Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Sette secoli di storia e cronaca - Parte seconda (187...

Bibliografia su feste e manifestazioni tradizionali (ag...

Sette secoli di cronaca e storia - Parte terza (1947-2000)


Per favorire una visione complessiva della manifestazione negli anni più recenti, in questa scheda sono inserite in successione le cronache dal 1947 al 2000.
Vista l'abbondanza della documentazione, sono stati selezionati i fatti ritenuti salienti di ogni edizione, inserendo soprattutto le cronache delle sfilate.
Le schede complete, contenenti le immagini ed altri documenti, possono essere consultate facendo riferimento all'anno corrispondente.
In caso di uso del materiale registrato in questo sito, è gradita la citazione delle fonti.



Cronaca del 1947
Quasi come prima il nostro Carnevale

Da vari anni il grande Carnevale fanese non aveva più avuto luogo. La Società Carnevalesca si è ricostituita e si avvia ad una buona sistemazione.
Quest'anno, intanto, il Carnevale farà capolino: oltre al grande veglione, che si svolgerà nella vasta sala del Politeama C. Rossi nella notte tra il quindici e il sedici, la sera del martedì si svolgerà in piazza XX Settembre la cremazione del carnevale e saranno accesi fuochi pirotecnici di eccezionale imponenza.



Cronaca del 1948
Successo del veglione di fine carnevale

Il tradizionale veglione di carnevale, organizzato dalla Società Carnevalesca si è svolto in una eccezionale cornice di fiorite eleganze. La vasta sala del Politeama "Rossi" era adorna di fiori e inondata di luci; la folla la stipava, sfoggiando costumi signorili.



Cronaca del 1949
Clamorosa apertura nel carnevale fanese

L'ospite illustre accollo dai "magnati” in "frac” e da un'enorme folla • Un corteo di scintillanti berline • Le più belle ragazze nella rete delle stelle filanti

(s. b.) Il grande Carnevale fanese 1949 ha avuto giovedì splendido inizio. Un manifesto aveva annunciato che il Carnevale non sarebbe più giunto nella nostra città in aereo, come si riteneva, ma con treno speciale; egli stesso ne dava pomposo annuncio firmandosi: «Toreador». Fano ieri aveva assunto l'aria dei giorni festivi e la folla si riversava sulla piazza XX Settembre, in quella Amiani, per il corso Matteotti, vie Cavour e Don Minzoni, gremendo il piazzale della stazione. Intanto arrivavano da ogni strada automezzi e riversavano folle strabocchevoli. Alle ore 16 i magnati della «Carnevalesca» in frak e cilindro, decorazioni, gardenia all'occhiello e naso proboscidale di rito, salivano su scintillanti berline trainate da pariglie di cavalli e muovevano verso la stazione. Li seguiva il corpo bandistico, in sgargianti uniformi carnevalesche, su un torpedone aperto e gruppi di maschere, più o meno attraenti, autocarrate e a piedi. Il lungo corteo è passato tra due fitte ali di popolo e giunto sul piazzale della stazione veniva accolto da clamorose ovazioni. Dopo breve attesa, ecco l'annuncio: Toreador è arrivato. Movimento turbinoso nella folla, che fa largo ai magnati della «Carnevalesca»: procedono gravi, austeri, per dare il benvenuto al sospirato ospite da un decennio lontano. Un grido prorompe dalla folla; la banda esegue la famosa marcia della Carmen e il personaggio ridente, alto, allampanato, in perfetta assisa di torero, fa la sua trionfale apparizione.
I magnati si prosternano al punto di toccare col naso la terra; l'alto pupo sorride e inchina il testone come a gradire il ricevimento. Ma niente presentazioni. Il corteo muove subito verso le vie cittadine. L'ottimo complesso bandistico eseguisce marce allegre.
Intanto nelle vie e nelle piazze i folti gruppi di belle giovanotte vengono presi d'infilata con larghi lanci di stelle filanti di coriandoli. Il corteo passa più volte per le vie e infine l'ospite si decide a riposare sugli allori scegliendo l'avita dimora alla sede della Scuola d'Arte ove dormirà in sonno profondo fino alle prime ore del pomeriggio di martedì 1.o marzo. Allora seguiranno le grandi «estreme onoranze» al Carnevale 1949: con un corteo fantastico formato dai carri simbolici. L'apertura delle feste carnevalesche ha avuto dunque uno splendido esito. Ne seguiremo le tappe: mostra di negozi, grande veglione, ecc.

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In veste di "torero” è giunto a Fano il Carnevale

FANO, 26. — Numerose persone si erano date convegno lungo il Corso Matteotti per assistere all'arrivo del personaggio caratteristico rappresentante il Carnevale. Preceduto dalla banda musicale in maschera è apparso un mastodontico Torero, di ritorno da una corrida, seguito da un corteo di illustri personaggi ed autorità che si erano recati ad incontrarlo. Con questa manifestazione si sono iniziati i festeggiamenti che si concluderanno martedì 1 marzo con il tradizionale Corso mascherato, che richiamerà a Fano alcune migliaia di forestieri da molte città dell'Italia centrale. Oggi domenica avrà luogo un'interessante mostra dei negozi e delle vetrine con ricchi premi in denaro. Un grande veglione in maschera per soli soci della «Carnevalesca» si svolgerà lunedì nel Politeama «Cesare Rossi» con premi di notevole valore alle migliori mascherate.

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80 mila persone assistono a Fano alla trionfale chiusura del corso mascherato
Un getto di confetti che dura tre ore - I carri più ammirati - Una cascata d'oro sul Palazzo della Ragione - Dell'allegro simbolo, un bel rogo

A Fano, ieri ha trionfato il corso carnevalesco di carri allegorici e delle maschere. Esso ha avuto un successo spettacolare senza precedenti. Un pubblico enorme è affluito in città, fino dalle prime ore del mattino, da tutta la regione. Le piazze, il corso e tutte le vie erano gremiti di folla; a tutte le finestre e ai balconi erano grappoli umani; su tutte le gradinate disposte nelle piazze Amiani, Venti Settembre e Costanzi e agli sbocchi delle vie erano curiosi pigiati fino all'inverosimile. Si calcola che siano state presenti dalle 70 alle 80 mila persone.
Nel palco d'onore erano il Prefetto, il Questore e i Sindaci di Pesaro e di Fano, il Provveditore ai Lavori pubblici di Ancona e tutte le autorità. Parecchi, i carri mascherati: si sono distinti quelli dal titolo: «Il teatro delle marionette», «Ali Babà» e «Totocalcio». Il getto dei confetti è stato nutritissimo ed è durato oltre tre ore. Il personaggio simboleggiante il Carnevale è stato dato alle fiamme, fra i clamori del popolo e il suono delle bande, durante un fantastico spettacolo pirotecnico, nel quale ha suscitato particolare ammirazione la cascata d'oro sulla facciata dugentesca del Palazzo della Ragione. Il carnevale fanese ha avuto cosi una chiusura eccezionale.
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Al Politeama « Cesare Rossi », ieri notte si era svolto il tradizionale veglione. La vasta sala era un incanto. Tre gruppi mascherati, che esprimevano allegorie indovinate, hanno conferito vivacità all'avvenimento. Molte le maschere isolate. Folla distinta, elegante, attraente.

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IL CARNEVALE DI FANO HA SUPERATO OGNI PREVISIONE

I premi assegnati ai carri ed alle maschere. Quest'anno la celebrazione del Carnevale è stata a Fano superiore ad ogni previsione. Una folla enorme, proveniente dai paesi e dalle città delle Marche, della Romagna e dalla Repubblica di San Marino, si è riversata nelle vie e nelle piazze, occupando tribune e palchi appositivamente preparati, per assistere al passaggio del tradizionale corteo carnevalesco.
Le autorità provinciali e cittadine assistevano alla sfilata del caratteristico corteo comprendente: il "Pupo", carri allegorici e mascherate. Il " corso" durò per ben tre ore dando luogo ad una animatissima battaglia con lancio di coriandoli, confetti, dolciumi e stelle filanti.
A tarda sera, sulla piazza XX Settembre, ha avuto luogo la cremazione del "Pupo" di Carnevale ed un fantasmagorico spettacolo pirotecnico che ha destato l'ammirazione della folla. Ieri mattina alle ore 12 al Politeama "Cesare Rossi " alla presenza del sindaco e del consiglio della "Società Carnevalesca" la giuria ha comunicato i premi assegnati ai migliori carri partecipanti al "corso mascherato".
Primo premio - "Il burattinaio e le marionette". Secondo premio - "Alì Babà". Terzo premio - "Il sogno del vincitore del totocalcio". Sono stati pure assegnati i premi alle migliori mascherate che hanno partecipato al Veglione della "Società Carnevalesca " svoltosi al Politeama "Cesare Rossi" lunedì 28 febbraio. Primo premio - Al "Gruppo degli animali in maschera" 2° al gruppo "Svista la svista" 3° al gruppo " Scacco matto ".

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Premiazione alla Mostra dei negozi e delle vetrine

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EDIZIONE ESTIVA
Il "Corso dei fiori" si è svolto in una smagliante cornice di colori
(S. B. ) La manifestazione del «Corso dei fiori» si è svolta con una grandiosità spettacolare, che ha vivacemente colpito sia i cittadini sia i forestieri, accorsi numerosi alle ore 18 nel grande viale Cavour e nelle vie adiacenti per ammirare il passaggio dei carri allegorici. Il viale Cavour, via Fabio Filzi e il Lungomare, ampio anello stradale dove avrebbero transitato i carri presentavano un'animazione mai vista. Alle 18,30 giungeva al piazzale dello stabilimento balneare il primo carro. Si tratta di un enorme pesce artisticamente stileggiato, tutto fiori, nel cui ventre aveva preso posto un'indiavolata orchestra. Segue un altro carro splendido: un giardinetto ottocentesco, un vero sogno romantico: belle fanciulle in splendide «toillettes» bianche, tra archi di verde e tripudi di fiori, con una fontana dallo zampillo vivace: altro successo. Segue il carro: « Notte di Venezia » ove una gondola contesta di ricchi fiori policromi, destava davvero entusiasmi, mentre una orchestra patetica riportava alle serene notti della laguna.
Ma ecco un altro carro: «Il trionfo del matrimonio» ove i due giovani in abito nuziale rivelano la desiata felicita in una cornice di verde e di fiori, col trionfo d'un cuore tutto rosso di opulenti garofani. Passa quindi il carro «Fanum Fortunae», esprimente il trionfo della dea fortuna in un fluttuare di verde e di fiori. Ma ecco il carro che suscita i più vivi entusiasmi: passa come in una visione di sogno, e attraverso un enorme avvolgimento di cellofan si vedono sorrisi di belle fanciulle, fra fiori rari; un insieme geniale che suscita ammirazioni. Al ritorno non ci sarà più il cellofan, e la visione sarà completa: una enorme conchiglia tutta fiori, splendida, è una perla rara: una fanciulla dai capelli d'oro elargente sorrisi alle folle immense che l'applaudono. L'insieme del carro è un monumento ai fiori, disposti con arte.
Tardi le folle diradono, per ritornare poi per assistere alla accensione dei fuochi artificiali. Nella notte limpida lunare, nel mare calmo una marea immensa umana si distende per ogni zona del porto. Ecco il primo rombo, seguono meravigliose girandole: fiori, lo stemma di Fano; Coppi e Bartali in meraviglioso inseguimento in pista; una cascata d'oro meravigliosa sul mare; ed altre splendide.
La premiazione dei carri allegorici del «Corso dei fiori» è stata la seguente: 1.o il carro «Conchiglia»; 2.o il carro «Giardino ottocentesco»; 3.o il carro « Notte di Venezia »; 4.o il carro «Trionfo del Matrimonio»; 5.o il carro «Fanum Fortunae». Il carro allegorico «Il Delfino» era fuori concorso.




Cronaca del 1950
Carnevale nelle vesti di un grasso cuoco salutato a Fano in un clima spettacolare
In testa una enorme pignatta e in mano una gloria di salsicciotti – Folla strabocchevole – Battaglia di coriandoli e confetti

Ieri ha avuta luogo, a Fano, l’apertura delle feste carnevalesche con il solenne ingresso del personaggio leggendario. Una folla enorme, convenuta anche da città e paesi vicini, si è riversata nelle piazze e nelle principali vie cittadine.
Alle 15,30 il corteo delle berline a cavalli si è mosso. Le berline portavano i componenti del comitato della società carnevalesca, preceduti da grande carro su cui era la banda cittadina in maschera diretta e sovrastata da un mastodontico pupo, irreprensibile nel battere il tempo. Alla stazione ferroviaria era pure una grande folla in attesa.
Ad un tratto ecco apparire il “Carnevale”: un grasso cuoco con in testa un’enorme pignatta, i calzoni corti (cioè in tenuta estiva) sul dorso di un enorme maiale. Sosteneva uno spiedo con una gloria di salsicciotti. Intorno al grosso suino, una nidiata di porcellini, saltellanti, di effetto magnifico. Il passaggio del fantasmagorico corteo ha suscitato bizzarre battaglie di confetti e coriandoli. Clima spettacolare, movimento mai avvenuto all’apertura delle feste carnevalesche del passato. Anche a tarda ora l’animazione popolare continuava in sommo grado.

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Un caratteristico corteo per il carnevale a Fano

FANO, 17. — Un caratteristico corteo si è mosso dal Rione di S. Leonardo, ove era convenuta una grande folla di cittadini per ricevere in forma solenne il cosidetto «pupo di Carnevale», rappresentante un mastodontico norcino a cavallo di un maiale.
Il corteo era preceduto dalla Banda musicale cittadina, pur essa su di un carro nel quale era un fantoccio rappresentante il maestro direttore della Banda; seguivano il «pupo di Carnevale» e alcune carrozze nelle quali avevano preso posto i dirigenti della Società carnevalesca, tutti in maschera, venuti a rendere gli onori al grande personaggio.
Il corteo ha sfilato per più ore lungo il Corso Matteotti suscitando viva ilarità e allegria nei numerosi cittadini e forestieri che sostavano nelle piazze, nelle strade per ammirare l'originale spettacolo carnevalesco, che a Fano ha un'antica tradizione.

La mostra dei negozi
Domenica 19 corr., alle ore 19, avrà luogo la Mostra dei Negozi e delle Vetrine con ricchi premi; lunedì 20, alle ore 21,30, nel Politeama «Cesare Rossi» si svolgerà il Veglione in Maschera per i soci della Carnevalesca.
I festeggiamenti del Carnevale avranno il loro epilogo con il grandioso Corso mascherato dei carri allegorici, che richiama ogni anno a Fano parecchie migliaia di forestieri da molte città dell'Italia centrale, essendo il Carnevale di Fano uno dei più rinomati per la bellezza dell’allestimento dei carri, per cui occupa uno dei primi posti in Italia, si dice anzi venga subito dopo Viareggio.

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Ressa di ottantamila persone alla chiusura del carnevale di Fano

Su un percorso di due chilometri, la sfilata dei carri allegorici suscita pazze esplosioni di allegria. La manifestazione di ieri, a Fano, per la chiusura delle feste del Carnevale è stata spettacolare. La fiumana di popolo gremiva letteralmente il corso Matteotti, la via Nolfi, le piazze Venti Settembre, Costanzi e Amiani - un percorso di due chilometri - e si pigiava alle mille e mille finestre, alle subalconate, alte scalee e alle tribune disposte ovunque. La ressa dilagante come una marea era composta di non meno di 80 mila persone. Il lancio nutrito di confetti, dolciumi, coriandoli ecc. era incessante. La manifestazione ha superata quella dello scorso anno. Il corso di carri allegorici s'è svolto con una suggestione fiabesca. Il pittoresco corteo era aperto dal carro della banda cittadina, con i musicanti in maschera; seguiva il gran personaggio "Carnevale" allegro e trionfante, cavalcando un truculento maiale imbizzarrito tra frotte di porcellini. Seguiva una diecina di carri nei quali spesso rifulgeva un senso di arte originale. I carri, trainati da paia di buoi, procedevano a malapena per la ressa della folla suscitando pazze esplosioni di allegria. Ognuno dei carri simbolici, era animato da diecine e diecine di maschere; quattro di essi, veramente magnifici, entrano nella gara dei premi. In merito daremo una relazione particolareggiata.
Quando le ombre erano calate, i carri hanno sostato parte nella piazza e parte lungo il corso, attorniando il gran personaggio "Carnevale". Terminata la sua apoteosi, sembrava rassegnato alla sua cremazione. Alla luce policroma di bengala, poco dopo, infatti, sono scoppiati i primi petardi, mentre il fuoco lambiva il gran "pupo" e un crepitio assordante risuonava intorno... Si sono accesi meravigliosi fuochi artificiali, eccezionali girandole, e una colossale cascata d'oro è scaturita dalle grondaie del Palazzo della Ragione e dal nuovo campanile civico. Un pubblico ballo popolare ha suggellato la "sei giorni" del carnevale fanese.

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Maschere e carri premiati a Fano

Nel politeama "Cesare Rossi", il Presidente della Società "Carnevalesca", attorniato dai componenti il Consiglio direttivo, ha proceduto questa mattina all'apertura delle schede della Giuria, comunicando al numeroso pubblico presente i punteggi assegnati ad ogni singolo carro o mascherata. In base ai risultati del punteggio i premi stabiliti sono stati assegnati nel modo seguente:
Mascherate al veglione:
1° premio a "I cadetti di Guascogna"
2° "Firmamento in mossa".
Carri allegorici al corso mascherato:
1° premio a "Personaggi buffi di libri celebri" con punti 179;
2° premio a "Charlot" con punti 170;
3° a "Il re del Jazz" con punti 160;
4° a "Carico d'oro" con punti 146.
I premi assegnati ammontano a complessive L. 2.500.000.



Cronaca del 1951
75 mila persone al corso mascherato di Fano

Fano, 6 febbraio- Il grande corso mascherato ha avuto un trionfo inaspettato: una valanga umana si è data convegno a Fano. Il tempo, che stamattina lasciava comprendere che avrebbe fatto il buono, improvvisamente si è oscurato ed è stato minaccioso di pioggia; ma poi si è rifatto ed ha permesso il regolare svolgimento del lunghissimo corteo. Tutte le tribune erano occupate e nelle strade, lunghe e larghe, delle vie Gramsci e Buozzi, si stipava una folla immensa.
Il getto è cominciato alle ore 14 e, dopo mezz'ora, il gran corso mascherato aveva inizio. Ecco la banda che apre il corteo, seguita dal pupo "Vulón" dall'aspetto giocoso. Poi vengono i carri con "La vita è tutta qui", bello e arioso con maschere dinamiche. Il getto fra le maschere e la folla, di confetti, gessi, coriandoli, stelle filanti, ecc. è indescrivibile.
Poi "Finito il carnevale, finito l'amore" con belle maschere buona orchestra e danze; il terzo è "L'assalto alla diligenza": qui è tutto movimento, tutto dinamismo, rombi, spari e allegria; il quarto "Pinocchio al carnevale" con maschere bercianti; il quinto, "Paperino al polo nord" e l'ultimo carro, "Cent'anni del domatore". Un carro venuto da lontano, da S. Costanzo, intitolato "Sagra polentara", con gran numero di maschere e orchestra ha pure ottenuto successo; per ultimo, vi sono quelli pubblicitari. Il corso si è ripetuto per quattro volte, e gli ultimi due giri sono stati sottolineati da getti sempre più copiosi di confetti, coriandoli, nastri e dalle assordanti acclamazioni della immensa folla.
Alcune girandole vengono accese lungo le pendici del Pinzetto, dalle quali scendono larghe piogge luminose di bengala. Tre sordi rombi danno la fine della festa. Domenica prossima sarà cremato "Vulón", o meglio il carnevale avrà la sua fine fra luminarie e fuochi artificiali. Alla manifestazione d'oggi hanno partecipato circa 75.000 persone.

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I carri premiati al Carnevale di Fano

FANO, 8 – Il ciclone pareva volesse distruggere tutti gli entusiasmi e le aspettative di questo nuovo carnevale fanese. Il vento, che ululava sulla nostra città, i neri nembi che ci avvolgevano in una plumbea cappa, ci annunciavano che lo scoppio finale del Carnevale fanese non avrebbe potuto aver luogo. Invece il ciclone ha deviato il suo corso, la pioggia che ci ha intristiti per tanti giorni cessata e il Carnevale di Fano ha avuto il suo splendido, gioioso epilogo. Lungo i bei viali Gramsci e Buozzi, sono sorte come per incanto teorie di tribune per dar modo di conservare al nostro Carnevale la sua principale caratteristica: quella del getto di confetti e di dolciumi.
Migliaia di persone si sono riversate a Fano da ogni dove. E stato il trionfo. Trionfo senza riserva. Con il nuovo percorso, i carri hanno assunto dimensioni colossali e la genialità e l'arte fanese si sono rivelate nella loro migliore espressione. Il getto non ha perduto nulla delle sue caratteristiche e quintali, tonnellate di gianduia, «baci » e confetti sono state la pioggia deliziosa che Fano ha offerto ai suoi ospiti. Qualcuno se ne sarà andato con qualche ammaccatura in testa, ma... a carnevale, ogni scherzo vale!
Gli. otto carri sono sfilati in tutta la loro policroma bellezza, fra gli applausi scroscianti del pubblico. I lunghi viali e le tribune erano gremite da più di centomila persone. La sfilata dei carri, si è iniziata con quello della banda in maschera: seguivano i carri de «El Vulon», la tipica Maschera fanese, «La vita è tutta qua», «Finito carneval, finito amore», «L'assalto alla diligenza», «Pinocchio al Carnevale», « Paperino al Polo Nord», «I cento anni del domatore». Tutti belli nel complesso, giganteschi, briosi. Fra qualche anno Fano non avrà più nulla da invidiare a Viareggio per il carnevale! Ma belli fra tutti per genialità del soggetto, per la finezza e la perfezione della esecuzione hanno brillato i carri di «L'assalto alla diligenza» e «Paperino al Polo Nord» entrambi ideati ed eseguiti da studenti e giovani professionisti. Dopo aver più volte sfilato lungo il percorso fra il getto continuo dei più deliziosi dolciumi, il Carnevale di Fano ha avuto la sua apoteosi, in un turbine di girandole multicolori e scoppi di fuochi artificiali. Addio Carnevale, fuoco fatuo ed artificiale della vita degli uomini; scoppio di gioie represse; illusione di un giorno!
Domenica prossima, dato l'enorme successo ottenuto, si ripeterà di nuovo la manifestazione, per dar modo di farci rivivere un altro giorno di illusione.
I premi, di L. 3.400.000 complessive sono stati così distribuiti: 1. premio a «Paperino al Polo Nord» ; 2. «L'assalto alla diligenza» ; 3. «I cento anni del domatore»; 4. «La vita è tutta qua»; 5. «Pinocchio al Carnevale»; 6. «Finito carneval, finito amore». Scende così il sipario sul simpatico «Carnevale dell'Adriatico».

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Il “Vulon” di Fano dal "Cuoco Polentaro”

Come pubblicammo, questo anno il «Cuoco Polentaro» di San Costanzo, prima della sua apoteosi e conseguente olocausto, ha voluto ufficialmente conoscere il «Vulon» di Fano. L’accoglienza è stata cordialissima e i due personaggi, l'uno al principio del corteo e l'altro alla fine, hanno percorso trionfalmente i viali fanesi gremiti di folla.
A un desiderio espresso dal «Vulon» di volere oggi, domenica, ottenere un secondo successo, il «Cuoco» aveva volentieri ceduto la giornata che doveva essere a lui dedicata a San Costanzo. Senonchè, il «Cuoco Polentaro» riceveva ieri un fonogramma in cui il leggendario personaggio fanese lo avvertiva di aver cambiato idea esprimendo il desiderio di contraccambiare la visita. Cosi il «Comitato Polentaro» si è dato subito all'opera per allestire la sagra che avrà la sua celebrazione oggi, domenica alle ore 14, celebrazione che, per la circostanza, assumerà un eccezionale carattere di spensieratezza.

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L'ultima edizione carnevalesca ha schiuso nuovi orizzonti folcloristici

L'esito felice conseguito dal Corso Mascherato «nuova serie» sul nuovo percorso del Viale Gramsci, ha dissolto, come polvere al vento, tutti i timori e gli scetticismi, che una parte della cittadinanza nutriva sull'audace esperimento fatto dalla Società Carnevalesca. La prova è, invece pienamente riuscita e il successo più trionfale ha riscosso l'iniziativa, smentendo lampantemente enunciazioni pessimistiche e ipotesi catastrofiche spazzando via ogni perplessità e tutto il bagaglio dei «se» e dei «ma» che taluni amano sempre metter innanzi alle cose nuove.
Specialmente per quanto riguardava il getto dei dolciumi — caratteristica principale del carnevale fanese — non mancavano coloro, i quali pronosticavano il fiasco più completo, in quanto niente avrebbe potuto sostituire le finestre le terrazze e i balconi del Corso Matteotti, invece, i palchi e le tribune, erette lungo i margini del Viale hanno data la dimostrazione più chiara del contrario, poiché anche quest'anno il getto è stato di una intensità pari, se non superiore a quello degli altri anni. Detto questo, per quanto concerne il Corso Mascherato in se stesso, ci sembra di aver detto tutto: vorremmo aggiungere qualcosa però che, ai fini di un sempre maggior successo della nostra massima manifestazione, non può essere inutile.
La riuscita dell'esperimento apre al nostro Corso Mascherato nuovi orizzonti; prima di tutto esso, com'è ormai desiderio della maggioranza dei cittadini, potrà esser ripetuto per almeno due volte, la domenica e il martedì; secondariamente, benché quest'anno si sia fatto un salto non indifferente, bisogna tendere ancora a una sempre maggior grandiosità e perfezione dei carri, conferendo loro, quel carattere «viareggino» : per raggiungere questo obiettivo occorre naturalmente incrementare la mole dei premi che, permettendo un maggior dispendio, consentirà altresì una elaborazione più perfetta e più meccanica al complesso del carro. E' soltanto perseguendo questo obiettivo che, l'atto pionieristico compiuto dalla Società Carnevalesca, potrà progressivamente crescere d'importanza tanto a Fano, quanto fuori di Fano. Già nella nostra città, si intravvedono i primi sintomi di un risveglio totale degli interessati alla nostra più bella manifestazione carnevalesca.

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La carnevalesca orgoglio fanese

La Società Carnevalesca si ferma. Questo fanesissimo sodalizio cittadino che ormai conta oltre mezzo secolo di vita, sotto la fluida del Cav. Giuliano Solazzi procede avanti e si aggiorna costantemente ai tempi. Ad ogni anno che passa, allorché il giorno della Gran Sfilata dei Carri si approssima e l'attesa comincia a stuzzicare i cittadini, novità e sorprese arricchiscono e completano la grande manifestazione folkloristica. Il 1951 è stato l'anno in cui la più grande novità ha caratterizzato il massimo avvenimento fanese: cioè il trasferimento del Corso Mascherato dallo stretto budello di Corso Matteotti all’ampio adattissimo Viale Gramsci. Il 1952, in considerazione del successo riportato, sanzionerà definitivamente il fortunato spostamento e il Viale Gramsci diventerà l'alveo carnevalesco per eccellenza in cui si muoverà la fantasmagorica sfilata dei carri e ove ondeggerà la gran marea di folla proveniente da ogni parte di Italia per assistere all'indimenticabile torneo delle superbe, geniali creazioni mascherate che già, nelle duttili mani degli appassionati carristi di Fano, cominciano a prendere forma e significato.
Alle tradizionali feste e manifestazioni che contrassegnano solitamente l'ultima settimana di Carnevale, quest'anno ne viene aggiunta una altra importantissima e di cui veramente se ne sentiva il vuoto: la mostra del Cartellone pubblicitario. Come è noto, il concorso bandito a suo tempo da la Società Carnevalesca, e al quale hanno partecipato ventisette concorrenti, è stato vinto dal pittore fanese Vittorio Corsaletti.
E non poteva certo mancare che anche il «pupo», personaggio centrale e dominante del Carnevale, sempre in armonia coi tempi, non volesse rispettare la tradizione. Esso infatti si presenterà a cavalcioni di un "motoscooter" attorniato da tutti gli appassionati di questo agevole moderno mezzo di locomozione. Saranno le "Lambrette" che, in una grandiosa parata costituiranno il regale corteggio di sì tanto importante personaggio il quale purtroppo, come è successo sempre, si dovrà poi sacrificare sull'ara dell’entusiasmo e dell'allegro trambusto popolare.
A complemento degli accennati festeggiamenti centrali si rinnoveranno quelli marginali e insostituibili: il Gran Festival dei bambini in costume, giorno di delizia e di gioia per i più piccini e il Gran Veglione Mascherato, divertimento e diletto per i più grandi; fra tutti i partecipanti alla Gran Gala danzante, verrà sorteggiata una "Lambretta", simbolo carnevalesco del 1952. Inoltre sarà certamente ripresa la mostra dei negozi e delle vetrine che tanto genialmente ebbe luogo qualche anno fa. Gli esercenti, quindi sono anche essi mobilitati per fare sempre più bella e più completa la settimana del carnevale.
Finalmente, dopo il rituale ricevimento dell’araldo del Carnevale che avrà luogo il giorno 21 febbraio, il martedì seguente, 6 imponentissimi carri sfileranno per il Gran Corso Mascherato per contendersi l’ambito primo premio che è notevolmente al di sopra del mezzo milione; la domenica successiva, la sfilata si ripeterà ancora e la cremazione del condottiero lambrettista suggellerà il clamoroso avvenimento. C'è infine l'ultima grossa novità; le tribune che si alzeranno ai margini del Viale Gramsci, non saranno costruite con tavole e travi come nello scorso anno, ma verranno invece montate in appositi tubi di ferro della ditta "Innocenti" che porterà un rimarchevole vantaggio al lavoro di allestimento e consentirà una maggior sicurezza, per i cittadini.



Cronaca del 1952
E' ALZATO IL SIPARIO SUL "CARNEVALE DELL'ADRIATICO"
Fendendo una gioconda marea di folla
È arrivato ieri a Fano il "pupo” scooterizzato
Si tratta di un Renzo Tramaglino stile 1952 - La calda accoglienza riservata all’ambasciatore di sana allegria - A martedì il primo corso mascherato

(E. A.) Il sipario sul palcoscenico del viale Gramsci, per il «Carnevale dell'Adriatico», si è ieri alzato a Fano. Il preludio dei festeggiamenti carnevaleschi ha avuto inizio puntualmente; preceduto dalla banda cittadina e dallo stato maggiore carnevalesco in alta uniforme, e scortato da uno sciame di motoscooteristi, è arrivato «Il Villico» che, abbandonato ogni mezzo retrivo di locomozione, quali l'asino, il porco o il velocipede, si è voluto uniformare ai tempi, inforcando una grossa motoleggera: una specie quindi, di Remo Tramaglino modernizzato. Infatti, sul sellino posteriore conduceva una grossa cesto dalla quale, insofferenti della cattività, cercavano di evadere starnazzanti pollastri, mentre un panciuto porchetto ne sorvegliava le mosse. In spalla appeso ad un lungo bastone pendeva un dozzinale fagotto contenente un timido coniglio.
Lungo tutto il magnifico viale Gramsci, fanesi e forestieri convenuti dalla città e dai paesi vicini, in numero stragrande, rendevano calda accoglienza al simpatico ospite, ambasciatore non certo di pena, ma della più schietta allegria. Il «pupo», bonario e pacioccone, non lesina di ostentare il suo motorizzato cavallo di acciaio, e percorre più volte il viale fendendo la marea di folla, in mezzo al clamore giocondo e ad avvisaglie di confetti grandinanti un po' dappertutto, mentre fiotti di coriandoli policromi volteggiano nell'aria come neve cromatica cadente da un cielo in festa. E la festa, quel senso di innocua follia, si effonde dappertutto come una epidemia benefica, protraendosi fino a sera. La baldoria allora finisce, e la folla, lieta e soddisfatta, se ne ritorna ai luoghi di provenienza, con nel cuore la certezza di tornare martedì, per assistere alla prima grandiosa sfilata dei carri.

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Il Carnevale di Fano

FANO, 23. — Come ogni anno, puntuale, nel pomeriggio del Giovedì Grasso, alla stessa ora, è giunto a Fano il «Carnevale». Un personaggio allegorico di carta pesta, che cambia aspetto e significato, ogni anno, rappresenta a Fano il «Carnevale», che la tradizione e i fanesi chiamano affettuosamente il «pupo». Si presenta al pubblico il Giovedì Grasso, e la cittadinanza tutta, con i dirigenti della Società Carnevalesca in testa, la va ufficialmente a ricevere. Si forma poi il corteo: la banda, i maggiorenti in tuba e sparato, su eleganti carrozze con pariglie aprono la sfilata; segue l'illustre personaggio sotto una pioggia di confetti ad annunciare che è arrivato il Carnevale. Dimenticavo di dire che il Carnevale, anche il Carnevale, è arrivato questo anno in Lambretta.
Migliaia di persone sono accorse da ogni parte a rendere omaggio al «pupo». I viali, 1e tribune, rigurgitavano di gente allegra. La battaglia dei confetti è intanto cominciata e avrà il suo culmino, martedì grasso, con lo scoppio finale del Carnevale. E' intanto annunciata per il pomeriggio di sabato 23, la meravigliosa festa in maschera dei bambini al Politeama.
Lunedì sera, al Politeama «Cesare Rossi», il tradizionale Veglione in Maschera, sfolgorerà di eleganza e bellezza. Martedì pomeriggio avrà luogo il Corso mascherato, con la partecipazione di 6 carri che si preannunciano meravigliosi. Martedì sera, nei saloni del Lido Danze si chiuderà il «Carnevale dell'Adriatico», con una festa danzante, alla quale parteciperanno numerose Miss e dive, fra cui Miss Italia 1951, Miss Cinema ecc.

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Sotto la gragnuola dei confetti qualche vittima al corso mascherato fanese - Un occhio gravemente contuso - Causa le spinte, una donna cade e si frattura un polso - Borseggio di oltre 100 mila lire

Sotto la fitta gragnuola di confetti, alcuni anche di calibro che vorremmo fosse proibito, è rimasto vittima martedì sera, al corso mascherato di Fano, il signor Bruno Ruzza, di Serafino, di anni 18, profugo dal Polesine, il quale recatosi nella vicina città per assistere alla sfilata dei carri, si è trovato ad un certo momento in mezzo al massiccio tradizionale bombardamento. Il Ruzza, senza nemmeno aver potuto identificarne la provenienza, ha ricevuto una grossa confettata all'occhio sinistro che gli aveva causata una forte contusione per cui ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell'ospedale Santa Croce di Fano; poiché la ferita presentava una certa gravita è stato necessario il ricovero dell'infortunato all'ospedale di Pesaro. I medici hanno diagnosticato la guarigione entro 7 giorni s.c.
Sempre in margine al carnevale di Fano si deve registrare un altro infortunio. Ne è rimasta vittima la casalinga Elisa Pascucci, fu Andrea, da Pesaro, di anni 67, la quale accintasi a prendere l'autobus in partenza dalla nostra città per recarsi a Fano si è trovata al momento di salire sulla macchina in mezzo alla solita confusione che si verifica in quelle circostanze. Fra spinte, gomitate e simili la poveretta ad un certo punto ha persol'equilibrio ed è finita a terra fratturandosi il polso sinistro. All'ospedale San Salvatore ove la Pascucci ha dovuto subito ricorrere, i sanitari hanno disposto il ricovero. Ne avrà per 40 giorni s.c.
Oltre gli infortuni che, come si dice risultano ufficialmente, innumeri saranno stati, pensiamo, le contusioni e le ammaccature in tutte le parti del corpo, visibili e non visibili, per non tacere dei borseggi che, come si sa, vengono effettuati nelle particolari condizioni favorevoli dei grandi ammassamenti di persone; di uno ne siamo al corrente, quello di cui è rimasto vittima una persona per ben 108 mila lire.

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Esito della premiazione dei carri carnevaleschi

Al Politeama ha avuto luogo la consueta premiazione dei carri allegorici che hanno preso parte ai due corsi mascherati. Eccone il risultato: 1.o premio: «Il museo al Carnevale» con punti 221; 2.o premio: «La nave del deserto» con punti 219; 3.o premio: «La rivolta in cucina» con punti 210; 4.o premio: «Arriva Ciuf ciuf» con punti 199; 5.0 premio: «Beniamino nel paese delle meraviglie» con punti 168; 6.o premio: «Bugiardi in orgia» con punti 146.
Mascherate: 1.o premio: «Natura morta» con punti 131; 2.o premio : «I tre caballeros» con punti 125.



Cronaca del 1953
Tribune e illuminazione pronte sul Viale Gramsci

Informammo qualche tempo addietro come l'Amministrazione comunale avrebbe provveduto ad inaugurare sul viale Gramsci il nuovo sistema di illuminazione laterale. A distanza di appena qualche settimana possiamo annunciare con soddisfazione che il nuovo impianto, seppure per ora in via provvisoria, è un fatto compiuto e ciò consentirà una maggiore sicurezza per lo sfilare dei carri allegorici del corso mascherato. Intanto un altro imponente lavoro è stato portato a termine sullo stesso viale e cioè la erezione delle tribune che dovranno ospitare le migliaia e migliaia di spettatori che verranno ad assistere alla parata carnevalesca.

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La pioggia interrompe il viaggio di re carnevale

Mister «Peter De Mimola», com'è stato battezzato il caratteristico «pupo» del Carnevale fanese 1953 non ha avuto fortuna. Il sole che la mattina di giovedì scorso, aveva seppur pallidamente brillato, nel pomeriggio si è inaspettatamente lasciato battere da Giove Pluvio che, puntualmente, all'ora in cui l'illustre ospite doveva presentarsi ai suoi ex concittadini sfoggiante la sua lussuosa fuori serie, si metteva dispettosamente ad aprire le portelle della pioggia che si riversava abbondante sulla città. Tradito cosi perfidamente il simbolico personaggio doveva rientrare in tutta fretta nel suo privato appartamento, non appena compiuto forzatamente il primo giro. La folla che era convenuta in numero veramente rilevante a fargli festa, ha dovuto seguire il suo esempio sgombrando rapidamente dal Corso Matteotti dal viale Gramsci dove si era densamente assiepata.

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Le maschere premiate al Festival dei bambini

La Commissione giudicatrice del "Festival dei bambini in maschera" che si è svolto lunedì scorso al Politeama di Fano, ha emesso la seguente graduatoria per le maschere isolate e a coppie partecipanti al concorso: Maschere isolate: 1. Rossana De Biagi di Pesaro (ballerina ungherese); 2. Simonetta Ciavaglia di Fano (arcobaleno); 3. Gianna Maria D'Ignazio di Senigallia (costume abruzzese); 4. Elisabetta Isotti di Fano (coccinella); 5. Laura Silvestrini di Rimini (costume dalmata). Maschere a coppie: 1. a pari merito Rossella Monaldi e Rossana Ragnetti (le cicogne distratte), Brunella Sestili e Paolo Bagnaresi (la corrida) entrambe di Fano; Sorelle Nicolini (m'ama non m'ama).

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Il Carnevale adriatico 1953 ha richiamato una marea di folla

Il Carnevale dell'Adriatico 1953 non ha certo deluso la moltitudine convenuta: tanto l'organizzazione generale, quanto la manifestazione vera e propria ha riscosso il pieno consenso delle migliaia e migliaia di forestieri arrivati da centri delle Marche, dell'Umbria, della Romagna e della Toscana. E indubbiamente, la massa enorme degli intervenuti, si trasformerà in altrettanti veicoli pubblicitari che diffonderanno al loro paese di origine le mirabilia della nostra più bella manifestazione folcloristica alla quale non sono stati solo semplici spettatori ma altresì entusiasti partecipi e protagonisti. La sfilata dei carri allegorici iniziava alle 15,30 dopo la rituale esplosione del razzo. Apriva il trionfale corteo la banda cittadina, seguita da mister "Peter De Mimola".
Ed ecco il primo carro mastodontico nella sua struttura: "Fano, Lido 1901" realizzato da Hermes Valentini per il Centro sportivo italiano. Esso ci presenta l'epoca felice dei nostri nonni e chi era giovane a quel tempo non fa certo fatica a riandare indietro con la memoria. Non sappiamo se a quel tempo le miss erano state inventate, comunque, il carro, oltre che una miss Fano, presentava anche un "Mister Fano ". La monumentale costruzione riscuoteva il vivo applauso e l'ammirazione della folla. Le meraviglie erano, però, appena incominciate: un acuto sibilo risuonava nell'aria: Pompieri? Polizia? Croce Rossa? No! Peggio. Erano niente che meno i "Dischi volanti", costruiti dal gruppo studenti con a bordo i fantasiosi esseri astrali: dall'osservatorio del più grande, un marziano scruta la piccolissima terra sulla quale si affanna la povera umanità in cerca di scampo dall'invasione dei rotanti veicoli interplanetari.
Ma l'incubo finiva presto: a riportarci nel nostro mondo allegro e burlone arrivava "La fiera": enorme nella sua composizione essa ci mostrava la gamma pittoresca dei personaggi che fanno la fiera. L'opera, fresca, viva, estrosa e geniale creata da Vittorio Corsaletti passava sotto il plauso entusiasta della folla. Di festa ci parlava anche il carro seguente "Mezzo mondo fuori casa": si trattava infatti del giorno del ferragosto e chi in montagna, chi al mare, chi in viaggio col suo motorscooter chi in treno, tutti chiusa ben bene la casa vanno a divertirsi. Marini che quest'anno aveva creato un gustosissimo soggetto è stato perseguitato dalla sfortuna, la rottura di un asse lo ha costretto ad una sosta forzata. A dissolvere queste festose immagini arrivava, possente nella sua fastosa cornice orientale, "La lampada di Aladino ". La fiabesca realizzazione ci trasportava per un momento nel fascinoso mondo d'Oriente con i suoi minareti, i suoi idoli, le sue danzatrici, i suoi incantatori di serpenti, il Sultano e decine di altri personaggi che popolano le leggende e i miti del favoloso paese. Tino Pacassoni, ormai quasi specializzato in temi orientali, ha offerto ancora una volta un promettente saggio della sua genialità carnevalesca. Chiudeva il coreografico corteo "Città in festa" di Tombari: in essa c'era il vigile che s'affannava a disciplinare il traffico, i due compari che si giuocavano il mezzo litro a scopone, gli innamorati che si facevano l'occhietto, la chellerina che invitava a brindare, colui che per aver troppo brindato finiva per abbracciare il lampione e l'incauto pedone, vittima di turno. Iniziato il torneo mascherato, si accendeva anche la dolce battaglia del getto che era quanto mai ricco; i dolci proiettili trinciavano l'aria ovunque e vieppiù si scatenava allorquando anche i carri spalancavano le loro pingui cornucopie. L'immensa fiumana di gente era presa senza scampo nel gorgo vorticoso della gaia epidemia sperperatrice. Si gettava da ogni parte senza guardare a spese finche le prime ombre della sera non venivano a menomare le energie degli arti superiori e inferiori.
Ma a questo punto, ecco una visione semplicemente fantastica: ogni carro accendeva le sue luci segrete e in pochi momenti il viale era tutto uno scintillio che si smorzava solo al segnale della fine sugellato dalla fosforescente cascata di fuoco sulle storiche mura del Pincio.
Fra le autorità intervenute abbiamo notato: il gen. Capellini, gli on. Boidi, Capalozza, Mazzola, il Prefetto Lorenzi, il Questore, il vice Questore, il vice Prefetto, il Sindaco di Fano e gli assessori, il vice Provveditore alle 0.0. P.P., i sindaci di Senigallia e Mondolfo, i direttori dell'Azienda di Soggiorno di Pesaro e di Senigallia, il direttore per l'E.P.T. di Pesaro, il colonnello Biletta del Genio militare di Ancona, il capo di Gabinetto della Prefettura dott. Bertelli, l'ing. Capo del Genio Civile di Pesaro, funzionari del Provveditorato, del Genio Civile e della Prefettura nonché ufficiali dei Carabinieri della legione di Ancona e del Gruppo di Pesaro.

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Prima edizione del Carnevale estivo

Successo spettacolare del Corso Mascherato d'estate
Si è svolta domenica, sul viale Gramsci, la edizione estiva del «Corso Mascherato» del Carnevale dell'Adriatico. E' la prima volta che viene tentato un esperimento del genere e, come tutti gli esperimenti, non ha conseguito tutti quegli obiettivi che erano da attendersi. E ci spieghiamo: il fine principale era quello di richiamare a Fano l'enorme massa di turisti e villeggianti sparsi lungo la riviera Adriatica; di quella gente cioè che conosce il nostro Carnevale solo per averne sentito parlare o magari per averne visto qualche scorcio nei documentari cinematografici. Era quindi sensato sperare che dal ripetere in questa stagione, la bella entusiasmante manifestazione, Fano ne avrebbe tratto un vantaggio economico e turistico quanto mai lusinghiero e il Carnevale dell'Adriatico avrebbe di gran lunga allargato il raggio della sua popolarità imponendolo perfino all'attenzione degli stranieri presenti sulle nostre spiagge.
Questo primo obiettivo è stato raggiunto solo relativamente: la gran massa di pubblico, la folla strabocchevole che solitamente interviene alla «prima» del febbraio è mancata. E di questo non possiamo non rammaricarci perché un primo, pieno successo del Carnevale d'estate, avrebbe significato per la nostra città un incremento turistico non indifferente che poi, in prosieguo di tempo, avrebbe dato il là ad altre collaterali iniziative atte a consolidare la fama della nostra massima manifestazione folcloristica.
Comunque dal lato spettacolare, la «seconda visione» del «Corso Mascherato» non ha deluso; curatissimo in tutti i particolari ha riscosso il più largo consenso della folla intervenuta. I sei carri allegorici che componevano la parata carnevalesca e cioè: «Fano d'altri tempi», «i dischi volanti», «la fiera», «la lampada di Aladino», «la città in festa» e «mezzo mondo fuori casa» hanno favorevolmente impressionato i forestieri che hanno partecipato alla caratteristica manifestazione.
Il carosello mascherato incomincia alle ore 18. Il primo giro come d'uso i carri passano mascherati; al secondo inizia il lancio di fiori: una nota gentile propria della stagione; al terzo e al quarto giro si dà luogo al getto che è quanto mai ricco e selezionato. Quando poi la notte comincia a mettere la sua veste di ombre, i carri si accendono di mille luci mentre razzi e girandole salenti al cielo esplodono nelle più varie figurazioni luminose. Così nel tripudio e nell'allegria generale si conclude la prima edizione estiva del Carnevale dell'Adriatico 1953.




Cronaca del 1954
L'ingresso del "pupo" inaugura il carnevale

Il gaio ingresso del "pupo", avvenuto ieri, giovedì grasso sotto buoni auspici, ha inaugurato la settimana dei festeggiamenti carnevaleschi, che culmineranno martedì 2 marzo con la sfilata dei carri allegorici pel corso mascherato. Il burlesco personaggio venuto a simboleggiare il carnevale dell'Adriatico 1954, è stato quest'anno il mitologico dio che certo conta in tutto il mondo il maggior numero dei seguaci: Bacco. Esso è stato accolto con tutti i crismi che merita il suo alto rango e troneggiando su una botticella di buon vino laureato di grappoli d'uva, elevando il simbolico calice, ha percorso più volte il Viale Gramsci, salutato festosamente dalla folla assai numerosa, che si è assiepata per tutto il percorso.

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Molta allegria anche in provincia per il corso mascherato fanese

La fine del carnevale in provincia è stata caratterizzata dal corso mascherato di Fano, svoltosi martedì sul corso Gramsci.
Le mastodontiche costruzioni carnevalesche, trainate ognuna da un trattore meccanico, alle 15 si mettono lentamente in moto e come potentissime e bizzarre navi fendono l'ondosa marea umana che si pigia a ridosso delle tribune. Il pittoresco corteo mascherato compie il primo giro di presentazione. Il fitto strato umano che si distende lungo tutto il viale e che si protende dalle tribune, entra nel pieno fervore carnevalesco: abbandonata ogni preoccupazione, ogni scrupolo si tuffa nella più spregiudicata allegria. I carri che passano sono salutati dalle prime avvisaglie della battaglia dolciaria, da salve di applausi e dal lancio dei coriandoli e stelle filanti.
Apre la folcloristica marcia il simbolico "pupo " che com'è noto, raffigura Bacco; indi appare "Fantasia di Carnevale" una magnifica realizzazione di Pietro Pacassoni che rappresenta una parodia del Carnevale dell'Adriatico; segue "Ciak si gira" una indovinata e comica sintesi del nostro cinema di Luciano Del Monte; terzo a comparire è un lussuoso autopullman a bordo del quale sono i tipi più stravaganti del turismo internazionale e dal titolo "I turisti al Carnevale" una gustosa realizzazione del rione S. Gallo, capeggiato da Livio Tombari. Il soggetto seguente ci porta nel mondo del calcio, visto naturalmente dal lato comico e un po' polemico: un carro realizzato dalla società Alma Juventus e diretto da Walter Paci; dal calcio passiamo ai motori la "Gimkana gigante " realizzata da Gustavo Marini con estrema sensibilità carnevalesca; di colpo dalle passioni più attuali far marcia indietro nel tempo; ultimo in ordine di marcia ci si presenta la "Tombola" una superba rappresentazione del vecchio e festoso giuoco realizzata con maestria da Hermes Valentini del CSI.
Al giro che segue, anche dai carri si dà il via al lancio dei confetti, caramelle e cioccolata e allora da ogni parte il getto diventa intenso accendendo ovunque l'entusiasmo popolare, che davvero è indescrivibile. Sotto l'infuriare della dolce battaglia, passano le ore e a sera una spettacolosa e suggestiva illuminazione fa sfavillare ogni carro che si avvia al Pincio per far corona a Bacco destinato a perire tra le fiamme. Infatti poco dopo, verso le 19,30, il simbolico fantoccio del Carnevale dell'Adriatico viene cremato mentre nel cielo si accendono i multicolori fuochi d'artificio e rimbombano i mortaretti.
Fra le autorità, oltre a quelle cittadine, abbiamo notato il Prefetto dott. Lorè, i vice prefetti e il dott. comm. Di Cuonzo.



Cronaca del 1955
Nota - Ne "Il Resto del Carlino" del 4/2/1955 compare una foto che documenta la realizzazione nell'autunno del 1954 di nuovi capannoni del Carnevale in via XII settembre, a ridosso delle mura medievali, su terreno comunale concesso in uso all'Azienda Autonoma di Soggiorno. La foto è accompagnata dalla seguente didascalia: "I nuovi cinque "hangars" eretti sull'area dell'ex-giuoco del pallone, nell'interno dei quali vengono segretamente preparati i carri folcloristici per il prossimo Carnevale". Questi capannoni resteranno in servizio fino al 2004, anno in cui vengono sostituiti da quelli realizzati in viale Piceno

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IERI TRA UNA FURIBONDA BATTAGLIA DI DOLCIUMI

I cinque carri del Carnevale dell'Adriatico sono sfilati davanti a sessantamila persone
Un caloroso successo ha salutato oggi il grandioso corso mascherato del Carnevale dell'Adriatico. In mezzo ad una imponente folla, circa sessantamila persone, che si assiepava lungo tutto il percorso del viale Gramsci e sulle tribune, sono sfilati cinque maestosi carri allegorici: «Un carro di Proverbi» di Ermes Valentini, «Ricreazione» e la «Sumarata» di Enzo Bonetti, «Miss Coccodè» e «Alvaro piuttosto corsaro» di Vittorio Corsaletti; applaudite anche le mascherate «Matrimonio per corrispondenza» di Luciano Pusineri e «Concerto in manicomio» di Guerrino Ferretti. Tutte le colossali costruzioni folcloristiche di notevole effetto spettacolare, hanno riscosso il plauso della folla. L'entusiasmo è salito alle stelle quando è cominciata la furibonda battaglia dei prodotti dolciari ingaggiata nutritissima fra i carri e la folla. Di suggestivo effetto la policromai illuminazione di tutti i carri e lo spettacolo pirotecnico di chiusura.
Effervescenza di bimbi al festival mascherato
I bambini di Fano hanno vissuto l’altro ieri pomeriggio la loro grande giornata, recandosi al gaio appuntamento col Festival Mascherato, preparato per essi con la solita dovizia di doni e di sorprese dalla Società Carnevalesca.
Quando si dice che il Festival mascherato dei bambini è la più bella festa del programma di festeggiamenti, non si dice una cosa impropria, bensì si afferma una incontestabile verità. E un colpo d'occhio magnifico ha presentato la platea del nostro Politeama che ospitava le centinaia di bimbi allegri e festanti; in mezzo a una atmosfera idi gaia e gioconda vivacità i piccoli protagonisti seguivano il ritmo della spigliata orchestra che suonava per loro le canzoni più belle e popolari; e si intrecciavano le danze, si faceva il giro tondo in uno spolverio di coriandoli e in mezzo all’intricata foresta di stelle filanti e palloncini colorati. Luci, colori e musica; gioia, entusiasmo e frenesia.
Fra i mille e duecento bambini intervenuti, duecento erano in maschera e fra questi i premiati sono stati: 1) ex aequo (isolati) Ciavaglia Simonetta (Fontana) e Diamantini Amelia (Motivo in maschera); 2) Pettinelli Emanuela (Tamiburino); 3) Carla De Biagi (Follie di Carnevale); 4) Brasili Simonetta (Dama e Cavaliere). A coppie: 1) Fiscaletti-Girardelli (Carabiniere e Pinocchio); 2) Furlani-Bertozzi (Marziani). Ammiratissimi sono stati i bimbi dell’asilo del Porto che si sono esibiti in recite, canzoni e danze.

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"Alvaro piuttosto corsaro" a capo della classifica dei carri al corso mascherato

Per sentire la "febbre" che i fanesi hanno per il Carnevale, bisogna recarsi al Politeama la sera successiva allo svolgimento del Corso Mascherato. L'altra sera, infatti, il nostro cinema si era impressionantemente riempito di pubblico e i numerosi ritardatari dovettero stazionare forzatamente sul piazzale antistante ad ascoltare il verdetto della Giuria da un altoparlante appositamente installato.
Naturalmente il pubblico era diviso in fazione: c'era chi tifava per i "proverbi " chi per "Alvaro", chi per la "sumarata" chi per gli altri e quando sul palcoscenico apparve il consiglio della carnevalesca e i rappresentanti dei vari carri, salve di fischi e scariche di applausi si mescolarono allo strepito e all'urlo degli "aficionados" e paladini dei propri beniamini.
Poi il Presidente della Carnevalesca prendeva la parola per una breve relazione sulla manifestazione, rivelando le difficoltà e l'opera fattiva e intelligente del "carristi" nonché deplorando il troppo assenteismo che circonda la Società, la quale conta su un numero esiguo di soci regolari e cioè di appena 177 su una popolazione di circa 40 mila abitanti. Lo seguiva quindi il Presidente dell'Azienda di Soggiorno signor Oddo Ginesi il quale dopo aver elogiato tolti gli autori dei carri che con la loro genialità e capacità hanno portato la manifestazione su di un elevato livello artistico e folcloristico, procedeva alla consegna delle quattro medaglie d'oro offerte rispettivamente dall'Ente Provinciale per il Turismo, dall'Azienda di Soggiorno, dal Comune e dal Consiglio della Carnevalesca. Le medaglie venivano consegnate a Hermes Valentini, quella dell'Ente Turismo, a Vittorio Corsaletti quella dell'Azienda di Soggiorno, a Enzo Bonetti quella della Carnevalesca e al cav. Giuliano Solazzi quella del Comune.
Quindi il Presidente della Carnevalesca, apriva le buste contenenti le schede della Giuria. Le mascherate erano le prime ad essere giudicate e il 1° premio veniva assegnato al complesso "Matrimoni per corrispondenza" di Luciano Pusineri con punti 138; il "Concerto in manicomio" ne totalizzava 107. La graduatoria del carri era la seguente: "Alvaro piuttosto corsaro" di Vittorio Corsaletti consegue il 1° premio con punti 221; 2° premio "Un carro di proverbi" con punti 220; 3° premio "La sumarata" con punti 210; 4° premio "Miss coccodè" con punti 192; 5° premio "Ricreazione" con punti 171.



Cronaca del 1956
Successo di una rivista su un fanese … marziano

Anche quest’anno, per il giovedì grasso, i giovani di S. Marco hanno messo su il loro spettacolo di rivista. Questa volta si sono ispirati ai marziani che, films più o meno fantstici e i racconti di fantascienza, hanno reso popolari e, prendendo una frase dialettale, l’hanno intitolata “Mama, i marsiàn!”. Articolato in due tempi, lo spettacolo ha raccontato la esilarante avventura di un terrestre, o meglio di un fanese, capitato su Marte. Condito qua e là, da canzoni, parodie, balletti e scenette dialettali, il non esigente pubblico ha avuto di che divertirsi. Alla riuscita dello spettacolo hanno dato la loro collaborazione Mario Pozzi, Augusto Gagliardini, Leopoldo Simoncini, Giuseppe Romagna, Cristiano Bossi, Carlo Piermattei imitatore di noti cantanti, Ettore Bucella, Paolo Uguccioni, il piccolo Francesco Mantoni e, vera colonna, per la sua versatilità, Leandro Castellani. Tra le giovanette un plauso alla simpatica Dolores Castellani, Carla Cesaroni, Mariella Morosi e Bianca Maria Caselli. Ha gradevolmente cantato la giovane Grazia Biscottini; applauditi i solisti di fisarmonica e chitarra Francesco Anselmi e Luigi Pintas.

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In luogo di colorata festa un desolante "deserto bianco"

L'insistente nevicata di questi giorni ha precluso, dopo tanti anni, lo svolgimento del Corso Mascherato del Carnevale dell'Adriatico. Quando giovedì, sotto un leggero strato di nubi fluttuanti, il sole sbirciò sulla città, il cuore dei fanesi si aprì alla speranza: la buriana sembrava ormai passata e Fano, domenica e oggi, martedì, avrebbe vissuto le sue due grandi giornate di festa. Ma la delusione più forte doveva aversi il venerdì mattina quando la città ripiombò nel suo cappuccio bianco: una nuova e più intensa nevicata era venuta a sconvolgere tutti i piani e fu giocoforza rinviare tutto a nuova data e, precisamente al 18 marzo p.v.
E l'altro ieri, domenica, il viale Gramsci, per cui avrebbe dovuto sfilare il corteo dei carri allegorici, era invece un deserto bianco sul quale fuggivano le auto e scivolavano i rari passanti. Le tribune, sulle quali avrebbero gridato di gioia migliaia e migliaia di persone, erano vuote e silenti: un tacito sconsolato quadro di solitudine e di freddo. In questa deprimente atmosfera, anche i "pupi", pronti per l'uscita, hanno rabbrividito e sono rimasti rintanati nel loro "antri" in attesa che il tempo si plachi. I festosi colori dei carri, i clamori gioiosi delle orchestrine, i gridi giocondi del pubblico, sono stati smorzati così dall'inclemente temperatura che ha lasciato ai fanesi solo il diversivo dei veglioni.
Riuscitissimo quello tenutosi al Politeama sabato sera, anche se non traboccante di folla. L'intervento della cantante Carla Boni e di Tullio Pane, - che ha sostituito, in extremis, Gino Latilla, indisposto - ha conferito alla veglia un tono di gaia spensieratezza. Anche lunedì sera, il tradizionale veglione sociale, ha fatto dimenticare ai molti partecipanti, il deserto bianco e il clima rigido ancora persistente. Altri riusciti veglioni in tono minore, hanno avuto luogo nei dintorni della città e nei paesi di Cuccurano e Bellocchi.
Ma l'innegabile amarezza dl questi giorni, sarà riscattata senz'altro nei giorni di marzo fissati per lo svolgimento del Carnevale, quando la bella nostra manifestazione folcloristica, potrà ribadire il successo di sempre di fronte alle moltitudini di folla.

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CONFIDENZE FANESI
CARNEVALE IN BIANCO - SOCCORSO Al BISOGNOSI

Questa volta non abbiamo fatto centro: il tempo ingrato ha sconvolto i piani e il Carnevale dell'Adriatico ha dovuto in tutta furia rinfoderare il suo apparato folcloristico. E' inutile negarlo: l'imprevista «ritirata» dei pupazzi ha posto la Società Carnevalesca di fronte a non piccoli problemi organizzativi e finanziari e la conseguenza s’è ripercossa in misura anche maggiore nei carristi che aspettavano lo svolgimento dei «Corsi» per trarre da essi il meritato premio. Quello che ha potuto essere svolto sono state le sole manifestazioni del Politeama: la sfilata dei modelli con annesse canzoni, i veglionissimo della canzone e il tradizionale veglione sociale.
I modelli erano (l'indovinate?) della Casa Pelvar di Bologna dentro i quali c'erano i corpi flessuosi delle varie « Misses » che il pubblico presente (specie uomini) ha ammirato (particolarmente il momento della sfilata in costume da bagno). Può darsi anche, però, che qualche nostra signora abbia addocchiato un modello e lo faccia confezionare magari dalla sua sarta di fiducia. Infatti tra il non molto pubblico c'erano parecchie sartine che durante l’esibizione dei cantanti avranno tenuto a mente le pieghe «lasciate andare».
Nel veglionissimo della canzone l'atteso Gino Latilla non c'è stato e in sua vece è venuto Tullio Pane, che, in verità, non ha sfigurato: la Carla nazionale s'è data abbastanza da fare ed ha ballato anche con un nostro facoltoso concittadino. Il Carnevale dell'Adriatico 1956 si esauriva definitivamente la mattina di lunedì 13 quando le ultime coppie uscirono dal Politeama mentre fuori imperversava una bufera di neve senza precedenti. Mentre tutti gli altri anni il Carnevale lasciava una scia di serena spensieratezza, quest'anno ha lasciato uno strascico di preoccupazioni e miseria. Con l'intensificarsi del maltempo i lavori stagnarono o si interruppero addirittura, cosicché buona parte della nostra popolazione venne a trovarsi in una penosa situazione che durò tutto il mese di febbraio.
Grave è stata la situazione di tutta la marineria che per tre o quattro settimane non potè prendere il mare. Contributi sono stati stanziati dal Ministero competente, dal Consiglio Provinciale e dalla Amministrazione comunale. Un’altra tegola piuttosto dolorosa è stata quella che è capitata a nostri ortolani, parecchi dei quali hanno subito sensibili danni da gelo «bruciando» milioni di piante.
Questa nostra produzione che costituisce una delle principali industrie locali beneficiando migliaia di persone, sarà quest'anno una misera cosa. I più pessimisti parlano di un miliardo di danni; ma anche se non fosse così certamente il danno ascende a svariatissimi milioni e questa primavera non si assisterà all'alacre lavoro di ingabbiamento e spedizione. Molte ragazze che trovavano nella «campagna» dei cavoli una fonte di reddito, saranno quest'anno in forzata disoccupazione e tutta l'economia ne risentirà per le segherie che lavoreranno a ritmo ridotto e per quella stessa osmosi economica che si verifica quando ogni cosa fila per il suo verso.

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Premesse suscettibili di ampi sviluppi alla prima edizione del Carnevale dei bambini

Gaia, festosa, gioconda manifestazione quella del Corso mascherato dei bambini, prima edizione svoltasi domenica 1.o aprile lungo il viale Gramsci. Un lieto colorato divertimento per tanti bambini che vi hanno trovato il loro vitale elemento per dar sfogo a quei desideri che sono nella essenziale natura infantile. Trentamila persone — come ieri pubblicammo — si erano riversate sul viale per assistere alla allegra sfilata dei sette carri allegorici che, nella loro esecuzione, nel loro soggetto, nella loro estrosità creativa hanno riscosso il vivo consenso del numeroso pubblico. Ed il successo è stato tanto più apprezzabile se si tiene conto delle attenuanti che la manifestazione potrebbe anche accampare: e cioè fatto che non ha potuto essere effettuata nel giorno stabilito dal calendario ufficiale e precisamente il giovedì grasso 6 febbraio; un entusiasmo potremmo dire diluito nel tempo per i ripetuti rinvii; mancanza di quella atmosfera genuina di carnevale; primo esperimento.
Nonostante ciò possiamo affermare che da questa prima edizione del Corso mascherato dei bambini, sono venute fuori quelle premesse suscettibili di un più ampio sviluppo, di una più bella suggestiva e apprezzabile manifestazione che potrà degnamente costituire una attrazione non indifferente per i carnevali futuri.
Passiamo ora a giudicare i carri che hanno preso parte al piccolo Corso Mascherato: originale « 1899: la prima automobile Fiat» rievocante uno squarcio di quella che fu l'epoca delle « potenti » e « rombanti » auto che facevano rabbrividire le signore abituate alle placide pariglie. Ideata dalla signora Sentili, quella «carrozza senza cavalli» ha costituito una gustosa nota ottocentesca che è passata e ripassata lungo il viale tra il consenso della folla. « I topolini» divertente messa in scena della eterna lotta tra il gatto e il topo: un carro questo anche di rispettabili proporzioni che avrebbe degnamente figurato anche nel Corso dei grandi. In esso c'erano i topolini con la coda nei fiaschi di olio, sulla grattugia e anche presi in trappola vigilati da un grosso ronfante micione artisticamente eseguito. Ne è risultata una simpaticissima rappresentazione di cui la Scuola « Corridoni » può esserne fiera. «Cenerentola» soggetto realizzato con una proprietà certamente lodevole: tutti i piccoli personaggi noti della fiaba non mancavano in quel «libro vivente » e, come tutte le favole ha rallegrato piccoli e grandi e di ciò va lode alla vicina frazione di Cuccurano. Meno spiccanti, ma sempre graziosi, gli altri quali «Primavera» dei bimbi del villaggio del fanciullo di Pesaro, «Topolino, Pluto e Paperino » dei bimbi di Isola di Fano, « Al mercato di Frusaglia» e «Battaglia al Far West » della Società Carnevalesca.
Hanno coronato il corteo mascherato la « musica arabita » elegante nei suoi vivaci costumi e caratteristici nei suoi strumenti e il carro del pupo «El veturin».

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La pioggia protagonista del Carnevale dell'Adriatico 1956

Se un malefico profeta avesse fatto nere previsioni per il Carnevale dell'Adriatico 1956, certamente non ci avremmo creduto; invece questa nostra manifestazione ha battuto quest'anno il record della sfortuna. Prima ci si è messa la neve e lunedì, 2 aprile, la pioggia che ha, è il caso di dire, "raggelato" letteralmente l'entusiasmo, proprio sul più bello della festa.
Ma cominciamo dal principio. I carri folcloristici uscivano puntualmente verso le ore 16: quattro magnifici mastodontici carri allegorici che erano davvero una gioia degli occhi: veramente quest'anno i nostri carristi avevano fatto tutti un lavoro assai impegnativo; anche se anziché sei erano quattro, la colossalità di tutte e quattro le costruzioni, compensava la riduzione del numero, che poi in realtà non si avvertiva in quanto assieme ai quattro imponenti carri sfilavano le due magnifiche mascherate e i tre migliori carri del Corso dei Bambini.
Apriva la marcia il burlesco pupo "El veturin" spiritosa e centrata parodia del declino della carrozza a cavalli costruito dal pittore Bonetti su bozzetto di Tullio Ghiandoni; indi venivano i tre piccoli carri e cioè la "prima automobile Fiat" della famiglia Sestili; "Cenerentola" della frazione di Cuccurano e "I topolini" della Scuola Corridoni.
Poi, a piedi procedevano le due pittoresche mascherate "Dalla giungla inesplorata al Carnevale dell'Adriatico" rappresentante selvaggi armati a dorso di animali preistorici e costruita da Pietro Pacassoni; "Esistenzialisti al Carnevale" di Guerrino Ferretti che ci presentava tutti i strani tipi caratteristici di questa moderna corrente intellettualistica. Grandiosi e monumentali apparivano poi "Le maschere italiane" di Enzo Bonetti efficace riproduzione della maschera di Goldoni; "Il paese di Bengodi" di Luciano Pusineri che ha saputo trarre effetti satirici con una modellazione volutamente infantile tale da dare alle stesse teste dei pupazzi un carattere assolutamente inedito; "Panorama di varietà" di Pietro Pacassoni, una gustosa e succosa parodia delle più note figure comiche del varietà e del cinema. Pacassoni un veterano del carnevale, è riuscito quest'anno a conferire al suo carro un'ottima impostazione ed anche la sua modellazione ha segnato dei sensibili progressi.
Chiudeva il carosello mascherato il carro di Hermes Valentini "Cinema, sport e fantasia" una mirabile rassegna in chiave comica dei più popolari divi dello schermo, dei più noti campioni dello sport e di figure fantastiche Purtroppo quando già l'atmosfera si stava riscaldando e iniziava il nutrito getto dolce, ecco che il tempo cominciava a far bizze; prima è stato un fitto ma breve spruzzo, poi un violento e prolungato acquazzone che ha portato lo scompiglio nella folla intervenuta numerosissima e costretto i carri in ritirata, perdendosi così quel mirabile cromatico spettacolo che avrebbe dovuto essere la illuminazione, i mortaretti e le girandole.



Cronaca del 1957
L'invitante programma del carnevale dell'Adriatico

Qualche tempo fa la situazione della Società carnevalesca era tale che nel corso di una assemblea dei soci, era stato deciso di sopprimere la manifestazione del Carnevale dell'Adriatico per il 1957. Il vecchio Consiglio direttivo, propenso appunto a non effettuare al manifestazione, diede in blocco le dimissioni e subentrarono altri consiglieri che, pur in mezzo a mille difficoltà, decisero di continuare la tradizione. Così il Carnevale dell'Adriatico si presenta anche quest'anno in piena regola col suo nutrito programma di manifestazioni.
Ecco l'intero programma: giovedì 28 febbraio, ricevimento del simbolico personaggio del Carnevale impersonato quest'anno dal nobile "Duca della Stacciola"; Sabato 2 marzo, Festival mascherato dei bambini al Politeama; nella serata dello stesso giorno "Gran gala dell'Adriatico"; domenica 3 marzo, feste danzanti e mostra delle vetrine; lunedì 4 marzo, tradizionale veglione in maschera; martedì 5 marzo Corso mascherato per il viale Gramsci.

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Festosa accoglienza al "Duca della Stacciola"

L'edizione del Carnevale dell'Adriatico 1957 sembra arrivata sotto buoni auspici. Un bel tempo ha favorito giovedì l'apertura delle manifestazioni con l'arrivo del nobile personaggio "Duca di Stacciola" accolto festosamente da una folla notevole, sparsasi lungo tutto il viale Gramsci. Il "pupo" a cavalcioni di un destriero e paludato in abiti non del tutto in carattere col suo censo - "noblesse oblige"- è stato ricevuto dai dirigenti della Carnevalesca in tuba e marsina su carrozze infiorate, dalla indiavolata banda della musica, da un corteo di motoscooteristi opportunamente mascherati e dal vivace gruppo in maschera degli "esistenzialisti". Al suono di allegre marce e canzoni il cospicuo personaggio ha preso le mosse dal largo S. Leonardo e si è avviato per il viale Gramsci dove la folla che ivi era convenuta gli ha tributato allegre ovazioni. La sfilata si è ripetuta varie volte in mezzo al gettito dei coriandoli, stelle filanti e dolciumi mentre il gaio frastuono della musica aumentava il generale entusiasmo.

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Magica tavolozza di colori il festival mascherato dei bambini
Con la sfilata dei carri allegorici si conclude oggi il Carnevale dell'Adriatico

Il Festival mascherato dei bambini è stato veramente una festa di luci e di colori. Nella platea e nelle gallerie del Politeama, sfarzosamente illuminate, centinaia di bambini con berretti di carta dalle forme più fantasiose e dalle tinte più svariate e accesi fra una pioggia allegra di coriandoli e stelle filanti si sono trovati per alcune ore nella più gaia libertà, resa più briosa da un'orchestra di pochi elementi che suonava i motivi più in voga. Dava davvero piacere trovarsi tra tanta, spensieratezza ed osservare gli innocenti divertimenti dei piccoli intervenuti ed indimenticabile spettacolo era costituito dalla sala della seconda galleria: nemmeno la tavolozza di un magico pittore avrebbe saputo rendere, in egual misura, un'armonia e una vivacità di colori cosi belli e fantastici. Ad un certo momento una mamma si portava al microfono a parlare ai piccoli intervenuti invitandoli a prender parte a «Botta e risposta», giuoco a quiz dove molti di essi hanno fatto sfoggio di bella erudizione vincendo alcuni preziosi. Quindi sono state presentate sul palcoscenico le più belle maschere presenti in sala attribuendo loro dei ricchi premi.
Il primo premio è andato alla piccola Mariangela Baffa vestita con originalità da lieve «libellula»; il secondo a Patricia Del Vecchio, graziosissima e molto applaudita nel caratteristico costume di «giapponesina»; il terzo alla bambina Pagnoni, vestita da «spagnola», che con la fisarmonica ha eseguito con molta bravura due canzoni. Fra le altre hanno suscitato viva ammirazione una deliziosa fatina, due simpatici contadinelli, un piccolo «Pierrot», un baldanzoso D'Artagnan, un grazioso tamburino, un timido coniglietto, un fiero cacciatore dell'Amazzonia, uno spavaldo Zorro e una bella olandesina.
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I festeggiamenti della settimana del Carnevale dell'Adriatico si concluderanno oggi, martedì, con la grandiosa filata dei carri allegorici lungo il viale Gramsci, che si inizierà alle ore 15. Il tradizionale corso mascherato sarà aperto dal complesso fanese della « Musica Arabita», cui seguiranno la bellissima mascherata a piedi «Esistenzialisti al Carnevale »e i carri «Nel paese di Bengodi», «Follie carnevalesche», «Gran Varietà», «Cine Scope». Si prevede, come negli anni passati, che una grande folla di forestieri verrà a Fano da molte città dell'Italia centrale per ammirare i magnifici carri partecipanti al corso mascherato del Carnevale dell'Adriatico che gode fama di essere uno dei migliori d'Italia.
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Per iniziativa della Biblioteca Comunale Federiciana, in collaborazione con la Società Carnevalesca, è stata allestita nei locali di un negozio di piazza XX Settembre un'interessante Mostra dei manifesti del Carnevale, conservati nell'archivio della Federiciana, dal primo stampato a Fano dalla Tipografia Lana nel 1872 sino a quello del 1907.
Numerosi cittadini si sono soffermati a leggere i vecchi manifesti dei divertimenti carnevaleschi di altri tempi, commentando gli originali programmi che vanno dalle corride dei Torero alle corse dei cavalli con fantini. Anche la mostra delle vetrine dei negozi del corso Matteotti ha richiamato l'attenzione dei cittadini per l'accuratezza e l'originalità dell'allestimento.

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50 mila spettatori-attori nel fantastico film del corso mascherato

La colorata e spumeggiante festa del Carnevale dell'Adriatico 1957 ha richiamato anche quest'anno una strabocchevole folla convenuta da paesi e città vicine e lontane, sanzionando così il più grande successo alla nostra manifestazione folcloristica. Il Carnevale dell'Adriatico comincia a "vivere" il giovedì grasso con l'arrivo del "pupo", quello che poi dovrà immolarsi sull'ara dell'apoteosi il martedì sera. I sei giorni che separano il giovedì grasso dall'ultimo giorno di baldoria, sono intessuti di feste da ballo e veglioni.
A totale "risarcimento danni metereologici" quest'anno il grande giorno non è stato offuscato da una nuvola e così la città, luminosamente azzurra, ha sorriso fin dal mattino e l'afflusso dei forestieri è cominciato a "rivolare" alla spicciolata; poi i rivoli si sono fatti sempre più grossi e, dopo mezzogiorno "l'unificazione" delle varie "correnti" di folla si è avuta sul viale Gramsci, "letto" su cui per oltre sei ore ha ristagnato il fiume di folla, diviso solo dal lento caracollare delle superbe costruzioni allegoriche che componevano il corteo folcloristico.
Il mortaretto d'inizio esplodeva puntualmente alle ore 15,30 e così poco dopo l'attesa della folla, che già premeva sulle tribune e si pigiava sulla strada, veniva soddisfatta. Appariva come d'obbligo in testa "Giuachin della Stacciola" sul suo cavallo a dondolo che salutava sorridendo per l'accoglienza; dietro di lui il codazzo delle due mascherate, veramente eccellenti "Gli equilibristi" di Luciano Pusineri e "Zoofilia animata" di Tino Pacassoni, che hanno saputo cogliere magnificamente momenti e sfumature degne di un sincero elogio. Ecco quindi il primo carro allegorico "Follie della rivista" dello stesso Pacassoni che ha saputo, nella colossale costruzione, trasfondere movimento e vita in maniera eccezionale. I pupazzi che componevano il carro non potevano essere che soubrettes, comici di rivista, più o meno noti e tutto un bailamme di personaggi secondari che di solito danno vita a questa forma di spettacolo.
Solenne e maestoso seguiva "Gran Carnevale" di Bonetti indovinatissima ed elaborata ricreazione di quel delizioso mondo goldoniano in cui le maschere più note e popolari erano l'attrattiva del pubblico settecentesco. Da Brighella a Pantalone, da Arlecchino a Balanzone, ecc. c'erano tutte e il carro ha riscosso il vivo plauso della folla. "Campalo un giorno e campalo ben" di Luciano Pusineri e Sandro Capponi è il titolo di un terzo carro che si rifà a un vecchio detto da un motivo di vaga filosofia spicciola. C'è anche in questo un po' di epicureismo e giustamente e intelligentemente, Corsaletti non ha dato ai suoi personaggi un volto preciso, definito: perché in fondo, fautori di questa teoria rende in tutto il mondo le facce "lunari" anonime hanno ottimamente caratterizzato il titolo. (Sic! Frase incomprensibile. N.d.r.)
L'ultima scoperta in fatto di tecnica cinematografica, il "cinemascope" è stato il motivo che ha ispirato un altro artista, Ermes Valentini, il quale ha "ingrandito" con viva fantasia, senso del colore o meglio del technicolor i tanti popolarissimi personaggi che militano nel campo del cinema, dello sport, del varietà e… della fantasia. Insomma una sintesi assai garbata, umoristica e di fattura ammirevole di un vivaio di campioni e di esponenti del mondo attuale che più colpiscono la vita di oggi: un carro eccellente e ammiratissimo.
Questi quattro carri hanno naturalmente compiuto il primo giro nella loro integrità strutturale tra gli evviva e gli applausi della enorme marea di folla. Poi al secondo giro è cominciata la battaglia dei dolciumi ed era allora che l'ammirazione dell'innumerevole massa umana si tramutava in entusiasmo e le mani si allungavano, tese a coglier le buone cose che venivano giù dai carri come pioggia. Naturalmente, non solo si lanciava dai carri, ma dalle finestre, dalle tribune e l'aria era solcata in continuazione dai dolci proiettili. Ed era uno spingersi, un agitarsi, un farsi largo, un continuo ondeggiamento, in mezzo ad un vortice di musica. Di allegria, di grida, di lieta sarabanda.
Questo spettacolo si prolungava fin quando il giorno non moriva, ma se il sole salutava propizio la giornata, una gran luce veniva a sostituire l'astro solare ed erano le migliaia di lampadine e centinaia di fiaccole multicolori che spennellavano di mille sfumature l'atmosfera e in quel fantasmagorico scenario si accentuava ancor di più il convulso gioire della folla non stanca ancora di correre e di strillare. Solo verso le 19.30, quando i carri, portatisi nei pressi delle mura romane al Pincio, circondavano la "vittima" di turno, si aveva un po' di rilassamento generale e l'attenzione si concentrava sulle traiettorie luminose dei fuochi di artificio che esplodevano nel cielo stellato lasciando scie e code di vivida luminosità trascolorante. E poi in mezzo all'esplosione, ecco che si appicca fuoco al povero "Giuachin": sfrigolano, stridono, scoppiettano le prime scintille, sono poi le girandole che ardono, che crepitano e, mentre, dalle mura del Pincio, Augusto sta a guardare la cascata d'argento, incomincia l'esplosione del "Duca della Stacciola"; il suo cavallo arde, si infiamma, lingue di fuoco si protendono, scoppiano gli ultimi mortaretti e nel breve giro di una mezz'ora il "pupo" ha compiuto la sua "giornata terrena" e sul carro su cui era stato costruito, non rimangono che abbrunite ossa metalliche e poca cenere, presto sollevata da qualche folata di vento.



Cronaca del 1958
Festose accoglienze del popolo all'arrivo "dell'Interplanetario" - La manifestazione ha aperto il "Carnevale dell'Adriatico 1958" che culminerà il giorno 18 con la sfilata dei tradizionali carri allegorici.

L'Interplanetario è giunto ieri per aprire i festeggiamenti carnevaleschi. Questo personaggio astrale è arrivato a cavalcioni del suo missile, azionato nientemeno che da quel "sapido" combustibile che è il "Vino-gas": potenza dell'Arca di Noè! Ed è arrivato puntuale, "prendendo terra" in mezzo ad una folla festante al ronzio di uno sciame di motoscooter e ai rappresentanti della Carnevalesca, quest'anno a bordo non più di anacronistiche carrozzelle, ma di più conformi automobili.
La molta folla convenuta si era intanto assiepata lungo tutto il tratto di percorso del viale Gramsci ed aveva preso posto anche sulle tribune erette ai margini, mentre dagli altoparlanti installati venivano diffusi i motivi più popolari e orecchiabili. La festa del Carnevale dell'Adriatico 1958 stava per incominciare e quando le note del complesso della "Musica arabita" iniziavano la loro caratteristica marcia in testa al carro dell'Interplanetario, ecco che la massa di gente si riversava tutta sul percorso per ammirare il singolare "uomo dello spazio", degnatosi di scendere sulla terra fanese, matrice di grandi spettacoli carnevaleschi.
Apriva la sfilata il complesso della "Musica arabita", che suonava sotto la direzione del maestro Enzo Berardi le più popolari canzoni, nonchè il famoso "mnestron" con l'ausilio del clarinetto di Giulio Marini, festose esecuzioni che creavano subito l'atmosfera di gaia simpatia; seguivano quindi i componenti del "quartier generale" della Carnevalesca, che non lesinavano il getto dei confetti, caramelle e cioccolata. Quindi avanzava sul suo missile giallo e verde l'Interplanetario con in mano il gonfalone della città e, sulle spalle, il fiasco di Vinogas, col quale aveva compiuto il percorso Luna Terra.
Chiudevano la sfilata i motoscooter del locale Club, su ognuno dei quali si levava un palloncino colorato. Stelle filanti e coriandoli facevano dimenticare il grigiore della giornata nebbiosa. L'andirivieni del simbolico personaggio carnevalesco si ripeteva diverse volte, sempre fatto segno all'omaggio festoso dei cittadini e dei molti forestieri, arrivati per l'occasione.
Solo quando ormai veniva a scemare la luce del giorno e l'allegra baldoria diminuiva, il "pupo" si dileguava per tornare alla sua provata "piattaforma spaziale", dove attenderà il giorno 18 per ricomparire a guidare il carosello del corteo folkloristico, ultimo atto del Carnevale Adriatico, edizione 1958.

