Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Sette secoli di storia e cronaca - Parte seconda (1872-1940)
Per favorire la consultazione, in questa scheda sono inserite in successione le cronache dal 1872, anno di fondazione della "Società della Fortuna per divertimenti carnevaleschi", al 1940, anno in cui il Carnevale si interrompe per lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Vista l'abbondanza della documentazione di alcuni anni tra le due guerre mondiali, sono stati selezionati i documenti ritenuti più significativi, in particolare quelli riferiti alla manifestazione pubblica.
Le schede complete, contenenti le immagini ed altri documenti, possono essere consultate facendo riferimento all'anno corrispondente.
In caso di uso del materiale registrato in questo sito, è gradita la citazione delle fonti.
MUNICIPIO DI FANO
IL SINDACO
Visto il programma pubblicato dalla SOCIETA' DELLA FORTUNA per divertimenti carnevaleschi nel corrente anno; Considerato essere necessario di provvedere che tali divertimenti siano regolati in maniera da corrispondere al decoro della Città ed alla tutela insieme dell'ordine pubblico; Usando delle facoltà, di cui all'Art. 103, N. 3 e 44 della Legge Comunale vigente;
DETERMINA
1. Secondo il programma pubblicato dalla Società della Fortuna, nei giorni 8 e 13 dello andante Febbraro avranno luogo due corsi di maschere in tutta la via del Corso, il primo a piedi, e il secondo in legno e a cavallo.
2. Nei giorni 10 e 11 detto mese vi saranno due corse di cavalli con fantino, e nello stesso giorno 11 l'estrazione di una tombola.
3. Nel giorno 12 festa popolare in Piazza maggiore con due alberi di cuccagna.
4. Tanto i corsi delle maschere, sia a piedi sia in legno e a cavallo, quanto la gara dei fantini, e la festa popolare in Piazza, saranno regolati dalla Direzione della Società del carnevale.
5. Le ore determinate per i corsi delle maschere sono dalle 2 pomeridiane sino a notte.
6. Il giovedì grasso nelle ore destinate al corso delle maschere a piedi è proibito l'ingresso ai legni nel Corso dall'angolo di S. Teresa al Trebbio: sarà solo permesso attraversarlo alle vetture che vengono da Porta Maggiore, le quali dovranno entrare nella via di S. Domenico. Quelle che vengono da Porta Marina e da Porta S. Leonardo, per andare a Porta Maggiore, dovranno pure attraversare il Corso dalla via S. Domenico
7. Nei giorni di Sabato e Domenica, durante il tempo delle corse dei fantini (la prima delle quali avrà principio alle ore tre, l'altra all'una pom.), è assolutamente proibito ai veicoli di qualunque specie di transitare e traversare il Corso
8. Le carrozze ed altri veicoli che percorreranno il Corso, quando non è vietato, e specialmente nell'ultimo giorno di carnevale, dovranno girare al Trebbio e al Piazzale di S. Teresa, mantenendo sempre la propria mano: i conduttori dovranno sempre tenere la fila rispettiva con divieto di deviare od avvanzare altra carrozza che precede; dovranno essere vestiti colla maggiore decenza, guidare sempre i cavalli al passo, eccettuato quando dovessero raggiungere la fila dei legni, nel qual caso potranno mettere i cavalli al piccolo trotto, purchè la strada da percorrere non sia ingombrata dalla folla. Ove mai il numero dei legni fosse tale che richiedesse un maggior tratto di via da percorrere, l'Autorità si riserba di estendere il giro.
9. I detti conduttori non potranno fermarsi lungo il Corso. I veicoli che volessero uscire dalla loro fila potranno farlo soltanto dall'un capo all'altro di detta contrada. Così dicasi di quelli che vorranno entrarvi, che lo potranno solo dal Trebbio o da Porta Giulia.
10. Saranno respinti dal Corso tutti quei veicoli che fossero riconosciuti indecenti od in cattivo stato.
11. Le corse dei fantini avranno principio presso le case Giacomini fuori di Porta Giulia, e termine al Trebbio.
12. Nel luogo della mossa dei cavalli saranno tirati due colpi di mortaro. Il primo colpo annuncerà, che tutti quelli che percorrono la strada debbono prender posto, il secondo indicherà la partenza dei cavalli di corsa.
13. Nel gettito, detto de' coriandoli, è permesso soltanto di usare le confetture buone, quelle di Benis, ed anche di gesso; ma è strettamente vietato di lanciare altre materie, come gesso, terra gialla o rossa, ghiaia, cenere, ed anche aranci ed altri pomi, quando questi siano scagliati in modo che possano offendere.
14. I contravventori alle presenti disposizioni, qualora non cadano sotto sanzioni più gravi contemplate dalle vigenti leggi, incorreranno nelle pene di polizia.
