle sorelle Giovanna e Mariangela Patrignani di Fano:
“ Dal 1940 al 1943, ogni anno nostra madre, Maria Aguzzi, affittava una camera della nostra abitazione, posta di fronte alla Chiesa S. Maria Nova, ad un venditore di cappelli di paglia. Il venditore, di nome Vincenzo (detto Vinciòla), proveniva dall'Abruzzo (o dalle Basse Marche), veniva a Fano nel periodo maggio-luglio per vendere i cappelli di paglia ai contadini impegnati nella mietitura e negli altri lavori dei campi. Era un uomo anziano, piccolo di statura e con lunghi baffi. Portava da casa anche lonze e salami molto buoni che ci offriva (“Fetta jù, porco diavolo”). Caricava i cappelli su un biroccino trainato a mano e partiva per le campagne circostanti andando di casa in casa e stando via anche una settimana (dormiva nelle stalle, a scapito della sua igiene personale).
Nel 1943 Fano subì i bombardamenti ed il venditore di cappelli, spaventato, decise di andarsene in fretta e furia svendendo i cappelli a nostra madre. Dal novembre del 1943 all'agosto 1944, noi eravamo sfollati dai nostri parenti Sentinelli alla Porsangola, casa colonica lungo la strada che costeggiava il lato sinistro del Canale Albani; una piccola parte di questi cappelli furono barattati con i contadini in cambio di cibo. Ma la maggior parte di essi consentirono a nostra madre, terminata la guerra, di riprendere il commercio (già prima del conflitto mondiale nostra madre vendeva tessuti nella Piazza delle Erbe di Fano)".


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 16.07.2009
    Ultima modifica: 01.11.2009

Nessun documento correlato.


Il carbonaio

Bibliografia sulle attività lavorative (aggiorn. al 200...