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Con la grande parata dei carri folcloristici si concluderà oggi il "Carnevale dell'Adriatico 1958"
La manifestazione, che sarà aperta dall'«Interplanetario», si svolgerà lungo la via Gramsci - L'esito del concorso per le maschere singole e accoppiate al Festival dei Bambini - Premiazione di alunni ad una mostra di disegno.

Oggi pomeriggio alle ore 15,30, ultimo atto del Carnevale dell'Adriatico 1958 con la grande sfilata sul viale Gramsci dei carri folcloristici. Il corso mascherato si comporrà dei carri «Interplanetario», «Musica arabita», «Il nemico degli animali», «Nel regno di Nettuno», «L'ultimo paradiso». «Tutta Frusaglia», nonché gruppi di maschere. Capocarri sono, rispettivamente : Hermes Valentini, Enzo Bonetti, Enrico Nicolini e Tino Pacassoni.
Frattanto sabato pomeriggio, al Politeama, si è svolto il tradizionale Festival dei bambini in maschera, al quale sono intervenuti numerosi piccini. La simpatica manifestazione della Carnevalesca, se ha trovato rispondenza nei piccoli sempre pronti ad accogliere le feste in loro onore, ha visto però sensibilmente diminuita la partecipazione del pubblico dei grandi. Comunque la festa è riuscita magnificamente per lo sfarzoso apparato predisposto dalla Carnevalesca che ha elargito premi e doni a tutti i piccoli intervenuti. Tra l'allegra chiassosità delle musiche, tra il farfallio dei coriandoli e l'intrecciarsi delle stelle filanti, l'atmosfera era quella che il bambino predilige e nella quale si tuffa con tutta la sua ingenua, autentica gioia.
E le maschere, singole o accoppiate, hanno conferito alla festa quella schietta, spensierata allegria del Carnevale dei piccoli, al quale non si può non guardare con ammirazione e nostalgia.
Date la bellezza e la varietà delle mascherate, il lavoro della Giuria non è stato facile e alla fine ha emesso il seguente verdetto: 1. premio per la «singola» alla bambina Carla Cecchetelli (Amazzone); 2. Gaetano Giovanetti (Guerriero negro); 3. Tiziana Giombetti (Cane barbone estivo). Per mascherate a coppie, il primo premio è stato assegnato ex aequo a: «Il marchese di Carabas e il gatto con gli stivali» e «La Principessa Violante di Baviera e il suo palafreniere», tutte e due di squisita fattura e che erano, in ordine di personaggi: Patricia del Vecchio e Paola Staraci, Anna Vichi e Alberto Battistelli.
Fra le altre esibizioni, è da rilevare quella di Maurizio Adrualdi che ha suonato con la fisarmonica, con simpatica abilità, due successi del recente Festival di Sanremo.
La novità di quest'anno è stata la premiazione degli alunni delle scuole, elementari e secondarie che hanno presentato i migliori disegni a soggetto carnevalesco. I disegni pervenuti alla Società Carnevalesca sono stati quasi un migliaio e la parte prescelta ha ben figurato in una mostra allestita presso l'edificio scolastico «L. Rossi», per la concessione del quale si sono vivamente interessati il direttore didattico Pasquini e il Provveditore agli studi di Pesaro.
I premiati, i cui disegni sono stati esposti nell'atrio del Politeama e che hanno ricevuto una medaglia d'oro, sono, per le scuole elementari: 1. Massimo Antinori; 2. Mario Bratella, degno di particolare elogio per la sua spiccata e inconfondibile bravura; 3. Donatella Sabatini. Per le scuole secondarie: 1. Muro (sic! n.d.r.) Mattioli; 2. Norberto Bernardini; 3. Gastone Mariani. Sono stati inoltre, assegnati 50 diplomi, alcuni del quali con particolare menzione.
Sono poi stati assegnati dei premi ai seguenti migliori alunni di ogni scuola della città: Maria Pia Cicerchia (Magistrali); Anna Palma Ferretti (Istituto d'arte); Ennia Marchetti (Scuola media); Paola Orazietti (Istituto tecnico commerciale); Maria Luisa Berardi (Ginnasio); Claudina Belfiore (Scuola tecnica). Ottima sotto ogni punto di vista si è rivelata l'organizzazione del «Festival dei bambini», una della manifestazione che maggiormente spicca nel programma del Carnevale di quest'anno; gran merito va alla signora Bianca Sestili, sempre attiva, sempre appassionata.

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CAUSA LA PIOGGIA Costretti a rientrare all'ovile i mastodontici carri carnevaleschi - Una doccia fredda sugli entusiasmi di un'attesa giornata. Rinviata a domenica la folcloristica manifestazione

Il corso mascherato del Carnevale dell'Adriatico 1958, causa le avversità atmosferiche, è stato rinviato a domenica prossima. Il tempo, ieri mattina, aveva assunto la maschera beffarda dell'ambiguità: a momenti di incoraggiante, pallido sole, si alternavano fosche matasse di nubi e al vento caldo del garbino il vento più fresco di ponente. ...

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Con la partecipazione di migliaia di spettatori - Il "Carnevale dell'Adriatico" gaiamente concluso ieri a Fano. La splendida giornata ha favorito lo svolgersi dell'atteso corteo mascherato, ripagando quanti rimasero delusi per il forzato rinvio di martedì scorso dovuto al maltempo

Fano, 23 febbraio
La bellissima giornata domenicale ha ripagato ad usura della delusione patita martedì scorso e il Carnevale dell'Adriatico non ha affatto risentito del forzoso rinvio. Si poteva ovviamente temere che fosse tenuto meno lo spirito proprio peculiare dell'ultimo giorno dl carnevale e, invece, il sapore di sagra è rimasto integro ed esuberante e il magnifico spettacolo ha avuto la sua più lieta conclusione.
Anche quest'anno la bella manifestazione carnevalesca è stata degna della tradizionale e ormai collaudata falsariga delle edizioni precedenti. Ma nonostante quello che può trovarsi di analogo, di fondamentale nel corteo mascherato c'è sempre in esso un'aria nuova, una festosità genuina, un entusiasmo inedito che è in definitiva il segreto del successo che il carnevale fanese riscuote ogni anno. Il carnevale dell'Adriatico è senza dubbio unico in Italia. In esso anche le svariate migliaia di spettatori assumono la parte di protagonisti veri e propri della festa e questo perché al di là di quella che è la trafila di centro, e cioè la sfilata del carri folcloristici, c'è la piena partecipazione al gioco carnevalesco di tutto il pubblico impegnato nel vortice festoso del getto dei dolciumi.
Il carnevale fanese, nel suoi 80 e più anni di vita, non ha mai deluso perché sempre ha saputo rinnovarsi, adeguarsi ai tempi E anche la manifestazione di oggi, seppure con cinque giorni di ritardo, non è venuta meno alla tradizionale legge dell'abbondanza, di spandere a piene mani i suoi doni saporiti, di riversare sulla folla in euforia la sua pioggia di dolci.
Dopo la delusione di martedì scorso questi cinque giorni di rinvio sono stati per i fanesi cinque giorni di ansia: non appena in cielo appariva qualche nuvola subito si pensava al peggio, ma Giove Pluvio ha rinfoderato la sua stizza e stamane, finalmente, il carnevale si è svolto sotto un magnifico sole e uno splendente cielo azzurro. Fin dalle prime ore della mattinata, i carri folcloristici, sotto lo sguardo dei più curiosi, sono stati rimessi in fila sul viale in attesa di prendere il via per il carosello mascherato del pomeriggio. Intanto la città si andava animando. Specie dai paesi e città vicine arrivavano frotte di persone che mano mano che passavano le ore facevano infittire la folla in viale Gramsci, in attesa della sfilata carnevalesca.
Alle 15, finalmente esplodevano i razzi che annunciavano l'avvio dei carri. Caracollante sul suo razzo astrale avanzava il "pupo" seguito dal "reduce della luna", l'interplanetario che suscitava il primo giocondo saluto della folla; quindi il carro della "musica arabita" sul quale si agitavano e davano fiato ai loro caratteristici strumenti gli uomini dell'originale complesso sotto la direzione del maestro Berardi. Poi il primo carro tutto "cianfrusaglia" di Dino Pacassoni, fuori concorso.
Sparito il primo carro ecco spuntare, applauditissima, la beccheggiante canoa, spinta da alcuni negri, del carro "Ultimo Paradiso" di Enrico Niccolini. Calorosi applausi riscuoteva pure il carro "Nel regno di Nettuno" di Enzo Bonetti, colossale rievocazione di un fantastico mondo sottomarino nel quale non mancavano, naturalmente le sirene.
Chiudeva la sfilata il carro "Il nemico degli animali" intelligente satira di Hermes Valentini, il quale ha offerto un'altra prova delle sue capacità artistiche. Tanto Niccolini quanto Bonetti e Valentini hanno costruito questo anno tre opere degne della massima ammirazione sia per il complesso vero e proprio del carro sia per l'impegno artistico posto, in ogni particolare.
Dopo il primo passaggio aveva inizio il "getto": venivano lanciati da ogni carro senza economia e l'intrecciarsi con il getto dalle tribune, dalle case e dai balconi dava vita a una vera "cascata" di dolci che ha fatto la delizia dei piccoli non meno che dei grandi.
Questa gioconda "battaglia" è durata fin quando non sono scese le prime ombre della sera. Allora ha avuto inizio il grande spettacolo costituito dall'illuminarsi di ogni carro con centinaia di lampadine colorate: una fiabesca visione che ha mandato in visibilio la folla, in mezzo allo scoppio dei mortaretti, in mezzo allo sfolgorio delle mille luci e al frastuono musicale delle orchestre è stata fatta giustizia dell' "interplanetario", quale olocausto del "Re Carnevale" che rinascerà dalle sue ceneri l'anno venturo.



Cronaca del 1959
Il "pupo" ha aperto la settimana dei festeggiamenti -
Numerosa folla ha salutato l'uscita del comico personaggio - Martedì prossimo l'attesa sfilata

Si è aperto ieri, con l'arrivo di «Tugnin del Tavernel » — il fantoccio burlesco — la settimana dei festeggiamenti del «Carnevale dell'Adriatico 1959 ». E' stato con un ricevimento di prim'ordine che il numeroso pubblico presente, nonostante l'incertezza del tempo, ha salutato l'arrivo del «pupo». Come noto il «pupo» simboleggia satiricamente la mania dello « hula-hoop» ed infatti esso troneggiava sul tetto di una casa, mentre si dimenava entro il grosso cerchio di plastica.
La sua comparsa sul viale Gramsci ha suscitato viva simpatia e buonumore per la pregevole fattura del pupazzo e per il suo continuo ancheggiare. Ad accogliere l'umoristico personaggio erano, come al solito, i membri della Società carnevalesca in pompa magna a bordo di auto e carrozze che seguivano la banda cittadina, quindi Marlon Brando raffigurante Napoleone, leggiadre fanciulle di cartapesta pure prese dalla manìa dello «hula-hoop» e con la scorta di decine di scooteristi in tuta arlecchinesca.
Sotto il lancio di dolciumi e di ceroni di plastica per il ballo di moda, la numerosa folla convenuta ha gremito il viale per lungo tempo, finché il «pupo», forse un po' stanco, non ha ritenuto opportuno di rientrare in attesa di mostrarsi nuovamente in pubblico martedì prossimo, per la grandiosa sfilata del Corso mascherato.

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Il successo ha arriso al tradizionale "Carnevale dell'Adriatico" - Una folla strabocchevole ha assistito alla sfilata dei mastodontici carri fanesi

Le quattro allegorie, precedute dal "Pupo", hanno percorso varie volte viale Gramsci, fra gli scroscianti applausi del pubblico. Grandinate di dolciumi sono piovute sugli spettatori. Uno spettacolo pirotecnico, a sera.
Migliaia e migliaia di persone sono convenute ieri a Fano per assistere all'edizione 1959 del famoso Corso mascherato locale. Era suonata la "diana" del grande e festoso appuntamento con il carosello folcloristico e, come sempre, migliaia e migliaia di persone erano in attesa, sciorinate sul viale o pigiate sulle tribune. La bella giornata di sole aveva poi oltremodo favorito l'afflusso, sicchè, sin dal mattino, la città appariva percorsa da rivoli di forestieri che poi al pomeriggio si sono congiunti sul viale Gramsci, formando la grande nereggiante fiumana.
Lo spettacolo carnevalesco di Fano è certo unico nel quadro di consimili manifestazioni, anche se altri carnevali possono superarlo in bellezza o in perfezione tecnica: quello di Fano è lo spettacolo per eccellenza, il non plus ultra di una rappresentanza satirica che fa della folla la protagonista e non la "quarta parete" e che raggiunge il diapason grazie appunto alla massa spettatrice. Infatti la folla che conviene a Fano nel giorno del Carnevale non resta lì muta e giocosa a guardare, ad ammirare, ad applaudire, ma si tuffa dentro, partecipa con foga alla baldoria, prende viva parte alla spensierata allegrezza, trascinata nel vortice di quell'atmosfera particolare carica di elettrizzante umore carnevalesco.
E questo stato d'animo, questo lasciarsi travolgere dai marosi della folla, dalla musica prorompente degli altoparlanti, dal gridio giocoso delle maschere e dagli allegri motivi delle orchestrine, si è verificato puntuale anche ieri per tutta la mezza giornata, nel corso della quale si è svolto il Carnevale dell'Adriatico. Il grande successo del corso mascherato era comunque già nell'aria fino da giovedì scorso, allorchè l'ingresso del "Pupo" aveva richiamato un grande numero di spettatori forestieri.
Ma certamente, a ribadire ancora una volta la netta supremazia del Carnevale fanese, sta il fatto dell'abilità e della capacità degli artisti locali che si dedicano alle costruzioni allegoriche: un passato quasi secolare non si cancella. Ed ancora una volta i quattro carri folcloristici non hanno deluso il pubblico: sono state veramente composizioni di grande pregio di fine ed accurata fattura, di sapida e divertente comicità.
Quando il corteo mascherato si è mosso, erano le 15, e la vivacità dei colori dei pupazzi riempiva l'aria di quel caratteristico fragore che era il sordo brusio della folla: sembrava che quelle grosse teste, che quei corpi sbilenchi e policromi galleggiassero nell'aria, avanzassero sul tappeto volante, venissero avanti sospinti da un'invisibile macchina. Invece erano lì sulle traverse dei carri, ben piantati e pure mobili, dall'espressione furbesca od ottusa, dal volto slargato nel sorriso che procedevano su carri trainati dal mezzo meccanico. Una tavolozza di colori, una sfaccettatura di espressioni, una gamma di gioconde trovate, una panoramica di lieti motivi, di spettacolose pensate era la sintetica prima impressione, poi, a mano a mano che si rivedevano quelle opere straordinarie, quei carri enormi e se ne consideravano più attentamente il singolo soggetto, ne veniva fuori l'esatta interpretazione.
Apriva la sfilata il carro della Musica cittadina e quindi procedeva scapigliato e danzante "Gigin del Tavernel", il fantoccio burlesco simbolo del "Carnevale dell'Adriatico 1959".
Poi, coi suoi vividi colori, coi suoi soli e le sue lune in ridente rotazione, coi suoi scatenati asinelli in groppa ai quali si sbracciavano allegri cavalieri, si annunciava "Cavalcata allegra" di Tino Pacassoni: con la sua orgia di colori, irrompeva in mezzo alla folla una costruzione viva, animatissima nei suoi personaggi di perfetto sapore carnevalesco e di giocosa pittoricità. Nell'insieme sorgente dalle spume del mare, campeggiava un grosso ridanciano astro attorno al quale appunto prorompeva la "sfrenata" cavalcata verso ignote mete, verso luoghi sconosciuti ...
Le prime grida di entusiasmo erano rinfocolate all'apparire di "C'era una volta" di Hermes Valentini. L'enorme costruzione era montata su un gigantesco drago, e su di essa, efficacemente sintetizzati, si potevano ammirare tutti quei famosi personaggi di favola che ci affascinavano nella nostra verde età: dal re bonaccione al principe azzurro, alla fata, alla principessa, alla strega, ai nani; tutto quel classico mondo della fantasia che spesso reca una parentesi serena nella vita d'ogni giorno.
La terza composizione, se era forse al disotto, quanto a dimensioni, alle prime due, era ugualmente accolta con favore dal pubblico. Si tratta de "La rivincita dei bimbi" di Luciano Dal Monte. L'autore aveva pensato che, una volta tanto, i bimbi possono anche prendersi il lusso di ribellarsi ai grandi ed ha permesso ai suoi pupazzi di invertire la realtà; un ammutinamento in piena regola: i lattanti che a loro volta danno il latte alla balia nella culla, gli scolaretti che hanno preso di mira la maestra con le loro buffe trovate, messo il bidello nel cestino, mentre ognuno si scapriccia come meglio crede.
In alto, su un grosso mappamondo, troneggiava un altro fanciullo con le orecchie da somaro e sembrava voler irridere alla scuola; tutto ciò, naturalmente, per una volta.

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NOTA
Il 1959 va ricordato come l'ultimo anno in cui il Carnevale si svolse solo nel martedì grasso: da quest'anno il corso mascherato si tenne anche di domenica. Il 9 Agosto ci fu la prima edizione del Carnevale estivo dell'Adriatico, lungo il viale Adriatico in Sassonia.

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EDIZIONE ESTIVA

Oltre ventimila persone al "Canevale dell'Adriatico" - Grandioso successo di questa edizione estiva - Numerose le auto di stranieri - Un suggestivo spettacolo al calar delle tenebre - Prodigo lancio di dolciumi dai carri allegorici

Felicissimo varo della trasposizione estiva del Carnevale dell'Adriatico 1959. Chi ancora poteva nutrire dei dubbi sulla iniziativa di «rischiare» un carnevale d'estate, certamente fin dalle prime ore della sera di domenica li aveva già fugati. La manifestazione folcloristica fanese ha richiamato nella nostra città e sulle nostre spiagge un pubblico davvero eccezionale e per numero e per varietà. Domenica a Fano si parlavano tutte le lingue europee e, sparse per ogni dove, stazionavano macchine con tutte le targhe delle Nazioni d'Europa : inglesi, tedesche, francesi, norvegesi, austriache, belghe, svizzere e persino americane.
La Carnevalesca ha fatto le cose in grande, e non sono mancati operatori della Televisione e dei cinegiornali che hanno ripreso la sfilata delle mastodontiche creazioni di cartapesta, facenti la spola lungo il viale Adriatico in uno scenario pittoresco per l'azzurro del mare la policromia delle aiuole, delle cabine e degli ombrelloni e dei costumi. Successo pieno dunque, che certamente varrà ad incoraggiare gli organizzatori a ripetere la manifestazione negli anni venturi perché Fano possa essere sempre più conosciuta e apprezzata per quello che vale. I grossi carri allegorici hanno in verità sbalordito e il «getto» copiosissimo ha del tutto strabiliato, non essendo in voga in nessuna parte e in nessun'altra manifestazione consimile, una tanto generosa distribuzione di dolciumi.
Prima di tutto va dato atto agli organizzatori di aver «ripescato» la «Musica arabita»; certamente, questo complesso, per il buonumore che sa esprimere dai suoi bizzarri strumenti per le stesse satiriche evoluzioni musicali dei singoli componenti, costituisce uno spettacolo a sè, irradiando nel pubblico una carica di simpatia e di festante partecipazione. Al passaggio del carro della scapigliata banda, era tutto un applauso, un lieto e ridente saluto, teso all'approvazione e all'entusiasmo. Poi seguiva lo strambo pupazzo con attorno alla vita il cerchio dell'hula-hoop (in verità ormai passato di moda) e quindi il carro «Cavalcata allegra», «C'era una volta», «Il paese delle meraviglie» e «La rivolta dei fanciulli». Su ogni carro, un'orchestra e belle figliole che lanciavano fiori nel primo giro e poi nutrite salve di dolciumi nei giri seguenti.
Poi quando già il mare incominciava a scurirsi, i carri si illuminavano di miriadi di luci: lo spettacolo diventava prodigiosamente fiabesco e il viale appariva come se milioni di falene e di lucciole si fossero per un momento messe di fila compatte a formare un tremolante mare luminoso: un abbagliante palpito di luce riflesso in mille colori. L'apoteosi giungeva poi verso le ventidue allorché si dava inizio ai fuochi d'artificio e allora anche il cielo si striava dì multicolori parabole di fuoco che ricadevano poi fischiando nell'aria e andando a spegnersi nella superficie del mare che si accendeva nel balenio d'un istante per ridiventare poi scura ed austera. Una grande giornata, una memorabile sagra del colore, del folclore e dell'allegria, che romani, milanesi, perugini e stranieri ricorderanno con piacere.





Cronaca del 1960
DIFESA DEL PRESTIGIO del Carnevale dell'Adriatico

La concorrenza folcloristica tra Viareggio e Fano avrà uno strascico anche legale? Pare di sì. Infatti è sorta una vertenza in questi giorni circa l'originalità o meno dei mascheroni del Carnevale dell'Adriatico che, a detta di un giornalista di una agenzia di stampa di Firenze, si varrebbe degli scarti del Carnevale di Viareggio. Il giornalista infatti ha scritto testualmente: " il Carnevale che si svolge nella città marchigiana viene fatto - giova sottolinearlo - grazie ai mascheroni venduti dai carristi viareggini". L'infondatezza dell'affermazione ha legittimamente rammaricato la Società e i carristi fanesi i quali non si sono mai nemmeno sognati di acquistare maschere da Viareggio, anche perchè il Carnevale di Fano ha oltre un secolo di vita, ed è stato sempre opera esclusiva degli artigiani locali.
Pertanto, da parte della Società Carnevalesca è stata inoltrata al Tribunale di Firenze, formale querela contro il giornalista e il direttore del bollettino incriminato "a tutela della loro onorabilità, dei loro conculcati interessi morali ed economici". Vedremo quindi discutere la questione davanti a un Giudice? Probabilmente sì, se il cronista fiorentino non ritratterà la sua asserzione che non trova il minimo appiglio di verità.

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Il simbolico "Pupo,, di Carnevale accolto con festose manifestazioni

Nonostante l'incertezza del tempo, che ha tenuto sulle spine fino verso le 14 la cittadinanza e gli organizzatori, circa diecimila persone si sono riversate nella nostra città per la tradizionale apertura dei festeggiamenti carnevaleschi con l'arrivo del simbolico «Pupo»: una folla veramente notevole per il giovedì grasso, tanto da gremire tutto il lungo viale Gramsci quanto le tribune erette ai lati di esso e che ha fatto festosa cornice all'arrivo del provetto e giocondo sciatore nautico.
L'ingresso dell'atteso personaggio carnevalesco è avvenuto verso le ore 15,30 ed era preceduto dall'ottima banda musicale di Osimo che intonava allegre marce. Seguivano le due mascherate a piedi «Allegra scampagnata» e «Bulli e pupe», quindi il re del carnevale fanese, il quale dietro ad un rosso fuoribordo, procedeva lesto sulle fittizie onde, poggiando i piedi su due enormi sci acquatici. Il suo abbigliamento balneare ci riportava agli albori del turismo marino e dei primi curiosi bagnanti: costumi a rigoni bianchi e rossi fin sotto le ginocchia, cappello a larga tesa e portamento di sussiego da damerino dell'epoca. Chiudevano la sfilata alcuni vecchi tipi di macchine, con a bordo i «dignitari» del carnevale in alta uniforme, i quali hanno scortato per tutto il tragitto l'alfiere del turismo balneare.
La folla, assiepata tutta lungo il viale, ha accolto con entusiasmo il buffo personaggio e non ha lesinato il suo applauso anche alle maschere veramente rimarchevoli. «Allegra scampagnata» è pienamente centrata nel suo particolare clima agreste, dove, a far corona ai due sposini, sono campagnoli e villici, mentre « Bulli e pupe » esprime ottimamente il suo significato con personaggi dell'ultima moda e cioè i galanti e spacconi alla Marlon Brando e alla Maurizio Arena e con le ragazzette dinoccolate sui tacchi a spillo e piene di movenze nel loro incedere.
L'allegra sfilata è durata per un paio d'ore, sotto il vortice delle stelle filanti e le prime avvisaglie di quella che sarà la battaglia dei dolci di domenica ed in mezzo alla musica diffusa dagli altoparlanti posti lungo il viale per rallegrare il pubblico. Il «Pupo» è stato fatto rientrare nella sua «privata proprietà», in attesa di tornare all'aperto domenica prossima, per la grande prima sfilata dei carri allegorici.
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Oggi il Festival dei bambini in maschera
Oggi al Politeama, il tradizionale Festival dei bambini in maschera ritrova il suo giocondo appuntamento. Questa manifestazione di gaia, innocente spensieratezza, che raccoglie il fior fiore della bellezza infantile non solo di Fano, ma anche di Pesaro e dei paesi vicini, viene curata dalla Carnevalesca, tramite la signora Bianca Sestili, componente il sodalizio medesimo, con uno spirito veramente encomiabile e con squisita competenza. La più suggestiva, scintillante manifestazione dedicata ai piccini in maschera, sarà anche oggi certamente all'altezza delle precedenti, e tra le allegre musiche dell'orchestra, il lancio dei coriandoli e delle stelle filanti, le piccole maschere vedranno dischiudersi per qualche ora un mondo tutto per loro, fatto di felicità e colorata letizia.

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Circa cinquantamila spettatori al grandioso Carnevale dell'Adriatico - Si è ripetuta anche la tradizionale «battaglia dei dolciumi»

Cinquantamila persone circa hanno assistito a Fano al primo corso mascherato del carnevale dell'Adriatico, che si è svolto sotto un cielo limpidissimo. Sui viali di circonvallazione, in vista del mare, si è svolta la tradizionale parata dei carri, affollata di maschere, e dei gruppi folcloristici appiedati preceduti dalla «musica arabita» e dai concerti bandistici. Si è anche ripetuta la tradizionale «battaglia dei dolciumi», nel corso della quale si calcola siano stati lanciati oltre 40 quintali da dolci. A sera ha avuto luogo uno spettacolo pirotecnico sulle Mura Romane. Il corso mascherato verrà ripetuto l'ultimo giorno di carnevale.

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Oggi la seconda sfilata dei mastodontici carri allegorici - Le fasi salienti dell'uscita di domenica scorsa

Con la moltitudine e il "getto dei dolciumi", sotto un sole radioso, che ha illuminato la prima bella domenica, vero preludio alla imminente primavera, l'edizione 1960 del "Carnevale dell'Adriatico" ha provocato a Fano, come abbiamo riferito ieri, un nuovo delirante tripudio. La caratteristica principale della manifestazione fanese, quel lancio di caramelle, confetti e cioccolata che dà luogo a una vera e propria allegra battaglia tra la folla che si agita sulla strada, sulla tribuna, dai veicoli e dalle finestre, ha assunto ancora una volta proporzioni e intensità da capogiro.
Quando i mastodontici carri hanno iniziato il loro lento incedere, tra fiumane di spettatori, è stato addirittura un incrociarsi di raffiche a mitraglia: che non tenevano conto dei bersagli, né del calibro dei proiettili; un'euforia generale che ha accomunato, senza distinzione di sorta, spettatori di ogni ceto e di ogni condizione sì che il cioccolato lanciato dal popolano, poteva benissimo raggiungere una delle tante personalità presenti in forma privata, senza per altro provocare l'intervento delle forze dell'ordine; d'altro canto esse non disdegnavano di prendere viva parte all'allegra scaramuccia.
"Semel in anno licet insanire" è un detto che vale poco per chi, deposti a carnevale gli atteggiamenti ufficiali, può finalmente dimenticare l'etichetta e il protocollo. In questa atmosfera, alle ore 16,05 l'occhio delle camere si è puntato sulle inquadrature "strategiche" della città di Fano e sui teleschermi, che fino a quel momento avevano riprodotto le scene di Viareggio, sono apparsi in "carrellata" il porto, la spiaggia, l'arco di Augusto e quindi il viale Gramsci, letteralmente gremiti di folla e la voce del telecronista ha cominciato allora a parlare del "Carnevale dell'Adriatico" contrapposto a quello più celebre della Versilia. "Viareggio e Fano" - ha detto testualmente - costituiscono i due maggiori carnevali italiani.
Cessati i preliminari, il corso mascherato ha preso il via con la festosa irruzione del carro, recante a bordo l'indiavolata banda degli "arabiti", ormai nota in tutta Italia e all'estero, per le sue estrose esibizioni musicali, ricavate dagli aggeggi più strani e originali. E dietro, è giunto il "Pupo" di Enrico Niccolini; il simbolo del Carnevale fanese, si è presentato quest'anno nella veste dl uno sciatore nautico, agli albori del '900, trainato da un motoscafo e vestito di un chiassoso costume a rigoni
Applaudite e festeggiate, subito dopo, sono state le due mascherate a piedi: "Allegra scampagnata" di Luciano Del Monte, rappresentante un picnic di campagnoli, spensieratamente raccolti intorno a due villici sposini, e "Bulli e pupe" di Enzo Ferretti, una satira piuttosto centrata della gioventù moderna, cosiddetta di "avanguardia", colta negli atteggiamenti e negli abbigliamenti che ne costituiscono la principale caratteristica.
E, finalmente, i carri. "Trionfo del torero" di Mario Pedinelli ha aperto la serie, la costruzione, di maestose proporzioni, ha inteso descrivere in chiave semiseria, le festose accoglienze riservate al vincitore della corrida, esaltato da canti e danze. L'ambiente, il clima, e i personaggi della caratteristica manifestazione spagnola sono stati caratteristicamente e umanisticamente realizzati con indovinate sottolineature per gli espada, i picadores, toreri e ballerini.
Hermes Valentini, invece, si è immerso nel frastornante corridoio, avanzando in seconda posizione (distillata), con la sua parodia del "Jubox": un gigantesco Modugno troneggiante in cima al carro, un Rascel appena un gradino sotto, un Dall'Ara proiettato da un acuto, una spanna sopra, e via via tutti gli esponenti del mondo canzonettistico italiano. Ma tutto il carro è stato un roteare di dischi, su ognuno dei quali coppie di giovani e di fanatici di musica a gettone, stavano ad esprimere la passione dilagante del ritmo e del jazz.
Ed ecco l'imponente: "Marinai, donne e guai" gustoso e satirico; un proverbio dice che tutti i marinai hanno una ragazza in ogni porto, illustrato da Enrico Niccolini ed Enzo Bonetti, i marinai sono colti alle prese con belle ragazze, sorpresi però dal nostromo che li porta in guardina o, peggio, adescati come allocchi da scaltre donnine ai moli. Tutti gli ingredienti, insomma, del paesaggio e dei personaggi della classica vita marinara.
La sfilata si è quindi chiusa con il grandioso "Barbablu" di Tino Pacassoni, quest'ultimo già vincitore dell'edizione 1959. L'allegoria di Pacassoni, che è rimasto fedele ai suoi temi preferiti dell'Oriente misterioso, ha rappresentato ancora un aspetto del classico mondo favolistico, che si esprime nelle figure del Sultano, delle danzatrici con i veli, dei servitori ossequienti e degli animali esotici. L'abile creatore di un indimenticabile "Alì Babà" ha dimostrato anche con questo "Barbablu " di essere padrone dell'argomento prediletto, forzando le caricature e ottenendo innegabili effetti satirici.
Nella scia del quarto ed ultimo carro della sfilata, si è mossa la marea della folla, rovesciatasi a Fano da ogni centro della regione e delle province limitrofe: molti recavano già sul volto i segni delle "raffiche", dolcissime quanto si vuole, ma dirette con foga troppo... missilistica. Tuttavia, ben lontana dall'accusare i colpi ricevuti e felice, era divertita dell'eccitante carosello carnevalesco, e non si era che all'inizio: per altre tre volte, infatti, si è ripetuto il passaggio dei carri e ogni volta si è replicato il turbinoso lancio di dolciumi.
All'imbrunire, lo scenario del carnevale dell'Adriatico si è arricchito di nuovi motivi e di maggiore suggestività: le mille luci dei carri, i bengala e i fuochi di artificio hanno acceso una apoteosi attorno al simbolico "pupo". Un successo pieno, dunque, per il carnevale di Fano. I timori che si nutrivano alla vigilia, per avere tentato nella giornata dl domenica l'anteprima della sfilata, non avevano ragione di essere. Già nel primo pomeriggio di festa, è stato battuto il primato dello scorso anno, con un'affluenza di oltre cinquantamila persone.
E oggi si replica.

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NOTA
In quest'anno si svolge la seconda edizione del "Carnevale d'Estate e Sagra delle Sagre", lungo il Viale Adriatico in Sassonia. Immagini sul Carnevale estivo vengono riportate da "Prospettive marchigiane" - Rivista bimestrale a cura del Centro per la valorizzazione delle Marche - Roma

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«JUKE-BOX» DI VALENTINI conquista il primo premio

Giovedì sera, al Politeama, ha avuto luogo la presentazione dei carri allegorici e delle mascherate che hanno partecipato al Carnevale dell'Adriatico. Alla presenza di numerosi cittadini e delle troupe di ogni carro, il rag. Sandro Capponi, presidente della Società Carnevalesca, dopo aver espresso il suo ringraziamento ai carristi e a tutti i collaboratori, nonché a quanti si prestano per la riuscita della grande manifestazione, ha aperto le buste contenenti il verdetto della Giuria. La classifica finale è risultata la seguente: l.o premio al carro «Juke-box» con punti 226; 2.o «Barbablù» con punti 204; 3.o e 4.o pari merito «Trionfo del torero» e «Marinai, donne e guai» con punti 195. Il primo premio per le mascherate è stato attribuito a quella di Luciano Del Monte «Allegra scampagnata» con punti 136; «Bulli e Pupe» di Guerrino Ferretti, punti 134.

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EDIZIONE ESTIVA

LA SECONDA EDIZIONE ESTIVA DEL CARNEVALE DELL' ADRIATICO
Circa 60 mila persone presenti alla manifestazione svoltasi a Fano
L'allegra cavalcata folcloristica ha avuto inizio alle 18 ed è terminata con il rituale spettacolo di cremazione, sul molo di levante - Grande il concorso degli stranieri
Chi ancora poteva pensare che fare il Carnevale d'estate sarebbe stato un rischio perchè d'estate il Carnevale è un frutto fuori stagione e non si «sente», ha avuto domenica a Fano la più lampante smentita, ha ricevuto il più fiero dei colpi alla propria convinzione. L'edizione estiva del Carnevale dell'Adriatico fanese ha conseguito domenica un successo difficilmente immaginabile per concorso di pubblico, per grandiosità di programma e per l'efficacia del risultato che esso si proponeva: quello cioè di far confluire a Fano il massimo dei turisti italiani e stranieri.
Pensiamo infatti che mai come domenica Fano abbia avuto un pubblico più internazionale; ce n'erano di tutte le nazionalità: europei, americani e persino africani. Lungo il viale in cui si svolgeva la parata carnevalesca si sentiva parlare tedesco, inglese, francese ecc. più ancora che l'italiano, e i fanesi erano quasi sommersi dalla massa eterogenea degli stranieri giunti con corriere e migliaia di auto con targhe di tutta l'Europa: un po', insomma, il « mercato comune » del Carnevale.
L'eccezionale manifestazione, diciamo subito, non è stata al disotto delle aspettative ed è stata seguita ed ammirata dalle circa sessantamila persone, dal suo inizio alla fine e cioè allorquando, verso le ore 23, si spegneva nel cielo l'ultimo mortaretto luminoso.
L'allegra cavalcata folcloristica è incominciata alle ore 18. Aprivano la sfilata le rappresentanze in costume caratteristico dei paesi di Marotta, S. Costanzo, Castelvecchio e Mondolfo; seguivano le due mascherate a piedi «Allegra scampagnata» e gli «Esistenzialisti», quindi procedeva lemme lemme il «Pupo» e poi il carro della «Musica arabita». Dietro erano i quattro grossi carri e cioè «Juke-box », «Trionfo del torero», «Marinai donne e guai» e chiudeva la rassegna «Barbablù». Il corteo mascherato procedeva in mezzo ad una fitta folla plaudente e di fronte alle migliaia di macchine fotografiche che i biondi nordici portavano a tracolla riprendendo ogni particolare, ogni aspetto della manifestazione. Intanto, compiuto il primo giro, si erano aperti gli stands gastronomici, dove la folla si riversava a consumare pesce, spaghetti, porchetta, granoturco arrostito ecc., mentre nel secondo giro che i carri effettuavano, iniziava il ricco lanciò dei dolciumi che provocavano l'arrembaggio della folla per arrivare a ghermire il «bacio», il sacchetto di caramelle, la scatola di cioccolatini ecc.
Il terzo giro avveniva che già erano scese le ombre della sera, e allora i carri, fantasticamente illuminati, parevano muoversi in uno scenario da «mille e una notte», scenario tanto più suggestivo per il fatto che lungo tutto il viale si erano accesi filari e corone di luci multicolori. La folla era inebriata e lo spettacolo di mirabile bellezza si concludeva più tardi con la cremazione del Re Carnevale sul molo di levante, davanti alla immensità del mare e con un magnifico spettacolo pirotecnico. Poi, finalmente, ritornava il silenzio e l'enorme massa di gente riprendeva la via del ritorno, portando nel cuore un dolce e lieto ricordo di una giornata serena e spensierata.



Cronaca del 1961
NEL POMERIGGIO DI IERI
Successo di pubblico al "Carnevale dell'Adriatico"

Migliaia di persone sono convenute ieri a Fano per assistere al primo grande corso mascherato del "Carnevale dell'Adriatico 1961". La bella giornata ha favorito l'afflusso di persone anche da località lontane e ciò ha contribuito alla riuscita della tradizionale e famosa manifestazione folcloristica. La variopinta parata carnevalesca è cominciata alle 15, con la sfilata dei carri allegorici e delle maschere a piedi. Apriva la marcia il complesso della musica "Arabita" di Fano; quindi seguiva il "Paparazzo", simbolico pupo del carnevale 1961, seguito dai mascherati "Colpi d'obiettivo" di Enzo Bonetti; successivamente la seconda mascherata a piedi "Pasqualino Marajà" di Guerrino Ferretti; venivano quindi imponenti carri; primo "Bongo Bongo" di Enzo Bonetti; poi "Disneyland" di Pietro Pacassoni; indi "Penna di falco" di Enzo Bonetti e Mario Pendinelli; chiudeva il corteo folcloristico il coro "Sbornia" di Enrico Nicolini. Il carosello mascherato si protraeva fino a notte, fra getti di dolciumi e fuochi di artificio.

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Svolta la premiazione dei carri allegorici

Mercoledì sera si è svolta la cerimonia della premiazione dei carri allegorici che hanno partecipato al Carnevale dell'Adriatico 1961. Il presidente della società carnevalesca ha dato lettura del verdetto emesso dalla giuria, quindi il sindaco Fabbri ha consegnato le coppe: il primo premio è andato al carro "La sbornia" di Enrico Nicolini, con 261 punti; il secondo a "Bongo ...Bongo" di Enzo Bonetti, con 255 punti; il terzo a "Disneyland" di Tino Pacassoni, con 219 punti; il quarto a "Penna di falco" di Bonetti e Mario Pedinelli, con 217 punti. Per le mascherate, il primo premio è andato a "Pasqualino Marajà" di Guerrino Ferretti, il secondo a "Colpi di obbiettivo" di Enzo Bonetti.

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EDIZIONE ESTIVA

Centomila persone al carnevale estivo
Il viale Adriatico trasformato in un fiabesco palcoscenico
La sfilata dei carri allegorici con lancio finale di dolciumi

Se la nostra città quest'anno ingurgita di villeggianti e turisti certamente le prime due edizioni del Carnevale estivo hanno avuto un loro benefico effetto ai fini propagandistici e, quella di domenica ne avrà ancora di più, perché l'altro ieri la folla convenuta in proporzioni mai viste si trasformerà in altrettante migliaia e migliaia di veicoli pubblicitari. L'organizzazione della festosa manifestazione è stata quest'anno particolarmente curata e di questo dobbiamo darne atto all'Azienda di Soggiorno e alla Carnevalesca che non hanno risparmiato mezzi ed energie per poter prestare ai forestieri uno spettacolo di grande suggestione e di grande ricca efficacia spettacolare.
Il viale Adriatico, per tutta la sua lunghezza, era decorato di luci e bandiere, e quando alla sera le lunghe corone di lampadine multicolori si sono accese, la scena ha assunto un aspetto di particolare fiabesca magnificenza. Quando poi i carri illuminati e le girandole artificiali e i fuochi d'artificio scintillanti nel cielo tracciavano le loro traiettorie luminose, allora tutta una meravigliosa coreografia policroma si succedeva nelle sue cangianti colorazioni.
La gente è cominciata ad arrivare a Fano fin dal mattino e al pomeriggio ogni zona libera della città era invasa da macchine e mezzi d'ogni tipo e dimensione. Il viale Adriatico si era trasformato in un imponente alveare umano dove si intrecciavano gli idiomi più diversi: dal francese al tedesco, dall'inglese allo svedese e tutta una gamma di dialetti delle diverse città italiane.
Cominciava infine la presentazione dei carri che erano preceduti dalle rappresentanze delle sagre. I radiocronisti Nando Martellini e Sergio Giubilo trasmettevano da par loro l'avvicendarsi dei gruppi folcloristici e dei carri e alla descrizione italiana si aggiungeva quella in tedesco e in francese. Cosi tutti gli ospiti potevano comprendere i soggetti e i significati. Apriva la marcia la rappresentanza della sagra della salsiccia di Castelvecchio, seguiva quella della polentara di S. Costanzo e poi quella di Mondolfo, quindi quella delle pesche di Montelabbate, quella dei vini di Cupramontana e infine quella del pesce di Fano. Poi avanzavano le mascherate a piedi «Pasqualino Maraja» e «Colpi d'obbiettivo», quindi il carro allegro e festoso della « Musica arabita » seguito dal complesso folcloristico di Apiro e poi il «Paparazzo»; quindi i giganteschi carri allegorici «Bongo Bongo» coi suoi personaggi negri e selvaggi, «Disneyland» con il suo carico di fantasiosi personaggi della celluloide, «Penna di Falco» con i suoi indiani sul sentiero di guerra e infine «La sbornia» con tutta una evidenza concreta degli effetti dell'alcool.
Una sfilata che non ha mancato di sollevare vivo entusiasmo nelle decine e decine di migliaia da persone e, specie quando si è iniziato il lancio dei dolciumi, si è vista la folla presa nel vortice di una indescrivibile euforia mentre negli stands gastronomici, da cui provenivano stimolanti odorini, si ammassavano in continuazione per pic-nic vari e bevute del vino di Cupramontana altre migliaia di persone.
Ovunque musica e balli comprovenivano stimolanti odorini, una giornata che terminava solo verso mezzanotte in mezzo allo sfavillio delle luci e al rintronare dei fuochi d'artificio.



Cronaca del 1962
MOSTRA DI VETRINE PER IL CARNEVALE

La Presidenza dell'Associazione Commercianti invita i proprietari dei negozi situati lungo le principali vie cittadine ad allestire mostre delle vetrine, curando particolarmente la loro illuminazione nelle giornate di domenica 4 e martedì 6 marzo nelle quali si svolgeranno i Corsi mascherati del carnevale dell'Adriatico che richiameranno a Fano numerosi forestieri.

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Disturbata dal maltempo la sfilata di carnevale

Il maltempo ha oggi ostacolato il regolare svolgimento della prima manifestazione folcloristica del giovedì grasso e cioè l'arrivo del personaggio buffo che rappresenta un po' il preludio della settimana del carnevale Adriatico. Nonostante però il tempo freddo e piovigginoso una notevole folla è convenuta a Fano schierandosi lungo il corso Matteotti per festeggiare l'arrivo del Pupo che quest'anno rappresenta un campione di Go-Kart. Purtroppo la continua pioggia ha fatto limitare a un solo giro il corteo carnevalesco che oltre al simpatico personaggio, comprendeva parte dei due gruppi mascherati "Arti e mestieri" e "Acque e vini" nonchè il complesso musicale dell' «Arabita» ed alcune maschere isolate. La giornata si è chiusa così sotto l'insegna melanconica del maltempo e tutte le speranze sono rimandate a domenica per la prima grande sfilata dei carri allegorici dell'edizione carnevalesca 1962.

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Si è svolto venerdì pomeriggio al Politeama, il tradizionale Festival dei bambini in maschera. Come sempre la gioiosa festa ha visto i più piccini divertirsi nel vortice delle gioconde musiche eseguite dall'orchestra Francolini e vivamente applaudito è stato il piccolo Angelino, bambino prodigio di Bologna, attrazione anche della TV dei ragazzi che ha cantato imitando i divi del microfono più in a voga.
Molte sono state le mascherate isolate e a coppie che hanno concorso al ricchi premi messi in palio dalla Carnevalesca. La commissione, dopo la sfilata di tutte le maschere sul palcoscenico ha proceduto alla seguente graduatoria: isolate: 1.o premio al bimbo Oscar Menchettì (Cupido); 2.o premio alla bimba Renata Francolini (mamma canadese); 3.o premio Torquato Selvetti (Corsaro nero); Tiziano Rallini (Moretto). Mascherate a coppie: l.o premio alle bimbe Daniela e Annalisa Adriani (Cirano e Rossana); 2.o premio alle bimbe Carla e Giovanna Rovinelli (Arlecchino e la bambola).
Veniva poi anche eletta la «Stellina di Carnevale» e il «Pagetto» e i titoli andavano alla piccola Francesca Perolo e al piccolo Giovanni Bontempo.

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Successo nonostante il maltempo del corso mascherato a Fano

Lanci di dolciumi sulla folla entusiasta – Avvincenti luminarie sui carri - Il tradizionale spettacolo pirotecnico

Il tempo instabile e minaccioso di pioggia, che poi fortunatamente non è caduta, ha tuttavia limitato quell'afflusso di folla che era previsto assistesse al primo grande corso mascherato del Carnevale dell'Adriatico 1962. La manifestazione, comunque, tra spiragli di sole e qualche gocciolina di pioggia, ha potuto regolarmente avere luogo ed il festoso carosello folcloristico ha preso il via alle ore 14 per presentare i complessi allegorici in concorso. Il pittoresco corteo era aperto dal carro della "Musica Arabita" seguito dal burlesco personaggio del " Gokartista ". Quindi venivano le mascherate a piedi "Arti e mestieri ", di Valerio Ferretti, e "Acque gentili " di Vittorio Corsaletti. Poi, rullanti nella loro gigantesca policroma struttura apparivano i carri "Follie sul mare", di Corsaletti e Ghiandoni; "Accipicchia se mi piace" di Battistelli, Bonetti e Nicolini; "Aspiranti al Premio Nobel", di Corsaletti e Ghiandoni, e quindi "Calci, che passione " di Battistelli, Bonetti e Nicolini.
Le quattro satiriche rappresentazioni riscuotevano il più vivo applauso della folla presente, che ammirava la fattura pregevole dell'esecuzione scenica non trascurando, peraltro, il caricaturale significato delle composizioni: "Follie sul mare" era una comica raffigurazione della frivola vita balneare con i tipi più caratteristici che frequentano le spiagge; " Accipicchia se mi piace" una graziosa rievocazione dei più noti personaggi televisivi da Don Lurio alle gemelle Kessler, dalle Blue Bell ai pupazzi della Perego tra cui Topo Gigio ed una caricatura dei più noti presentatori e cameramen; "Aspiranti al Premio Nobel", pure nella sua caricaturale rappresentazione, voleva essere un ammonimento al mondo in procinto di essere fatto saltare in aria mentre al di sopra di esso volano i cosmonauti e gli scienziati aspiranti al famoso premio svedese sono alle prese con le macchine perfette per creare la nuova vita; "Calci che passione " una simpatica composizione con la quale si metteva in risalto la rivincita del pallone sugli atleti corrotti dal troppo denaro, mentre gli arbitri hanno ormai la bocca chiusa e solo Carosio continua a parlare.
La sfilata folcloristica dopo il normale primo giro mascherato si ravvivava quando incominciava il lancio dei dolciumi, che quest'anno è stato particolarmente ricco e sparso a piene mani tra la folla entusiasta. E quando a sera il getto ormai scemava, l'attrazione principale passava alla sfolgorante luminaria che si accendeva su ogni carro: migliaia di luci multicolori e roteanti concorrevano a creare un suggestivo mobile mare luminoso che avvinceva ed esaltava. Poi la bella manifestazione si concludeva con il tradizionale spettacolo pirotecnico e lo scoppio dei mortaretti. Domani si avrà la seconda uscita del corso mascherato che concluderà così il periodo carnevalesco 1962.

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LA SFILATA DELL' ADRIATICO
In un mare di folla l'acclamato passaggio dei carri - Girandole luminose e scoppio dì mortaretti fino a notte fonda

Si è conclusa ieri, in modo del tutto felice la parentesi carnevalesca con la seconda ed ultima sfilata dei carri allegorici che già un primo successo avevano riscosso nella prima uscita di domenica scorsa. Favorita dal tempo, la manifestazione ha richiamato a Fano, una folla veramente imponente, anche perché il martedì, è stata si può dire, la classica giornata del carnevale fanese ed è tradizione che abitanti dei centri vicini e lontani, convengano in maggior parte, nella nostra città, proprio in quel giorno.
L'allegro, fantasioso e pittoresco girotondo dei complessi folcloristici, si è ripetuto quindi in mezzo ad una folla tumultuante ed entusiasta che ha ammirato e applaudito le magnifiche figurazioni allegoriche issate sui carri e partecipato alla grande frastornante baldoria che si è protratta fino a sera.
Le allegoriche costruzioni si sono succedute nell'ordine della domenica prima e cioè «Follie sul mare» che recava un allegro squarcio di vita balneare, allestita con genialità e gusto; «Accipicchia se mi piace», che metteva in satirico risalto figure e personaggi delle trasmissioni televisive con esatta e precisa raffigurazione : «Aspiranti al premio Nobel» pessimistica visione di un mondo ormai automatizzato e prossimo alla distruzione; ma sul quale ancora è possibile divertirsi e creare nuove fonti di vita; e infine «Calci che passione» una parodistica realizzazione che sottolineava la «rivolta» del pallone contro gli atleti e gli arbitri, tanto addirittura da sottoporre i giocatori a tutte le più «basse umiliazioni» da parte della sfera di cuoio.
Queste festose caricaturali rappresentazioni si sono avvicendate in mezzo all'esultante mare di folla, spargendo in abbondanza grandinate di dolciumi che provocavano la più lieta e tumultuosa agitazione della marea umana protesa a «catturare» i dolcissimi pezzi...
Il giocondo carosello è durato per tutta la giornata e al calar delle prime ombre, ogni carro si è acceso di migliala di punti luminosi che riverberando nei vividi colori dei carri, creavano una magica fascinosa atmosfera di fantasmagorico technicolor, in mezzo alla quale il mormorio della folla si perdeva in un coro di viva ammirazione. Poi, le girandole luminose e le deflagrazioni dei mortaretti, che si accendevano nel cielo oscuro spegnendosi poi in scie fruscianti, andavano definitivamente a concludere e suggellare il Carnevale dell'Adriatico edizione 1962.

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La classifica dei carri allegorici

Mercoledì sera, al Politeama, si è svolta la premiazione dei Carri allegorici che hanno sfilato nei corsi mascherati di domenica 4 e martedì 6 marzo.
L'esito della commissione giudicate non si è discostato da quello che era stato più o meno il giudizio del pubblico ed infatti il primo premio è stato assegnato al carro di Vittorio Corsaletti e Mario Pedinelli "Aspiranti al premio Nobel" con 226 punti; il secondo premio è andato al carro di Bonetti, Battistelli e Nicolini "Accipicchia se mi piace" con punti 214; il terzo premio è toccato al carro degli stessi Nicolini-Battistelli e Bonetti "Calci che passione" con punti 172; il quarto premio al carro di Evaristo Ghiandoni "Follie sul mare" con punti 171.

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EDIZIONE ESTIVA

Entusiasmo di folla al Carnevale dell'Adriatico

La sfilata aperta dalla rappresentanza della sagra - Affluenza agli stands gastronomici Dalle spiagge del nord e sud Adriatico, dalla riviera romagnola sono affluiti domenica a Fano villeggianti in stragrande numero per assistere al festoso Carnevale dell'Adriatico in edizione estiva.
Il viale Adriatico, quando è incominciata l'allegra sarabanda carnevalesca, appariva gremitissimo e, del resto, bastava, per chi veniva da fuori, rendersi conto della strabocchevole folla presente, dalle macchine di ogni tipo e nazionalità parcheggiate in ogni spazio libero della città. Una festa di colori di musica di gioiosi clamori che ha visto la folla sciamare giocondamente lungo tutto il viale per tributare alle enormi costruzioni scenografiche il suo plauso entusiasta.
Come di consueto aprivano la sfilata le rappresentanze delle sagre dotate di tutti gli attrezzi da cucina: ed erano S. Costanzo, Castelvecchio, Cupramontana, Montelabbate e Fano; quindi il carro musicale del locale complesso folcloristico e, dietro i carri veri e propri quali «Aspiranti al premio Nobel», «Follie al mare», «Accipicchia se mi piace» e « Calci che passione». Il torneo mascherato dell'allegria era così iniziato: ben presto nel vortice giocoso e stordente erano «succhiati» gli italiani, tedeschi, i francesi, gli svizzeri, gli inglesi e ogni altro rappresentante di nazione europea: un incontro di gente diversa nel comune denominatore di un clima di pace e di pacifica convivenza. Nel contempo furoreggiavano gli stands gastronomici attorno al quali si abbrustolivano pannocchie, si arrostiva il pesce, fumavano odorose salcicce, si ammaniva saporosa polenta e si distribuiva vino: l'aria era così impregnata di tanti stimolanti odorini che si diffondevano per un vasto raggio del percorso, ed ognuno era invogliato a mangiare, bere e divertirsi.
Poi quando la sera, ormai avanzava con le sue ombre, lo spettacolo, con l'accendersi delle corone di luci lungo tutto il viale, delle mille girandole luminose e di tutta la fantasiosa luminaria dei carri, diventava superbo e splendidamente affascinante conquistando completamente la marea di gente che si affannava ancora sul viale. Il grande carnevale estivo, colmo di luci, di colori e di musica, saturo di spensierata gaiezza si avviava alla sua conclusione ma aveva ancora una impennata di grande effetto quando si è dato il via allo spettacolo pirotecnico sul mare.



Cronaca del 1963
A FANO - Il maltempo ostacola il Carnevale dell'Adriatico

Con scarsa partecipazione di pubblico, stante la recrudescenza del freddo, si è svolto ieri il primo corso mascherato del carnevale dell'Adriatico. I sei carri mascherati («Gran gala al Carnevale di Venezia » di Luciano Dal Monte, «Il rodeo » di Tino Pacassoni, «Roba genuina» di Evaristo Ghiandoni, «L'allegro destino» di Enzo Bonetti, «Quante lune» di Hermes Valentini e «La bora al carnevale» di Mario Pedinelli), bellissimi nei colori e nelle figurazioni allegoriche, sono sfilati per tutta la serata in mezzo all'allegra partecipazione della folla. Il ricco getto, la luminaria serale e i fuochi d'artificio, hanno concluso in bellezza la tradizionale manifestazione folcloristica che si ripeterà domani, ultimo giorno di carnevale.

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Così il Carnevale dell'Adriatico

In una splendida giornata di sole si è concluso con il secondo corso mascherato il Carnevale dell'Adriatico edizione 1963. La folla, che è mancata in gran parte domenica scorsa, causa il tempo incerto ed il freddo intenso, è invece convenuta oggi in gran numero ad assistere alla tradizionale sfilata del martedì grasso. Il pittoresco e brillante corteo, preceduto dal coro del tipico complesso Arabita, ha iniziato il suo carosello verso le ore 15 fendendo a fatica la marea di gente che intanto si era andata a congestionare in Viale Gramsci, lungo il percorso e nelle tribune.
Le allegoriche costruzioni procedevano in questo ordine; "Vampiri e Vampire", "Tutta roba genuina", "La conquista del Far West", "Gran Gala al Carnevale di Venezia", "Tante lune", "Allegro destino" e hanno continuato il loro giocondo e festoso caracollare fino a sera, facendo piovere sulla folla un nutrito gettito di dolciumi.
Lo spettacolo si faceva poi avvincente al primo calare delle ombre, quando su ogni carro si accendevano migliaia di luci policrome, ravvivando così in suggestivi effetti di luce e colori. La manifestazione è stata suggellata a sera da un suggestivo spettacolo pirotecnico.

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Premiazione al Carnevale di Fano
Trionfano le "Lune"
Il massimo riconoscimento è andato al "carro" di Valentini

Si è svolta mercoledì sera al Politeama di Fano, la premiazione dei carri carnevaleschi in lizza nei due corsi mascherati di domenica 24 e martedì 26 febbraio. Dopo alcune parole di ringraziamento ai creatori dei carri e a quanti hanno collaborato alla riuscita della manifestazione, sono state aperte le buste preparate dalla apposita commissione, dalle quali è risultata la seguente graduatoria:
Carri di 1° cat. : 1° premio a "Quante lune" di Ermes Valentini; 2° premio a "Gran Gala al Carnevale di Venezia" di Luciano Del Monte e Mario Romiti; 3° premio a "Allegro destino" di Enzo Bonetti.
Carri di 2° cat. : 1° premio a "La conquista del Far West" di Tino Pacassoni; 2° premio a "Tutta roba genuina" di Mario Pedinelli; 3° premio a "Vampiri e Vampire" di Evaristo Ghiandoni.
Nella foto: l'opera allegorica vincitrice del Carnevale: su un paesaggio lunare, in mezzo ad esseri extraterrestri, sovrasta un satellite, attorno al quale girano Kruscev, Kennedy, Macmillan e De Gaulle. E' il carro di Ermes Valentini "Quante lune".

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PER IL MANIFESTO SUL «CARNEVALE» - PROCLAMATI I VINCITORI dì un concorso a Fano - Il primo premio è andato al Cartellone dal motto «Maschere volanti»

Si è riunita in questi giorni a Fano, nella sala consiliare del palazzo comunale, la commissione giudicatrice del concorso per il manifesto dedicato al «Carnevale dell'Adriatico»; commissione nominata d'alla Società carnevalesca di Fano. Erano presenti il prof. Francesco Carnevali, il prof. Renato Bruscaglia, il prof. ing. Francesco Rossini, l'avv. Enzo Capalozza, il sindaco di Fano Guido Fabbri, il presidente dell'Azienda di soggiorno Oddo Ginesi e il presidente della Società carnevalesca Sandro Capponi.
All'unanimità, la Commissione ha nominato presidente il prof. Carnevali, direttore dell'Istituto statale d'arte di Urbino. Su proposta del presidente della Carlevalesca è poi stato chiamato a fare parte della Commissione come membro effettivo anche il prof Giorgio Spinaci.
Dopo di ciò, la Commissione al completo ha presenziato alla apertura degli involucri sigillati contenenti i 46 bozzetti concorrenti. Al termine dell'accurata cernita, sono rimasti inclusi nella rosa finale i cartelloni segnati con i seguenti motti : «Cielo e mar», «Maschere volanti», «Il porto», «Arco», «Il ponte» e «Adriatico». All'unanimità di voti, dopo attento esame ed ampia discussione, la Commissione ha stabilito di assegnare il primo premio di 300.000 lire al cartellone dal motto «Maschere volanti», perché «nella piena rispondenza al tema proposto dal bando, raggiunge una nota di candida poesia con grazia di invenzione e di tocco».
Pure all'unanimità di voti, è stato assegnato poi il secondo premio di lire 150.000 al cartellone dal motto «Il ponte», per «l'equilibrata distribuzione delle masse e per l'armoniosa chiarezza delle diciture».
Si è proceduto, infine, all'apertura delle buste contenenti i nominativi degli autori. Autore del cartellone «Maschere volanti» è così risultato il pittore fanese Bruno Radicioni; di quello col motto «Il ponte» il pittore Pietro Sanchini di Urbino.
Autori dei cartelloni segnalati come meritevoli di citazione sono inoltre risultati i seguenti pittori: per i cartelloni con i motti «Il porto» e «Arco» sempre il pittore Pietro Sanchini, vincitore del secondo premio: per il cartellone col motto «Cielo e mar» il pittore fanese Vittorio Corsaletti; e ancora un fanese, Marcello Battistelli, per il cartellone con il motto «Adriatico».
Preso atto dell'ottima riuscita del concorso e lodata l'iniziativa della Società carnevalesca, in collaborazione con l'Azienda di soggiorno e il Comune, la Commissione ha infine caldamente invitato gli organizzatori a ripetere possibilmente ogni anno la manifestazione.

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EDIZIONE ESTIVA

ALLA «SASSONIA» FANESE SINO A NOTTE FONDA - La folle giornata del Carnevale estivo

Una folla sterminata agli stands delle sagre gastronomiche - Incerti, poi convinti gli stranieri: «Buono, buono!» - La sfilata dei carri allegorici e il «getto» dei dolciumi - Luci e fuochi a sera - Il silenzio e il mare... Quando un colpo di cannone segnò l'inizio della festa, una marea di gente era già defluita nelle strade, sulla spiaggia della Sassonia.
Un numero grandissimo di persone. Muoversi fu sin dal principio difficile in quella ressa, in quella allegra calca, dove tutti avevano voglia di gridare, di divertirsi, di godersi questo «carnevale d'estate». L'agitazione era vivissima soprattutto intorno agli «stands» dei vari gruppi folkloristici della regione: tutti volevano assaggiare il pesce cotto «alla fanese», prendere un bicchiere di «bianchello», scaldarsi, ridere.
Al di sopra di quell'ondeggiare di teste, si vedevano a tratti le insegne chiassose delle varie «sagre» : quella della salsiccia, della polenta, dei vincisgrassi e... perché no? anche dell'uomo. Il tutto metteva senz'altro appetito. C'era chi degustava da intenditore, chi assaggiava con competenza il vino.
Gli stranieri dalle vesti colorate guardavano con meraviglia quei cibi, la polenta, la porchetta, strani (ma saporosi) perfino nel nome. Poi, pian piano, quasi più incuriositi che convinti si avvicinavano. E ben presto li sentivi dire: «buono, buono!».
Poi, entrò in scena la «musica arabita» col suo solito dinamico «sprint». Furoreggiò, e gli animi furono ben preparati alla prima sfilata dei carri allegorici, grandi e piccoli. E con sopra tanto colore, tanta musica e tanta allegria.
Al secondo giro il «getto» fu forte e abbondante: coriandoli, nastri filanti, e, quel che più conta in certi casi, cioccolate, caramelle, torroni a scatole intere.
Poi, un po' tutti si calmarono, e fu un ritorno ai posti... di ristoro; e i vari prodotti gastronomici ebbero, come degno contorno, le ghiottonerie faticosamente conquistate lottando sotto i carri. Fu sera: e da lontana cominciarono ad avanzarsi le luminarie. Una fantastica sfilata di migliaia di lampadine che rischiaravano le fantasmagoriche figure di cartone e le persone nelle strade. Durò a lungo, poi, lentamente tutto si fermò, i numerosi locali accolsero fiumane di gente, desiderose di cena, di balli e di canti.
Era ormai notte: e la gente uscì dalle case, dai ritrovi, lasciò il parco dei divertimenti per adunarsi sulla ghiaia del mare, davanti al mondo oscuro, dove si indovinavano le file biancastre dei razzi pronti a partire. Laggiù, nel buio di quel molo si muovevano frettolose ombre d'uomini: brillavano qua e là ogni tanto fiammelle di luce.
Tra la gente qualcuno cantava, forte: molti fischiavano, in attesa, e battevano le mani: il vino che si era bevuto metteva allegria. Improvvisamente un rimbombo vicino e il primo fuoco d'artificio salì rapido in alto, roteando in una scia: esplose tra cascate di torrenti al magnesio.
Allora di continuo i razzi presero a volare, a scoppiare nel cielo crepitando, frusciando, con dei colpi sordi, illuminando a giorno i visi della gente, la spiaggia, le navi nel porto. I filamenti colorati delle esplosioni, rossi, gialli, argento e blu, con lunghe parabole calavano lentamente.
Dopo l'ultima, prolungata scarica fu uno strano silenzio: si sentiva solo il mare sulla sponda.

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POLEMICA A FANO
Carnevalesca e carristi tra il serio e il faceto

Il Direttivo della Società fanese difende il suo operato appellandosi al buon senso e alla lealtà dei diretti interessati

Dal Consiglio della Società carnevalesca di Fano ci è pervenuta una lunga nota polemica in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dal signor Enzo Bonetti, in cui si accusava il Direttivo della Carnevalesca di non aver agito con altrettanta correttezza e lealtà nei confronti dei «carristi». Nella sua precisazione, il Direttivo della Società fanese fa innanzi tutto presente che il signor Bonetti non può parlare a nome di tutti i «carristi» in quanto «è stato solennemente smentito proprio dagli stessi uomini a nome dei quali egli ha inteso parlare, poichè tre di questi hanno rilasciato ampie dichiarazioni depositate presse la sede della Società Carnevalesca, con le quali affermano di non avere mai autorizzato il Bonetti a parlare o scrivere a loro nome, e tra l'altro, dissentono pienamente dal punto di vista del Bonetti stesso».
ll Consiglio della Società Carnevalesca — prosegue la nota — è formato di uomini che danno, disinteressatamente, la loro opera per mantenere in vita una tradizione che si riallaccia alla più schietta espressione dell'arte popolare e che ha ormai un secolo di vita. Questo Consiglio democraticamente rieletto dall' Assemblea è formata da oltre un decennio per l'80 % dalle stesse persone».
La lettera del Direttivo della Carnevalesco fa poi presente che «fatta eccezione per uno, tutti i carristi si sono rifiutati di firmare per accettazione un certo "regolamento" che disciplina e regola, tra l'altro, anche la materia dei premi in denaro spettante ai carristi allegorici a seconda della graduatoria. (Un solo carrista ha presentato, nei termini consentiti, il bozzetto richiesto, accettando incondizionatamente il regolamento).
E così conclude: «Al Consiglio in carica l'ardua opera di sostenere sempre più alta la magnifica tradizione fanese, di conciliare il serio con il faceto e di convincere i diretti interessati, i "carristi", che dalle manifestazioni traggono indubbie soddisfazioni materiali e morali ad operare con passione, perchè la manifestazione sia veramente degna del radioso passato per il buon nome della nostra città».



Cronaca del 1964
OGGI A FANO MENTRE SI ATTENDONO I CORSI MASCHERATI
FESTIVAL DI BIMBI

I commercianti invitati a tenere aperti i negozi per l'arrivo di numerosi forestieri
Siamo ormai agli sgoccioli. Il Carnevale sta per finire e con esso il periodo dei divertimenti. Ecco dunque appressarsi i giorni più intensi di allegria e di spensieratezza. A Fano, nulla si trascura affinchè tutto possa riuscire nel migliore dei modi e feste si susseguono a feste; e per chiudere, domenica e martedì, si avranno i grandi corsi mascherati. Oggi intanto allegria per i più piccoli: si terrà infatti al Politeama, alle 15 il Festival mascherato dei bambini; festival che ormai richiama dalle citta vicine frotte di «mascherine » ansiose di farsi vedere e ammirare.
Al Gonfalone, invece, alle 21, «quei del circul» presenteranno una rivista comico musicale carnascialesca in 2 atti e 8 quadri dal tìtolo «Così o giù di lì» ovvero la piccola odissea di X, Y e Z. La rivista si ripeterà anche sabato e lunedì. I commercianti fanesi sono stati invitati, frattanto, affinchè in occasione dei due corsi mascherati del carnevale dell'Adriatico, che si svolgeranno domenica 9 e martedì 11, tengano aperte e illuminate le vetrine dei negozi, allo scopo di rendere più accogliente la città ai numerosi forestieri che affluiranno a Fano...

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LA SFILATA DI FANO
ANTICA ALLEGRIA

Una manifestazione che ha novantadue anni - Una fiumana di gente - Domani replica
Tonnellate di coriandoli, quintali di dolciumi, migliaia di persone: questo in sintesi il bilancio del grande corso mascherato che ieri, come da novantadue anni ormai, si è di nuovo svolto a Fano, nell'ambito delle tradizionali manifestazioni per il Carnevale dell'Adriatico. Quattro carri giganteschi di legno e cartapesta, portati a spasso per il viale Gramsci, fra musiche sempre più brillanti e indiavolate della «musica arabita». Risate gigantesche, canti e grande contusione. Dalle tribune e dai palchi una folla enorme di fanesi e forestieri, intenta a dare battaglia a colpi di cioccolata e caramelle.
Una fiumana di gente, per tutta la lunghezza del percorso, a fare da ala alla sfilata, a spingere ed a spingersi. «Moulin rouge», «gli acrobati», «gran carosello», «l' isola della felicità»: questi i titoli dei carri, costruzioni tipicamente di un artigianato burlesco e bizzarro e di un estro vivacissimo, oltre ogni possibile immaginazione. A sera gran luminarie e fuochi di artificio. Uno spettacolo quanto mai suggestivo per il degno coronamento di una giornata indimenticabile.
Domani poi, a chiusura dei festeggiamenti per il carnevale 1964, la sfilata verrà ripetuta di nuovo e sarà uno spettacolo ancora più grandioso e ancora più festoso. Ancora folla e ancora quintali di dolciumi, gettati a piene mani; ancora risate colossali, musica e confusione grande.

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EDIZIONE ESTIVA

CARNEVALE ESTIVO e sagra delle sagre
Per domenica prossima lungo i viali a mare della «Sassonia» si terrà a Fano il tradizionale carnevale d'estate insieme con la tipica «sagra delle sagre». Dalle 17 alle 23 sarà perciò una ininterrotta sfilata di carri allegorici, un incessante lancio di dolciumi, luminarie, balli e canti con la partecipazione della travolgente «Musica Arabita». Al termine, un grandioso spettacolo pirotecnico sulla riva del mare. Saranno presenti alla manifestazione gruppi folkloristici delle più tipiche «sagre» della nostra provincia con i loro squisiti prodotti gastronomici: la «sagra della salsiccia e della porchetta» di Castelvecchio, la «sagra della polenta» di S. Costanzo, la «sagra dei vincisgrassi» di Cartoceto, la sagra del bianchello» e la sagra del pesce» di Fano.

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Una "veste inedita" per il corso mascherato

Opportunamente innovato il regolamento della classica manifestazione carnevalesca
All'assemblea dei soci della società carnevalesca di Fano il presidente Roberti ha illustrato alcune innovazioni del regolamento per la premiazione dei carri allegorici che parteciperanno al carnevale del febbraio 1965. Secondo le nuove norme ogni carrista non dovrà più temere di ricevere l'ultimo premio che non compensava il valore del carro e la fatica di alcuni mesi; per ognuno sarà disponibile una congrua somma base e in più verranno premiate a parte la migliore luminaria, il movimento e brio, il getto ecc., che fino all'anno scorso erano «voci», il punteggio delle quali veniva conglobato nel punteggio complessivo. Altra novità di un certo rilievo sarà quella di aprire le manifestazioni carnevalesche con una sfilata di carri dei bambini, il giovedì grasso. La successiva domenica e il martedì si svolgeranno il primo e secondo corso mascherato, dei quali verrà curata maggiormente l'organizzazione. Anche il Festival dei bambini sarà reso più attraente e migliorato nei particolari.
Dopo la relazione alcuni soci hanno presentato proposte di ripristinare i gruppi mascherati a piedi che danno al carnevale un tono di maggiore scanzonata allegria.
Hanno preso la parola anche il presidente dell'Azienda di Soggiorno, Ginesi, il quale ha fatto alcune precisazioni circa la manifestazione del giovedì grasso, e il sindaco Fabbri per esortare il consiglio direttivo a proseguire col massimo impegno nel lavoro di preparazione del carnevale dell'Adriatico 1965, che tanto contribuisce a far conoscere la città di Fano e ad incrementare il movimento turistico. Il programma delle manifestazioni carnevalesche 1965 è stato approvato nelle sue linee generali.



Cronaca del 1965
Anche le vetrine addobbate per il Carnevale

La Società Carnevalesca di Fano al fine di restituire al corso Matteotti il tradizionale caratteristica di festosità in occasione del carnevale, ha organizzato, in collaborazione con l'Azienda di Soggiorno il «Carnevale in vetrina» fra tutti gli esercenti di pubblici negozi. I due Enti promotori dell'iniziativa hanno invitato i negozianti ad aderire all'allestimento vetrinistico facendo presente che esso dovrà ispirarsi a motivi carnevaleschi, dovrà essere costituito, nell'allestimento essenziale, dalla stessa merce in vendita presso ogni negozio e dovrà restare in visione al pubblico fino alle 22 dei giorni 28 febbraio e 1 e 2 marzo. A tutti gli esercenti che avranno allestito le vetrine sarà donato un omaggio di partecipazione consistente in una piccola maschera d'argento. Coloro che volessero aderire all'iniziativa possono telefonare alla Azienda di Soggiorno entro le 12 del 25 corrente.

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GRANDE SUCCESSO AL POLITEAMA DI FANO
LE MASCHERE VINCITRICI DEL FESTIVAL DEI BAMBINI
Una continua « passerella » dei più originali e fantasiosi vestiti: dai «funghi» a «Robin Hood»

Aria di festa, serena battaglia di coriandoli ed una interminabile folla di piccoli... grandi uomini al Politeama C. Rossi per l'appuntamento di ieri. Il «Festival dei bambini» ha così tenuto fede alla sua tradizione, e il merito della riuscitissima manifestazione, va, oltre ai solerti dirigenti della Società Carnevalesca, ai partecipanti stessi del festival. Sulla passerella del palcoscenico sono sfilate in una interminabile collana, maschere davvero eleganti, ricchissime e originali, orgogliose di essere al centro dell'attenzione della numerosa folla riunita nei palchi. Alla fine la giuria, dopo un non facile scrutinio, ha così assegnato i vari premi: Maschere singole: 1.o premio alla piccola Angela Di Carlo per il suo originarie e bellissimo costume: «il fungo Tignosa dorata»; 2.o premio a pari merito a Nicoletta Eusebi e a Cinzia Cabin, rispettivamente mascherate da Madame Butterfly e Ciclamino.
Maschere a coppie: 1.o premio alla coppia Attilio e Barbara Mascarucci per «i fiori della piccola Ida» applauditissimi per la loro vivacità; 2.o premio a Susanna Donnini e Arianna Cartoni per la riproduzione della «Caccia alla Susy» e «Farfalla rara»; 3.o premio, infine, a Wanda Giampaoli e Daniela Pentucci per la maschera «Robin Hood e la sua dama». Sotto le luci dei riflettori che davano alla sala un effetto senza precedenti, le vincitrici hanno sostenuto bravamente il loro giro d'onore fra gli scroscianti applausi dei presenti e delle mamma compiaciute. Quindi il festival si è concluso fra lanci di coriandoli e stelle filanti.

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Folla in delirio al "Carnevale dell'Adriatico"
I "Colossi" di Fano
Le maggiori autorità e decine di migliaia di persone alla prima sfilata – Tonnellate di dolciumi, lanciati da un capo all'altro di Viale Gramsci – Oggi la replica

Fra un delirio di folla, di suoni, di canti e di coriandoli, anche quest'anno il Carnevale dell'Adriatico è esploso a Fano in tutta la sua fantasmagoria di colori e di personaggi burleschi. Non meno dl quindicimila persone si sono riversate, assiepate e accalcate lungo il Viale Gramsci per assistere alla grandiosa sfilata dei carri allegorici e dei numerosi personaggi mascherati mentre i rappresentanti dei "rioni" cittadini, ciascuno in gara con il proprio carro, hanno instancabilmente fatto "il tifo" e sostenuto l'opera dei propri artigiani, facendo corona con un coro festoso di grida e di schiamazzi.
Tonnellate e tonnellate di dolciumi sono state lanciate dai carri sulla folla vociante e verso le tribune e i palchi, gremiti dalla bella gioventù dell'intera provincia. In posizione arretrata, dalle finestre e dai balconi delle case, anziane signore e bambini mascherati hanno invece risposto con applausi e sorrisi, senza rinunciare, peraltro, alla raccolta delle caramelle e dolciumi arrivati fin là. Su un apposito palco, hanno assistito alla sfilata anche le maggiori autorità regionali, provinciali e locali: dal prefetto dott. Granato, al questore, ai comandanti delle varie armi, al sindaco Giovanetti accompagnati tutti dalle rispettive signore, fatte segno al lancio di dolciumi fra i più prelibati.
Preceduti dal caratteristico complesso della "Musica Arabita " e da una sfilata di maschere a piedi, di vecchie automobili e di carri minori del "piccolo carnevale", i colossi di cartapesta hanno dimostrato ancora una volta il talento e la capacità inventiva dei "carristi" locali che possono ormai ben definirsi autentici artisti della cartapesta e del modellaggio. Primo in ordine di sfilata il carro su progetto dei signori Bonetti - Niccolini - Battistelli raffigurante "Un giorno di sole": un sole estivo sulle sponde del mare, fra bagnanti in costume, vele spiegate e giganteschi polipi. Secondo, il carro su progetto del signor Luciano Del Monte, dedicato al "Giro del mondo" con l'immancabile turista nordico a cavallo della sua antiquata bicicletta e le immagini fantasiose dei paesi più lontani. Terzo carro: il "Sabato di sogno " su progetto del prof. Valerio Ferretti; una evasione nel mondo della fantasia più genuinamente "frusagliana", fra tavole imbandite e piste da ballo.
A chiusura della sfilata il carro polemicamente satirico del prof. Vittorio Corsaletti, raffigurante "Il bum" a guisa di gigantesca giostra, fra un sali e scendi di scale mobili e un gran pavese di cambiali. Terminato Il primo "passaggio" di rappresentanza e quello successivo del "getto", i carri si sono infine trasformati in una fantasmagoria di luci e di fiaccole per la sfilata finale che l'oscurità incipiente ha reso oltremodo splendida. Dopo la replica del "corso" in programma per il pomeriggio di oggi non resta perciò altro che dire ancora una volta addio al carnevale fanese, con la certezza di vederlo ancora risorgere dalle proprie ceneri per l'edizione dell'estate prossima che è ormai entrata nella tradizione locale non meno di questa invernale, pressoché centenaria.

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EDIZIONE ESTIVA

LA PACIFICA INVASIONE DELLA CITTA'
FOLLA ENTUSIASTA A FANO per il "Carnevale d'estate"
Eletta la più bella turista - Sfilata dei carri allegorici - Sagra delle sagre - Spettacolo pirotecnico

Riuscitissimo oltre ogni aspettativa il «Carnevale d'estate» che si è tenuto domenica pomeriggio a Fano e che si presentava abbinato alla «Sagra delle sagre». Migliaia e migliaia gli intervenuti da tutta la riviera adriatica: turisti, stranieri, ospiti e villeggianti che hanno gremito il lungomare della «Sassonia», facendo ala alla sfilata dei carri allegorici, lanciando e raccogliendo dolciumi e sostando negli appositi stands per la degustazione delle più tipiche specialità della cucina metaurense. E si potevano infatti assaggiare le squisite salsiccie di Castelvetro, l'ottima polenta di S. Costanzo, i prelibati vincisgrassi di Cartoceto e i saporiti spiedini di Fano, inafiando il tutto con il tipico vino «Bianchello» della valle metaurense.
Hanno partecipato alla sfilata due complessi folcloristici fra i più noti ed apprezzati in Italia e all'estero; «La Buriana» di Orbetello, ospite per la prima volta nella nostra città, e «L'Arabita» di Fano di cui sarebbe ormai superfluo tessere le lodi. Seguivano i grandi carri allegorici e, precisamente, il «Boom», «Giornata di sole», «In giro per il mondo» e «Sabato si sogna», unitamente ad altri carri minori fra i quali il graziosissimo «Porto Giapponese». Sullo specchio marino antistante si è contemporaneamente svolta una pittoresca parata velica organizzata dal locale Club Nautico. Nel corso della seconda sfilata, come vuole una tradizione ormai secolare, sono stati lanciati quintali e quintali di dolciumi, provocando una lotta serrata fra la folla degli intervenuti per afferrare i preziosi sacchetti di caramelle o le variopinte tavolette di cioccolata.
La sfilata si è conclusa al crepuscolo con una stupenda e suggestiva «luminaria» che ha visto i carri in gara fra loro per ricchezza di luci e vivacità di colori. A notte inoltrata uno spettacolo grandioso di «fuochi a mare» ha concluso la manifestazione in un tripudio di girandole e razzi fra una folla strabocchevole che si era assiepata sulla riva del mare e lungo i moli del porto.
La manifestazione carnevalesca così conclusa, si era aperta la sera prima con una grande veglia danzante alla quale ha partecipato, ballando fino all'alba, la migliore gioventù fanese e non. Mentre nella pista, affollata sino all'inverosimile, centinaia di coppie si sbizzarrivano nell'intrecciare figure e passi delle più moderne danze, coriandoli e stelle filanti venivano lanciati da un tavolo all'altro nella più sfrenata allegria. Durante la serata, inoltre, è stata eletta la migliore turista della riviera: la signorina Lia Baracca di Roma studentessa in ragioneria. E solo quando le prime luci della nuova alba si sono fatte vedere, le ultime coppie hanno abbandonato il dancing per assistere, dalla sponda del mare, al sorgere del sole.

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PROCLAMATI PRESSO LA SEDE SOCIALE
I vincitori del Carnevale dell'Adriatico
Sottolineato il successo ottenuto dalle edizioni invernale ed estiva

Presso la sede sociale della Carnevalesca di Fano, ha avuto luogo una riunione del Consiglio direttivo, presenti il sindaco, i rappresentanti della stampa locale e i capi carro, per l'apertura delle buste relative al punteggio attribuito dal Giury segreto ai carri partecipanti al Carnevale dell'Adriatico nelle edizioni Invernale ed estiva. Il presidente della Società Carnevalesca a nome del consiglio direttivo a conclusione delle manifestazioni estive del Carnevale dell'Adriatico «Festival del Folklore», ha voluto rivolgere il saluto e il ringraziamento al Comitato d'onore, alle autorità provinciali e locali, agli Enti provinciali e locali, al Comune e all'Azienda autonoma di soggiorno, per la loro leale e sostanziale collaborazione. Ha inoltre rivolto un grato pensiero ai carristi e ai dirigenti delle sagre, esprimendo la viva speranza di avere ancora la preziosa e qualificata collaborazione ai fini della maggiore valorizzazione della città di Fano.
Ai turisti stranieri e italiani, il presidente ha rivolto un simpatico arrivederci all'anno prossimo. Approssimandosi alla conclusione il presidente Roberti ha rivolto un vivo ringraziamento ai cittadini, incitandoli ancora a collaborare, ma soprattutto facendosi soci della Carnevalesca. La riunione ha avuto termine con l'augurio reciproco di potenziare e realizzare in stretta collaborazione il prossimo carnevale dell'Adriatico 1966.
Il Sindaco ha poi proceduto all'apertura della busta contenente la classifica dei carri che hanno partecipato al carnevale estivo 1965. Il punteggio assegnato ai carri è risultato il seguente: 1.o ex aequo «Il Boom» di Vittorio Corsaletti e «Giornata di sole» di Enzo Bonetti ed Errico Niccolini p. 442 ; 2.o «In giro per il mondo» di Luciano Del Monte p. 383 ; 3,o «Sabato si sogna» di Valerio Ferretti p. 375.