15. Gli agenti della forza pubblica sorveglieranno la esatta osservanza delle presenti disposizioni pel mantenimento dell'ordine.
Dalla Municipale Residenza li 6 Febbraio 1872
G. AMIANI
FANO
SOCIETA' DELLA FORTUNA
PER
DIVERTIMENTI CARNEVALESCHI
ANNO 1872
Ci voleva un anno bisestile perché la nostra « Fortuna » di bronzo prodigiosamente presentasse al mondo una SOCIETA' come quella che, nata un anno fa fra un vagito e l'altro, e con poche doglie della saccoccia, è cresciuta a segno di dare prove di rigogliosa vita.
Se è vero, come è verissimo, che tutte le epoche e tutti i secoli hanno avuto la loro filosofia, è altrettanto certo che ogni anno presenta periodi nei quali gli uomini, e quando diciamo gli uomini si intendono anche le donne, che senza di esse l'allegria si muta in noia, sentonsi tratti agli studi, al lavoro, alla meditazione od al sollazzo.
Il Carnevale, vestiamolo pure come ci pare, o da Arlecchino o da Pulcinella o da Gianduia o da Rogantino, porta la voglia di divertirsi, e questa voglia è così prepotente, che quasi si trasforma in bisogno, il quale poi si manifesta con tutte quelle possibili pazzie, che hanno reso celebri il Carnevalone, le Cavalchine, i Pegni al Monte e le perigliose scappate dei figli di famiglia.
La nostra SOCIETA' dunque che, PER GRAZIA DELLA FORTUNA E VOLONTA' DEI FANESI, si accinge alla gloriosa impresa di dare in questo Carnevale l'ostracismo alla malinconia, ha distillato quel po' di cervello che ha, e che spera di conservare anche negli anni avvenire, per formulare un programma, il quale mettendo assieme elementi impossibili, come sarebbe a dire la penuria dei CUMQUIBUS con la smania di far chiasso, crede di essere arrivata al suo apogeo, ed è superba di esporre all'avidità dell'universo una serie di ghiotti passatempi, i quali valgono a saziare gli incontentabili, ed a nauseare le più schifiltose esigenze.
Se non furono numerosi gli equipaggi che formarono il corso di gara con maschere (Domenica 2 marzo), fu grande ed imponente il concorso di gente che prese parte al gettito discretamente vivo delle confetture e dei fiori. - Poco dopo le sei e mezza della sera, il colossale fantoccio raffigurante il Carnevale, con le solite formalità e al suono della funebre marcia della Ione, venne abbruciato sulla piazza, restando con ciò definitivamente chiusa la stagione carnevalesca.
La Società stessa durante il Festival nella sera del 15 Febbraio promosse e raccolse a favore degli Asili d'Infanzia di Fano le seguenti offerte:La Mascherata premiata - I Mariti, le Moglie e i Cavalieri - L. 10 - Antonelli Alessandro L. 1 - Bassi dott. Augurio Cent. 50 - Benini Teodoro Cent. 50 - Baldelli Antonio L.1 - Bonazzelli Adolfo Cent. 50 - Bertozzi Ottilia Cent. 50 - Bonesi Francesco L. 1 - Castellani Mario Cent. 50 - Castellani Guendalina Cent. 50 - Castellani Cherubina Cent. 50 - Casadei Romilde Cent. 50 - Carocci Gaetano Cent. 10 - Caterbi Michele Cent. 50 - Corsaletti Gioaccino Cent. 25 - De Carli Giuseppe Cent. 50 - De Poveda ing. Enrico Cent. 50 - De Poveda Filomeno Cent. 50 - Francolini ing. Fortunato Cent. 50 - Fusconi Ciro Cent. 50 - Gabrielli Ermina Cent. 50 - Gelli Enrico Cent. 50 - Giacobini Coriolano Cent. 50 - Giommi Antonio Cent. 50 Giacomini Conte RodolfoCent. 50 - Giuliani Cesare L. 1 - Giovanelli Emilio Cent. 50 - Lancellotti Odone Cent. 50 - Leonardi Carlo Cent. 50 - Mancinelli Getulio Cent. 25 - M.M. Cent. 16 - Massarini Raffaele Cent. 50 - Mancini Angelo L. 2 - Magini Fortunato Cent. 50 - Mariotti dott. Ruggero Cent. 50 - Mariotti Lucia Cent. 50 - Montecchi Giovanni Cent. 50 - Montecchi Maria Cent. 50 - Marzetti Fanny Cent. 50 - N.N. Cent. 25 - Paoletti Gaetano Cent. 50 - Pompili Giuseppe Cent. 10 - Prato Anna Cent. 50 - Rieti Gioacchino Cent. 50 - Rozzi Vincenzo Cent. 25 - Santini Gaetano Cent. 25 - Silvi Stanislao Cent. 50 - Scarponi Ernesto Cent. 50 - Sperandini Germano Cent. 40 - Sanchini Cesare Cent. 50 - Serafini Maddalena L. 1 - Vampa Serafino Cent. 50 - Verdozzi Luigi Cent. 50.
Totale L. 38,26
Lombardi Antonia - Parrocchia S. Leonardo col. n. 91
Pelinghi Carmela " S. Tommaso " " 106
Pensi Serafina " Porto " " 143
Zonghetti Teresa " S. Cristof " " 211.
(Nostra Corrispondenza) Fano 29 Febbraio
... Oggi si è ricostituita per iniziativa spontaneamente presa da una commissione di bravi giovani la Società Carnevalesca della Fortuna. Fu nominato in numerosa adunanza il Comitato permanente e si approvò con lievi modificazioni un progetto di statuto presentato dai promotori. Questa Società potrà volendo riuscire utile al paese, perchè è sempre tutto ciò che serve a scuotere l'abituale fiaccona e ad accrescer la circolazione del danaro. Ma a farla viver bene è necessario mantenerla rigorosamente entro i limiti del suo programma, e non avere riguardo di sorta al colore de' suoi componenti; nè abbiamo in verità ragione di dubitare (almeno per ora) che possa accadere il contrario. Sarebbe un gran peccato! ...
- Come al manifesto programma pubblicato dalla Direzione di questa Società, Domenica 27 p.p. alle ore 2 pom: ebbe luogo la corsa dei cavalli con fantini dalla Liscia al Trebbio. Il divertimento al quale assisteva un immensa folla di popolo riescì di generale soddisfazione, né si ebbe a deplorare il minimo inconveniente. Alle 4 ½ pom: fu estratta, come all'annunzio, la Tombola di L. 600 in oro, della quale l'utile netto andò a beneficio della nostra Società Operaja di Mutuo Soccorso. Sappiamo che tal netto ricavo ascese a qualche centinaio di lire. Nel successivo Lunedì il Teatro della Fortuna gentilmente accordato dall'Autorità Municipale fu aperto ad un veglione esclusivamente riservato ai soci della Società Carnevalesca. Questo riescì veramente splendido per ogni riguardo, e cioè sia per concorso di gente, sia per eleganza di maschere, sia per le moltissime riunioni nell'ora delle cene, sia per la schietta cordialità che regnò fra tutti gl'intervenuti. A mezzanotte furono estratti i 30 premi della Lotteria Umoristica, il prodotto netto della quale era destinato a beneficio dei nostri Asili Infantili. Il Teatro per questa circostanza era illuminato sfarzosamente e addobbato con molto buon gusto. Le danze si protrassero animatissime fino alle 7 del mattino e tutto procedette col massimo ordine e regolarità. Nel martedì, sebbene la stagione sembrasse volerlo impedire, pure potè circa alle 4 pom. aver principio il corso mascherato il quale si aprì col carro rappresentante l'ingresso di un carnevalesco principe Orientale, col suo seguito di sacerdoti ministri e guerrieri e popolo e musica.
La mascherata era composta da più di quaranta persone parte a piedi e parte sul carro. Questo accuratamente disposto ed i vestiari lavorati appositamente per la circostanza rappresentavano esser bene il costume cui si alludeva. La mascherata in complesso piacque moltissimo; non concorse però al premio perché fatta a cura e spesa della società Carnevalesca. Seguiva un carro mascherato di Selvaggi composto di dieci nostri giovani operai. Il carro rappresentante una foresta costrutto con molta arte, i giovani assai maestrevolmente trasfigurati ed atteggiati, costituivano un insieme che incontrò la generale approvazione e meritò il premio destinato alle maschere con carro - Il premio destinato alle mascherate a piedi fu conferito ad una comitiva di vivaci pagliacci. - Notammo pure una bellissima mascherata di quattro Inglesi elegantemente acconciati con britannica originalità con tiro a quattro e servi in livrea. Verso sera le maschere si riunirono nella piazza maggiore con lumi a bengala con torce a vento e moccoletti ed ivi in mezzo a fuochi d'artificio grida e schiamazzi d'allegria fu abbrucciato il carnevale raffigurato come diceva il manifesto dal discendente del carnevalesco principe orientale.