Cronaca del 1966
IL «PICCOLO CARNEVALE» APRE LA «SEI GIORNI»

Con la sfilata dei carri del «piccolo carnevale» che avrà luogo oggi alle ore 15, ha inizio a Fano la ormai famosa «sei giorni» del Carnevale dell'Adriatico. La settimana dei festeggiamenti, infatti, (che comprende fra l'altro una gara di tiro al piccione, due serate danzanti ed altre iniziative collaterali) si concluderà martedì 22 febbraio con il secondo grande corso mascherato. Iniziato qualche anno fa, quasi per scherzo, il piccolo carnevale è invece riuscito ad imporsi e ad entrare a far parte della tradizione che vede ogni anno impegnati quasi tutti i quartieri della città. Oggi, partendo da piazza XX Settembre e percorrendo corso Matteotti e via Cavour passeranno fra la ammirazione di tutti i bambini convenuti, le allegre maschere «Gatto Silvestro » di Cuccurano, e della «Pappa con il pomodoro» di Centinarola, di «Tonino» del rione del porto e delle «Magie di Mary Poppins» del quartiere Poderino.

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Si ripete oggi a Fano dopo la "prima" di domenica
Il festoso carosello dell'Adriatico

Scongiurato il pericolo della pioggia, che già aveva messo in fuga spettatori e maschere durante il "Piccolo Carnevale" di giovedì scorso, ma pur sempre sotto un cielo grigio, e avvolta da una fitta nebbiolina che ne ha reso i contorni più misteriosi e fiabeschi, si è svolta domenica pomeriggio a Fano la prima grande sfilata del "Carnevale dell'Adriatico".
La folla di sempre, strabocchevole ed entusiasta; le tribune gremite di gioventù divertita e scatenata; finestre e balconi occupati da spettatori più anziani e controllati. Quintali e quintali di caramelle, cioccolato e dolciumi vari lanciati a piene mani sulla folla; musiche e canti diffusi a tutto volume da altoparlanti e improvvisate orchestrine; maschere, coriandoli e stelle filanti sparsi ovunque a rendere ancora più allegra e pittoresca la manifestazione ormai nota in tutta Italia e all'estero.
Che dire ancora? Ripetere le parole di sempre sulla fantasia inesauribile dei costruttori dei carri? Intrecciare di nuovo ghirlande di vocaboli sulla grandiosità delle costruzioni e sui loro vorticosi movimenti? Magnificare ancora lo spirito organizzativo e la volontà di divertire da parte di chi dirige la manifestazione? Sarebbe un inutile ripetersi, tanto sono ormai noti la grandiosità del carnevale fanese, lo spettacolo delle sue "sfilate", la ricchezza del suo "getto", la suggestiva fantasmagoria delle sue "luminarie".
Preceduti dal complesso della "Musica Arabita" — come sempre indiavolata e applauditissima — e dalla banda di Riccione, hanno aperto la sfilata i quattro minuscoli carri del "Piccolo Carnevale " ("Il gatto Silvestro" di Cuccurano, "la pappa con il pomodoro" di Centinarola, "Tonino" del rione Porto e "Le magie di Mary Poppins" del quartiere Poderino). Seguivano i quattro grandi "colossi" dell'allegria e del buonumore: "Ieri-Oggi-Domani" di Luciano del Monte: una gigantesca costruzione allegorica che si apre con le fauci di due preistorici dinosauri e si conclude nell'avvenirismo saettante di astronavi e dischi volanti;
"Fantasmagoria di Carnevale" del trio Battistelli - Nicolini - Bonetti: ovvero carnevale di fantasmi ... compresi i più chiomati "cappelloni" (sic! n.d.r.) del momento;
"Agente 007" di Valerio Ferretti: con i suoi personaggi resi famosi dal cinema e un grande areoplano pronto a spiccare il volo per fantastiche acrobazie;
"I Superman" di Pietro Pacassoni: dedicato ai grandi eroi del fumetto, da Mandrake a Gordon, da Superman all'uomo mascherato.
Calata alla fine la sera, dopo i ripetuti passaggi e le lunghe battaglie "dolciarie", lo spettacolo si è concluso fra luci e fiaccole e con l'annuncio che la manifestazione si ripeterà e concluderà oggi con rinnovato entusiasmo e sempre maggiore grandiosità.

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Nuovo successo a Fano

Si è ripetuta ieri a Fano, con notevole successo di pubblico valutato in alcune decine di migliaia di persone, la sfilata dei carri mascherati che ha concluso il tradizionale Carnevale dell'Adriatico. Questa volta gli organizzatori della città della fortuna hanno avuto dalla loro la dea bendata, perchè il tempo non ha ostacolato il regolare svolgimento della manifestazione, nè tantomeno l'afflusso di pubblico. Soltanto a sera inoltrata, e cioè al termine di una suggestiva fiaccolata che ha offerto agli spettatori il singolare spettacolo degli immensi carri illuminati nel buio, ha cominciato a cadere qualche goccia di pioggia. Il pomeriggio di festa, comunque, era già terminato ed una volta tanto si può ben dire che i carri allegorici avevano vinto allo sprint.

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Il cartellone carnevalesco
La mostra del cartellone: una bella iniziativa da riprendere

Concorsi a vario livello (regionale, interregionale e nazionale) sono stati in passato — prima della seconda guerra mondiale e dopo — indetti dalla Società Carnevalesca, per il cartellone pubblicitario dalle tradizionali feste fanesi, con intensa partecipazione e con risultati d'arte sempre significativi, spesso rilevanti. La serie fu inaugurata nel 1937: vincitore Tullio Zicari. Nell'edizione del 1938, il successo toccò al duo Werther Bertini e Mario della Costanza e in quella del 1939 a Sandro Gallucci. A far tempo dal 1952, furono premiati ancora due volte Tullio Zicari, poi il fanese Vittorio Corsaletti e, successivamente, il fanese Bruno Radicioni (1).
Oltre trent'anni or sono, il compianto Adriano Tilgher, saggista e critico acuto ed aperto, giustamente affermava che un pittore o un disegnatore può consacrare il meglio del suo ingegno al cartellone, senza essere infedele alla sua vocazione, ed aggiungeva che per essere un buon artista pubblicitario occorre una dose di genialità creativa non minore che per gli altri rami dell'attività spirituale, perché l'arte, quando è veramente tale, prescinde dalle condizioni empiriche e contingenti in mezzo a cui nasce e vive libera al di sopra di esse (2). Concetti magari controversi, allora, epperò oggi comunemente ammessi.
Nel catalogo della Mostra «Arte e Pubblicità», allestita nella Galleria Montenapoleone, a Milano, nel febbraio del 1955, Andrea da Rebbio osserva: «L'artista crea, nell'arte pubblicitaria, una armonia tra il mondo dei propri sogni e la realtà, mettendosi così al servizio della società intiera». E Diario Paccino intitola, significativamente, il suo articolo dedicato a questa mostra milanese: «I cartelli pubblicitarì vogliono entrare nei musei» (3). Già qualche anno prima, Alberto Neppi aveva detto che il cartellonista «si serve ampiamente della raffigurazione sintetica e dell'irrazionale deformazione, sottoponendo ad essa tutti gli elementi della tavola cartacea, cioè il ritmo compositivo, i contorni lineari, le masse e le colorazioni, conseguendo, tuttavia, entro limiti che egli stesso stabilisce, quella perfetta coerenza e logica stilistica, senza la quale nessun prodotto d'arte è durevole» (4). Siamo d'accordo.
Certo è che la Mostra del cartellone impreziosiva il programma delle nostre gaie manifestazioni, con una nota di alto interesse culturale (pur essendo, talvolta, anticipata al periodo estivo). Auspichiamo che il benemerito sodalizio cittadino voglia (e possa) riprendere per l'anno prossimo la bella iniziativa, nobile strumento complementare di valorizzazione dei festeggiamenti folkloristici ed autonoma testimonianza di dignità civica: non mancherà l'appoggio dell'Amministrazione Comunale, e ne siamo certi, dell'Azienda di Soggiorno.
E' da ricordare con orgoglio che Fano ha dato i natali ad uno dei più illustri cartellonisti: Federico Seneca, di fama mondiale.
E. CAP.
(1) Il bozzetto di Radicioni restò, però, inesplicabilmente, ineseguito.
(2) Estetica del cartellone, in La Sera, 14 giugno 1934, pag. 3.
(3) In Paese Sera, 15-16 febbraio 1955, pag. 3.
(4) La tradizione delle allegorie murali: cartelloni pubblicitari, in Il Popolo, 14 novembre 1948, pag. 3.



Cronaca del 1967
CON IL CARNEVALE DEI PICCOLI
Ha aperto i festeggiamenti la «Sei giorni dell'allegria»
Applauditi i quattro carri rionali - Balletti e canzoni oggi al «Politeama»

La «Sei giorni dell'allegria» fanese ha iniziato ieri la sua marcia trionfale attraverso il mondo dell'allegria e del buonumore. L'onore di aprire i festeggiamenti è stato dato al «Carnevale dei piccoli» che non ha certo lasciato a desiderare nè dal punto di vista spettacolare, nè dal punto di vista festaiolo. Mai come quest'anno, infatti, si sono visti in giro per le strade, per le piazze e affacciati ai balconi tanti «pierrots», tante fatine, tanti Arlecchini. A decine sono accorsi i bambini in piazza XX Settembre e in corso Matteotti per festeggiare l'arrivo dei quattro carri rionali: «Cenerentola», «Il mago Zurlì», «La piccola olandesina» e «I bassotti all'assalto». Anche la «Musica arabita» non ha voluto mancare all'appuntamento: musiche e canzoni sono scaturite da questo ormai conosciutissimo complesso bandistico, che ha rallegrato l'atmosfera con quel suo non so che di pazzo e di spensierato. Oggi, poi, come abbiamo già ricordato nei giorni scorsi, al «Politeama Cesare Rossi» si terrà il festival dei bambini: «matinée» danzante.

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Proseguita al Politeama la «Sei giorni dell'allegria»
FESTIVAL DI BIMBI IN COSTUME
Canti e danze delle piccole attrici del "Masetti" - Imbarazzante lavoro per la giuria - Le maschere premiate

Secondo giorno di feste carnevalesche, seconda occasione per i bambini di ridere e di divertirsi. Si è svolto infatti ieri al politeama «C. Rossi» un festival interamente dedicato a loro: agli ometti e alle donnette di età non superiore ai... sei anni. Accompagnate dalle mamme e, in casi eccezionali, anche dai papà emozionati e commossi, decine e decine dì «maschere» si sono date appuntamento nella grande sala del cinema-teatro fanese per ballare, cantare, farsi ammirare e sfilare di fronte alla giuria in vista della premiazione finale. E pensiamo che mai come quest'anno la giuria abbia dovuto tanto lavorare per assegnare i premi; maschere bellissime, costumi sfarzosi ed immaginabili si sono presentati in palcoscenico suscitando in tutti i presenti gridolini di meraviglia e calorosi applausi. La piccola Giovanna Battistelli con il suo costume ungherese, Francesco Tiziana Filonzi con «fiori di primavera», Andrea Adriani con « Rigoletto », Nazzareno Claudiani «il toreador», Raffaella Scarlatti «la piccola fioraia», Giampaoli Sabina con «costume della Germania», Emanuela Giulietti «Mary Poppins», Giorgio, Rodolfo e Michele Ferri ovvero «Arlecchino, il Toreador e Topolino», Cinzia Cibini «il campanellino», Anna Italiani mascherata da damma del '700 e Marina Andreoni nelle vesti di «Carolina del Sud», sono soltanto una piccola parte di quella folla multicolore che ha affollalo per l'intero pomeriggio la simpatica manifestazione. Dopo lo spettacolo di danze e canti eseguito quasi totalmente dalle bambine del Teatro Masetti (la danza delle campanule, il duetto del mulino, il balletto delle spagnole ecc.), la giuria ha finalmente emesso il suo verdetto che vede la classifica così composta:
Maschere singole:
1) «Miss dello spazio», della piccola Mariangela Giommi;
2) a pari merito: «Piccola fioraia » di Fioretta Scarlatti e «Miss Lido 1867» di Isabella Cotorti di Jesi;
3) «L'ungherese» di Giovanna Battistelli e «Il torero» di Nazzareno Claudiani.
Per le maschere in coppia unici vincitori sono stati Mirco Ferri e Andrea Corsaletti in «I capelloni».

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SOTTO UNO SPLENDIDO SOLE IL «CARNEVALE DELL'ADRIATICO»
ALTA MAREA DI FOLLA
ieri al corso mascherato
Non meno di 30 mila persone hanno gremito il viale Gramsci per tutta la sua lunghezza - Il tradizionale «getto»: una grandinata di dolciumi - Splendore e fantasia dei carri

La pioggia di domenica scorsa, che ha impedito il regolare svolgimento del primo corso mascherato del carnevale dell'Adriatico, e la grandiosa riuscita della seconda sfilata che ha invece avuto luogo ieri per la tradizionale ricorrenza del martedì grasso, hanno opportunamente suggerito agli organizzatori della spettacolare manifestazione folcloristica fanese, la ripetizione della medesima per domenica 12 febbraio.
Una notizia questa, con cui siamo lieti di iniziare la cronaca del carnevale fanese data la stupenda riuscita dell'edizione di ieri: edizione che nulla ha da invidiare alle più antiche e famose carrellate di un carnevale che ha ormai i suoi novanta e più anni di vita.
Una folla non inferiore alle 30.000 persone ha infatti gremito fino all'inverosimile l'ampio e lungo viale Gramsci con le relative vie e piazzali adiacenti e vi si è abbandonata alle più sfrenate follie fra una pioggia di coriandoli e stelle filanti addolcita... da un vero torrente di cioccolate, caramelle, baci e banane: una grandine tale da soddisfare la golosità di grandi e piccini tutti indistintamente impegnati a ghermire i «pezzi» migliori e rilanciare il «resto». Di qui, lo scatenarsi di una accanita battaglia fra palchi e finestre, carri e balconi sopra il nereggiare di una folla elettrizzata e vociante.
A questo punto, è necessario parlare dei carri, della loro fiabesca fantasmagoria e grandiosità. Sotto l'infaticabile onnipresenza del comm. Gustavo Roberti e dei suoi più vicini collaboratori, tutto si è svolto nel modo migliore: motivo per cui anche la sfilata è stata veramente superba, ciò che ha indotto il pubblico ad applaudire con entusiasmo i «Giochi senza barriere» di Nicolini-Binini-Battistelli, lo «Zodiacomania» di Ferretti, il «Superfestival dei cantanti» di Del Monte, «La segnaletica» di Pacassoni e i quattro carri minori del rione Poderino, della frazione di Cuccurano, del quartiere del porto e del complesso teatrale Masetti.
Con le luci e le luminarie che hanno spettacolarmente concluso questa prima giornata del Carnevale adriatico non vanno infine dimenticate le principali manifestazioni collaterali che hanno pure richiamato gran folla di «maschere» e «danzatori». Fra queste, i due veglioni al «Politeama Cesare Rossi» e la serata organizzata da Franco Morbidi e Marisa Spadoni sotto le antiche volte di un pittoresco cantinone.
Fra i partecipanti a questa ultima briosa «Baldoria» sono stati notati per eleganza e vivacità Maria Grazia Olivieri, Luigi Marfori, Paola Pacifici e il fratello Claudio, Ilia Loi, Franco Faroni, le sorelle Lulù e Anni Civini, Franco Trappoli, Nino Bonazzelli nonché Massimo Giammarini e tutta la compagnia degli anziani parenti e vigili accompagnatori.

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EDIZIONE ESTIVA
LA GIURIA HA SCELTO L' ALLEGORIA MIGLIORE
«A ciascuno il suo» e a Ferretti la palma del Carnevale 1967
Ai posti d'onore Pacassoni, il trio Bonetti-Nicolini-Battistelli, e Del Monte - Entro agosto le adesioni per l'edizione 1968

Seppure ormai lasciato alle spalle, incalzato dalle altre manifestazioni organizzate nella nostra città, il Carnevale dell'Adriatico — tenutosi a Fano verso la metà di agosto — fa vibrare ancora nell'aria ormai settembrina una frizzante atmosfera di allegria e di spensieratezza che fa pensare con nostalgia alle belle giornate trascorse in questa estate che sta per finire. Migliaia di turisti, di villeggianti e di fanesi hanno affollato per ore il grande viale della Sassonia, rallegrando con la moltitudine degli sgargianti colori «balneari» l'immenso spettacolo creato dai carri allegorici, dalle bande musicali e dalle decine di maschere che facevano da cornice alla eccezionale manifestazione. Allegria e buonumore hanno regnato sovrani ed anche l'acquazzone finale, in altro momento poco gradito, ha invece reso più movimentata ed imprevedibilmente agitata la serata in corso. Tanto più che la pioggia, dopo lo scroscio del tramonto, ha lasciato bellamente il posto al magnifico spettacolo dei fuochi d'artificio che ha veramente entusiasmato il pubblico presente. Ebbene, mentre tutti si divertivano e felici trascorrevano il tempo spensieratamente, un ristretto numero di «giurati» era seriamente impegnato a fare calcoli su calcoli per assegnare il punteggio ai carri più interessanti al fine di aggiudicare il titolo per l'edizione del carnevale 1967. Era, insomma, il momento tanto atteso da tutti i carristi: un anno di lavoro e di sacrifici avrebbe avuto il meritato riconoscimento. A chi la palma della vittoria? La giuria ha saputo decidere.
Nei giorni scorsi, presso la sala della società carnevalesca fanese, alla presenza del sindaco e del notaio dott. Benini (dopo che il presidente aveva ringraziato tutti i partecipanti e le autorità comunali e dell'Azienda autonoma per la preziosa collaborazione) sono stati finalmente proclamati i vincitori. Le votazioni hanno dato il seguente risultato:
1.o premio: «Ad ognuno il suo» di Ferretti; 2.0 premio «La segnaletica» di Pacassoni; 3.o premio: «Giochi senza barriere» di Bonetti, Nicolini, Battistelli; 4.o premio: «Gran festival dei can...tanti», di Del Monte. Per il piccolo carnevale, invece, risultavano vincitori, nell'ordine: «Cenerentola», «I Bassotti all'assalto», «Mago Zurlì» e «La piccola olandesina».
E' stato quindi emesso il seguente comunicato: «La società carnevalesca comunica che con il 31 agosto si chiudono le adesioni al Carnevale 1968 ed entro il giorno 5 settembre tutti coloro che hanno dato la loro adesione, dovranno presentare il bozzetto del lavoro da eseguire».

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La «Musica Arabita» festeggia Santa Cecilia

Con l'esibizione alla mostra mercato dal tartufo di Acqualagna, la «Musica Arabita» ha chiuso il ciclo dalla sua attività per il 1967. Domenica 26 novembre, alle ore 13, l'allegra brigata — con autorità e simpatizzanti — si riunirà pertanto in un tipico locale di Ostra, per la tradizionale colazione sociale e per festeggiare Santa Cecilia, patrona dei musicisti. L'Arabita anche quest'anno ha mietuto allori che si aggiungono alla sua lunga collana, fra i quali — il più clamoroso — quello ottenuto alla Settimana Gastronomica di Zurigo nell'aprile scorso. Ovunque è andata ha elettrizzato il pubblico con il suo brio, le sue perfette e allegre esecuzioni musicali, tanto da destare entusiasmi e ricevere vivissimi e incondizionati consensi.



Cronaca del 1968
«La sei giorni dell'allegria»
Dopo la sfilata del «Piccolo Carnevale» e la festa dei giovani, è in programma oggi un «Microfestival» e la «Grande Veglia» - I «carristi» impegnati allo spasimo

(m. f.) - E' ormai tradizione chiamarla così: «La sei giorni dell'allegria», e a nessuno verrà mai in mente di cercare un appellativo migliore. D'altra parte è vero: a Fano il carnevale dura esattamente una settimana «tonda tonda»; una settimana durante la quale allegria e buonumore regnano sovrani e prendono per mano grandi e piccini guidandoli in uno sfarzoso itinerario di feste e di divertimenti. I più piccini ed i giovani hanno già avuto la loro parte. Giovedì, infatti, ha fatto il suo trionfale ingresso il «Piccolo Carnevale» con i carri allegorici dei rioni cittadini che sono sfilati lungo Corso Matteotti al suono frenetico degli strumenti della Musica Arabita. Ieri, poi alle 15, ha avuto luogo la festa dei giovani al Teatro Politeama. Oggi pomeriggio, al Teatro Masetti, ancora un microfestival e poi, alla sera — ma questo interessa solo i «più grandi» — la «grande veglia» in maschera con in palio premi da far girare la testa ai numerosi concorrenti.
E mentre la gente si diverte, nei grossi capannoni della Carnevalesca i carristi si impegnano a fondo nel timore di non terminare i lavori in tempo. Le ore, i giorni, corrono veloci e tante cose restano ancora da fare. E l'orgasmo degli artigiani aumenta: occorre migliorare qualche particolare, inventare nuove trovate, insomma fare di più.
Si diffondono voci allarmistiche: il carro n. 3 ha movimenti impensati, il carro n. 2 ha trovato colori nuovi, il carro n. 1 è più grande degli altri ecc. Forse non sono notizie vere ma mettono in allarme tutti coloro che sono impegnati nella simpatica gara e che pensano di vedere ogni momento sfumata la possibilità di una supremazia sugli altri concorrenti. Così, negli ultimi giorni, i cervelli fanno faville, le mani fanno miracoli ed il microbo del «meglio» trasmette il contagio e dà la febbre ad ogni carrista.
E domani sarà il grande giorno: alle 15 precise il cannone «sparerà» l'inizio del grande Corso Mascherato che ancora una volta sfilerà lungo il capace Viale Gramsci, tra due ali di folla festosa e plaudente e che non mancherà di sottolineare con vivaci espressioni la propria ammirazione per i migliori della giornata.
Questo è il Carnevale dell'Adriatico: canti, grida, il volo rabbioso dei confetti e delle cioccolate; con gli altoparlanti che trasmettono le ultime canzoni di San Remo e con la folla che si confonde con le ombre degli alberi.

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Illuminare tutte le vetrine per il 25 e 27

La società carnevalesca, che con notevoli sacrifici, svolge ogni anno le varie manifestazioni del Carnevale dell'Adriatico, interpretando il pensiero delle autorità cittadine, invita tutti i commercianti ad illuminare, nelle sere 25 e 27 febbraio, a conclusione dei corsi mascherati, le vetrine dei negozi per dare un tono festoso alla città che ospiterà nelle due giornate migliaia di cittadini delle varie città delle Marche della Romagna e dell'Umbria.

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TANTA FOLLA TANTI COLORI MA POCA ORIGINALITA’
«Ossigenare» il carnevale con nuove idee

- Trentamila, quarantamila... difficile stabilire il numero delle persone che hanno partecipato anche alla seconda sfilata del grande corso mascherato 1968. Un fiume di gente che ha letteralmente invaso il viale Gramsci, il piazzale del Pincio e il largo di Borgo Cavour, dando netta la sensazione che il vecchio carnevale fanese conserva ancora gran parte della sua attrattiva, nonostante le molte e non infondate critiche che gli vengono mosse e nonostante la fantasia sempre minore nella scelta dei soggetti e nel modellaggio dei carri.
A Fano, la cosa è risaputa, il carnevale è quasi un'istituzione sacra: un'istituzione di cui l'intera cittadinanza si sente estremamente orgogliosa e che difficilmente si rassegnerebbe a veder morire. Eppure, procedendo con la stanchezza e la mancanza di originalità di questi ultimi anni, c'è veramente chi comincia a chiedersi cosa ne sarà del carnevale fanese tra una decina d'anni.
Di tale mancanza di originalità la prova più eloquente ce la danno gli stessi quattro grandi carri; carri su cui fa perno l'intera manifestazione. Essi sono giganteschi, pieni di congegni mirabolanti, rutilanti di colori come la famosa giubba di Arlecchino, ma sostanzialmente assai poco «carnevaleschi». Si nota subito che manca l'idea geniale, la trovata capace di far veramente ridere: quel qualcosa, magari il predominare di un determinato colore o il giganteggiare di un pupo particolare, e che dia unità all'insieme e che non lasci quell'impressione di anarchica baraonda o di sfavillante museo di comicità di seconda mano. In sostanza, ci pare che il problema fondamentale sia quello di dividere le competenze: da un lato i progettisti, dall'altro gli artigiani del modellaggio e della (sic! – n.d.r.)
Molto opportuno, perciò, l'invito fatto quest'anno alla « bizzarra » di Cerreto d'Esi e sempre gradita la presenza della «musica arabita»; ma non basta. Ci vogliono mascherate e ancora mascherate di ogni foggia e colore, altri complessi caratteristici, soprattutto ancora carri piccoli e medi. Solo così il grande carnevale di Fano potrà ancora contare su un futuro lungo e sicuro. Quest'anno, intanto, Piero Pacassoni ci ha fornito con il suo «cocktail 2000» un concentrato policromo di tutta la storia mondiale, mentre Valerio Ferretti ha tentato di trasformare in allegoria carnevalesca quanto vive «nelle spire dell'incubo» dei nostri sogni.
Ad Evaristo Ghiandoni tutte le più strane e ottuse manie umane hanno invece suggerito lo spunto per il suo coloritissimo «hobby club»: ciò che ha rappresentato anche lo spunto iniziale per l'allegoria «di tutti i colori» di Luciano Del Monte.
Le nostre preferenze? Aspettiamo il verdetto della giuria, abituata a tener conto di tutte le componenti necessarie per un meritato primo premio, e limitiamoci intanto a concludere che anche quest'anno Fano ha avuto il suo carnevale. Con i tempi che corrono, è già molto. Ora bisognerà però darsi seriamente da fare per una edizione estiva che sia di richiamo sicuro e di proporzioni grandiose.

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La prima "manche" a "Cocktail 2000"

Alla presenza del sindaco Giovannetti e del presidente dell'azienda autonoma di soggiorno, il notaio dott. Leandro Benini ha dato lettura della graduatoria emessa dal "giurì" sull'uscita invernale dei carri partecipanti al Carnevale dell'Adriatico, secondo il punteggio aggiudicato a ciascuna allegoria. Al primo posto è risultato il carro intitolato "Cocktail 2000" di Pietro Pacassoni con 557 punti; 2) "Nelle spire dell'incubo" di Valerio Ferretti con 550 punti; 3) "Hobby club" di Evaristo Ghiandoni con 483 punti; 4) "Di tutti i colori" di Luciano Del Monte con 467 punti. Per quanto riguarda il piccolo Carnevale, la giuria ha attribuito 240 punti al carro "Tutte le fiabe" presentato dal Teatro Masetti di Fano, mentre "Miao – Tata – Bau" e "Caro Carosello" erano fuori gara. Naturalmente si tratta, per il Carnevale grande, di una graduatoria parziale (la prima "manche") in quanto i quattro carri dovranno partecipare alla manifestazione estiva, sfilando sul lungomare per un secondo giudizio da cui deriverà un punteggio complessivo per l'aggiudicazione del premio finale.

EDIZIONE ESTIVA
Folla straripante in Sassonia al Carnevale estivo dell'Adriatico

Spettacolo mai visto sul chilometrico lungomare per la sfilata delle allegorie – Fantasmagoria notturna sugli "stands" delle sagre gastronomiche - Chi ha vinto? – Verdetto finale al 20 agosto
L'estate 1968 verrà certamente scritto a caratteri d'oro nell'albo della società carnevalesca di Fano e a lungo resterà nel ricordo di tutti i fanesi, poiché mai come quest'anno il Carnevale dell'Adriatico aveva avuto così grande successo.
E' quasi impossibile trovare le parole adatte per descrivere l'immenso spettacolo offerto dalla folla lungo i viali della Sassonia, dove l'allegria ed il buonumore avevano dato appuntamento a tutti coloro che desideravano trascorrere un pomeriggio diverso dagli altri.
Già dal mattino centinaia di persone si erano riversate sulla spiaggia di levante per occupare quei posti che poi alla sera sarebbero risultati strategici ed alla fine, infatti, non una panchina, non una aiuola era rimasta libera per i meno fortunati.
E quando alle 17,30 un potente colpo di cannone ha dato il via ai divertimenti ed alla sfilata dei carri allegorici, nei viali della Sassonia non ci si muoveva più. Una folla multicolore, assordante, internazionale, armeggiando macchine fotografiche e cineprese ha cominciato ad agitarsi, a ridere, a divertirsi al suono delle musiche pazze dell'Arabita ed ai ritmi frenetici delle orchestrine dislocate sui carri. Così è stato fino a tarda notte, quando, illuminati da centinaia di lampade, i viali si sono trasformati in un grande parco divertimenti dove gli stands gastronomici ed i botteghini del "Bianchello" hanno distribuito i loro prodotti fino all'ultima scorta.
Le mastodontiche costruzioni di cartapesta hanno sparato le loro ultime e inaspettate " cartucce " per contendersi tutti quei punti necessari per conquistare la palma della vittoria. Al punteggio riscosso durante la sfilata d'inverno, infatti, deve essere aggiunta infatti anche la somma dei punti ricevuti durante questa seconda manifestazione e nessuno dei concorrenti ha voluto quindi perdere l'occasione per conquistare nuove affermazioni. A chi, alla fine, è andata la vittoria?
Dopo i fuochi d'artificio, che hanno dato uno spettacolo veramente incomparabile ed indimenticabile, si è saputo che il verdetto finale sarà reso noto soltanto il 20 agosto prossimo.

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In pericolo il "Carnevale"

L'Ente promotore della manifestazione sarebbe ancora indeciso se farlo o meno - Alla base di tutto un «malinteso» con la SIAE Da diversi giorni, a Fano circolano notizie allarmanti sulla regolare effettuazione del Carnevale dell'Adriatico 1969.
Sembra, infatti, che la presidenza della « Società Carnevalesca », il benemerito sodalizio cittadino che da oltre un secolo organizza le manifestazioni carnevalesche, si trovi molto indecisa sull'opportunità di programmare anche per il prossimo anno i famosi carri mascherati. La ragione principale sarebbe da imputarsi al forte aumento dell'imponibile sui diritti erariali e SIAE. Già nella decorsa stagione estiva, infatti, detto imponibile — fortemente aumentato — fu portato a conoscenza della predetta società solo due giorni prima dell'effettuazione del Carnevale d'estate, quando non era più possibile nè un rinvio della sfilata, nè una richiesta di riduzione dell'imposta.
Affinchè un tale «inconveniente» non abbia a ripetersi, la società carnevalesca sin dal 21 agosto ha tempestivamente provveduto ad inoltrare domanda ai competenti organi finanziari per la precisa determinazione dell'imponibile per il carnevale 1969. A tutt'oggi, però, non è ancora pervenuta alcuna risposta ed i dirigenti del sodalizio sembrano essere fortemente intenzionati a non prendersi la responsabilità d'avviare l'organizzazione dei festeggiamenti con il pericolo, poi, di trovarsi a dover fronteggiare una imposizione esorbitante che comprometterebbe inevitabilmente la situazione finanziaria dell'Ente.
Ogni ulteriore ritardo, d'altra parte, finirà col pregiudicare la manifestazione, dato che la costruzione dei grandi carri allegorici non è cosa che si possa improvvisare e richiede, anzi, un lungo periodo di studio e di lavoro. Veramente doloroso, quindi, sarebbe il dover prendere atto della forzata sospensione del «Carnevale dell'Adriatico»: una manifestazione che nel campo folcloristico ha raggiunto una rinomanza nazionale e in merito alla quale sarebbe, perciò, non solo auspicabile ma doveroso che gli organi interessati provvedessero a definire ogni questione con la massima sollecitudine e nella maniera più conveniente.
Va tenuto presente anche che la minacciata « sospensione » potrebbe assai facilmente trasformarsi in una definitiva «morte» del carnevale fanese. Ciò di cui saprebbero certo approfittare altre città che non si lascerebbero certo sfuggire l'occasione per dar vita a manifestazioni consimili e rendere ancora più difficile e inopportuna la sopravvivenza di una iniziativa per il cui potenziamento e aggiornamento occorrerebbero oggi indubbiamente ulteriori mezzi finanziari e un contributo di idee e di iniziative sempre maggiore e sempre più nuovo.

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INTERVENTO MINISTERIALE Per il Carnevale adriatico

Confermato per il 1969 lo stesso imponibile prospettario del 1968 - La notizia comunicato dall’on. Forlani
Il vicesegretario nazionale della Democrazia cristiana on. Arnaldo Forlani ha inviato alla segreteria provinciale della DC un telegramma con cui, riferendosi a una precedente corrispondenza e alle vive premure ricevute in proposito, comunica che il ministro delle Finanze ha confermato per l'anno 1969 lo stesso imponibile prospettario dell'anno 1968 onde favorire le manifestazioni fanesi invernali ed estive del Carnevale dell'Adriatico. Tale notizia ha suscitato la più viva soddisfazione negli ambienti interessati e nella popolazione, recentemente sensibilizzata sul problema da pessimistiche prospettive.
ED ORA ADEGUARSI
Il carnevale si farà. La decisione presa dall'assemblea della Carnevalesca ha avuto ripercussioni favorevoli in tutti gli ambienti della città, ma ora che la decisione è stata presa altri gravi problemi restano sul tappeto. Lo scorso anno un articolo del Carlino che accusava di immobilismo il Carnevale di Fano provocò indignazione e risentimento tra i dirigenti della Società Carnevalesca ma pose finalmente il dito sulla piaga.
Secondo noi il fatto che il Carnevale di Fano sia restio a qualsiasi innovazione sta in un equivoco di fondo, non si è ancora saputo scegliere tra una manifestazione a carattere locale. Tutto, dallo statuto della «Società» al metodo di lavoro del C.D., dalla costruzione dei carri che si svolge in ambienti malsani (perché eternamente provvisori) allo svolgimento della manifestazione stessa che accomuna carri allegorici che sono vere e proprie creazioni artistiche a ridicoli e strapaesani carri per bambini, dicevamo, tutto denuncia questo equivoco.
Ora a noi sembra che non si possa più attendere oltre, scegliere o perire, altre città infatti approfittando della nostra indecisione a fare una scelta definitiva hanno iniziato una forte concorrenza.
Fano naturalmente ha ancora tutte le carte in mano, ma non ancora per molto, non si può infatti tutti gli anni far balenare una sospensione della manifestazione e maestranze e cittadini senza provocare disagio e col tempo disinteresse per una manifestazione che si vuoi fare apparire eternamente moribonda.
A nostro parere, e qui concludiamo, il Carnevale di Fano edizione invernale può diventare una manifestazione a carattere nazionale, basterà accentuare la sua spettacolarità con decine di bande musicali e di mascherate a piedi e limitando ad un solo lato del percorso la costruzione di tribune che oggi di fatto frenano fortemente con la loro struttura fissa qualsiasi movimento di massa ed il Carnevale edizione estiva può diventare addirittura una manifestazione a carattere internazionale non solo per quanto riguarda gli spettatori ma anche per quanto riguarda gli interpreti cioè invitando complessi musicali e gruppi folcloristici di tutta Europa ed allestendo stand con prodotti tipici di ogni nazione invitata. Progetti ambiziosi, certo, ma che soli possono ancora dare slancio e vitalità ad una manifestazione che sta per compiere cento anni, e li dimostra.



Cronaca del 1969
Dalla Jugoslavia per il carnevale
Un servizio di aliscafi per collegare Spalato alla nostra costa

Abbiamo appreso ieri una notizia che farà certamente piacere a tutta la popolazione fanese ed in particolare a coloro che da tanti anni si impegnano per la buona riuscita del Carnevale dell'Adriatico, la simpatica manifestazione che ha luogo lungo i viali della nostra città. Tale notizia riguarda un servizio di aliscafi con il quale la società turistica indipendente dell'aeroporto di Spalato collegherà questa città con la costa adriatica. I primi due collegamenti di prova avranno luogo tra Zara e Ancona (due ore e mezzo di viaggio) e tra Spalato e Pescara (tre ore e mezzo) proprio in occasione del Carnevale di Fano che avrà luogo nel mese di febbraio.
Come si può facilmente intuire, quindi, la ormai famosissima manifestazione fanese ha oltrepassato i confini ed ha raggiunto un interesse che vale bene un viaggio in aliscafo.
Tutto questo, viene quindi a smentire quelle pessimistiche voci che volevano ormai in decadenza il Carnevale di Fano. Certo, sarebbe necessario che alcune cose cambiassero per lasciare il posto a nuove idee e ad altre felici soluzioni - specie per quanto riguarda il percorso invernale - ma siamo convinti che ancora una lunga e felic vita attende questa importante attività della nostra gente.

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IL CARNEVALE A FANO
Prima sfilata: tutto o. k.

Numerosissimi turisti da ogni parte d'Italia hanno preso parte alla riuscitissima manifestazione - Consensi per i carri
Nonostante la rigida temperatura invernale e la minaccia di un tempo notevolmente instabile, anche quest'anno il Carnevale dell'Adriatico ha richiamato una enorme folla dall'intera riviera e dal vasto entroterra marchigiano-romagnolo.
Ospiti graditissimi anche un gruppo di alcune decine di turisti slavi, appositamente venuti a Fano con un veloce aliscafo. Precisato ciò, va subito annotato come anche la sfilata si sia mantenuta all'altezza delle migliori tradizioni risultando, anzi, decisamente più viva e animata di quelle degli ultimi anni.
Quest'anno (specie se si pensa alle minacciate possibilità di soppressione) invece, sarebbe del tutto ingiusto muovere critiche ad una organizzazione che ha cercato di fare del suo meglio per ridare al Carnevale danese quel brio e quella grandiosità che lo hanno reso celebre.
Anzitutto, va dato atto alla estrosità dei «progettisti» che hanno allestito quattro mastodontici carri, variamente animati. Anche senza voler far classifiche (alle quali penserà l'apposita Giuria) non può essere sfuggita agli spettatori la gustosa satira del carro « I lumaconi »: caricaturali simboli di ogni lentezza burocratica. Nè meno riusciti sono parsi il carro «Vengo anch'io» ispirato alla ben nota canzone di Jannacci, e il carro «Dalla A alla Z», ricco di personaggi della cronaca e dello spettacolo e (poteva mancare?) il carro « I contestatori » sulla cui attualità non possono esistere dubbi.
Una novità era poi rappresentata dai quattro mini-carri: una specie di concentrato dei quattro carri maggiori, e dalle pittoresche bande musicali, intervenute anche dalla riviera, ligure, insieme alla ormai veterana Musica Arabita. Sulla terrazza del Pincio, per la delizia dei buongustai, ha funzionato a pieno ritmo «L'Angolo dei Ghiottoni » dove si sono potute degustare le più tipiche specialità gastronomiche locali.
Non è mancato, logicamente, il tradizionale «getto», che ha ricoperto di cioccolate e caramelle la folla degli spettatori e ha rinnovato fra tribuna e carri la simpatica «battaglia» a colpi di dolciumi. A sera, luminaria generale con i carri sfavillanti di mille colori e la Porta Maggiore ricoperta di lampade colorate e di festoni. La bella manifestazione popolare (tempo permettendolo) sarà ripetuta oggi pomeriggio e non c'è motivo per dubitare di un suo nuovo e grandioso successo.

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Carnevale bis: un successo
Migliaia di turisti hanno assistito alla sfilata dei carri - Appuntamento per tutti per il mese di agosto per l'edizione estiva

Girandole di luci, festoni multicolori, risa e canti hanno dato l'addio (seppure per poco tempo) al tradizionale Carnevale dell'Adriatico che ha sfilato per la seconda volta lungo il viale Gramsci di Fano. Un addio che aveva tutto il sapore di un lieto «arrivederci» dato che nessuno delle migliaia di spettatori che per l'occasione si sono portati a Fano mancherà per il mese di agosto nel lungomare della Sassonia per ripetere la bella esperienza del Carnevale estivo.
Già nella cronaca della prima nostra meraviglia per la ottima organizzazione che la Società Carnevalesca era riuscita a mettere a punto per ridonare alla tradizionale manifestazione fanese quel brio e quella grandiosità che da anni si stavano ricercando per riportarla all'antica grandezza. Ebbene, dobbiamo riconoscere che ancora non avevamo detto tutto perché martedì la sfilata ha raggiunto un successo mai visto.
Il rilancio del carnevale è avvenuto proprio in questo 1969, quando già si era ventilata l'idea di sopprimerlo. Forse, è stato per questo, invece che tutti si sono impegnati al massimo (dai carristi, ai bozzettisti, dai dirigenti agli operai. ai macchinisti, ai tecnici delle luci) ed hanno dato il massimo superando così ogni più rosea previsione.
E' vero che il tempo è stato clemente e che la neve e la pioggia hanno avuto rispetto del lungo lavoro speso dalle decine di fanesi impegnati nella grandiosa opera, ma veramente mai come quest'anno avevamo visto così affollati e «incandescenti» i viali dove si è svolta la manifestazione alla quale hanno preso parte numerosissimi turisti.
Le porte d'ingresso che davano verso la stazione delle ferrovie o quelle sulle nazionali Adriatico e Flaminia sono state prese d'assalto dai visitatori che a fiumi si sono riversati senza sosta lungo il percorso dei mastodontici carri. E l'allegria non ha mancato a poco a poco di contagiare tutti, grandi e piccini, e creando una atmosfera da «ludi carnevaleschi» specie al passaggio delle grandi costruzioni di cartapesta allorquando l'aria è stata attraversata da centinaia e centinaia di dolciumi, di baci, di caramelle, che hanno sommerso il pubblico in una pioggia di dolci «delizie».
Un successo, quindi, che avrà fatto fregare le mani con soddisfazione ai dirigenti della Carnevalesca e che ci auguriamo possa essere di lieto auspicio per le prossime edizioni, quando ancora nuove idee, nuove iniziative dovranno essere messe in atto per rinnovare ed ingigantire ancora una volta quello che dovrà diventare uno dei Carnevali più famosi d'Europa.
Auspichiamo, soprattutto, una corale partecipazione di tutta la popolazione fanese, alla quale, forse, fino ad oggi, è stato sempre preclusa la possibilità di esprimere le proprie convinzioni, dovrà diventare, insomma, veramente popolare, con tutti i vantaggi che comporta l'essere tale.
Quest'anno, si è cercato di responsabilizzare i negozi della città, organizzando una mostra vetrine, e dobbiamo dire con un successo assai tiepido e poco convincente. Ma, forse, tutto sta a cominciare perché siamo certi che i fanesi sono i primi a compiacersi della buona riuscita della manifestazione e l'orgoglio di aver avuto un «buon» carnevale, non è stato mai esclusiva dei soli dirigenti ma di tutta la popolazione di Fano.
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I vincitori del concorso "Carnevale dell'Adriatico"

Al primo posto "Vengo anch'io" con 495 punti – Seguono: "La protesta" (475), "Dall'A alla Z" e "I lumaconi" (455)

Alla presenza del Sindaco di Fano, Rino Giovanetti, dei dirigenti della Società carnevalesca e di un folto pubblico, ha avuto luogo, domenica scorsa, nella Sala Consiliare del Comune, la premiazione dei vincitori dei concorsi abbinati alla manifestazione del Carnevale dell'Adriatico. Al termine della cerimonia è stata consegnata al maestro Enzo Berardi, direttore ed animatore del complesso folcloristico " Musica Arabita ", una medaglia d'oro in riconoscenza della sua oltre trentennale attività. La classifica parziale dei quattro mastodontici carri allegorici vede in testa " Vengo anch'io " con 495 punti; seguono " La protesta " con 475 punti, " Dall'A alla Z" con 475 punti e " I Lumaconi " con 455. I mini carri sono stati invece così classificati: con 178 punti " Vengo anch'io " e "La protesta ", con 185 punti " I lumaconi " e con 177 punti " La bugia ". I premi del " Carnevale in vetrina ", di cui si auspica una maggiore diffusione nei prossimi anni sono andati a: per l'abbigliamento alla Ditta G. Nardini (premio Camera di Commercio); Boutique alla Ditta Maddalena Babini (premio Associazione prov. Commercianti); calzature alla ditta Giuseppina Spinaci (premio Cassa di Risparmio); confezioni alla ditta Elio Salucci (Premio E.P.T.); giocattoli-plastica alla ditta Fenzi (premio Provincia); ottica alla ditta De Ros (premio A.A.S.); e per i tessuti alla Ditta Morenzetti Ada (Coppa Comune di Fano). I premi per le migliori mascherine del Festival dei bambini sono andati a:
1) Battistelli Giovanna con "Reginetta degli stivali", punti 100;
2) Mazzola Federico con "Il torero", p.93;
3) ex equo Antonioli Dimitri con "Incantatore di serpenti", "Principe azzurro", p. 92.
Per la miglior coppia mascherata del veglione-concorso sono risultati vincitori i signori Salbitano-Siniballi con "Caterina de Medici ed il Paggio".
Infine è stata resa nota la graduatoria di merito dei concorrenti al concorso "Esprimiamo il carnevale" riservato agli alunni delle scuole. Per i sei anni: Lorenzetti Mauro e Schiavoni Fabrizio; per i sette anni: Occhialini Lorenzo e Falcioni Roberto; atto anni: Uguccioni Marco e Dionisi Mariella; nove anni: Torcoletti Alba e Mei Giulia; dieci anni: Raboni Rosa Anna e Balducci Luciano; undici anni: Volpini Daniele e Isotti Daniele; dodici anni: Giacomini Francesco e Bonci Harold ed infine per i tredici anni Bilancioni Aldo e Fiorani Patrizia.

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EDIZIONE ESTIVA
Bagliori e bikini al carnevale di Fano
Riuscitissima la sfilata dei carri allegorici – Consumati quintali di pesce – Berto perde la mamma

Fano, 11 agosto. Ogni anno, d'agosto, si ripete derogando ai principi del calendario ambrosiano, il Carnevale estivo nella città della Fortuna. E' una manifestazione che ha ormai del rituale più che del folkloristico e dà modo a indigeni e turisti di convenire da ogni dove al lungomare di Fano al gioioso grido del Magnifico: "Chi vuol essere lieto sia del doman non v'è certezza".
Lo spettacolo ha avuto inizio con lieve ritardo. Nessuno doveva mancare ad applaudire il caratteristico gruppo de "La Castellana di Filottrano" coi suoi pargoletti saltellanti alle spensierate note di musica carnascialesca e i loro maestri un po' meno arzilli, ma pur sempre in gamba e sorridenti.
Ed ecco, attesissimo, il primo gigante di cartapesta: "Vengo anch' io". "No, tu no!" avrebbe obiettato Enzo lannacci. "E invece sì" ha replicato il folto pubblico seguendo il carro in preda all'entusiasmo, mentre il complesso de "I looks" ha accompagnato al frenetico suono delle chitarre elettriche la sfrenata danza dei giovani virgulti fanesi felicemente accoppiati a deliziose ragazzotte dai bikini, sgargianti, succintissimi.
E' sopraggiunto, quasi a ruota, il secondo carro: "La protesta". Iscrizioni di ogni sorta, inneggianti a Marx e Mao, hanno incitato alla vera e propria esplosione… del buonumore. Un pizzico di droga, un po' di sesso e il gioco è fatto. E' la filosofia del piacere che, in un clima tanto effervescente, non è parsa guastare.
E' entrata poi in azione la Musica Arabita (Enal) di Fano. Fondata nel 1923 è giunta all'era spaziale accolta ovunque col massimo favore. Gli spassosi strumenti, nella loro forma originale, si sono fusi armonicamente nei ritmi più moderni e hanno permesso alla simpatica bambina, mascotte degli orchestrali, di offrire un saggio della sua bravura, danzando ininterrottamente col fresco sorriso perennemente disegnato sulle labbra.
E' stata quindi la volta di "Dall'A alla Z". A cavallo di un'enorme H con tanto d'occhi, una brunetta con lo sguardo languido ha lanciato baci (non Perugina per il momento) a non finire. Il complesso de "Gli spensierati" ha accompagnato le sue effusioni al suono degli ultimi successi.
Particolarmente applaudito l'ultimo carro: " I lumaconi ", per via d'una formosissima e flessuosa biondina, eccezionalmente esperta nello "shake" (ha forse ecceduto nella danza del ventre, ma gli spettatori hanno dato segno di apprezzare anche questo). Qualcuno ha gridato: "Dài Josephine!" (non potremmo giurare che fosse realmente il suo nome) e la figliola ha seguitato a dimenarsi convulsamente agitata dalla musica de "I Loodwig".
I carri si sono snodati, poi, in un secondo passaggio, e un terzo e un quarto e così via. Una grandinata di dolciumi si è abbattuta sulla folla che ha continuato a gremire il viale Adriatico fino a ora di cena, consumata a base di vincisgrassi di Cartoceto, seguiti da un ottimo piatto di salsiccia di Castelvecchio o di fagiano da Fenile o, per coloro che amano la degustazione del pesce, dai succolenti spiedini di Fano. Il tutto con contorno di pomidori fanesi alla griglia innaffiati dal soave Bianchello del Metauro.
Ad un tratto la voce del diffusore ha richiamato l'attenzione dei presenti: "Si trova presso la direzione un bambino che dice di chiamarsi Berto. E' di Torrette di Fano. I genitori sono pregati di venirlo a riprendere al mercato del pesce".
I carri illuminati hanno seguitato il loro gaioso carosello empiendo l'aria di spensieratezza.
L'altoparlante ha fatto nuovamente udire la voce dello speaker (è sembrata leggermente alterata): "Se i genitori sono interessati (allusione?) insomma che vengano a riprendersi il loro bambino. Ripetiamo: dice di chiamarsi Berto... E dice anche, il bambino che il nome della mamma è Maura". "Eccola che arriva" esclama lo speaker con una punta di trionfo nella voce. E il pubblico ha seguito, commosso, il ricongiungimento familiare.
Infine il cielo di Fano, illuminato a giorno dai "bengala" e da mille bagliori vestiti di lamè dello spettacolo pirotecnico, ha salutato anche per questo anno il Carnevale estivo.

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Appello dell'Ente Carnevalesca
Si cercano vecchie foto o manifesti del carnevale in vista del centenario della manifestazione fanese

Fano, 8 novembre L'Ente Carnevalesca di Fano, nell'ambito delle manifestazioni in programma per il « Centenario » della sua fondazione, intende allestire una mostra fotografica retrospettiva dei carri allegorici, delle mascherate, dei pupi, delle bande musicali ecc. che hanno allietato per un secolo la vita della nostra città. A tale scopo l'Ente Carnevalesca, che a causa di varie vicende, ha perduto buona parte del suo archivio fotografico, rivolge un invito a tutti i cittadini perché collaborino. A tutti coloro che, rendendosi conto del valore storico-sociale di tale iniziativa, aderiranno cortesemente all'invito della Carnevalesca segnalando il materiale posseduto, verrà rilasciato un attestato di benemerenza dall'Ente stesso. Le segnalazioni o eventuali depositi di materiali devono essere effettuate presso la Segreteria dell'Ente Carnevalesca di Fano, via Papa Giovanni XXIII dalle ore 18 alle ore 19.



Cronaca del 1970
DOPO CENTO ANNI E' SEMPRE UN CARNEVALE GIOVANE

La grandiosa sfilata dei carri a Fano è riuscita secondo la tradizione - La antica frenesia carnascialesca però è un semplice ricordo - Lancio di dolciumi, botti, fuochi d'artificio e «musica arabita» - Molti spettatori
Fano, 9 febbraio
(m. f.) - Cent'anni d'età costituiscono indubbiamente un bel primato, nè si può negare che il Carnevale di Fano li porti con «giovanile» baldanza. La grandiosa sfilata di ieri domenica (di cui domani si avrà la replica) è pertanto riuscita secondo le migliori tradizioni, anche se molta dell'antica frenesia carnascialesca è ormai un semplice ricordo e argomento di rimpianto da parte di molti « matusa » sentimentalmente e tenacemente legati a tutto un clima e ad un folclore decisamente superati.
Una chiara volontà e un impegno di rinnovamento, in contrasto con i ferrei limiti imposti dal bilancio, si sono comunque notati nella generale impostazione dei programmi e nello sforzo di proporre nuove soluzioni e nuovi soggetti per la sfilata dei carri allegorici.
Le migliaia di spettatori che hanno gremito il lungo percorso di viale Gramsci hanno avuto la lieta sorpresa di assistere ad una sfilata assai curata e vivace, dominata dalle quattro «macchine» di Del Monte, Ferretti, Ghiandoni e Pacassoni, alternate a complessi caratteristici, a vecchie autovetture, landò e mascherate del corteo alle spalle del carro con il trono del «Re del carnevale».
A conclusione il tripudio canoro e sonoro della immancabile Musica Arabita alla quale erano affiancati il sindaco della città ed il presidente della Carnevalesca. Senza volerci sostituire alla Giuria che sarà chiamata ad emettere il giudizio di merito relativo ai quattro grandi carri, desideriamo riconoscere la novità del carro «New Carneval» di Pacassoni che ha nettamente tagliato i ponti con qualsiasi tradizione compositiva del passato ricorrendo a soluzioni figurative e meccaniche di una certa efficacia. Agli altri concorrenti va il merito invece di aver saputo trovare soggetti particolarmente estrosi e di averli realizzati in buona maniera.
Più spettacolare che mai, poi, il getto dei dolciumi che ha impegnato in vere e proprie «battaglie» il pubblico e le maschere «arroccate» sui carri e soprattutto grandiosa e degna di un «centenario» la luminaria di tutta la zona monumentale dell'Arco d'Augusto e di Porta Maggiore dove era stato allestito un fornitissimo «angolo dei ghiottoni»; sosta ideale per la degustazione delle più tipiche specialità della città e dell'entroterra fanese. Hanno completato il tutto i «botti» e le cascate colorate dei fuochi d'artificio, opportunamente riproposti per fare da cornice luminosa e rumorosa all'ultima sfilata.

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Carnevale: mostra di bambini

Quando si va ad un'esposizione di disegni fatti da bambini non si dovrebbe avere il preconcetto di guardare le opere con l'occhio severo del critico d'arte. E questo è soprattutto valido per la mostra che si tiene in questi giorni nella sala di S. Maria Nova in cui i disegni esposti sul tema «carnevale» non possono essere compresi pienamente se non si colgono senza pretese artistiche, la spontaneità l'estro creativo, la fantasia bizzarra e fertile che li caratterizzano.
E i giudici che hanno scelto, fra centinaia, i disegni da esporre, hanno voluto seguire proprio il criterio di premiare i lavori più genuini, prescindendo dalla presenza o meno di tecnica che non si può pretendere in bambini che non superano i 13 anni. Per questo sono stati cestinati molti disegni in cui era intervenuto chiaramente lo zampino di qualche madre troppo zelante o che si risolvevano in un'impersonale brutta copia delle solite figure tolte dai libri. Altrimenti sarebbe venuto meno tutto il valore di questa simpatica manifestazione che non cerca geni precoci ma vuol mantenere vivo nei bambini l'amore per il carnevale. Commoventi sono i disegni dei più piccoli per quel modo tipicamente infantile di rovesciare le leggi della prospettiva con carri enormi trainati da minuscoli trattori e omini striminziti che sembrano muoversi a mezz'aria.
Alcuni sono stati influenzati dalle recenti imprese lunari, forse molto più degli adulti ormai indifferenti, ed hanno immaginato gli astronauti in maschera su di una luna che è tutta un carnevale. Altri hanno rappresentato lo spirito pazzo di questi giorni nei faccioni grotteschi dei pupi che mostrano la lingua con piglio birichino. Dappertutto nevicate di coriandoli e stelle filanti in un carosello di colori vivaci e d'allegria. E nella loro spontaneità sono dei veri piccoli capolavori che è giusto premiare esponendoli; fra l'altro già parecchi hanno chiesto se è possibile acquistarne alcuni a conferma della tesi che la fantasia, quando è genuina, anche senza tecnica, può creare qualcosa di simpatico.

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Primo "Scacco al re"
Di un soffio Ferretti ha preceduto "New Carneval" – La cerimonia della premiazione a Fano – Il Festival dei bambini

Il carnevale 1970 si è definitivamente concluso per Fano con la distribuzione dei premi avvenuta domenica scorsa nella sede del Comune. L'atmosfera non era così carica di aspettativa come negli scorsi anni perché l'organizzazione aveva già reso noto, in una precedente seduta, il nome dei vincitori onde evitare le accese discussioni tra premiati ed esclusi, che ogni anno si ripetevano in questa occasione e che, in fondo, la rendevano particolarmente "agitata". Il presidente della società carnevalesca Roberti, ha preso per primo la parola tracciando una breve storia del carnevale fanese, se non dalle origini che si perdono nella notte dei tempi, dal 1870 anno della fondazione ufficiale della società La Fortuna antenata dell'attuale Carnevalesca.
Roberti ha inoltre sottolineato le difficoltà finanziarie affrontate in occasione dei festeggiamenti per il centenario, difficoltà che hanno più di una volta rischiato di mandare a monte ogni iniziativa. Sono state quindi distribuite le medaglie d'oro agli ex presidenti Solazzi, Capponi, Tecchi, come riconoscimento della loro attività nell'ambito della carnevalesca. Il sindaco è poi passato alla premiazione dei vincitori del "Festival dei bambini": il primo premio è stato assegnato, alla mascherina "Scaramacai" Claudia Negusanti, il secondo premio è stato vinto dal simpaticissimo "Paperino" Dino Stefanelli e il terzo da "Bonaventura" impersonato da Fabrizio Castellani. Premiate anche le coppie Simone e Matteo Tombari vestiti da hawaiani e i "principi" Antonioni Patrizia e Dimitri. Quindi si è passati alla distribuzione di medaglie e diplomi ai piccoli pittori in erba del concorso "Esprimiamo il Carnevale" e la premiazione dei cartelloni pubblicitari sul tema "Carnevale dell'Adriatico". Primo classificato di quest'ultima manifestazione è Dante Piermattei di Fano con la sua opera dal titolo "Campagna sepolta"; secondo è "Hollywood" di Giorgio Paniconi di Ripe (AN), terzo Pietro Cuzzoni di Roma con il suo "Ondulit" quarto "Magister" di Laura Bartolomei di Urbino, quinto Sandro Perini di Barbara (AN) con "Prova e riprova", sesta Rita Fabbri con "Tanino".
Infine l'attesissima proclamazione ufficiale del carro allegorico vincitore che è stato "Scacco al re" di Valerio Ferretti con 495 punti. Il secondo premio è andato al carro dal titolo "New Carnaval" di Pietro Pacassoni con punti 493, il terzo a Luciano Del Monte ideatore di "Colombo 70 " con 483 punti e il 4° e ultimo all'"Appollaggio" di Evaristo Ghiandoni con 480 punti.
Dopo gli applausi, le strette di mano e i sorrisi il sindaco Giovannetti ha concluso con l'augurio che il carnevale di Fano non muoia a causa delle numerose difficoltà che lo minacciano. "Poiché - ha detto - è una manifestazione che non ha nulla da invidiare al carnevale di Viareggio" ed ha salutato i presenti con un "arrivederci a quest'estate" alludendo al carnevale estivo che di nuovo vedrà Fano in maschera nella cornice del mare.



Cronaca del 1971
GRANDE FOLLA AL CARNEVALE

Dopo le paure di pioggia dei giorni scorsi un bel sole ha fatto da cornice alle sfilate dei carri del carnevale dell'Adriatico a Fano. Un'immensa folla che si calcola intorno ad alcune decine di migliaia di persone ha affollato il vasto viale Gramsci prendendo parte al getto dei dolciumi ed applaudendo calorosamente le maschere ed i complessi folcloristici. « Droghiricon » di Pacassoni, «Sesso forte e sesso debole » di Del Monte, « Sulla cresta dell'onda» di Ghiandoni e «Carnevalone» di Ferretti hanno polarizzato l'attenzione del pubblico riscuotendo enorme successo. Ma bisogna dire che anche il folto gruppo di maschere iugoslave ha saputo divertire tutti i presenti coperti di pittoresche pelli di animale che se da una parte hanno impaurito i bambini dall'altra hanno portato una nota nuova al carnevale fanese.

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La giornata di sole ha favorito una affluenza eccezionale
Trentamila spettatori per il gran carnevale

Migliaia di persone sono giunte dall'Umbria, dalla Romagna e dalle province limitrofe - Grandi applausi per i quattro carri - Il ruolo dei complessi musicali e folcloristici - L'amicizia con gli jugoslavi
Fano, 22 febbraio
Con la presenza record di oltre trentamila spettatori, facilitata in gran parte dalla bella giornata di sole, ha avuto luogo ieri a Fano il tradizionale Carnevale dell'Adriatico. Immutato nei suoi aspetti tradizionali di folclore e di spettacolo (carri allegorici, lancio di dolciumi, mascherata a piedi e bande musicali) la manifestazione è riuscita egualmente a polarizzare gli interessi delle popolazioni del circondario e delle vicine regioni dell'Umbria e della Romagna, riscuotendo quel successo che non era più lecito aspettarsi dai fanesi e da tutti coloro che sono sì legati alle tradizioni ma non al «monotono» ripetersi di una coreografìa decisamente priva di novità.
Salvo che non vogliamo considerare novità, il bellissimo gruppo folcloristico degli «Zvoncari» della città slava di Opatija, le cui maschere si rifanno ad una antica tradizione del luogo secondo la quale i pastori vestiti di pelli di pecore e recanti grossi campanacci addosso (assai vicini come aspetto ed origine ai nostri mamutones sardi) dovevano scongiurare all'epoca del carnevale la calata delle fiere tra i greggi di pecore che avevano in custodia.
Grandi applausi sono andati ai quattro carri allegorici realizzati da Alfredo Pacassoni, Luciano del Monte, Valerio Ferretti e Evaristo Ghiandoni che si contenderanno il primo premio finale, che verrà assegnato dopo la sfilata di domani martedì e quella estiva di agosto.
«Droghiricon» (una girandola di molle e ingranaggi condita con luci psichedeliche e fumate colorate) su un tema di grande attualità; «Sesso debole e sesso forte»: graziose pupe con « curve » da far girare la testa e mariti schiavi in casa a lavare piatti e pulire i pavimenti; « Carnevalone »: una satira sui retroscena del carnevale e di tutti gli interessi che vi girano intorno ed infine, «Sulla cresta dell'onda»: uomini e donne famosi caricaturalmente rappresentati in grossi palloni di gomma galleggianti su un mare in tempesta. Questa, in sintesi, la descrizione delle opere di cartapesta che sono sfilate lungo il viale Gramsci, sotto una pioggia continua di quintali di baci di cioccolata e di caramelle, su cui (come ormai siamo usi a vedere da tanti anni a questa parte) si gettavano alla conquista, giovani e vecchi litigandosene il possesso tra il divertente scherno del pubblico assiepato sulle tribune e sulle finestre delle case circostanti.
Come sempre, l'atmosfera allegra e spensierata, è stata creata dai complessi musicali e folcloristici, che avevano anche il compito di riempire i lunghi vuoti tra una sfilata e l'altra: certo il fatto più sconveniente e antipatico della manifestazione
L'ultimo «giro», è stato compiuto dai carri sfarzosamente illuminati con migliaia di lampade multicolori, mentre salivano al cielo gli spettacolari fuochi d'artificio, il cui scoppiettìo è diventato ormai indispensabile al termine del carnevale fanese. Il giorno precedente le sfilate, ha avuto luogo nella sala Morganti, una simpatica iniziativa: la trasmissione «Week-end alle 8», della RTV Zagreb si è trasferita a Fano andando in onda direttamente dalla nostra città in occasione del carnevale.
Marcello Francolini

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Una simpatica manifestazione d'amicizia fra le due rive adriatiche
Il Carnevale di Fano "in diretta" trasmesso dalla radio croata
Vi hanno partecipato gli enti comunali per il turismo di Abbazia e di Spalato, la redazione del quotidiano «Novi List» di Fiume e la rivista e in qualità di ospiti il comune, l'Ads e la «Carnevalesca» di Fano, oltre a due équipes di studentì di Fano e di Spalato
Fano, 24 febbraio
A saperlo erano in pochi che il Carnevale di Fano è stato posto direttamente in onda con la rete radiofonica iugoslava. La trasmissione «Week-end alle ore 8» della RTV Zagreb si era trasferita nella nostra città appunto in occasione della grande manifestazione fanese. Alla trasmissione hanno partecipato gli enti comunali per il turismo di Opatija (Abbazia) e di Split (Spalato), la Fidof, la redazione del quotidiano di Rijeka «Novi List» e la rivista «Studio» e, in qualità di ospiti, il comune, l'azienda di soggiorno e turismo e l'ente carnevalesca di Fano. La trasmissione «Week-end alle 8» va in onda ogni sabato dalle 8 alle 13 dalle stazioni di Zagreb a cura della rete radiofonica croata. Viene ascoltata normalmente da due milioni di ascoltatori della Croazia, ma viene captata anche nelle zone del Friuli e della Venezia Giulia ed in altre località della costa adriatica italiana ed in altre zone della Jugoslavia, cosicché la trasmissione è praticamente seguita da circa quattro milioni di radio abbonati.
L'edizione di «Week-end alle 8» che ha interessato il Carnevale di Fano, ha di particolare il fatto che per la prima volta è stata portata in onda all'estero, concretamente in Italia. Ad essa hanno partecipato due équipes dì studenti: una di Fano e l'altra di Split che hanno concorso alla interessante trasmissione attraverso un collegamento diretto dalla sala Morganti del Palazzo Malatestiano, reso ancor più vivace da un quiz a premi. Fano, il carnevale di Fano, i fanesi, questa vecchia antica città con decine di secoli di storia che si perdono nel tempo, gloriosamente antica e moderna, ha avuto sempre fraterni rapporti con i dirimpettai della costa dalmata e jugoslava. I nostri marinai, anche se qualche volta in non tante felici situazioni a causa del loro lavoro condizionate dal mare tempestoso, continuano ad essere di casa nei porti della costa slava dove spesso, trovano rifugio. E vi coltivano, pertanto, amichevoli conoscenze con i residenti in quei luoghi. E questo rispetto e considerazione affettiva, si son visti durante il Corso Mascherato quando alla sfilata dei carri allegorici, ha partecipato anche un gruppo folcloristico della città balneare di Opatija, denominato «Zvoncari», ovvero «Campanacci». E' stata, questo, un'altra lodevolissima iniziativa della Società culturale del comune di Rijeka, con la collaborazione del Comune, dell'Azienda di soggiorno e della Società carnevalesca di Fano.
I «Zvoncari» hanno destato grande interesse e curiosità. Le loro maschere si rifanno ad una antica tradizione del luogo, .secondo la quale i pastori vestiti di pelli di pecora e recanti grossi campanacci addosso, scongiuravano in determinate epoche dell'anno, coincidenti col Carnevale, la calata delle fiere tra i branchi delle pecore che avevano in custodia. Il complesso jugoslavo degli «Zvoncari», che per la prima volta si è recata all'estero, ha trovato a Fano calorose accoglienze, determinate anche da un soggetto così lontano dalle nostre tradizioni. I fanesi, a loro volta, custodi da oltre duemila anni del Tempio della Fortuna, augurano ai loro ospiti ed ai «Campanacci» quei favori di cui la Dea chissà per quale stizza, non sempre è larga con gli attuali abitanti della antica Fanum Fortunae.

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Classifica parziale del carnevale dell'Adriatico

Durante una simpatica cerimonia la società carnevalesca di Fano ha reso pubblica la decisione del giurì per la classifica invernale dei 4 carri allegorici che hanno partecipato alle due sfilate di domenica e martedì scorso. La classifica è la seguente: 1) « Droghiricon » di Pacassoni, punti 563; 2) «Carnevalone» di Ferretti, punti 460; 3) «Sulla cresta dell'onda» di Ghiandoni, punti 452; 4) «Sesso forte e sesso debole» di Del Monte, punti 425. La graduatoria finale verrà resa pubblica nel mese di agosto dopo la manifestazione estiva. Durante la stessa cerimonia sono stati consegnati premi e diplomi ai bambini partecipanti al concorso di disegno «Esprimiamo il carnevale». Hanno presieduto la cerimonia il presidente della società carnevalesca Gustavo Roberti e, in rappresentanza del sindaco, l'assessore Enzo Cicetti.

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Soltanto "Droghiricon" si è salvato dal grigiore

Come abbiamo già riferito, nella sala San Michele ha avuto luogo la cerimonia della premiazione dei vincitori dei concorsi abbinati al Carnevale dell'Adriatico. Prima della consegna delle medaglie e diplomi, hanno preso la parola Gustavo Roberti, presidente della Società ed Enzo Cicetti, assessore alle finanze del Comune, in rappresentanza del Sindaco.
Il primo ha espresso il pensiero della società, secondo cui la manifestazione fanese non è affatto in via di decadimento, ma necessita solo di idee nuove da uomini nuovi. Il secondo ha auspicato una sempre miglior vita alla manifestazione stessa, augurandosi che possano quanto prima essere esauditi i desideri del consiglio direttivo dell'Ente.
Poco dopo, sono stati gli stessi Roberti e Cicetti a consegnare agli interessati i riconoscimenti, mentre veniva resa nota anche la classifica parziale (riferita quindi alla sola sfilata invernale) dei carri che hanno sfilato nei giorni di domenica e martedì. Primo con 563 punti è risultato "Droghiricon" di Alfredo Pacassoni, secondo con 460 punti "Carnevalone" di Valerio Ferretti, terzo con 452 punti "Sulla cresta dell'onda" di Evaristo Ghiandoni e quarto "Sesso forte e sesso debole" di Luciano del Monte con 425.
Come si vede dai punteggi, il Giuri è stato estremamente severo, tanto è vero che, salvo il primo, gli altri tre carri sono tutti sotto al minimo del punteggio: il che sta a significare che hanno subito pesanti penalizzazioni. Per risollevare le sorti, quindi, Ferretti, Ghiandoni e Del Monte dovranno mettercela tutta nella manifestazione estiva, alla fine della quale verrà stilata la classifica definitiva. Effettivamente, bisogna riconoscere, che il solo Pacassoni è riuscito a dare al suo lavoro un aspetto originale e dignitoso, con movimenti e brio degni delle migliori tradizioni. Soprattutto il brio, assente in tutti gli altri carri, ha avuto parte essenziale nella vittoria: grazie all'allegria e all'affiatamento della numerosa e simpatica compagnia di ragazzi e ragazze che non si è mai fermata un momento, per creare l'atmosfera.

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EDIZIONE ESTIVA
CARNEVALE ESTIVO A FANO

Oggi sul lungomare di Sassonia tradizionale edizione del Carnevale Estivo dell'Adriatico e la Sagra delle Sagre. La manifestazione, troppo nota per aver bisogno di commenti supplementari, altro non è che la riedizione del Corso Mascheralo che si è già svolto nel mese di febbraio, con in più la presenza dei numerosi stands gastronomici che offrono le specialità tipiche dei paesi dell'entroterra fanese. E' il doveroso omaggio che l'Ente «Carnevalesca», insieme all'Azienda di Soggiorno vogliono tributare ai numerosi turisti italiani e stranieri che passano la loro estate lungo la riviera Adriatica.
I festeggiamenti del Carnevale d'estate, già in atto da alcuni giorni con lo svolgimento di manifestazioni sportive, culmineranno sabato e domenica: per sabato infatti è prevista l'apertura degli stands gastronomici sul lungomare di Sassonia, dove saranno organizzati balli popolari con la partecipazione di alcuni complessi musicali e folkloristici. Domenica, poi, sfilata di carri allegorici di maschere, con l'ormai tradizionale getto di dolciumi e gran finale con luminarie e spettacolo pirotecnico. Questo il programma odierno: ore 17,30 prima sfilata dei carri allegorici «Paganin el pesciarol»; «Carnevale drogato», «Il Carnevalone», « Sesso debole - sesso forte», «Sulla cresta dell'onda», preceduti dai caratteristici gruppi folkloristici «La Libecciata » di Viareggio e la «Musica Arabita» di Fano.
Ore 18,30, seconda sfilata con lancio di dolciumi. Ore 19,30, terza sfilata dei carri illuminati. Ore 21, cene, canti e balli nei parchi gastronomici. Ore 22,30, fantasmagorico spettacolo pirotecnico. Viva attesa anche da parte dei «carristi» che verranno premiati dopo l'esito delle sfilate odierne. ...



Cronaca del 1972
Fano: il solito strepitoso successo
In 30.000 al Carnevale dell'Adriatico

FANO, 13 — Favorito da una giornata di bel tempo si è svolto oggi pomeriggio, con inizio alle ore 15,30, il primo dei due corsi mascherati in programma nel cartellone del Carnevale dell'Adriatico '72. Prima di parlare dei carri allegorici e del successo ottenuto dalla manifestazione, sarà opportuno soffermarsi sia pure in breve, sulle novità che i festeggiamenti del carnevale di quest'anno prevedevano. Per la prima volta in oltre cento anni di attività, l'Ente Carnevalesco, patrocinatore dei corsi mascherati, ha deciso di apportare una innovazione al percorso e di arricchire il numero di complessi partecipanti alla sfilata. Non più il viale Buozzi solamente, ma un percorso anulare che comprendeva anche la parallela via Palazzi e le due strade che mettono in comunicazione i viali. Ciò per consentire al pubblico, sempre numerosissimo, di potersi muovere con maggior libertà in un'area più che raddoppiata.
La seconda innovazione è costituita dalla presenza di numerosi complessi folkloristici e mascherati che, aggiunti ai tradizionali carri allegorici, al «pupo» e alla «Musica Arabita», coprivano per intero il percorso senza lasciare un momento di tregua all'interesse dei presenti. Il risultato è stato certamente soddisfacente, poiché il pubblico, pur se è affluito più o meno con la stessa consistenza numerica degli anni i passati (circa 30 mila le persona anche oggi presenti), si è indubbiamente divertito di più e soprattutto ha visto eliminate quelle lunghe e noiose pause a cui era abituato nelle edizioni scorse.
E veniamo alla manifestazione: in testa il «Pupo», il simpatico personaggio simbolo ormai tradizionale del Carnevale fanese, che oggi è giunto completamente ricoperto di bende e ingessature, poiché, come aveva annunciato nei giorni scorsi con una poesia in vernacolo, aveva subito un incidente automobilistico e perciò era stato assente il giorno di giovedì grasso. Poi i carri, ognuno con la sua mascherata a piedi.
Questi i titoli: «Sulla strada», di Evaristo Ghiandoni, una visione carnevalesca di ciò che accade per la presenza di auto, moto ed altri veicoli, sulle strade di tutto il mondo; «L'inquinamento», di Luciano Dal Monte, un tema attualissimo sviluppato in un carro nel quale l'inquinamento è rappresentato da un grosso mostro che fagocita e guasta tutto ciò con cui viene in contatto; «Ping-pong», di Valerio Ferretti rappresenta la ormai storica partita giocata tra cinesi e americani e, infine, «La civiltà tecnologica», di Pietro Pacassoni, in cui un gigantesco robot schiaccia e distrugge le civiltà più famose rappresentate da monumenti altrettanto famosi.
Oltre ai carri la sempre simpatica «Arabita», il complesso di Cerreto d'Esi, e gli sbandieratori di Ferrara che hanno ottenuto uno strepitoso successo. Dopo il primo giro che si è compiuto tra i canti e le musiche, si è svolta la seconda sfilata, quella caratterizzata dal «getto» di dolciumi. Quintali e quintali di cioccolatini e caramelle sono stati lanciati a piene mani dai carristi lungo il percorso.
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700 maestri al carnevale SINASCEL

FANO, 15 — Il carnevale del maestro, organizzato con la consueta signorilità dalla sezione del Sinascel di Fano ha fatto registrare un eccezionale concorso di insegnanti e loro familiari, provenienti da vari centri della provincia. I presenti, in un accogliente e capace locale di Centinarola, sono stati, a soddisfazione e merito dei promotori, circa settecento. Giorgio Valentini, Mario Alegi, Manlio Giovannelli, Gianfranco Ago, Adelaide Cardelli, Orlando Donato ed il gruppo dei giovani hanno vivificato la serata.

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Fano: in 50.000 alla replica della sfilata

FANO, 16 — Una giornata splendida, una temperatura molto mite, una folla strabocchevole dell'ordine di oltre 50.000 persone hanno costituito la meravigliosa cornice della seconda sfilata del carri allegorici che hanno concluso oggi le manifestazioni del carnevale dell'Adriatico 1972. Oltre alla clemenza del tempo l'affluenza di una folla così strepitosamente numerosa è stata favorita dal fatto che nella giornata di martedì grasso non ci sono nelle zone vicine manifestazioni che possano in qualche modo creare un certo antagonismo col carnevale fanese.
I risultati non sono certamente mancati: le strade della città sono state percorse per tutta la giornata di oggi da lunghissime file di automobili provenienti un po' da tutti i centri delle Marche, dell'Umbria e dell'Emilia. C'era, naturalmente, anche chi proveniva da più lontano, compreso un gruppo di jugoslavi di Abazia i quali, dopo avere ospitato nella loro città la «Arabita», non hanno resistito al desiderio di vedere il più bei carnevale della riviera adriatica.
Durante il periodo in cui sono sfilati i carri molti chilometri di. strade cittadine sono stati occupati da auto posteggiate, mentre dalla stazione ferroviaria ogni treno in arrivo nelle prime ore del pomeriggio lasciava nella nostra città centinaia e centinaia di persone. Un carnevale vecchia maniera dunque, per guanto riguarda l'affluenza di pubblico che ha premiato gli sforzi degli organizzatori. Anche lungo il nuovo percorso le cose sono andate meglio di domenica scorsa, in quanto tutti gli inconvenienti di manovra registrati nella prima sfilata sono stati tempestivamente eliminati.

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IERI LA FESTOSA PREMIAZIONE
Il carnevale di Fano alla "Civiltà tecnologica"

Presso la sala S. Michele di Fano si è tenuta questa mattina la solenne premiazione dei carri allegorici partecipanti alle manifestazioni del carnevale dell'Adriatico 1972. Questi i risultati: 1° "Civiltà tecnologica", di Pacassoni, punti 531; 2° "Ping pong", di Ferretti, 511; 3°. "Inquinamento", di Del Monte, 458; 4°. "Sulla strada", di Ghiandoni, 456.
Sono stati anche premiati i bambini vincitori del "festival mascherato" e del concorso nazionale di disegno "Come vedo il carnevale nel futuro". Ecco le graduatorie. Festival dei bambini: maschere singole:
1°. Barbara Lodovichetti (frutto esotico);
2°. Elena Morosini (sveglietta);
3°. Cristiano Fuligni (cico-bum);
4°. Federica Fuligni (la conchiglia e la perla).
Maschere coppie:
1° Luca Cardarelli e Valeria Candiracci (omaggio al rinascimento);
2°. Nicola Chiari e Giuseppe Rondina (i cricchi);
2°. ex aequo Alfonso Orazi e Sabrina Piccoli (Jonny ed Alice).
Mostra di disegno: I elementare: 1° Piergiorgio Ciaramicoli (sc. elementare del Carmine); 2°.Barbara Bernabucci (sc. elem. Poderino); 3° Giovanni Cornacchini (sc. elem. Poderino); II elementare: 1°. Massimo Facchini (sc. elem. "Mare"); 2° Elisa Di Demetrio (sc. Elemen. L. Rossi); 3°. Tiziana Baronciani (sc. elem. "Mare"). III elementare: 1°. Cristina Vecchioni (sc. elem. Perticari di Pesaro); 2° Fabio Vitali (sc. elem. del Carmine - Fano); 3° Luciano Battistini (sc. elem. Roncosambaccio). IV elementare: 1° Valeriano Landini (sc. elem. F.Corridoni); 2° Fabio Calzavara (sc. elem. F. Corridoni); 3° Raffaele Torregrossa (sc. elem. F. Corridoni). V elementare: 1° Mariangela Massa (sc. elem. del Carmine); 2°. Emilio Poloni (sc. elem. "Mare"); 3° Paola Muratori (sc. elem. del Carmine).
I media: 1°. Giampiero Dini (sc. med. Carnevali, S.Angelo in Vado); 2° Andrea Corsaletti (ist. st. " A. Apolloni ", Fano); 3°.Gabriella Piobbici
II media: 1° Adriano Paterniani (ist. st. " A. Apolloni); 2°. Daniela Maggiori (ist. st."A. Apolloni"); 3°. Maurizio Lorenzoni
III media: 1° Flavio Nastuzzi (sc. med. st. n. 2, Cesena); 2°. Marco Vitali (ist. "Apolloni"); 3° Luigi Giombetti.
Sono stati inoltre segnalati 50 disegni di ragazzi e ragazze di scuole elementari e medie di Fano, Ancona, Saltara, Pesaro, Cesenatico, Treviso, Orciano, Fossombrone, Barchi, S. Angelo in Vado e Mercatello sul Metauro.

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MARTEDÌ' A FANO ASSEMBLEA GENERALE
Roberti lascia la Carnevalesca

Una circolare del presidente uscente ai soci - Esortazione affinchè il patrimonio folkloristico non vada perduto
Fano, 27 maggio Per martedì 30 maggio, alle 21,15, è convocata l'Assemblea generale della Carnevalesca per discutere il seguente ordine del giorno: Relazione morale e finanziaria; nuova data della manifestazione estiva 1972, rinnovo delle cariche per il triennio 1972-75, varie ed eventuali.
Il Presidente uscente cav. Gustavo Roberti ha inviato ai Soci la seguente circolare: « Scade il nostro mandato: con ottimismo ed entusiasmo ci presentiamo avanti il consesso di tutti i Soci certi di aver fatto, sino in fondo, e nei limiti delle nostre possibilità, tutto quanto era da compiere per il bene della Carnevalesca e della nostra Fano. Con entusiasmo, perché con l'edizione invernale del Carnevale dell'Adriatico 1972, malgrado incomprensioni e la mancanza di aiuti finanziari, promessi e mai arrivati, si sono creati i presupposti per un futuro grande Carnevale sul piano nazionale. Il Consiglio direttivo, allo scadere del suo mandato, si sente sereno e tranquillo, anzi lieto di aver dato alla città di Fano, a tutti i suoi cittadini, a quanti assistono alla massima manifestazione fanese, un tipo rinnovato di Carnevale che, pur dovendo esser rivisto in qualche suo aspetto dal futuro Consiglio direttivo, sarà vitale solo che non venga a mancare quella collaborazione che sempre c'è stata con le Autorità tutte.
Sta a voi Soci, voi simpatizzanti, a voi fanesi tutti, far sì che il Carnevale di Fano resti a Fano, perché cento anni di attività folkloristica e popolare a vantaggio della città non vadano perduti per apatia, perché, proprio ora che il Carnevale ha raggiunto traguardi impensabili non lo portino via altre città, a loro vantaggio turistico economico e propagandistico».
Probabilmente il cav. Gustavo Roberti chiederà di non essere più eletto; motivi di lavoro e di salute gli impedirebbero di continuare a dedicare alla Società l'interesse e la grande passione che sinora ha profuso. Il dinamismo, l'amore di Roberti per la sua città e per la « sua » Carnevalesca hanno consentito a quest'ultima di risorgere dalle ceneri dell'apatia e del disinteresse, a ridare il Carnevale dell'Adriatico la possibilità di vestire abiti nuovi e più moderni. E' il miglior giudizio che si possa dare alla sua lunga e fattiva opera in seno alla Società.