Alle ore 9: pom. Il Teatro fu aperto ad un pubblico Veglione. E per prima di chiudere questa breve cronaca dei nostri divertimenti carnevaleschi, crediamo che sia giusta e ben meritata una parola di sincera lode e di cordiale congratulazione verso la solerte Direzione della società Carnevalesca, la quale coadiuvata da apposite Commissioni attese col massimo impegno all'allestimento dei vari trattenimenti si pubblici che sociali, provvedendo con attività ed occulatezza commendevolissime a che tutto procedesse con ordine e regolarità, e l'esito compensò pienamente le cure della direzione, perché tutto riescì come meglio non avessero potuto desiderare.
All'Ill.mo Sig. Sindaco
Fano
Lì 13 Gennaio 1883
N. 2 Questa Società nella Adunanza generale di ieri deliberava, in vista delle condizioni non troppo floride del suo bilancio, di far pratiche presso cotesta On. Giunta a fine di ottenere dal Municipio la somma necessaria per il servizio che il Concerto in conformità del Programma approvato, dovrebbe prestare durante i pubblici divertimenti nei giorni di Domenica 4, Lunedì 5, Martedì 6 e Domenica 11 Febbraio.
Il Consiglio Direttivo pertanto si rivolge alla S.V. Ill.ma e La prega caldamente perchè voglia far sì che, come alcuni anni addietro il Municipio concorse nelle spese della Società Carnevalesca, provveda in quest'anno del Suo alla somma necessaria pel Servizio del Concerto.
Nella lusinga di vedere esaudita questa preghiera, colgo l'occasione per protestarmi.
Della S.V. Ill.ma per il Consiglio Direttivo C. Battistelli.
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Società Carnevalesca della Fortuna in Fano
All'Ill.mo Sig. Sindaco Fano
Lì 17 Gennaio 1883
N. 5 In riscontro alla sua nota in data 16 corr. n. 191 mi affretto a farle conoscere che la spesa necessaria per il servizio del Concerto ascende, basandosi su quanto si stipulò l'anno scorso, a Lire Centosessanta. Questa cifra potrà subire anche una variazione in più; ma la differenza non potrà essere notevole, perché anche dato il caso che, il Concerto pretenda quanto gli venne corrisposto nel 1881, si avrebbero lire 20 in più sulla somma più sopra annunciata.
Il Presidente C. Battistelli
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Società Carnevalesca della Fortuna in Fano
All'Ill.mo Sig. Sindaco Fano Lì 17 Gennaio 1883
N. 6 L'Assemblea generale del Soci avendo, nella sua ultima adunanza, deliberato che la Società debba dare un Veglione sociale e che debba fare il possibile di assumere l'impresa, come negli anni decorsi, di un Veglione pubblico, questo Consigllio Direttivo si rivolge alla S. V. Ill.ma e La prega caldamente perché voglia concedere a questa Società Carnevalesca il Teatro della Fortuna per due Veglioni nelle sere di lunedì 5 e martedì 6 febbraio p. v.
Al primo veglione, destinato a divertimento dei Soci, potranno avere ingresso tutti quelli che, mediante pagamento di L. 6, volessero essere considerati come Soci. Il secondo veglione sarà pubblico col biglietto d'ingresso di Cent.i 80.
La società domanda per il secondo veglione un compenso di L. 200, cinquanta lire meno cioè della somma corrisposta l'anno scorso dal Municipio, nella considerazione che questa On. Giunta vorrà accordare il richiesto concorso nella spesa necessaria per il servizio del Concerto.
Il Consiglio Direttivo nella lusinga di vedere accolta favorevolmente la sua domanda La ringrazia anticipatamente, e colla massima stima La riverisce.
Per il Consiglio Direttivo C. Battistelli
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Al Sig. Presidente della Società Carnevalesca della Fortuna Fano
Oggetto divertimenti carnevaleschi
Lì 27 Gennaio 1883
N. 237 Rispondo alle note di V.S. n. 56 del 17 corrente significandole che la Giunta Municipale con deliberazione di ieri à concesso a codesta Società L. 300 delle quali L 200 pel Veglione da darsi nel martedì 6 febbr. prossimo, e L. 100 per concorso nelle spese degli altri divertimenti che la Società stessa si è proposta di dare. Il Biulancio Comunale non permettendo una migliore offerta, prevengo la S. V. che il Municipio oltre alla somma suindicata non può fare altre concessioni né per lo spandimento della rena nella circostanza delle corse, né per qualsiasi altro titolo.
Il Veglione del martedì sarà pubblico col biglietto d'ingresso di Centesimi 80, e al Veglione del lunedì 5 febbraio potranno avere accesso tutti coloro che col pagamento di L. 6 vorranno essere considerati come Soci. Sì per l'uno che per l'altro la S. V. si porrà di concerto colla deputazione di pubblici spettacoli.
Il ffi. di Sindaco Gamiani
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Società Carnevalesca della Fortuna in Fano
All'Ill.mo Sig. Sindaco Fano Lì 10 Dicembre 1883
Il sottoscritto - a nome del Consiglio Direttivo di questa Società - fa domanda alla S.V. Ill.ma perchè voglia accordare la Sala della Deputazione Teatrale per uso di Ufficio della Direzione stessa durante il Carnevale. Nella lusinga di essere esaudito Le faccio noto che la Direzione deve tenere la prima adunanza il 26 corr; e colgo l'occasione per protestarmi.
Il Vice - Presidente Camillo Battistelli
Società della Fortuna per i divertimenti Carnevaleschi
Fanesi!
Felicemente iniziata sotto gli auspici della Dea Fortuna, la nostra Società avrebbe - per volger di centinaia e centinaia d'anni - prosperato rigogliosamente, se i cosidetti UOMINI SERI non avessero portato il disordine e la confusione nel campo dei suoi seguaci a solo scopo di rappresaglia contro la gioventù ribelle a tutto ciò che sa di vecchiume ! ? La Direzione però - a dispetto di questi nemici che non paventa - e contro il volere dei Soci morosi, ai quali rivolge speciale preghiera perché vogliano mettersi al più presto una mano sul cuore e l'altra nelle tasche, ha cercato - anche in quest'anno - del suo meglio per offrirvi una serie di divertimenti che, sebbene non nuovi, varranno a rendere gaia od attraente questa Città della Fortuna negli imminenti ultimi giorni di Carnevale. Questo è il solo desiderio della Direzione, la quale attende impassibile il vostro giudizio.
PROGRAMMA
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
N. 14 Al Sig. Sindaco di Fano Li 19 Gennaio 1884
Il Consiglio Direttivo di questa Società essendo pervenuto a sapere che lUfficio della Deputazione teatrale è disponibile come gli anni scorsi perché non occupato nè dallArchivio né dalla Deputazione stessa mi incarica di rivolgermi alla S.V.Illma a pregarla caldamente affinché voglia concedergli quel locale per luso di Ufficio essendogli impossibile occupare quello già concesso perché freddissimo e non prospiciente la Piazza maggiore. Mi incarica inoltre di chiederle che gli venga concesso il Teatro Cesare Rossi per tenervi le Adunanze generali. Nella lusinga di essere compiaciuto, La ringrazio a nome dellintera Direzione, e colgo loccasione per protestarmi.
Per il Consiglio Direttivo Il Vice-Presidente C.Battistelli
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Sig. Presidente della Società Carnevalesca Fano
Oggetto Concessione di locali
Risc. a Nota n. 14 del 18 cor. B23 del 1884
La S.V. potrà disporre del Teatro Cesare Rossi per tenere le adunanze generali della Società Carnevalesca ed alluopo si metterà dintesa col Custode del medesimo Ricci Fortunato. Potrà servirsi anche per questanno del locale ad uso dUfficio della Direzione Teatrale nella condizione però che questo debba essere restituito ad ogni richiesta della Direzione stessa ed in ogni caso non più tardi della fine del carnevale
Pff di Sindaco Firma illeggibile
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
n. 17 Al Sig. Sindaco di Fano Lì 1° Febbraio 1884
Questa Società, in vista delle non troppo floride condizioni del suo bilancio, deliberava di far pratiche presso cotesta On. Giunta a fine di ottenere dal Municipio un concorso nelle spese per la somma di L. 200. Il Consiglio Direttivo pertanto si rivolge a tal uopo alla S.V. Ill.ma, e, nella lusinga che il Municipio voglia come anni addietro concorrere nelle spese dei divertimenti carnevaleschi, coglie loccasione per rassegnarle i suoi ossequi.
Per il Consiglio Direttivo Il Vice-Presidente C.Battistelli
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Onorevole direzione della Società Carnevalesca della Fortuna
Fano
Oggetto Società Carnevalesca
13 febb. 84 La Giunta municipale à concesso a cotesta Società Carnevalesca la stessa somma dellanno scorso cioè L. 300, delle quali L. 200 pel Veglione pubblico e L. 100 per concorso nelle spese degli altri divertimenti che la Società stessa si è proposta di dare. Così Le à concesso il Teatro per un veglione ad uso esclusivo dei Soci, cosa che però possano averci ingresso tutti quelli che mediante il pagamento di L. 6 volessero essere considerati come soci. Il biglietto dingresso allaltro veglione pubblico sarà fissato in Centesimi 80 come al solito. Le sere fissate dallImpresario teatrale pei due Veglioni suddetti sono quelle del lunedì 18 e martedì 26 cor. Attenderò di conoscere per norma se queste sere convengano alla Società.