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Cristiano presidente della Carnevalesca

FANO, 17 giugno — Adolfo Cristiano è il nuovo presidente dell'Ente Carnevalesca di Fano: il neo-eletto e tutto il consiglio direttivo resteranno in carica per il triennio 1972-75 e dovranno sobbarcarsi il duro compito di rilanciare definitivamente, sia come spettacolo a sé stante, sia come manifestazione caratterizzante turisticamente la città, il Carnevale fanese. Il Carnevale estivo è ormai imminente: dal 1.o al 9 luglio prossimi una serie di spettacoli per giovani e anziani, di avvenimenti sportivi, di musiche e di manifestazioni gastronomiche, faranno da ambasciatrici al tradizionale corso mascherato; le iniziative e le nuove idee, il considerevole sforzo finanziario, cui assieme a Carnevalesca e Azienda di soggiorno, parteciperà in modo rilevante anche il Comune, inducono a ritenere che Fano, sia pur in un settore limitato, stia finalmente per uscire dal suo tradizionale immobilismo.
Questa la composizione del nuovo consiglio direttivo della Carnevalesca: presidente, Adolfo Cristiano; vicepresidenti, Alberto Berardi e Oscar Staurenghi; amministratore, Mario Isotti; segretario, Palmerino Grinta; cassiere, Vittorio Del Curto; consiglieri, Luigi Marfori, Gustavo Roberti, Paolo Vicini, Marcello Battistelli, Giancarlo Pucci, Nazzareno Letizi, Vittorio Meletti, Giacomo Gabbianelli, Edgardo Magini, Gualtiero Mei, Franco Pelonghini e Sandro Capponi; sindaci revisori, Alberto Ginesi e Piergiorgio Baldini; sindaco supplente, Claudio Pacifici; ufficio di segreteria, Gianni Marcotulli. Fanno parte di diritto del consiglio direttivo il Sindaco di Fano, il presidente dell'Azienda di soggiorno, il presidente dell'EPT, il presidente della Cassa di Risparmio di Fano.

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EDIZIONE ESTIVA
MANIFESTAZIONI A GETTO CONTINUO NELLA CITTA' DELLA FORTUNA

Giornate intense a Fano per turisti e "indigeni"
La «settimana del carnevale» sta ottenendo un notevole successo - Enormi consensi per i «cantastorie» - L'itinerario gastronomico dei «Quattro cantoni» - Oggi clown e acrobati
Fano, 7 luglio Quest'anno si è partiti a razzo. L'Amministrazione Comunale, l'Azienda di Soggiorno e l'Ente Carnevalesco, stanno sfornando manifestazioni a getto continuo: e tutte, o quasi tutte, veramente originali tanto da scuotere dalla apatia anche i fanesi (il che è tutto dire). Sere fa ad esempio c'è stata la riuscitissima giornata, anzi serata, dell'itinerario gastronomico dei «Quattro Cantoni» e cioè nelle zone del Borgo Cavour erano disponibili porchetta, sanguinaccio e salumi; in quelle di Piazza Marcolini, trippa e ciambudéi, al Pincio, piada, prosciutto, melone e cocomero, nella zona di Porta Giulia, spiedini e bombolini.
Dappertutto in quelle strade o piazze, tavolini, seggiole, vino in abbondanza, migliaia di italiani, stranieri e naturalmente fanesi a mangiare e cantare al suono delle orchestrine. Riuscitissima veramente che ha soddisfatto pienamente per la sua originalità. Alla pista di pattinaggio, nel frattempo, proseguiva il torneo internazionale di pallavolo con squadre italiane, tedesche, polacche e cecoslovacche con migliaia di spettatori arrampicati anche sui pali dei lampioni della luce elettrica.
Nei giorni precedenti, fra le altre cose, anche una serata sulla spiaggia del Lido a sentire il fracasso delle batterie dell'Equipe 84 e le strazianti note di Mia Martini ascoltati dai rapiti giovani accoccolati a centinaia e centinaia sulla rena. Da giovedì fino a domani sabato, ci saranno le esibizioni dei Cantastorie in Piazza XX Settembre, in Piazza Amiani, al Pincio, al Lido ed in Sassonia. Per tre giorni, tutte le sere ed in tutte quelle località del centro che abbiamo detto, i cantastorie si frammischieranno al pubblico che sarà anche attore. Sono venuti cantastorie dalla Lombardia, dall'Emilia, Romagna, Toscana e Sicilia. Sono gruppi che si esibiscono in spettacoli vari che riassumono i vari generi di folk. Oggi venerdì e domani sabato, inoltre, si aggiungerà il notissimo Circo Gherardi, con le sfilate delle piccole maschere fra i Clown, eppoi al lungomare Lido col Dancing Waters, e domani sabato ancora, sempre con gli artisti del Circo Gherardi in mezzo ai villeggianti coi loro acrobati, giocolieri, clown. Per non parlare infine del Carnevale d'Estate e della Sagra delle Sagre di domenica 9 luglio sui Viali della Sassonia a partire dalle ore 17,30.
Questi sono stati e sono giorni intensi e davvero non possiamo che rallegrarci con gli organizzatori.
E non finisce tutti qui naturalmente, perché l'estate è lunga e chi viene a Fano non sa quel che e avvenuto e si aspetta qualcosa anche lui. Ci saranno gli spettacoli alla Corte Malatestiana e tutti sappiamo che son veramente di alto livello. Ci saranno Mostre di scultura e pittura, concerti lirici e cori. Non mancheranno i Balletti, fra i quali quello Brasiliano che abbiamo visto due-tre anni fa veramente strepitoso e quello Polacco. Proseguiranno i concerti d'organo, ci sarà la Festa del Mare che è uno dei pezzi forti del programma tanto è stata sempre scattante ed articolata.
Per chi non ha la mosca sul naso, per chi non vede oltre Riccione che è a due passi, anche a Fano in definitiva, mortorio del tutto proprio non dovrebbe essere quest'anno. Almeno in luglio e agosto. Qualche volta bisognerà pur accontentarsi, e se gli Enti organizzatori non riusciranno ad arrivare dappertutto, beh toccherebbe all'iniziativa privata dotare Fano di quei luoghi dove si balla al lume di candela per accontentare chi sembra non possa farne a meno.
Su proposta dell'assessore al turismo avv. Tonnini il Consiglio regionale ha stanziato per il Carnevale di Fano la somma di 5 milioni di lire.



Cronaca del 1973
Fano e Monaco unite nel Carnevale

Si è tenuta recentemente a Monaco l'annunciata manifestazione promossa dall'Azienda di soggiorno di Fano in collaborazione con la delegazione dell'ENIT e la Società Carnevalesca di Monaco (Narrhalla) che prevedeva la partecipazione del gruppo folkloristico fanese «La Musica Arabita» ai festeggiamenti per l'incoronazione della Principessa e del Principe del Carnevale di Monaco. Da notare che quest'ultima è risultato eletto Vittorio Casagrande, un italiano da molti anni residente in Germania e molto amico di Fano. La sfilata della «Musica Arabita » per le vie di Monaco è stata seguita da un pubblico numeroso e festante.
Di questa cordiale e festosa accoglienza si è reso interprete il borgomastro della città, signor Georg Kronawitter, rispondendo al messaggio di saluto rivoltogli dal presidente dell'Azienda di soggiorno di Fano, dott. Valentino Valentini. Eccezionalmente il borgomastro è sceso dalla residenza municipale nella Marienplatz per porgere il suo saluto ai rappresentanti fanesi. La stessa atmosfera festosa si è ricreata durante il gran ballo al «Deutsches Theater » al quale la « Musica Arabita » partecipava come numero principale d'attrazione e soprattutto nella Keller del Teatro ove, sino a tarda notte, il complesso ha fatto sfoggio della sua verve fra interminabili battimani e... rivoli di birra.
Tutti i mezzi di informazione hanno dato vasta eco a questa iniziativa mentre attualmente, in tutta Monaco, sono state allestite apposite vetrine dedicate al carnevale fanese. Una iniziativa che ci sentiamo di condividere pienamente, così come quella che tra pochi giorni vedrà un battello fluviale, carico di rappresentanti della Provincia e di gruppi folkloristici, tra cui di nuovo la « Musica Arabita» risalire il Reno ed attraversare varie nazioni. Il futuro di Fano — è noto — non è certamente nè industriale nè commerciale, ma solo turistico: ed è appunto in questo settore che vanno concentrate le migliori e maggiori iniziative per rendere la nostra città sempre più conosciuta ed attrezzata per reggere la temibile concorrenza di tante altre località. Qualcosa in tal senso comincia a muoversi

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Carnevale grande e piccolo: 20.000 a Fano, 5.000 a Pesaro

Un eccezionale concorso di folla si è avuto ieri a Fano per il carnevale dell'Adriatico. Circa ventimila persone si sono assiepate lungo il percorso per assistere alla sfilata dei carri che si è protratta, con le luminarie, fino alle ore 20. La manifestazione, nel suo insieme, è risultata imponente. I complessi della «Musica Arabita», dei Perseveranti di San Sepolcro, degli sbandieratori di Ferrara e le «Majorettes» di Aix-en-Provence hanno polarizzato l'attenzione del pubblico che ha avuto espressioni di viva ammirazione per le allegorie di gara. «Natura viva, natura morta», «Scalata al successo», «Mafia meccanica», «E il clown disse alla città...» sono stati accomunati in un unico grande applauso di riconoscimento. Il carnevale dell'Adriatico domani concede il bis. Sarà un epilogo confortato da una ancor più ampia partecipazione di pubblico specie se il tempo, come ieri, non farà i capricci...

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Apoteosi del Carnevale dell'Adriatico oggi con secondo corso mascherato Si prevede una nuova enorme ondata di folla dopo il successo della prima sfilata

FANO, 5 marzo
Oltre cinquantamila persone hanno assistito domenica alla prima sfilata dell'edizione invernale del Carnevale dell'Adriatico a Fano. Sin dalle prime ore del pomeriggio le vie del percorso apparivano brulicanti di folla; intorno al tracciato e sino alla più lontana periferia migliaia e migliaia di auto in sosta, sulle strade colonne di traffico ininterrotto (e decine di tamponamenti per fortuna senza gravi conseguenze). Mobilitate in gran numero le forze dell'ordine, polizia stradale, pubblica sicurezza e carabinieri, il cui impegno è stato quanto mai gravoso vista l'affluenza veramente straordinaria fatta registrare da questo carnevale 1973, uno dei più affollati degli ultimi anni. La folla, veramente incredibile, ha causato anche un certo ritardo all'inizio della manifestazione e provocato continui intralci al procedere dei giganteschi carri allegorici che facevano fatica ad aprirsi un varco in quello che era un vero e proprio formicaio umano. La sfilata che era aperta dal tradizionale «pupo» e da vari complessi folkloristici tra cui le applauditissime «majorettes» di Aix en Provence, gli sbandieratori di Ferrara (l'assoluta mancanza di spazio ha reso assai difficile eseguire i tradizionali virtuosismi con le bandiere) e la musica arabita, che celebra quest'anno il suo cinquantenario ha avuto nell'uscita dei carri il suo momento culminante.
Applauditissimi il carro ecologico «natura viva, natura morta» di Ghiandoni, quello polemico di Dal Monte «scalata al successo» quello aggiornatissimo di Ferretti «mafia meccanica» e quello che ha raccolto i maggiori consensi tra il pubblico «e il clan (clown - n.d.r.) disse alla città...» di Pacassoni. I quintali e quintali di dolciumi lanciati dai carri e dalle stipatissime tribune, il folklore delle mascherate, la sfilata con le luminarie hanno concluso nel modo più degno una giornata che si ripeterà, si prevede addirittura con maggior successo anche domani con la seconda sfilata del carnevale dell'Adriatico. ...

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INCONTRO PER 700
Carnevale del maestro

Carignano, 5 marzo - Il Carnevale del maestro, organizzato con la consueta signorilità dalla sezione del SINASCEL di Fano, ha fatto ancora una volta registrare un eccezionale concorso di insegnanti e loro familiari, provenienti da vari centri della provincia.
I presenti, in un accogliente e capace locale di Carignano sono stati, a soddisfazione e merito dei promotori, circa settecento. Giorgio Valentini, Mario Alegi, Manlio Giovanelli, Adelaide Cardelli, Vittorio Cassiani ed il gruppo dei giovani hanno vivificato la festa che oltre alle previste specialità gastronomiche ha riservato sorprese e doni per tutti. Originali riconoscimenti sono stati così attribuiti all'ospite dell'altro secolo, alla signora con i capelli più fluenti, all'invitato più alto, al... possessore del cognome strappato al mondo degli animali, all'uomo ed alla donna che hanno palesato abilità ricreative di un certo spicco e ad altri ancora.
Il complesso dello « Scacco matto », capitanato dal simpaticissimo Marini, si è espresso al meglio delle proprie possibilità non concedendo, alle danze, un attimo di tregua. La festa si è conclusa, con l'ultimo brindisi, alle prime luci dell'alba.

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L'afflusso di pubblico è stato enorme, forse addirittura ingiustificato…
Carnevale: successo di folla
La palma a "Mafia meccanica".
Il carro di Ferretti vincitore per due punti su "... e il clown". - Lo spettacolo ha lasciato in molti l'amaro in bocca - Perchè l'edizione '73 è piaciuta meno delle precedenti

Con un afflusso di spettatori valutabile (nelle due giornate) attorno alle 100 mila unità, il carnevale dell'Adriatico 1973 ha fatto registrare un sorprendente e positivo bilancio. Bilancio del tutto imprevisto e forse neppure giustificato, considerato che quella che è stata la manifestazione record per numero di spettatori fatta sinora registrare, è stata anche la più criticata e forse la più "balbettante" dal punto di vista spettacolare e folkloristico.
L'incasso ha comunque salvato il carnevale e fatto svanire le giuste preoccupazioni alla vigilia della "Carnevalesca", alle prese con gravi problemi di bilancio tanto che già si prospettava l'annullamento del corso mascherato estivo. Record di afflusso ma semi-fallimento dello spettacolo: sono considerazioni un po' sorprendenti ma che vanno accettate in quanto esprimono il giudizio di gran parte degli spettatori. Il carnevale 1973 è piaciuto ancor meno di quelli precedenti, in particolare per la povertà scenica e spettacolare dei carri, per il "getto" e per la "modestia" di alcuni gruppi che facevano da contorno alla sfilata. Dunque la manifestazione ha "traballato" in vari punti anche se la gente, in definitiva, si è divertita, ma più per merito proprio che per quanto altri potevano offrirle. Ecco perché, dopo aver debitamente acceso "ceri votivi" al bel tempo che ha assistito le manifestazioni (mercoledì era già un nubifragio) e per il pubblico davvero strepitoso, occorrerà al più presto correre ai ripari prima di provocare il crollo di una così gloriosa e tradizionale manifestazione. Qualcuno forse si risentirà per le critiche che di seguito faremo, ma le riteniamo indispensabili e costruttive.
I carri e il getto: cartapesta e lancio del dolciumi sono sempre state, la seconda più della prima, le principali caratteristiche dei corsi mascherati a Fano; ora sono quasi scomparse, i pupi sono gli stessi ogni anno (al più cambiano colore) ed il compensato sta mano a mano prendendo il posto della "cartapesta". Vero è che i carristi sono sempre meno, lavorano in condizioni di disagio e rubano tempo alle loro ordinarie occupazioni, ma non per questo riteniamo giustificabile il quasi totale abbandono della "cartapesta" e di quei "pupi" che così bene imitavano personaggi o rappresentavano grottescamente la realtà. Che dire poi del "getto ", una volta così copioso? I due carri della "Carnevalesca" non suppliscono che in parte a quella che era la caratteristica principale del nostro carnevale ed un carnevale dl Fano senza lancio di dolciumi perde ogni sua importanza e valore.
Le mascherate ed i complessi: una mezza delusione, solo le Majorettes e la Musica Arabita hanno risposto alle attese. Inutile insistere su certi complessi quasi statici o che sono solo brutte copie di altri esistenti in loco o su certi gruppi (vedi "sbandieratori") che nel mezzo di una calca indescrivibile, non possono neppure eseguire i loro esercizi. Occorre rivolgersi a "mascherate" divertenti ed a gruppi di una certa levatura e più attinenti al tipo di manifestazione.
Tribuna delle autorità e veglioni: entrambi scomparsi. Autorità locali e non, invitate (non si sa da chi), non hanno trovato dove sistemarsi e solo la gentile ospitalità del comandante il locale presidio militare ha permesso loro di osservare ed ammirare il carnevale fanese. Scomparsi anche i veglioni, perché, si dice, erano solo un continuo deficit. Ma perché non farne uno solo e con un cantante veramente di grido? Se il locale a Fano costa troppo, c'è vicino Carignano...
Le multe: una vecchia piaga! Come sempre centinaia di automobilisti, che non avevano trovato il posteggio (normalmente non lo trovano neppure i fanesi) sono stati bersagliati da vigili urbani. Ne sono stati colpiti persino quelli che ad un posteggiatore (non si sa da chi autorizzato) avevano precedentemente pagato le 200 lire!
Concludiamo dando i risultati delle votazioni per la premiazione dei carri allegorici; i voti si riferiscono, nell'ordine, all'originalità del soggetto, alla meccanicità e luminosità, alla presentazione-svolgimento e brio. 1° "Mafia... meccanica"(Ferretti) p. 87 (42-22-23); 2° "... e il clown" (Pacassoni) p. 85 (40-20-25); 3° "Natura viva, natura morta" (Ghiandoni) p. 83 (45-19-19); 4° "Scalata al successo" (Del Monte) p. 65 (33-19-13).

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FESTEGGIATI A FANO DAL NOTISSIMO COMPLESSO I 50 ANNI DELLA FONDAZIONE
Messo secolo di «Arabita»
La storia ricca di aneddoti e di episodi del famoso gruppo musicale - Dai tempi «artigianali» delle sagre paesane alle tournée all'estero - Un giudizio di Curzio Malaparte e uno di Fabio Tombari - L'eccezionale figura del maestro Berardi

Fano, 6 luglio
Con un affollato e applauditissimo concerto in piazza XX Settembre la «Musica Arabita» ha festeggiato a Fano il cinquantenario della sua fondazione; la serata, che ha dato modo a tutti i componenti del celebre complesso folkloristico fanese di scatenarsi in una lunga cavalcata di successi, mentre sulla piazza si formavano piste improvvisate per decine e decine di ballerini ha fatto segnare anche uno «storico» episodio: quello della riconciliazione del complesso «Scacco Matto» di Marini con l'Arabita, dalla quale era nato qualche anno fa a seguito dell'uscita di alcuni «dissidenti»; Marini con il suo celebre clarino è tornato fra gli antichi compagni finendo così col fare, in quello generale, uno show personale e mostrando a tutti che gli anni passano, ma che il fiato e gli incredibili «assolo» di clarino fanno ancora parte del suo repertorio.
In mezzo al generale entusiasmo e all'allegria, un episodio «giallo»; ad un certo punto, trascinato dalle musiche travolgenti e dall'esuberanza, un chitarrista ha involontariamente colpito sul capo, con il suo strumento, il «maestro» dell'Arabita, Berardi, procurandogli un taglio abbastanza profondo; una corsa all'ospedale, un paio di punti, e Berardi — una figura eccezionale — è subito tornato sul palco, con il capo fasciato, a dirigere il «suo» complesso. Con la Musica Arabita succede davvero di tutto!
Ma vediamo in breve la storia di questo gruppo: nasce nel 1923, fondata da alcuni appassionati che vogliono portare una ventata nuova e un po' paesana, anche se i tempi e i costumi sembrano grossi ostacoli; fino al 1937 l'Arabita rimane una «cosa» artigianale e la sua notorietà non varca i confini regionali. Ma nel 1937 si organizza meglio, si dà un maestà, ed è Berardi, si veste di divise multicolori, aumenta il numero dei suoi componenti. Rinnova i quadri dopo la guerra e sciama di nuovo, per le vie e per le piazze, portando una ventata di allegria in un mondo triste e devastato; gente di ogni ceto si confonde nel gruppo e vi porta il talento della propria comicità, dei propri virtuosismi, del proprio estro.
La fama si allarga, le esibizioni crescono, in tutta Italia e anche all'estero si comincia a conoscere questo estroso complesso che ricava musica dagli strumenti più strani e bizzarri: l'Arabita è al Festival di Como, a «Musica in Piazza» ad Ancona, al Carnevale Ambrosiano, al Carnevale di Venezia, a quello di Ascoli, al Corso dei Fiori, alle Feste di Piedigrotta, al XXII Raduno internazionale dei campings a Roma, in Germania, Francia, Jugoslavia, Olanda, Belgio, Svizzera. Curzio Malaparte ne parla scrivendo: «... a me sembra che "arabita" sia per improvvisata, per frutto di umore e di estro. Questi marchigiani sono allegri, ma con garbo, sono pazzi, ma con misura ... guardando quella piacevole gente penso che questo è il popolo italiano, vivo, leale, allegro, bonario».
E Fabio Tombari: «La Musica Arabita è una festosa diavoleria, un pinzimonio musicale che deve la sua origine alla spontanea genialità di questa terra con le sue somarate e il suo estro marino, burlesco e giocondo; è nata per espansività carnevalesca a rallegrare i villici e i paesi della valle, ha varcato i confini, sì che Frusaglia può oggi dare la mano in lieto gemellaggio a Strasburgo, Salisburgo e altri borghi di qua e di là delle Alpi, accendendo entusiasmi dovunque è chiaro che una sana genuina allegria dà forza e fa buon sangue».
Dopo questi due elogi per il complesso folkloristico fanese crediamo non vi possano più esserci aggettivi per questa Arabita che è il vero volto e la vera voce di Fano, una voce genuina, cordiale, sincera, come il vino del Metauro e delle colline e come i sentimenti dei suoi abitanti.

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EDIZIONE ESTIVA

A Fano si è conclusa una edizione poco convincente
Organizzazione approssimata: il carnevale riesce per metà
La migliore delle manifestazioni in programma è stata «I quattro cantoni». Deludente la serata in Piazza, ma non per colpa della «Arabita». Nella giornata conclusiva solo i fanesi hanno risposto in massa

FAN0, 10 - Alle due di notte si è conclusa la settimana del Carnevale d'estate di Fano. Ma in realtà l'edizione del corso mascherato, quest'anno per la prima volta in notturna, ha avuto termine con un'ora di anticipo, coincidendo col finale dello spettacolo pirotecnico veramente grandioso e di grande effetto. A chiusura delle manifestazioni è bene fare un breve consuntivo della edizione 1973 per rilevare ciò che di buono e di meno buono ha offerto la settimana di festeggiamenti. Cominciamo dall'inizio: Balletto di apertura. Sono stati in scena alla Corte Malatestiana i ballerini del Sopianae di Pécs. E' stato un vero successo. Il pubblico ha mostrato di gradire moltissimo lo spettacolo, tanto che, nonostante la Corte fosse stipata di gente, mai come in questa occasione gli spettatori sono stati educatamente in silenzio.
Lunedì: retrospettiva della «Arabita» che festeggia il cinquantenario. Poco o niente da dire se non che la serie di vecchie fotografie esposte alla «Morganti» e servita per far sentire più giovane qualche fanese del tempo andato. E' stata una mostra che ha avuto un significato, se lo ha avuto, solo ed esclusivamente per i fanesi. Martedì: quattro cantoni, itinerario gastronomico all'interno della città. Senza dubbio la manifestazione più riuscita per genuinità e folklore. Fano e i turisti che in città erano presenti hanno partecipato diventando al tempo stesso protagonisti della serata, che fra l'altro è servita a far degustare i più tipici prodotti gastronomici «frusagliani» in alcuni angoli tra i più suggestivi della città.
Giovedì: ballo in piazza con la «Arabita». Giusto che si renda omaggio a questo nostro simpatico complesso folkloristico che compie cinquant'anni, ma con l'«Arabita» non si può pretendere di fare un ballo in piazza; tutt'al più sarà possibile ballare qualche brano eseguito dal famoso «quintetto». Ma questo, forse, gli organizzatori non l'hanno capito, anche se sono cinquant'anni che seguono le esibizioni dell'ottimo maestro Berardi e dei suoi eccezionali «solisti».
La serata è stata quindi abbastanza deludente non già per la brillante esibizione del complesso che anzi avrebbe meritato festeggiamenti di altro tipo e di altra levatura, quanto per le enormi carenze organizzative che hanno fatto del «Ballo in piazza» la manifestazione più «improvvisata» dell'intero arco di spettacoli.
Sabato: i clown. Sono piaciuti solo ai bambini e neppure a tutti. Si è ripetuta la esperienza poco felice dello scorso anno coi cantastorie. Ed in più c'è da far notare che uno spettacolo simile, per la gran massa di pubblico presente, mal si è adattato alla scarsa ricettività della «Malatestiana», per cui, visto che si trattava di una manifestazione gratuita, sarebbe stato più opportuno adoperare la piazza XX Settembre. E veniamo al corso mascherato, o meglio alla serata conclusiva del Carnevale d'estate. Per essere stato il primo esperimento di carnevale in notturna è andato benissimo. Forse una delle cose peggiori erano... i carri allegorici. Per il resto ottimi il quartetto Cetra e l'orchestra di Gianni Fenati, favoloso il successo ottenuto dagli stands gastronomici, stupendo lo spettacolo pirotecnico. Un pubblico numerosissimo; ma pare, secondo i dati approssimativi della prima ora, che la maggior parte fosse pubblico di Fano e dintorni. Il che starebbe a dimostrare che l'obiettivo principale, quello di far affluire in massa i turisti, non è stato raggiunto.



Cronaca del 1974
Carnevale senza "sfilata"

Fano, 21 febbraio
Migliaia di persone hanno gremito, questo pomeriggio, il centro storico di Fano ed allestito alla prima grande manifestazione del Carnevale dell'Adriatico 1974. L'austerity ha fatto rinviare la costruzione e la sfilata dei carri allegorici alla prossima estate, per cui la tradizionale manifestazione folkloristica fanese ha assunto dimensioni più ridotte, quasi un ritorno alle origini, riportando maschere ed allegria all'interno della cerchia delle "mura", là da dove erano uscite e da dove riusciranno ancora a luglio e, si spera, il prossimo anno.
In piazza XX Settembre "Musica Arabita" e il "Biroccio" di Filottrano si sono alternati per allietare con pazze musiche i fanesi che gremivano i vari stand gastronomici; lungo corso Matteotti, assieme al tradizionale "Pupo", nel quale Marcello Battistelli ha voluto, neanche a dirlo, raffigurare ironicamente "l'austerity", sono sfilate le mascherate dei quattro "carristi": "Pic-nic in campagna" di Dal Monte, "Brodetto fanese" di Pacassoni, "Prezzi-austerity in vetrina" di Ferretti e "Taca-banda" di Ghiandoni.
Sfilata di mascherate e complessi e stands gastronomici saranno ripetuti anche domenica 24 e martedì 26. Per domani, alle ore 15, al Politeama, Festival mascherato dei bambini con l'orchestra del Mini-festival di Alda Scaglioni di Bologna.

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Sfilata di maschere, gastronomia, complessi folkloristìci e fiaccolata
Si chiude oggi a Fano il Carnevale- austerity
Si spera in una festosa «chiusura» perché fino ad oggi si è avvertita molto la mancanza della tradizionale sfilata dei carri - «Sagra dei 4 cantoni» in piazza XX Settembre - Negozi chiusi, città semideserta

Fano, 25 febbraio Domani, a Fano, ultime manifestazioni carnevalesche, con sfilata delle mascherate, esibizioni di complessi folkloristici, degustazioni gastronomiche e fiaccolata finale. Si spera che il mini-Carnevale di quest'anno si chiuda in maniera migliore del suo inizio e proseguimento poiché e non certamente per la sola colpa del tempo avverso, scarsissimo è stato il successo di questa edizione modello-austerity e pochissimi gli spettatori alle varie manifestazioni.
La realtà dei fatti ha dimostrato che il Carnevale di Fano è sempre valido purché non si distacchi dal suo cliché tradizionale che si identifica ormai con la sfilata dei «carri allegorici» e con il getto; occorre prendere atto di ciò, pur ribadendo che la Carnevalesca, stante l'attuale momento che tutto il Paese sta attraversando, non ha sbagliato nello scegliere una via di modestia e responsabilità.
Tempo permettendo, domani il Carnevale potrebbe chiudere positivamente grazie alla «Sagra dei 4 Cantoni», una manifestazione gastronomica che è entrata ormai a far parte con successo della tradizione locale. Indubbiamente piazza XX Settembre si ripopolerà finalmente almeno di buongustai non insensibili al solleticante profumo di salcicce, cresciale, porchetta, fegatelli, fagioli con le cotiche ed altri «piatti» sulla cui genuinità e gusto non c'è da dubitare. Il tutto condito dalle arie e dall'allegria che sa sempre suscitare la «Musica Arabita», questo complesso sempre giovane e giustamente considerato ovunque come il più schietto e significativo «ambasciatore» del folklore fanese.

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EDIZIONE ESTIVA

Snaturata - senza i carri allegorici - la tradizionale manifestazione
È STATA UNA DELUSIONE
il non carnevale-estivo
Poche le persone a Fano e molte le proteste - Solo lo spettacolo pirotecnico si è salvato - Si continua ad improvvisare: oltre ai carri è mancato anche il «getto» di dolciumi

Siglato da uno dei più eccellenti spettacoli pirotecnici visti a Fano in questi ultimi anni, si è concluso il Carnevale d'Estate: si è concluso, forse, definitivamente, poiché l'edizione del 1974 è stata (l'aggettivo lo abbiamo sentito su centinaia di bocche) davvero «pietosa». Annullata la edizione invernale causa l'austerity, fallita su tutti i fronti quella estiva, è iniziata forse la fine della manifestazione folkloristica più tradizionale e più seguita di Fano. Molto di quanto annunciato per le manifestazioni carnevalesche, specie per quelle conclusive della domenica, è stato realizzato in forma ridotta, raffazzonata, dando l'idea dell'improvvisazione, di mancanza di idee, soprattutto di incapacità ad affrontare l'organizzazione di una serie di spettacoli che dovevano caratterizzare il luglio fanese. Ancora una volta è risultato chiaramente che il Carnevale di Fano si identifica con i carri allegorici e con il «getto»: rinunciare a queste caratteristiche significa travisare ed avvilire una manifestazione che aveva invece ampiamente mostrato di poter essere ancor viva e vitale. E' forse anche la fine della Carnevalesca, costretta ad allestire un Carnevale «gratuito» e che certo non può buttar via milioni a fondo perduto, così come ha fatto il Comune per una incomprensibile demagogia, precorrendo i tempi di quello che sarà dell'Ente Spettacoli che sembra ormai alle porte e che ha già fatto intravedere cosa sa fare in tema di Carnevale.
Già le manifestazioni di contorno avevano gettato molte ombre sul Carnevale d'Estate: poche centinaia di presenti allo spettacolo per giovani; appena una tribunetta per il riuscitissimo torneo di pallavolo (che continua ad essere, anche se il più seguito, il più emarginato tra gli spettacoli); anche per i «4 cantoni» un forte calo di presenze; troppo «liscio» e troppe canzoni romagnole per le due serate consecutive in Piazza XX Settembre (per far pubblicità alla Romagna bastava una serata); disertato lo spettacolo di Molè sabato alla Corte Malatestiana.
Domenica siamo precipitati allo squallore, e non regge la scusa dei campionati del mondo poiché la manifestazione iniziava alle 19, soltanto dopo cioè Olanda-Germania. Mai vista così poca gente in Sassonia: i pupi «giganteschi» appena si intravedevano; le mascherate raffazzonate erano composte da pochi ragazzi impacciati; i complessi folkloristici (ottimo quello del «Passatore» con le fruste) erano soltanto due, più la Musica Arabita in «disarmo» per i pochi elementi presenti ed il m.o Berardi ammalato. Il «getto», che doveva essere di dolciumi caratteristici delle città di origine delle maschere si è risolto in scatolette di cartone con dentro un «bacio» di cioccolata oltre a pochi pacchetti di caramelle; gli stands erano accomunati in un unico impianto, con i soliti problemi per il servizio e scarse tavolate. Solo il grandioso spettacolo pirotecnico finale ha salvato il Carnevale da un completo naufragio.

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Come viene strumentalizzato il fallimento del Carnevale estivo
Perché vogliono sopprimere l'ente carnevalesco a Fano
La giunta socialcomunista punta a creare l'Ente manifestazioni, ovvero l'ennesimo "carrozzone" con l'inevitabile deficit che graverà sulle tasche dei contribuenti

"Se la manifestazione alla Sassonia del Carnevale estivo - scrive A.B. — ha concluso una manifestazione pietosa e agonizzante, bisogna stare attenti nell'indicare i maggiori responsabili perché sembra che i socialcomunisti abbiano una gran voglia di strumentalizzare questo "insuccesso" per portare avanti i propri disegni. Parlando del "Carnevale estivo" non bisogna cioè riservare ogni colpa all'Ente carnevalesca — che di colpe ne ha ben poche — perché ciò significherebbe fare il gioco dell'amministrazione comunale (vera responsabile dei continui "buchi" anche in materia di turismo) dove da tempo si spera di abolire Ente Carnevalesca e magari anche l'Azienda di Soggiorno e tutto quanto per creare l'ennesimo "carrozzone", ovvero l'ente manifestazioni con tanto di presidente, vicepresidente, consiglio d amministrazione, direttore, impiegati, uscieri, ecc. Tutta gente già ampiamente collaudata nell'organizzazione di feste e festicciole de l'Unità e l'Avanti! I fanesi sappiano comunque a chi attribuire l'ennesimo insuccesso del Carnevale estivo: basta ricordare la valanga di promesse e di assicurazioni fatte a suo tempo da alcuni assessori (Cicetti, Nicolini, Ghiandoni) nel corso di una conferenza - stampa. Promesse e assicurazioni che - come succede puntualmente a Fano - sono rimaste in gran parte lettera morta. Ormai è chiara questa politica che consiste nel farsi belli con promesse sensazionali per poi scaricare su altri la colpa di insuccessi e fallimenti.
"La "Carnevalesca" ha avuto il torto di cadere nel trabocchetto senza accorgersi - come si sta verificando - che sarebbe poi servita soltanto come bersaglio di ogni critica e come fonte di ogni responsabilità. E sulla pelle della Carnevalesca si creerà l'ennesimo "carrozzone": tanto, a pagare sono i cittadini!
F.to un socio della Carnevalesca che darà le dimissioni".



Cronaca del 1975
FAVORITO DAL BELLISSIMO TEMPO
In pieno svolgimento il Carnevale dell'Adriatico

FANO, 7 — Si è festeggiato, ieri pomeriggio, il giovedì grasso. La manifestazione, compresa in quelle programmate per la settimana del carnevale dell'Adriatico, ha avuto inizio verso le 15,30 di oggi pomeriggio con la sfilata delle maschere lungo il corso Matteotti. Mancava, come è noto, il «pupo», - che una volta costituiva l'elemento caratterizzante non solo del giovedì di carnevale ma di tutte le sfilate in quanto stava sempre a rappresentare il personaggio dell'anno.
Tuttavia non è mancato il brio, ne è venuta meno l'allegria. Una marea di gente, soprattutto bambini, ha fatto festosa corona alla sfilata delle otto gigantesche maschere che rappresentavano, sia pure in chiave «marinara» i più noti personaggi della commedia dell'arte.
La sfilata è stata allietata, come di consueto, dall'immancabile complesso folkloristico della Musica Arabita. Dopo lo strepitoso successo ottenuto ieri sera dal gruppo di teatro culturale popolare «La Polena», verrà replicato, con inizio alle 21,35 «Le scagnarat d'una volta» il riadattamento in dialetto fanese delle «Baruffe Chiozzotte» di Goldoni.
Al gruppo teatrale di Gilberto Veroli, ed ai responsabili della Carnevalesca che alla «Polena» hanno accordato così grande fiducia, va, a questo punto, un indiscusso merito, quello di aver riscoperto e di nuovo imposto ai fanesi il teatro popolare, la commedia dialettale, un filone che è sempre stato caro ai nostri concittadini, ma che da troppo tempo era stato lasciato nel dimenticatoio.

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Migliaia di persone hanno assistito alla sfilata
Fano: ottimo successo del «Carnevale dell'Adriatico»

Una stupenda giornata di sole, quasi primaverile, un’atmosfera festaiola, i carri allegorici coloratissimi e ricchi, tanta gente con una gran voglia di divertirsi. Con questi ingredienti è stato un successo al Carnevale di Fano? Forse, ma ci sono alcuni particolari da notare. Primo, è ormai scontato che il carnevale del passato è nel ricordo sempre più bello, più divertente, più ricco, per cui c'è spesso un pizzico di delusione quando tra un giro e l'altro dei carri si tirano le somme dello spettacolo. Poi sembra che abbiamo tutti un po' perso la capacità di divertirsi in modo genuino e casalingo. Molte delle centinaia di persone che si sono raccolte lungo le strade isolate dal traffico e dedicate alla sfilata, sembravano cercare intorno il momento e il luogo adatto per incominciare a divertirsi senza dare l'impressione di trovarlo in quel vagare di qua e di là nella calca e soprattutto nell'attesa. Sì perché con il nuovo percorso che i carri sono costretti a percorrere da viale Gramsci a via Palazzi e poi di nuovo al punto di partenza, l'attesa è lunga.
Nascono lunghi momenti di vuoto in cui manca e sembra mancare la fantasia individuale per riempirli. I giovani si mettono a correre nella folla tenendosi per mano in un lungo sinuoso serpente che travolge ogni ostacolo, i bambini fanno il conto di quante cioccolate hanno «vinto» durante il lancio, ma molti soprattutto sulle tribune si annoiano. Anche perché avendo abolito la doppia fila una di fronte all'altra negli intervalli non si può più gareggiare con dirimpettai nel lancio di dolciumi come si faceva una volta quando molte famiglie si facevano un vanto della loro generosità, ed anzi era un modo come un altro di farsi conoscere ed apprezzare. Perché, inutile nasconderlo, il momento del lancio è l’anima di questo carnevale fanese, quello che lo rende insolito e unico rispetto alle manifestazioni analoghe, quello che attira ogni anno sempre nuovi curiosi. Eppure anche quest'anno il lancio, così pubblicizzato e così ricco secondo le intenzioni e le aspettative della Carnevalesca che l'ha organizzato è sembrato deludente, quasi in tono con la crisi generale che ci circonda.
Eppure i carri erano molto belli, ogni anno c'è un accorgimento tecnico nuovo, colori più brillanti, un perfezionamento estetico che lascia ammirati quanti assistono per la prima yolta a questa fantasmagorica sfilata. Difficile fare delle previsioni sulla vittoria dell'uno o dell'altro, anche se molti giudizi privilegiano quello di Valerio Ferretti, «T'arcordi Caterina», una divertente satira del. matrimonio nelle sue varie fasi, dal fascino dei primi anni, alla reciproca «sopportazione» degli ultimi in cui si gareggia a mantenere una facciata di felicità. L'appuntamento per conoscere il nome dei vincitori è rimandato di qualche settimana.
Intanto come bilancio di questa prima giornata conclusasi con un inaspettato scoppiettio di fuochi d'artificio bisogna notare che è mancata quella vivacità che tutti si aspetterebbero da una manifestazione del genere. Colpa dei lunghi spazi vuoti di allegria e di musica dovuti alla lentezza dei carri e al lungo percorso? Forse. Ma si è anche isterilita in noi spettatori la fantasia necessaria per colmare quei vuoti con un po' di brio e di improvvisazione.

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RIUNITA A FANO L'ASSEMBLEA DEI SOCI
IL NUOVO CONSIGLIO DELLA CARNEVALESCA La relazione del presidente uscente Adolfo Cristiano - Bilancio completamente attivo - Gli eletti

Fano, 29 aprile
Si è svolta ieri sera a Fano, presso la Sala Morganti, l'Assemblea generale dei Soci della Carnevalesca; applaudita la relazione morale e finanziaria fatta dal presidente uscente Adolfo Cristiano che ha dato modo di conoscere anche nei dettagli il buon lavoro svolto dal vecchio Consiglio che ha saputo restituire al Carnevale di Fano, e a tutte le manifestazioni ad esso collegate, i valori della tradizione ed una rinomanza che travalica ormai i confini regionali e nazionali. Interessanti anche le cifre del Bilancio, che si chiude con un soddisfacente attivo, ad indicare l'ottima politica finanziaria nonostante le rilevanti spese che si sono dovute sempre affrontare.
Al termine delle relazioni e di un breve dibattito i soci hanno proceduto ad eleggere il nuovo Consiglio che risulta formato da 19 membri: Mario Isotti, Vittorino Del Curto, Adolfo Cristiano, Palmerino Grinta, Alberto Berardi, Marcello Battistelli, Guilberto Veroli, Paolo Vicini, Oscar Staurenghi, Vittorio Meletti, Franco Pelonghini, Gelino Tombari, Tito Bilancioni, Bernabucci, Feliziani, Giorgio Baldini, Nino Giulini, Tebaldi, Claudio Ansuini. Sindaci revisori sono stati eletti Mauro Cecchini, Claudio Pacifici e Giorgio Baldini (che quasi sicuramente opterà per la carica di Consigliere). Tra una settimana il nuovo Consiglio si riunirà per procedere all'elezione del presidente e delle altre cariche sociali.

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Estetica e carnevale

Uno dei punti sui quali maggiormente si batterà il nuovo consiglio direttivo della Carnevalesca, sarà quello della creazione di nuovi capannoni che possano ospitare, in condizioni meno disagiate delle attuali, gli ultimi artigiani che si dedicano ancora alla costruzione dei «carri allegorici», uno dei simboli principali della tradizione e del carnevale fanese. Non è concepibile che in pieno 1975 si debba ancora lavorare nei vecchi «capannoni» che oltre tutto offrono un indecoroso spettacolo a coloro che transitano lungo l'affollatissima statale Adriatica. ...

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EDIZIONE ESTIVA

Concluso a Fano il Carnevale
Una folla d'eccezione ha seguito la sfilata dei carri allegorici

FANO, 21 — Una folla mai vista ha invaso nel pomeriggio di ieri il lungomare di Sassonia per assistere, fino a tarda sera, alla serata conclusiva della settimana di manifestazioni del carnevale d'estate dell'Adriatico. E' stata una serata che ha riscosso un successo senza precedenti, anche perché il tempo, veramente ideale, ha richiamato più folla di quanto gli stessi organizzatori prevedessero fosse presente alle sfilate dei carri allegorici. Il corso mascherato, abbinato alla ormai consueta ed indovinatissima «sagra delle sagre», non è stato altro, comunque, che il degno ultimo atto di una serie di manifestazioni riuscitissime che hanno caratterizzato la settimana del carnevale estivo.
La folla, i colori, il tempo, tutto ha concorso a creare una scenografia meravigliosa, a fare da insuperabile cornice a quella che a buon diritto è considerata una delle maggiori attrattive dell'estate non solo a Fano ma in tutta la costa adriatica. Alle 18 precise, al solito colpo di cannone, si è iniziata la sfilata dei quattro carri allegorici, delle mascherate a piedi, dei gruppi caratteristici e folkloristici che erano stati invitati a prendere parte alla manifestazione.
Citando questi ultimi, ci sembrerebbe di peccare di campanilismo ricordando per prima la «Musica Arabita» del maestro Enzo Berardi, come una delle protagoniste indiscusse, uno degli «ingredienti» di cui il carnevale non può fare a meno. Ma — e non certo per dovere di ospitalità — bisogna pur dire che la scelta degli organizzatori è stata più che qualificata in quanto anche i tre altri gruppi presenti, vale a dire gli sbandieratori di Ferrara, la «Tarantella», il gruppo di Sansepolcro, sono apparsi complessi di primissimo piano ed in grado di strappare meritatissimi applausi al folto pubblico presente.
I carri allegorici: noi fanesi li conoscevamo di già; ma la cornice del lungomare di Sassonia in cui si è svolta la sfilata ce li ha mostrati più belli, più luminosi, come nuovi. Merito anche del «getto» di dolciumi, copiosissimo, cui si è aggiunto quello di giocattoli per i bambini.
Spettacolare al massimo, infine, l'ultima parte della sfilata, coi carri illuminati, mentre nella vicina zona industriale del porto «impazzavano» le sagre. C'erano piatti prelibati, da innaffiare con l'ottimo «Bianchello del Metauro», per tutti i gusti e per tutti i palati; e di persone pronte ad accettare questa sfida gastronomica non ne sono certo mancate.
La serata, come di consueto, si è conclusa con lo spettacolo pirotecnico di eccezionale effetto, anche perché fatto in riva al mare, col quale è calato il sipario su questa magnifica settimana di manifestazioni.
Che dire ancora? Che l'organizzazione, affidata all'Ente Carnevalesca, avvalsasi della collaborazione dell'amministrazione comunale e della locale azienda di soggiorno, è stata addirittura perfetta, senza neppure un neo. Pensiamo che oggi, come lo sono stati ieri i partecipanti, anche gli organizzatori si sentano soddisfatti del risultato conseguito: lo meritano veramente.



Cronaca del 1976
Presenti oltre 50.000 persone
Fano: carnevale all’altezza della tradizione

La manifestazione è stata favorita dal bel tempo, Particolarmente applaudita l'«Arabita», che parteciperà al «Settembre goriziano». Oggi seconda sfilata
FANO, 1 — La prima sfilata dei carri allegorici lungo al viale Gramsci, la più attesa delle manifestazioni del programma del Carnevale dell'Adriatico, ha ottenuto un successo che probabilmente neppure gli stessi organizzatori si attendevano.
Da un primo e frettoloso calcolo, effettuato con una certa approssimazione, sembra che lungo il percorso si siano assiepate più di cinquantamila persone, decisamente un numero rilevante, specie se si tiene conto che in genere il maggior afflusso di pubblico si ha nella seconda sfilata, quella del martedì grasso.
La concomitanza da altre manifestazioni carnevalesche che in genere caratterizzano la domenica di carnevale un po' dovunque nel nostro entroterra e nella vicina Umbria, tengono lontano dalla nostra sfilata domenicale il pubblico.
Ieri, contrariamente alle previsioni, non è stato cosi: evidentemente si è sentito il richiamo di una manifestazione che, dopo aver avuto un leggero calo anche qualitativo negli ultimi anni è ora tornata, nelle intenzioni dei suoi organizzatori, a rinverdire i fasti del passato.
Molte persone presenti ed in questo la «Carnevalesca» può anche dire grazie alle condizioni del tempo: una giornata tiepida e primaverile ha senza dubbio agevolato l'affluenza di pubblico, soprattutto dalla provincia di Ancona e dell'entroterra.
Le oltre cinquantamila persone presenti non sono state deluse dalla manifestazione decisamente all'altezza delle migliori tradizioni del carnevale fanese; pregevoli i quattro carri allegorici che quest'anno avevano anche una dimensione èiù grande del passato proprio perché il percorso, limitato al solo viale Gramsci, consentiva una soluzione di questo tipo. Eccezionale per intensità di «getto» di dolciumi: sono stati decine e decine i quintali dì dolci che dai quattro carri e dalle tribune, installate in duplice fila sul percorso, sono state lanciate sul pubblico che seguiva la manifestazione.
Di effetto e decisamente singolare la presenza dei gruppi folkloristici, tra cui ha fatto la parte del leone «'O Revotapopolo», un simpatico gruppo proveniente da Angri e composto da 60 elementi nel caratteristico costume di Pulcinella e le «Majorettes» di S. Felice sul Panaro, 50 ragazze, belle e giovanissime, tutte nel caratteristico costume.
Un discorso a parte merita la «Arabita», che, nonostante sia stata «decimata» come organico, è stata ancora una volta all'altezza della situazione riuscendo a dare alla sfilata quel consueto carattere brioso ed allegro. Molte anche le personalità presenti al corso mascherato; tra queste citiamo il sindaco e l'assessore alla cultura del comune di Gorizia. Erano venuti a Fano in veste di osservatori sopratutto per vedere all'opera il complesso diretto dal maestro Berardi.
Nell'ambito degli scambi culturali da tempo in atto tra le due città è prevista, infatti, per il settembre prossimo, la partecipazione della Musica Arabita al «Settembre Goriziano», dopo che nella cittadina friulana è stato più volte ospite il coro Polifonico Malatestiano di Fano.
Chiusa questa breve parentesi torniamo al carnevale che domani (oggi per chi legge) si concluderà in bellezza. Il programma della sfilata, la seconda, resta immutato; cambieranno solamente i complessi folkloristici presenti, che per l'occasione saranno la banda musicale «Esina» di S. Paolo di Jesi ed «I Perseveranti» di Sansepolcro.

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EDIZIONE ESTIVA

SERIAMENTE DANNEGGIATI PER IL FORTE VENTO ALCUNI CARRI
Violento temporale: sospeso a Fano il Carnevale dell'Adriatico
La sfilata era appena iniziata quando è venuta giù acqua a catinelle. Danni anche per gli stand gastronomici. Polemiche per prezzi alti

Un violentissimo temporale si è abbattuto, ieri pomeriggio, su Fano: il Carnevale dell'Adriatico è stato tempestivamente sospeso mentre quasi trentamila spettatori che assiepavano il viale del mare anno cercato rifugio alla pioggia che cadeva accompagnata da violente raffiche di vento.
La nota manifestazione estiva, che ogni anno richiama nella città della Fortuna, decine di migliaia di turisti aveva preso l'avvio alle 17,30 nonostante che il tempo non promettesse niente di buono. I mastodontici carri si erano appena mossi quando si è scatenato il rovescio che, come detto, è stato accompagnato da un violentissimo vento.
Grossi pezzi di cartapesta sono stati staccati dalla violenza del vento e sono ricaduti addosso ai presenti: non si lamentano comunque feriti. Il carro maggiormente danneggiato è stato quello che raffigurava « l'apertura della caccia» che era stato progettato da Alberto Berto. Anche altri carri hanno riportato seri danni. Danneggiati anche alcuni stands gastronomici mentre è andata quasi completamente rovinata la merce che gli stessi esibivano.
Sino a tarda sera non si è riusciti ad accertare se la manifestazione deve intendersi rinviata ad altra data oppure no.
Sembra comunque che l'edizione di ieri sia nata proprio sotto una cattiva stella. Le avvisaglie erano arrivate con la constatazione che la manifestazione, che solitamente richiama cinquanta-sessantamila turisti, contava soltanto di trentamila presenze.
Evidentemente non è andato molto giù ai più che per assistere alla sfilata si dovessero pagare 1.500 lire. Poi la pioggia che non si è riusciti ad evitare: si era tentato di «rompere» le nubi sparando tre o quattro potenti botti. Il tentativo non è riuscito: pioggia a catinelle con fuggi fuggi generale che ha creato seri intasamenti al traffico.

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La sfilata rinviata per il maltempo
Incerta la ripetizione del Carnevale di Fano

Un violento acquazzone abbattutosi sulla città, ha impedito la tradizionale manifestazione del carnevale dell'Adriatico. I rovesci d'acqua e le raffiche di vento hanno anche provocato considerevoli danni agli stands gastronomici ed ai carri allegorici, rendendo incerta una ripetizione della manifestazione in una delle prossime domeniche.
Quando i consueti « botti » avevano dato il via alla sfilata con circa mezz'ora d'anticipo sull'orario fissato, poiché il ciclo si era fatto nero e minaccioso, il numero degli spettatori sui viali della Sassonia, era scarso. Il grande pubblico, più che dal tempo, era stato tenuto lontano dai prezzi dei biglietti d'ingresso (1500 lire) che erano stati molto criticati, soprattutto dopo che le ultime due edizioni estive si erano svolte ad ingresso libero. Evidentemente questa edizione estiva, inquadrata nella «Settimana del folklore» era nata sotto cattiva stella: disturbata dalla pioggia la sagra dei « I 4 Cantoni », annullato la riunione di boxe per un violento temporale, pubblico scarso alla messa in scena de « Pulcinella nel Paese delle Meraviglie » da parte del Teatro dell'Elfo, infine sospesa ieri la sfilata dei carri allegorici.
Oltre che per i prezzi del biglietto d'ingresso critiche erano venute a questa edizione del Carnevale per il ritardo con cui era stato programmato: infatti, mentre si continua a ribadire che a Fano deve essere valorizzata la bassa stagione e che tutte le manifestazioni di maggior rilievo debbono essere concentrate in tale periodo, si continuano a lasciare i cosiddetti « mesi morti » senza spettacoli di particolare attrattiva. Riportare il Carnevale Estivo dai primi di luglio alla fine del mese è stato un altro grave errore che anche il maltempo ha sottolineato.



Cronaca del 1977
FANO, 22 — E' stata sospesa, a causa del maltempo, la sfilata dei carri allegorici che verrà così effettuata domenica prossima. Nonostante la pioggia battente, poi cessata verso le 16, migliaia di spettatori si erano dati appuntamento a Fano. Grande la loro delusione e quella dei dirigenti dell'Ente carnevalesco che sperano, comunque, di rifarsi domenica. Soddisfatti invece i gestori di cinema e discoteche che hanno visto il "tutto esaurito".

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DOMENICA ULTIMA SFILATA A FANO: SI PREVEDE UNA ENORME FOLLA
In cinquantamila per il Carnevale

FANO, 24 — Domenica 27, tempo permettendo, lungo viale Gramsci si svolgerà il secondo ed ultimo Corso mascherato del Carnevale invernale fanese; il rinvio della manifestazione in programma per martedì 22 ha già recato un considerevole danno all'ente organizzatore, la Carnevalesca che quest'anno aveva previsto una terza sfilata, un po' come « riserva », un po' per far meglio fronte alle sensibili spese affrontate.
Bisogna infatti tener presente che il gettito proveniente dai biglietti d'ingresso non è proporzionale al numero effettivo di spettatori: al corso di domenica 20 febbraio, cui si calcola fossero presenti circa 50 mila persone, i biglietti venduti sono stati meno di quindicimila. La piaga dei « portoghesi » affligge anche il Carnevale fanese: la Carnevalesca ha spese nutrite, che vanno dai carri al getto, dai fuochi pirotecnici alla chiusura del percorso, dal servizio d'ordine alla installazione dei palchi, e ora non può fare affidamento neppure sul Carnevale estivo, il cui ingresso è gratuito. Se dunque salta una manifestazione, il danno è ingentissimo.
Alla sfilata di domenica che sarà conclusa da un grandioso spettacolo pirotecnico, parteciperanno numerosi complessi folkloristici, tra cui la Musica Arabita; questo simpatico gruppo fanese, nonostante veda le sue fila sempre più assottigliate, è sempre tra i migliori ed ad esso si rifanno, spesso con scontate imitazioni, anche molti dei complessi forestieri che si vedono sfilare lungo il Carnevale. Tra i quattro grandi carri allegorici, « Acchiappa acchiappa » e « II trionfo del femminismo » di Ferretti e Ceccarelli, «Le ferie» di Bruno Radicioni e « Concerto grosso 77» della famiglia Pacassoni, l'ultimo sembra il più riuscito ed aderente alle tradizioni del carnevale fanese che dal prossimo anno presenterà una grossa novità: i bozzetti dei carri saranno disegnati da alcuni fra i più noti umoristi italiani, tra cui Clericetti e Premura. Notevole, per l'ultimo corso mascherato in programma sarà il « getto »: quintali e quintali di dolciumi, compresi quelli « risparmiati » martedì scorso, saranno lanciati dai carri e dalle tribune, in una simpatica battaglia che segna anch'essa un ritorno alla tradizione, anche se ora fa uso di « armi » nuove e poco simpatiche, come farina e frutta.

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Oggi a Fano appuntamento alle ore 15
Addio al Carnevale con l'ultima sfilata
La nona edizione della manifestazione in parte compromessa dal maltempo martedì scorso, spera oggi di riprendersi. Sole permettendo, dovrebbe ripetersi il "pieno" di domenica. Le iniziative collaterali al corteo

Fano, 26 - Domani alle ore 15, sul solito percorso di Viale Gramsci, si svolgerà l'ultima sfilata dell'edizione invernale del carnevale fanese, purtroppo compromessa in parte dal maltempo che ha impedito lo svolgimento del corso mascherato del giovedì grasso.
Dopo il successo ottenuto domenica scorsa da questa tradizionale manifestazione marchigiana che si rinnova ogni anno, si presume che anche domani il percorso sarà gremito da un pubblico numerosissimo. Lo testimonierebbe, fra l'altro, il "tutto esaurito" già registrato da qualche giorno nelle disponibilità dei palchi posti lungo il viale Gramsci.
Oltre alle caratteristiche di sempre che vanno dal lancio di quintali di dolciumi, alle luminarie ed alla presenza della ormai tradizionale Musica Arabita, alla sfilata di domani prenderanno parte i complessi folcloristici de "Gli Scapati" di S.Giovanni Valdarno e "L'Esina" di S.Paolo di Jesi.
I quattro carri allegorici che sfileranno sono: "Il femminismo" di Ferretti-Ceccarelli, dedicato alla emancipazione della donna, nel quale Giove, re degli dei non è più un uomo ma una donna e dove non è più una rappresentante del gentil sesso a fare da bersaglio al lanciatore di coltelli, perché, questa volta, le parti si sono invertite; "Le ferie", di Bruno Radicioni, che ci mostra gli italiani i quali, insensibili alla crisi economica, non rinunciano alle loro vacanze al mare o in montagna; "Acchiappa, acchiappa" ancora di Ferretti e Ceccarelli, rappresenta invece Andreotti, armato da un retino per la cattura di farfalle che cerca disperatamente e senza mai riuscire nell'intento, di catturare tante lire svolazzanti; ultimo carro allegorico, realizzato da Pacassoni e figli, con la collaborazione di Pierluigi Piccinetti, si intitola "Concerto grosso '77" Agnelli improvvisato suonatore d'organo ed altri parlamentari ed uomini politici strumentisti d'eccezione, eseguono un concerto diretto da Andreotti. Intorno a loro gli italiani, stanchi di tanto strombazzare, si tappano le orecchie.
Tutto questo in una cornice di folla, di colore, di brio che sono gli ingredienti indispensabili alla riuscita della manifestazione fanese. Sempre in tema di festeggiamenti del carnevale vogliamo ricordare una delle manifestazioni più riuscite e meno pubblicizzate: il concorso regionale "Fano e il suo Carnevale" riservato agli alunni delle scuole elementari. Oltre 1000 bambini hanno aderito a questa edizione testimoniando del successo che i festeggiamenti del carnevale hanno ottenuto anche al di fuori delle mura cittadine. Il lavoro della commissione giudicatrice non è stato facile per scegliere tra questi giovani artisti chi doveva essere premiato e chi segnalato. Tutti, comunque, indistintamente, a parte il piazzamento, meritano una nota di elogio per aver reso così interessante la manifestazione. La commissione, al termine di un duro esame dei lavori, si è espressa a favore di 250 opere che sono state esposte presso la sala di S. Maria Nova dove resteranno in mostra fino a domani.
I disegni premiati sono stati 15; 75 i segnalati; la Presidenza della Carnevalesca ha comunque inviato alle direzioni didattiche di appartenenza dei ragazzi, per i 250 alunni che si sono distinti, un biglietto omaggio per l'ingresso ad una delle sfilate del carnevale, ai vincitori, invece, sono stati consegnati diplomi e medaglie. Resta il fatto più importante di questa edizione del concorso (la 9.a), che è stato quello di avvicinare tanti bambini alle manifestazioni del carnevale di Fano.
Altro significativo successo ha riscosso il tradizionale festival mascherato dei bambini svoltosi al Politeama. Per le maschere singole il successo è andato a una bimba di appena 13 mesi, Elena Casabianca vestita da "piumino della cipria"; nelle maschere a coppia invece, affermazione di Daniela Busca e Marianna Giovannelli, entrambi di due anni e mezzo che interpretavano la mascherata "Legge 584, vietato fumare".

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Addio al Carnevale

Una folla numerosissima ha salutato l'ultima manifestazione del Carnevale fanese, la sfilata dei carri allegorici e dei complessi folkloristici avvenuta lungo viale Gramsci. Avanti «Il femminismo», «Acchiappa-acchiappa», «Le ferie» e «Concerto grosso 77», i quattro carri di Ferretti, Ceccarelli, Radicioni e Pacassoni, hanno sfilato «Gli scapati» di S. Giovanni Valdarno, «L'Esina» di S. Paolo di Jesi e la «Musica Arabita» di Fano; dopo un lancio di quintali di dolciumi ed il classico giro con la «luminaria», uno spettacolo pirotecnico ha concluso la giornata d'allegria.
In seno all'Ente carnevalesca si sta vagliando la possibilità di «recuperare» la sfilata di martedì scorso, rinviata a causa del maltempo; come data si fa quella del Lunedì dell'Angelo, 11 aprile.

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Fervono i preparativi per il gemellaggio fanese
Una calorosa stretta dì mano sotto il segno della fortuna

Con una calorosa stretta di mano tra il presidente dell'Ente carnevalesca di Fano, dott. Cristiano, e del Carnevale di Erlangen, Walter Koss, si è concluso l'incontro tra la delegazione fanese e quella tedesca, per lo studio del programma che, durante la settimana del carnevale estivo del prossimo luglio, vedrà suggellato il gemellaggio Fano-Erlangen.

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EDIZIONE ESTIVA

UNA FOLLA IMMENSA ALLA SFILATA DEI CARRI ALLEGORICI
Gemellate Fano ed Erlangen nel tripudio del Carnevale

FANO, 16 — Il Carnevale estivo 1977 va in archivio, con due note principali, una lieta ed una triste: quella lieta è rappresentata dal successo fatto segnare da una settimana di manifestazioni che hanno avuto al loro centro il «gemellaggio» con il Carnevale di Erlangen. Quella triste è data dall’assenza, per la prima volta nella storia del Carnevale fanese, del nostro complesso folkloristico più antico, la Musica Arabita: una assenza]che purtroppo è destinata a prolungarsi nel tempo.
Gemellato con quello di Erlangen il Carnevale di Fano è ora definitivamente diventato internazionale: dopo la cerimonia ufficiale che si era svolta al mattino, presso l'ufficio dei sindaco, sabato sera, in piazza XX Settembre, gremita di folla, c'è stata la cerimonia folkloristica, l'incontro delle delegazioni in costume, l'esibizione degli sbandieratori d'Este e delle bande musicali di Colbordolo e di Erlangen. Ieri in Sassonia, la sfilata dei carri allegorici e dei complessi folkloristici, la sagra delle sagre ed un grandioso spettacolo pirotecnico: non è azzardato dire che oltre 60 mila persone si siano riversate in viale Adriatico e sulle rive, non deludendo l’impegno e le attese dell'Ente Carnevalesca che puntava molto su questa « settimana » per rifarsi del sensibile danno economico che il maltempo aveva arrecato durante il Carnevale invernale.
Centrato dunque in pieno, anche se per la sola giornata di ieri, l'obiettivo di richiamare a Fano tanti turisti, anche dalle vicine località balneari: verso mezzanotte, quando è finito lo spettacolo pirotecnico, code chilometriche di auto si. sono formate sulla statale Adriatica, sia in direzione di Ancona che di Pesaro.
Nella pazza allegria e spensieratezza della giornata di ieri sono stati in molti, specie i fanesi, a notare una assenza significativa, quella della Musica Arabita: il noto complesso folcloristico fanese si è sciolto, forse definitivamente, proprio nei giorni scorsi, dopo 70 anni di attività; diversi i motivi che hanno condotto a questa dolorosa decisione, ma primo fra tutti la ormai irrimediabile insufficienza dell'organico, ridotto a pochissimi elementi. Una volta l'Arabita doveva respingere decine e decine di domande di ammissione, ma negli ultimi anni ha dovuto invece, ma inutilmente, lanciare appelli per avere nuovi musicanti. Con la Musica Arabita, che tutti dovrebbero impegnarsi ora a far rinascere, scompare una delle più rappresentative forme del folclore fanese.

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Il complesso folcloristico fanese non vuol morire
La Musica Arabita lancia un bando di arruolamento

FANO, 27 — (c. m.) - L'assenza della « Musica Arabita» dalle manifestazioni del Carnevale estivo e da altri appuntamenti dell'estate fanese, non sarebbe motivata, come era stato detto in un primo momento, da uno scioglimento del popolare gruppo folkloristico, bensì da insufficienti offerte di compenso pervenute allo stesso dagli organizzatori delle varie manifestazioni. Il m.o Enzo Berardi, che da anni ed anni è l'animatore della « Arabita » ha decisamente smentito la « morte » del suo gruppo per... consunzione, pur riconoscendo che negli ultimi tempi i componenti sono calati di numero, così da creare seri problemi organizzativi: a questo proposito molto presto sarà lanciata una specie di bando di arruolamento per trovare nuova linfa che permetta all'Ambita di continuare a sventolare la bandiera del folclore fanese e di un prestigio non intaccato dagli anni. La Musica Arabita è stata assente durante il Carnevale estivo in quanto il compenso che le veniva offerto per un certo numero di esibizioni era assolutamente inadeguato per un gruppo i cui componenti sono in maggioranza lavoratori che sottraggono alle poche ore libere, o addirittura alle « ferie », i momenti da destinare a quelle esibizioni.
Tutto ciò va sottolineato con una punta di rammarico in quanto la Carnevalesca, a chi sottolineava l'assenza dell'Arabita, aveva risposto fascioglimento e non, come si compatibilità » a livello retributivo; (sic! N.d.r.) ciò mentre venivano ingaggiati complessi di altre città d'Italia e mentre, per il gemellaggio con il Carnevale di Erlangen, Fano si faceva rappresentare dagli sbandieratori di Ferrara, bravi sì, ma sempre emiliani.
Resta comunque ora la speranza di veder presto risorgere la Musica Arabita, un i fanesi (sic! N.d.r.) e certamente il più rappresentativo del folclore della città, della sua allegria e genuina schiettezza e simpatia. Sempre a proposito del Carnevale estivo ci giunge una lettera firmata che di seguito pubblichiamo: « Caro Carlino, scrivo per rendere noto a tutti un fatto abbastanza grave: un gruppo di carristi che ha lavorato per mesi nei "capannoni", non è stato ancora pagato dal capocarro. Io sono uno di questi e mi sono rivolto alla Carnevalesca, ma mi hanno risposto che, avendo loro regolarmente pagato il capo-carro, non c'entravano. Io ho moglie e figli, e sono un operaio, e non credo sia giusto che chi mi deve pagare dica che non ha ancora ricevuto i soldi per non farlo ».
Da segnalare infine che sono in corso lavori per rendere più ospitali e funzionanti i « capannoni » ove vengono costruiti i carri.



Cronaca del 1978
Nel pomeriggio di ieri a Fano
Carnevale: 30 mila spettatori alla prima sfilata

Si è svolto stavolta regolarmente il primo corso mascherato del Carnevale di Fano. Ma il freddo pungente ha tenuto lontana la grandissima folla, quella degli anni passati. Tuttavia trentamila persone circa si sono assiepate lungo il corso al passaggio dei quattro grandi carri allegorici. L'anno scorso, per esempio, l'affluenza era stata calcolata intorno alle 45 mila unità.
Puntuali (alle 15.30), preceduti dal tradizionale "Pupo", i carri allegorici hanno iniziato il primo dei tre giri in programma. Apriva la sfilata il carro di Vittorio Corsaletti, dal titolo "Italicus"; quindi, seguiva il carro di Bruno Radicioni, quello di Valerio Ferretti, e infine quello più atteso, dell'umorista Isidori, intitolato "Nel mar di guai", dedicato alla "scalata" al Quirinale.
I carri hanno effettuato le tornate previste, con getti di dolciumi e luminaria. Per la cronaca, il "Pupo" che apriva la sfilata era dedicato, quest'anno, agli imminenti mondiali di calcio in Argentina.

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Fano: cercavano gli incassi del corso mascherato, ma il «colpo» è andato a vuoto
Ladri all'Ente Carnevalesca

FANO - Ancora un audace tentativo di ladri (probabilmente i soliti che da tempo imperversano nella nostra città) è stato messo a segno nel centro storico. Questa volta ad essere presa di mira è stata la sede dall'Ente Carnevalesca, dove i malviventi, presumibilmente, credevano di trovare gli incassi del primo corso mascherato svoltosi domenica.
E se così fosse stato, il colpo sarebbe stato davvero sostanzioso; ma fortunatamente l'incasso si trovava al sicuro, sicché il colpo è andato a vuoto. I ladri, che evidentemente devono essere elementi locali, hanno dimostrato una perfetta conoscenza del posto, tanto è vero che per introdursi nella sede della Carnevalesca, sita al piano terra del Palazzo Martinozzi hanno sfruttato l'esistenza di una grotta sotterranea che parte da via Arco d'Augusto e sbuca nel cortile del palazzo.
Di qui dopo aver forzato la finestra sono entrati negli uffici dove non trovando quanto andavano cercando, hanno fracassato un paio di scrivanie e messo a soqquadro gli uffici del presidente e del segretario. L'unica cosa risultata mancante è stata una somma veramente esigua (5-6 mila lire) ed un mazzo di «tarocchi» che si trovavano in uno scaffale.
Il furto è stato scoperto dal segretario dell'ente che ieri mattina, entrando nella sede ha visto ogni cosa fuori posto. Subito sono stati avvertiti i carabinieri che procedono alle indagini.
Veramente singolare è il fatto che da qualche tempo a questa parte specialmente il centro storico sia preso continuamente di mira dai ladri, con una media di almeno un furto al giorno.

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Fano: la prima rappresentata dall'uscita di domenica
Carnevale: tre occasioni per colmare il "deficit"

FANO — Non si può certo dire che la presente edizione del Carnevale dell'Adriatico sia nata sotto una buona stella. L'inclemenza del tempo (e non solo su Fano) ha infatti costretto gli organizzatori, sia pure a malincuore, a rinviare la prima uscita dei carri allegorici fissata per domenica 29 gennaio e — almeno per il momento — a soprassedere a quella fissata per il martedì grasso. Como è noto l'altra mattina, soprattutto tenendo conto che per tutte le zone circostanti il fanese c'era la neve e quindi difficoltà per il traffico, il consiglio direttivo dell'Ente Carnevalesca, unanimemente, ha deciso di non effettuare la manifestazione.
Mentre scriviamo il massimo organismo responsabile del carnevale fanese è ancora riunito d'urgenza per valutare un'altra possibilità: quella di rinviare a data da destinare (ma presumibilmente par mezza quaresima) lo svolgimento del secondo corso mascherato non svoltosi. La situazione, purtroppo, imporrebbe anche questa decisione, soprattutto perché il grosso impegno finanziario per la organizzazione del carnevale, che quest'anno ha assunto una consistenza di circa cento milioni, ha bisogno di essere, seppure parzialmente, ricoperto con gli incassi che fin qui si sono ridotti ad uno solo e neppure molto consistente. E' certo che a questo punto le speranze di sanare la situazione sono molto poche: quest'anno per la Carnevalesca si chiuderà molto probabilmente con un deficit pesante, a meno di qualche «miracolo» sul quale, per la verità., non pare credano molto neppure gli stessi organizzatori. Le ultime chances, dunque, sono affidate all'uscita di domenica prossima, a quella (eventuale) di mezza quaresima e, soprattutto, alla edizione estiva che, come è noto, si svolgerà nel mese di giugno.

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L'INCASSO PER ORA COPRE UN QUARTO DELLA SPESA
Carnevale dell'Adriatico perseguitato dal maltempo

FANO, 9 — Con due manifestazioni su tre annullate per il maltempo ed il rischio di agenti atmosferici avversi anche nei prossimi giorni, il Carnevale di Fano è davvero in un brutto momento; si spera tuttavia che domenica il tempo sia finalmente favorevole, mentre c'è anche il progetto di fissare un corso mascherato «straordinario» a metà Quaresima per poter pareggiare un poco i conti.
L'aspetto finanziario delle manifestazioni carnevalesche non è davvero da prendere sottogamba, specie quest'anno in cui le «uscite» hanno battuto il tetto record e l'incasso attraverso i biglietti d'ingresso alla sfilata del carri allegorici copre appena un quarto della spesa. Sarebbe un vero peccato se il Carnevale di Fano, che ha resistito al tempo, alla guerra, alla crisi, e a tanti altri «attacchi», dovesse perire solo per motivi finanziari: era e resta la massima manifestazione folcloristica fanese, l'unica capace di attirare migliaia e migliaia di forestieri nella nostra città, sia in periodo invernale che in quello estivo, quando, diciamolo pure, Fano non è che possa vantare molte attrattive rispetto ad altre località balneari.
Resta poi, il Carnevale fanese, originalissimo per il getto, certo la caratteristica di maggior attrattiva di tutto il Corso mascherato.
La carnevalesca, quest'anno ha cercato la collaborazione di alcuni noti umoristi italiani, trovando poi solo quella di Isidori, per avere qualcosa di diverso. Poichè tra i carristi c'è penuria di apprendisti (lo stesso Carnevale di Viareggio sta cercando di mettervi rimedio con l'istituzione di una apposita sezione della Scuola d'Arte) il prodotto finito è sempre sulla linea della tradizione.
Ed ecco allora la diversità del Carnevale fanese venire dal getto dei dolciumi: non sarebbe male se tornasse anche la vecchia tradizione della «battaglia dalle tribune». Il getto rappresenta il momento più spassoso, esilarante, travolgente, del Carnevale dell'Adriatico: domenica 12 gennaio saranno ancora a migliaia e migliaia a gettarsi allegramente in questa mischia.

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LANCIATO UN APPELLO PER SALVARE LA MANIFESTAZIONE FANESE
La piaga dei «portoghesi» rischia di mettere in crisi il Carnevale

FANO, 10 — L'Ente Carnevalesco ha rivolto ai cittadini fanesi il seguente appello: « Il Carnevale dell'Adriatico - Carnevale degli Umoristi è la manifestazione più importante della nostra Città perché le ha reso prestigio in Italia e all'Estero. L'Ente Carnevalesco ha fatto ogni sforzo per condurre il Carnevale a livello internazionale, ma le avverse condizioni atmosferiche, da qualche anno, rendono vani tutti i sacrifici, materiali e morali, che il Consiglio dell'Ente deve assumersi. Di conseguenza, i gravosi impegni rischiano di far morire per sempre il Carnevale, vanto ed espressione della tradizione popolare della nostra città. L'Ente Carnevalesco rivolge un pressante appello ai cittadini perché, al di sopra delle considerazioni personali, vogliano dare il loro contributo per salvare il Carnevale partecipando ai Corsi Mascherati e pagando la modesta cifra di ingresso. L'Ente Carnevalesca ringrazia sentitamente tutti coloro che, sensibili al presente appello, vorranno compiere, in spirito di collaborazione civica, un atto di solidarietà e di amicizia ».
Il Carnevale di Fano, dunque, rischia di restare soffocato nella morsa dell'indifferenza. Lo sforzo finanziario sostenuto dall'ente Carnevalesco non ha trovato la minima solidarietà da parte della popolazione. I cosiddetti «portoghesi» si sono moltiplicati di anno in anno. Chi abita nelle case lungo il percorso del carri mascherati distribuisce inviti a prolusione perchè parenti ed amici evitino di pagare il biglietto, il cui costo (1500 lire) è di poco superiore a quello di uno spettacolo cinematografico. Eppure ogni buon cittadino fanese si dovrebbe sentire in dovere di dare il proprio contributo.

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Fano: in piena crisi finanziaria
Carnevale: è l'ultimo atto?
Accorato appello alla cittadinanza in una conferenza stampa all'Ente carnevalesca. Spese per 100 milioni da coprire. Il corso di domenica fondamentale

FANO — Il carnevale fanese è in crisi. Questo quanto emerso nel corso di una conferenza stampa indetta d'urgenza l'altra sera dal presidente dell'Ente Carnevalesca Adolfo Cristiano e dai suoi collaboratori. Non c'è motivo di dubitare che le cose stiano in questi termini visto che, se le spese si aggirano intorno ai 100 milioni, gli introiti che si riferiscono alla sola manifestazione di domenica scorsa (l'unica resa possibile dalle condizioni atmosferiche di questi giorni) rappresentano meno del 20 per cento di quel che sarebbe necessario per portare il bilancio a pareggio. Il presidente ha parlato in termini molto accorati ed estremamente chiari: il carnevale di Fano potrebbe essere giunto, per motivi finanziari, alla sua ultima edizione se almeno la sfilata di domenica prossima non darà un esito discreto.
Questo perché la manifestazione fanese, al contrario di altre analoghe che si svolgono in altre parti d'Italia, non solo non gode di finanziamenti dello stato (come avviene per Viareggio) ma non riesce neppure ad avere i contributi dall'Ente Regione, visto che la Regione Marche non riconosce l'etichetta di manifestazione culturale al Carnevale fanese (quasi che il folclore fosse un settore estraneo alla cultura). E così esiste chiaramente il rischio che una industria he coinvolge circa 220 persone, oltreché, naturalmente, un fatto di promozione turistica estremamente rilevante per una città come la nostra che di attrattive ne presenta veramente poche, possa terminare, certo anche perchè troppo condizionata dalle variazioni metereologiche, ma soprattutto per la scarsa sensibilità dei fanesi. E' per questo che il presidente dell'Ente Carnevalesca ha rivolto un appello ai cittadini perché vogliano almeno dare il loro contributo personale al carnevale partecipando ai corsi mascherati e pagando il modesto prezzo del biglietto.

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Fano: ieri parziale fallimento
Forse è l'addio al Carnevale
Soltanto 15 mila spettatori alla sfilata di ieri pomeriggio. Troppo pochi per risollevare le sorti di una tradizione che langue. Riunione urgente alla «Carnevalesca»

Quindicimila spettatori, più o meno: troppo pochi per risollevare le sorti del Carnevale fanese. E' stato un bilancio davvero amaro quello della seconda sfilata, che si è svolta regolarmente ieri, viste le condizioni atmosferiche, passabili se non proprio favorevolissime. Nelle due sfilate è stato registrato un incasso complessivo di venti milioni. Neppure sufficienti a coprire un terzo di un «buco» che si aggira sui cento milioni. E' una tradizione destinata a interrompersi per sempre? Sarà, questa, la decisione che scaturirà da una riunione convocata d'urgenza all'Ente Carnevalesco, dal quale era partito un appello accorato alla cittadinanza; in sostanza, l'Ente dovrà decidere se effettuare o meno (e stavolta il tempo sarà esente da colpe) la prossima sfilata prevista.
Ora le «chances» di una improvvisa (e a questo punto poco attendibile) resurrezione saranno dunque affidate a un eventuale terza uscita, e soprattutto all'edizione estiva. Ma la tradizione del Carnevale fanese sembra doversi proprio estinguere, soprattutto dopo questo bilancio davvero negativo delle due giornate, nelle quali si è registrata un'affluenza complessiva pari a una sola delle giornate di sfilata dello scorso anno. Il presidente dell'Ente Carnevalesca, Adolfo Cristiano, nel corso di una conferenza stampa aveva illustrato i gravi motivi finanziari che minacciavano di spegnere per sempre questa manifestazione fanese. Aveva rivolto un appello ai cittadini affinchè volessero contribuire a sollevare le sorti dell'istituzione. Questa resurrezione, per diversi motivi, ieri non c'è stata; ora si attendono le decisioni che l'Ente vorrà prendere dopo l'ennesimo insuccesso.

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PER I CARRI ALLEGORICI FANESI
Una terza sfilata domenica prossima

FANO, 14 — Una terza uscita del Carnevale dell'Adriatico-Carnevale degli Umoristi di Fano, è stata fissata dal direttivo della Carnevalesca per domenica 19 febbraio, sia per completare il già previsto numero di tre corsi mascherati, sia per « tamponare » in parte il notevole disavanzo fatto registrare quest'anno dalla massima manifestazione folcloristica fanese.
E' sempre valido l'appello lanciato ai cittadini fanesi, che oltre tutto, in questa uscita di mezza quaresima, non saranno distolti da altre manifestazioni concomitanti, mentre si spera di poter calamitare in città, in caso di bella giornata, anche un buon numero di forestieri.
E' innegabile ormai che il Carnevale trova più estimatori fuori delle mura che tra i fanesi. A riguardo riportiamo la lettera che il dott. Giorgio Tononi, sindaco di Trento, ospite del Carnevale domenica scorsa, ha scritto al presidente della Carnevalesca Adolfo Cristiano:
« Caro signor presidente, mi permetta esprimerle il più vivo ringraziamento per la sua accoglienza e soprattutto per il magnifico spettacolo al quale ci ha dato modo di assistere. Siamo rimasti tutti molto colpiti dall'entusiasmo, dalla simpatia e dall'efficienza del carnevale di Fano e abbiamo capito una volta di più come la buona volontà e il desiderio di essere utili alla propria comunità siano le molle più importanti e insostituibili a qualsiasi tipo di lavoro o di manifestazione. Riceva quindi, signor presidente, i nostri più sinceri complimenti, che la preghiamo di estendere anche ai suoi collaboratori e nel ringraziarLa ancora le invio i più cordiali saluti». Uguali espressioni di stima sono giunte anche dall'altra città con cui Fano è « gemellata », Erlangen.
Nel frattempo ci piace segnalare un'idea partita da uno dei più « anziani » carristi, Ermes Valentini: quella che tutti i fanesi possano contribuire, con idee, bozzetti, studi e considerazioni, a render sempre più nuovo e più bello il Carnevale di Fano; in tal caso ogni critica sarà positiva e sarà l'impegno di una intera città a tenere in vita una delle sue più antiche manifestazioni folcloristiche.

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Fano: ieri deciso annullamento per il maltempo
Carnevale ancora bloccato
Forse due edizioni estive

Ancora un fallimento per il Carnevale di 'Fano. La sfilata dei carri, programmata per ieri, e che secondo le speranze degli organizzatori avrebbe dovuto se non colmare almeno alleviare il pesante deficit finora accumulato, è stata annullata. Verso le 12, infatti, i dirigenti dell'Ente carnevalesco si sono riuniti d'urgenza e hanno deciso di non far uscire i carri; e questo non tanto per le incertissime condizioni del tempo nella zona, quanto per quelle inclementi nelle zona di supposta provenienza degli spettatori. Anche lo scarso pubblico che si sarebbe potuto mettere insieme, per via della coincidenza col «giuramento» alla caserma, non è stato giudicato sufficiente. Adesso cosa accadrà? E' ancora molto prematuro azzardare una ipotesi. Ma, da voci che circolavano ieri a Fano, sembra che i dirigenti della Carnevalesca siano intenzionati a giocare così le residue carte a loro disposizione: due sfilate estive, e non più una. Una seconda edizione del carnevale d'estate, infatti, si dovrebbe tenere in luglio.