Il ffi di Sindaco Gamiani
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
n. 16
Al Sig. Sindaco di Fano Lì 1° Febbraio
LAssemblea generale dei Soci avendo, nella sua Adunanza del 30 Gennaio scorso, deliberato che la Società debba dare un Veglione Sociale e che debba pur fare il possibile di assumere limpresa di un Veglione pubblico, questo Consiglio Direttivo si rivolge alla S.V. Ill.ma e La prega caldamente perché voglia concedere a questa Società il Teatro della Fortuna per due Veglioni nelle sere di Lunedì 25 e Martedì 26 corr.
Al primo Veglione, destinato a divertimento dei Soci, potranno avere ingresso tutti coloro che, mediante pagamento di L. 6, volessero essere considerati come Soci. Il secondo Veglione sarà pubblico col pagamento di un biglietto dingresso di Cent. 80.
La Società domanda per il secondo Veglione un compenso di L. 280.
Il Consiglio Direttivo, nella lusinga di vedere favorevolmente accolta la sua domanda, La ringrazia anticipatamente, e colla massima stima La riverisce.
Per il Consiglio Direttivo Il Vice-Presidente C.Battistelli
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
Al Sig. Sindaco di Fano Lì 20 Febbraio 1884
La Direzione di questa Società non potendo in conformità di una delibera dellAssemblea generale accettare per i Veglioni le sere di Lunedì 18, Martedì 26, ha atteso il risultato delle pratiche iniziate collImpresa teatrale a fine di avere il Teatro Lunedì 25, per rispondere alla sua pregiata Nota 13 Febbraio N. p. 88.
Ed ora che lImpresario ha accordato dietro relativo compenso quanto gli venne richiesto, la Direzione si sente in dovere di ringraziare questa On. Giunta per quanto alla Società volle concedere, e si lusinga nello stesso tempo che, in vista dellaumento di spesa causato dal compenso allImpresario, vorrà portare il concorso nelle spese dei divertimenti a Lire Centocinquanta.
Nello stesso tempo prega la S.V. Ill.ma di voler come negli anni scorsi far raccogliere in mucchia dagli spazzini municipali larena sparsa lungo il Corso per la Corsa a fantino, e delegare un rappresentante del Municipio a presenziare la formazione delle batterie e la Corsa stessa.
Pel Consiglio Direttivo C.Battistelli - Vice-Presidente
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
Al Sig. Sindaco di Fano Lì 29 Febbraio 1884
Allo scopo di evitare degli inconvenienti che ebbersi a deplorare martedì scorso, questa Direzione ha nel suo Manifesto per il Corso di Domenica 2 Marzo p. v. proibito il gettito dei Coriandoli e degli aranci. Pertanto prega la S. V. a voler dare alle Guardie Municipali quelle istruzioni che crederà del caso, e, se fosse possibile, a voler proibire Ella stessa il gettito per mezzo di un manifesto.
C.Battistelli - Vice-Presidente
Al sig. Sindaco di Fano
lì 21 Gennaio 1885
Il sottoscritto, a nome dell'intera Direzione, domanda alla S.V. Illustrissima il Teatrino Cesare Rossi per tenervi le adunanze generali. Nella lusinga di essere compiaciuto, coglie l'occasione per presentare i suoi ossequi.
Il Presidente Battistelli
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SOCIETA' CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
Al sig. Sindaco di Fano lì 16 Febbraio 1885
A nome del Consiglio Direttivo di questa Società mi rivolgo alla S.V. Illustrissima perchè voglia far erigere il Palco del Concerto dinanzi il Caffè Nazionale pei giorni di Martedì 17 ultimo di Carnevale e Domenica 22 ultima di Quaresima. Nella lusinga di essere esaudito, distintamente La riverisco.
Il Presidente Battistelli
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16 detto fu risposto non potersi concedere perchè il palco non può essere posto nuovamente in opera senza sostanziali riparazioni e senza rinnovare completamente il piano.
(Firma illegibile - n.d.r.)
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Divertimenti Carnevaleschi
Quest'anno sono ben meschini, il che mostra che l'allegria ed il buon umore hanno abbandonato la nostra Città un tempo rinomata pel corso dell'ultimo giorno di Carnevale. Oggi alle 4 avremo l'estrazione di una tombola di L. 500. Il giorno 17 corso di maschere a piedi e a cavallo, che si ripeterà anche la Domenica successiva, coll'aggiunta forse della estrazione di un'altra tombola.
La corsa dei Cavalli e l'estrazione della tombola che dovevano aver luogo fin dalla scorsa domenica sono state rimandate ad oggi causa il cattivo tempo. Il gentilissimo sig. Colonnello comandante il nostro Presidio ha gentilmente concesso un Drappello di n. 12 soldati del Distaccamento del Reggimento cavalleria Monferrato, i quali percorrendo il corso prima e dopo ciascuna batteria, renderanno più interessante e più gaio il trattenimento. Questa sera poi vi sarà una festa da ballo in maschera nei locali dell'Unione. Sembra che una Commissione di cittadini fanesi stia adoperandosi onde stabilire in questa quaresima qualche festa, trattenimento o spettacolo a scopo di beneficenza.