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Venerdì l'assemblea dell'ente folcloristico fanese
Il momento difficile della Carnevalesca
Sul bilancio finanziario pesano le manifestazioni invernali disturbate dal maltempo - Propositi di abbandono del presidente

FANO, 18 - (c.m.) — E' stata convocata per venerdì 21 aprile, presso la Sala Morganti, per le ore 20,30, l'assemblea generale dei soci dell'Ente Carnevalesca di Fano: infatti il 30 aprile scade il mandato triennale dell'attuale consiglio direttivo, che ricordiamo è presieduto dal ragionier Adolfo Cristiano, per cui occorrerà procedere al rinnovo delle cariche sociali.
L'ordine del giorno dell'assemblea è il seguente: relazione morale del presidente, relazione finanziaria sul consuntivo 1977 e sull'andamento di gestione delle manifestazioni invernali 1978, relazione del Collegio dei sindaci revisori, elezioni del nuovo Consiglio direttivo e del Collegio dei sindaci per il triennio 1978-81, varie ed eventuali. Il Consiglio direttivo della Carnevalesca è, per statuto, formato da 19 componenti, mentre 3 sono i sindaci revisori.
E' quello attuale, un momento difficile per la Carnevalesca, una associazione che ha alle spalle anni di tradizione; il maltempo che ha imperversato sulle manifestazioni invernali ha senz'altro influito negativamente sul bilancio finanziario che, almeno sino alla vigilia di febbraio, si presentava più che confortante. Ma non sono solo motivi finanziari a mettere in angustie coloro che hanno a cuore le sorti del sodalizio che si è sempre battuto per tenere in vita e migliorare quella che è la manifestazione folcloristica più antica e più seguita dei fanesi, e che ultimamente è andata assumendo anche caratteristiche internazionali. Pesa senz'altro, sul futuro della Carnevalesca, il rischio di abbandono da parte del presidente Cristiano il quale più volte ha palesato l'intenzione di lasciare definitivamente, anche in caso di conferma.
A questo punto crediamo di poter affermare che la gestione-Cristiano, se pur costellata da alcuni errori che forse potevano essere evitati, è stata tuttavia tra le migliori del dopoguerra ed ha avuto soprattutto due grandi meriti: quello di tenere la Carnevalesca al di fuori di certe diatribe politiche che sembravano destinate ad influenzarne il cammino (basti pensare alle proposte comunali di creare un « ente manifestazioni ») e di aver dato al Carnevale di Fano dimensioni più moderne e più ampie, pur conservando le tradizioni e le caratteristiche di un tempo.
Ora saranno i soci a decidere del futuro della Carnevalesca, un futuro che tutti i fanesi si augurano brillante e ricco di successi.

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EDIZIONE ESTIVA

L'edizione estiva ha avuto i suoi risvolti positivi
Carnevale senza una lira ma con tanti nuovi amici
FANO — Nonostante la buona volontà messa in mostra dal Comune, dalla Carnevalesca e da tutti quegli enti ed associazioni che hanno sempre al primo posto nei loro interessi il futuro di Fano, la edizione «speciale» del Carnevale estivo, culminata ieri nella sfilata dei carri allegorici lungo i viali della Sassonia, non ha riscosso il meritato successo, almeno a livello finanziario e di partecipazione. Maltempo e campionati mondiali di calcio hanno negativamente influito su questo lodevole tentativo. Diceva proprio questa mattina il presidente della Carnevalesca, rag. Mario Isotti che l'incasso lordo della giornata di ieri non copre neppure le spese per la recinzione del percorso e del personale; chiaramente ciò influisce anche sulla possibilità che il Carnevale venga ripetuto a fine luglio o agosto, in data certamente più «sicura».
Ma dal punto di vista della partecipazione e da quello immediato finanziario l'iniziativa ha avuto effetti deludenti, sotto certi altri punti di vista i risvolti sono stati positivi: soprattutto per quanto riguarda l'installarsi di ottimi rapporti di amicizia tra Fano, Erlangen e Dusseldorf, rapporti che in un immediato futuro potranno avere favorevoli ripercussioni per il turismo fanese e che hanno propiziato anche episodi toccanti, come quello della vendita di caratteristiche «marionette» tedesche, con un ricavato andato totalmente a favore dei bambini spastici fanesi. Con l'assegnazione del «Maver 1978 » da parte del presidente della Cooperativa Albergatori Renato Ceccopieri alla Carnevalesca di Fano, al Carnevale di Erlangen ed all'assessore al turismo dott. Gustavo Mazzoni, si è voluto premiare tutto questo considerevole sforzo che, se non ha avuto benefici effetti immediati, si spera possa averli in futuro. Certamente sarebbe stato bello offrire, non tanto al Carnevale di Erlangen, con il quale dallo scorso anno siamo gemellati, e che ben ci conosce, quanto al Carnevale di Dusseldorf, che è tra i primi in Europa, se non il primo in senso assoluto, un diverso spettacolo di folla e di allegria nella giornata di ieri. Ciò purtroppo non è avvenuto, ma forse gli amici tedeschi sono restati egualmente soddisfatti, così come lo sono stati giornalisti francesi e svedesi, ospiti dell'Ept ed in visita alla città di Fano, della cordialità e della ospitalità trovate. Se non altro, gli stupendi fuochi artificiali, che a tarda notte hanno concluso le manifestazioni, hanno fatto da contorno alla vittoria degli «azzurri» sull'Austria.



Cronaca del 1979
Carnevale rinviato

E' stata rinviata, a causa del maltempo, la prima edizione del Carnevale di Fano. Il programma di ieri sarà ripetuto integralmente domenica 4 marzo. Le manifestazioni del 27 febbraio e 4 marzo non subiranno alcuna variazione.

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Torna il sereno con i pupi del carnevale

FANO, 22 — Grazie al ritorno del bel tempo, circa 15 mila persone in piazza XX Settembre hanno festeggiato il giovedì grasso e l'arrivo del «pupo» che raffigurava quest'anno John Travolta. Applauditissime le centinaia e centinaia di maschere indossate da scolari di ogni ordine e grado. Tra i gruppi di maggior spicco si sono fatti notare la Musica Arabita 2000, gli Ufo, e la «Pilott Jazz Band». Una gran folla ha seguito poi la corsa delle «carriole» e la gara dell'albero della cuccagna. Il nuovo appuntamento è per domenica alle ore 15 in viale Gramsci, per la prima grande sfilata dei carri allegorici. Tra un carro e l'altro si avvicenderanno nel corteo le «mascherate» dei «pupi». ...

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Trentamila ospiti al carnevale fanese

La bella giornata di sole ha favorito l'afflusso di oltre 30.000 spettatori al primo corso mascherato del carnevale di Fano. Grande allegria sul percorso del carnevale di Fano. Grande allegria sul percorso di viale Gramsci, e consueta animazione al passaggio dei carri allegorici (...) delle maschere, dei complessi folcloristici, ma soprattutto al getto, dai carri e dalle tribune, di quintali e quintali di dolciumi.
La dolce pioggia ha scatenato mischie continue, accrescendo così l'ilarità ed il divertimento del pubblico. Gli spettatori erano in maggioranza forestieri, giunti dalle città vicine, dalla Romagna e dall'Umbria; i fanesi vanno solitamente alla sfilata del martedì. Applausi per i quattro grandi carri allegorici "C'era una volta il teatro" di Radicioni, "Italicus" di Corsaletti, "I guardoni" di Ferretti e "Jamme n'coppa ja" di Valentini-Nicolini-Battistelli. Assieme a quattro grandi "mascherate" a piedi hanno sfilato i complessi folcloristici "La musica arabita" di Fano, la "Esina" di San Paolo di Jesi e gli Sbandieratori di Ferrara. Il secondo corso mascherato si svolgerà martedì prossimo e l'ultima replica avrà luogo domenica 4 marzo.

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SOSPESO A FANO IL CORSO MASCHERATO DEL MARTEDÌ GRASSO
Fa troppo freddo Salta la sfilata

FANO, 27 — L'Ente Carnevalesca ha deciso di sospendere la manifestazione prevista per oggi pomeriggio a causa del maltempo: la temperatura rigidissima ed il forte vento, la neve precipitata abbondante nelle zone vicine, hanno quindi annullato la seconda uscita del Carnevale dell'Adriatico: si spera nella «riserva» prevista per domenica prossima. Una piccola tegola per i soci dell'ente, che, dopo l'ottima riuscita del corso mascherato di domenica scorsa, speravano in un tempo più clemente. Resta il fatto che i 30 mila, che hanno l'altro ieri affollato viale Gramsci, hanno dimostrato come il Carnevale di Fano abbia ancora un ottimo seguito; tale positiva risposta sarà di incentivo per quanti sostengono che il Carnevale dell'Adriatico non deve morire. A margine dobbiamo registrare una nota che ci proviene dalla direttrice del 3.o Circolo di Fano:
La direzione didattica del 3.o Circolo di Fano desidera sia precisato quanto segue: pur essendo stata una idea della medesima quella della sfilata per soli alunni delle scuole elementari di tutti i circoli didattici della città, non è in nessun modo coinvolta nella decisione dell'ultima ora di far partecipare nella sfilata del 24 febbraio u.s. solamente il gruppo di ragazzi della scuola «Bianchini» del Quartiere Carmine, dipendente dal 3.o Circolo. Tale decisione, si pensa, non avendone avuta diretta notizia, sia scaturita da accordi presi direttamente tra le famiglie interessate e l'Ente Carnevalesca. Tale precisazione è fatta per dovere di verità ed equità verso gli alunni di altre scuole del 3.o Circolo e degli altri circoli».
Una nota che indirettamente conferma la grande attrattiva che ha rappresentato il Carnevale per i bambini di Fano. Sebbene si sia svolta con una certa disorganizzazione (non imputabile alle scuole), la partecipazione dei bambini mascherati di tutte le elementari di Fano al giovedì grasso in piazza XX Settembre è stata la cosa più bella ed interessante (per i futuri sviluppi che potrà avere) del Carnevale fanese.

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Sole sull'Alma e sul Carnevale

Ieri mattina, aprendo la finestra, i responsabili della Carnevalesca di Fano sono stati costretti a pensare alla cabala: il sole splendeva nel cielo terso, come sempre accade, da due anni a questa parte, quando l'Alma deve giocare al Borgo Metauro. E l'abbinamento, nella stessa giornata, con il corso mascherato «edizione invernale numero due» ha fugato i timori di un «crac » organizzativo. Di gente, ai lati di viale Gramsci, se ne è raccolta tanta fin dal primo pomeriggio: oltre 20 mila persone pare, una cifra non esaltante ma di certo soddisfacente. Questa volta erano in maggioranza fanesi, gli stessi che contavano di partecipare alla sfilata del martedì grasso, quella sospesa per il freddo. L'atmosfera si è subito surriscaldata con il lancio dei dolciumi.
Per sei turni successivi i quattro carri allegorici, preceduti dalla «Nuccichella» di Montecarotto e seguiti dal complesso della Musica Arabita, hanno battuto il percorso tradizionale, assieme alle «mascherate» dei pupi e agli immancabili peripatetici della domenica. Questi ultimi dovevano d'altronde surrogare la mancata passeggiatina lungo il corso. Tipi sportivi, s'intende. Hanno infatti accolto con un boato l'annuncio dello speaker che informava sui due gol rifilati dall'Alma alla Civitanovese.

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EDIZIONE ESTIVA

Grossi problemi, ieri, per il traffico
In migliaia all'assalto di Fano e del suo Carnevale d'estate

FANO — Già fin dal mattino le strade, ieri, offrivano uno spettacolo che qualcuno (forse esagerando un po') ha definito «apocalittico». Quel che è certo è che una enorme massa di traffico ha preso d'assalto Fano, che era, almeno per un giorno, la capitale del Folk adriatico. Il programma del carnevale d'estate, organizzato da comune, Azienda Soggiorno ed Ente carnevalesca, è stato seguito a puntino. Mentre scriviamo, è in corso la seconda sfilata, su viale Adriatico, dei carri allegorici e del gruppi folkloristici, col classico lancio dei dolciumi. Poi, a seguire, la terza sfilata dei carri allegorici illuminati, con prosecuzione di cene, canti, balli negli stands e nelle «balere» della zona mare, con coronamento di un «grandioso spettacolo pirotecnico», per attenersi a quel che dice il depliant.
L'afflusso è stato, ripetiamo, gigantesco. Migliaia e migliaia di persone, turisti stranieri, italiani dall'entroterra, dall'Umbria, da città più lontane hanno creato, oltre al solito festoso spettacolo, anche non poche difficoltà al traffico e grattacapi ai vigili urbani, che nell'occasione di ieri sono stati mobilitati in forze. Quest'anno, per il carnevale d'estate, si sono fatte cose alla grande. Delegazioni di famose manifestazioni analoghe tedesche sono giunte a Fano, per prendere parte alle sfilate. L'altro giorno era stato effettuato il previsto «gemellaggio» tra i Carnevali di Fano e di Erlagen e Dusseldorf. Naturalmente, per ieri erano previste tante e tante manifestazioni di... contorno.
Una schiera completa di sagre gastronomiche, da Fenile a Cartoceto, da Orciano a Centinarola, ha accolto la enorme massa di gente affluita per la grande manifestazione fanese. Una manifestazione preceduta da una serie di avvenimenti di carattere sportivo, come gare di «mosconi», gare podistiche, gare di karts, manifestazioni di Judo e... itinerari gastronomici.
Naturalmente, un programma cosi completo non poteva che attirare una folla compatta, superiore alle più rosee previsioni degli organismi turistici locali, con problemi, tuttavia, per la circolazione. Le strade di Fano sono quelle che sono, e si è trattato, in moltissimi casi, di lunghe soste nell'auto arroventata da un sole feroce. Tuttavia, pur nelle difficoltà oggettive, si è trattato di una giornata che ha risposto in pieno alle aspettative. Nonostante il traffico veramente gigantesco di ieri, per fortuna sulle strade soltanto incidenti di scarso rilievo. Sull'A 14, presso Gabicce, in un tamponamento tra due vetture due persone sono rimaste ferite. Le prognosi non sono di rilievo: variano dai 10 ai 15 giorni. Altri tamponamenti senza feriti si sono verificati in altre località. A Mondavio, durante una corsa, un ciclista si è scontrato con un «centauro».





Cronaca del 1980
La sfilata sul viale Gramsci di Fano
In trentamila a festeggiare il «Carnevale»

FANO — Nonostante le condizioni del tempo non del tutto propizio, una folla rilevante ha seguito la sfilata dei carri allegorici che si è snodata lungo viale Gramsci ieri pomeriggio. La folla — valutata sulle 25 mila-30 mila persone, ha seguito con il consueto entusiasmo questa prima sfilata del tradizionale Carnevale dell'Adriatico. Oltre ai carri, lungo il viale di Fano, sono sfilate le mascherate, le bande, la celebrata «Musica Arabita».
Goldrake, la crisi energetica, la situazione in Iran con Khomeini in primo piano sono i temi allegri (ma non tanto...) sviluppati dai bravissimi e fantasiosi costruttori dei carri fanesi. Le manifestazioni del carnevale fanese, cosi, proseguono. Ha avuto un discreto successo la mostra, allestita nella sala Sant'Arcangelo — dedicata al Carnevale nei tempi. Il traffico, naturalmente, ha intasato tutte le vie adiacenti al viale Gramsci, ma tutto si è svolto col massimo ordine e con la massima disciplina.
Anche qui in città, ieri pomeriggio, è impazzato il Carnevale. In piazza del Popolo, infatti, è affluita una gran moltitudine di persone per la seconda edizione del Carnevale cittadino. La piazza era gremita, soprattutto di mamme e di bambini in maschera. La tradizionale manifestazione, promossa dagli scouts cattolici, ha riscosso un notevole successo.
Sono affluite sulla piazza macchine fantasiose e carri allegorici. C'è stata una gara di turo (sic! N.d.r.), una staffetta, e altri giochi. Al centro dell'attenzione, naturalmente, la maschera pesarese Rabachèn.

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Fano: carnevale
La sfilata dei carri si farà domenica

FANO — Una riunione straordinaria del consiglio direttivo dell'Ente Carnevalesca, presieduta dal rag. Mario Isotti è stata convocata per le 11 di ieri mattina. Stanti le incerte condizioni del tempo, i consiglieri della Carnevalesca, sia pure con rammarico, hanno deciso di non effettuare, ieri, il tradizionale corso mascherato che avrebbe concluso la settimana di carnevale. La manifestazione è stata rinviata alle ore 15 di domenica prossima, quando, sempre sul viale Gramsci, prenderà il via la sfilata dei carri allegorici.

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FANO — Una folla stimata sulle 20-25 mila persone ha affollato il viale Gramsci di Fano per assistere al secondo ed ultimo corso mascherato del «Carnevale dell'Adriatico», che era stato rinviato per il maltempo. Tutto secondo le previsioni, dunque; i quattro carri allegorici, le mascherate a piedi i complessi folkloristici sono sfilati davanti alle tribune, col tradizionale lancio di dolciumi tra la folla subito raccolti come mostra la foto.

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EDIZIONE ESTIVA

Ieri una grandissima folla
Fano: in cinquantamila a godersi il Carnevale

FANO — Un pubblico calcolato sulle cinquantamila persone (tutti i villeggianti erano a far da cornice) ha seguito le sfilate del Carnevale estivo dell'Adriatico, svoltesi ieri nell'omonimo viale di Fano. I carri hanno cominciato a sfilare alle 18 in punto, come da programma stabilito. I complessi musicali presenti alla grande manifestazione fanese hanno dato anch'essi spettacolo.
Oltre al celebri complessi locali, da segnalare la presenza del gruppo Further Kleeblatt per il carnevale di Furth; il gruppo «Die Watze» per Neue Isemburg. Per l'Italia, hanno riscosso un successo strepitoso le majorettes della banda «Le figlie del Po» e il complesso folkloristico «Le lucciole» di Ospitaletto bresciano.
Numerose anche le attrazioni a far da cornice alla manifestazione. Durante le sfilate, infatti ai lati del viale Adriatico hanno aperto gli stands gastronomici e le «balere» subito presi d'assalto da una quantità di spettatori. Ieri anche la «Sagre delle Sagre», sempre nell'ambito delle manifestazioni del carnevale estivo. Nel centri del fanese si sono svolte sagre di tutti i tipi, con stands gastronomici, balli e altre attrazioni. Da notare che è stata appena inaugurata la I Mostra mercato dell'Artigianato del Comprensorio fanese, nella ex chiesa di San Domenico.
Gare sportive, spettacoli di ogni tipo, mostre fotografiche hanno completato l'organizzazione di questa kermesse che ha deliziato gli ospiti di Fano, finalmente numerosi. Ieri sera, uno spettacolo pirotecnico ha fatto degna cornice a questa intensissima giornata.



Cronaca del 1981
Fano : domenica bagnata e senza «sfilata»

FANO — Non è la prima volta che il maltempo si accanisce sul Carnevale dell'Adriatico di Fano. Anche Ieri pomeriggio, dunque, appuntamento mancato per via di una fastidiosa e gelida pioggia, che ha lasciato gli organizzatori costernati e ha fatto restare nei capannoni i carri allegorici e il «Pupo» pronti per la festosa passerella. Le manifestazioni di supporto del Carnevale fanese avevano avuto luogo regolarmente, e si attendeva soltanto il momento dell'uscita del carri. Ma già nel corso della mattinata le condizioni del tempo davano ben poco di che sperare. E le previsioni si sono rivelate azzeccate perché nel pomeriggio è cominciato a piovere sul serio. Quindi, l'appuntamento è rinviato a domenica prossima e si attende quindi, per rifarsi, la sfilata di domani.

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E' stata rinviata anche la sfilata di martedì grasso
La pioggia sul rogo del «pupo» sconvolge i programmi di Fano

FANO — Una lunga riunione d'urgenza del consiglio direttivo convocato nella mattinata dal presidente rag. Isotti e poi, verso le 12,15, l'annuncio: l'Ente Carnevalesco, valutando le condizioni metereologiche avverse aveva adottato la decisione di non effettuare, nel pomeriggio di ieri, la sfilata del carri allegorici lungo il viale Gramsci. E così questa edizione del carnevale dell'Adriatico subisce, forzosamente, un rinvio imposto, come ormai sta succedendo fin troppo frequentemente negli ultimi anni, dalla avversa situazione del tempo. L'appuntamento, quindi, per il momento viene rinviato a domenica 8 marzo, sempre che ci siano le condizioni giuste perché possa svolgersi il corso mascherato. E quella dell'8 marzo rimane, al momento, l'unica data fissa, perché, nella riunione consiliare di ieri mattina, non è stato deciso nulla circa una eventuale seconda sfilata che, inizialmente, si intendeva programmare per domenica 15 marzo. Di tutta questa manifestazione che avrebbe dovuto concludersi ieri con il rogo del «pupo» e con altre iniziative di contorno, a questo punto c'è poco da dire se non che l'unica delle iniziative programmate e svolte con notevole successo è stata quella del giovedì grasso che ha visto un'ampia partecipazione delle scuole cittadine anche con allestimenti di piccoli carri e di mascherate. ...

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La Giunta-Carnevalesca ha deliberato: «E' vietato bere acqua, obbligatorio partecipare al carnevale»

FANO — Per due ore, ieri mattina, il Comune di Fano è stato retto da un sindaco e da una Giunta del tutto inconsueti. Con tanto di fusciacca tricolore che gli era stata consegnata dal primo cittadino Trappoli sullo scalone d'ingresso del palazzo municipale, si è insediato alle 11 nella residenza comunale il presidente dell'Ente Carnevalesca rag. Mario Isotti, seguito da altri otto «dignitari» del Carnevale che assieme a lui hanno costituito per due ore un esecutivo faceto ma... non troppo. Subito convocazione della Giunta e primi provvedimenti, il primo dei quali la dichiarazione di festività cittadina dell'ultima giornata di carnevale. E subito dopo approvazione di un proclama ordinanza con il quale si intima ai cittadini del territorio fanese di far festa e passare una giornata in allegria, di non fare uso di acqua, ma solo di vino, pena pesanti ammende, di partecipare tutti alle sfilate del carnevale, naturalmente pagando il regolare biglietto d'ingresso. Terzo provvedimento — ma qui dal faceto cominciamo ad entrare sul serio — erogazione di un contributo annuale a favore dell'ente carnevalesca per un importo di 30 milioni la cui entità dovrà essere aggiornata in base agli indici Istat. Ma si è anche parlato del Teatro della Fortuna, della pedonalizzazione del centro, della necessità di ristrutturare i cantieri del carnevale. Come si vede, anche problemi più che seri. La giunta composta dagli «assessori» Foghetti, Baldini, Soldi, Giulini, Bilancioni, Vicini, Staurenghi e Giovanetti, presieduta, come si è detto dal «sindaco» Isotti, ha approvato in letizia ed unanimità. Oggi il primo corso mascherato sfilerà su viale Gramsci. Si spera in un grosso successo di pubblico con possibilità di replicare sfilata e ampia partecipazione domenica prossima.

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SUCCESSO DELLA SFILATA A FANO
QUARANTAMILA AL CARNEVALE

Il bel tempo è tornato a portare fortuna ai dirigenti della Carnevalesca. Dopo due rinvii causati dal freddo e dalla pioggia, ieri un sole primaverile ha fatto da degna cornice alla prima sfilata di Carnevale dell'Adriatico a Fano. Quasi quarantamila spettatori hanno applaudito il passaggio dei carri allegorici e dei complessi folcloristici.
Quattro i carri che hanno sfilato lungo viale Gramsci: "I mostri sacri", ideato e realizzato da Paolo Furlani con la collaborazione di Enrico Lombardi e Gianni Pergolini, dedicato a quei politici, attori, presentatori che da anni compaiono sui teleschermi come fossero intramontabili; "Gli antenati", realizzato da Bruno Radicioni e Bruno Ceccarelli: una storia grottesca ispirata ai cartoni animati di Hanna & Barbera, anche loro come il carnevale fanese inestinguibili; "La pagliacciata", ideato da Valerio Ferretti a Walter Paci, legato allo scandalo del calcio-scommesse: giganteschi pagliacci-calciatori manovrati da invisibili fili facenti capo, dall'alto della loro rispettabilità, a personaggi di pochi scrupoli; "Le unghiate del vecchio leone", di Riccardo Deli, Sauro Camussi e Mario Piccinetti, dedicato alla tradizione del carnevale fanese, una tradizione più viva che mai negli animi dei fanesi e nelle migliaia di persone giunte anche dalle regioni limitrofe.
Molto applauditi dal pubblico anche i gruppi mascherati ideati dalla seconda e quarta Circoscrizione, rievocanti lo svolgersi del carnevale di Fano nelle varie epoche. I brutti di Piobbico, simpatica novità di questa edizione, hanno aggiunto brio alla sfilata; applaudita anche "La musica arabita" che andrebbe incoraggiata sempre di più. Il bel tempo e il folto pubblico hanno riportato un po' di sereno anche nelle casse della Carnevalesca. I due rinvii avevano reso la situazione finanziaria estremamente critica. Da ieri sera gli animi sono più sollevati. Domenica prossima la manifestazione sarà ripetuta.

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Per l'addio al Carnevale «solo» in 20 mila

FANO — Qualche spruzzata di pioggia, stavolta, non ha impedito il regolare svolgimento dell'ultima sfilata in programma a Fano per il Carnevale dell'Adriatico. Ma la città rivierasca era assediata dalla pioggia a nord e a sud. Per questo, gli spettatori in procinto di partire da Forlì, Cesena, Rimini, e da Ancona e zone limitrofe, sono stati trattenuti "in sede" per una gran parte. E il pubblico di ieri sul viale Gramsci assommava, a occhio e croce, alla metà di quello della domenica precedente: cioè circa ventimila unità.
Comunque, questi impavidi si sono ritrovati al vialone alle 15, per assistere alla sfilata del carri allegorici col tradizionale lancio di quintali di dolciumi, delle nuove maschere e del gruppi folkloristici che hanno preso parte a questa manifestazione giustamente famosa ma altrettanto — negli ultimi tempi — flagellata dal maltempo. Un vero peccato, perché il programma della giornata conclusiva prometteva divertimenti per tutti, con l'«apoteosi del Carnevale» per le 21 in piazza XX Settembre, con balli, canti, e il tradizionale falò in cui si consuma il Pupo, simbolo del carnevale fanese. Vale ricordare, comunque, che anche la giornata di ieri, seppur non assistita dal pubblico dell'altra domenica, si è svolta in allegria: e soprattutto non ha fatto registrare incidenti di sorta.

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EDIZIONE ESTIVA

Rinviato a domenica il carnevale di Fano

Ancora una volta cosi come lo scorso inverno, Giove Pluvio ha mostrato di avercela con il Carnevale fanese rinviato per il maltempo a domenica 26 luglio. Verrà a mancare, nella ripetizione, lo spettacolo più atteso, quello del «Brasil tropical» che si è tenuto egualmente ieri sera presso il Politeama (stracolmo). Il gruppo brasiliano aveva precedenti impegni in calendario e quindi lo si è fatto esibire dato il cachet di 10 milioni già pagato.
Ha funzionato sulla spiaggia di Sassonia, finchè la pioggia lo ha permesso, la sagra delle sagre offrendo alle centinaia e centinaia di turisti, venuti egualmente a Fano almeno la soddisfazione di una gustosa merenda. Cosi, almeno in parte si è fatto fronte al danno di quintali di cibi vari preventivamente acquistati e preparati. Molti turisti si sono egualmente divertiti girando per le vie della città alla vista delle sculture all'aperto.

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Fano: carnevale secondo rinvio

Per la seconda volta in sette giorni l'attesissimo Carnevale estivo dell'Adriatico ha dovuto essere rinviato per il maltempo. Una folla enorme era convenuta sulla riviera di Sassonia ma il comitato, tra raffiche di vento e spruzzi di pioggia, ha deciso di non effettuare la sfilata dei carri allegorici. Ha funzionato invece, come domenica scorsa, la «Sagra dello sagre» con l'assalto alle specialità gastronomiche.

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Fano: la sfilata è stata anticipata
Meno pubblico del consueto al Carnevale

FANO — Quando verso le 17 il cielo ha cominciato ad annuvolarsi c'è stato come un brivido tra gli organizzatori. Sembrava che questa edizione del Carnevale d'estate non s'avesse da fare. Poi la sfida al tempo ed ecco che la sfilata ha inizio con una mezz'ora di anticipo sul programma. E tutto va liscio nonostante qualche nube minacciosa, che, purtroppo, è servita a tenere lontano dal lungomare di Sassonia, dove sfilavano i mastodontici e variopinti carri allegorici e le bande e complessi folkloristici, il pubblico delle grandi occasioni. Intendiamoci, gente ce n'era e anche parecchia, ma sicuramente molta in meno rispetto alle ultime edizioni. Pazienza.

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Si parla di non ripeterlo più
Per il Carnevale estivo di Fano forse domenica è stata «l'ultima volta»
La Giunta pare orientata ad abolire la manifestazione sostituendola con altri spettacoli ugualmente di richiamo

FANO — Considerando sotto quali infausti auspici era nata, questa edizione estiva del Carnevale dell'Adriatico è riuscita tutto sommato a salvarsi abbastanza bene. Bersagliata dal maltempo che per ben due volte ne aveva impedito la realizzazione sia il 19 che il 26 luglio scorsi, quando forse la manifestazione avrebbe avuto anche più senso, anche domenica le condizioni metereologiche non è che abbiano favorito l'affluenza del pubblico sul lungomare di Sassonia.
Non è piovuto, è vero, ma le nubi hanno minacciato per tutto il tempo che è durato il carnevale di farlo. Sicché come abbiamo registrato ieri, c'è stato in minore afflusso di gente rispetto alle altre edizioni, anche se riteniamo che circa 30 mila persone (tante a colpo d'occhio risulta che siano stati i presenti) costituiscano sempre un bel pubblico. Questa edizione comunque ha un po’ deluso gli «abitués» proprio per quella che è sempre stata la sua caratteristica peculiare vale a dire il «getto» di dolciumi nella circostanza molto meno del solito.
Ma come si sa questa volta l'ingresso era gratuito e «a caval donato...».
Piuttosto su questo aspetto nuovo vale la pena di dire due parole. L'Amministrazione comunale ha deciso nella circostanza di non far pagare biglietto di ingresso ritenendo che alla resa del conti la spesa in più da assumersi rispetto ad una manifestazione a pagamento fosse irrisoria. Forse la strada intrapresa era buona ma probabilmente l'esperienza non verrà ripetuta in futuro.
Questo perché secondo indiscrezioni la Giunta sarebbe dell'avviso di abolire dal calendario delle manifestazioni il Carnevale estivo che, per avere un costo piuttosto consistente potrebbe essere sostituito da alcuni altri spettacoli di richiamo.
Si tratta per ora di una voce ufficiosa ma sicuramente fondata. Certo conoscendo il carattere dei fanesi, sempre ipercritici, ma parimenti estremamente attaccati alle loro tradizione non sarà facile far passare un eventuale provvedimento del genere in maniera indolore.



Cronaca del 1982
GRANDE SUCCESSO DELLA SFILATA DEI CARRI ALLEGORICI CHE SARÀ RIPETUTA DOMENICA
Trentamila in festa ieri a Fano per il Carnevale dell'Adriatico

Sono accorsi in 30 mila ieri a Fano per assistere alla sfilata del Carnevale dell'Adriatico. Dall'Umbria, dall'Emilia, oltre che dalle Marche, migliaia di persone in festa hanno cambiato per tutto il pomeriggio il volto della città. Festa e allegria ovunque fino a tarda sera.
La tradizione del carnevale fanese si è ripetuta quindi un'altra volta. Le migliaia di persone presenti lungo viale Gramsci hanno applaudito festose i quattro carri allegorici, le maschere a piedi e i complessi folcloristici.
Fra due ali di folla hanno sfilato i carri "Vento del sud in Trinacria" di Furlani, "La schiacciata" di Ferretti, "I 4 cantoni" di Radicioni e "Carnevale sull'Olimpo" di Deli. Entusiasmo per i gruppi folcloristici "La bizzarra" di Cerreto d'Esi, le majorettes di Lumezzane e l'immancabile Musica Arabita, ormai simbolo del carnevale fanese. Come sempre uno dei momenti più attesi della sfilata è stato il lancio dei dolciumi.
Dai carri sono partiti quintali di caramelle e cioccolate che hanno scatenato la "caccia" tra gli spettatori. Dai palchi hanno risposto gettando a loro volta dolciumi sui carri. Successo hanno riscosso anche i carri allestiti nei quartieri, in particolare quello S. Orso. E' un fatto questo che conferma il ritrovato interesse verso le manifestazioni carnevalesche.
Domenica replica del corso mascherato con nuovi complessi folcloristici. Al termine delle sfilate verrà cremato il Pupo, che quest'anno rappresenta il turismo alle prese con il problema dei nitrati nell'acqua. Chissà che con la cremazione del Pupo, anche i nitrati non prendano un bello spavento.
Nell'ambito delle manifestazioni collaterali si terrà martedì una partita spettacolare

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Tra dolciumi e coriandoli chiude il carnevale

Il Carnevale di Fano chiude oggi i battenti. Tra quintali di dolciumi e lanci di coriandoli, sfileranno per la seconda ed ultima volta i carri allegorici e le maschere. Il corso mascherato prenderà il via alle 14,30 e si preannuncia un afflusso record di spettatori.
Dopo i 30 mila di domenica scorsa, i dirigenti della Carnevalesca si augurano di toccare il tetto delle 50 mila presenze. I carri che prenderanno parte alla sfilata sono: «Vento del sud in Trinacria», «La schiacciata», «I 4 cantoni» e «Carnevale sull'Olimpo». Vi saranno inoltre i gruppi folcloristici «Le lucciole» (65 elementi) di 0spitaletto Bresciano, la banda Città di Parma (70 elementi) e la musica Arabita.
Sfileranno inoltre alcuni carri realizzati nei quartieri di S. Orso, Ponte Murello, Ponte Metauro, Rosciano e Candelara di Pesaro. Proprio domenica alcuni di questi carri sono stati a lungo applauditi. Con la mascherata di oggi e la successiva cremazione del Pupo in piazza XX Settembre si chiude anche la 102° edizione del Carnevale di Fano. Cent'anni sono tanti, ma una manifestazione viva come il carnevale fanese sembra non risentirne.
Merito della Carnevalesca, dei circoli culturali e di tutte le associazioni che contribuiscono alla sua riuscita, senza il bisogno di creare municipalizzate o altri «baracconi» pubblici. ...

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Miss Italia al Carnevale

E' stata Patrizia Nanetti, la giovane e bella Miss Italia, la regina del Carnevale di Fano. Sono venuti in 40mila ad applaudirla e contemporaneamente ad ammirare la seconda ed ultima sfilata dei carri allegorici. Un successo pieno e meritato per gli organizzatori della manifestazione fanese, che anche quest'anno ha riscosso notevole successo. Consensi per i carri e per i complessi folcloristici, ma soprattutto per le mascherate che hanno avuto per protagonisti i bambini di alcuni asili di Fano. ...

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EDIZIONE ESTIVA

Concluse ieri le manifestazioni
E’ mancato il ... re Sole sull'esodo d'estate e sul carnevale di Fano
Qualche goccia di pioggia ha quasi... rovinato la festa. In ogni caso gran movimento a Sassonia e sulle strade

FANO — La minaccia della pioggia (e qualche lieve spruzzata) non hanno certo tenuto lontano il pubblico delle manifestazioni del Carnevale d'Estate. Ma certo, pensano gli organizzatori, in pieno sole... la gente poteva essere di più. Comunque, sul lungomare di Sassonia, nel tardo pomeriggio il Carnevale era in corso come da programma.
In mattinata, al casello di Fano, c'era una discreta coda permanente di auto provenienti dalle zone più disparate, specie dall'entroterra e dall'Umbria. Spiagge affollate, anche col sole che andava e veniva, per salutare questa ultima domenica di luglio, scelta dalla gran massa degli italiani per le partenze anticipate.
Nel pomeriggio il tempo si è messo decisamente al brutto, con qualche goccia di pioggia che ha cominciato a cadere; ma molti — impavidi — sono rimasti sulle spiagge o sul lungomare, attendendo che spiovesse, mentre le vie del Carnevale fanese cominciavano a riempirsi. Nel contempo, gran traffico sul tratto autostradale pesarese, con lunghe colonne di auto e di roulottes dirette a sud; i vacanzieri che andavano a prendere posizione.
Grandi attrazioni, comunque, alle manifestazioni fanesi d'estate. Per il finalone di ieri, erano previsti: la Banda Osiris, il Teatro Portatile, il Teatro Aperto, il Pazzariello TAG, i Commedianti dell'Arte, il Setaccio, i Trampolieri di Reforzate, il complesso trio "Irio De Paula" (con l'incarico del grande protagonista del concerto Samba di mezzanotte) e poi la Musica Arabita, immancabile, Le Luccione, Mascherate Circo... scrizioni e Musica Folk. Un classico appuntamento che, ripetiamo, avrebbe potuto essere ancor più affollato di pubblico se, come al solito quando si parla di Carnevale, il maltempo non ci avesse messo lo zampino.



Cronaca del 1983
La prima sfilata a Fano applaudita da quarantamila persone
Non piove ... è Carnevale!
Grande successo per i quattro carri presentati quest'anno: «Azzurro di fan...tasia», «L'oroscopo», «Vin-surf» e «Carneval concerto». Musica più... «arabita» che mai. Copioso getto di dolciumi e solite risse all'arma bianca

Il fiuto del pescatore non sbaglia mai e anche stavolta ha avuto ragione. Non c'è stato verso. Bollettini del tempo catastrofici nuvole cariche di pioggia che non promettevano nulla di buono, persino qualche gelida gocciolina a cavallo del mezzogiorno. C'erano tutti gli elementi per ritenere che il carnevale di Fano fedele alla jellata tradizione degli ultimi anni, avrebbe dovuto alzare bandiera bianca. E invece no. Era scritto che, comunque l'edizione di quest'anno si sarebbe svolta regolarmente. Magari con un po’ di batticuore.
Tutto regolare dunque, all'insegna della più genuina allegria. Il pupo Bearzot (c'era anche mamma Rai) ha aperto il corteo alle 17 in punto di fronte a un pubblico via via sempre più numeroso. Alla fine erano in più di quarantamila (molti arrivati da fuori regione) a gridare e applaudire i magnifici quattro carri realizzati dagli artigiani fanesi della cartapesta, indubbiamente i più bravi del mondo.
Un vincitore morale non c'è stato perché tutti e quattro i carri, compreso il "serpentone" degli studenti dell'Istituto d'Arte «Apolloni» molto validi sul piano realizzativo avevano un loro messaggio da trasferire alla gente e la gente li ha apprezzati fino in fondo. Così è stato per l' «Azzurro di fan...tasia», gioco di parole e di pupi per celebrare allegoricamente tutto l'azzurro di Fano dal mare al cielo (ieri per la verità un po' sbiadito) al pesce che più azzurro non si può. Al carro di Ermes Valentini è toccato di aprire la fila seguito a ruota dall'«Oroscopo» di maestro Radicioni un carro con quel tocco di classe in più pienamente giustificato dalla personalità dell'autore. Successo anche per «Vin-surf» di Marcello Battistelli (viva il Bianchello del Metauro) e per «Carneval Concerto» firmato dallo stesso Battistelli e da Luciano Del Monte. Un trionfo di colori e di allegria confezionato in materiali rivoluzionari e (per ora) top secret.
Ma ieri c'è stata un po' di gloria per tutti, per le majorettes, per il complesso toscano Tarantella per la vecchia intramontabile ma sempre più spumeggiale «Musica arabita».
Grande protagonista come sempre il getto di dolciumi copioso forse come mai. E, naturalmente zuffe alla garibaldina per conquistare anche a prezzo di qualche pestatone la caramella o il cioccolato. Per fortuna nessuno è finito all'ospedale. Alla fine l'arrivederci a domenica prossima per la seconda sfilata. E' gradito il sole.

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Fano, il carnevale è telegenico per milioni di spettatori
Grande successo della sfilata di domenica. Maschere a Urbino.

Il Carnevale di Fano ha sfidato questa volta anche Giove Pluvio ed i coriandoli ed i dolciumi hanno prevalso sulle gocce d'acqua. Con molto batticuore la Carnevalesca aveva preso la decisione: il Carnevale si fa! Troppo ghiotta l'occasione di una ripresa diretta della Rai diffusa in ogni parte d'Italia.
Ma un acquazzone poteva letteralmente "squagliare" i carri, mandando all'aria un lavoro di mesi e diversi milioni. La dea Fortuna questa volta, ha aiutato gli audaci e sul percorso di viale Gramsci, inizialmente poco affollato, si sono riversate migliaia di persone per ammirare la fantasmagorica sfilata. Applausi scroscianti al "serpentone" dell'Istituto d'Arte ed alla sua favolosa mascherata; ai giocosi complessi tra i quali faceva spicco la sessantenne Musica Arabita che Piovene lodò come esecutrice di "jazz italiano" e Malaparte magnificò come ineguagliabile espressione di folklore; ai 4 grandi carri allegorici che, per giudizio unanime, sono apparsi quest'anno migliori di quelli del recente passato, il grandioso "De Fantasia" di Hermes Valentini, il raffinato "Oroscopo" di Bruno Radicioni, il gran movimento di "Vin surf" di Marcello Battistelli, il rutilante "Carneval Concerto" di Del Monte.
E poi il getto, dolce tradizione del Carnevale fanese, incrementato quest'anno dal lancio di altri simpatici oggetti. Le solite zuffe per conquistarsi qualche cioccolatino, ma senza gravi incidenti. Domenica prossima si ripete, sperando in una magnifica giornata di sole: il Carnevale 83 la merita perché ha dimostrato di essere tornato grande e soprattutto partecipativo. Tornando alla "diretta" realizzata dalla Rai va detto che tutto è funzionato alla perfezione e che il Carnevale di Fano ha fatto bella mostra di sè davanti a milioni di telespettatori.
Il bel volto di Francesca Roberti e le parole di Alberto Berardi hanno fatto da cornice al commento del giornalista Alberto Pancrazi. Oggi, martedì grasso, due appuntamenti: al mattino in piazza la sfilata del "serpentone" dell'Istituto d'arte e al pomeriggio alle 15 la Mascheratalonga per le vie del centro.

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Una conclusione trionfale a Fano, tanta gente anche a Pesaro
Carnevale, arrivederci all'84
Circa cinquantamila persone hanno assistito alla seconda sfilata fanese. Un «bis» allietato dal bel tempo. Bruciato il «pupo» Bearzot in piazza XX Settembre. Felice esito anche per la sfilata pesarese malgrado la concomitanza

Cinquantamila persone per un Carnevale che ha saputo rinnovarsi rimanendo fedele ad una tradizione collaudata e irrinunciabile. Per Fano ieri è stato un trionfo. Un fiume di gente, ma sarebbe più appropriato dire un mare di gente (saranno stati almeno cinquantamila) ha dato l'addio al carnevale '83 sotto un cielo finalmente sereno che ha saputo dare ai colori della sfilata fanese il giusto sfavillio, la più genuina intensità. L'ultimo atto è andato in scena senza sbavature come del resto il primo, una settimana fa, quando qualche nube di troppo aveva fatto restare mezza giornata col naso in su quelli della Carnevalesca.
Una replica perfetta che in molti hanno voluto "rigustare" per la seconda volta per apprezzarne fino in fondo tutti gli aspetti. Ancora applausi dunque per i quattro carri allegorici ("Azzurro di fan—tasia", di Ermes Valentini, "Oroscopo" di Radicioni, "Vinsurf" di Battistelli e "Carneval Concerto" dello stesso Battistelli e di Luciano Del Monte). Per i ragazzi dell'Istituto d'Arte Apolloni che hanno portato col loro "drago" e la loro bella maschera un'autentica ventata di novità, una nota ancor più squillante in un concerto dove non si sono registrare "stecche" di sorta.
Un solo "peccato". La fine ingloriosa (ma prevista) del pupo Bearzot. Mai come stavolta il sacrificio del simpatico pupazzo emblema del carnevale fanese si è rivelata densa di significati. Va bene la "purificazione", ma quanti ieri sera mentre il C.T. andava a fuoco non hanno pensato alla recente "magra" di Cipro?
Ma se a Fano è andato tutto a gonfie vele altrettanto si può dire anche di Pesaro dove malgrado la scomoda e inevitabile concomitanza (la sfilata in programma domenica scorsa è stata rinviata a ieri per la pioggia) alcune migliaia di persone tra grandi e piccini in maschera hanno assistito al "coreto" (corteo? n.d.r.) dei carri allegorici ben organizzato da parecchie (parrocchie? n.d.r.), "scouts" e comune.
Tra i carri più applauditi quello confezionato dalla parrocchia di San Carlo Borromeo intitolato "i pagliacci". Un'esperienza sicuramente da ripetere evitando per quanto possibile la coincidenza del carnevale pesarese col "fratello maggiore" fanese.

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EDIZIONE ESTIVA

Oltre ventimila persone al Carnevale Estivo
Fano, la piccola Rio

Successo senza precedenti per la versione «estiva» del Carnevale di Fano. Un mare di gente (è proprio il caso di dirlo) ha abbandonato la spiaggia per invadere le vie lungo le quali si è svolta la sfilata dei carri allegorici, gli stessi già applauditi l'inverno scorso.
Applausi a non finire per il «Fan...tasia» di Valentini, l'«Oroscopo» di Radicioni, il «Vin..surf» di Battistelli e il «Carneval Concerto» sempre di Battistelli.
Almeno ventimila persone (ma il calcolo ovviamente è approssimativo e suscettibile di ulteriori arrotondamenti) hanno seguito la parata dei complessi, dei gruppi folcloristici, ammirato le «luminaria, gustato dolciumi piovuti dal ciclo, la gastronomia delle sagre e lo spettacolo pirotecnico al «Lido».
Insomma una giornata memorabile per tutti coloro che hanno voluto tenere fede ad un appuntamento entrato a far parte della cultura della città, ma anche per quanti, soprattutto turisti e villeggianti, hanno colto l'occasione per fare la conoscenza con uno degli spettacoli più pittoreschi della penisola.

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Carnevale e nutata, che folla!

Migliaia e migliaia di persone, fra cui tantissimi turisti provenienti dalle vicine località balneari, hanno affollato ieri a Fano sia le spiagge, in particolare la zona Porto - Lido dove si teneva la festa del mare, che il carnevale estivo dell'Adriatico. Quest'ultima manifestazione, sull'inedito percorso di viale Buozzi, ha fatto registrare un grande successo, sia durante le sfilate dei carri allegorici che dopo, quando, in tanti, si sono fermati a mangiare all'aperto agli «stand» della sagra delle sagre. Gran pubblico anche alla Mutata Longa tenutasi in condizioni di mare avverse che hanno messo a dura prova i concorrenti. Tra le donne ha vinto l'anconetana Elisabetta Rita; tra gli uomini terza vittoria consecutiva del senigalliese Marco Berluti.

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Fano brinda al successo di una domenica favolosa
Si rinnova il trionfo del carnevale tradizionale

E' stata «una domenica bestiale» per dirla con la canzone di Fabio Concato: mai si era vista a Fano, sia pur in una domenica d'agosto, tanta gente. Sono venuti dalle vicine spiagge della Romagna, da tutte le Marche, ma tanti sono stati anche quelli che, solo in transito, si sono fermati attirati soprattutto dal Carnevale.
Circa 20mila persone sul percorso di viale Buozzi, rivelatosi suggestivo ma forse troppo piccolo per tanta gente, ed almeno altrettante al Lido e nella zona del Porto per la Festa del Mare dove poi, sino a mezzanotte si sono riversati gli spettatori del Carnevale per mangiare all'aperto in attesa del grandioso spettacolo pirotecnico finale. La «domenica bestiale» fanese aveva avuto un prologo il mattino, con la Messa sulla tolda della nave del Marco Polo e la successiva uscita in mare dei motopescherecci per depositare al largo una corona d'alloro a ricordo dei Caduti del Mare: sui natanti autorità politiche locali, con alla testa il vice - presidente del Consiglio, on. Arnoldo Forlani. Non pochi dei «gitanti» hanno pesantemente accusato il mare molto mosso che poi nel pomeriggio ha reso improba la fatica dei 112 partecipanti alla XII edizione della Nutata Longa. Lo straordinario è stato che, nonostante le migliaia e migliaia di persone al Carnevale ed al Lido, non è che le altre spiagge fanesi, Sassonia, Ponte Sasso, Torrette e Marotta si fossero svuotate; e c'era, domenica sera, anche tanta gente alla replica de «L'Elisir d'amore».
Nonostante la scarsa pubblicizzazione e le note traversie che lo avevano relegato ad una data di ripiego, il Carnevale Estivo dell'Adriatico ha dunque fatto segnare un nuovo successo: gli ingredienti semplici della tradizione, che qualcuno vorrebbe cambiare, si sono dimostrati ancora una volta i più adatti a raccogliere gente. La musica, la gastronomia e l'allegria non hanno bisogno di «innovazioni» che rischiano di richiamare, come già accaduto in una precedente e fallimentare esperienza, solo poche centinaia di persone. Se davvero poi si vuole qualche «innovazione» a tutti i costi, l'unica potrebbe essere quella di costruire carri allegorici più piccoli, che possano sfilare anche al Lido, o per le vie del Centro Storico. [Carlo Moscelli]





Cronaca del 1984
Tutta Fano in piazza

Migliaia di persone hanno affollato ieri pomeriggio piazza XX Settembre e tutte le vie del centro storico di Fano in occasione del carnevale. Momento più significativo l'arrivo del Pupo nella piazza. Quest'anno Vittorio e Andrea Corsaletti hanno modellato il tradizionale personaggio del carnevale fanese sulle sembianze del ministro della Difesa ed ex presidente del consiglio, Giovanni Spadolini. Oltre al Pupo hanno sfilato i carri allestiti da quattro asili, la Musica Arabita e ovviamente migliaia di maschere. E' stata una grande festa soprattutto per i bambini. Domenica, fidando finalmente nel bel tempo, la prima sfilata lungo viale Gramsci dei carri allegorici.

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Intanto il "Pupo" ha debuttato!

Giove Pluvio... permettendo, il Carnevale dell'Adriatico ci riprova. Domani, nel pomeriggio, grande corso mascherato. Il rinvio di domenica scorsa non ha certamente influito sul valore del corso mascherato e sul fascino del Carnevale più dolce d'Italia.
Domani e Domenica prossima carri e maschere riproporranno uno spettacolo antico, ma sempre nuovo. Domani dunque l'appuntamento è lungo Viale Gramsci nel primo pomeriggio, per vedere sfilare «pupo» Spadolini, «Azur de Fan...tasia», «Seduzioni 33», «La Frittata», «Gran Varietà», «Belzebù in TV»; per ascoltare la «Musica Arabita", per cercare di raccogliere più dolci degli amici e di quelli che ti stanno intorno. Una giornata di gioiosa confusione, quella di domani, per chi non perderà l'occasione di seguire il Carnevale di Fano. Arriveranno sicuramente da Pesaro, dalla valle del Metauro, da Senigallia e Jesi, per passare una giornata diversa, sicuramente indimenticabile. Da parte di tutti si leveranno in queste ore, fino a domani, le invocazioni a Giove Pluvio, perché non si ripeta perché lasci libero sfogo alla «voglia» di Carnevale.
E' un'invocazione che tutti sottoscrivono, anche quelli che il Carnevale di Fano lo seguiranno in televisione o nei, logicamente riduttivi, resoconti dei quotidiani.
L'obiettivo della Carnevalesca è quello di riuscire ad ottenere un buon Carnevale, per quello che è stato possibile fare gli organizzatori vanno sicuramente elogiati per il loro lavoro, per la loro dedizione. Ora tutto è «in mano» per così dire al tempo ed alla sua «stabilità sul bello». Per far sì che, una volta per tutte, Fano possa davvero dire di essere «azzurra di Fan... tasia» e che i viali siano finalmente pieni di dolciumi, quelli del Carnevale «dei ghiottoni».

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Fano è già in festa, martedì in piazza c'era tutta la città

Il primo atto della lunga festa del Carnevale si è compiuto, martedì pomeriggio il «Pupo» del Carnevale di Fano è finalmente uscito dagli «hangar» per sfilare, come simbolo di «apertura» della festa. Quest'anno il «protagonista» è il Ministro della Difesa Giovanni Spadolini, vestito con i panni di super-man, e modellato dall'abilità di Vittorio ed Andrea Corsaletti.
La manifestazione d'apertura del Carnevale, rinviata da giovedì a martedì per il maltempo, ha visto la partecipazione di migliaia e migliaia di persone, fanesi e cittadini delle località limitrofe, che hanno letteralmente «riempito» piazza XX Settembre. Insieme a «Pupo» Spadolini sono sfilati i carri allestiti da quattro asili cittadini, la Musica Arabita e numerosissime maschere. Un «assaggio» insomma del «corso mascherato» previsto per domani e per la prossima domenica, un primo «approccio» con la festa più bella del Mondo. Festa dei bambini soprattutto, ma anche festa dei grandi, martedì scorso, Piazza XX Settembre, era affollata di gente di ogni età e tutti, indistintamente, si sono divertiti. L'appuntamento dunque è rinviato a domani, con il grande corso mascherato, con i 5 carri e con il lancio dei dolciumi ed il fascino, immarcescibile, del Carnevale si rinnoverà ancora una volta. ...

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C'erano almeno trentamila persone al primo corso mascherato di Fano
Via l'ombrello, che carnevale!
Biglietto venduto a Gabicce vince 250 milioni del "Viareggio"

Forse qualcuno della Carnevalesca avrà fatto un patto col diavolo («rinunciamo alla Rai ma, almeno, dacci un pò di sole»). Fatto sta che ieri, per fortuna, non è piovuto e per il Carnevale di Fano edizione '84 è stato un autentico e meritatissimo trionfo. Si calcola che almeno trentamila persone abbiano affollato viale Gramsci durante i due favolosi corsi mascherati che hanno calamitato l'attenzione di grandi e piccini fino alla effervescente luminaria finale. Le foto del nostro Claudio Bartolomei documentano efficacemente la portata dello spettacolo che non ha certo deluso le attese e sul quale torneremo nei prossimi giorni anche perché... non è finita qui (domenica prossima si replica).
Applausi a scena aperta per i cinque carri allegorici. Da “Azur de Fan... tasia" di Valentini, che aveva trionfato nella scorsa edizione e che per questo ha avuto diritto al "bis", a "Seduzioni 33" dello stesso Valentini (…), a la "Frittata", di Bruno Radicioni, a "Gran Varietà" (…), di Sauro Camussi, a "Belzebù in TV" di Paolo Furlani.
Tutti bravi, tutti fantasiosi, tutti originali. Quest'anno sarà davvero difficile scegliere il migliore. Da giusto anfitrione ha fatto il simpaticissimo "Pupo" Spadolini ideato e costruito da Andrea e Vittorio Corsaletti. E poi c'era lei, la reginetta: una Martine Brochard (…) con gli occhi di tutti puntati addosso, quasi la si volesse fotografare ai raggi X. Ma, si sa, Carnevale è carnevale e gli scherzi non possono mancare. Così la nostra Martine, dopo qualche innocente "gavettone" alla farina è parsa più che altro preoccupata di salvare il suo "look" davvero provocante. Il getto? Come al solito abbondante, tale da giustificare le solite zuffe … all’arma bianca. Qualcuno ci ha rimesso un dito? Pazienza, può rifarsi domenica prossima.

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Gran chiusura ieri per il Carnevale di Fano
Arrivederci all'85!

FANO — Forse nessuna manifestazione, come il Carnevale dell'Adriatico di Fano, è in grado di compiere il miracolo di calamitare migliaia di persone per due volte nell'arco di quindici giorni attorno allo stesso avvenimento. Il prodigio è riuscito anche quest'anno lasciando per l'ennesima volta tutti stupefatti. Come in un fedele cliché, vecchio ma sempre nuovo, viale Gramsci si è andato gremendo di gente fin dalle prime ore del pomeriggio di ieri.
Il tempo fortunatamente (gli scongiuri anche stavolta sono andati a segno) ha messo giudizio. Al momento giusto c'era un pallido sole di inizio primavera che, se non ha avuto la forza di scaldare l'aria, si è rivelato comunque in grado di scacciare gli ultimi fantasmi di un possibile rovescio... meteorologico.
Così la splendida festa della Carnevalesca, dopo un inizio a dir poco preoccupante (ricordate l'acqua di giovedì grasso e della successiva domenica quando sotto l'ombrello si prese la dolorosa decisione di rinviare tutto a tempi migliori?) si è rifatta con gli interessi riscuotendo gli entusiastici consensi del pubblico fino al pirotecnico finale di ieri.
Dopo tanto copioso getto di dolciumi la «cremazione» del Pupo (povero Spadolini, era così vivo e palpitante che non meritava certo il rogo) ha idealmente rappresentato l'arrivederci all'85.
Tutti soddisfatti dunque, sia chi a prezzo di tanta fatica e tanti sacrifici ha allestito lo splendido spettacolo, sia chi, almeno per qualche ora ha potuto dimenticare grazie ad esso i soliti problemi quotidiani.

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EDIZIONE ESTIVA

Alcune migliaia di persone hanno assistito ieri a Fano alla sfilata dei carri allegorici
Un carnevale davvero «estivo»

FANO — Buon successo per l'edizione '84 del Carnevale dell'Adriatico, l'unica manifestazione del genere allestita in Italia. Qualche migliaio di persone, malgrado la giornata estremamente calda ed invitante soprattutto per i bagni al mare, ha assistito alla sfilata dei carri allegorici, gli stessi che avevano già allietato la classica manifestazione invernale.
Molto applaudita la madrina del Carnevale, l'attrice Anna Maria Rizzoli, che ha trovato posto sul primo carro ma razione di successo anche per gli altri, compresa la banda di Innsbruck. Alla fine dopo gli spettacoli «brasileri» in viale Buozzi e piazzale Lido conclusione pirotecnica in zona Lido.
La sfilata dei carri era stata preceduta dallo spettacolo di paracadutismo acrobatico dei «falchi blu» dell'aeronautica militare svoltosi nella zona dell'aeroporto e che ha richiamato una numerosa folla.
In sintesi una giornata positiva malgrado il non eclatante successo di pubblico (l'impegno del comune meritava ben altro premio). Ma, tant'è. Stavolta, oltre al sole, c'era di mezzo anche il prezzo del biglietto.



Cronaca del 1985
Saltano come nell'84 prima sfilata e TV
Il tempo gioca a Fano lo scherzo di Carnevale

Il corso mascherato che avrebbe dovuto svolgersi ieri sarà recuperato il 3 marzo. L'apertura ufficiale slitta dunque a domenica prossima. Sconsolato Isotti, presidente della Carnevalesca: è proprio jella nera. Molta delusione per grandi e piccini

FANO — «Quasi non ci riusciamo a credere: siamo usciti dal veglione della scorsa notte con un cielo stellato e ci siamo risvegliati con la neve. Impossibile dare il via alla sfilata con un tempo simile; con queste condizioni la ripresa televisiva sarebbe comunque saltata.» Cosi il Presidente della Carnevalesca Mario Isotti ha malinconicamente annunciato (confermando le facili previsioni di tutti i fanesi) che la grande ed attesa sfilata d'apertura del carnevale '84 non ci sarebbe stata. E' una grossa delusione per tutti: sabato pomeriggio uno splendido sole e un clima più dolce del solito hanno trasformato la Mascherata Longa (la passeggiata in maschera per le vie del centro storico organizzata dalla III Circoscrizione Ente Carnevalesca e Radio Esmeralda) in una splendida manifestazione popolare con il concorso di centinaia di maschere. Un preludio ideale per la grande festa di domenica e invece ieri mattina è addirittura nevicato. Qui a Fano si comincia a temere che sia la ripresa televisiva in diretta a portare sfortuna: già lo scorso anno la sfilata per cui era stata programmata la diretta fu rinviata per le intemperie climatiche. E' forse il nostro un Carnevale pudico, timoroso dell'indiscreto occhio delle telecamere! «La sfilata di ieri - ha voluto precisare il Presidente Isotti - slitta a domenica 3 marzo. Chi avesse acquistato biglietti d'ingresso e per i palchi per ieri può normalmente utilizzarli per quella data. Nessuna modificazione per quel che riguarda la seconda sfilata che (tempo permettendo) si svolgerà domenica prossima 24 febbraio.»
Davvero una edizione jellata del Carnevale dell'Adriatico; il tardivo nulla-osta della commissione provinciale per la sicurezza dei locali pubblici circa la agibilità dei locali del Cinema Teatro Politeama non ha consentito un adeguato allestimento del veglione di sabato notte, che è tuttavia ben riuscito per la larga affluenza di pubblico e per la gran voglia di far festa; ed infine ieri il rinvio della sfilata. Regolare il programma per quel che riguarda le manifestazioni al coperto: questa sera (lunedì) al Politeama «Non ho l'età» festa con balli e giochi per chi l'età l'ha già compiuta; domani sempre al Politeama «Carnevalissimamente bailando» festa per i più giovani con musica da discoteca in compagnia del D.J. Francesco.

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Bagarini in azione alle feste di Fano

FANO — Si sono svolte con grande successo, a Fano, le manifestazioni di contorno del Carnevale: la mascherata longa, il festival dei bambini, le due feste per i giovani «Carnevalissimamente-ballando» e quella per i meno giovani «Non ho l'età», il veglione della Carnevalesca. A «Carnevalissimamente- ballando» c'è stato addirittura il bagarinaggio dei biglietti falsi. Poiché fin dal giorno prima era tutto esaurito, qualcuno ha acquistato in una discoteca a Pesaro, a 8 mila lire l'uno, i biglietti d'ingresso quasi uguali a quelli del Politeama, rivendendoli poi a Fano a 15-20 mila lire. Così un centinaio di giovani è riuscito ad entrare con i biglietti falsi. Si attende intanto, per domenica, la prima sfilata del Carnevale 1985. La seconda manifestazione si svolgerà il giorno 3 marzo.

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Circa cinquantamila persone hanno assistito alla sfilata di Fano
Il sole fa splendere il Carnevale

FANO - Anche a Fano finalmente è stato Carnevale! Il rito antico e sempre nuovo della follia, della deformazione della realtà e della malinconia si è consumato.
In ritardo sì per le avverse condizioni del tempo che hanno impedito lo svolgimento della sfilata di domenica scorsa, ma proprio per questo desiderato e vissuto da tanta e tantissima gente: oltre cinquantamila persone secondo una stima certo approssimativa ma indicativa. Insomma un vero e proprio record. Tanta gente proveniente dalla città, dalla provincia ma anche da molto più lontano a giudicare dalle targhe delle automobili in sosta a margine del circuito.
In barba ai rigori quaresimali il Carnevale di Fano ha offerto ieri il meglio del suo programma: la classicissima sfilata dei grandi carri allegorici con il multicolore contorno di maschere e di mascherate, gruppi folcloristici, bande musicali e il ritmo rumoroso e grottesco della "Musica arabita".
C'era molta attesa per le grandi creazioni allegoriche di cartapesta, rimaste forzosamente segrete fino al pomeriggio di ieri quando si sono mostrate alla folla strabocchevole illuminate da uno splendido sole.
"Tropical Carneval" di Bruno Radicioni, "Fior di Carneval" di Marcello Battistelli, "L'urlo del fisco" di Paolo Furlani, "Sempre sull'onda" di Hermes Valentini che ha potuto rirproporre anche "Seduzione 33", il carro vincitore dello scorso anno. Ancora una volta i carristi fanesi hanno dato saggio della loro deformante creatività, dell'abilità costruttiva e della popolare ironia delle loro maschere di cartapesta. Il ministro Visentini e l'ormai storico pacchetto fiscale, le seduzioni e le ipnosi della televisione e dei mille canali, un carnevale in clima tropicale ed uno fiorito come in primavera: questi i temi dei carri che attendono ancora (e lo si saprà sul finire della prossima settimana) il nome del vincitore del concorso dell'85.
Sono inoltre sfilati con questi la "Patata bollente", piccolo carro proposto dalla laboriosa e fantasiosa terza circoscrizione ed ovviamente il "Pupo", alias Francesco Moser ingobbito su una enorme bicicletta mentre conquista il favoloso record dell'ora. Vogliamo anche ricordare le generose formazioni folcloristiche e i gruppi carnevaleschi di Matelica (che ha proposto un gemellaggio, sia pur di cartapesta tra Russia e America) e le majorettes di Sant'Angelo in Piove, che hanno mostrato, nonostante il freddo le loro graziose forme. Ma carnevale significa soprattutto festa della folla, della gente che ha atteso e seguito per ore i carri aspettando l'abbondante lancio di cinquanta milioni di leccornie. Per fortuna non ci sono stati nè infortuni, nè incidenti, segno anche di una organizzazione ormai sicura.
Suggestivo infine al calare delle prime lunghe ombre della sera, la "luminaria", la sfilata cioè dei carri illuminati da cento e cento lampade luminose, che ha segnato la provvisoria conclusione di questa riuscitissima sfilata. Domenica infatti si replica.

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EDIZIONE ESTIVA

Nel segno dell’allegria
Il programma, ben nutrito, appare in grado di soddisfare tutti i gusti

L'odierna giornata d'epilogo è stata preceduta da una importante serie di manifestazioni. Segnaliamo: «Serata sotto la tenda», «I quattro cantoni» all'insegna della gastronomia, «Musiche allegre» e due spettacoli teatrali «Barchet, batanaj e brudet» e «Performance notturna ispirata a visioni acquatiche». L'inizio della serata conclusiva, in lungomare Sassonia, è previsto per le ore 19 con la sfilata dei carri allegorici, mascherate e parata di complessi. Molto promettenti i titoli delle allegorie: «Sempre sull'onda», firmato da Valentini, «Tropical carneval», proposto da Radicioni, «Un fior di Carnevale», allestito da Battistelli, «Sotto il segno del gambero», curato da Furlani e «Seduzione 33», ancora di Valentini.
Fra i gruppi folklorisfici da sottolineare l'immancabile presenza de la «Musica Arabita», che è nata dal Carnevale e di Carnevale si alimenta; del Corpo bandistico di Carpinello di Forlì e di due complessi ben caratterizzati: «Le ragazze primavera» (majorettes) e gli «Sciucaren» di Santa Lucia di Faenza.
Alle 19,30 appuntamento con la gastronomia carnevalesca sotto l'etichetta di «Sagra delle sagre» e, a partire dalle 22, spettacolo musicale con «I ragazzi di Bandiera Gialla».
Infine, intorno alle 23,30, il folklore si trasferirà. In cielo con il «Super spettacolo pirotecnico sul mare». L'organizzazione è stata curata, con molto impegno, dall'amministrazione comunale, dall'Azienda di soggiorno e turismo e dall'Ente Carnevalesca che hanno assicurato alla festa l'ingresso libero per marcare, ancor più nettamente, il suo carattere squisitamente popolare.

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In 25 mila al Carnevale!

FANO — In almeno 25 mila hanno partecipato ieri sera a partire dalle 19 alla grande sfilata del Carnevale di Fano. Si conclude così l'edizione del Carnevale estivo dell'Adriatico che quest'anno è tornato nella zona mare. I carri che con la loro sfilata rappresentano il «clou» della manifestazione si sono spostati alla Sassonia abbandonando la Nazionale come per lo scorso anno (…). Si è trattato di una buona edizione che ha goduto di ampia cornice di pubblico che si è comunque potuto divertire anche nei giorni precedenti.
Il Carnevale, invernale o estivo che sia, non è più infatti solo la «sfilata», ma bensì numerose (e tutte divertenti) iniziative collaterali, che rendono questa manifestazione sempre più complessa e ambita.
In questi giorni si sono moltiplicati gli appuntamenti musicali, gastronomici, e comunque mondani in genere. La grossa caratterizzazione di questa edizione è il trasferimento dal centro alla Sassonia della sfilata dei carri. E' stata senz'altro una buona idea visto il risultato. E' stato così evitato alla gente di dover abbandonare anzitempo la zona mare per recarsi in centro. In quest'ambito prende piede sempre di più l'ipotesi di una Fano simile a una piccola Rio. Proprio a Rio il Carnevale è sinonimo di caldo, spiaggia mare e comunque estate.

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Sfilata in tono minore
Il Carnevale dorme
Sospesi anche i fuochi artificiali

FANO — Carnevale d'Estate in tono minore nella sua manifestazione principale, la sfilata dei carri allegorici, mentre hanno funzionato le manifestazioni collaterali. Pubblico scarso domenica, su un lungomare di Sassonia rivelatosi inadatto al passaggio dei grandi carri allegorici; molti alberi sono stati danneggiati, danneggiando a loro volta i carri; è mancata in pieno anche l'atmosfera che, in assenza di maschere, poteva essere fornita da musiche trascinanti, da coriandoli e stelle filanti, e si è tornati invece allo spettacolo «passivo», da una parte la sfilata, dall'altra gli spettatori immobili.
Il momento migliore del Carnevale è stato la sfilata con la «luminaria», cui è mancato però il supporto del tradizionale e grandioso spettacolo pirotecnico.
Anche dalle proteste di chi era stato fatto sloggiare dal vasto tratto di spiaggia dove erano stati sistemati i fuochi e dalla visione di molta gente che se ne restava in spiaggia o a passeggiare sul vialetto pedonale, si è avuta la conferma che occorrerebbe allestire un percorso specifico per il Carnevale, il famoso «carnevalodromo».



Cronaca del 1986
Tutta la provincia per 15 ore sotto una bufera
La neve beffa il Carnevale!

Bloccate e rinviate per il maltempo tutte le manifestazioni carnevalesche compresa la grande sfilata di Fano. Rinviata anche quella di Pesaro dove al posto dei Carri mascherati in piazza sono sfilati gli spazzaneve. Problemi per la viabilità. Obbligo delle catene e -10 a Bocca Trabaria
Una vera e propria bufera si è abbattuta per più di 15 ore su tutta la provincia. Particolarmente colpito il litorale dove la neve iniziata a cadere tra sabato e ieri. Una vera beffa di Carnevale. Naturalmente sono saltate tutte le iniziative legate a questa festa compresa la grande sfilata di Fano e quella prevista a Pesaro dove in piazza al posto dei carri mascherati c'erano... gli spazzaneve.
...
A Fano ancora una volta lo scherzo di Carnevale più maldestro lo ha voluto giocare un perfido febbraio, che sembra accanirsi, ed è questo il terzo anno consecutivo, con la prima grande sfilata dei carri allegorici fanesi, il momento più significativo e di maggiore coinvolgimento popolare di ogni edizione di Carnevale dell'Adriatico. Ormai a Fano si comincia pensare che sia la concomitanza della diretta televisiva a portare jella; al di là di facili battute per l'ente organizzatore e per tutta la città rimane il rammarico per avere perduto ancora una volta una importante possibilità di promozione pubblicitaria. Pazienza, i fanesi ci sono abituati. E questa volta le previsioni meteorologiche erano così esplicite da non lasciar margine alla speranza: freddo intenso e neve anche sul litorale. Ma il Carnevale di Fano ha davvero sette vite, e rinasce dalle nevi la domenica successiva. Infatti, tempo permettendo, domenica 16 febbraio avrà regolarmente svolgimento la sfilata dei carri. Mentre la sfilata di ieri è stata rinviata a domenica 23 febbraio.

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Stavolta il maltempo ha ceduto. In 15 mila a Fano
Finalmente il Carnevale
Con una settimana di ritardo i carri sono riusciti a sfilare. Il pubblico ha risposto bene nonostante il freddo "polare"

FANO - Alla fine è stata premiata la tenacia con cui la Carnevalesca e con essa tutti gli appassionati del carnevale dell'Adriatico hanno voluto inseguire una occasione di festa genuina e di popolare coinvolgimento. I carri sono usciti dai loro grigi ricoveri intorno a mezzogiorno: quasi una sfida alle implacabili intemperie climatiche. Poi nelle prime ore del pomeriggio l'orizzonte si è schiarito e un sole quasi irreale ha spruzzato una patina di colore sulle cose, suoni, colori del Carnevale. Era il segnale che si attendeva: avanti coi carri allora. Il vialone della sfilata si è in un attimo popolato di migliaia di persone, circa 15 mila, cifra inferiore a quella delle passate edizioni, ma sicuramente superiore alle pessimistiche previsioni della vigilia.
Tutti gli sguardi sono stati subito catturati dai grandi carri allegorici, vera attrazione del carnevale fanese, che hanno potuto finalmente mostrare, dopo giorni di gelida attesa, tutta la ricchezza dei loro movimenti e colori. Avanti a tutti "Sulla cresta dell'onda di Ermes Valentini, vincitore della scorsa edizione, e quindi la proposta attuale, "Jungla 86", che si distingue per talune audaci soluzioni tecniche, anche attraverso la utilizzazione del materiale di avanguardia, il vetroresina; seguiva "Scacco matto" di Bruno Radicioni, autore anche del Pupo Cesare Augusto, che ha tradizionalmente aperto la sfilata.
Singolare per la raffinatezza dei colori e per la caratterizzazione di alcuni angoli della città di Fano, la creazione di Riccardo Deli "Il dolce inganno delle maschere"; infine l'ingegnoso carro di Paolo Furlani, "Occhiali a specchio" ricco di originali soluzioni creative. La cascata di dolciumi del tradizionale getto, le variopinte mascherate, animate dai quartieri, i gruppi folkloristici, la strafanese "Musica Arabita", le majorettes, sono state il vivacissimo ed indispensabile corollario di una grande festa.

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Erano quasi in trentamila per l'ultima sfilata dei carri mascherati
Fano saluta il Carnevale

FANO - Il carnevale dell'Adriatico è magnificamente sopravvissuto alle insidie climatiche ed ai ripetuti rinvii, cogliendo finalmente nel pomeriggio di ieri una occasione piena per liberare le inespresse energie di allegrezza e spensierato coinvolgimento. L'antica manifestazione fanese ha confermato di essere la più popolare manifestazione marchigiana richiamando nell'affollatissimo circuito della sfilata, e sui palchi, gremiti, poco meno di trentamila persone e riscattando di gran lunga la «magra» della scorsa domenica, avversata per altro da un freddo artico.
La formula semplice ma coinvolgente del Carnevale dell'Adriatico si è rilevata ancora vincente: le grandi sfilate di carri allegorici, il getto generoso dei dolciumi, la sarabanda di mascherate sostenute dal ritmo travolgente e ruspante della «Musica Arabita». E poi la romantica accensione di migliaia di luci che hanno tinto di suggestivi riflessi le grottesche figure di cartapesta.
Prima del lungo letargo primaverile (e in attesa della sfilata estiva) il foltissimo pubblico ha potuto ammirare le grandi creazioni allegoriche di Ermes Valentini («Jungla '86), Riccardo Deli («Il dolce inganno delle maschere»), Bruno Radicioni («Scacco Matto»), Paolo Furlani («Occhiali a specchio»); osservati altresì con scrupolosa attenzione dalla giuria che dovrà emettere nei prossimi giorni l'atteso quanto impegnativo verdetto sul miglior carro, tenuto conto dell'elevata qualità delle realizzazioni.
In modo particolare si è fatto quest'anno ricorso a nuovi materiali costruttivi, come il vetroresina, che hanno aperto nuove possibilità tecniche per gli esperti carristi fanesi. Assieme ai carri l'ultimo saluto è stato quello di «Cesare Ottaviano Augusto», imperatore di Fano e quest'anno imperatore del Carnevale, fissato in forme grottesche nel bel «pupo simbolo» firmato da Bruno Radicioni.
Il fuoco che ha divorato a sera inoltrata la cartapesta del pupo ha siglato la fine di questa, difficile ma ricca di soddisfazioni, edizione del Carnevale dell'Adriatico pronto a risorgere da quelle ceneri inconsumabili.

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Bilancio Carnevale
Conti «in rosso»

FANO — Con uno spettacolo pirotecnico ed il rogo, propiziatore e purificatore del «Pupo», si sono chiuse domenica sera le manifestazioni del Carnevale di Fano. Vi sarà una piccola coda sabato 1 marzo per la quinta edizione della Mascheratalonga due volte avversata dal maltempo e rinviata.
Finalmente una buona presenza di spettatori al secondo corso mascherato, ma non ancora sufficiente a far pareggiare i conti della Carnevalesca. Pensiamo che ogni carro allegorico costa circa 20 milioni e a tutte le altre spese (feste, complessi, pubblicità, tribune, controlli): neppure l'aumento del contributo regionale, da 15 a 25 milioni, riuscirà a confortare il tesoriere.
Concluse le sfilate c'è ora la curiosità per la premiazione dei carri: il vincitore parteciperà di diritto anche alle sfilate del prossimo anno. Certamente il lavoro della giuria sarà difficile: i quattro carri allegorici quest'anno sono tutti di ottima fattura ed ognuno, singolarmente, ha espresso, nei pupi, nel movimento, nei colori, nell'animazione, alta qualità. Un bravo a Bruno Radicioni, Hermes Valentini, Paolo Furlani e Riccardo Deli ed a quanti hanno lavorato con loro. Va detto comunque che i maggiori consensi da parte del pubblico sono andati al carro di Paolo Furlani «L'antro della strega» ed a quello di Riccardo Deli, «Il dolce inganno delle maschere». Adesso è tempo di esami e verifiche, ma anche di mettere subito mano sia alla preparazione del Carnevale d'Estate che a quello del prossimo inverno; sarà necessario anche un incontro fra Comune e Carnevalesca per porre le basi di un maggior accordo fra i due enti, anche in considerazione del fatto che da più parti si afferma che occorre ormai capovolgere i «valori», puntando soprattutto sulla manifestazione estiva, la più «vendibile» per la sua unicità e per il periodo in cui si svolge.

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EDIZIONE ESTIVA

Debutto strepitoso per il Carnevale
Fano, folla strabocchevole fino a notte

FANO - Strepitoso inizio del «Carnevale del Mare», l'ideale triangolo ipotizzato dall'assessore al Turismo Rovinelli (Centro Storico - Sassonia - Lido) è stato chiuso da lati di folla, addirittura straboccante nei vertici di attrazione. Dal Pincio alla Tensostruttura di Sassonia, la «Mascheratalonga» con circa 250 maschere ha sfilato, tranne che nel tratto di via Garibaldi, fra due fitte ali di folla. In viale Adriatico c'era un vero «muro». Al Lido, per «Green Carneval Dance», la discoteca in riva al mare, la spiaggia nereggiava e migliaia di giovani e meno giovani hanno ballato sino a tarda notte in un appuntamento che si ripeterà sino a domenica.
Con il suo «Carnevale del Mare», la collaborazione di tante associazioni e privati, la partecipazione di turisti e fanesi, l'assessore al Turismo ha fatto subito centro e c'è da essere preoccupati a pensare cosa potrà mai succedere sabato — se il bel tempo regge come tutti si augurano — alla «Fano dei Cesari». Piazza XX Settembre potrebbe rivelarsi insufficiente a contenere i partecipanti.
La Mascheratalonga, organizzata dalla 3.a Circoscrizione in collaborazione con Radio Fano 101, la Covim, la Carnevalesca e l'Azienda di Soggiorno, ha sfilato preceduta dal Pupo (Cesare Augusto) e dalla Musica Arabita. Seguiva, su una splendida auto d'epoca di Aurelio Molo, il gruppo La Polena che aveva truccato in precedenza decine di partecipanti. Poi il lungo corteo di maschere: tra i gruppi ha vinto «La Zingarata» del Club Anziani di Sassonia, che ha sfilato addirittura su un vecchio carrozzone da zingari. Al secondo posto il Camping Metauro, con un gruppo di trenta persone fra le quali faceva spicco la mascherata «La famiglia Addams»; al terzo posto l'Hotel Sole di Marotta, con 41 persone in costumi dell'antica Roma. Poi degli splendidi «Egiziani», un gruppo di coloratissimi «Pappagalli», due deliziose «Suorine» in bicicletta, un gruppo di amici in due pezzi e parrucche, Clowns, Paninomanie e Stelle Filanti.
Tra le singole ha vinto un suggestivo e coloratissimo «Arcobaleno» seguito da un «Guerriero di guerre stellari», da «Luce», da «Pantera rosa» e dal « Pacchetto di sigarette» (la legge Degan non è ancora stata approvata...). Soggiorni gratuiti per la prossima estate sono andati a tre fortunati turisti.

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A Fano almeno in 20mila
Estate dì follie: dopo le bighe un gran carnevale
Nonostante la continua minaccia di pioggia, la sfilata dei carri e il lancio di dolciumi, svolti regolarmente

FANO — Nonostante la continua minaccia di pioggia, che ha allarmato per tutta la giornata di ieri gli organizzatori ed il pubblico, l'edizione estiva del carnevale dell'Adriatico, che quest'anno si è caratterizzata come «Carnevale del mare», si è potuta svolgere regolarmente. E' stata quindi la continuazione e il naturale completamento di quel week-end di festa e follia in costume iniziato sabato con la splendida ed avvincente corsa delle bighe.
Anche ieri il successo di pubblico e di coinvolgimento popolare è stato confermato: una folla stimabile in 20 o forse 25mila persone ha stipato senza soluzione di continuità l'ampio viale Buozzi, scelto in alternativa al viale adriatico per ospitare la sfilata dei carri.
Evidentemente è stata l'occasione più adeguata per esprimere tutte le energie estive represse da tanti giorni di maltempo. La sfilata si è svolta secondo il modulo consueto eppure ha suscitato come sempre entusiasmo e viva partecipazione, soprattutto nel felice tradizionale gesto del lancio dei dolciumi.
Sono stati riproposti ai fanesi come ai forestieri i magnifici carri reduci dalla travagliata edizione invernale. Le splendide creazioni di cartapesta dei maestri carristi Valentini, Radicioni, Deli e Furlani animate da splendide mascherate e inserite in un valido contesto musicale hanno suscitato grande sorpresa fra i turisti stranieri. Peccato che questi magnifici prodotti della fantasia e genio creativo fanese non abbiano ancora conosciuto la luce splendente di un raggio di sole.