Oggi all'una pom, ha luogo una corsa a fantini con premio di lire 200; poi giostra sui somari, tombola di lire 500 a beneficio della Cassa pensioni per gli operai inabili al lavoro, corso di maschere con getto di confetti e verso sera grande apoteosi e cremazione del carnevale in piazza maggiore illuminata a luce elettrica al suono delle bande militare e cittadina e finalmente gran veglione in maschera con premi al teatro della fortuna.
Carnevale - La corsa dei fantini di domenica poteva riuscire migliore non già per la qualità dei cavalli che presero parte alle corse, i quali furono dagl'intendenti giudicati buoni; ma per la non molta valentia di alcuni fantini che non conoscevano forse il detto: ognuno al suo mestiere. Verso le quattro, il cielo essendosi fatto minaccioso, la tombola di L. 550 che si doveva estrarre sulla piazza maggiore fu rimessa a Domenica 10 nel qual giorno vi sarà pure altra corsa di fantini. Stupendo riuscì ed animatissimo il primo grande veglione al Teatro della Fortuna la sera di lunedì 4. Vi parteciparono tutte le più belle e gentili signore, comprese quelle dell'aristocrazia. Da parecchi anni non si era visto un veglione così bello, animato, fiorito, ricco di lusso e di brio. Il secondo veglione al Teatro della Fortuna riuscì molto freddo. Pochissima gente. Nondimeno le danze continuarono fino quasi al mattino.
Carnevale Veramente c'è a chiedersi ove sono andati i bei tempi di una volta quando il Carnevale a Fano era un vero Carnevale. Però, bisogna esser giusti, quel poco che si fa ora, si fa assai bene; e viene animato dal soffio gentile della carità. Santa idea quella di divertirsi beneficando di che va data somma lode al Comitato, al Municipio ed alla Società che organizzarono, o aiutarono la riuscita delle feste. Il veglione di giovedì grasso al Teatro della fortuna riuscì poco numeroso; ma in compenso ricco di brio ed eleganza; però tutte le aspettative sono pel secondo che risulterà veramente imponente. Domani a sera, domenica, produzione drammatica al Teatro della Fortuna, dei nostri dilettanti con La povera Maria e la farsa Qual'è il mio sesso; quindi accademia musicale, con esimi artisti tra i quali la celebre violinista Celestina Fanchiotti. Gli artisti gentilmente si prestano. Si prevede un pienone e un buon incasso che verrà erogato, come sempre, a scopo di beneficenza.
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CRONACA E NOTIZIE VARIE
La fine del carnevale La chiusa del Carnevale non poteva riuscire migliore. L'ultimo veglione fu splendido in tutta l'estensione della parola. Anche la serata drammatica musicale di Domenica riusci a meraviglia. I nostri dilettanti si segnalarono tanto nel dramma, quanto nella farsa brillantissima. La signora Ester Tommasoni recitò, come sempre divinamente bene e nel monologo in ispecie si mostrò artista vera. Ottimamente riuscì l'accademia musicale nella quale brillarono la Signorina Emma Agostini e la Signorina Celestina Fanchiotti, che furono fatte segno a vere ovazioni e furono complimentate di fiori e dediche. La brillantissima serata dette un cospicuo incasso che fu erogato a scopo di beneficenza. A tutti i Signori dilettanti ed artisti è dovuta la riconoscenza dei Fanesi, e noi ci crediamo in dovere di pubblicamente manifestarla e di rivolgere loro le più vive azioni di grazie. Nel prossimo numero daremo un esatto resoconto sì delle entrate che delle spese.
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Rovina Mercoledì mattina rovinò una parte del magnifico soffitto del nostro teatro della fortuna. Il teatro era vuoto, e quindi non vi furono vittime; però il danno è grave; e se si pensa che la rovina poteva accadere lunedì mentre ferveva il gran veglione, cè da provarne i brividi. Ora toccherà al Municipio a riparare al grave guasto; e la spesa non sarà indifferente.
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CRONACA E NOTIZIE VARIE
Serata Drammatico-musicale di beneficenza. - Al cenno dato genericamente nel precedente numero a quella splendida serata ci crediamo in dovere, interpreti del generale sentimento della cittadinanza, di aggiungere uno speciale cenno di lode ai singoli artisti e dilettanti che gentilmente si prestarono, ossia nella parte musicale alle sig. Agostini e Franchiotti, e al sig. Canducci, grata conoscenza del pubblico fanese che gli rinnovò spontaneo caloroso il suo plauso, e il giovanetto Mezio Agostini, e nella parte drammatica la signora Rossi Tommasoni coadiuvata egregiamente dai signori Pierpaoli, Rossi, Monacelli, Giacobini, Romano, Monti, e Giovanelli.