Cronaca del 1987
Presentato il programma: 3 sfilate!
Fano, Don Chisciotte guiderà il Carnevale

FANO - Un Don Chisciotte del nostro tempo, in sella ad un cavallo a dondolo, per dare battaglia ai mulini del Duemila, le nostre paure e i nostri assilli quotidiani: il Carnevale di Fano edizione 1987, si è scelto il suo pupo-simbolo (firmato dall'estro di Ermes Valentini) che lo accompagnerà fino al grande rogo quaresimale. E con questa voglia di deformare, almeno per qualche giorno, la realtà, come un urlo ed una risata deformano il volto, il Carnevale di Fano ha anticipato la sua breve, ma intensa storia.
Storia tradizionale eppure segnata da alcune novità di rilievo, per questa edizione '87, come hanno tenuto a precisare il presidente dell'Associazione carnevalesca Mario Isotti e il consigliere Alessandro Orsenigo, licenziando il cartellone. Un solo carro allegorico nuovo di zecca ("Nel regno del caos" di Furlani) ma una sfilata in più, domenica 15, 22 febbraio e primo di marzo; uno sponsor ufficiale, finalmente, la Cassa di Risparmio di Fano, ed ancora il "tendone" per tutte le feste e manifestazioni al coperto.
"Il grave deficit finanziario (90 milioni) - spiega il presidente - ci ha consigliato di riproporre i carri dello scorso anno, dei maestri Furlani, Valentini, Deli e Radicioni, come già accadde negli anni 1957 e 1979. Per il grande veglione di "Sabato Grasso", il 28 febbraio, avremo di nuovo il "tendone" nel piazzale ex Montevecchio, ma pensato e realizzato secondo criteri estremamente più sicuri e funzionali: è il medesimo utilizzato per ospitare l'ultimo incontro mondiale del pugile Oliva". "Per le sfilate (ha precisato il consigliere Orsenigo) abbiamo puntato al coinvolgimento dei giovani, che animeranno stupende mascherate: ci sarà quella della Polena, dell'Istituto Magistrale e della Scuola media di Marotta".
Appuntamento dunque, per la prima sfilata, domenica 15 febbraio, anticipata di una settimana per fare posto ad un terzo corso mascherato e per rispettare, come lo stesso spirito carnevalesco vuole, l'inizio della Quaresima.

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In ventimila al Carnevale di Fano
Vince Don Chisciotte
Stavolta la pioggia è stata battuta dal pupo

FANO - Il soffio del carnevale arrivò anche sulle strade di Fano. Il freddo sole di febbraio seppure velato da qualche nube nel primo pomeriggio, ha fatto da cornice ad una splendida festa dell'allegria popolare cui hanno voluto prendere parte più di trentamila persone nel momento di maggiore coinvolgimento, il giro del getto. Non spettatori inerti ma protagonisti di grande tradizione che ogni anno si sa rinnovare nella fedeltà ad uno spirito carnevalesco che è autenticamente fanese e che non si stancherà mai di esserlo, anche se a volte si esprime tra non poche difficoltà.
Uno splendido Don Chisciotte, Pupo simbolico dell'edizione "87", a cavalcioni di un cavallo a dondolo e con un baffo che nascondeva un sorriso triste, ha guidato la grande sfilata dei carri e delle mascherate, combattendo la sua eterna battaglia contro i mulini a vento: gli assilli e gli affanni quotidiani; basterà a sconfiggerli la sua malinconica follia?
Li seguivano in un'onda di musiche, colori e movimenti cinque grandi creazioni di carta pesta: "Nel regno del caos", la novità di quest'anno, firmata da Paolo Furlani che riproponeva anche il suo "Occhiali a specchio". Quindi "Jungla '86", trionfatore lo scorso anno, di Ermes Valentini autore anche del "Don Chisciotte", e a seguire il "Gioco degli scacchi" di Bruno Radicioni e "Il dolce inganno delle maschere" di Riccardo Deli, carri già noti al pubblico più appassionato ma ancora freschi di follia carnevalesca.
La tradizionale "luminaria", veniva purtroppo interrotta prima dell'ultimo passaggio per un guasto meccanico occorso al carro "Il dolce inganno delle maschere" che creava qualche apprensione tra gli organizzatori. All'altezza di via Garibaldi un semiasse del carro si schiantava trasmettendo un forte scossone a tutta la struttura: una fiancata del carro s'inclinava pericolosamente e un pupo di cartapesta si spaccava dall'alto cadendo tra il pubblico. Fortunatamente non ha colpito nessuno.

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Una domenica tutta di festa

Ancora un mare di folla a Fano per la seconda sfilata del carnevale, (si parla di oltre 30 mila persone), tanta gente a Pesaro, in piazza, per il carnevale dei ragazzi che ha visto passare un bel po' di carri ... A Fano il tradizionale getto è stato più povero del solito, perchè è sempre meno la gente disposta a sborsare un bel po' di soldi per salire sui carri e lanciare dolci. ...

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Cifre tra i coriandoli
Fano, 50.000 nelle due sfilate e tanti giovani
Ma il 'contorno' ha lasciato a desiderare. Proteste

FANO — Con le ultime feste danzanti al Teatro Tenda (stasera, come domenica, si prevedono 1.500 giovani) si consumano gli ultimi coriandoli di Carnevale. Ma il clou delle manifestazioni è già passato ed è quindi tempo dei primi consuntivi. Sui due piatti della bilancia i dati positivi e quelli negativi, e la pesata dovrà servire al dibattito che si è ormai aperto, con tante opinioni a confronto, sul futuro della più grande manifestazione folkloristica fanese.
Fra gli aspetti positivi, il dato numerico delle presenze ai Corsi mascherati: nelle due sfilate gli spettatori sono stati oltre 50 mila a sottolineare che questo carnevale, pur non avendo immagine nazionale, tira sempre almeno nelle Marche e nelle regioni vicine. Gli incassi dovrebbero aver consentito alla Carnevalesca, se non di pareggiare, almeno di andar vicina a colmare il disavanzo economico. Altro dato positivo la presenza di tantissimi giovani, non solo ai balli, il che era previsto, ma soprattutto ai Corsi mascherati. Ed i giovani sono i fruitori del domani. Positivo anche il ritorno delle mascherate, e soprattutto delle scuole: Istituto magistrale «Carducci» e Scuola media «Faà di Bruno» meritano un grosso plauso per un impegno di grande importanza anche a livello didattico - educativo.
Aspetti negativi: per i Corsi mascherati, lo scarso getto. Essendo la caratteristica principale del Carnevale fanese va incrementato e la via buona da seguire è certamente quella della sponsorizzazione con la Perugina o con ditte concorrenti. Va anche incrementata (stimolandola magari con un premio speciale) la presenza di maschere sui carri, dove è carente l'animazione. Alcune manifestazioni di contorno, soprattutto il Carnevale in piazza, hanno mostrato la corda di una insufficiente «atmosfera» e di una scarsa organizzazione. Lo stesso Veglione della Carnevalesca, perfetto nell'organizzazione, non ha avuto l'attesa partecipazione. Meglio fare poco e bene, che molto ma approssimativamente.
Proteste sono venute dai genitori dei bambini della scuola materna statale di Marotta, unico gruppo organizzato a partecipare al Carnevale in piazza; altre proteste da genitori che avevano trovato inaspettatamente bloccate le iscrizioni al Carnevale in maschera per bambini sotto il Teatro Tenda. Proteste giustificate.
Un po' meno quelle degli abitanti della zona per la musica notturna del Teatro Tenda, peraltro autorizzata. Un paio di volte all'anno e per giunta a Carnevale, si può ben sopportare, a meno di voler far diventare Fano una città - geriatrica come vorrebbe qualcuno anche d'estate. Alla crescita economica si contribuisce anche offrendo un po' di tolleranza. Tuttavia abbassare un poco il volume delle casse, indicherebbe tolleranza anche dall'altra parte!

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EDIZIONE ESTIVA

Nonostante il caldo torrido in 20mila al Carnevale fanese
Un carnevale «africano»

FANO - La lunga settimana fanese all'insegna del «Carnevale del mare - Humour Festival», contesa tra la follia turbolenta e ridanciana di nuove generazioni di comici, e la satira aggraziata di pungenti osservatori di costume, è esplosa nella sarabanda finale della cartapesta infuocata di sole e colori, trascinata da una variopinta umanità, sospinta dalla insana passione d'un Carnevale balneare e immersa in una calura gelatinosa.
Un popolo ululante d'indigeni e stranieri, in costumi romani e in costumi da bagno, grondante sudato entusiasmo, s'è riversato tra le grandi macchine di cartapesta, che avanzavano sull'asfalto liquefatto, lasciandosi inondare da quintali di cioccolato allo squaglio; mentre impazzavano musiche e danze, sui marciapiedi polverosi si lottava corpo a corpo per l'ultimo bacio al cioccolato, e dalle celebrazioni di sagre locali si levavano fumi gravidi di condimenti.
; E' stato un lungo pomeriggio carico di forti odori, quello vissuto ieri per le strade del centro storico: ma nè la persecuzione del sole, nè l'invitante abbraccio delle acque marine hanno distolto o impensierito le circa ventimila persone dal partecipare all'ultimo grande rito collettivo di questi sette giorni, trascorsi come mai nel passato, lontano o recente, in una costante tensione comico-balneare, con puntate nel grottesco e nell'eccessivo, e puntuali recuperi nell'ironia maliziosa.
Ma l'attaccamento più fedele allo spirito carnevalesco ha trovato la sua incarnazione tangibile nelle rappresentanze dei Carnevali europei affluite a Fano dalla Germania, calate in velluti, felpe e vigogne della Foresta Nera; mentre alcune bellezze teutoniche lasciavano intravedere tra le maglie di leziose calze a rete i migliori prodotti della Baviera.
E il grande rogo finale della risata, dell'infrazione, del rovescio (come il simbolo della manifestazione creata da Chiappori) è stato acceso dal fuoco del Carnevale fanese, che, sotto le ceneri, continua latente a riscaldare la passione del Carnevale tra i fanesi e a contagiarne i turisti.
Ringiovanito sotto l'aspetto turistico-promozionale, e inserito a pieno titolo come manifestazione conclusiva nel programma «Carnevale del mare - Humour Festival», il glorioso Carnevale fanese, carico di ricordi, come di progetti per il futuro, si è confermato valido veicolo di coinvolgimento popolare e, indirettamente, di promozione turistica.
E' utile e giusto far conoscere e vivere questo prodotto tipicamente fanese a migliaia di turisti della nostra e vicine spiagge, preservando il cuore più antico della tradizione carnevalesca per 1' edizione invernale. E' questo l'obiettivo, per il quale dovranno lavorare in unità d'intenti l'Associazione carnevalesca, l'Ente locale, l'Azienda di soggiorno, con il sostegno e la collaborazione di operatori turistici e commerciali privati, ciascuno nel rispetto delle competenze di gestione, organizzazione, programmazione, promozione e sponsorizzazione.

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Dopo l'elezione del consiglio direttivo
Carnevalesca «dilaniata» da dimissioni e ripicche
Per il neo-presidente Oscar Staurenghi il compito non è davvero facile

FANO — Fatica a prendere il largo la barca del nuovo Consiglio Direttivo della Carnevalesca, sebbene siano stati superati con successo i primi scogli che ne ostacolano il varo. Ciò che sta avvenendo in questi giorni all'interno dell'Ente è sintomatico, anche se non appare determinato nè dal buon senso, nè da una buona coscienza civica. Forse le ripicche, i musi lunghi, i dispetti, se soddisfano i consiglieri sul piano dell'orgoglio personale, non servono poi a raggiungere quegli scopi per cui la Carnevalesca è stata costituita. Destino vuol che dopo l'elezione del nuovo Consiglio Direttivo, che è stato rinnovato per un buon 40%, a causa della costituzione e della opposizione di due blocchi, si sta verificando uno stillicidio di dimissioni.
Ha cominciato Gianni Giardini non appena si erano concluse le votazioni per il nuovo Presidente che avevano visto confluire la maggioranza dei voti su Oscar Staurenghi, a suo tempo vice-presidente con Mario Isotti e con lo scomparso Gustavo Roberti. Il neo-eletto l'aveva spuntata per soli due voti sull'altro candidato Astorre Giacomini.
Al posto di Giardini è subentrato Elmo Santini che nel corso delle elezioni da parte dell'Assemblea, aveva ottenuto un pari numero di voti, ma che aveva dovuto cedere il passo per una minore anzianità di tessera. Dopo le dimissioni di Giardini, è toccato a Giorgio Baldini ritirarsi dal gioco. Dotato di un carattere esuberante e sanguigno, Baldini che per molti anni aveva curato il settore della distribuzione dei dolciumi all'interno della Carnevalesca, si era mostrato insoddisfatto della composizione della Commissione istituita per la revisione dello Statuto dell'ente. Tale atto era stato oggetto della prima deliberazione presa dal Consiglio dopo l'elezione dei componenti l'ufficio di Presidenza, a testimonianza dell'importanza data anche all'aspetto formale relativo a un invocato rinnovo delle manifestazioni carnevalesche e di un loro rilancio.
Il posto di Baldini veniva attribuito all'ex-amministratore Rino Giovannetti, uno degli artefici del risanamento del bilancio dell'Ente. Per ultimo — fatto più eclatante — ha dato forfait anche Astorre Giacomini che era uscito come il primo degli eletti dalla Assemblea dei Soci che aveva proceduto al rinnovo delle cariche sociali. Giacomini aveva concorso anche alle elezioni di Presidente, facendosi forza sulla valanga di adesioni che aveva riscosso in Assemblea, ma la maggioranza dei Consiglieri, per due voti, ha mostrato di gradire di più l'esperienza e la figura di Oscar Staurenghi, mediando le legittime istanze di rinnovamento con le regole tramandate dalla tradizione.
Giacomini, pur rassegnando le proprie dimissioni (anche la sua candidatura a vice presidente era stata bocciata) ha lanciato un messaggio in codice al nuovo presidente. Per ricostruire l'unità del Consiglio, egli propone una sua mediazione. Ma come sarà possibile questo, poiché lo stesso non se l'è sentita più di collaborare come semplice consigliere? Prima che Luciano Cecchini, il socio subentrante, prenda il suo posto, Giacomini ci potrebbe ripensare come potrebbero tornare sulle loro decisioni anche gli altri dimissionari. Certo che il compito di 0scar Staurenghi non appare facile.
Per il momento ha accettato la sua carica con riserva; il suo operato sarà vagliato da tutti con attenta meticolosità. Nel frattempo urge la scelta dei bozzetti per la realizzazione dei nuovi carri. Dalle nuove idee e dalle possibilità di realizzarle dipende la rinascita del Carnevale di Fano.



Cronaca del 1988
Trionfale debutto della tradizionale sfilata
Carnevale splende

Fano regala una giornata di sole - Oltre ventimila applaudono i carri - Guerriglia con bombe di farina attorno ai carri….
Sospinto da una giornata di sole che ha illuminato la città fin dal mattino, il "Gran Carro" del Carnevale fanese edizione 1988 ha potuto muovere i primi passi della sfilata inaugurale senza le preoccupazioni ed i timori per pioggia e neve che avevano segnato come costanti negative i "debutti" delle passate edizioni. Puntuale dunque all'avvio la grande festa fanese, e puntuale anche la risposta del pubblico che si è riversato lungo il circuito sin dalle prime ore del pomeriggio.
Una stima probabilmente per difetto indica in circa ventimila i presenti all'interno del circuito carnevalesco, ma con punte più accentuate per il getto e per la sfilata della luminaria dopo l'apertura dei cancelli. Nel complesso, quindi, uno spettacolo piacevole, fedele ad un canovaccio antico capace di intrattenere un pubblico assai vario per molte ore, dalle 15 alle 20 senza soluzione di continuità.
Ed il pubblico ha certamente voluto essere protagonista, non soltanto partecipando alle sfilate in costume, ma disattendendo con spirito genuinamente goliardico e carnevalesco le diffide venute nei giorni scorsi dall'autorità di PS, relativamente al lancio di farina e all'uso di schiume durante la sfilata. Ebbene, al contrario, lungo il circuito si è combattuta una guerriglia senza sosta a colpi di bombe di farina (alcune pellicce imprevidenti ne hanno fatto le spese) e di bombolette schiumogene.
Ma torniamo alla sfilata, al cuore della sfilata, dove pulsa la tecnica dell'arte creativa dei nostri "carristi" che quest'anno si sono presentati con quattro "creature" di cartapesta completamente nuove, belle e maestose, ricche di dinamismo, di senso cromatico e pungenti riferimenti alla cronaca politica e mondana. Dopo "Nel regno del Caos", il carro vincitore del concorso di due anni fa, apriva il varco tra la folla "Profumo di donna", di Ermes Velentini, e alla consueta plasticità delle forme ha aggiunto il rapido balenare di ventagli colorati. Seguiva "In un mare di guai" di Pietro Pacassoni, una simpatica metafora della vita quotidiana, scossa dai marosi (di grande evidenza plastica) e dai fortunali della politica e dell'economia.
Nel lavoro di Riccardo Deli, ricco di intuizioni cromatiche e di vivace animazione, "Avanti coi carri, sempre e comunque", c'è un po' la sintesi dello spirito e della forza del Carnevale che si spinge con un sorriso e una smorfia oltre le difficoltà del quotidiano.
Chiudeva la grande sfilata della fantasia in cartapesta un grande carro di Paolo Furlani, "Piacevoli evasioni", davvero maestoso per l'imponenza della massa modellata. Presenti come sempre gruppi folkloristici e mascherati, e, a suggello dell'intera sfilata, il ritmo trascinante dell'immancabile "Musica Arabita". Soddisfazione nella dirigenza della Carnevalesca, in buona parte rinnovata dopo le recenti elezioni, per il buon successo della prima giornata di Carnevale.
Si prevede una presenza ancora più folta per le prossime sfilate, quando si sarà entrati in un clima più spiccatamente carnevalesco anche col rispetto delle scadenze tipiche del calendario.
Si può dire infatti che Fano ha quest'anno preceduto tutti gli altri Carnevali italiani. Intanto si prepara con solerzia l'allestimento degli altri grandi appuntamenti (le due sfilate di febbraio, la caccia al tesoro, il veglionissimo al Politeama) del ricco calendario che abbraccia due intere settimane. Tra le ultime piacevoli novità del programma vanno segnalate le presenze di ospiti al veglione del Politeama: ci sarà il Trio di Drive In, Salvi, Braschi, Vastano, e il campione della pedata Sandro Mazzola.

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PRIMA SFILATA
Carnevale coi buchi ma era previsto

FANO — Ventimila scarsi alla prima uscita del carnevale fanese, tratti del percorso semivuoti, tantissimi palchi invenduti. Un mancato bagno di folla che non preoccupa più di tanto: in questa stagione già va bene se la sfilata si tiene, poi, con tre appuntamenti, alla fine i conti torneranno. Altre cose invece non sono andate troppo bene, ed è giusto metterlo in rilievo, perché sono carenze che si ripetono spesso e delle quali occorrerà tenere conto: il ritardo nella partenza (il giro di ritorno del «getto» è avvenuto quando già calava la sera) il troppo lungo intervallo fra un giro e l'altro, che dovrebbe essere alleggerito da più numerose mascherate e dal getto fra i palchi; le difficoltà nel giro attorno al Pincio.
C'è stata anche la mancata partecipazione di un carro, «Piacevoli evasioni», al primo giro, ad indicare un ritardo nell'allestimento. Pensiamo che sia la prima volta che accade: magari si rompevano durante il percorso, ma i carri partivano sempre! Non hanno dunque molto funzionato gli scongiuri di «Avanti con i carri» di Riccardo Deli, parodia del carnevale fanese, ammirato per i colori; come lavorazione è molto piaciuto «In un mare di guai» di Pietro Pacassoni; «Piacevoli evasioni» di Paolo Furlani ha colpito per l'originate soggetto mentre «Profumo di donna» di Hermes Valentini è stato molto ammirato, soprattutto per la bella coreografia sul fronte del carro. Polemiche stanno nascendo per «In un mare di guai»: ammalatosi Pietro Pacassoni, la realizzazione sarebbe stata curata da Alfredo Pacassoni, che però è consigliere della Carnevalesca. Chi stigmatizza ciò (vi sono in palio grossi premi in denaro) ricorda che anni fa Marcello Battistelli, per realizzare un suo carro, si dimise da Consigliere.
Molti problemi saranno sicuramente eliminati nelle prossime sfilate, il 7 ed il 14 febbraio, alle quali, se il bel tempo tiene, ci sarà sicuramente gran folla. Il «getto» continuerà ad essere molto ricco, 50 quintali di dolciumi a sfilata, restano la principale attrattiva del Carnevale di Fano. Ma ci sono altre manifestazioni che stanno calamitando l'attenzione: la Caccia al Tesoro dell'11 ed il Gran Veglione in Maschera del 13 febbraio. Una nota gentile; gli anziani di Fano ringraziano l'assessore Rovinelli per aver loro regalato i biglietti d'ingresso al carnevale.

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ARRIVANO TV E SPONSOR
Carnevale, la febbre sale
Fano, grande attesa per sfilate e veglioni. Una mostra di studenti

FANO — Ieri è stata inaugurata, nella Sala di S. Maria Nova, la Mostra regionale di disegni sul Carnevale riservata a studenti delle scuole elementari. La partecipazione è stata notevole: ben 3.100 bambini hanno inviato i loro disegni fra i quali sono stati scelti i 317 in mostra. Oggi, alle 17,30, nella Sala dei Globi della Biblioteca Federiciana, appuntamento culturale per la presentazione del libro «Cultura del carnevale e della festa» che contiene gli atti dell'omonimo convegno svoltosi a Fano. Interverranno, assieme agli assessori alla Cultura di Fano e della Provincia Berardi e Cecchini, alcuni dei relatori, Acquaviva, Bianca, Brilli, Dini, Di Noia, Gallino, Migliorini, Seppilli ed il curatore del volume Dino Zacchilli.
Ma l'attesa generale è per manifestazioni più «tradizionali», come le sfilate dei carri allegorici ed i veglioni. Dopo l'uscita di domenica scorsa, andata cosi così, si punta ai due grandi corsi mascherati del 7 e 14 febbraio, nei quali alcune imperfezioni saranno senz'altro eliminate. E ci si attendono più spettatori: il carnevale è bello quanta più gente vi partecipa. Attenzione polarizzata anche su due veglioni: il «Rosso di Sera 2», organizzato dal Pci, che lo scorso anno ebbe grande successo, ed il Gran Veglione in Maschera della Carnevalesca, che tornerà al Politeama, e per il quale sono annunciate presenze di grido: il trio di «Drive In» Vastano-Salvi-Briaschi e Sandro Mazzola. Il primo veglione si terrà l'11 febbraio, all'hotel Regina di Carignano, il secondo sabato 13 febbraio: per entrambi la prenotazione dei tavoli sta andando molto bene.
Fra le manifestazioni più attese la grande caccia al tesoro sponsorizzata Isa Infissi, che si terrà nel centro storico di Fano, a piedi o in bicicletta. L'11 febbraio. Premi «interessanti»: un viaggio per 2 persone di 8 giorni a Palma De Maiorca, videoregistratore, Tv color, bicicletta, orologio e 5 cesti di prodotti alimentari. L'iscrizione è di 20.000 lire per ogni «equipaggio» (4 concorrenti). Alle sfilate del 7 e del 14 febbraio annunciata la presenza di troupe televisive e di rappresentanti di grandi industrie (fra le quali la Perugina) interessate ad una sponsorizzazione del carnevale fanese che ha potenzialità (soprattutto per la sua edizione estiva) per inserirsi fra i più belli d'Italia.

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Carri per 20mila

Nonostante una spruzzata di pioggia ed il cielo minaccioso, il secondo corso mascherato del carnevale di Fano è stato confortato da un discreto pubblico: circa 20mila i presenti, grossomodo come alla prima sfilata, provenienti per la maggior parte (come testimoniavano le targhe delle migliaia di auto parcheggiate ovunque) dalle Marche e dalle province di Forlì e Perugia. Assieme ai cinque grandi carri allegorici, hanno sfilato i gruppi mascherati «Les cocardies», «Gorbaciov mania» e «i bronzi di Pergola» di San Lorenzo in Campo, assieme ai complessi musicali la «musica arabita» di Fano e «Belvedere» di Capannoli di Pisa.

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Una giornata veramente splendida che ha visto convergere sul Metauro gente dalle Marche, la Romagna e l'Umbria. I dolciumi «protagonisti»
Fano, in oltre trentamila per la seconda sfilata
Esplode il Carnevale

FANO - Vincendo la sfida di un tempo maligno, che ha lasciato in apprensione per tutto il pomeriggio l'organizzazione il Carnevale di Fano è esploso in tutta la sua trascinante carica di simpatia e sregolatezza. Alla fine è piovuto: sì, un temporale di dolciumi si è abbattuto con virulenza sul circuito inondando il pubblico (circa trentamila persone) stipato lungo Viale Gramsci e sulle tribune. Il getto ha imperversato, generoso e continuo, ed anche di ottima qualità, per circa un'ora, scatenando la scomposta passione di compiti bancari e premurose madri di famiglie.
Ne è uscita una grande giornata di carnevale, calata in un clima decisamente di festa, cui il pubblico ha saputo partecipare con sana passione popolare: sulle tribune e sulle strade si è combattuta una simpatica guerriglia a colpi di bombe di farina, schiumogene, fumogeni e pregevoli insulti. Al passaggio dei quattro grandi carri, frutto del lavoro geniale dei maestri Furlani, Deli, Pacassoni, Valentini, si è scatenato sulle tribune un tifo calcistico, raffreddato solo appena dalla notizia della secca sconfitta interna della compagine locale. La sfilata, o meglio le tre grandi sfilate, hanno fatto spettacolo dalle prime ore del pomeriggio fino a sera inoltrata quando la magnifica luminaria ha messo la parola fine ad una suggestione colorata lunga un giorno.
Ma è solo un arrivederci, perché il carnevale di Fano solo ora entra nei suoi giorni infuocati con una serie di appuntamenti ravvicinati che ci guideranno fino alla grande cremazione del Pupo simbolo del carnevale nel giorno di martedì grasso, quando già si respirano le ceneri dell'incipiente quaresima. Accanto ai carri è stata spumeggiante la presenza delle locali mascherate, che hanno siglato con nostrano candore le sfilate di ieri. Tra queste segnaliamo una che ha voluto presentarsi al pubblico senza pudori di sorta. Il titolo, tradotto nella lingua in cui dolce il sì suona potrebbe essere approssimativamente reso così: noi abbiamo la faccia come il «pupù» e la mascherata era ovviamente conseguenziale al titolo. Gli unici problemi sono stati creati dalla caduta di alcune pietre dall'arco di Augusto, con successivo transennamento ...

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Commercianti e centro storico
Trofeo alla migliore vetrina di Carnevale

Tutti i commercianti, del centro storico di Fano sono da ieri mobilitati, per partecipare al concorso per le migliori vetrine del Carnevale 1988. Si tratta di una manifestazione simpatica e originale che servirà a rendere ancora più allegra e stimolante l'atmosfera carnevalesca che in questi giorni si respira per le vie del centro cittadino. L'iniziativa, organizzata dall'Ente Carnevalesca, dalla Confcommercio e dalla Confesercenti, è stata indetta proprio con lo scopo di vivacizzare le manifestazioni nel periodo del carnevale fanese.
Il concorso durerà fino al giorno di martedì grasso (16 febbraio) e i partecipanti concorreranno per l'allestimento più bello e originale delle vetrine dei negozi. Non ci sono regole se non quelle di affidarsi alla fantasia, al buon gusto e all'originalità. Le associazioni di categoria invitano tutti i commercianti del centro storico a collaborare a questa iniziativa che rappresenta non solo un momento, importante per la città ma anche una valida manifestazione promozionale per il rilancio dell'immagine turistica di Fano.
Per partecipare basta segnalare l'adesione alle associazioni di categoria e ricevere l'assegnazione di una scheda numerata. Al termine del concorso (le premiazioni verranno effettuate in conclusione delle manifestazioni carnevalesche) una apposita giuria appositamente costituita premierà la miglior vetrina (quella che si sarà distinta fra le altre) con un trofeo che l'Ente Carnevalesca metterà a disposizione per il primo classificato. Altri premi verranno poi offerti dalle associazioni di categoria e da altri enti cittadini. A tutti i concorrenti verranno poi assegnati diplomi di partecipazioni.

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Ieri la prima uscita del «personaggio»
Quel Pupo turistico
Rappresenta il «desiderio fanese»

I primi a presentarsi in piazza ieri, alle ore 14, sono stati i 60 equipaggi, ciascuno formato da quattro persone, partecipanti alla caccia al tesoro in maschera organizzata dall'Ente Carnevalesca, con la sponsorizzazione dell'ISA Infissi di Calcinelli. Le prime domande sono state abbastanza facili e non hanno costituito un problema per chi si era munito di un vocabolario, un atlante o di una guida della città. «Chi è stato il presidente della Cassa di Risparmio di Fano dal 1910 al 1915?» - «Quanti abitanti ha registrato Fano nel 1987?»: sono alcuni esempi di domande a cui si doveva fornire una risposta per identificare la mera delle diverse tappe; più difficoltosa era la ricerca di alcuni oggetti particolari, come le uova di piccione, che hanno costretto parecchi equipaggi a scoprire gli angoli più remoti e inaccessibili dei palazzi pubblici. Mentre il centro storico era tutto un formicolare dei ragazzi a piedi e in bicicletta, da via Cavour prendeva il via la sfilata del Pupo, quest'anno realizzato da Hermes Valentini e Pierluigi Piccinetti, nelle vesti di un turista tedesco amante allo stesso tempo della birra e del bianchello del Metauro.
Uno « straniero di allevamento» lo definisce con una più colorita espressione la tradizionale poesia in dialetto composta da Giacomo Gabbianelli. Ma il giovedì grasso in piazza a Fano è la festa dei bambini, e una marea di piccole maschere ha fatto da cornice alla cerimonia di ricevimento del Pupo, pomposamente scortato da una macchina d'epoca nella quale hanno trovato posto il presidente della Carnevalesca Oscar Staurenghi e l'assessore al turismo Renzo Rovinelli, seguivano inondati da rivoli di spuma altri consiglieri del centenario sodalizio. Facevano parte poi della sfilata: la « Musica Arabita», due piccoli carri realizzati dall'asilo di Bellocchi, uno intitolato il «Bosco incantato » e l'altro celebrante il 50° compleanno di Biancaneve e due mascherate: «Vamos muchachos» della scuola elementare F. Corridoni e le «Nostre paure» della scuola materna di Centinarola. Il culmine della festa si è raggiunto con la premiazione dei più bei travestimenti che affollavano la piazza.

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OGGI GRAN VEGLIONE
Carnevale, la spinta delle Circoscrizioni

FANO — Anche quest'anno le circoscrizioni di Fano hanno fornito un importante contributo alle manifestazioni carnevalesche. Fantasia ed impegno volontario di consiglieri e cittadini, hanno supplito a contributi limitati e giunti anche in ritardo. Sono da segnalare, in particolare, le mascherate di 2a, 4a, e 7a Circoscrizione, i carri realizzati dalla 6a in collaborazione con la scuola materna «S.Sebastiano» di Bellocchi, i festeggiamenti organizzati a Cuccurano e Centinarola dalla 5a Circoscrizione. La 8a Circoscrizione, in collaborazione con la locale Scuola Media, organizzerà invece il 28 febbraio una sfilata in maschera lungo le vie di Marotta.
Questa sera, alle 20,30, nella sala dell'ex cinema di Bellocchi, il Gruppo teatrale «Lo scaldino» organizza una serata in allegria con gastronomia, musica e la rappresentazione della commedia in dialetto «Troppa gresia Sant'Antoni». Sempre questa sera, al Politeama si tiene l'atteso gran veglione in maschera della Carnevalesca, presentato da Giuliana Calandra e Gege. Suonerà l'orchestra Easy Connection. Vi sarà una esibizione del trio di Drive In: Braschi - Salvi - Vastano, ospite d'onore Sandro Mazzola. Giovedì sera si è svolto con successo e partecipazione di pubblico il veglione «Rosso di Sera 2», perfettamente organizzato da Luciano Montesi e presto diventato uno degli appuntamenti più brillanti del carnevale fanese. Ma un incredibile successo ha avuto anche la caccia al tesoro del giovedì grasso sponsorizzata Isa infissi, ed organizzata con grande bravura da Cristina e Giorgio Francolini. E' stato uno spettacolo vedere girare per ore lungo le strade del centro storico, centinaia di concorrenti in bicicletta; la sala della 3° Circoscrizione si è rivelata insufficiente ad accogliere alla fine tutti i convenuti per la premiazione.
Nel Carnevale, festa della trasgressione per eccellenza (semel in anno licet insanire) un episodio che ricorda i divieti papalini ad indossare, nei veglioni nasi e maschere di forma oscena. Il Gruppo «Catarsi» della 7° circoscrizione lamenta il boicottaggio alla sua mascherata «tant no' ci'avem la faccia cum el...» (con divieto a far sfilare lo striscione del titolo nel Corso Mascherato di domenica, perché considerato «osceno»).

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CARNEVALE
Fano batte Venezia
Nella trasmissione di Sabani

FANO — Ottimo ambasciatore televisivo del Carnevale di Fano è stata domenica la mascherata dell'Istituto magistrale «Carducci», dal titolo «L'inferno di Dante» che ha partecipato alla trasmissione «Chi tiriamo in ballo» di Gigi Sabani. Il collegamento è avvenuto dalla discoteca Brooklyn di Perugia. La stupenda mascherata fanese, che non ha per nulla sfigurato con quella della discoteca rivale del Carnevale di Venezia, era stata introdotta dal gruppo percussori della sfilata storica di Urbino. L'impegno di insegnanti e studenti del «Carducci» ha dato un importante contributo alla promozione nazionale del carnevale fanese.

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EDIZIONE ESTIVA

Un successo che cancella tutti i dubbi
Piace la formula estate del Carnevale di Fano

Funziona! La formula funziona. Trovare una nuova soluzione per il Carnevale di Fano, considerando i molti tentativi senza successo compiuti negli anni precedenti, poteva apparire una cosa non facile. Diversi sono sempre stati gli ostacoli da superare: l'impossibilità di allestire un percorso al mare (a meno che l'Amministrazione Comunale non elabori per tempo un piano urbanistico che includa il Carnevalodromo. Ma, sarebbe servito questo anche per l'inverno?) la collocazione del Carnevale in un periodo di non elevata affluenza turistica, affinchè fungesse da elemento di promozione, la necessità di salvare la tradizione, la mancanza delle tribune, luoghi di incontro, di scontro e di animazione durante la manifestazione invernale.
Di fronte a queste difficoltà, le sorti del Carnevale estivo nella nostra città hanno avuto un esito altalenante e hanno dato vita in seno al Comitato organizzatore, alle forze politiche e ai Circoli culturali a una serie di dibattiti e confronti che hanno indirizzato la soluzione del problema verso la pista giusta.
Impostata la formula, alla prova dei fatti, l'incognita è stata risolta: la confusione, l'allegria, la musica, i colori, lo spettacolo, il coinvolgimento che hanno caratterizzato il gran finale del Carnevale di Fano, non sono stati gli ingredienti casuali di una ricetta che alla sua presentazione ha fatto storcere la bocca a molti tradizionalisti. Tutto è stato organizzato a puntino, anche se come prima esperienza è emersa l'esigenza di apportare alcuni ritocchi a quanto si andrà a programmare in futuro.
Iniziato in sordina con la consueta affluenza del pubblico alle Sagre, il Carnevale è poi scoppiato con il calare delle prime ombre della sera, quando l'Arco di Augusto, le mura, i giardini del Pincio, sono stati illuminati da una miriade di fasci di luce multicolore; da allora è stato tutto un susseguirsi di spettacoli, parate, occasioni di divertimento.
Chi ha compreso le caratteristiche dell'atmosfera che si stava creando, non ha mancato di mascherarsi il volto con i colori dell' allegria; poi tutti a far festa agli amici di Monaco, di Villach, di Erlanghen, di Senj che con i loro costumi caratteristici, annunciati dal Pupo, passando sotto l'Arco di Augusto, sono entrati nel circuito già gremito di gente. E' seguita la mascherata sull'inferno Dantesco, eseguita da Luigi Piccinetti e l'Armata Branca «Sol Leonis» di Marotta; infine le Vele di Viareggio, pilotate dal Presidente della Fondazione Carnevale di Viareggio, rag. F. Del Carlo, davano un tocco di italica fantasia al corteo. Quest'ultimo, dopo aver percorso un solo giro di bastioni del Pincio è confluito tra la folla, dando origine a tanti piccoli centri di animazione.
Mentre sul palco centrale si susseguivano le gags di Patrizio Roversi, i carri allegorici, che apparivano come mastodontiche quinte felliniane ai limiti del percorso, a tratti si illuminavano e riversavano a turno sulla folla grosse confezioni di dolciumi. La musica poi, amplificata (anche troppo!) da casse a 4.000 watt, stimolava le migliaia di ragazzi, attirati anche dalla presenza di Carlo Massarini, ad animare, danzando, la festa.
I fuochi da giardino che sono «piovuti» e che si sono innalzati dal Pincio hanno costituito solo un intermezzo; le orchestrine hanno continuato a suonare fino a tarda notte, liete anch'esse che fanesi e turisti abbiano riscoperto la voglia di divertirsi al nostro Carnevale.



Cronaca del 1989
La folla, come sempre ha gremito le strade per le tradizionali sfilate
Fuori i carri ed è allegria
La città festeggia il suo carnevale, finalmente "graziato" dal brutto tempo. Al solito è stato arrrembaggio per il lancio di dolciumi: maschere e coriandoli la fanno da padrone

Le ansie e le paure di domenica scorsa si sono dissolte nell'azzurro del cielo, come se le manifestazioni del Carnevale cittadino prendessero il via solo da ieri. Fin dal mattino l'atmosfera è stata quella dei grandi "Carnevali". Una folla immensa ha festeggiato sulle strade, una domenica indimenticabile per gli organizzatori, per coloro che hanno lavorato alacremente per i carri allegorici, per la gente comune.
La crisi di altre simili manifestazioni non sembra aver interessato in alcun modo la nostra città. La tradizione si perpetua nelle nuove generazioni presenti, fin dal mattino, sulle tribune o lungo la strada chiusa al traffico. Per i giovani è l'appuntamento più importante di tutto l'inverno; è un momento di aggregazione nel quale un po' tutti i gruppi hanno modo di vivere insieme un momento di spensieratezza e di gioia ed anche di dare sfogo a sentimenti normalmente repressi, convinti che in questo contesto è, comunque, ammessa la cattiveria dello scherzo.
"E' un modo per fare amicizia, ma anche per affermare se stessi - ci ha detto Tona - molti di noi non si conoscevano ed hanno ingranato subito". Sotty (Sottiletta) o Boss del gruppo alcolico ci ha detto: "In questa occasione si può anche fare a meno di bere; per gasare i compagni ho usato delle scritte. Naturalmente non ho trascurato me stesso, dedicandomi uno striscione tutto particolare". Sotty, Cioska e Tona sono tutti, comunque, d'accordo nel dire che il Carnevale è la manifestazione più sentita dell'anno perché la più antica e fa più conosciuta. E' stato un momento di grande suggestione l'uscita dei carri dai capannoni. Dal volto dei carristi traspariva soddisfazione piuttosto che la tensione della scorsa settimana. I genitori dei due giovani debuttanti, D'Errico e Sorcinelli, apparivano, invece, particolarmente emozionati e preoccupati delle reazioni del pubblico, ma apertamente contenti per ciò che i due giovani e i loro compagni di lavoro hanno realizzato.
Anche i politici hanno voluto assaporare e godersi i momenti precedenti la sfilata: il consigliere Maiorano a passeggio lungo viale Gramsci con i figli, il consigliere Berardi, che si è intrattenuto con noi per comunicarci alcune sue riflessioni sulle caratteristiche della manifestazione: "E' realmente una festa popolare nella quale non esistono distinzioni sociali proprio perché alla base ci sono dei meccanismi ancestrali. Se vogliamo paragonarla alla «Fano dei Cesari» anche qui è possibile ritrovare la tradizione, quella storica romana, con quale ogni abitante di Fano interagisce continuamente, ogni volta che percorre le mura o passa sotto l'Arco d'Augusto". Il nostro Carnevale, pur non avendo un tema conduttore può contare su momenti di forte coinvolgimento, quali il "getto" e il passaggio della "Musica Arabita". Il "getto" costituisce una caratteristica esclusiva del Carnevale; in tal modo all'aspetto puramente artistico si aggiunge il momento ludico e partecipativo.
Anche i carri si sono ispirati quest'anno al tema della dolcezza: "Il carnevale più dolce d'Italia" di Riccardo Deli e "Quel ch'è bel è bel. Ore liete" di Valentini.
Non sono mancate tuttavia le fiamme del dragone e dell'inferno ad ingoiare politici messi letteralmente a nudo. Folta presenza anche di venditori ambulanti per di più provenienti dalla vicina Romagna a vendere peluches, croccanti e dolcezze di ogni genere. Numerosi anche gli amanti della fotografia giunti anche da altre Regioni. Dunque il Carnevale sembra avere ancora un suo futuro; la temuta crisi che avrebbe dovuto coinvolgere dopo Venezia anche Carnevali meno famosi come il nostro non c'è stata. Al contarlo è stata una domenica davvero elettrizzante, per tutti.
Il recupero della cultura, della tradizione e della storia diventa una esigenza insopprimibile dell'uomo, un vero e proprio bisogno di igiene mentale attraverso la riscoperta di antichi valori, in risposta ad una tecnologia che avanza.

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FANO / TRA CONSENSI E CRITICHE LA SFILATA
Carnevale, il getto non vale
Sotto accusa il lancio dei dolciumi, per molti insufficiente rispetto alla folla

FANO — Le cifre sono contrastanti: chi dice 35.000, chi 40.000, chi 50.000; sicuramente è stato il Carnevale di Fano più affollato degli ultimi anni con viale Gramsci e le tribune gremite di folla. Ad aprire il carnevale non ci sono stati quest'anno i due tradizionali colpi di cannone, ma il sindaco Aldo Darvini ed il presidente della carnevalesca Oscar Staurenghi vestiti da clown: due veri «botti». Dopo il «Pupo» i complessi, la «Musica Arabita» di Fano ed i «Frustatori» di Brisighella e le mascherate: «Gli Zingari» di Gimarra, «I brasiliani» di Poderino e l'allegorica «Sotto il cavolo» di Torrette.
Poi i 5 grandi carri allegorici, con gli spettatori che si sono subito divisi nei giudizi, apprezzando chi la coreografia di uno, chi la maestosità di un altro, chi i colori, chi i pupi, chi l'originalità. A parte il fuori - gara «Profumo di donna», vincitore della scorsa edizione, ognuno dei quattro nuovi carri ha presentato aspetti che hanno attirato l'ammirazione: la maestosità de «Il gioco del drago», opera di Pietro Pacassoni (che purtroppo annuncia il ritiro) e dei figli Alfredo e Giorgio, forse quello che si è innalzato leggermente sulla media qualitativa generale, comunque molto alta; la scenografia di «Ore liete» di Hermes Valentini che riesce a curare particolarmente il brio dei suoi carri; la ricchezza di pupi e colori di «Il Carnevale più dolce d'Italia» di un Riccardo Deli, sempre fedele alla tradizionale cartapesta; l'originalità composta di «Voglia», opera dell'esperto Valerio Ferretti e di due giovani debuttanti, Sergio D'Errico e Giovanni Sorcinelli, che assicurano un futuro alla bella tradizione dei carristi fanesi.
Sempre più curate ed avvincenti, sui carri, coreografia, luci e movimento. C'è qualcosa da rivedere per il getto: si rivela insufficiente quando gli spettatori sono così tanti, ed anche i carri hanno sempre meno «postazioni» per questa che invece è la caratteristica principale del Carnevale di Fano. Non diciamo di ripristinare il «carro del getto» di antica memoria, ma di lasciare ai carri allegorici il lancio dei dolciumi, rendendolo però più ricco. Si può rinunciare ad un complesso, o a qualche altra spesa accessoria, ma non si deve rinunciare ad un getto più copioso dell'attuale, magari dalle tribune, se proprio sui carri non si trova il posto.
A margine del Carnevale, diciamo delle strade intasate dal traffico, ma la circolazione si è svolta abbastanza agevolmente grazie all'impegno dei Vigili e della Polstrada. Molto lavoro sul percorso anche per Polizia e carabinieri. Gremiti i parcheggi di auto, molte delle quali con targhe di fuori provincia. Domenica si replica, sperando nel sole.

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MIGLIAIA DI PERSONE ALLA SFILATA CON BIGLIETTI FALSI
Carnevalesca truffata?

FANO — Truffa di massa? Potrebbe essere. Alla Carnevalesca non tornano infatti i conti. Molte migliaia di persone potrebbero essere entrate alla sfilata di domenica con biglietti falsi. Ai botteghini mancherebbero 50 milioni tondi. Inutile dire che di questa vicenda se ne sta ora interessando la questura di Fano. E non sarebbe l'unico caso di falsificazione dei tagliandi d'ingresso...
Che la Festa dei Giovani al carnevale di Fano fosse uno degli appuntamenti più contesi lo si sapeva: il Politeama, con i suoi circa settecento posti, è insufficiente ad ospitare i tantissimi giovani che da anni mostrano di gradire questo appuntamento con la musica e l'allegria. Ogni anno centinaia di ragazzi restano esclusi e fanno di tutto per partecipare. Lo scorso carnevale si scoprì che molti erano riusciti ad entrare abusivamente grazie ai biglietti di un locale notturno che assomigliavano a quelli della Festa. Anche per la serata di domenica c'è stato un vero assalto ai biglietti con porte della sede della Carnevalesca sfondate e centinaia di giovani rimasti a mani vuote. La Carnevalesca ha così deciso di bissare nella serata di martedì grasso.
Ma evidentemente non tutti sono rimasti contenti e ieri si è scoperta anche una truffa in preparazione: alcuni ignoti, avvalendosi di una sofisticata fotocopiatrice a colori hanno falsificato centinaia di biglietti per la festa di domenica; biglietti perfetti, difficilmente riconoscibili anche messi a confronto con quelli veri. La Carnevalesca ha denunciato il fatto al commissariato di Fano (pare che sia stato lo stesso titolare del centro fotocopie a segnalare l'accaduto) e domenica sera, all'ingresso della festa al Politeama i biglietti saranno attentamente controllati anche da agenti della Polizia di Stato. Chi verrà trovato in possesso di un biglietto falsificato rischierà la denuncia immediata per truffa. Ma la Carnevalesca sta investigando anche sui biglietti d'ingresso al grande corso mascherato di domenica scorsa: mettendo a confronto l'incasso fatto registrare dalla manifestazione (poco più di 100 milioni) con la folla strabocchevole presente sul percorso, mancherebbero alla conta almeno 50 milioni. C'è il fondato sospetto che anche domenica scorsa possano esser circolati centinaia di biglietti falsi. Anche per il secondo grande corso mascherato, in programma domenica 5 febbraio, saranno intensificati e più attenti i controlli alle varie porte d'ingresso al percorso.

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Un giovedì grasso tutto dedicato ai bambini
Bufera di schiuma

Sin dalla prima mattinata di ieri era tutto pronto. Gli ambulanti parcheggiati in piazza XX Settembre avevano esposto nelle loro bancarelle dolci, cicerchiate e liquirizie di tutte le qualità, attendendo l'arrivo dei bimbi che hanno festeggiato la giornata di ieri sfilando lungo corso Matteotti. Al centro della Piazza era stato allestito un palco con orchestra che ha tenuto compagnia per l'intero pomeriggio a tutti i presenti.
La festa è iniziata verso le 14.30. Una marea di gente ha affollato le vie del centro, tra grandi e bambini il corso è stato sommerso da urla e risate. Coriandoli e stelle filanti erano nelle mani di tutti i bimbi. Quelli un pò più grandicelli, hanno lasciato i manganelli che venivano usati negli anni passati per dichiararsi guerra con le bombolette che spruzzavano schiuma bianca. Era un fuggi fuggi generale; ragazzi e ragazze tutti bianchi, sembravano proprio usciti da una bufera di neve.
L'unico momento di tranquillità si è potuto notare solo quando, le majorettes, la musica arabita e il Pupo hanno attraversato il corso. Francesco, vestito da Gullit, percorreva le vie del centro con disinvoltura e tranquillità. Mattia, di 5 anni mascherato da Principe era in attesa di una simpatica e possibilmente carina Principessa.
E' stata una giornata veramente speciale, anche il tempo ha permesso che la manifestazione si svolgesse nella giusta maniera. I bambini si sono divertiti tantissimo forse un pò meno le mamme che son dovute restare con gli occhi ben aperti per tenere sotto controllo i loro figli. Il tutto si è concluso verso le 18.30.
Il corso Matteotti ha ripreso la sua normalità. La festa dei bambini proseguirà questo pomeriggio presso il cinema Politeama.

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CARNEVALE
Caramelle o sassi?

FANO — Caramelle o sassi? Il dubbio permane. O dai carri sparano caramelle col fucile, oppure qualcuno lancia piccole pietre ricoperte nella carta dei dolci. Così come domenica scorsa, anche ieri cinque persone si sono ritrovate la faccia tumefatta da «caramelle». Colpi violenti che hanno costretto i più sfortunati a raggiungere il pronto soccorso del Santa Croce. Questa volta però è mancata la farina cosi come le uova marce. Buona guardia alle entrate l'hanno infatti svolta gli agenti della polizia.

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Con il martedì grasso si è concluso il periodo dei veglioni e delle sfilate
L'ultima manciata di coriandoli per salutare questo Carnevale

Il Bouqet, i Clown di Hollywood e i Singre al carneval sono le tre maschere premiate ieri pomeriggio in piazza XX settembre nel corso della manifestazione conclusiva di Carnevale. I fanesi non hanno voluto disertare nemmeno l'ultima serata di Carnevale e numerosissimi hanno affollato le vie del centro storico.
In piazza già dalla mattina si respirava aria di festa. Le ormai consuete bancarelle, un palco ed altri stand erano il segno evidente che di lì a poche ore il centro si sarebbe nuovamente animato. Tutto si è svolto secondo il programma, alla sfilata delle maschere è seguita la fiaccolata, la cremazione del Pupo ed i fuochi artificiali. Non è mancata neppure la tradizionale castagnolata offerta dal centro anziani S. Arcangelo. Nel suo complesso il Carnevale fanese ha riscosso un buon successo; le numerose feste che si sono susseguite in questi giorni sono tutte riuscite molto bene.
Il tradizionale veglione di Carnevale, svoltosi nella serata di sabato, ha visto quest'anno la partecipazione di maschere bellissime, mai viste prima, che hanno saputo dare a tutta la serata una nota di colore, di luce e di stile. Una particolare attenzione merita anche la festa dei bambini svoltasi, sempre al Politeama, nel pomeriggio di giovedì, ricca di colpi di scena e di mille dolcezze.

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EDIZIONE ESTIVA

FANO / FENILE
«Corsi» di sbornia
Ma si tratta di una «Pasquinata»

FANO — Nell'ambito delle feste che si organizzano nei quartieri per la «Fano dei Cesari», quella di Fenile ha fama di essere, oltre fra le più divertenti, quella sicuramente in cui il vino scorre a fiumi. «Vino si, ubriachezza molesta no!» affermano però, decisi, i cives di Fenile invitando ad un divertimento grande ma non violento. Nel contempo c'è però chi fomenta la fama di «Vinilandia» per la frazione, come si può arguire da un volantino, diffuso in migliaia di copie e nel quale si legge: «Avviso: in occasione della Festa "Bacco Due: la vendemmia", Fenile organizza un corso di avviamento alla sbornia. Il corso sarà tenuto dai seguenti insigni professori: prof.ssa P. Coppa - Rone che parlerà di "Il vino e la sua essenza"; il prof. M. Bevogi che tratterà "L'utilità del vino nella società moderna". Tutti sono invitati ad approfittare della opportunità offerta da Fenile ad aderire al corso che si terrà ogni sera dall' 1 al 10 luglio dopo le ore 21 presso la Cooperativa Ricreativa "G. Bartomioli" a Fenile di Fano. Per iscrizioni ed informazioni telefonare all'885609. Firmato: Lega per la salvaguardia del fegato». Sembra però che, telefonando a quel numero, di corsi di avviamento alla sbornia non sappiano niente. Ora tutti sono in caccia del Pasquino autore del volantino.

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FANO / SOLO 600 PAGANTI
Il Carnevale affonda
Dopo la delusione è subito polemica

«Fanocarnevale» si è chiuso ieri con la Caccia al tesoro. Sabato delusione per la sfilata dei carri allegorici: 600 paganti, poco più di un migliaio di spettatori, quasi tutti turisti. La Carnevalesca paga in immagine l'assurda imposizione del Comune di una manifestazione a pagamento e soprattutto di sabato: un «buco» dovuto anche all'assenza completa di pubblicizzazione, con 5.000 manifesti destinati alla riviera adriatica e alle regioni vicine rimasti in tipografia. I presenti felici comunque per la «raccolta» di dolciumi: il «getto» era abbondante e praticamente ad personam. In migliaia invece (tutto gratis) alla maxidiscoteca all'aperto allestita davanti all'Arco d'Augusto, con il dj Francesco di Radio Fano a confermarsi trascinatore. Mentre i più giovani hanno ballato sino all'una di notte, i meno giovani affollavano gli stands gastronomici ai quali facevano da cornice i carri allegorici illuminati. Forse un Carnevale di Notte (solo un giro con getto e luminaria) sarebbe stato meglio.

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FANO / MANIFESTAZIONI
Carnevale, un fiasco da ridere
Ma da oggi parte la Fano dei Cesari. Alle 18 presentazione

FANO — «Humor Festival» così così: avversato dal maltempo, un discreto successo di pubblico, ma resta manifestazione più culturale che popolare, con buona immagine ma scarso ritorno. Momento qualitativo indubbio, comunque, specie con lo spettacolo di Gioele Dix «Fanocarnevate»: un mezzo disastro; fallimento completo della sfilata dei carri allegorici, con 600 paganti ed un migliaio di spettatori. Un appuntamento da rivedere completamente, anche perché rischia di trascinare verso il basso, facendogli negativa pubblicità, anche il già declinante Carnevale d'inverno. «Fanocarnevale» si è riscattata con le manifestazioni di contorno: la maxidiscoteca davanti all'Arco d'Augusto, con migliaia di giovani a ballare sino all'una di notte, domenica con una riuscitissima Caccia al Tesoro e prima ancora con «I 4 Cantoni», straripanti di folla. Declino delle grandi manifestazioni? Colpa di un turismo già agli sgoccioli e poco incline a muoversi, per il gran caldo? La cartina di tornasole saranno i due prossimi appuntamenti: «Fano dei Cesar» e «I Malatesta a Fano» per i quali almeno la partecipazione dei fanesi dovrebbe essere garantita.
La «Fano dei Cesari» parte oggi con la presentazione, alle ore 18, nel chiostro di S. Michele, di «Itinerario Archeologico della Fano Romana», un'opera realizzata dall'Amministrazione comunale e che arricchisce così la manifestazione sotto il profilo storico - culturale. Poi da domani tutti in costume romano: il 12 e 13 luglio, in Sassonia ed al Lido, dove le 8 Circoscrizioni si affronteranno in giochi dell'antica Roma. Poi feste In ogni quartiere, con gastronomia, vino, giochi e balli. Il 15 luglio nel pomeriggio, abbinamento degli aurighi alle Circoscrizioni; il 16 luglio la «Corsa delle Bighe» ed il «Trimalcione in Piazza». La Confesercenti annuncia novità e sorprese: una sarà l'assenza del Console, sostituito da un quartetto (Nerone, Agrippina, Messalina e Tigellino) nel quale si riconosceranno noti personaggi. Ma saranno soprattutto i costumi ad attirare l'attenzione: se ne preparano in tutte le case, ricchi, colorati, ricostruiti fedelmente. Saranno centinaia e centinaia i fanesi che ricorderanno così, festosamente, le proprie origini «romane» davanti alle tante vestigia che faranno da pendant alla «Fano dei Cesari».



Cronaca del 1990
Fano: Carnevale beffato, rinviato per pioggia
Non è qui la festa!
Si conferma la «sfortunata» tradizione
Tutto rimandato a domenica prossima

FANO - In Carnevalesca non si sa se ridere o piangere; si dice che il confine tra questi due stati d'animo sia molto labile e che quindi una reazione valga l'altra; fatto sta che lo scherzo più atroce al Carnevale di Fano l'ha fatto il Padreterno inviando, quanto basta, una leggera pioggerellina che ha buttato all'aria tutto il programma delle manifestazioni. Che poi sia stato il Padreterno o Giove Pluvio o più semplicemente la tradizionale sfiga, ciascuno è libero di pensarla come gli pare. Anche quest'anno dunque la siccità è terminata proprio in vista dell'apertura del Carnevale: c'è chi ride e c'è chi piange, e c'è chi si consola augurandosi che domenica prossima il doppio degli spettatori, rispetto a quelli preventivati, affluisca sul percorso. La previsione non è peregrina: mentre ci si addentra nell'atmosfera del Carnevale e cresce la voglia di divertirsi, aumenta anche l'aspettativa per quanto riguarda le manifestazioni fanesi, certamente le più importanti di tutta la regione; altre volte si è verificato che il record di affluenza è risultato proprio dopo una stillata rinviata a causa del cattivo tempo.
Il rinvio, comunque, non rappresenta una decisione facile da prendersi; il rito si rinnova ogni giorno in cui si svolge la manifestazione. Nella mattinata si riunisce il consiglio direttivo nella sede dell'Ente Carnevalesca per esaminare la situazione; già in precedenza ogni consigliere però ha consultato i suoi «informatori» personali; valgono allo scopo tanto i vecchi lupi di mare, quanto i bollettini rilasciati dalle stazioni metereologiche. Nessun dubbio si pone quando piove a catinelle: il carnevale di Fano è una manifestazione che si svolge all'aperto e quindi ha bisogno del tempo buono per realizzarsi; le indecisioni sorgono quando le condizioni metereologiche appaiono variabili o caratterizzano solo un'area ristretta di territorio. Allora si cerca di assumere più informazioni possibili: si interpellano gli aeroporti si consultano gli osservatori atmosferici, si desumono notizie dalle redazioni dei giornali; tutto giova a delineare la situazione del tempo non solo su Fano e dintorni, ma anche nelle regioni limitrofe: in Romagna, in Umbria, in Abruzzo. Se la pioggerellina di Fano è già diventata o sta per diventare una rilevante precipitazione nel circondario, la decisone è una sola: si rinvia il corso mascherato, altrimenti si rischia grosso.
Ciò è capitato proprio ieri quando nella tarda mattinata, con i capannoni del Carnevale già aperti sono cadute alcune piogge. Altrove la situazione del tempo appariva più grave quindi si è deciso di sospendere la manifestazione. I fanesi però non hanno rinunciato ad affollare in numero notevole, il percorso di Viale Gramsci; qualcuno aveva già incominciato a foderare il suo palco con i cartoni, gli ambulanti avevano aperto le bancarelle, la gente passeggiava in mezzo alla strada, felice dell'assenza del traffico. Temerario il «Drago» di Pacassoni era uscito dal suo «antro», non cessando di suscitare la meraviglia di grandi e piccini; anche le porte degli altri cantieri erano sul punto di aprirsi per svelare le loro meraviglie: Valentini, Pacassoni, Piccinetti, Deli, Ferretti, erano tutti lì a dare le ultime disposizioni e ritocchi quando poco dopo mezzogiorno è giunta la decisione: il tutto è stato rinviato a domenica 18 febbraio. Per informazione circa la sorte dei biglietti e dei palchi ci si potrà rivolgere o alla sede della Carnevalesca o all'agenzia di viaggi Benini.

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Carnevale, gemellaggio con Venezia?

Si calcola che ieri pomeriggio abbiano assistito alle sfilate circa 30 mila persone, cioè il 10-15 per cento in più dell'anno scorso. Molte persone, grazie all'accordo con le Ferrovie, venivano dalla regioni vicine. Intanto Staurenghi, presidente dell'Ente Carnevale, ha annunciato un possibile gemellaggio con quello di Venezia. Gli accordi sono stati avviati nel capoluogo veneto nel corso di una mascherata alla quale ha partecipato una delegazione di Fano.

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Un successone grazie anche alle riduzioni ferroviarie
30.000 persone per il Carnevale

I conti tornano. Bastava guardare le tribune, tutte al completo. Circa 25 - 30.000 persone hanno assistito alla sfilata dei carri allegorici di domenica. E' stata una fra le migliori affluenze degli ultimi anni. Il presidente Oscar Staurenghi esprime soddisfazione a nome di tutto l'Ente Carnevalesca. «E' stata premiata la politica pubblicitaria che la società quest'anno ha deciso di lanciare. L'affluenza dalle regioni limitrofe è stata sicuramente superiore a quella degli anni passati in virtù dell'accordo che abbiamo concluso con le Ferrovie dello Stato. L'idea di effettuare, nei giorni della manifestazione, sconti a tutti quelli che raggiungono la città in treno e l'affissione negli scomparti e nelle stazioni di manifesti sul Carnevale ha fatto affluire a Fano gente da tutta Italia. Molti anche coloro che sono arrivati con mezzi propri. Il beneficio conseguito grazie all'accordo è stato grande e sto preparando una lettera di ringraziamento alle Ferrovie dello Stato».
Quale è stato il ritorno economico? «Buono, in base all'affluenza di pubblico». Abbiamo visto in televisione le immagini del Carnevale di Viareggio. Sembra abbiano partecipato circa 200.000 persone. Che cosa caratterizza il Carnevale di Fano rispetto a quello più famoso della Versilia? «La nostra è una manifestazione dove tutta la folla è coinvolta. Il popolo vive dal di dentro il carnevale. Nasce spontaneamente dalla base che cerca di organizzarsi e di partecipare con mascheramenti e fantasia. Senza sminuire il carnevale viareggino che si distingue per grandezza, basti pensare ai chilometri e chilometri di corso, ritengo che gli manchi però proprio questa spontaneità. Quella di Viareggio è una rassegna di carri al cui passaggio, che dura circa tre ore, assiste passivamente tanta gente, senza un vero e proprio coinvolgimento. Basti pensare da noi alle circoscrizioni che partecipano, di anno in anno sempre più numerose, arricchendo con le loro allegre mascherate il quadro dei festeggiamenti. Si può dire che a Fano il popolo va verso il carro e il carro è fatto apposta per andare verso il popolo».
Ha qualcosa da dire sulla sfilata di domenica 25? «Vorrei invitare tutti i cittadini a partecipare in massa e a fare da contorno ai carristi che quest'anno hanno passato ogni limite per folclore ed arte, veramente belli tutti i carri. Quello di Riccardo Deli, di Valerio Ferretti, dei Pacassoni e di Hermes Valentini. L'arte dei nostri carristi è conosciuta in Italia, tant'è vero che il carnevale di Fano è stato chiamato ad allestire il carnevale di Sassari ed è in programma anche un gemellaggio con quello di Venezia. Con un incremento del 10-15% rispetto allo scorso anno il carnevale si avvia alla sua ultima sfilata dopo che la prima era stata annullata per la pioggia. Da giovedì cominceranno le manifestazioni collaterali, dal carnevale dei bambini al veglione sociale e a quello dei giovani al Politeama.

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Fano. Nuovo successo per il corso mascherato
Un supercarnevale
Una folla di oltre 30mila persone ha fatto corona a carri e mascherate

FANO - Non poteva essere che una giornata di sole la cornice ideale del Carnevale di Fano e del suo secondo corso mascherato. Grazie alla mite temperatura, ieri, circa trentamila persone hanno assistito alla sfilata dei carri e delle maschere lungo viale Gramsci. Tanta voglia di divertirsi nei cuori dei fanesi e dei forestieri radunatisi lungo il percorso, e sui loro capelli e abiti, nonostante le raccomandazioni, tanta schiuma e neve artificiale. Ad aprire il corso mascherato la banda della Musica Arabita, noto complesso folkloristico fanese, seguita dalla mascherata del rione di Gimarra, costituita da tante tartarughe, quanti sono gli assessori del Comune di Fano, che rappresentano le lentezze della nostra Amministrazione nella risoluzione degli annosi problemi della nostra città: acqua, viabilità ecc. In seguito si sono fatti largo tra la folla in sella ai loro «potenti» minibolidi, gli associati al Motoclub «Ricci» di Fano. Ed ecco, a questo punto, sopraggiungere il Pupo, «El spurtiv», il simbolo del Carnevale che per la prima volta viene portato in giro per Fano il Giovedì grasso e che viene bruciato in piazza, come consuetudine, il martedì successivo.
Di lui si legge nei manifesti sparsi per la città: «Salt e bali cum un adanat ti veglion, ji cum se sia ecc perché so fresc e bel». Il Carnevale è soprattutto la gioia dei più piccoli, e proprio i bambini della scuola materna di Cuccurano hanno proposto un piccolo carro allegorico formato da una enorme chioccia che sovrastava tanti bimbi-pulcini. Dopo le mascherate, i grandi carri allegorici: il «Gioco del Drago» e «Sogno ecologico» di Pietro, Giorgio e Alfredo Pacassoni, l'«Isola felice» di Hermes Valentini con la mascherata della scuola media «Faà di Bruno» di Marotta, «Sotto l'Adriatico dipinto di blu» di Riccardo Deli con la mascherata della seconda Circoscrizione ispirata al tema dei tesori del fondo marino. Per concludere «Batmania» di Valerio Ferretti e il complesso folkloristico della majorettes di Umbertide.
Dopo il giro del getto, durante il quale un copioso lancio di dolciumi è stato effettuato sopra grandi e piccini, scatenando la caccia anche al più piccolo cioccolatino, la grande luminaria: uno spettacolo veramente suggestivo ed unico del Carnevale della nostra città. Ma la festa non è terminata. Quando l'ultimo carro ha lasciato viale Gramsci, intere mascherate e tanti giovani si sono trasferiti, più tardi, al Politeama per il veglione dei giovani che come sempre è risultato affollatissimo.

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FANO - UNA GIORNATA INDIMENTICABILE
Il carnevale della gente
E' stata l'edizione meglio riuscita degli ultimi anni. Getto a parte

FANO - E' tornata la gente, come non se ne vedeva più da anni; è questo il dato più esaltante del Carnevale di Fano che, pur continuando a mostrare qualche ruga di vecchiaia, conserva immutato il fascino antico. Sono venuti in 30 forse in 40 mila dalle Marche, dall'Umbria dal Lazio e dall'Emilia-Romagna, dall'Abruzzo a vivere una giornata di sole e di divertimento, hanno ammirato, fotografato, ripreso i grandi carri allegorici, si sono accapigliati per raccogliere caramelle e cioccolatini. Più statici i meno giovani, troppo esuberanti invece i giovanissimi, sordi ad ogni appello contro l'uso di bombolette-spray. Come sempre scarse le maschere sul viale Gramsci, ma alla festa al Politeama domenica sera non c'era giovane che non si fosse più o meno accuratamente mascherato. I carri, che seguivano la indovinata mascherata di Gimarra sui politici fanesi "tartarughe", le mini-moto del Mc "Ricci", i complessi folkloristici Musica Arabita di Fano e Città di Umbertide, le mascherate della materna di Cuccurano, della scuola media "Faà di Bruno" di Marotta e della 2° Circoscrizione, sono stati naturalmente al centro dell'attenzione.
I bambini sono rimasti particolarmente colpiti da "Il gioco del drago" il carro vincitore della scorsa edizione mentre i giovani e meno giovani hanno ammirato e ben giudicato i 4 nuovi carri, "Sogno ecologico" , di Pietro, Giorgio e Alfredo Pacassoni, "L'isola felice" di Ermes Valentini, "Sotto l'Adriatico dipinto di blu" di Riccardo Deli e "Batmania" di Valerio Ferretti. Un solo appunto: in molte zone del percorso, "getto" scarso. Occorre senz'altro incrementare quella che è la caratteristica principale del Carnevale fanese, cominciando dai carri nei quali sono praticamente scomparse le "postazioni" per il lancio; a vantaggio, è vero, di una maggior bellezza e maestosità dei carri stessi, ma a detrimento di un inimitabile momento di animazione e partecipazione. Crediamo debbano essere finalmente affrontati i "rapporti" che da tanti lustri il Carnevale di Fano ha con la Perugina in modo da ottenere di più.



Cronaca del 1991
FANO/CARNEVALE
Vietate le mascherate fuori delle sfilate
FANO — Nella giornata di ieri le forze di polizia hanno ricordato una vecchia regola legata alle vicende carnevalesche: e cioè che esiste il divieto di girare mascherati e con il volto truccato al di fuori della sfilata. Una 'regolina' senza effetti negli anni passati, ma che quest'anno, per ovvie ragioni, sarà fatta rispettare. Naturalmente si tratta di una precauzione. Ma occorrerà rispettarla se non si vorrà incorrere in provvedimenti di legge.

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Scarso pubblico per il primo corso mascherato
Carnevale per pochi
Un volo di colombe ha aperto la sfilata
E i colori vividi e smaglianti del Carnevale di Fano sono emersi dalle brume di una fredda giornata di gennaio, diffondendo tra gli intervenuti un ottimistico messaggio di fiducia e di speranza; e di nebbie ne incombono molte in questi giorni nel mondo, dopo che il nuovo anno ha preannunciato una realtà ben diversa da quella che ha caratterizzato i temi della scorsa manifestazione; comunque il pubblico anche se scarso ha dimostrato di condividere le tesi e i propositi degli organizzatori. Il Carnevale di Fano come Carnevale della Pace ha dato il via alla sfilata dei carri allegorici, liberando nel cielo una nuvola di bianche colombe, che hanno proposto un evidente contrasto con l'immagine dei neri cormorani appesantiti dal petrolio che sta invadendo il Golfo Persico.

Sullo stesso carro il sindaco di Fano Francesco Baldarelli e il presidente della Carnevalesca Oscar Staurenghi hanno dato il via ufficiale al corso mascherato. La sfilata è stata aperta, come di tradizione, dalla Musica Arabita, il complesso caratteristico fanese che con i suoi stranissimi e curiosi strumenti rappresenta una nota tipica del Carnevale di Fano; è seguito il Pupo che quest'anno, grazie alle abili mani di Hermes Valentini, ha indossato i panni di "Angiulin el Bagnin" una divertente caricatura del personaggio del concessionario di spiaggia che dopo aver rastrellato il litorale mostra orgoglioso i suoi "trofei". Hermes Valentini è stato l'autore anche delle mascherate che hanno costituito una delle novità del Carnevale, dato che era molto tempo che non se ne realizzavano, rendendo la sfilata ancora più allegra e partecipata.

"Gran Pavese" associando con i colori delle sue bandiere l'idea del Carnevale ai personaggi che rappresentano tutti i popoli della terra, vuol essere un ulteriore invito alla concordia e alla pace; "Gran Re-Gata" invece dimostra ancora una volta la passione del maestro carrista per lo svolgimento dei temi di carattere marino che ben si prestano con le loro suggestioni e fantasie a essere celebrati dal Carnevale. La fantasia ha offerto ulteriori motivazioni alla Seconda Circoscrizione per realizzare la sua mascherata intitolata "C'era una volta", composta dai personaggi più celebri delle fiabe. La Quarta Circoscrizione ha rappresentato invece la Banda Bassotti che con più di cinquanta componenti si è cimentata nell'assalto del deposito di Paperon dè Paperoni.

E veniamo ai carri veri e propri. La grande balena che aprendosi faceva apparire Pinocchio tra un turbinio di flutti e palle colorate, ha dimostrato ancora una volta come la famiglia Pacassoni e Pierluigi Piccinetti riescano a sorprendere il pubblico con le loro fantasmagoriche e imponenti trovate.

Vittorio Corsaletti ed Enrico Lombardi hanno ironizzato sul matrimonio tra comunisti e democristiani disegnando con notevole bravura una moltitudine di caricature di uomini politici, mentre Riccardo Deli, professando la sua convinzione che esiste una vita al di fuori della Terra, ha creato un mondo di robot che diffondono nell'Universo lo spirito del Carnevale.

Imponente è stato comunque il servizio d'ordine che non ha mancato di ridurre alla ragione i più scalmanati.

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CARNEVALE / DEFEZIONI
Salta anche il bel Vittorio
Rinviata la serata con Sgarbi al Palasidis
FANO — Rinviata a data da destinarsi la serata con Vittorio Sgarbi che doveva tenersi questa sera al Palasidis nell'ambito delle manifestazioni carnevalesche. Contatti sono in corso con l'agente del critico d'arte per fissare il nuovo appuntamento. Il rinvio, secondo la Carnevalesca, è dovuto alla sconfortante risposta data dai fanesi alle due manifestazioni che hanno aperto le serate del Palasidis.

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Pubblico davvero scarso anche al Palasidis. Dirigenti allarmati
Un esordio fallimentare per le feste di Carnevale
E' stato un bel Carnevale, peccato che ci sia stato poco pubblico. Come si temeva le prime manifestazioni del Carnevale di Fano sono state caratterizzate da una scarsa affluenza di partecipanti, forse addirittura inferiore alle pessimistiche previsioni della vigilia. Il Concerto di Baccini ha fatto registrare la vendita di poco più di 600 biglietti, il primo corso mascherato ha toccato il minimo storico di 5000 spettatori, l'esibizione degli Atahualpa è stata sospesa a mezzanotte di domenica, perché a quell'ora nella grande platea del Palasidis si erano presentati una ventina di giovani; stando queste premesse è stata annullata anche la serata con Vittorio Sgarbi in programma per questa sera sempre nella grande tensostruttura eretta nell'area limitrofa al Parcheggio Vanvitelli.

In Carnevalesca si scuote la testa: sono anni che i fanesi rivendicano una maggiore qualificazione delle manifestazioni carnevalesche e poi quando si compie il grande passo, con un impegno economico da far tremare i polsi, il pubblico sembra snobbare gli sforzi compiuti. A che cosa imputare la defezione a questi primi importanti appuntamenti?... Veramente a una sorta di rimorso di coscienza e di limite al freddo che ha caratterizzato il cielo sereno di quest'ultima domenica di gennaio? Crediamo che ambedue le motivazioni non siano valide: la situazione del Golfo certamente fa paura, ma non risulta che gli italiani, ammantandosi di lutto, abbiano rinunciato a condurre una vita serena, costellata anche da momenti di evasione; la stessa programmazione televisiva alterna gli spazi dedicati alle drammatiche notizie di guerra a quelli riservati a spettacoli più o meno leggeri; il freddo poi non ha mai, all'incontrario della pioggia, costituito un problema per l'afflusso di spettatori al Carnevale di Fano.

Perché dunque un così scarso pubblico? E' più probabile che la gente, specie quella che tradizionalmente giunge da altre località più o meno lontane, abbia temuto per la propria sicurezza. Le voci allarmistiche su possibili attentati possono aver colpito nel segno, favorite dall'ansia e da quello stato d'animo che in conseguenza della diffusione delle prime notizie di guerra, ha spinto i cittadini a dare l'assalto ai negozi. E qui la disillusione per quella generazione che credeva di rimanere indenne dagli orrori di un altro conflitto, ha giocato il suo ruolo. E' vero che un imponente servizio d'ordine non è mancato al primo corso mascherato del Carnevale di Fano e per la prima volta hanno fatto la loro comparsa gruppi di poliziotti in tuta grigia e manganello nelle mani, ma è anche vero che la loro azione si è limitata al sequestro di qualche cartoccio di farina o di qualche bomboletta schiumogena, il cui uso era stato vietato da una precisa ordinanza sindacale. Forse per domenica prossima, quando si entrerà di più nel tempo proprio e nello spirito del Carnevale, le cose cambieranno: stando alle allettanti attrattive del programma allestito dall'Ente Carnevalesca, c'è da augurarselo.

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CARNEVALE / 'PINOCCHIO' TRIONFA A FANO
Il carro senza fili
Per la terza volta consecutiva vince Pietro Pacassoni
FANO — Per la terza volta consecutiva, con «Pinocchio 2000», Pietro Pacassoni ha vinto la classifica per il miglior carro allegorico del Carnevale di Pano. Con 305 punti ha staccato nettamente il 2° classificato. «Sono arrivati da lontano con il Carnevale nella mano» di Riccardo Deli (p. 275) ed il 3°, «La vita è un sogno» di Lombardi Corsaletti (p. 250). La decisione della giuria, quest'anno composta dal prof. Claudio Magrin di Urbino, e dai professori Daniele Palchetti e Luigi Pellegrini della Fondazione Carnevale di Viareggio, ha provocato qualche «tradizionale» reazione polemica; Toto Corsaletti, per protesta, ha strappato il diploma di merito consegnato dalla Carnevalesca a quanti avevano lavorato sui carri. Pietro Pacassoni, che si è avvalso della preziosa collaborazione del figlio Alfredo e del bravissimo prof. Piccinetti, ha vinto anche le classifiche per maestosità, completezza artistica, movimento, luminaria e brio, giungendo secondo per la voce «originalità», per la quale ha vinto il carro di Riccardo Deli. A «La vita è un sogno» di Lombardi - Corsaletti, che certamente meritava qualcosa in più, ma che forse è stato penalizzato per essere uscito (non per sua colpa) incompleto, è andato il 2° posto in luminaria e brio mentre Deli è giunto 2° in maestosità, completezza artistica e movimento. Fra i premiati con targhe il prof. Ermes Valentini per la mascherata «Gran Re...gata» e Tito Bilancioni. Prima della premiazione il presidente della Carnevalesca Oscar Staurenghi ha ricordato i pesanti danni economici che la guerra del Golfo ed il maltempo hanno causato ad una manifestazione i cui introiti, al 90%, sono legati agli incassi delle sfilate. Purtroppo non si potranno chiedere i danni a Saddam Hussein

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FANO / BUON AFFLUSSO DOPO IL 'BUCO' DELLA PRIMA SFILATA. LA GLUPPA HA AVUTO SUCCESSO
E' riemerso il Carnevale
FANO — «Perché a Rimini il Carnevale di Fano non è pubblicizzato? E' cosi bello!». Così giunge da una famiglia riminese che vedeva per la prima volta la manifestazione fanese la conferma ad una promozione ancora insufficiente e di potenzialità tutte da sfruttare.

Buon afflusso di pubblico, quasi sulla media tradizionale al Corso Mascherato di domenica, un pomeriggio in allegria anche per molti forestieri. Qualche episodio di malcostume da stigmatizzare: la polizia, rinforzata da un reparto speciale giunto da Senigallia, ha sequestrato un paio di quintali di farina ed una cinquantina di chili di uova, destinate a finire sugli spettatori e sulle maschere. Sequestrati anche martelli, chiavi inglesi e cacciaviti, portati comunque non come armi ma per «attrezzare» i palchi; attenzione, perché si rischia l'arresto.

Ma va evidenziata anche la quasi totale scomparsa delle bombolette-spray, sicuramente più dannose della farina; non sono stati segnalati neppure i tradizionali furti di portafogli con i ladruocoli tenuti lontano dalla folta presenza di forze dell'ordine. Gran successo per carri, e mascherate: Pacassoni, Piccinetti, Lombardi, Corsaletti, Deli e Valentini come sempre, hanno realizzato cose molto belle.

Al Palasidis sabato un successo, con il «Veglion dia gluppa» e domenica sera un insuccesso, con la festa dei giovani; ma quella più attesa, in maschera, è in programma per venerdì. II resuscitato «Veglion dia gluppa» ha visto una buona partecipazione di pubblico e tante «gluppe» (la gluppa è il fazzolettone annodato che serviva un tempo ai popolani come borsa): razza con i peperoni, bombolini, polenta, pesce, il loro contenuto. Re del Carnevale è stato eletto il noto ortopedico Manlio Pierboni, sicuramente il grande animatore della festa, e Regina Tina Cardinali. Per le ore 10,30 di oggi al Palasidis, in programma lo spettacolo teatrale «il povero Piero» presentato dalla Compagnia «I Ragazzi dell'Arca» che sarà replicato alle 10,30 di domani; sempre domani alle 21 30 serata sportiva, con incontri dimostrativi di Thai Boxe, Full Contact Boxe, Savate e Catch nel Fango con lottatrici, uno «spettacolo» al suo debutto a Fano e molto atteso.

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Il responsabile della struttura colpito da infarto
Il Palasidis e il Carnevale crollano sotto la tormenta
Addio Carnevale! Ciò che non ha potuto la guerra del Golfo, ha fatto il maltempo accanendosi in modo particolare contro il palasidis, la sede di tutte le feste e di tutte le manifestazioni «di contorno» organizzate dall'Ente Carnevalesca per arricchire il programma di quest'anno; e il tendone non ha retto al peso della neve che si è accumulata sulle strutture: in breve tempo si è afflosciato ed è caduto, rinserrandole, su le cose che conteneva.

L'incidente non ha provocato danni diretti alle persone, ma è stato la causa di un grave malore che ha colpito Ferdinando Battelli, il responsabile e l'affittuario della tendostruttura. Il poveretto, a vedere il grande tendone cedere a poco a poco, strappare gli ancoraggi ai pali e quindi rovinare su se stesso, si è sentito improvvisamente male, è stato assalito da conati di vomito e subito dopo si è accasciato portandosi le mani al petto. Immediatamente è stato richiesto l'intervento della Croce Rossa, la cui autoambulanza, viaggiando in piena tormenta e facendo lo slalom tra automezzi postisi di traverso in mezzo alla strada e rami spezzati dal peso della neve, è giunta su posto nel più breve tempo possibile e si è di nuovo diretta, con a bordo l'infortunato, verso il Pronto Soccorso dell'Ospedale S. Croce. Qui i medici si sono subito resi conto della gravità del caso e hanno ricoverato Ferdinando Battelli con prognosi riservata.

E dire che per tutta la mattinata di mercoledì da quando aveva incominciato a nevicare, si era fatto il possibile perché il tendone resistesse al maltempo, all'inizio, l'impianto di riscaldamento, attivato a tutto vapore, aveva impedito alla neve di far presa sulla superficie della copertura; poi l'eccezionalità dell'evento è stata tale che a nulla sono valsi anche gli sforzi dei Vigili del Fuoco che a forza di braccia hanno tentato di alleggerire il peso gravante su di essa.

Con il Palasidis muore definitivamente l'idea di organizzare feste e manifestazioni di qualsiasi genere sotto un tendone. A Fano è la terza tendostruttura che non regge ai colpi menati dal maltempo. La prima fu quella eretta nell'area dell'ex Caserma Montevecchio: proprio durante il veglione di Carnevale cadde tanta neve che la festa dovette essere sospesa poche ore prima che il tendone crollasse, decretando la fine anticipata delle manifestazioni. La seconda fu quella del Cesar Palas, abbattuta dalla bora con grande rammarico dei giovani che perdevano l'unica discoteca funzionante in città. La terza è il Palasidis che non è fuggito alla brutta sorte che ha segnato la breve esistenza delle altre strutture. Dunque un anno non per la Carnevalesca che di fronte a tante avversità sta valutando se sia il caso per quest'anno di tirare definitivamente i remi in barca.

Il colpo della sfortuna è che si era giunti alla parte più stimolante del programma, quella che con il concorso dei giovani, dei soci, e dei cacciatori, avrebbe permesso all'Ente di rifarsi dei magri incassi delle serate precedenti.

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Il Carnevale si farà. Annullate le altre iniziative
Crollano anche i cantieri
E' ancora la Carnevalesca a fare le spese di questa eccezionale nevicata: dopo il crollo del Palasidis che ha provocato la sospensione di tutte le feste programmate all'interno della struttura, anche il tetto dei capannoni del Carnevale ha ceduto sotto il peso della neve, danneggiando la parte superiore di alcuni carri. L'incidente è accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì e per fortuna non ha coinvolto le persone. Se la nevicata si fosse verificata qualche giorno prima, quando ancora i carristi erano intenti a dare gli ultimi ritocchi alle loro grandi costruzioni allegoriche, le conseguenze sarebbero state ben peggiori. Le strutture che hanno ceduto sono quelle di una campata verso la Palestra Venturini: qui la neve, premendo sulle travi di legno ha provocato uno squarcio di circa 20 metri quadri. Dopo un sopralluogo dei Vigili del Fuoco e dei responsabili dell'Ufficio Tecnico del Comune, i capannoni sono stati dichiarati inagibili ed è stato vietato l'ingresso a chiunque. Per procedere alle necessarie riparazioni occorrerà attendere che l'emergenza neve sia cessata. Nel frattempo l'Ente Carnevalesca ha disposto il rinvio dell'ultimo corso mascherato a domenica 17 febbraio, mentre tutte le altre manifestazioni complementari sono state annullate. Ieri è crollato anche il tetto dell'Officina «Falcioni Isabettini» sulla Statale Adriatica Sud, lo stesso che qualche tempo fa era stato danneggiato da un incendio. Gravi danni ha riportato inoltre il Cantiere Navale Ciavaglia in Viale Adriatico, le cui strutture hanno ceduto sotto il peso della neve. I Vigili del Fuoco stanno controllando la consistenza di tutti gli edifici scolastici per appurare eventuali danni provocati dal maltempo.

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FANO / NEVE
Carnevale rinviato
Fano - Ancora un rinvio per l'ultimo Corso Mascherato del Carnevale: da domenica 17 a domenica 24 febbraio. Le previsioni del tempo e, soprattutto, i grandi mucchi di neve, presenti sui vialetti laterali ed ai bordi di viale Gramsci, hanno indotto la Carnevalesca a decidere per questo nuovo rinvio. C'è anche la situazione dei capannoni del carnevale (uno sfondato dalla neve)n dichiarati provvisoriamente inagibili. Sarà il caso di affrontare con decisione il problema di nuove strutture. Il carnevale 1991 sarà ricordato a lungo: la guerra del Golfo e la neve hanno inflitto un grave colpo economico alla massima manifestazione folkloristica fanese e la città dovrà cercare di aiutare, più che in passato, la Carnevalesca.

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FANO / DECISO
Carnevale - disastro: tutto annullato
FANO — Definitivamente annullato il 3° corso mascherato in programma per domenica. Lo ha deciso all'unanimità il direttivo della Carnevalesca. Molte le considerazioni che hanno portato alla decisione, in primis lo stato precario dei capannoni dopo la neve, tale da pregiudicare la sicurezza di coloro che vi operano. Ma hanno influito anche l'assenza di atmosfera carnevalesca, l'incertezza del tempo, la scarsa pubblicizzazione, l'assenza completa di prenotazioni dei palchi per il 24 febbraio. Deve aver avuto peso anche la preoccupazione di aggiungere un 'ulteriore uscita agli oltre 200 milioni di deficit già registrati. I nuovi carri allegorici li hanno visti in pochi e verranno buoni per il prossimo anno. Rinviato al 23 marzo (hotel Regina, prenotazioni all' 801786) uno dei pochi veglioni sopravvissuti, il 20° Veglione in Maschera del Coro Polifonico Malatestiano.

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Una soluzione per i cantieri del Carnevale
Capannoni, dove?
Quelli attuali inidonei e pericolosi
Serve una scelta politica e urbanistica
Il crollo di parte del tetto dei Capannoni del Carnevale evidenzia vecchi e nuovi problemi, le cui origini vanno fatte risalire a un tempo in cui le cose si facevano senza tanti formalismi, ma anche senza eccessive preoccupazioni di ordine pratico ed estetico. Poco dopo gli anni bui della guerra, quando si decise di spostare il percorso mascherato dal Centro Storico alla sede attuale, sorse anche la necessità di disporre di capannoni più grandi, in cui moltiplicare la dimensione delle costruzioni allegoriche e disporre di maggior spazio per eseguire le varie fasi della lavorazione della cartapesta. In precedenza i carri venivano costruiti all'interno di strutture private, diversamente collocate.

L'esigenza di disporre di un cantiere unico, il più vicino possibile al nuovo percorso della sfilata, fece cadere l'attenzione della Carnevalesca sull'area pubblica antistante le Mura Malatestiane, dove fino a poco tempo prima si effettuava il gioco del bracciale; si trattava dell'unico tratto superstite di mura dopo le demolizioni degli anni Venti, in precedenza collegato con la Porta San Leonardo, anch'essa abbattuta. In tacito accordo con il Comune, l'Ente Carnevalesca eresse i suoi capannoni proprio a ridosso della cinta difensiva, secondo le proprie disponibilità di bilancio e forse trovando anche qualche scorciatoia dal punto di vista burocratico. In seguito cambiarono gli uomini, sia alla guida dell'Amministrazione comunale che alla guida della Carnevalesca e, non essendoci documenti comprovanti, sorse la questione della proprietà dei capannoni e a chi eventualmente spettasse compiere i necessari lavori di riparazione o di ristrutturazione.

Più volte, anche in questo ultimo periodo, i maestri carristi avevano fatto presente e critiche condizioni di lavoro in cui si operava all'interno del cantiere e avevano chiesto che alle strutture fossero apportate delle migliorie. Qualcosa con il passare del tempo si è fatto; una volta grazie all'intervento diretto della Carnevalesca, una volta grazie al contributo del Comune, senza però che la questione della competenza fosse affrontata definitivamente. L'ultima situazione di pericolo che si è verificata all'interno dei capannoni, e che ha consigliato l'Ente di sospendere definitivamente il Carnevale, può costituire un'occasione per mettere tutte le cose a posto e compiere alcune scelte di natura politica (e urbanistica) nell'interesse della città. Nell'opera di riordino del patrimonio comunale, i tecnici incaricati hanno accertato che l'area in oggetto al Catasto Urbano figura di proprietà comunale, come del resto tutto il terreno che va dal Bastione Sangallo su cui sorge l'ex ONMI, l'istituto Battisti, la Palestra Venturini, il vicino parcheggio, all'incrocio con Via Cavour, appartiene o apparteneva al Comune. Dicevamo che forse è giunto il momento di compiere una scelta urbanistica e di decidere se i capannoni del Carnevale di Fano debbono restare in quella posizione, da molti giudicata antiestetica, oppure debbono essere trasferiti altrove.

A questo proposito non sono mancati progetti per una diversa ubicazione: a quello che includeva il carnevalodromo nel quartiere Le Brecce, a quello che ipotizzava la realizzazione di un circuito nella zona sportiva della Trave a quella che proponeva di utilizzare la nuova interquartieri e quindi edificare nei pressi le necessarie strutture. POI, vuoi gli ostacoli frapposti dal Piano Paesaggistico Ambientale Regionale, vuoi difficoltà di natura finanziaria e l'insorgere di pareri contrastanti hanno lasciato cadere la questione. Il fatto è, però, che i capannoni non possono essere lasciati nello stato in cui si trovano. Se la terra è del Comune, per legge anche le strutture che vi sono edificate appartengono al Comune e quindi l'Ente Pubblico deve prendere una decisione se abbatterli definitivamente o ristrutturarli in maniera funzionale e dignitosa. Dilazionare l'attuale situazione non conviene a nessuno.





Cronaca del 1992
Carnevale, lo spray non vale
FANO — Con un'ordinanza il sindaco Baldarelli ha vietato l'uso di bombolette spray, su tutto il territorio comunale, durante le manifestazioni legate al carnevale. Il divieto avrà vigore dal 23 febbraio all'8 di marzo. Il provvedimento oltre ad evitare gesti e modi poco graditi, è anche un po' ecologista (Il buco nell'ozono).

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Il collegamento in diretta con «Domenica In» ha finalmente valorizzato come si conviene la classica manifestazione
Una giornata splendida per l'uscita dei carri
Un bel Carnevale
Presenti poco meno di 30.000 persone
La folla si è scatenata durante il giro del getto di dolciumi
FANO - Un corso mascherato fitto fìtto di elementi carnevaleschi, una bella giornata di sole limpida e tersa come solo se ne trovano negli avari mesi invernali, un pubblico che è stato stimato intorno alle 30.000 persone: il Carnevale di Fano ha confermato ancora una volta la sua vitalità, attestandosi tra i Carnevali più famosi d'Italia. Forse è stato un caso o la lungimiranza di qualche pubblico amministratore se il Carnevale di Viareggio è emerso su tutti, ma è un fatto che nel paragone Fano appare in difetto solo per il numero dei carri allegorici che prendono parte alle sfilate. In fatto di spettacolo e divertimento non c'è niente da invidiare a nessuno.
Lo hanno ben capito tutte quelle persone che nella giornata di ieri sono venute nella nostra città attratte dalle iniziative promozionali degli organizzatori e lo hanno ben capito i responsabili della TV nazionale che finalmente hanno valorizzato nella giusta maniera la manifestazione fanese. Tre minuti di collegamento in diretta con «Domenica In» e con Pippo Baudo alle 19, quando nell'attenuarsi della luce del giorno si è dato vita alla luminaria, uno degli spettacoli più originali, ancora non copiato da analoghe manifestazioni, che caratterizza il Carnevale di Fano.
Per l'occasione ha fatto inaspettatamente la sua comparsa in uno dei carri William Giardi il noto concorrente televisivo di San Marino; e nel momento in cui si sono accese le telecamere, i Soci della Carnevalesca non hanno davvero risparmiato il Getto, replicando con generosità il gesto di un rito capace di scatenare letteralmente l'entusiasmo della folla. Poco prima il corso mascherato era stato inaugurato dal presidente della società Carnevalesca Astorre Giacomini e dal sindaco di Fano Francesco Baldarelli.
E dietro l'ufficialità la follia! Una marea di gente ha fatto ala al passaggio delle grandi costruzioni allegoriche e dei gruppi mascherati e folcloristici: il Pupo «Angiulin el bagnin» scortato dalla mascherata «Gran Pavese» di Hermes Valentini, la mascherata «Banda Bassotti» della 4a Circoscrizione, la «Musica Arabita»; e quindi i carri sempre splendidi, mastodontici, originali: «Sogno Ecologico» e «Pinocchio 2000» di Pacassoni e Piccinetti (quest'ultimo anticipato dalla mascherata «C'era una volta» della 2a Circoscrizione), «Sono arrivati da lontano» di Riccardo Deli, «La vita è un sogno» di Lombardi e Corsaletti, «Batmanìa» di Valerio Ferretti. A chiudere la sfilata c'era la mascherata della Scuola Media di Marotta «Uccellacci Uccellini» e il Gruppo di majorettes «Fantasia» di Montecassiano.

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Il treno di Carnevale parte oggi da Fano per Venezia
Sul binario dell' allegria
Parte questa mattina il treno dell'allegria che collegherà i due principali Carnevali dell'Adriatico: quello di Fano e quello di Venezia. Già dalla giornata di ieri era in sosta nella stazione ferroviaria della città un moderno elettrotreno messo a disposizione dal compartimento delle Ferrovie di Ancona che i soci della Carnevalesca hanno decorato con fantasia e vivacità. All'esterno delle due carrozze appare la scritta «Treno dell'Allegria-Carnevale di Fano 1 e 8 marzo»; all'interno sono stati sistemati festoni, maschere e i tradizionali «testoni» di cartapesta. La partenza è prevista per le ore 8 di questa mattina. La delegazione, guidata dal presidente della Società Carnevalesca Astorre Giacomini, è composta da rappresentanti delle amministrazioni comunali di Fano e della provincia di Pesaro e Urbino, da una mascherata della Seconda Circoscrizione, rappresentante i tesori del fondo marino; vi saranno gruppi mascherati più ristretti come una simpatica compagnia di studenti universitari che indosseranno le vesti dei componenti della famiglia Addams e vi sarà soprattutto la banda cittadina che contribuirà a caratterizzare con note di allegria le soste programmate a Rimini, Bologna, Ferrara e Padova. Qui saranno ad attendere i rappresentati del Carnevale di Fano scolaresche, cittadini e amministratori comunali. Naturalmente anche a Fano oggi si entra nel vivo delle manifestazioni carnevalesche: alle ore 15 ci sarà il ricevimento del Pupo in piazza, con sfilata di maschere, musica e specialità gastronomiche.

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E' il carro vincitore del Carnevale 1990
Ecologia all'asta
Il ricavato verrà destinato all'AIL
Ci sta bene anche un bell'atto di solidarietà al Carnevale di Fano, bello e importante come quello annunciato dal presidente dell'Ente Carnevalesca nel corso della diretta televisiva con «Domenica In», che domenica scorsa ha diffuso le immagini del corso mascherato in tutta Italia: una delle mastodontiche costruzioni allegoriche che prendono parte alle sfilate, verrà messa all'asta e il ricavato verrà devoluto a favore della sezione di Pesaro dell'A.I.L., l'Associazione Italiana contro le Leucemie che sostiene l'attività del prof. Lucarelli.
Ma, chi può essere interessato ad acquistare un intero carro dal Carnevale di Fano? Gli organizzatori dei Carnevali minori naturalmente, i quali smontano i vari elementi e li ricompongono formando diverse costruzioni allegoriche. Sono infatti pochi i maestri carristi che, come a Fano, sanno manipolare così bene la cartapesta e la vetroresina, partendo da modelli in creta e dando vita a delle vere e proprie opere d'arte sia in senso plastico che coloristico. Ma possono comunque concorrere all'asta produzioni di spettacoli teatrali, cinematografici e televisivi, discoteche, parchi gioco, chiunque e qualsiasi organizzazione che necessiti di una scenografia inconsueta e spiritosa. Il carro che verrà messo all'asta sarà «Sogno Ecologico» di Pacassoni e Piccinetti, vincitore della sfilata carnevalesca 1990.
E' un grande vaso rovesciato dal quale fuoriescono come tentacoli, gambi, steli e strutture vegetali che avviluppano esterrefatte figure ruotanti; le foglie si aprono e si chiudono inghiottendo con la loro ironia incubi e paure; il tutto fornisce una bella impressione di movimento, fantasia e vivacità, a cui il brio che proviene da decine di giovani scatenati che ballano sulla platea dà il suo contributo. La fantasia è la componente fondamentale anche del secondo carro di Pacassoni e Piccinetti: «Pinocchio 2000», vincitore della sfilata carnevalesca 1991, che si ispira alla famosa favola di Collodi. Qui è sempre il mostro - la balena - ad esprimere tutta la vitalità del Carnevale, con la sua imponente e un po' goffa figura che inaspettatamente si apre e sorprende il pubblico con un evento inaspettato.
Riccardo Deli il più giovane maestro carrista in attività, si è invece ispirato alle magie extraterrestri per lanciare il suo messaggio di pace e di allegria. Se creature di altri pianeti atterrassero a Fano, quale linguaggio parlerebbero? Quello del Carnevale, è ovvio! «Sono arrivati da lontano con il Carnevale nella mano» è il titolo della composizione allegorica che si ispira ai moduli e alle forme di quei diabolici ufotrasformer che popolano i film di fantascienza. Ma mentre Deli guarda al futuro e immagina un Carnevale tra le stelle non si distacca dall'uso tradizionale della cartapesta che costituisce la materia storica della manifestazione fanese. Un grande caricaturista è inoltre l'autore di «La vita è sogno», il carro popolato da una quantità di personaggi famosi ritratti da Toto Corsaletti con uno spirito e una verve inimitabile. Si tratta di una satira politica che evidenzia tutta la sua attualità.
La sfilata dei carri si conclude con «Batmanìa» di Valerio Ferretti un rimando scherzoso ed ironico al mondo dei super-eroi. C'è poi una mascherata, non meno complessa di un carro, che innalzando il «Gran Pavese» scorta la maschera tipica del Carnevale di Fano: il Pupo, entrambi realizzati da Hermes Valentini. Il resto è gente, gruppi folcloristici, maschere. Non si deve dimenticare che si proviene da una settimana densa di festeggiamenti e manifestazioni in cui il Carnevale è impazzato per tutta la città, a partire dal treno per Venezia per continuare nelle scuole, nei quartieri, nel Palatenda con feste-giovani, per bambini, per anziani. Lunedì 2 marzo è programmata la Gran Veglia di Carnevale, serata danzante in un ambiente riscaldato a dovere con l'orchestra spettacolo Bergomini e i favolosi anni sessanta di Edoardo Vianello; martedì 3 marzo ci sarà l'ultimissima serata giovani che concluderà la festa in piazza in cui il Pupo sarà dato alle fiamme. Domenica prossima 8 marzo l'ultimo corso mascherato avrà una intonazione del tutto particolare in sintonia con la festa della donna.

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Pippo Baudo sarà banditore all'asta del carro messo in vendita con l'intento di devolvere i proventi a favore dell'AIL
Carnevale. Grande coinvolgimento di pubblico
Come una volta
Tribune e palchi gremiti di gente
La risposta viene positiva dai giovani
FANO - Chi ritiene che il Carnevale sia una festa che rispetto al passato abbia perduto molto della sua forza di coinvolgimento, si sbaglia di grosso! Basta infatti una giornata di sole al Carnevale di Fano perché al corso mascherato partecipino migliaia di persone e tutte insieme riscoprano il piacere di far parte di uno spettacolo antico e tuttora valido e vitale.
Calcolare il pubblico presente alla sfilata di ieri è un'impresa ardua: posiamo solo dire che dalla tribunetta stampa si vedeva una marea di persone che faceva onda al passaggio dei carri e si agitava in modo frenetico al momento del getto. Tribune e palchi erano completamente pieni; da essi, sollecitata anche dai premi posti in palio dagli organizzatori, è venuta una vivace risposta alle dolci provocazioni lanciate dalle maschere e dalle grandi costruzioni allegoriche in movimento. Quest'anno il Carnevale di Fano è stato riconosciuto, a pieno diritto, tra le maggiori manifestazioni analoghe che si svolgono in Italia, grazie anche alle iniziative promozionali messe a segno dalla Società Carnevalesca: le partecipazioni a «Domenica In», le dirette televisive, il Treno dell'Allegria per Venezia, la convenzione con le Ferrovie dello Stato, costituiscono altrettanti investimenti che hanno prodotto buoni frutti.
In questi giorni si stanno anche per definire i termini dell'asta pubblica nella quale verrà posto in vendita il carro «Sogno Ecologico» realizzato dai maestri carristi Pacassoni e Piccinetti, il cui ricavato sarà devoluto all'AIL di Pesaro. Un incontro in questo senso è già avvenuto venerdì scorso tra i responsabili dell'Associazione, il prof. Guido Lucarelli e il presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini nei locali dell'Azienda di Soggiorno di Fano. Quale banditore dell'asta si fa il nome di Pippo Baudo; la gara potrebbe avvenire nel corso di un collegamento televisivo a Villa Berloni. Il carro in questione, vincitore del Carnevale 1990, è apparso tra i più applauditi nel corso mascherato di ieri.
Alla sfilata hanno preso parte anche il Re e la Regina del Carnevale, eletti la sera precedente, durante il «Veglion dla Gluppa» che si è svolto al Palatenda. Hanno indossato quest'anno le regali corone Giancarlo Rossi, sempre presente con spirito ed autoironia alle mascherate organizzate dalla Seconda Circoscrizione, e Ilia Ricci.



Cronaca del 1993
"Avanti con i carri", la magia delle maschere si ripete
Tra i lupi di cartapesta
Sfilano tangenti, crisi e corruzione senza dimenticare le origini romane
Il sole e l'allegria non sono mancati quest'anno al Carnevale di Fano che ha coinvolto alla grande una marea di persone evidenziando ancora una volta le grandi potenzialità di immagine e di promozione legate alla manifestazione. Anche se è azzardato quantificare la gente che ha affollato il percorso, a colpo d'occhio si può dire che c'erano diecimila persone: tutto viale Gramsci era un brulicare di spettatori, che non hanno mancato di gremire palchi e tribune, mentre le targhe delle macchine che riempivano i parcheggi circostanti offrivano un campionario di sigle provenienti da diverse province. Al tradizionale grido di "Avanti coi carri!" ha avuto inizio la sfilata dei gruppi folkloristici e delle grandi costruzioni allegoriche che, pur tra le velleità di una accresciuta concorrenza, rimangono sempre uniche nel loro genere. Ormai i carristi del Carnevale di Fano sono conosciuti in tutta la nazione per l'abilità con cui plasmano la cartapesta o la vetroresina e lo spirito satirico con cui concepiscono i loro soggetti. E' stato il mondo della politica che ha ispirato gran parte delle composizioni che quest'anno hanno sfilato nel corso mascherato: a partire dal Pupo a cui è stato attribuito il volto di Amato e le vesti di un "pazzariello napoletano", allegro direttore d'orchestra. Il Pupo è stato realizzato da un'équipe di carristi della seconda Circoscrizione diretta da Ruben Mariotti; agli stessi si deve la bella mascherata di gommapiuma riproducente un'infinità di strumenti musicali e allegre note, che ha fatto da corte a re Carnevale. Un posto d'onore è toccato quest'anno anche alla Musica Arabita, il tradizionale complesso legato al Carnevale di Fano che compie 70 anni di età, essendo stato costituito nel 1923.
Il primo carro della sfilata è stato costruito da Pietro Pacassoni, un carrista storico presente da una vita alla manifestazione fanese con creazioni di assoluta modernità; il carro dal titolo "La Cornucopia" è stato dedicato alle origini romane dell'antica Fanum Fortunae. Lo stesso carrista è stato l'autore del secondo carro "Pinocchio 2000" a cui ha collaborato l'esperta mano di Pierluigi Piccinetti, ambedue hanno vinto con questa composizione allegorica la scorsa edizione del Carnevale. Una enorme figura di cartapesta, simboleggiante "Il Mangia-tutto" ha caratterizzato l'omonimo carro costruito da Enrico Lombardi e Paolo Furlani che hanno voluto prendersi la loro rivincita, con buon gusto e ironia, nei confronti della manovra economica del Governo, tirando in ballo Tangentopoli e tutte le gabelle e tasse ideate dalla fervida fantasia dei nostri governanti. Povera Italia sommersa dal debito pubblico e da una infinità di altri problemi! Così ha rappresentato la nostra nazione Riccardo Deli che, nel suo carro "Balla coi lupi", ha raffigurato il Paese assaltato dalle fiere fameliche della corruzione, della criminalità e della crisi economica. Almeno a Carnevale su certe cose è meglio riderci sopra. Pieni di vitalità sono apparsi anche i complessi folkloristicì: "A Ciambotta Fresche" di Manfredonia e "Gli Scapati" di San Giovanni Valdarno. Simpatica la partecipazione della scuola media di Marotta che ha elaborato una mascherata sul tema delle tasse o tazze che dir si voglia. Confusione e animazione non sono mancate, anzi qua e là è scoppiata anche qualche baruffa a causa di un getto troppo violento o di qualche cartoccio di farina, ma anche questo fa parte del folklore del Carnevale di Fano.

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Fatti e misfatti durante la prima sfilata di carri
I segni del Carnevale
Un «getto» non soltanto di dolciumi
Dai palchi lancio di farina e nova marce
Una colossale baruffa sedata dall'intervento delle forze dell'ordine
Si è sempre detto che al carnevale di Fano non ai assiste passivamente, non si tratta di uno spettacolo da guardare, ma di una festa in cui non si può fare a meno di essere coinvolti. E' vero: la tradizionale animazione del corso mascherato deriva dall'elemento fondamentale del «getto» che fornisce la molla allo scatenarsi di una follia collettiva. Si gettano dolciumi dai carri sulla folla, si effettua un lancio a distanza tra tribuna e tribuna e naturalmente si bersagliano gli obiettivi più appetibili: la signora che ha avuto la malaugurata idea di venire al carnevale in pelliccia, la ragazza più avvenente, l'omino con la sporta che non tralascia nemmeno una caramella pur di tornare a casa con un pingue bottino. Anche questo fa parte del folclore del carnevale di Fano; ma si tratta di un folclore che qualche volta lascia il segno.
Domenica scorsa un acceso parapiglia si è scatenato all'improvviso sulla tribuna antistante la caserma Paolini, pare per un lancio di uova non molto gradito specie da alcune persone giunte da fuori che poco sapevano delle usanze e dei rischi legati al nostro carnevale. E' presto nata una baruffa che ha richiesto l'intervento della forza pubblica: c'è stato qualche contuso, ma i più esagitati sono stati in breve condotti alla ragione e subito dopo le ire sono sbollite nell'allegria collettiva. Di simili episodi sono piene le cronache del nostro carnevale: dalle reazioni provocate dal lancio di un confetto di gesso a quelle sollevate dagli inconvenienti di una calca troppo pressante. Domenica scorsa si è battagliato a lungo tra opposte tribune ad esempio a colpi di «bombe di farina» e la contesa non ha mancato di coinvolgere chi si trovava nel mezzo, che ha finito per fare le spese della rivalità tra i duellanti.
Il proverbio dice che a carnevale ogni scherzo vale, ma molti non apparivano di questo parere. Alla reazione di chi appariva dotato di scarso senso dell'umorismo, si è associata inoltre quella dei cittadini che male hanno sopportato la chiusura del percorso. Dato che la sopravvivenza del carnevale di Fano è ancora oggi legata all'incasso dei corsi mascherati, l'Ente Carnevalesca non può fare a meno di delimitare il circuito con le barriere che dovrebbero limitare l'afflusso dei cosiddetti «Portoghesi»; ma ai fanesi sembra che queste chiusure non vadano proprio giù e spesso il personale alle porte, si trova in grossa difficoltà ad inibire l'accesso a chi si trova sprovvisto del biglietto. Domenica mattina alle porte si sono viste scene turche e nonostante la presenza di hostess impegnate ad accompagnare le persone in transito, soprattutto per non danneggiare i fioristi che nel giorno di San Valentino si trovavano in piena attività, c'è chi non ha sopportato la limitazione della sua libertà personale.
Un esagitato è stato rincorso dalla porta della stazione, mentre una distinta signora si è lasciata coinvolgere in una lite sotto l'Arco di Augusto. Di «Portoghesi» comunque al carnevale di Fano, domenica scorsa ne sono entrati tanti: mentre nel momento culminante del «getto» viale Gramsci appariva letteralmente gremito di persone, la resa dei conti ha evidenziato un bilancio inferiore alle aspettative. L'incasso del primo corso mascherato è andato vicino ai 90 milioni: ancora troppo poco per una manifestazione che ambisce imporsi a livello nazionale.

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Apprezzamento per le opere dei maestri carristi
Soddisfazione per il Treno dell'Allegria a Venezia
Il secondo corso mascherato ha dovuto fare i conti con il tempo
Sfilata spruzzata di pioggia
Ancora applausi per carri allegorici e gruppi folcloristici
Si pensa che quelle due gocce di pioggia cadute sul percorso, poco prima dell'inizio del corso mascherato, abbiano limitato l'afflusso delle persone, ma non estranee a definire il numero dei paganti sono state le analoghe iniziative carnevalesche organizzate nei centri vicini: Marotta, Pesaro, Fossombrone, Cagli. Eppure lo spettacolo offerto dal carnevale di Fano è stato all'altezza delle migliori edizioni: abbondante il getto, vivacissimo il brio, sempre bellissimi i carri, a partire dalla cornucopia di Pietro Pacassoni, il carrista che vanta più anni di esperienza e che ancora oggi riesce a fare man bassa di premi. Seppure fuori concorso, il maestro quest'anno ha voluto rendere un omaggio alla Fano romana, in occasione anche del duemiladuecentesimo anniversario della battaglia del Metauro.
E' sorprendente come questo carrista, seppur avanti con l'età, rimanga ancora sulla breccia e riesca a realizzare cose mirabili. Suo valido aiuto è l'artista Pierluigi Piccinetti, coautore del carro «Pinocchio 2000», vincitore della passata edizione del Carnevale, il quale non ha escluso di concorrere in prima persona con un suo originale bozzetto per il prossimo anno. Piccinetti ha elaborato il manifesto ufficiale della manifestazione; ciò nonostante è piuttosto realista nelle sue previsioni: i carri vanno bene, ma occorrono indubbiamente più soldi e maggiore professionalità.
Enrico Lombardi, artefice insieme a Furlani de «Il Mangiatutto» è alla sua seconda esperienza come capocarro. Quest'anno ha realizzato una figura veramente enorme di 10 metri di larghezza e 14 metri di altezza. Riccardo Deli, autore di «Balla coi lupi», dedica la sua fatica alla memoria di un collaboratore che è perito in un incidente automobilistico proprio nelle fasi cruciali della lavorazione. Il suo carro è stato apprezzato dal pubblico specie per la carica satirica delle caricature.
«Finalmente - ha detto - stata data la giusta importanza al "Pupo" che in fatto di dimensioni è diventato un nuovo carro e contribuisce a riempire il percorso, con tanto di movimento e mascherata: dovrebbe essere sempre cosi! Purtroppo quest'anno si è fatta sentire la mancanza di un carro. Per fare un bilancio definitivo della manifestazione il presidente dell'Ente Carnevalesca Astorre Giacomini attende l'esito del terzo corso mascherato in programma il 28 febbraio; per il momento si accontenta del grande successo ottenuto dal Treno dell'Allegria a Venezia».

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Braccio di ferro con la banda cittadina
La Musica Arabita costretta allo sfratto?
«Con la presente, a seguito di votazione consigliare avvenuta lunedì 3/2/1993 nell'attuale sede del Gruppo Folcloristico "Musica Arabita", la maggioranza dei consiglieri presenti, con la sola estensione del presidente, sul punto in discussione "Accettazione delle condizioni proposte dal sindaco e dai membri della Giunta comunale, circa la destinazione della sede sociale", si comunica che il consiglio dell'Ente stesso ha deliberato di non accettare la proposta dell'Amministrazione comunale e pertanto chiede di restare nell'attuale sede, sia per motivi logistici che per motivi di principio (soprattutto economico). Seppur rammaricati per quanto deliberato con ponderatezza, il presidente e il consiglio fanno appello al buon senso degli amministratori affinchè le due istituzioni che attualmente occupano Casa Ferri possano convivere, dando modo alla Musica Arabita di continuare a rappresentare la città di Fano in Italia e all'estero».
Questa lettera inviata al sindaco dai rappresentanti del famoso sodalizio cittadino, sta scatenando una ridda di polemiche. Da una parte si trova l'Organizzazione Vallato che, avendo generato nel suo ambito la Banda «Città di Fano», occupa una parte di Casa Ferri e ha assoluto bisogno di spazio per poter coltivare le sue molteplici attività, inclusa la scuola di musica. Dall'altra parte si trova la Musica Arabita, a cui è stata destinata l'altra metà di Casa Ferri e precisamente i locali dell'ex stalla e dell'ex cucina della casa colonica che avrebbero assoluto bisogno di una radicale ristrutturazione.
In mezzo ci sta l'Amministrazione comunale che per non scontentare nessuno, visto che si tratta di due benemerite istituzioni cittadine, ha proposto di assegnare tutta Casa Ferri all'Organizzazione Vallato (che ha anche i mezzi per mettere a posto la parte restante, non dotata di servizi nè di riscaldamento), mentre alla Musica Arabita andrebbe un nuovo locale, molto più grande dell'attuale, corredato di tutti i servizi, nel centro commerciale di Vallato.
Visto che la Musica Arabita è una istituzione cittadina e come tale non figura ancorata a nessuna realtà di quartiere, spetterebbe a quest'ultima emigrare in altra sede. Ma non sta qui il nocciolo della questione. Il problema più importante è rivitalizzare questo gruppo che da diverso tempo versa in un'agonia preoccupante. Come fare? l'Organizzazione Vallato si dimostra disposta ad assumere tale compito a patto che le cariche sociali vengano azzerate. E' il minimo che si può pretendere per ripartire su una nuova strada. Ora sta alla Musica Arabita dar prova di buona volontà.

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Consumato in piazza il tradizionale rito propiziatorio
Al rogo Re Carnevale
Faceva tanto freddo ma ieri i fanesi non hanno rinunciato ad affollare piazza Venti Settembre per assistere agli ultimi bagliori del Carnevale, in una fantasmagoria di luci e di colori che ha coinvolto grandi e piccini. La festa è incominciata nel primo pomeriggio sotto un pallido sole. Ad annunciare l'inizio della cerimonia è stata la Musica Arabita che quest'anno è apparsa come la vera ambasciatrice del nostro carnevale, portando la sua vitalità a Venezia e sfilando durante i corsi mascherati. Chissà quando il noto complesso potrà esibirsi su un carro come avveniva una volta, allorché il brio dell'Arabita faceva da giusta introduzione alla parata dei carri? Speriamo che l'Ente Carnevalesca, che non ha escluso di prendersi a cuore le sorti del gruppo folcloristico non manchi di riprendere la vecchia tradizione e contribuisca a dare nuovo prestigio al simpatico complesso fanese.
Ieri intanto il presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini ha potuto contare sull'Arabita che, sfilando per i vicoli del centro storico ed esibendosi nelle piazzette che odoravano di castagnole e dolci tipici, ha indirizzato i fanesi in piazza Venti Settembre dove non uno, ma addirittura tre pupi attendevano di essere sacrificati secondo il rito della cremazione imposto dalla tradizione. Erano tre pupi realizzati da Riccardo Deli per il suo carro sul tema del Lisippo, ovvero la ricerca dei tesori marini. Le fiamme hanno divorato in un attimo le maschere di cartapesta diffondendo un calore e un'allegria che è stata assai apprezzata dal pubblico presente. In precedenza diversi giovani si erano esibiti nel karaoke tentando tra la curiosità generale di seguire i ritmi delle canzoni proposte dal video. Vino e castagnole sono stati distribuiti dall'Ente Carnevalesca a tutti i presenti.

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Giapponesi entusiasti del Carnevale
Si preannuncia per domani il terzo e ultimo corso mascherato del Carnevale di Fano. Sulle tribune di viale Gramsci vi saranno degli ospiti di eccezione. Ha annunciato la sua presenza Frans J.P. De Breet, presidente della Fondazione Città Europee del Carnevale con sede ad Amsterdam in Olanda, Associazione a cui ha aderito anche l'Ente Carnevalesca; sarà presente inoltre una troupe televisiva proveniente dal Giappone che è apparsa molto incuriosita per le particolarità della sfilata fanese, specie per il getto, e una nutrita delegazione del Carnevale di Rastatt che parteciperà al concorso in maschera bandito dall'Azienda di Promozione Turistica per gruppi stranieri e italiani provenienti da fuori città. Alla sfilata, oltre alla Musica Arabita, parteciperà anche il complesso folcloristico «La Montesina» proveniente da S.Maria Monte in provincia di Pisa. Ci saranno anche i quattro grandi carri che hanno partecipato alle precedenti sfilate e da cui cadrà una vera e propria pioggia di dolciumi sulla folla, e il Pupo di dimensioni veramente eccezionali quest'anno, tanto da essere paragonato a un quinto carro. Intanto è apparsa come una iniziativa simpatica, quella compiuta da una rappresentante dell'Ente Carnevalesca nei confronti di chi al Carnevale purtroppo non potrà più partecipare direttamente: si tratta di una visita che alcuni consiglieri mascherati hanno compiuto agli ospiti delle case di riposo Famiglia Nova, Cante di Montevecchio Sant'Arcangelo. A tutti è stato distribuito un omaggio di dolciumi, un gesto simpatico con il quale si è voluto ricordare il Carnevale di una volta e con esso l'allegria di tempi felici.



Cronaca del 1994
Folla al Pincio per festeggiare l'uscita del "Farfallòn"
Ieri, giovedì grasso, centinaia di mascherine hanno invaso il centro storico per festeggiare allegramente il carnevale. Il più bello della festa si è svolto nel piazzale del Pincio, dove la Società Carnevalesca ha organizzato una serie di giochi e di intrattenimenti adatti in particolar modo ai bambini. Tutti hanno potuto accedere alla bottega del trucco e ravvivare i loro costumi con gli effetti più grotteschi e scherzosi, hanno potuto dipingere l'atmosfera del Carnevale secondo le loro più genuine aspirazioni, approfittando del materiale messo a disposizione dagli organizzatori e hanno potuto farsi fotografare in compagnia dei personaggi più popolari delle fiabe.
Un grosso successo ha riscosso il gioco delle pignatte e dei palloncini ripieni di coriandoli, che ha registrato una grande partecipazione. Ma al centro dell'attenzione è stato lui, il Pupo, il "Vulòn", la maschera tipica del Carnevale fanese che quest'anno si è mostrato nelle vesti del "Farfallòn", il simpatico personaggio sospeso su un prato fiorito che volteggia con la leggiadria e l'incostanza di una farfalla. La costruzione allegorica è stata ricevuta con tutti gli onori dai cultori del Carnevale. Il corteo ha preso le mosse dai cantieri del Carnevale e, mentre il Pupo prendeva la strada diretta di viale Gramsci, più adatto a contenere le sue dimensioni, le maschere percorrevano via Cavour, il corso e via Arco d'Augusto per raggiungere il luogo della festa, identificato quest'anno, in luogo della piazza, nell'area archeologica del Pincio, in onore delle Metauriadi.

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Treno in ritardo, colpa degli assessori
Insolita animazione alla stazione ferroviaria ieri mattina, in concomitanza con lo scadere di uno degli appuntamenti più rilevanti del Carnevale dell'Adriatico: la partenza del treno dell'Allegria, allestito dalla società carnevalesca per portare il messaggio della manifestazione fanese in vari centri dell'Emilia Romagna, del Veneto fino a Venezia. Ormai sono diversi anni che l'iniziativa si replica con successo sia dal punto di vista promozionale che da quello della partecipazione e del divertimento delle maschere.
Oltre 350 personaggi in costume sono saliti sul convoglio speciale messo a disposizione dalle ferrovie dello Stato, trascorrendo una giornata all'insegna del buonumore e dell'allegria, anche se un piccolo contrattempo sembra aver dilazionato il momento della partenza. Voci pettegole hanno associato l'inconveniente al ritardo fatto registrata dagli assessori Maggioli e Renzoni che con una nutrita compagnia facevano parte della comitiva.
Tutti, a questo punto, compresi gli assessori incriminati hanno dato fondo al loro spirito e alla loro vivacità per svolgere un efficace opera promozionale al Carnevale di Fano, coinvolgendo quanti, incontrati nelle stazioni ferroviarie, si sono trovati m mezzo alla allegra brigata. Ha dato la carica alla folla di maschere la banda del Vulòn che proprio in occasione del viaggio a Venezia, ha fatto la sua prima uscita ufficiale e ha sfoggiato le nuove divise, ispirate al popolare personaggio fanese.

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FANO/CARNEVALE
C'è poco da ridere con questo tempo
FANO — Dopo la pioggia anche la neve; annullata pure la seconda sfilata del Carnevale dell'Adriatico. Nel pomeriggio di domenica gruppetti di persone, venute da regioni vicine come l'Emilia, dove c'era il sole, si sono accontentate di ammirare i carri allegorici nei capannoni. E per la Carnevalesca i conti sono già in rosso. Vanno discretamente, in qualche caso molto bene, le feste ed i veglioni. Oggi, sempre sperando in un tempo clemente, grande festa nel centro storico ed al Pincio. Doveva essere la classica festa di «fine carnevale» che invece non ha avuto ancora principio, con una mascheratalonga, giochi e gare di abilità; musica e balli con il complesso «Le Nuove Speranze» e l'animazione di Tiziano Giraldi prima della tradizionale cremazione del «Pupo». Questa sera dalle ore 22, all'hotel «Regina», «CarignanPark, l'ultima notte dei Fanosauri», grande serata in maschera con il solito pienone di giovani.

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FANO / SI SCALDA LA POLEMICA TRA IL NOTO COMPLESSO MUSICALE E LA CARNEVALESCA
Ora la Musica è davvero Arabita
Dopo il viaggio a Venezia il clima è di nuovo teso. La storia
FANO — Una diatriba sul prezzo dell'«ingaggio» troppo velocemente troncata. La Carnevalesca esclude la Musica Arabita dalle sue manifestazioni e le vieta anche il «Treno dell'Allegria» per Venezia. Nella città lagunare il complesso fanese ci va per suo conto, coglie di nuovo un grande successo e viene ripresa dalla Rai. Intervistato da Lucio Angelelli, il presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini dichiarava: «Si, abbiamo trovato a Venezia un complesso musicale che mi dicono essere la nostra Musica Arabita. lo non l'ho vista perché ero in assessorato per gli scambi di auguri e di doni. Quando siamo arrivati, mi sembra, non c'era nessuno che suonasse: c'eravamo solo noi del Carnevale di Fano e cioè la banda del Vulon». Replica la Musica Arabita: «Il Signore del Carnevale fanese ed alcuni consiglieri della Carnevalesca ben sapevano che la Musica Arabita si sarebbe recata a Venezia per rappresentare il nostro Carnevale ed il nostro Comune. Prova ne è che il sindaco e l'assessore al Turismo l'avevano più volte contattato, chiedendogli che il nostro gruppo facesse parte del "Treno dell'allegria" e ricevendo un netto rifiuto. Comunque questo inspiegabile "odio" nei nostri confronti sembra si sia trasformato in un vero boomerang, in un "buco nell'acqua" (di Venezia) considerata la tiepida accoglienza ricevuta nelle città in cui il "treno" si è fermato e dallo stesso Giacomini riferita al cronista.
Ulteriore disfatta il "Signore del Carnevale" l'ha avuta quando la Rai-Tv ha mandato in onda solo le immagini del nostro gruppo in esibizione in piazza S. Marco, senza che nemmeno un cm fosse girato al gruppo da lui guidato. Il signor Giacomini non sapeva o non voleva sapere? Oppure non riesce a digerire il successo che il nostro gruppo folkloristico ha riportato in due ore e trenta minuti di esibizione fra applausi e balli dei tanti presenti in piazza S. Marco, tanto da farci ricordare i vecchi tempi delle esibizioni al Carnevale di Fano. Ci spiace far sapere al "Signore del Carnevale" che non ci ha visti e sentiti, che molte maschere del suo "trenino", appena giunte in piazza S. Marco, si sono unite al nostro gruppo perché irritate dal comportamento di alcuni membri della Carnevalesca, ballando con noi e ringraziandoci per la vivacità ed allegria prima di ripartire con la "mesta brigata" ed il suo "trenino". I pochi minuti di esibizione del suo gruppo (34 per l'esattezza) sulla piazza che da sempre consacra il Carnevale di Venezia, non sono valsi a portare negli occhi e nelle case dei veneziani il vero folklore e l'allegria del Carnevale di Fano. Ci spiace per i nostri colleghi della banda del Vulon che forse avrebbero meritato miglior sorte ed una esibizione più degna. Tutto ciò grazie al "Signore del Carnevale" che era tutto intento, questo sì, a portare doni come i Re Magi ed a parlare con le autorità». Noi ci chiediamo solo: ma al Carnevale di Venezia non erano meglio due bande al prezzo di una?

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Dopo due rinvii il maltempo ha concesso una tregua alla manifestazione
Finalmente esplode il Carnevale
Ventimila persone presenti alla sfilata dei carri allegorici
Cominciata splendidamente la giornata del Carnevale, è finita con una pioggerellina impalpabile che però non ha sfoltito la folla valutata intorno alle ventimila persone, che ha gremito il percorso di viale Gramsci fino al suggestivo giro della luminaria. E' sempre difficile quantificare le presenze al corso mascherato, ma si può senz'altro affermare che la affluenza nella giornata di ieri, è stata all'altezza delle grandi occasioni, grazie anche ai coupons distribuiti dal Corriere Adriatico che sono stati ritirati dalle biglietterie in grande quantità. La gente è affluita da varie località della regione e del centro-nord Italia: ne hanno fatto fede le centinaia di macchine con targhe di fuori provincia parcheggiate nei pressi del corso mascherato. E' vero che in fatto di tempo, il pomeriggio è stato più severo della prima parte della giornata, quando i carri carnevaleschi appena tirati fuori dai capannoni sono stati inondati di sole, ma l'allegria del Carnevale in seguito ha supplito ai mutati umori del cielo.
Tutti hanno fatto festa al passaggio dei carri e alle bellissime mascherate che non hanno offerto uno spettacolo da meno. Il corteo ha avuto inizio con lo sparo di tre forti botti e con il grido tradizionale di "Avanti coi carri!". La sfilata è stata aperta dal Re e dalla Regina del Carnevale, seduti su una nuovissima Renault Twingo, al secolo Nazario Gualassi e Tina Guidi, che hanno ricevuto scettro e corona nel corso del "Veglion dla gluppa"; con loro erano anche il sindaco di Fano Giuliano Giuliani, il presidente della società carnevalesca Astorre Giacomini e l'amico Peter, capo delegazione del "Kng" Carnevale di Rastatt. Di seguito il gruppo folcloristico della "Ciambotta fresh" di Manfredonia, un gruppo di 70 elementi con strumenti improvvisati, molto vivaci e allegri nei loro costumi tipici di ambiente meridionale. Il complesso apriva la strada ai due carri del Pupo ritratti nelle sembianze del Farfallon, caricatura del Don Giovanni che aleggia leggiadro sopra un campo fiorito: uno più piccolo, adatto anche alle sfilate estive sui viale del lungomare, opera del Laboratorio Geniale e della seconda circoscrizione e Igino Simoncini; in mezzo una stupenda mascherata con 40 elementi vestiti da girasole e farfalle che ha sollevato gli applausi del pubblico per la fantasia e la ricchezza dei costumi.
Un piccolo drappello di centurioni romani giunti da Saltara, in verità con passo assai poco carnevalesco, ha anticipato la sfilata dei carri che alludono alle Metauriadi: "Frusta i cavalli... Caius Brutus!" e il Caius Brutus in questione, ritto sulla biga trainata da due focosi cavalli, altri non era che Bruno Rapa presidente dell'Apt e principale animatore delle rievocazioni del duemiladuecentesimo anniversario della Battaglia del Metauro. La satira è stata realizzata da Ruben Mariotti, Valentino Massaretto, Sergio Simoncini e il Laboratorio Geniale. Di seguito è sfilato il carro "I bagordi di Trimalcione" di Enrico Lombardi e Paolo Furlani, enorme, grandioso, una delle più belle costruzioni realizzate dai maestri carristi, ma anche gli altri non sono stati da meno: come "Fanum Fortunae" di Pietro Pacassoni, con un impianto scenografico di grande suggestione. Grandi consensi ha sollevato anche la mascherata "I romani e la guerra dei coriandoli", realizzata dall'istituto magistrale Carducci, a cura dei professori Pierluigi Piccinetti e Maria Letizia Olivieri.
Chiudevano la sfilata i carri dei giovani chitarristi: "United colours of Carnival" di Giovanni Sorcinelli che ha puntato molto sull'animazione di circa una cinquantina di maschere e di un complessino (I Rinoceronti) che ha suonato dal vivo. Bello anche il carro di Riccardo Deli "Parte da Fano un carico di allegria" ispirato al treno di Venezia. In coda "La carica delle 2000" mascherata realizzata dai Pacassoni in onore della mille miglia che il prossimo mese di maggio attraverserà il centro di Fano; e valorizzata su un carro, come ai tempi migliori della Musica Arabita, "La banda del Vulòn" a scandire i ritmi dell'allegria.

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Gemellati con Rio de Janeiro
Il Carnevale di Fano si gemella con Rio de Janeiro. Un inviato della società carnevalesca è partito alla volta della capitale brasiliana con alcuni doni di rappresentanza e una lettera firmata dal presidente Astorre Giacomini, indirizzata al presidente del Carnevale di Rio. In essa è scritto "Tramite questo nostro concittadino mi permetto di inviarle, signor presidente, alcuni simboli del nostro Carnevale, che è il più vecchio e caratteristico d'Italia. Le sue origini risalgono al XIV secolo, quando fu indetto per grazia e concessione dei signori di quel tempo… Ed è caratteristico, poiché nelle sfilate dei nostri carri allegorici vengono gettati alla folla oltre 50 quintali di dolciumi; di sera, poi, i carri allegorici vengono illuminati per mostrare uno spettacolo veramente meraviglioso. Mi auguro che l'anno da poco iniziato, ci possa portare, insieme alla gioia di festeggiare i nostri bei Carnevali, la pace e l'amicizia, non solo nei nostri Paesi, ma in tutti i Paesi e per tutti i popoli della Terra, con la speranza che tutti i bambini del mondo, prendendosi per mano possano fare insieme il più bel Carnevale di tutta la storia".



Cronaca del 1995
FANO / ESEGUITA IN TV
Il Carnevale ha un inno, si chiama la Vulonata
FANO —E' un gradevole samba-marciabile dal titolo «La Vulonata» l'inno del Carnevale di Fano. Composto dai maestri Giorgio Caselli e Silvio Giri è stato eseguito per la prima volta, dalla «Banda del Vulon», nella trasmissione «Uno Mattina», nella quale si è ben promozionato il Carnevale dell'Adriatico, ed accompagnerà tutte le manifestazioni carnascialesche. Viva soddisfazione nell'ambito dell'Organizzazione Vallato che con i propri maestri e bandisti offre con la «Banda del Vulon» (versione carnevalesca del Complesso Bandistico «Città di Fano») un notevole supporto alle iniziative folkloristiche e d'accoglienza fanesi. Anche la divisa della Banda, con il cilindro recante lo stemma di Fano ed i mantelli rossi, è consona alle attese. Per il Carnevale di Fano, che si è dato anche, dopo anni di sollecitazioni, la sua «maschera» fissa, «El Vulon», senza nulla togliere all'omonima Banda molto valida anche professionalmente, manca ora di recuperare una «Musica Arabica» all'altezza del suo glorioso passato.

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Oltre diecimila spettatori per la prima sfilata scandita da una grande allegria
Fantasmagorie di carnevale
Debutto di successo per i carri nonostante il tempo imbronciato
Il tempo ha fatto il broncio, ma non ha spento l'allegria del Carnevale di Fano che ieri ha avuto modo di esplodere, coinvolgendo migliaia di persone nel percorso mascherato di viale Gramsci. Il debutto è avvenuto alla grande, tanto che già nell'intervallo del primo giro di presentazione, il viale appariva gremito di folla. Molte sono state le persone che sono venute da altre regioni ed è stata una vera sorpresa anche per i responsabili dell'organizzazione, per pure hanno propagandato il Carnevale a livello nazionale, constatare che un gruppo di spettatori proveniva addirittura da Reggio Calabria. Tutto è filato liscio e nel pubblico è rimasto impresso soprattutto un bello spettacolo, costituito da stupende scenografie in movimento, vivacità, colori, musica, partecipazione. I maestri del Carnevale di Fano i loro applausi se li sono meritati, dando prova ancora una volta di manipolare cartapesta e vetroresina con superba maestria. Facciamo un po' di nomi: il Carnevale di quest'anno ha registrato il ritorno di Hermes Valentini, assente dalla elaborazione dei grandi carri da qualche anno.
Il titolo della sua nuova opera è "Scacciapensieri 44", un omaggio alla festa fanese quale toccasana contro le preoccupazioni e le contrarietà di ogni giorno: "Che almeno per qualche giorno - si è augurato scanzonatamente Valentini - l'allegria e la vivacità del Carnevale prevalgano sul serioso quotidiano". E la magia creata dalla atmosfera della festa fanese non ha tardato a rinnovarsi, specie in concomitanza con il giro del getto, quando grandi e piccoli, uomini e donne, fanesi e forestieri, si sono protesi per raccogliere quintali di dolciumi. Stupendo anche il carro della famiglia Pacassoni, Pietro, Alfredo e Giorgio, che realizzando una vera e propria allegoria della bandiera europea, hanno delineato una nuova via di promozione per il nostro Carnevale; anche se in parte questa ha cominciato ad essere percorsa grazie al gemellaggio con Rastatt, la cui delegazione ieri ha aperto la sfilata, insieme al sindaco Giuliani e il presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini. Riccardo Deli ha riproposto la caricatura satirica nel suo carro "Questa figlia è tutta la madre" scoperta allegoria della seconda repubblica che sembra soffrire di tutti i mali (rappresentati come grossi orsi) che fino a poco tempo fa affliggevano la prima. Deli ha presentato anche il suo treno per l'Europa oltre alla mascherata "Il calcio nel pallone" che ha motivato i tifosi a sdrammatizzare la loro passione.
Gran daffare anche per l'inedito trio Ruben Mariotti, Igino Simoncini e Valentino Massaretto, artefice del Pupo (El purassar) del carro di seconda categoria "Il cupido di Stranamore" con un enorme Castagna che veleggia sui cuori trafitti. Grande rilievo quest'anno è stato dato alle mascherate che hanno concorso a dare un formidabile colpo d'occhio al percorso carnevalesco. Hanno sfilato la sinfonia delle stagioni dell'istituto magistrale, Paure fantasmagoriche di Maurenzi e Marsili, Cuori in maschera del laboratorio geniale e la corte dei Malatesta proveniente da Rimini. La genialità ha di nuovo trionfato al Carnevale di Fano.

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CARNEVALE DI FANO
Sfilata dei record
FANO — Quando lo sponsor è il sole il Carnevale di Fano è senza problemi e non teme concorrenti: 15.000 e più ieri su viale Gramsci in un pomeriggio d'allegria dove la «trasgressione» è spuntata solo per conquistarsi i dolciumi lanciati dai carri e dai palchi. E' stato il Carnevale dei record: da almeno dieci anni non si vedeva tanta gente; ed hanno risposto anche i fanesi. Altro record assoluto: per la prima volta da quando è stato costruito, si è riempito il parcheggio di viale Kennedy dove più di due auto non si erano mai viste. E' esploso dunque finalmente il Carnevale. Le potenzialità ci sono, manca solo una più decisa messa in moto, con il serbatoio pieno naturalmente: raddoppiare, triplicare il getto, che è caratteristica unica e avvincente: rimettere i carristi in gara fra loro, per avere carri sempre più belli; prevedere notevoli incentivi per le mascherate, in modo che ogni pausa delle sfilate sia eliminata. Un «prodotto» simile, approntato da una fondazione, non avrebbe difficoltà ad esser venduto. E, per la scenografia, un pensiero a quello che da anni propone un carrista esperto come Pietro Pacassoni: ampliare viale Gramsci eliminando i violetti laterali (che servono solo come parcheggio) e trasformarlo così in un ampio viale, diviso a metà da una lunga aiuola, che farebbe da circuito per corsi mascherati senza pause. Ma questo è futuro, forse remoto; il passato prossimo è quello di ieri, un grande successo insperato dopo la pioggia ed il vento della notte.
Carri, pupi, mascherate, hanno sfilato in una giornata di primavera che ha contribuito ad aumentare lo spettacolo e l'allegria. Tutto è stato apprezzato da spettatori venuti da ogni parte d'Italia, in auto, in treno, in camper (ce n'erano tantissimi). Sorpresa anche la Carnevalesca, che non aveva fatto la «festa dello scongiuro» ma si era un po’ rinfrancata quando, altro record, era riuscita a vendere ancor prima di ieri, tutti i posti sui palchi. Per giovedì, arrivo del Pupo e festa dei bambini al Pincio con tanti giochi ed animazioni, si attende un altro pieno, questa volta tutto fanese. Domenica 26 febbraio ultimo Corso Mascheralo per il quale quello di ieri sarà ottima pubblicità. Se proprio si vuoi chiudere in bellezza, si faccia un altro piccolo sforzo per il getto: costa tanto, è vero, ma se ritornano più di 15.000 persone quantità come quelle di ieri non saranno sufficienti.

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Carnevale: settimana intensa con le feste
FANO — Per la sfilata di domenica si parla di un incasso doppio rispetto a quello di due domeniche fa. Il Carnevale di Fano ha fatto boom quando anche qualcuno della Carnevalesca era pessimista nonostante la giornata primaverile per la troppa concorrenza vicina e lontana. Ma al di là di tante ipotesi e tanti sogni (nuovi capannoni ecc.) è stato ancora una volta dimostrato che l'attrazione principale del Carnevale fanese resta il getto di dolciumi: si potranno anche lanciare dai carri panettoni, collants, pacchi di pasta, palloni, ma sono i dolciumi quelli che sempre più scatenano la folla. Di questo occorrerà tenere molto conto, o spendendo di più o con nuove sponsorizzazioni. In attesa della 3" ed ultima sfilata di domenica 26, settimana di Carnevale soprattutto per i bambini: giovedì 23 dalle ore 15 al Pincio e venerdì 24 sempre dalle 15 nella sala «Il Chiostro», ex-Benedettine, per il loro veglionissimo in maschera. Per i grandi la «Veglia di Carnevale» sabato 25 all'hotel Regina di Carignano dalle ore 22. Il Carnevale, insomma entra nel vivo.

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FANO – IERI IN RAI
Carnevale, ultime risate
Fano – Ieri il Carnevale di Fano è stato nuovamente ospite di Rai Uno per la trasmissione «Tutti a tavola» come contorno alla presentazione di due ricette di pesce, il caciucco portato dai pescatori di Castiglion della Pescaia ed il brodetto con polenta dei pescatori di Fano Ottavio e Sergio. Il sindaco Giuliani, parlando del Lisippo e della cantieristica, l'assessore Maggioli delle manifestazioni estive, Astone Giacomini del Carnevale, e poi la bella mascherata del «Carducci», il Vulon (Massimo Mei) e la «Banda del Vulon» hanno sicuramente ben promozionato la nostra città, annullando l'impasse iniziale di una grande cartina geografica d’Italia ove figuravano Senigallia e Jesi, ma non Fano, la 3° città delle Marche, inserita con un cartellino... Lode soprattutto alla mascherata «La sinfonia delle stagioni» dei Carducci che per due volte m tv ha dato del Carnevale fanese un'immagine di grande suggestione. Naturalmente si spera che la nuova promozione (e naturalmente il tempo) possano portare un nuovo grande afflusso di pubblico al 3° ed ultimo Corso Mascherato del Carnevale dell’Adriatico di domani. La carnevalesca chiuderebbe, con un buon attivo in grado di dare più forti speranze ad un rilancio della manifestazione da tutti auspicato ma di non facile
Il Carnevale offre intanto gli altri suoi ultimi appuntamenti: questa sera, dalle ore 22 all'hotel Regina, la «Veglia di Carnevale» con l’orchestra Musical Box e ricchi premi alle maschere più belle. Ingresso 35.000 lire (soci e maschere 25.000 lire) Domenica sera dalle 22, sempre al Regina, la festa in maschera per i giovani «Il ritmo della notte» con i Dj Francesco Felix e Gabro (ingresso 35.000 lire). Si chiude martedì in piazza Venti Settembre, dalle ore 15, con un gran ballo popolare in maschera e la cremazione del Pupo.
Subito dopo si riprenderà a lavorare per il Carnevale d'Europa (giugno) ma soprattutto per trovare una grande unità di intenti di idee, di operosità per il futuro della manifestazione: fondazione, nuovi capannoni, percorso, laboratori, sinergie con altre manifestazioni, lotteria nazionale, i temi da affrontare tenendo presente che, per i tempi che corrono, poco si potrà contare su aiuti pubblici e che si dovrà cercare di far diventare il Carnevale un’attività economica.

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Ultima mascherata
A Fano lanciati 30 quintali di dolci su 15mila persone
QUI FANO
Appena in tempo per compiere il giro di presentazione e quello del lancio dei dolciumi a Fano, Dopodiché la pioggia battente ha costretto i carri allegorici a tornare in fretta e furia dentro i capannoni della Carnevalesca. Si è chiusa così la terza ed ultima sfilata del Carnevalone di Fano che ancora una volta ha dimostrato di possedere grande attrattiva. leri lungo il percorso della sfilata, gli organizzatori hanno contato quindicimila persone. «Tanti i fanesi — ha detto Gianfranco Mazzanti — ma tantissime persone sono arrivate anche dai paesi e dalla città vicine dimostrando la grande vitalità di questa manifestazione. Complessivamente, anche se ancora i conti devono essere fatti, si può dire che questa edizione è andata abbastanza bene». Ieri gli organizzatori hanno risolto una delle pecche della sfilata di domenica scorsa: lo scarso lancio di dolciumi. Ieri il lancio è stato abbondante: sulla folla, nel corso del secondo giro, sono finiti qualcosa come 30 quintali tra caramelle e cioccolatini per la gioia dei numerosi bimbi, i grandi spettatori di questa manifestazione.
Complessivamente, nel corso delle tre sfilate di quest'anno, hanno partecipato al Carnevalone di Fano 45 mila persone. Una edizione che dovrebbe ridare compattezza e nuovo entusiasmo ai dirigenti della Carnevalesca dopo la 'crisi' anche economica degli anni passati.



Cronaca del 1996
Ma i negozianti si lamentano
FANO — Diversi commercianti hanno di nuovo mugugnato perché il Centro Commerciale Metauro resterà aperto anche nelle quattro domeniche di febbraio in occasione del Carnevale. Apertura regolare poiché il Tar aveva concesso la sospensiva sull'ordinanza del Sindaco che, in particolari occasioni, concedeva l'apertura domenicale e festiva solo ad esercizi commerciali del centro storico; resta perciò valida la precedente ordinanza che la concede su tutto il territorio comunale in coincidenza con alcune manifestazioni, fra le quali il Carnevale dell'Adriatico.

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Migliaia di persone al primo corso mascherato risparmiato dal maltempo
Carnevale, bella prova generale
Attualità e satira sociale hanno ispirato i maestri carristi
Prova generale per il carnevale di Fano. Ieri pomeriggio la sfilata dei carri al suo debutto ha fatto segnare la presenza di migliaia di persone, anche se la cifra ufficiale si potrà conoscere solo in giornata. Il numero dei partecipanti è comunque destinato ad aumentare quando i corsi entreranno nel vivo e cioè l'11 e il 18 febbraio, date in cui arriveranno anche numerosi pullman dalle regioni vicine e per cui gli organizzatori hanno già previsto il pienone. Ieri tanti i gruppi familiari presenti e anche parecchi spettatori da fuori provincia, soprattutto da Ancona, Perugia e Terni. Il tempo, incerto fino all'ultimo, ha dunque risparmiato il primo dei quattro corsi mascherati organizzati dalla Carnevalesca. Erano da poco passate le 15 quando dalla torretta della direzione è risuonato il fatidico "Avanti con i carri" e viale Gramsci si è animato dei suoni e dei colori dei carri che hanno riscosso l'entusiasmo della folla che, fra l'altro, ha potuto anche apprezzare il ritorno della Musica Arabita. Preceduto dal sindaco Cesare Carnaroli e dal presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini, è stato il "Vulòn" ad aprire la sfilata e dare il benvenuto agli ospiti. La maschera appare ormai definita nel suo costume, realizzato dal trio di costruttori Mariotti-Simoncini-Massaretto. Il "Vulòn" era seguito dal pupo, l'"Ortolano" ovvero il personaggio tipico fanese. Anche la Cina è stata presente grazie al carro e alla mascherata realizzati dal gruppo di Gimarra che ha indossato costumi di seta originali e ha trainato una grossa pagoda che ha offerto una suggestiva scenografia. Stelle e bandiere hanno invece caratterizzato la mascherata di Pacassoni che ha offerto un tributo ai Carnevali d'Europa, in particolare a quelli delle città gemellate con Fano, mentre Riccardo Deli con "Il pallone salvi la regina" si è cimentato con il tema dei campionati europei di calcio che si svolgeranno in Inghilterra e con inevitabili riferimenti alle piccanti disavventure matrimoniali della "royal family": Carlo, Diana ed Elisabetta II.
Tutti i carri sono stati apprezzati, a partire da "Tutti dentro la ragnatela", costruzione di seconda categoria di Mariotti - Simoncini- Massaretto, preceduto dai "ragni" della Seconda Circoscrizione, per continuare con "Scacciapensieri '44" di Hermes Valentini. Ma l'attesa più grande era tutta per le novità dei carri principali: ecco "Lei '96" l'omaggio di Valentini alla donna nella sua duplice natura di leonessa e di colomba, con l'uomo burattino nelle sue mani, e che aveva le fattezze della bella fra le belle, Naomi Campbell. Una bellezza di cartapesta da affiancare a quella di carne e ossa di Aloha, la "Miss Carnevale '96". Poi è stato il turno della satira e della denuncia sociale con il carro di Riccardo Deli "I polli italici non covano più" e di Pietro, Alfredo, Giorgio e Marco Pacassoni "Ahi, ahi, ahi ho preso un granchio" dove un'attualità ironica si è saputa fondere con i temi della tradizione marinara. La banda del Vulòn ha infine chiuso allegramente la sfilata delle meraviglie. L'appuntamento è per domenica prossima quando saranno presenti le telecamere di Rai Uno. Madrina d'eccezione sarà Valeria Pavetto fresca reduce da "Scommettiamo che?".

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E’ ANDATA BENE LA SECONDA SFILATA NONOSTANTE LA PIOGGIA
Adesso il Carnevale sorride
Buona pubblicità è arrivata dalle riprese Rai del mattino. Altri due appuntamenti
In settimana sono in calendario altri appuntamenti con balli in maschera
FANO—L'incasso non è stato pari alle attese, in caso di bel tempo sarebbe stato almeno doppio; ma del secondo Corso mascherato di domenica la Carnevalesca può esser egualmente soddisfatta: nonostante la pioggerellina continua le sfilate si sono svolte regolarmente soddisfacendo in pieno il discreto numero di spettatori e coinvolgendoli come sempre al momento del getto. Restano ancora due sfilate (il 18 ed il 25 febbraio) per recuperare in termini di presenze ed incassi. In attesa la settimana offre due appuntamenti carnevaleschi: venerdì 16 dalle ore 15, nella palestra Sport Park, il veglionissimo dei bambini «Divertiamocinsieme» e sabato 17, dalle ore 22 all'Olympus Music-Hall di S.Maria dell'Arzilla il Veglione di Carnevale in maschera. Intanto» un altro successo di pubblico va registrato per la mostra di pittura «Carnevalarte» organizzata da Carnevalesca e Centro Studi «La maschera e il carnevale» e da poco conclusasi: oltre 3.000 visitatori hanno ammirato le opere sul carnevale di Bruno Baratti e Pierluigi Piccinetti che hanno anche realizzato una cartella con due incisioni di particolare valore artistico, in numero limitato ed a prezzo promozionale ancora reperibili nella sede della Carnevalesca.
Non entusiasmante numericamente, anche se con la novità di molte presenze femminili, la partecipazione alla 3a edizione del premio «Mario Isotti» per una poesia in vernacolo fanese sul tema «I peccati di Carnevale». Ha vinto, si potrebbe dire il solito, Sergio Giovanelli con al secondo posto un altro poeta dialettale fanese sulla cresta dell'onda, Mario Berardi.

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Mille maschere dai colori variopinti sotto lo sguardo compiaciuto del Vulòn
Carnevale, festa dei bambini
Folla al Pincio per un indimenticabile Giovedì Grasso
I bambini sono i veri amici del Carnevale. Per loro la festa, la maschera, il travestimento, rimangono sempre i dinamici trampolini di lancio verso il mondo della fantasia. E la manifestazione del Giovedì Grasso che si è svolta ieri nella zona del Pincio, ha richiamato soprattutto una gran folla di bambini a festeggiare Re Carnevale che prendeva possesso del suo regno. Anche gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, sono tra i grandi estimatori della manifestazione, perché hanno capito quanto la stessa sia congeniale all'attività didattica e costituisca un'inestimabile occasione per impegnare e fare esprimere la personalità dei bambini. Molte, dunque, le scuole che hanno partecipato al Giovedì Grasso.
Intanto, alle 15, il centro storico ha cominciato ad animarsi di mille mascherine, dalle fogge e dai colori più variopinti. Perfino bambini che avevano imparato appena a camminare indossavano buffi costumi che attiravano l'attenzione anche dei più distratti partecipanti. Clown, coniglietti, orsacchiotti, bamboline; sembrava che improvvisamente un negozio di giocattoli si fosse animato e avesse riversato in strada una folla di magici personaggi. Il tutto sotto lo sguardo compiaciuto e sorridente del "Vulòn" la maschera tipica del Carnevale di Fano, il cui aspetto desta tanta simpatia.
La sfilata è iniziata da Borgo Cavour, nei pressi dei grandi cantieri del Carnevale, da cui sono usciti i personaggi e i carri allegorici più piccoli: oltre il Vulòn, il Pupo che quest'anno raffigura l'ortolano con l'immancabile carriola ricolma di cavoli; inoltre il carro intitolato "Tutti dentro la ragnatela", raffigurante un grosso ragno, tra le cui zampe i bambini non hanno mancato di saltellare, prendendosi gioco del niente affatto antipatico mostro. Entrambe le opere sono state realizzate da Ruben Eugenio Mariotti, Igino Simoncini e Valentino Massaretto con la collaborazione di Gabriele Brunetti.
L'area del Pincio è stata contraddistinta da quattro punti di animazione: alla destra del palco è stato sistemato un grosso murale che ha permesso a tutti i giovanissimi di improvvisarsi artisti, pittori, e di inventare così la propria immagine del Carnevale. Alla sinistra del palco, nelle adiacenze dell'Arco di Augusto, era in funzione una bottega del trucco, dove grandi e piccini hanno potuto truccarsi ed assumere mille fisionomie.
In zona Porta Maggiore stazionavano i carri, mentre direttamente dal palco il complesso "I Sottospirito" e Tiziano Giraldi suonavano, cantavano e svolgevano una vivace opera di animazione. E' stata dunque una bella giornata che avrà il suo epilogo nel pomeriggio di oggi, quando, dalle 15 in poi, è stata programmata la festa dei bambini in maschera allo Sport Park di Sassonia. L'appuntamento costituirà una ulteriore occasione per fare indossare i loro splendidi costumi ai piccoli amanti del carnevale. Questa sera festa anche al centro di aggregazione del S. Arcangelo dal chilometrico titolo: "Bocca dentra in scirinasciola subit. Nit a mova le gamb a son de musica, sal magna, el beva e tut le ciuflerì de Fan!"

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Miti pagani in mostra
I miti pagani del Carnevale costituiscono l'accattivante argomento di una mostra di Mail Art al Caffè del Pasticciere che rimarrà visibile al pubblico fino al prossimo 20 febbraio. L'iniziativa è organizzata dal Mail Art networker "Impronte Ignote" in collaborazione con il circolo filatelico "Castellani" di Fano. Hanno dato il loro contributo, inviando realizzazioni originali ed in copia unica, formato lettera o cartolina, gli artisti fanesi Conti, Diotallevi e Pucci, oltre a Principi, Paci, Dada, Vianello, Mandrino, Ghionna, Santini, Sileoni, Baracchi, Pollacci, Liuzzi e i componenti del gruppo belga Societé Anonyme. La Mail Art è conosciuta come arte postale, ma costituisce anche uno straordinario mezzo di comunicazione. La Mail Art, infatti - evidenzia Andrea 0vcinnicoff artefice della rivista "Net Informer" foglio mensile di networking postale alternativo - non consiste soltanto in una cartolina fatta a mano e spedita ad un ricevente, ma è soprattutto ciò che permette al potenziale mittente di considerare il fatto di poter spedire una cartolina fatta a mano ad una persona in particolare a cui si invia il proprio lavoro in base ad informazioni attinte da una rete di comunicazione internazionale spontanea.

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Gruppo di donne contesta le allegorie
"Ma quei due carri sono maschilisti"
Nel loro mirino "I polli italici non covano più" e "Lei '96" che è realizzato dal noto Hermes Valentini
E' proprio vero, anche se l'affermazione farà discutere, sembra proprio che le donne siano dotate di minor senso dell'autoironia, rispetto agli uomini. Gli uomini riescono meglio, ad esempio, pur ridicolizzandosi, a interpretare ruoli femminili, ad irridersi, ad evidenziare i propri difetti e le proprie manie; le donne che riescono a fare altrettanto sono in numero minore e potrebbero essere classificate come un'eccezione.
Solo recentemente qualche personaggio comico femminile è emerso. Prima i comici donna erano una rarità. Il preambolo introduce la presa di posizione, purtroppo anonima, di un gruppo di donne che si dice costituito da fanesi e da componenti di altre città, sul significato allegorico di alcuni carri che hanno sfilato domenica. "Siamo state al Carnevale di Fano - si afferma in uno scritto - ed abbiamo visto con sorpresa spuntare un carro dedicato ai "Polli italici". Si tratta di uno dei carri più monumentali, denominato di prima categoria, anche se il soggetto ci ha fatto interrogare sulla categoria cui appartengono i cervelli che l'hanno ideato, o meglio, partorito. Mistero risolto: essendo i maestri carristi tutti maschi, prima o poi una bella dose di maschilismo, condito da una nuance di razzismo, dovevamo sorbircela, previe dodicimila lire a testa (il prezzo del biglietto). Dunque: al Carnevale di Fano, poca ed indistinta satira politica, ma una gran voglia di "fare la festa" alle donne, raffigurate in un altro carro come angeli-demoni che custodiscono uomini fantoccio. Oltre agli incubi dell'uomo in decadenza, però, il "Se i polli politici non covano più" mostra come anche a Fano certi politici e religiosi non siano l'ultima ruota del carro, bensì il primo ingranaggio (o rotella) di ogni sforzo... creativo".
E qui si esce dal seminato di chiara marca femminista, asserendo che il soggetto del carro sia stato imposto a Riccardo Deli e a Hermes Valentini, il primo responsabile del carro dei "polli", il secondo artefice di "lei" sulla donna angelo-diavolo, fata-strega, dal potere politico o da quello religioso. Sarebbe un'offesa ai maestri carristi e alla loro creatività credere a una simile ipotesi. Ma la moralistica e femminista presa di posizione dell'anonimo gruppo di donne, non si ferma qui. Asserisce che il carro di Deli esprime alcune falsità diseducative: la prima è che la "crescita zero" significhi zero bambini, la seconda indurrebbe a credere che l'aborto sia in aumento, la terza prefigura un esercito di extracomunitari, rappresentati come tristi mercenari. Lasciamo a Deli il compito di controbattere queste affermazioni. Dispiace solo che il gruppo di donne, anziché divertirsi al Carnevale, si sia indispettito elaborando simili congetture. Cosa avrebbero dovuto dire gli uomini che sono stati rappresentati come burattini nelle mani del simbolo della femminilità, rappresentato con il volto di Naomi Campbell, di cui tutto si può dire, ma non che ricorda la "mamma"?

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SECONDO LA CARNEVALESCA ERANO PRESENTI CIRCA 25.000 PERSONE
Carnevale, record anche d'incassi
Nelle casse 180 milioni. Auto e pullman da mezza Italia. Cronista Rai: «Spettacolo bellissimo»
FANO — Alla terza sfilata la Carnevalesca ha fatto centro. Domenica il Carnevale di Fano ha battuto il record degli incassi (grazie a un leggero ritocco dei prezzi rispetto ai precedenti anni): ben 150 milioni di lire hanno fatto la gioia del cassiere e dell'Ente che vede così diminuire la sua esposizione finanziaria che si trascina da tempo. Un incasso record dovuto alla marea di persone che ha assiepato fin dalle ore della tarda mattinata il percorso di viale Gramsci. Alla fine gli organizzatori parlavano di quasi 25mila persone, vicino al record storico delle 30mila presenze registrato ormai qualche anno fa.
La magnifica giornata di sole, che ha smentito la tradizionale «cabala» che vuole la pioggia quando a Fano c'è il carnevale, ha invece favorito un'affluenza di spettatori provenienti, è il caso di dirlo questa volta, da tutta Italia. Si sono viste auto e pullman da Napoli, Lecce, Bari, Como, Lecco, Milano, Ferrara, Ravenna, dall'Umbria e dal Lazio scaricare gente di tutte le età per quella che è stata alla fine una grandissima festa, ricca di divertimento per i grandi e per i più piccini. I carri, maestosi e bellissimi, le mascherate e il «getto» sono stati gli ingredienti principali di questo pomeriggio di festa, che hanno riscosso l'ammirazione e il consenso della stragrande maggioranza degli spettatori. Puccio Corona, conduttore televisivo della Rai, è rimasto a dir poco entusiasta dallo spettacolo, visto dal carro «Lei '96»: «Non avrei mai immaginato — ha detto sorridendo — cosa è in grado di fare la gente per riuscire ad accaparrarsi almeno un cioccolatino. Davvero sconvolgente, mi sono divertito tantissimo. Ho chiesto all'Ente carnevalesca di darmi alla fine delle manifestazioni un pupo perché sono vere e proprie opere d'arte, realizzate alla perfezione». La presenza di qualche nome famoso, come Puccio Corona, la bellissima modella fanese Valeria Pavetto, una pubblicità questa volta più mirata, con i filmati del carnevale fanese mandati in onda da RaiUno il sabato mattina, hanno contribuito al successo di questa terza sfilata.
Esauriti i palchi, esaurito il «getto»: se ne sono già andati 70 quintali di dolciumi, tanto che la Carnevalesca per la quarta sfilata di domenica prossima ha chiesto alla Perugina un «reintegro» di altri 12 quintali. «Finora siamo soddisfatti — ha detto il presidente Astorre Giacomini — perché abbiamo dimostrato che il carnevale di Fano può reggere anche le quattro sfilate e che la nostra macchina organizzativa funziona, anche se c'è sempre qualcosa da migliorare». La luminaria del terzo giro ha gratificato chi ancora non se n'era andato e «messo in luce» che accanto ai già collaudati grandi carri, ci sono idee e giovani carristi che vengono avanti. Il futuro del carnevale di Fano è assicurato.

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Stavolta dolci sani
Circa 10.000 spettatori a Fano all'ultima sfilata del Carnevale di Fano in una fredda ma bella giornata di sole. Fra carri allegorici, mascherate e bande, hanno sfilato in divisa o in costume anche rappresentanze dei carnevali delle città gemellate di Rastatt e Saint Ouen l'Aumone. Momento molto coinvolgente è stato al solito quello del getto. Alcune ispezioni dei carabinieri sulle tribune hanno garantito che non si lanciassero, come pare sia capitato due domeniche fa, dolciumi scaduti.

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IL PRESIDENTE ASTORRE GIACOMINI TRACCIA UN PRIMO BILANCIO DELLA MANIFESTAZIONE
«E’ stato un Carnevale di gran vitalità»
Hanno partecipato oltre 50mila persone alle sfilate. «Ci sono altre idee in cantiere e potenzieremo il getto»
Richiesti maggiori controlli perché dalle tribune sono stati lanciati dolci scaduti: intervenuti i carabinieri
FANO — Nonostante il torrone che l'ha colpito al capo durante la sfilata del getto di domenica, il presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini è contento: «Il Carnevale di Fano 1996 si chiude positivamente, con un pareggio sul piano economico e con una | vittoria su quello morale: è | stato confermato che si potevano fare quattro sfilate riempendo il percorso; lo spettacolo è stato pari alle attese, tanto che in molti, ci risulta, sono venuti domenica per la terza volta; gli sponsors sono stati invogliati a seguire in futuro il Carnevale con ancor maggiore impegno; infine chi sosteneva che il nostro carnevale fosse diventato un funerale ha avuto la dimostrazione della sua vitalità e del divertimento che sempre assicura a tante persone, complessivamente oltre 50mila».
Un quadro tutto rosa?
«Di carenze ce ne sono ancora tante, molte sono legate alle possibilità economiche, ma c'è l'impegno di migliorare, anche di sviluppare idee nuove. Penso a rapporti-diversi con i carnevali delle città vicine, ad iniziare da Pesaro; penso, ad esempio, ad una «commissione» non formata dai soliti «esperti» ma da chi ritiene davvero di poter aiutare creativamente il carnevale. Condivido quanto ha scritto recentemente il Carlino su un getto che va ulteriormente incrementato e su un grosso premio che possa invogliare tantissime mascherate a partecipare. Le mascherate creano situazioni di coinvolgimento di un pubblico generalmente spettatore passivo; il getto è la caratteristica del nostro carnevale, che ogni anno cerchiamo di aumentare anche se poi mi sono accorto domenica che, in qualche carro, quasi al termine del giro, c'erano ancora casse mezze piene».
A proposito, cosa è accaduto domenica per le ispezioni dei carabinieri ai dolciumi?
«Dietro segnalazioni di qualcuno che aveva raccolto dolciumi la cui confezione diceva che erano scaduti, sono stati fatti dei controlli sulle tribune e sui carri allegorici: su uno di questi sono stati trovati alcuni contenitori di cioccolate scadute nel giugno 1995, subito eliminati. Non facevano comunque parte del getto fornito dalla Carnevalesca».
Cosa accadrà ora per il Carnevale?
«Fra pochi giorni già si comincerà a lavorare per il 1997: abbiamo molta carne al fuoco. Vedremo poi quali sviluppi prenderà l'Ente che il Comune vuole istituire per le manifestazioni e- cosa esattamente sarà programmato per l'annunciato Carnevale d'Europa estivo che, credo sia generale pensiero, non dovrebbe rinunciare ai carri allegorici».



Cronaca del 1997
Poche migliaia di persone a Fano per il primo grande corso mascherato
Carnevale, partenza in sordina
La situazione è migliorata col passare del tempo. Circa 10.000 spettatori con tribune piene a metà
FANO - Debutto con un pallido sole e circa 10.000 spettatori per il Carnevale dell'Adriatico. Ma alle 15.15, quando senza il tradizionale "Avanti con i carri!", è iniziato il Corso Mascherato, viale Gramsci era semideserto, solo mamme e bambini in maschera. Poi è iniziato un buon afflusso, dopo la gaffe dello speaker che, annunciando "Con felicità abbiamo saputo che al casello di Fano c'è una coda in uscita!" aveva fatto temere l'esodo dei pochi. Non c'era il sindaco ad aprire la sfilata come tradizione: "Per impegni precedenti - aveva assicurato - non per polemica". Al suo posto, accanto al presidente della Carnevalesca Giacomini, il vice-sindaco Zacchilli. Su un carro Miss Carnevale 1997, Elena Kalakis, un bella ragazza greca. Ha aperto la sfilata una frizzante Musica Arabita, poi "El Vulon", diventato la maschera tipica del carnevale fanese, che precedeva la prima mascherata, "Sogno Virtuale" di Simone Maurenzi, un grande drago, due piccoli carri e "Dragoni a passeggio" di Matteo Angherà, Giorgio Barcelli e Sandra Glavina. Il "Pupo", omaggio agli antichi mestieri, realizzato da Ruben Mariotti, Igino Simoncini e Valentino Massaretto, rappresentava "Il Fioraio" ed era seguito dalla mascherata in tema della 2a Circoscrizione e del Laboratorio Geniale, "I mazzi di fiori", molto bella.
I carri, pur rinnovati, non nascondevano le vecchie "basi": "Assalto al carnevale" di Ruben Mariotti, Igino Simoncini. Valentino Massaretto e Gabriele Brunetti con al centro i pupi di presidente e vice della Carnevalesca, nelle vesti di "Titti", che cercano di sfuggire a due gattoni "Silvestro", uno con fascia da sindaco e baffetti alla Camaroli e l'altro con capelli a caschetto modello Branca. Un omaggio alla donna "Lei '96", il carro di Hermes Valentini, con la consueta bella coreografia; un Carnevale bambino alla guida di un grande granchio nel regno marino al centro del carro "Pacassoni ... avanti con il Carnevale dell'Adriatico!" di Pietro, Alfredo, Giorgio e Marco Pacassoni; un grande mago che estrae dal cilindro la primavera in "Magie di primavera" di Valerio Ferretti, Giovanni Sorcinelli, Giorgio Bargnesi, Giorgio Barcelli e Barbara Orciari; Garibaldi, Bossi, camicie rosse e verdi nel carro di Riccardo Deli "Oh, ragazzini... non state tanto a rompermi lo Stivale!". Chiudeva la sfilata la "Banda del Vulon". Come sempre grande coinvolgimento al momento del getto e ammirazione nel giro della "luminaria".

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Circa diecimila persone protagoniste della sfilata lungo viale Gramsci
Carnevale, il bis non tradisce le attese
Mercoledì le maschere fanesi in tv ospiti di «Verdemattina»
«Alte pressioni» sul Carnevale di Fano anche da parte della folla che ieri ha sfiorato le 10.000 presenze. A dimostrazione che il pubblico non è mancato, va segnalato anche l'andirivieni della ambulanza della Croce Rossa per alcuni giovani colti da malore al Pincio. E a questo punto chi crede che il Carnevale sia finito trascura probabilmente la realtà di fatto: basta che le condizioni atmosferiche permettano lo svolgersi della manifestazione che immancabilmente viale Gramsci, sede del corso mascherato, torna a riempirsi di pubblico.
Ieri la temperatura era tipicamente invernale, una leggera nebbia offuscava l'azzurro del cielo, ma sul freddo di stagione ha prevalso il calore del Carnevale, ravvivato da un corso mascherato che è apparso più nutrito di complessi, gruppi folcloristici e mascherate, rispetto la sfilata inaugurale; una bella cornice per le riprese televisive di «Verdemattina», la trasmissione di Raiuno che viene diffusa quotidianamente dagli studi di Napoli, dove mercoledì prossimo saranno presenti alcune maschere fanesi, guidate dal «Vulòn», interpretato da Massimo Mei che, da buon pasticciere qual è, preparerà sotto le telecamere dei dolci tipici del periodo carnevalesco, come castagnole e cresciole.
Sabato sera, intanto, si è svolto, registrando il tutto esaurito, il «Veglion dla gluppa» con il tradizionale concorso dei gruppi in maschera e della gluppa più appetitosa. Il concorso è stato vinto dal «Laboratorio geniale» con «La gluppa sul tetto che scotta» un simpatico e vivace gruppo di spazzacamini, animata da un Giancarlo Rossi in gran forma; al secondo posto si è classificato il club anziani del Poderino che ha interpretato «Aggiungi un posto a tavola» riscuotendo calorosi applausi da tutti i presenti; al terzo si è posta la ricchissima mascherata «Le voglie di Aladino», in cui hanno fatto da corona odalische e giannizzeri.
Il premio per la miglior gluppa è stato assegnato invece al «salmone bellavista» del gruppo Guerri e Bargnesi che, oltre a una impeccabile presentazione, è riuscito a realizzare un piatto gustosissimo che per poco ha prevalso sugli spaghetti al nero di seppia del Laboratorio geniale. Dal «Veglion dla gluppa» sono usciti anche il re e la regina del Carnevale, al secolo Valter Santini ed Enrica Ciotti che ieri hanno preso parte, su un carro allegorico, al corso mascherato.
Tra i gruppi che hanno partecipato a quest'ultimo, un grosso successo ha riscosso «A' ciambotta fresca» proveniente da Manfredonia, vivacissimo nel coinvolgere la folla, e i grossi cicli di Fermignano. La Matta di San Costanzo e la Musica Arabita di Fano hanno dato inoltre un grosso contributo all'allegria generale. Tra i carristi si è distinto, per la satira, «Oh, ragazzini... non state tanto a rompermi lo stivale» di Riccardo Deli, il quale ha voluto mettere alla berlina i tentativi di carattere secessionistico operati dalla Lega.
Per Deli, il Carnevale di Fano dovrebbe essere ispirato dalla più immediata attualità, espressa, magari, attraverso una mascherata che renda più immediato il simbolismo dell'allegria. Non sarebbe azzardato, per il maestro carrista, far sfilare una «teoria di mucche e di trattori», che faccia eco alla «guerra del latte». «A noi il Carnevale di Fano è piaciuto - ci ha confidato una compagnia di pistoiesi che ha preferito rivolgersi all'Adriatico piuttosto che al Tirreno e alla vicina Viareggio - ci è piaciuto perché è coinvolgente».
Chi, invece, al posto dei dolciumi , è riuscito a prendere solo... un pugno di coriandoli, non ha trattenuto le sue proteste contro la ingiustizia di una prassi che privilegia alcuni e discrimina gli altri. Ma ci mancherebbe che non fosse così! Il Carnevale va preso per quello che è: una festa in cui anche gli scherzi più ingiusti vanno presi per ridere.

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L'appuntamento a Palazzo Martinozzi
La storia del Carnevale il tema di un convegno
Dopo la mostra delle opere di Nino Naponelli e Giancarlo Pucci, il centro studi «La maschera e il Carnevale» organizza per oggi pomeriggio, alle 17.30 a palazzo Martinozzi, un convegno sulla storia del Carnevale di Fano; una storia che ha origini lontane, documentata da testimonianze custodite nella sezione fanese dell'archivio di Stato che risalgono al XIV secolo ovvero all'epoca malatestiana.
Al convegno saranno presenti come relatori: Franco Battistelli ed Aldo Deli, considerati come i più illustri studiosi di storia cittadina, due giovani ricercatrici: Ombretta Gallo e Cristina Patrignani che hanno scritto la loro tesi di laurea sulla tematica in oggetto, ed Alberto Berardi che coordinerà gli interventi. L’iniziativa costituirà un’occasione per rievocare episodi radicati per sempre nell'inconscio collettivo ed altri, ignoti ai più, ma ugualmente importanti; comunque un momento di riflessione dedicato alla ricerca delle radici e quindi dell'essenza stessa della fanesitudine. Emergerà inoltre il significato di tanti gesti e di tante componenti dello spettacolo carnevalesco che oggi si ripetono al dì fuori del loro contesto originario.

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La giornata dedicata al carnevale dei bambini ha fatto registrare il solito grande successo. Un giovedì grasso vissuto in allegria, tra il centro storico e il Pincio, dove si sono dati appuntamento tanti bambini mascherati con le mani piene di coriandoli e bombolette di schiuma. Una vera e propria battaglia, con tanti ragazzini letteralmente imbiancati dai continui getti. Numerosi anche i gruppi di maschere a tema. Costumi bellissimi, tanta voglia di allegria, in un pomeriggio vissuto comunque nella massima serenità da tutti i partecipanti.

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Anche ieri la manifestazione è stata assistita dalla clemenza del tempo
Il Carnevale ha fatto il pieno
Oltre ventimila presenti alla sfilata dei carri allegorici
Uno spettacolo | che ha colpito favorevolmente anche la troupe di Rete Quattro - Disagi al traffico per altre iniziative
Anche quest'anno, il Carnevale di Fano si pone in testa alle manifestazioni provinciali in grado di registrare la più alta presenza di pubblico. Fino ad oggi, i tre corsi mascherati che sono stati realizzati in barba ai menagrami e ai detrattori più ostinati della principale iniziativa fanese, sono stati seguiti da oltre 50.000 persone, molte delle quali giunte da località che si trovano fuori regione.
E ancora non è finita, perché, nonostante che secondo il calendario domani sia l'ultimo giorno di Carnevale e i fanesi, ligi alla tradizione, bruceranno il Pupo in piazza, domenica prossima si svolgerà un'altra parata carnevalesca, fornendo l'occasione a chi non ha ancora visto e partecipato allo spettacolo, di usufruire di un'ulteriore opportunità.
Ieri la più bella giornata di febbraio (un mese che secondo le statistiche è il più piovoso dell'anno) ha fatto da cornice alla nuova sfilata di maschere e di carri allegorici, animati da una «Musica arabita» che, pur ancora appiedata, ha dato la carica a tutte le componenti del corso. Per valorizzare la presenza di questo tipico complesso fanese, la cui data di costituzione risale al 1923, è giunto il momento di rimettere a sua disposizione un carro, come si faceva in passato, in modo da riallacciare quel legame tra musica e Carnevale che fa parte della tradizione.
Ieri la sfilata a cui ha partecipato un pubblico «record» di 20.000 spettatori, si è svolta sotto l'occhio delle telecamere di ReteQuattro e, come era accaduto la domenica precedente, quando il corso era stato ripreso dalla Rai, gli operatori sono rimasti impressionati dalla bellezza e dalla imponenza delle grandi costruzioni allegoriche fanesi.
Grande meraviglia ha espresso anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che nella serata di sabato è stato accompagnato dal presidente dell'Ente Carnevalesca Astorre Giacomini a visitare i capannoni del carnevale. L'intento è quello di stabilire un filo diretto tra il bacino d'utenza milanese e il Carnevale di Fano che già vanta proficue relazioni, molto importanti anche dal punto di vista turistico. Formigoni, poco prima, aveva inaugurato la mostra satirico-umoristica allestita da Fano Funny nella saletta comunale di piazza Venti Settembre, in cui sono state esposte vignette giunte da tutto il mondo. A porgere il saluto all'ospite è intervenuto il sindaco di Fano Cesare Carnaroli.
Quest'anno hanno registrato pieno successo anche le feste in maschera: il pienone alla festa dei bambini, organizzata venerdì scorso allo Sport Park, e il Veglione del socio che si è svolto sabato sera all'Hotel Regina di Carignano, ha confermato come nei fanesi sia rinata la passione per il ballo mascherato. Del resto anche sabato, come era avvenuto in occasione del Veglion dla Gluppa, si sono premiati i gruppi i mascherati e il primo premio, un soggiorno per quattro persone in Sardegna, è stato assegnato a una nutrita compagnia che ha rievocato, con simpaticissimi costumi, la «Carica dei 101».
Per l'occasione è stata organizzata anche una lotteria, il cui premio più ghiotto era costituito da una dotazione di getto; dalla possibilità cioè di sfilare sui carri il giorno successivo spargendo dolciumi tra la folla. E il getto ieri, come sempre, ha segnato il momento culminante del Carnevale; quando dai carri, ma anche dalle tribune, sono stati lanciati quintali e quintali di caramelle, cioccolate e altre cose buone. L'allegria che ne è scaturita ha fatto sì che il pubblico tollerasse anche il discutibile uso delle bombolette spray che, anche in presenza di un'ordinanza sindacale di divieto, nessuno ha tentato di reprimere. Il pienone del Carnevale, insieme alla mostra dell'antiquariato e al Joyland aperto ha creato non poche difficoltà alla viabilità con code e rallentamenti lungo la superstrada e all'uscita del casello dell'A14.

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Tra balli canti e maschere il Pupo è finito al rogo
Carnevale in cenere
Il rito purificatore del martedì grasso
Non sono mancate le vibrate proteste dei commercianti per le famigerate bombolette spray con cui sono state riempite di schiuma le vetrine dei negozi
E contro il Pupo che digrignava i denti, getti di schiuma a volontà. I bambini si sono divertiti a lungo ieri pomeriggio a far uso di quelle terribili bombolette che costituiscono la piaga del Carnevale con le quali i ragazzi s'imbrattano, si bagnano vestiti, capelli, sporcano vetrine, serrande, con grande dispetto delle vittime e dei commercianti che, finita la festa sono costretti a compiere una drastica opera di pulizia. Ieri il Carnevale - è il caso di dirlo - è finito in schiuma, pur sotto l'occhio vigile dei tutori dell'ordine, ai quali era pur demandato il rispetto di una ordinanza di divieto che inibisce l'uso delle bombolette. Ordinanza difficile da far rispettare - è vero - ma almeno un tentativo andava fatto, è stato il commento di alcuni operatori commerciali.
Su tutto comunque ha prevalso l'allegria della festa: una piazza Venti Settembre gremita di piccoli e grandi ha salutato il Pupo che veniva sacrificato sul rogo della catarsi: il Carnevale che in uno sprazzo di vitalità si esaurisce in una nuvola di fumo tra il crepitare delle scintille; è la suggestione del fuoco che danza al centro delle piazze al ritmo della Macarena; è la maschera che si distrugge per rivelare l'inconsistenza di quello che c'è dietro: il nulla. Su tutto: la festa, ravvivata dal vin brulé e dalle castagnole offerte dall'Ente carnevalesca, dai ritmi del complesso «Gli amici della notte», dai balli delle compagnie in maschera e dal sorriso stereotipato del «Vulòn».
Così come giovedì grasso al Pincio, ieri, ultimo giorno di Carnevale i fanesi si sono dati appuntamento in piazza, approfittando di un tempo che quest'anno si è rivelato molto amico del Carnevale, sfatando la leggenda che la manifestazione fanese era legata alle ire di Giove Pluvio. Una temperatura quasi mite (nei prati hanno fatto capolino i primi fiori gialli) è stata ulteriormente riscaldata dalle fiamme del rogo carnevalesco, divampate alte, non appena il fuoco di una torcia è stato appiccato alla paglia e alla cartapesta. Ieri mattina è stata anche la giornata in cui una delegazione della Carnevalesca, insieme alla vivace fisarmonica di Pietro Tonelli, si è recata a portare un po' di allegria alle compagnie di anziani della nostra città. Sono stati portati dolciumi e un po' di buon umore a Famiglia Nova, al Cante di Montevecchio e al centro anziani S. Arcangelo e a casa Serena.

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Bene anche l'ultima sfilata
Il Carnevale ha calato il suo poker
Poker del Carnevale di Fano: con la splendida giornata di ieri, ancora più splendida perché nata da una tempesta che ha imperversato sulla città per buona parte della giornata di sabato, si è concluso con circa 10.000 spettatori il programma delle manifestazioni carnevalesche. Nel complesso quattro bellissime sfilate di carri allegorici, gruppi folcloristici, complessi musicali, mascherate, che hanno meravigliato il pubblico per imponenza scenografica, allegria, vivacità, brio e animazione.
Ieri poi il Carnevale ha assunto una connotazione internazionale grazie alla partecipazione delle rappresentanze straniere di Rastatt e di St. Ouen L'Aumon. La prima con le caratteristiche divise giallo nere, la seconda con una fantasiosa mascherata, arricchita da svolazzanti mantelli azzurri.
Apprezzata anche l'esibizione del gruppo «Bacano», costituito da otto splendide ragazze che si sono mosse al ritmo della musica latino-americana. Tra i gruppi che hanno animato il corso mascherato, oltre la compagnia della seconda circoscrizione che ha dato vita a multicolori mazzi di fiori, quale indovinato corteo al Pupo, rappresentante un fioraio, si sono distinti i cicloamatori del gruppo Carboni, indossanti le maschere di Coppi e Bartali che hanno rallegrato l'arrivo dell'ultima edizione del giro d'Italia.
Apprezzata anche la partecipazione della mascherata di Sant'Eraclio, fedelissima al Carnevale di Fano e della Banda di Montemarciano. Anche ieri quindi il percorso era gremitissimo di gruppi, mascherate e naturalmente di carri allegorici, piccoli e grandi, a bordo dei quali è stato espresso un brio animatissimo.
Carnevale di Fano fortunato dunque, anche per numero di presenze, il cui calcolo si può equiparare a quello che ha contraddistinto il crescendo della seconda sfilata. E pensare che poche ore prima una vera e propria tempesta di vento si era abbattuta sulla città, facendo strage di tutti i cartelli pubblicitari che erano stati disseminati sul percorso e sui viali d'accesso. La bora per tutta la notte ha scosso la sede del percorso, costringendo gli operai addetti, ad una lunga veglia per rimuovere gli oggetti pericolanti.
Anche ieri è stato cospicuo il numero di turisti che è stato presente alla manifestazione. Questa volta è stata una compagnia di Pisa ad esternare pubblicamente la propria soddisfazione per la bella festa allestita dall'Ente Carnevalesca. Dopo un periodo di critiche finalmente ecco arrivare qualche elogio.



Cronaca del 1998
La statua della Fortuna ricoperta con il tulle
FANO - A qualcuno il «travestimento» della fontana di piazza in occasione del Carnevale non è proprio piaciuto tanto - si mormora - da chiedere l'intervento della Soprintendenza ai Beni Monumentali. Il tulle colorato che avvolge statua e fontana è stato percepito come inadatto e antiestetico. Chissà quale atteggiamento assumerà la Soprintendenza? Se deciderà di ignorare la «carnevalata» o se ordinerà la smobilitazione.

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IERI MATTINA E' PARTITO «ARLECCHINO» CON MARTA FLAVI, LA MUSICA ARABITA E LE MASCHERE
Questo carnevale è un treno in marcia
Ha toccato i centri colpiti dal sisma per chiudere la corsa a Roma. Domenica la prima sfilata con alcuni carri-novità
FANO — Ieri sul treno «Arlecchino» partito per Roma per promozionare il Carnevale, con soste ad Ancona, Fabriano e Foligno pro terremotati, gli unici non in maschera erano il sindaco Cesare Carnaroli (giustificato) accompagnato dagli assessori Auspici e Santinelli, la presidente dell'Ente Manifestazioni Catia Amati (non giustificata) e il pendolino: con tanti treni dipinti a murales che ha le Ferrovie, proprio uno pulito lo chiamano Arlecchino? Erano invece in tono con il Carnevale anche Marta Flavi con un giubbotto multicolorato e Alberto Berardi (che accompagnava due classi del «Battisti»), in sciarpa e maxi farfalla rosse. Sul treno anche la Musica Arabita che festeggia i suoi 75 anni: lunedì si era esibita con successo in Tv ad Uno Mattina e sarà certamente una delle protagoniste del carnevale che però, in questa edizione, perde un suo «pezzo» importante, il Pupo.
Sembra che non si sia trovato nessun carrista che aveva il tempo di realizzarlo mentre di «personaggi» cui riferirlo ce ne sarebbero stati ad iosa, anche locali. Comunque il 24 febbraio in piazza un vecchio pupo si brucerà egualmente. Intanto i carristi lavorano febbrilmente (il primo Corso Mascherato è domenica) al completamento dei carri allegorici, tutti nuovi quest'anno. «Bentornata Olimpia, è tanto che ci mancavi» è il carro di Riccardo Deli, con al centro Atena e il Partenone; la bionda sexy della Dreher spicca nel carro di Giovanni Sorcinelli e Giorgio Barcelli «Ein ... Zwei... Dreher»; Don Chisciotte e Picasso, mano nella mano ispirano il carro di Hermes Valentini «Rapsodia Spagnola» mentre è un gigantesco tamburo il soggetto attorno al quale si sviluppa il carro dei Pacassoni «Ciao Ciao Carnevale d'Europa», che avrà anche una bella mascherata a piedi. Le altre due mascherate sono «Avanti miei Prodi» di Bruno Secchiaroli, Filiberto Trasucci e Carlo Baldini (leggi Gimarra) e «Follie francesi» di Ruben Mariotti (leggi Laboratorio Geniale e 2a Circoscrizione). Accanto ai 4 carri di 1a categoria, quelli di 2a: «Il Carnevale di Fano entra in Europa» e «Lo spettro della monarchia» con Carlo d'Inghilterra in veste di fantasma ed improbabili Spice Giris, entrambi di Ruben Mariotti, Igino Simoncini e Valentino Massaretto. Se n'è aggiunto a sorpresa un terzo, che farà anche la sfilata della luminaria: è un carro di m.l0x3 intitolato «La strada per i Mastrich» dove la città olandese diventa i «mastricci» alla fanese. Il carro è stato realizzato dal Motor Club «Lucio Ricci» che ha dato prova di spirito civico e carnevalesco.

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Successo della prima sfilata dei carri a Fano: battuta anche la pioggia
Quindicimila per "Re Carnevale"
Folla festante, applausi a Ela Weber. E un fuori-programma: il sindaco colpito da uova e farina
Re Carnevale batte Giove Pluvio 1 a 0. La tradizionale pioggia, caduta in mattinata, ha causato qualche problema: carri smontati e rientrati in fretta nei capannoni, poi riportati fuori e rimontati, prima sfilata partita con 45 minuti di ritardo e senza i carri più grandi, ma alla fine il Carnevale di Fano ha vinto. Circa 15.000 persone sul percorso, per nulla impazientite per il ritardo e la mancanza di animazioni che colmassero l'attesa. Piccoli nei in un esordio Ente Manifestazioni - Carnevalesca buono, fortunato e foriero di grandi speranze. Sfortunato invece l'esordio del sindaco Cesare Carnaroli su un carro (il più bello, e non solo perchè c'era l'applauditissima Sellerona): centrato in pieno da un sacchetto con uova e farina, giaccone rovinato. Ela Weber, dotata di visiera antigetto, lancia e riceve baci e si diverte tantissimo: "Bellissimo, fanesi simpatici, tornerò a Fano questa estate". Carri allegorici: per la grande aquila ed il gran movimento, ha riscosso molti consensi "Ein ... Zwei ... Dreher" di Giovanni Sorcinelli-Giorgio Barcelli; ma applausi pure per tutti gli altri, anche per le coreografie ed il ritorno sopra alcuni di orchestrine. Erano: "Bentornata Olimpia, è tanto che ci mancavi" di Riccardo Deli; "Rapsodia Spagnola" di Hermes Valentini"; "Ciao Ciao Carnevale d'Europa!" dell'équipe Pacassoni; "Il Carnevale di Fano entra in Europa" e "Lo spettro della monarchia" entrambi di Mariotti-Simoncini-Massaretto; "La strada per i Mastrich" del Motor Club "Lucio Ricci" di Fano. Belle le grandi mascherate: "Ciao Ciao Carnevale d'Europa" dei Pacassoni, "Avanti miei Prodi" di Secchiaroli Trasucci-Baldini, "Follie francesi" di Bruno Mariotti e "Nuova Italia per l'Europa", simpaticissimi "bambini" con girelli, tricicli e pallottolieri. Hanno aperto e chiuso due bande quasi in fotocopia per divise, strumenti e musica, la Musica Arabita di Fano e "La Matta" di San Costanzo. Getto abbondante, come promesso, anche se non si è fatto in tempo a caricare tutti i 40 quintali di dolciumi annunciati. Sarà per domenica prossima.

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Un pubblico record al Carnevale fanese per il secondo corso mascherato
Un "serpente" di 30.000 persone
Merito del bel tempo, ma anche di una capillare promozione
Tanta gente così, al carnevale di Fano non s'era mai vista. O meglio, non s'era vista da molti anni, nemmeno quando Giove Pluvio è stato particolarmente benigno. Una "primavera" così precoce ce la ricorderemo per un pezzo, insieme all'allegria, all'animazione e alla vivacità che hanno caratterizzato la sfilata di ieri. Ma non tutto è stato merito del bel tempo. L'intensa opera di promozione che quest'anno è stata fatta dall'Ente manifestazioni, affidando l'immagine del carnevale di Fano a personaggi assai noti al pubblico televisivo e i messaggi indirizzati per prima cosa ai fanesi, hanno prodotto i loro risultati, conseguendo un consuntivo che ha centrato i suoi obiettivi; e siamo solo agli inizi del nuovo corso. Anche se è sempre difficile fare i calcoli a colpo d'occhio, gli organizzatori hanno calcolato le presenze tra i 25.000 e i 30.000 spettatori. Un serpentone enorme che si animava, con flussi e riflussi, contorcendosi, sobbalzando, dilatandosi e raggruppandosi per tutto viale Gramsci, riempiendo il largo di Porta Maggiore e ogni imbocco delle vie laterali. Per la grande affluenza di persone sulle direttive di grande comunicazione, alcune porte sono rimaste senza biglietti, avendo esaurito tutte le scorte e così è stato sui palchi e sulle tribune, dove eccezionalmente è apparso il cartello di tutto esaurito.
E lo spettacolo non è stato al di sotto delle aspettative: soprattutto il getto è apparso più generoso del solito, piovendo tanto sui box, da cui in gran parte, poi, ricadeva sulla folla, quanto sulla gente che faceva ala al passaggio dei carri allegorici. Ospite d'eccezione: Walter Nudo, insieme a Catia Amati nelle vesti di Grimilde, la regina cattiva di Biancaneve; entrambi sono stati bersagliati dal pubblico con un nutrito lancio di dolciumi, sul carro "Ein... Zwei... Dreher" che con nuvole di spuma traboccanti da enormi bicchieri di birra, simboleggiava la Germania, nella parata dei carnevali d'Europa. Vivacissimi sono apparsi i 50 pulcinella di "O' Revotapopolo" che, provenendo da Angri, in provincia di Salerno hanno portato al carnevale di Fano l'allegria della musica partenopea. Gli hanno fatto eco i nostri gruppi della Musica Arabita e della Matta di San Costanzo, con un maestro che ha diretto il complesso a suon di... pattini.
Sotto il sole di ieri le grandi scenografie dei maestri carristi sono apparse ancora più belle. Pietro Pacassoni, autore insieme ai figli e ai nipoti di "Ciao ciao carnevale d'Europa" ha festeggiato il suo compleanno. Deli è stato ammiratissimo per il suo Partenone contornato da atleti e vivacissimi Euzoni, così come Valentini per la sua "Rapsodia Spagnola" e il trio Mariotti, Simoncini, Massaretto per i due carri di seconda categoria: "Il carnevale di Fano entra in Europa" e "Lo spettro della Monarchia". La sfilata è apparsa inoltre gremita di mascherate e punti spontanei d'attrazione; non sono mancati quadretti simpaticissimi, che hanno mitigato con un tocco di poesia, la frenesia della festa: come due maschere che su un balcone dietro la torretta della direzione, cariche d'anni e di capelli bianchi, hanno ballato per ore tra una pioggia di... baci e di altre dolci delizie.

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Protestano i bimbi "oscurati" dal Carnevale dei grandi
FANO — Mentre il Carnevale di Fano fa registrare, anche nella terza sfilata, un ottimo numero di spettatori (20.000)arriva una protesta indirizzata all'Ente Carnevalesca ed al Laboratorio «Fano la città dei bambini». Riguarda le festa del giovedì grasso del Carnevale di Fano ripresa in diretta da «Verissimo» di Canale 5 per la quale scrivono le insegnanti della scuola elementare «Luigi Rossi» i cui bambini partecipavano con una mascherata sul tema «Carnevale in Europa»: «Mancava un percorso protetto per i bambini che si sono trovati a sfilare in mezzo alla confusione, ai ragazzi che correvano, alla gente che spingeva e addirittura alle automobili.
Al Pincio ci siamo trovati ammassati con la difficoltà a gestire le strutture da noi costruite; inoltre, per quanto riguarda la diretta televisiva, abbiamo potuto constatare che, come sempre, è stata premiata la vanità degli adulti e non l'operosità e la spontaneità dei bambini. Considerato che il fatto di essere protagonisti e non spettatori di una festa dedicata a loro rappresenta un momento di reale ed attiva partecipazione alla vita della città, meglio di tanti vuoti discorsi e progetti spesso utopistici, confidiamo nella vostra sensibilità perché il prossimo anno tutto si possa svolgere nel migliore dei modi». Giuste rimostranze: perché non mostrare e far parlare dei bambini in maschera invece di uno sconosciuto adulto che ha favoleggiato di antichi e mai avvenuti lanci di «trippe e pezzi di dolce»? Speriamo che i bambini abbiano spazio oggi, con la grande festa che si tiene dalle ore 15 in piazza Venti Settembre per il martedì grasso e che si concluderà con il rogo del Pupo. Festa di carnevale anche al Miu Miu' che vedrà la partecipazione di Leone di Lernia.

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IL BILANCIO/MANIFESTAZIONE RILANCIATA: INCASSATO QUASI UN MILIARDO
Un Carnevale bello e fortunato
Decisiva la rinnovata promozione e il bel tempo. E ora si punta sul ritorno della Fano dei Cesari
FANO — Dopo il festoso ammaina bandiera del Carnevale di Fano si apre il tempo dei consuntivi: uno è già chiaro e delineato, la manifestazione è stata rilanciata, e alla grande; l'altro è da farsi, ed è quello economico. Sulla rivitalizzazione del Carnevale di Fano non ci sono dubbi: l'Ente Manifestazioni, e la Carnevalesca come braccio operativo (non dimenticando l'accresciuto impegno finanziario del comune), hanno fatto le cose a puntino; qualche carenza resta ma è indubbio che su molti versanti i risultati sono stati positivi: la promozione, la presenza sulle televisioni e sulla carta stampata, il ripreso rapporto con la Perugina che ha portato ad un getto senza precedenti, il nuovo entusiasmo dei carristi per ricordare quelli principali. Ed a Catia Amati ha sorriso anche la fortuna: se la memoria non ci inganna mai si erano avute quattro sfilate con il sole ed una temperatura quasi primaverile. Come siano andate le cose sul piano economico lo sapremo fra qualche giorno, ma qualche dato positivo già affiora: discrete risposte da quell'imprenditoria locale più volte sollecitata dal sindaco a sostenere iniziative cittadine e soprattutto un incasso complessivo per i Corsi Mascherati che dovrebbe aggirarsi sui 500 milioni, vale a dire attorno al 40% di copertura della spesa. Tanto per fare un esempio gli incassi del Violino e la Selce (1/10 di spettatori rispetto a quelli del Carnevale) non arrivano al 12 della spesa! Dopo il rilancio del Carnevale, quello della Fano dei Cesari: domenica, sfilando vestita da Messalina, la presidente dell'Ente Manifestazioni Catia Amati ha ribadito il messaggio lanciato da queste colonne. Il rilancio della Fano dei Cesari, apparentemente più facile di quello del Carnevale, non esistendo concorrenza, può rivelarsi più diffìcile per alcuni ostacoli più artificiali che naturali che si intravedono. Resta però, oltre che un obiettivo statutario dell'Ente Manifestazioni, un obiettivo logico, Fano dei Cesari traino per il carnevale invernale e viceversa. Gli entusiasmi che già affiorano fra quanti furono protagonisti della bella invenzione della Confesercenti, sono incoraggianti. Si potrebbe ricominciare con tre giornate: una con films, spettacoli e mostre (e magari una visita virtuale alla Basilica di Vitruvio) su Roma antica e Fano Romana; una con le sfilate in costume e la corsa delle bighe; una con cene e musica sulle spiagge e nei quartieri.

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Sfuma la sede per i capannoni
FANO — Sfuma la possibilità di avere nel giro di un anno nuovi capannoni per i carri del carnevale ed un nuovo parcheggio là dove ora sorgono quelli vecchi. Alla gara indetta dal comune, come è noto, parteciparono solamente due concorrenti: ma per uno la zona proposta era oltre il massimo di 3 km dal circuito di viale Gramsci imposti dal bando: l'altra offerta (ex Scac) era in posizione ideale, ma i 1.500 milioni del comune si sono rivelati del tutto insufficienti rispetto alle necessità di riconversione della struttura. Un brutto colpo per le speranze che si riponevano in locali più adatti ad ospitare il lavoro dei carristi e magari anche corsi di formazione nella lavorazione di vetroresina e cartapesta.



Cronaca del 1999
La prima sfilata dei carri allegorici rinviata per il gran freddo
La «Merla» ferma il Carnevale
La manifestazione sarà recuperata il 28 febbraio
Niente Carnevale ieri a Fano: la prima sfilata dei carri allegorici è stata annullata a causa del maltempo, ma il numero delle manifestazioni in programma non subirà variazioni, in quanto è stato aggiunto un nuovo corso mascherato per il 28 febbraio.
Quindi gli appuntamenti che caratterizzeranno gli aspetti salienti della festa: ovvero le tradizionali sfilate in maschera, si terranno il 7, il 14, il 21 e il 28 febbraio. La decisione è stata presa ieri mattina, in seno all'Ente Manifestazioni, dalla presidente Catia Amati, sentiti i carristi e i consiglieri della Carnevalesca, dopo aver fatto un sopralluogo lungo il percorso. La situazione ambientale è stata verificata meticolosamente sia nei suoi effetti locali, sia nelle condizioni che caratterizzavano il tempo nell'entroterra e nelle regioni vicine; ma ciò che è apparso risolutivo sono stati gli insostenibili rischi provocati dal vento che con le sue raffiche poteva provocare danni alle sovrastrutture dei carri.
Il timore era che i «pupi» più alti, alcuni dei quali sono di gigantesche proporzioni, potessero staccarsi dai loro supporti e precipitare sulla folla, anche se il pubblico, a causa del freddo, non sarebbe stato comunque numeroso. Secondo l'esperienza degli addetti ai lavori i punti più pericolosi sono sempre costituiti dagli incroci di viale Gramsci, dove si svolge il corso mascherato, con le traverse che salgono dal mare, veri e propri canali diretti dove si infila la bora e dove le raffiche si fanno più veloci dopo aver imboccato le strettoie degli stradini.
Niente corso mascherato, dunque, e niente Pamela Prati che, dal palco della direzione e su uno dei carri avrebbe dovuto vivacizzare l'allegria dei fanesi. Dopo il forfait di Marta Marzotto, che comunque dovrebbe essere presente a Fano per il veglionissimo del 13 febbraio, questa è la seconda iniziativa promozionale che non riesce ad andare in porto. Quasi per esorcizzare la mala sorte, ieri nel pomeriggio, si è provato ugualmente a evocare l'atmosfera del Carnevale, organizzando una festa in maschera in piazza Venti Settembre, dove contro il freddo si è fatto ricorso all'antico ed efficace rimedio del vin brulé, che oltre a provocare calore, ha rallegrato gli animi. Il prossimo appuntamento è per sabato, quando alla Rocca Malatestiana verrà inaugurata la mostra di Mark Kostabi.

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Il carnevale di Fano - Tutti avvinghiati alle conturbanti Tagli e Badescu. Ma il getto lascia un po' a desiderare
Assalto ai carri ... in 20mila
FANO - La prima sfilata del Carnevale di Fano è un pieno annunciato, per la gioia del cassiere. E vale anche come antidolorifico per la presidente dell'Ente Manifestazioni Catia Amati (dolorante per una caduta), e per l'ennesima sconfitta del Fano.
Oltre ventimila persone su viale Gramsci e sul circuito del Pincio, tribune gremite, allegria favorita anche dal bel tempo, da un gruppo d'animazione simil-brasiliano sulla torretta della direzione e naturalmente dalla Musica Arabita, sempre pimpante. Tanti forestieri presenti (marchigiani, romagnoli, umbri) sicuramente più numerosi dei fanesi: segnalati gruppi dl Pordenone, Milano e Napoli. Consensi per il Carnevale ed entusiasti per lo spettacolo e la gente anche Mark Kostabi (che sabato ha inaugurato una sua mostra alla Rocca Malatestiana) e le tre "madrine" che sfilavano sui carri, per l'ammirazione soprattutto del pubblico maschile: le belle Simona Tagli e Ramona Badescu e la sempre avvenente Corrinne Clery. Se la Tagli ha riservato le sue grazie al sindaco, che le era a fianco sul carro di Deli, la Badescu è stata spesso avvinghiata da un "diabolico" Nino Bonazzelli nonostante la sorveglianza del diavolo Gianfranco Mazzanti. La Clery aveva a fianco Catia Amati con la nuova maschera del Carnevale e gambaletto di gesso. Per i fanesi qualche delusione, non tanto perché mancavano le "influenzate" Pamela Prati e Natalia Estrada (la prima era a "Buona domenica"): mancavano anche le tre annunciate mascherate della Scuola della Cartapesta e le due del Laboratorio Geniale (Topolino apprendista stregone) e di Riccardo Deli (l'oroscopo cinese) erano belle ma non coinvolgenti; c'erano anche due gruppi in sfilata estemporanea più da sagra di paese che da Carnevale di Fano.
Ma è stato soprattutto il getto, che è poi la prima attrattiva del nostro carnevale, a non essere così abbondante come promesso. Un carro ha terminato i dolciumi a metà del giro di ritorno, un altro aveva solo due postazioni per il getto, ma sul retro: i carristi, bravi per tutto il resto, non tengono più conto di questi importanti "accessori" nei loro carri. Qualche spettatore ha protestato dicendo di aver raccolto cioccolate scadute: ma ciò accade da qualche anno ed il getto dalle tribune non è controllabile. La palma per il getto più abbondante spetta senz'altro al carro di Riccardo Deli "S'accomodi presidente, le faremo... il mazzo", mentre è stato quasi unanime il giudizio sul carro più bello, per pupi, colori, coreografie: quello firmato dal trio Mariotti-Massaretto-Simoncini "Quel diavolaccio di un Fausto"; per coreografia e mobilità si è distinto anche il carro "AbracaViagra" di Hermes Valentini, assente alla sfilata per un infortunio, mentre Alfredo, Gorgio e Pietro Pacassoni nel loro "Alla Corte dei Malatesta: il mago Merlino predice... " hanno puntato sul grande pupo del mago, i costumi medioevali e persino un narratore. La sfilata si è chiusa con l'applaudito giro della "luminaria" ed i fuochi artificiali; subito dopo la migrazione dei giovani verso il Palajoyland per il concerto di Biagio Antonacci.

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Le sfilate, un toccasana per il turismo
L'associazione Alberghi consorziati della riviera di Fano, Torrette e Marotta, testimonia il positivo approccio al carnevale 1999: l'appuntamento alla sfilata di domenica scorsa, risulta essere stato raccolto principalmente dal turismo privato (famiglie e gruppi di amici), in prevalenza provenienti dalle regioni Lombardia, triveneto, Lazio e Campania, i gruppi più sostanziosi risultano aver prenotato soggiorni alberghieri in vista delle prossime sfilate: quella del 14, infatti, cadendo negli ultimi giorni di carnevale e associando ad esso la festa di San Valentino. risulta essere la più attesa. L'associazione prevede un considerevole aumento di turisti che, grazie al veglione di sabato e alle altre iniziative collaterali, permarrà in città per più giorni. Già le prenotazioni acquisite rivelano un dato di oltre 500 presenze. A supporto di quanto la città sta investendo nel carnevale, l'associazione stessa si è prodigata nello svolgere un'attività promozionale su tutti i canali turistici che vedono impegnati gli albergatori fanesi.

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La sfilata dei bambini in maschera per il Giovedì grasso
In festa tra neve e coriandoli
Tra un batuffolo di neve e una manciata di coriandoli si è svolta ieri in piazza la festa del giovedì grasso, un'iniziativa interamente dedicata ai bambini. Particolarmente festosa è stata la partecipazione delle scuole che per l'occasione hanno preparato mascherate e un piccolo carro carnevalesco, anch'esso ispirato al tema della magia. «Magica Bi, magica Bu» è stato il titolo di questa allegra scenografia allestita dagli alunni, dalle insegnanti e dai genitori dei bambini che frequentano la scuola elementare di Centinarola. Particolarmente allegre e vivaci sono apparse anche le mascherate, realizzate dalla scuola elementare Luigi Rossi che hanno coinvolto tutte le classi, ciascuna svolgendo una variazione sul tema: numeri, colori, fantasia, divertimento e didattica si sono intrecciati in un modo assai creativo. Alla festa è stata presente anche la presidente dell'Ente manifestazioni Catia Amati, indossante la nuova maschera del Carnevale di Fano. Oggi un nuovo appuntamento per i più piccoli si svolgerà al Palajoyland, a partire dalle 15.30. Si tratta del noto «veglione» dedicato ai bambini che quest'anno è stato denominato «Bulli e Pupe»

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Malgrado il freddo oltre diecimila persone presenti alla sfilata
Le Veline scaldano il Carnevale
Ospiti del corso anche i bimbi della ex Jugoslavia
Molte le novità al secondo corso mascherato del Carnevale di Fano che ieri, sfidando il freddo, ha radunato ugualmente migliaia di persone. Non c'era il pienone della domenica precedente, quando le condizioni del tempo erano ideali, ma la manifestazione ha manifestato ancora la sua forza d'attrazione. La presenza del pubblico è stata calcolata tra le 11 - 13.000 persone, ma come sempre il responso definitivo lo dirà il cassiere dell'Ente Manifestazioni non appena fatti i conti.
Ospiti d'onore sono state le Veline di "Striscia la Notizia", Marina e Roberta, che sul carro di Riccardo Deli "S'accomodi presidente, le faremo il mazzo", hanno contribuito al brio, animato da un folto gruppo di giullari. Altra ospite d'onore è stata una splendida Barbara Bouchet che ha fatto parte della corte dei Malatesta del carro dell'équipe Pacassoni. Valentini, invece sul suo "Abracaviagra" ha ospitato il giornalista della Rai Stefano Ziantoni e Annalisa Manduca. Infine alla ribalta anche Alessandra Canale, la splendida annunciatrice Rai. Folta anche la schiera dei sosia che, la sera precedente hanno animato il veglione al Palajoyland: sia sul carro di Mariotti, Massaretto, Simoncini, dedicato a quel diavolaccio di un Fausto, sia sugli altri, sono apparsi addirittura Elton John e Richard Gere.
Ieri sono apparse per la prima volta anche due mascherate realizzate dagli allievi della neonata scuola della cartapesta: "Time Out" di Casalini, Isotti, Serfilippi, che hanno realizzato degli splendidi personaggi double face, splendenti d'oro e d'argento e "Cavoli vostri" di Loi, Santori e Traetto, tre ragazzi che hanno riprodotto addirittura una immagine arcimboldesca.
Nutrita anche la partecipazione delle mascherate realizzate dalle scuole, che grazie alla presenza dei bambini di Stolac e di Mostar, ospitati dalla "Fabio Tombari" di Bellocchi, hanno assunto un particolare significato. Fanesi e Slavi, cattolici e mussulmani hanno raccontato una bella fiaba, popolata da personaggi dei boschi, da re, principi, draghi, araldi e nobili di corte. Applaudita anche la mascherata della scuola di Centinarola-Pastrengo che intonandosi al tema della sfilata ha fatto sfilare maghi, maghetti e babau.

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Il divieto non ferma le bombolette
Il Comune ha dichiarato guerra alle bombolette spray, che falcidiano vetrine e vestiti. Il sindaco ha firmato l'ordinanza con cui fino al 28 febbraio prossimo, ultima sfilata di carnevale, proibisce su tutto il territorio comunale l'utilizzo delle bombolette, spray contenenti sostanze filanti e schiumogene. Il divieto è entrato in vigore da ieri ultimo giorno ufficiale di carnevale caratterizzato dalla grande e divertente festa in piazza Venti Settembre che ha avuto come protagonisti centinaia di bambini ed è culminata con il tradizionale «Brucian el Pup» e il suggestivo spettacolo pirotecnico. Nonostante l'ordinanza anche ieri pomeriggio le bombolette spray hanno impazzato, e sono state fra le protagoniste della manifestazione insieme alla musica e ai balli proposti dalla banda del Vallato e dal complesso Ghost Note. Nei giorni scorsi il centro è stato invaso da un vero e proprio mare di schiuma prodotta dalle bombolette, contenenti clorofluorocarburi che possono arrecare fastidio e risultano potenzialmente pericolose in quanto composte da gas facilmente infiammabili. Soprattutto le vetrine dei negozi e dei bar sono state sommerse dalla sostanza schiumogena, causando diverse lamentele fra gli esercenti. Adesso sarà compito dei vigili urbani controllare il rispetto dell'ordinanza. Intanto il carnevale di Fano viaggia anche su Internet, e da quest' anno la manifestazione ha un sito tutto suo, realizzato dalla Sestante e che nel mese di gennaio ha registrato ben 2.360 accessi, fino ad arrivare alle 2.550 visite solo nelle prime due settimane di febbraio.

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Volantinaggio di protesta degli oppositori della multinazionale Nestlè
Boicottano il getto di carnevale
«Non mangiate quei dolciumi»
Un nuovo boicottaggio , questa volta "soft", dei prodotti Nestlé ha come scenario le dolci sfilate del carnevale di Fano in programma domenica 21 e 28 febbraio. Stavolta gli oppositori della multinazionale hanno preso di mira il lancio di dolciumi e caramelle dai carri allegorici, diffondendo un volantino fra i bambini e gli adulti che hanno fatto a gara per accaparrarsi i cioccolatini.
«Sappi- recita il volantino - che le cioccolate che hai tanto faticato per raccogliere da terra o per prendere al volo sono buone, sono gratis, ma sono della Perugina-NestIé. Fin qui nulla di strano, se non fosse che anche per colpa di questa multinazionale, maggior produttrice e importatrice di latte in polvere, muoiono un milione e mezzo di bambini all'anno, perché le loro mamme sono state convinte a non allattarli più al seno. Non ti rendere complice di questo crimine, rifiutati di comprare i prodotti Nestlé».
Il messaggio è firmato dalla Rete italiana boicottaggio Nestlé, dal Crik, il Collettivo rivoluzionario Kulturale e dal Circolo Culturale «Napoleone Papini». «Approfittiamo del fatto che nella nostra città - spiega un comunicato stampa inviato agli organi di informazione accusati di «ignorare questa tragedia quotidiana» - ci sono tante persone in più, accorse per le sfilate dei carri, per informarle e cercare un aiuto. Scusate se dopo un periodo di giochi ricordiamo queste morti poco allegre, ma credeteci, preferiremmo davvero evitarlo».

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Ente manifestazioni e Perugina reagiscono aumentando il getto
Dolciumi sugli eco-terroristi
Così il Carnevale risponde alle minacce di boicottaggio
Una postazione mobile aggiuntiva per la sfilata di domani consentirà di soddisfare le ulteriori aspettative degli spettatori
Nessuno si aspettava un atto da parte degli eco-terroristi al Carnevale di Fano, che è una manifestazione estremamente popolare, il cui rapporto con la Perugina vanta oltre mezzo secolo di età. Ieri mattina, non nascondendo il proprio rammarico per un'iniziativa che si contrappone ai tentativi di rilanciare i corsi mascherati fanesi e con essi l'immagine della città a livello nazionale, la presidente dell'Ente manifestazioni Catia Amati ha respinto ogni provocazione. Stupisce comunque che tra i firmatari del volantino che costituisce in pratica un invito a boicottare il getto del Carnevale vi siano anche circoli culturali fanesi che in passato hanno dimostrato di essere legati alle iniziative più popolari. Le ragioni del boicottaggio, com'è noto, fanno riferimento al fatto che la Nestlé, divenuta proprietaria dell'azienda umbra, produce anche quel latte in polvere che, usato impropriamente, avrebbe determinato il decesso di molti bambini del terzo mondo. «Più che preoccupati per questa iniziativa, siamo dispiaciuti - ha detto Catia Amati - che venga utilizzato il Carnevale per rilanciare un messaggio di per sé drammatico.
Il problema che esso solleva è certamente importante, ma riteniamo del tutto ingiusto che venga utilizzata una festa, dedicata soprattutto ai bambini, per far discutere dell'argomento. Noi speriamo che il pubblico capisca i nostri sforzi e ci stia vicino. Tantissime persone si stanno impegnando seriamente perché il Carnevale di Fano si riappropri dei suoi antichi splendori. Il compito non è facile e certo è che questi attacchi inattesi non fanno altro che danneggiare la città intera». Voi per reazione avete preparato qualche sorpresa per domani? «Sì, certamente: getteremo di più. Il nostro matrimonio con la Perugina proprio quest' anno è stato rafforzato con nuovi motivi d'intesa e vogliamo dimostrare che il sodalizio ha tutte le possibilità di durare per tanti anni ancora». Già il pubblico che è stato presente alla sfilata dei carri allegorici di domenica scorsa non ha mancato di esprimere la sua soddisfazione per l'abbondanza del getto, ben superiore alla domenica precedente. Per domani si parla addirittura di una postazione mobile aggiuntiva, con la quale l'Ente manifestazioni e la Perugina intendono reagire alle minacce degli eco-terroristi.

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Una lettera aperta «alla città dei bambini»
«Non siamo ecoterroristi e cerchiamo un dialogo»
Sul «boicottaggio Nestlé» replicano Crik, Collettivo Rivoluzione Kulturale e il circolo Napoleone Papini. «Anzitutto non siamo nè terroristi nè eco-terroristi. Terrorista è chi uccide, noi stiamo dicendo che milioni di bambini vengono uccisi dagli interessi economici. Solo per questo abbiamo deciso di cogliere l'occasione per informare. Il volantino che abbiamo consegnato è semplicemente informazione e, per quanto drammatica essa possa essere, è la cruda realtà dei (mele)fatti, documentati anche dai dati dell'Oms e dell'Unicef. La storia del panettone è tutta un'altra cosa; uno dei firmatari del volantino in questione è la Rete italiana boicottaggio Nestlé, la quale si è dissociata completamente da quest'azione condotta da altri e per altri motivi.
Con il nostro volantino non ci siamo assolutamente schierati contro il carnevale. Ci spiace che ci abbiano dipinti come sabotatori. Abbiamo sempre pensato che il carnevale debba essere un momento di gioia e di festa per grandi e piccini, siano essi di Fano che di fuori. Ci sentiamo solo in obbligo di informare dei soprusi che questa multinazionale perpetra nei paesi del sud del mondo. (Purtroppo si stima che 4000 bimbi al giorno muoiano a causa della promozione del latte in polvere, del quale la Nestlé è la maggior produttrice ed esportatrice). Così come non vogliamo che la Nestlé fallisca, ma che modifichi alcuni suoi comportamenti, allo stesso tempo non vogliamo rovinare l'immagine del carnevale. Vogliamo informare e aprire un dialogo, senza sfidare nessuno, perché pensiamo che si tratti di un problema che interessi tutti, perché insieme potremmo dare una speranza di vita a questi bambini. Pensiamo che chi ama il carnevale dovrebbe amare i bambini di tutto il mondò. Perché Fano, che si definisce città dei bambini, proprio in una festa dedicata anche a loro, non dovrebbe considerare quelli più sfortunati che sono la maggioranza nel mondo?»

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Presenze valutate intorno alle 30 mila persone
Un pubblico record alla sfilata dei carri
Record di presenze ieri al Carnevale di Fano, dove non si è mai visto un getto cosi abbondante. Nonostante che, grazie alla bella giornata e al clima particolarmente mite, siano state presenti circa 30.000 persone, nessuno è rimasto a mani vuote. Non solo dai carri allegorici sono stati lanciati sulla folla quintali e quintali di dolciumi, ma la sfilata è stata chiusa eccezionalmente da un camion scoperto che ha regalato al pubblico tantissime «emozioni»; inoltre baci e sorrisi, insieme alla sua simpatia, ha distribuito copiosamente Marisa Laurito, ospite del Carnevale così come lo sono stati gli ammiratissimi ragazzi della «Compagnia delle Indie» che hanno scatenato l'entusiasmo delle adolescenti, particolarmente nutrita è apparsa la sfilata, animata anche dalle creazioni degli allievi della scuola della cartapesta. La novità è stata costituita dalla mascherata «Pim Pum Pal» di Conti, Patrizi e Perugini, che hanno subito mostrato di saperci fare con la modellazione e i colori, ma quello che più colpisce di questi ragazzi, cui i mastri carristi affidano il testimone del futuro del Carnevale, è lo spirito creativo, ricco di fantasia e capacità artistica. Della scuola fanno parte Canalini, Isotti e Perugini che grazie all’assistenza tecnica di Angherà e Corraducci hanno realizzato la mascherata «Time out» e Lai, Santoro e Traetto, autrici di «Cavoli Vostri».
Festeggiati dal pubblico i gemelli francesi di St. Ouen l’Aumone, che sono sfilati con una parata di candeline di cartapesta da loro stessi realizzate; ammirati, inoltre i Friends con la loro Armata Brancaleone e la Banda Bassotti interpretata dai commercianti fanesi. Del corteo hanno fatto parte inoltre i Bicicli di Fermignano, La musica Arabita, le maschere di Piccinetti, il Laboratorio geniale e i quattro mastodontici carri allegorici ammiratissimi dalle migliaia di turisti che hanno partecipato alla manifestazione.

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Bisogna far rispettare l’ordinanza sulle bombolette spray
Non sommergiamolo di schiuma
La nuova ordinanza che il sindaco ha emesso il 16 febbraio scorso per vietare l'uso delle bombolette spray contenenti sostanze schiumogene, rischia di finire nel gruppo di quelle che non sono mai state rispettate dai cittadini, come quella che fa divieto agli automobilisti di sostare con il motore dell' autovettura acceso, come quella che vieta il volantinaggio o impone ai proprietari di cani di raccogliere gli escrementi prodotti dai loro animali o come quella che dovrebbe impedire ai tir di attraversare il nucleo urbano: tutte disposizioni di valore emblematico che dimostrano da parte degli amministratori sensibilità verso l'esigenza di tutelare l'ambiente, ma che hanno dimostrato di determinare pochissimi effetti pratici; anzi, praticamente nessuno.
I vigili urbani, pronti da qualche tempo a estrarre il libretto delle multe per sanzionare anche la più piccola infrazione al traffico, non sembrano mostrare altrettanta attenzione nel far rispettare il dispositivo di dette ordinanze che, peraltro, pochissimi cittadini conoscono. Martedì scorso, ultimo giorno di Carnevale e giorno stesso della emissione della nuova ordinanza sull'uso delle bombolette (la quale non fa altro che ribadire le disposizioni di un analogo provvedimento precedente), il più diffuso divertimento praticato dalle centinaia di ragazzi presenti alla festa in piazza, è stato quello di far uso di sostanze schiumogene e filanti.
I vigili, a parte una scarsa determinazione nel reprimere il comportamento, non sarebbero nemmeno riusciti, se avessero voluto, ad arginare il fenomeno, tanto questo era esteso e coinvolgeva un numero altissimo di giovani. Molti cittadini si chiedono perché non si vieta, per ragioni di sicurezza, visto che le bombolette contengono gas facilmente infiammabile, la vendita delle stesse o al limite l'ingresso degli ambulanti nel circuito carnevalesco. Fare appello alla sensibilità dei venditori o degli acquirenti non basta, occorre un provvedimento più incisivo. Il Carnevale di Fano non può permettersi il lusso di far naufragare nella schiuma tutti gli elementi caratteristici della sua tradizione.

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Pacassoni plaude al carnevale
«Investimento per la città»
«Vincenti con la mobilitazione di tutti»
Alfredo Pacassoni interviene sul ruolo del carnevale nel contesto fanese. «Finalmente Fano comincia a capire l'importanza del carnevale. Il Carnevale come esperienza culturale del tempo libero, ma anche come impresa economica, commerciale e turistica sulla quale vale la pena investire. Rarissime volte come nella manifestazione della scorsa domenica la partecipazione di spettatori è stata così ricca a riprova dell'interesse e della validità della iniziativa. Agenzie, associazioni, gite turistiche, comitive, famiglie e singoli hanno partecipato in oltre 30.000 al carnevale. Una festa perfettamente riuscita, ma anche una impresa economica da non sottovalutare nelle prospettive di sviluppo della città. Commercianti, autotrasporti, ristoranti, pensioni, bar, ecc, tutta la città si è mobilitata nella realizzazione della terza grande sfilata in una manifestazione di colori, musiche, luci, ricca di personaggi e in particolare di quintali di dolciumi offerti ai partecipanti, ma anche una manifestazione con significativi risultati economici per l'apparato organizzativo e per l’intera città.
C’è veramente da sottolineare qual è un'altra manifestazione che porta nella nostra città (condizioni climatiche permettendo) 20/30 mila spettatori ogni domenica, con tutto quello che ciò rappresenta per l'economia della citta? Infatti a differenza di altre manifestazioni, pur sempre importanti, riservate a pochi spettatori o gestite prevalentemente da operatori di altre città che naturalmente i loro guadagni se li portano a "casa propria", i risultati economici del carnevale, sicuramente da spendere in modo sempre più oculato e qualificato, restano nella nostra città. Tanto vi sarà ancora da sottolineare e soprattutto da realizzare con il carnevale quale indotto, quale volano di esperienze, di economie, di quella Cultura popolare e di saper fare geniale e creativo della gente di Fano che altre realtà vorrebbero. Per ora basti ricordare che l'ospitalità dei fanesi, le meraviglie dei maestri carristi e il fascino del carnevale di Fano vi aspettano per l'eccezionale programma ed i quintali di dolciumi previsti per quest'oggi, ultima domenica».

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La vittoria è andata al carro «Quel diavolo di un Fausto
Per il Carnevale è stata una chiusura col botto
«Quel diavolaccio di un Fausto!» il carro di Ruben Mariotti, Gino Simoncini e Valentino Massaretto, è stato considerato il migliore tra quelli che hanno sfilato al Carnevale. L'annuncio della vittoria del trio di carristi che costituiscono le nuove proposte nate dalla tradizione della cartapesta cittadina, è stato dato ieri pomeriggio al termine dell'ultima sfilata dei carri. In realtà i tre maestri vantano una lunga esperienza in fatto di lavorazione di cartapesta e vetroresina, ma è da poco che si propongono in prima persona come titolari di un carro. Elaborare il tema comune della magia, per loro è stato come evocare un inferno di dantesca memoria, dove tra le fiamme sono stati collocati i più noti personaggi della politica, dominati da un diavolone avvolto da serpenti, nei cui tratti fisionomici si poteva distinguere Fausto Bertinotti che ha decretato la condanna del Governo Prodi. Colore dominante, ovviamente e per più ragioni, il rosso animato da un brio di diavoli e diavolesse che guizzavano sulle note dei Carmina Burana. Al carro vincitore andrà un premio di 15 milioni.
Secondo classificato: il carro dell'equipe Pacassoni «Specchio specchio delle mie brame...» a cui andranno 10 milioni; terzo, «S'accomodi presidente, le faremo... il mazzo» di Riccardo Deli che si è aggiudicato 5 milioni. In ultima posizione «Abracaviagra» di Hermes Valentini che divide solo il consenso del pubblico. A stendere la classifica dei carri, è stata di volta in volta una giuria, composta da 5 persone, 2 delle quali scelte tra il pubblico e 3 tra esperti nel settore. Ciascuna ha espresso la valutazione al termine di ogni sfilata, eccetto che nel corso mascherato del 14 febbraio, quando a causa del maltempo la manifestazione è apparsa disturbata.



Cronaca del 2000
Vinta la scommessa dell'ingresso gratuito ai corsi
Un pieno di Carnevale
Pubblico record: 40 mila persone alla sfilata
Erano anni che tanta gente così al Carnevale di Fano non si vedeva. A colpo d'occhio si parla di 40.000 persone, quante di più il percorso di viale Gramsci non ne può contenere. In una bella giornata di sole, anche se le condizioni della temperatura non erano le più ideali, la decisione di liberalizzare l'ingresso si è rivelata la carta vincente e questo con una spesa minima a carico del Comune di Fano, solo 150 milioni, a cui si è aggiunto il contributo della Provincia, della Regione e della Fondazione Carifano, per un totale di 500 milioni. Un bell' input per gli organizzatori, che se riusciranno ad ottenere qualcosa di più dagli Enti pubblici, potrebbero ripetere la formula anche nel prossimo anno, quando le spese per forza di cose aumenteranno per l'esigenza di costruire carri nuovi.
Intanto, tra i più grandi Carnevali d'Italia, quello di Fano è stato l'unico ad adottare l'ingresso gratuito. Soddisfatto prima di tutto il presidente dell'Ente Manifestazioni Alberto Berardi, poi il sindaco Cesare Carnaroli che con il suo collega di St. Albans, la città inglese gemellata con Fano, e con il presidente dell'Ente Carnevalesca Astorre Giacomini, ha aperto la sfilata. L'eccezionale afflusso di pubblico ha portato alla festa anche tanta gente in maschera, non solo bambini, ma anche giovani e adulti che si sono riappropriati dello spirito più autentico del Carnevale, travestendosi con creatività e fantasia. Le novità del corso mascherato sono state rappresentate, in modo particolare dal Pupo, raffigurante, quest'anno uno spazzino, in omaggio a tutti quegli operatori dell'Aset che a sera, quando si sono spenti gli ultimi fuochi, ripuliscono il viale da montagne di coriandoli.
Originale e carica di ironia la mascherata di Riccardo Deli "Il marziano che parla strano", dove il marziano altro non è che il politico di casa nostra, il cui linguaggio, il "politichese" è più incomprensibile di un linguaggio di un altro pianeta. Allegra e piena di inventiva anche la maschera "Magie del Bosco" del Laboratorio Geniale. La musica di carnevale è stata interpretata dalla storica "Musica Arabita" e dalla banda di Civitanova Marche che è sfilata con le sue majorettes e poi... i carri, le altre mascherate, il getto, la luminaria, lo spettacolo pirotecnico, nel primo atto di una festa che si replicherà domenica prossima e il 5 marzo, con soddisfazione dei ristoratori e degli albergatori locali.

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CARNEVALE: GRANDE FOLLA ALLA PRIMA SFILATA DEI CARRI
E’ piaciuto il ritorno all’antico
Berardi polemico: poco impegno dei commercianti
FANO - Per ritrovare tanta gente quanta ce n'era domenica al Carnevale di Fano, bisogna tornare indietro di parecchi anni (il Carnevale del 1954 per esempio per il quale esiste anche una bella documentazione fotografica). Un successo che, dirà qualcuno, ha avuto alla base un uovo di Colombo: l’ingresso gratuito. Ma nessuno ci aveva pensato prima quando, dovendo rilanciare la manifestazione, si potevano mettere in bilancio un centinaio di milioni in meno dell’incasso come necessario "avvio d'azienda". Per non dire, con il doppio o il triplo degli spettatori soliti alle sfilate, del risparmio sulle spese di promozione: tanti in più a raccontare in Italia il Carnevale di Fano. Intanto c'è il "miracolo" di una manifestazione salvata in poche settimane, anche se poi ce ne vorranno tanti di miracoli per farla rinascere nel 2001, con idee nuove (che abbiano comunque per base la tradizione), carri e capannoni nuovi, un nuovo spirito di collaborazione cittadina. I commercianti, ad esempio, pur riconoscendo loro il "mal trattamento" di un'ordinanza che favoriva soprattutto la grande distribuzione (la deroga per l'apertura domenicale poteva esser riservata al solo centro storico), non hanno collaborato come ci si attendeva: pochissimi negozi aperti e poche vetrine addobbate nel centro storico dove, anche domenica mattina, c'era diversa gente in giro, soprattutto forestieri.
Magari bisognerà pensare a qualche animazione in più nel centro storico, ma il Carnevale ha bisogno della collaborazione dei commercianti, d’ altre categorie, di tutti i fanesi. Sulla prima sfilata giudizi molto positivi dai forestieri, specie quanti per la prima volta sono stati coinvolti nel getto (che i fanesi vorrebbero più abbondante). Voto alto per la colonna sonora di Veronica, basso per le bombolette spray e per il vuoto fra una sfilata e l'altra: c'è chi propone mezzo giro per far ammirare i carri, uno completo col getto e mezzo con la luminaria. «Un grande successo — dice Alberto Berardi — legato alla decisione coraggiosa di aprire le porte ed abbattere gli steccati rendendo gratuito il carnevale. Il progetto prevedeva anche un coinvolgimento del centro storico e per quanto ci riguarda abbiamo operato in questo senso mettendo due bande, la Musica Arabita e quella di Civitanova all'interno del centro, all'inizio ed alla fine dei corsi mascherati. Purtroppo i commercianti non hanno fatto la loro parte».

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Un autentico mare di folla lungo il percorso
Carnevale superstar
Superato ogni record di presenze
Musica, danze, ballerine brasiliane, getto di dolciumi, pizza, vino gratis e fuochi d'artificio alla festa giovane svoltasi in piazza nella serata di sabato
Carnevale giovane, carnevale effervescente, carnevale affollatissimo: il successo dell'edizione 2000 del Carnevale di Fano ha molte facce, ma tutte gratificano gli organizzatori e gli sponsor, pubblici e privati. La sfilata di ieri ha battuto tutti i record di presenze, facendo registrare anche il tutto esaurito sui palchi e sulle tribune, dove gli accessi erano gli unici a pagamento; e questo ha fatto sì aggiungesse a quello nutritissimo che lo stesso pubblico ha effettuato dalle tribune.
Le presenze sono state calcolate dalle 50 alle 60.000 persone, con grande affluenza dei centri vicini, ma anche dalle località fuori regione, tanto che per alcune ore, sull'autostrada, nei pressi del casello di Fano, si è formata una fila di autoveicoli lunga alcuni chilometri. Tra le novità di questa sfilata: la mascherata "Carnevale Bug" realizzata dalla quarta Circoscrizione e dalla scuola della gommapiuma, vivace, allegra e coloratissima; oltre al "Diavolo di Fufara" (Molise), una maschera ancestrale che ha attribuito un tocco di genuino folclore al carnevale.
Il corteo è stato aperto dalla Musica Arabita, seguita dal Vulòn sponsorizzato Aset e poi a seguire: l'oroscopo cinese, mascherata di Riccardo Deli, "Pim, Pum, Pam" mascherata della scuola della cartapesta, "Il marziano parla strano", altra mascherata e il carro, sempre di Deli, "S'accomodi presidente"; dietro ancora il carro vincitore dell'anno scorso Quel diavolaccio d'un Fausto" di Mariotti e Simoncini, "Globo delle mie brame" il carro della famiglia Pacassoni, la bella mascherata "Magie del bosco" di Rossi e Consolini del Laboratorio geniale; e poi "Abracaviagra" di Valentini, "Cavoli vostri" della scuola della cartapesta e la "Matta" di S.Costanzo. Grande successo ha riscosso anche la festa dei giovani organizzata sabato sera in Piazza Venti settembre da Mirco Carloni e Filippo Carboni. Nonostante la finale del festival di San Remo, molte centinaia di giovani hanno partecipato all'iniziativa, ravvivata dal complesso "Gli amici della notte", con Davide Bracceschi, Lorenzo Mingucci e Leonardo Scortechini, da ballerine brasiliane, dal getto di dolciumi sponsorizzato dalla drogheria Ricci e dal caffè Aurora, distribuzione di pizza, castagnole e vino gratis e un bellissimo spettacolo di fuochi d'artificio.

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STIMATE TRA 50 E 60 MILA LE PRESENZE. SUCCESSO ANCHE PER LA FESTA IN PIAZZA
Il carnevale tra un mare di folla
FANO - Alla seconda sfilata il Carnevale ha fatto il record di presenze di tutti i tempi: sicuramente più di 50mila persone, ma in diversi hanno stimato in 60mila il numero dei presenti. Mai si erano viste tante auto e tanti pullman parcheggiati in ogni zona della città. La gratuità, e non era certo che lo fosse, è stata l'arma vincente del Carnevale fanese (ma questa volta erano gremite anche le tribune, che sono a pagamento e che hanno fatto un discreto getto) e può in futuro generare "entrate" (più gente, più sponsor) sollecitando anche più risposte, finora tiepide, da parte di alcuni settori economici fanesi.
Unica nota stonata, in un Carnevale che ha coinvolto ed affascinato tanti, le solite bombolette spray, meno numerose che alla sfilata di due domeniche fa, ma pur sempre fastidiose. Vero che anche i ragazzini debbono divertirsi e che è meglio la schiuma dei manganelli che si usavano sino a qualche anno fa; ma, occorre ricordare, oltre ai danni che le bombolette possono creare alla fascia d'ozono se hanno clorofluorocarburi, che la schiuma potrebbe provocare allergie o accrescerle in chi ne ha. Essendo in pratica impossibile far rispettare l'ordinanza del sindaco che ne vieta l'uso (e non si può vietarne la vendita) l'Ente Manifestazioni ha chiesto l'ausilio dell'Asl per accertare se le bombolette comportano possibili rischi per la salute.
Di schiuma non se n'è vista alla bella festa di sabato sera in Piazza Venti Settembre (complimenti agli organizzatori Mirco Carloni e Filippo Carboni, agli "Amici della notte" ed ai dj di Veronica) dove giovani ed anziani hanno ballato, consumato (gratis) vino, pizza e castagnole, ammirato un suggestivo spettacolo pirotecnico e due brasiliane, una delle quali al posto del tanga indossava ... un filo interdentale. Tornando al successo per il gratuito, va rilevato che questo è anche la debolezza del Carnevale che, salvato quest'anno quasi miracolosamente, deve già attrezzarsi per affrontare i problemi dell'edizione 2001 e successive. Non è ipotizzabile che si esca ancora con i vecchi carri e non basteranno più 500 milioni per far fronte a quanto, oltre ai nuovi carri, necessita per un grande Carnevale, a cominciare da almeno un raddoppio del "getto" che è la vera attrattiva della manifestazione e deve oggi accontentare, per farne dei buoni promotori, almeno il triplo di spettatori rispetto al passato.

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Domani in piazza per l'appuntamento con il "sacrificio" del Pupo
In cinquantamila salutano il Carnevale
Straordinaria ricchezza di dolciumi lanciati dai carri
I bambini protagonisti della domenica di festa: la fantasia degli alunni applaudita come l'esperienza dei maestri carristi
Un'altra splendida giornata di sole, ieri ha accolto decine di migliaia di persone che da tutte le regioni d'Italia hanno voluto partecipare al Carnevale di Fano.
L'ultima sfilata dei carri non è stata da meno delle precedenti, tanto che si calcola che oltre 50.000 spettatori abbiano affollato il percorso, non mancando di riempire palchi e tribune. Il successo è tanto più evidente se si pensa che ieri, essendo l'ultima domenica di carnevale, ogni città, ogni piccolo centro celebrava la sua festa; ma la manifestazione fanese, con l'attrattiva del getto, è l'unica nel suo genere e spinge la folla a sentirsi protagonista, nel lanciare e nel raccogliere quintali di dolciumi, del corso mascherato. Il getto è stato abbondante sia dai carri che dalle tribune, si pensi che una sola persona, un imprenditore, che è salito su una delle postazioni mobili ha acquistato 2 milioni di dolciumi che ha sparso sulla folla.
Dal prossimo anno in poi, dovrà essere l'ombrello rovesciato il simbolo del carnevale di Fano, una festa a cui partecipano tutti, giovani e adulti, intere famiglie con i loro bambini. Nell'assistere per la prima volta alla sfilata e al rito del getto, il capo area della Perugina è rimasto favorevolmente impressionato dall'efficienza della organizzazione e dalla sicurezza garantita alla folla di spettatori.
E i bambini sono stati ancora più protagonisti nel prendere parte, mascherati, alla sfilata. Ieri, infatti, hanno partecipato gli alunni delle classi seconde A e B della scuola elementare di Centinarola, sempre pronta a partecipare alle manifestazioni carnevalesche, con la maschera "Cuori e coriandoli". Insieme a quest'ultima hanno animato il percorso le creazioni della scuola della cartapesta, del laboratorio Geniale, della scuola della gommapiuma di Gimarra, le mascherate dei carristi, inclusa quella nuova di Riccardo Deli "Il marziano parla strano" e i grandi carri allegorici che hanno mantenuta intatta la loro policroma scenografia e la loro originaria vivacità, ma il Carnevale non è ancora finito: domani in piazza si brucerà il Pupo, secondo l'antico cerimoniale di ridurre in cenere le trasgressioni e le licenze tollerate nel periodo della festa e di prepararsi alla penitenza. Ma a Fano di Carnevale si tornerà presto a parlare, perché l'organizzazione della prossima edizione costituisce una scommessa che si vuole vincere a tutti i costi.

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NUOVE IDEE PER RILANCIARE I CORSI MASCHERATI
E' nato il carnevale del futuro
FANO — Il presidente del consiglio comunale di Fano Massimo Seri, in una nota d'elogio per il carnevale 2000 e di ringraziamento per quanti hanno creduto nella sua riuscita e contribuito al suo successo (i presidenti dell'Ente manifestazioni Alberto Berardi e della Carnevalesca Astorre Giacomini, il consigliere Gianfranco Mazzanti, i carristi) fa un bilancio sulla manifestazione di quest'anno, in relazione anche al futuro. L'obiettivo infatti e quello di dare un seguito anche nei prossimi anni al successo del corso mascherato di questa edizione: «Le tre sfilate — scrive Seri — hanno confermato che il Carnevale, il più antico d' Italia, è un'iniziativa di valore, di forte richiamo, d'immagine, che sicuramente può far conoscere Fano oltre confine. E hanno confermato che è una festa amata dai fanesi. E' giunto il momento di lasciare alle spalle le vecchie polemiche e pensare al futuro del Carnevale e alla sua crescita. Riprendere il discorso dei nuovi capannoni, elaborare nuove proposte, magari attraverso un concorso d'idee, per lo sviluppo del Carnevale e renderlo più dinamico pensandolo come una grande festa che vada oltre le sfilate. Su questo dobbiamo lavorare, cercando di fare del nostro carnevale un'occasione d'impegno e di occupazione per tutto l'anno».
Seri invita dunque a mettersi subito al lavoro per una buona riuscita anche della prossima edizione: «Facciamolo tutti insieme. Non perdiamo anche questa occasione altrimenti rischiamo che altri prendano il nostro posto. Se ciò dovesse accadere non ci sarebbero giustificazioni. Grazie di nuovo per questa bella festa. Grazie di avermi fatto sentire orgoglioso di essere fanese e di rappresentare la nostra città con gli ospiti stranieri che ci hanno onorato della loro visita».
Seri afferma cose giuste e ricorda che il 'gratuito' è stata l'idea vincente, quella che ha salvato in extremis un Carnevale agonizzante. I 100.000 spettatori in più rispetto al passato, significano una grande promozione a costo zero e la possibilità di interessare nuovi sponsor.
Gli alberghi e i ristoranti pieni possono e debbono portare ad un maggior coinvolgimento degli operatori specie se, inserendo in futuro eventi trainanti il sabato pre-sfìlata (teatro, ecc.), si incentiverà un prolungamento del soggiorno dei turisti. Per un Carnevale-impresa che vada oltre le tre settimane canoniche, occorrono subito i nuovi capannoni, che invece sono stati spostati al 2001. Per le nuove idee meglio affidarsi all'esperienza degli addetti ai lavori e della gente: con un concorso rischieremmo di trovarci con proposte come quella dei dinosauri. Occorrono sinergie per le manifestazioni di contorno e l'eliminazione dei momenti morti nelle sfilate: postazioni fìsse per il getto (fosse sempre come domenica scorsa!), maschere che "dialoghino" con gli spettatori e non mascherate statiche, più spettacoli tipo quello offerto dal Savana's Club o, come quello proposto dagli ospiti inglesi, un giro in meno, riducendo a metà giro la prima sfilata dei carri e quella con la luminaria».

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OGGI MASCHERE, MUSICA E IL CLASSICO ROGO
Il Pupo manda in soffitta l'allegria
FANO — L'edizione del Carnevale di Fano 2000, che passerà alla storia come quella con maggior presenze di pubblico e, forse, come l'unica con chiusura in pareggio del bilancio, va agli archivi oggi con il tradizionale appuntamento del martedì grasso in Piazza Venti Settembre. Un vero e proprio 'Rito' che affonda le sue radici nella tradizione, come è stato scritto nel programma, e che non mancherà di coinvolgere tante persone. Al centro del pomeriggio ci sarà la sfilata di maschere, animazioni, musica, ballo e gastronomia con i dolci tipici di questo periodo. Quindi si passerà alla classicissima cremazione del Pupo che precederà lo spettacolo pirotecnico finale: il rogo purificatore dei peccati e delle trasgressioni carnevalesche prima di entrare nel periodo di Quaresima. Il rogo del Pupo «laverà» i «peccati», altri invece dovranno lavare vetrine, portoni ed auto da chili di schiuma se anche oggi, come accaduto nel giovedì grasso appena trascorso, impazzeranno le bombolette spray. Un «divertimento» questo, in alternativa al quale è auspicabile che la «Fano città dei bambini», trovi un 'alternativa. Il manto bianco della schiuma, fra l'altro, richiama più alla mente il Natale che il carnevale. Qualcuno piuttosto rimpiange i mille colori delle stelle filanti e dei coriandoli (una volta si facevano anche in casa) oggi quasi scomparsi così come, per giudizio di tantissimi fanesi, lo «Scopino scientifico». Così come il Pupo di quest'anno fa rimpiangere i Pupi degli altri Carnevali che hanno fatto storia dell'allegria a Fano.

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Il presidente Seri e il futuro del Carnevale
E' l'ingresso gratuito la formula vincente
La formula vincente è l'ingresso gratuito, ma si riuscirà a combinarla anche per la prossima stagione, quando non si potrà fare a meno di realizzare carri nuovi? E' questo il grosso interrogativo con il quale ci si confronta, nel momento in cui si tirano le somme di questo Carnevale.
Per costruire quattro nuovi carri, occorrono 200 - 250 milioni, il che significa che, sottraendo le spese che quest'anno l'Ente Carnevalesca ha sostenuto per ristrutturare le vecchie scenografie occorre reperire o da uno sponsor o da un ente pubblico altri 150 - 200 milioni. La cosa, visto il successo di pubblico conseguito quest'anno dalla manifestazione fanese, non è impossibile, ma deve essere concretizzata al più presto.
Chi non ha dubbi che questa sia la via giusta è il presidente del Consiglio comunale Massimo Seri, il quale evidenzia che il Carnevale di Fano, il più antico d'Italia, è un'iniziativa di valore, di forte richiamo, di immagine, che sicuramente può far conoscere la nostra città oltre confine. «Altresì - egli aggiunge - le tre stilate hanno confermato che è una festa amata dai fanesi. La grande partecipazione di pubblico ha dimostrato che la nuova formula, l'ingresso gratuito, è una proposta giusta e vincente».
Dopo che a nome del Consiglio comunale, Seri ha rivolto i ringraziamenti di rito agli organizzatori, aggiunge: «Ora è giunto il momento di lasciare alle spalle le vecchie polemiche e pensare al futuro: riprendere il discorso dei nuovi capannoni, elaborare nuove proposte, magari attraverso un concorso di idee, operare per lo sviluppo del Carnevale e renderlo più dinamico, pensare a un'occasione di impegno occupazionale che si protragga per tutto l'anno. Mettiamoci subito al lavoro». Troviamo - aggiungiamo-noi - anche il modo di pagare i vecchi debiti, altrimenti ci si troverà sempre di fronte al vecchio problema di fare le nozze con i fichi secchi.
Oggi ultimo giorno di Carnevale, Fano darà l'addio ai festeggiamenti con il rogo del Pupo in piazza Venti Settembre. La maschera che sarà immolata per ottenere il "perdono' di tutte le licenze che hanno animato le feste ormai trascorse, è stata realizzata dal Laboratorio Geniale e raffigura due personaggi di facile individuazione. Ad accompagnare il tipico personaggio sarà la compagnia della Pandolfaccia che improvviserà una suggestiva scenografia attorno alla pira. Da domani, finiti i festeggiamenti, si penserà ai consuntivi e a come organizzare il prossimo Carnevale, i cui progetti di difficoltà da superare ne hanno in quantità.

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Festa in piazza
Si chiude il Carnevale tra fuochi e bagni di schiuma
Sembra che il maggior divertimento dei giovani fanesi in queste feste di carnevale sia stato quello di inondarsi di schiuma: shampoo di schiuma, bagni di schiuma, schiuma giù per la schiena, sui vestiti, perfino negli occhi. Molti sembravano dei pulcini appena usciti dal guscio. E anche ieri, ultimo giorno di carnevale sembrava che in piazza Venti Settembre lievitasse un'enorme torta di panna montata, sotto gli occhi perplessi di mamme, nonne e papà. Sono stati gli ultimi fuochi, anzi gli ultimi schizzi di una festa che quest'anno ha coinvolto decine di migliaia di persone, lasciando prefigurare nuovi orizzonti per il Carnevale. E ieri ancora una volta si è celebrato il rito della cremazione del Pupo, portato in piazza al rullo dei tamburi della Pondolfaccia. Il Pupo è stato realizzato da Camillo Rossi e dalle brave socie del Laboratorio Geniale. Nelle sue fattezze si poteva riconoscere il presidente dell'Aset Servizi Stefano Aguzzi che prendeva per il collo il presidente dell'Aset Trasporti Maurizio Misuriello.

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I CARRISTI RIAPRONO LE OSTILITA' SUL FRONTE DEI CAPANNONI
«9 marzo, giornata dell'amianto»
«Nel bilancio non sono previsti quelli nuovi»
FANO - Con ironia carnevalesca, ma solo apparentemente, l'Associazione Carristi Fanesi, dopo un temporaneo armistizio, riapre le ostilità sul fronte dei capannoni. "Oggi 9 marzo si festeggia la Giornata dell'Amianto", annuncia l'ACF, e spiega il perché: «L'occasione è l'anniversario del 9 marzo 1999: in quel giorno di un millennio fa dalle pagine del Resto del Carlino il prof. Alberto Berardi, oggi presidente dell' ente Manifestazioni, denunciava lo stato dei capannoni del carnevale. Con un titolo a 8 colonne "C'è l'amianto, ma nessuno fa niente" esprimeva lo sdegno "... per la leggerezza con cui la giunta Carnaroli ha affrontato e non risolto il problema dei Capannoni del Carnevale. Promesse su promesse, atti burocratici su atti burocratici, alla fine i maestri carri sti sono ancora nei vecchi capannoni ormai ridotti in condizioni pietose..." aggiungendo che avrebbe scritto al Ministro Ronchi per segnalargli "il singolare caso". Da parte del comune poco, pochissimo è stato fatto. L'amianto è rimasto. I muri stanno per crollare. L'igiene e la sicurezza sono parole sconosciute.
D'altra parte l'ACF ha redatto e consegnato il progetto per nuovi capannoni come da accordi. Ma nel bilancio comunale per il 2000 non è in programma la loro costruzione. Dall' altra parte è nata una seconda associazione. Ergo, maggiore è la domanda. E se maggiore è la domanda, a maggior ragione si rende necessario per il comune rivedere i programmi. Dall'altra parte il Carnevale è più vivo che mai, forte delle 150.000 persone nelle sfilate. Nel programma per la celebrazione della "Giornata dell'Amianto" interverranno il sindaco Cesare Carnaroli che parlerà dei nuovi capannoni e il presidente dell'Ente Manifestazioni Berardi che darà il primo colpo di piccone ai vecchi cantieri. Il Carnevale non è terminato il 7 marzo. E' appena iniziato». Quella dei capannoni è una questione da risolvere al più presto: se si vuol continuare con i vecchi, bisogna metterli a posto, se si pensa a nuovi cantieri, occorre partire subito e non nel 2001.

Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 20.10.2013
    Ultima modifica: 08.11.2013

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