CARNEVALE - Egli è certo che l'allegria di una volta nel tempo del carnevale non tornerà mai più; nè più torneranno le feste e i divertimenti di parecchi anni addietro, quando nella nostra città era tradizionale la concordia e la quiete. Quest'anno poi il carnevale è più morto del solito. Giovedì, il giovedì grasso ormai passato di moda da noi come le calze corte, tentarono di risvegliarlo parecchi bravi giovinotti Sott'Ufficiali della nostra guarnigione, con una mascherata riuscitissima rappresentante il Trionfo di Bacco.
La popolazione accorse a vedere la bella mascherata e a udire le musiche e gl'inni baccanali, e si divertì assai, plaudendo in cuore a quei bravi giovinotti che hanno tentato rialzare lo spirito infiacchito. Copioso, comico assai e ben diretto il loro tiro di coriandoli, corrisposto da molti con energia. In sul finir del corso qualche monello, crediamo, lanciò pallottole di neve inverso il carro; di che i Sott'Ufficiali, ben a ragione, s'indispettirono; e la cittadinanza ne fu irritatissima. Però è a sperare che l'onta di qualche ragazzaccio maleducato non sia fatta ricadere sulla popolazione, e che martedì, ultimo di carnevale, la mascherata graziosa rifarà corso.
La sera stessa i Signori Sott'Ufficiali dettero una festa di ballo nell'ex convento di S. Filippo, la quale riuscì splendidissima per concorso di maschere, del bel sesso e della buona società. Molti gl'invitati intervenuti, notiamo tra gli altri il nostro Signor Sindaco Duca Di Montevecchio e la sua gentile Signora, il Conte Giuliano Bracci, il Conte Antonio Castracane, il Deputato Mariotti e molti altri egregi cittadini. Le danze durarono fino alle 5 del mattino. I sott'Ufficiali fecero con molta cortesia e distinzione gli onori della festa.
Verso la mezzanotte il bravo Tetè con il pingue Toni eseguirono diversi esercizi acrobatici che destarono ammirazione ed applausi. Non mancò neppure una lauta cena, durante la quale l'allegria e la battaglia de' frizzi toccò il colmo. Tutto sommato una festa co' fiocchi.
Un bravo di cuore ai Sott'Ufficiali dell'87. Regg. Fanteria e al Colonnello Comandante il nostro Presidio. I cittadini hanno con piacere notato come l'87. Regg. siasi segnalato tra noi nel giorno della beneficenza e nel giorno del divertimento, e ne terranno mai sempre grata ricordanza.
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CRONACA E NOTIZIE VARIE
Carnevale - Com'era vivo desiderio della popolazione, la bella mascherata dei Sottufficiali uscì di nuovo martedì, ultimo di carnevale. Aprì il divertimento la musica cittadina, percorrendo varie volte il corso, che in breve fu gremito di persone; mentre i balconi e le finestre, in un momento, si empirono di belle signore e graziose signorine. Alle 4 pom. uscirono i carri modificati della mascherata di giovedì. Precedevano i cavalieri di Bacco, seguiva un carro con la musica, cui maestoso tenea dietro quello dellImmaturo figlio di Giove, in sul quale Satiri e Dii Rusticanti tributavano onore allallegro Dio che, non già pargoletto attaccato alla coscia di Giove si stava come favoleggiaron gli antichi, ma seduto a gran pompa alla base di un gigantesco trofeo di bottiglie giganti; quelle stesse bottiglie della precedente mascherata che se ne vedon tante camminavano dietro a cavalieri. E il contenuto delle bottiglie e questa è originale cioè gli uomini, stavano sur un altro carro mascherati in tutte le guise dal Pierot al Brighella.
Il corso organizzato dai signori Bonini, Casoli e Laudato, riuscì ordinato, grazioso, brillante. Animatissimo e copioso fu il getto di confetti e fiori dai carri, dai balconi, e dalle comitive allegre di giovani che percorrevano a piedi la via. Era una gara generale, un incrociarsi continuo di mazzetti e di fiori sciolti, uno scrosciar insistente di confetti dogni colore.
La sera, alle ore 8, nellex Convento di S. Filippo, vi fu una seconda festa di ballo, la quale riuscì splendidissima. Molte ed eleganti le maschere, grande il concorso delle persone; il fiore della cittadinanza fanese vera rappresentato. Alle ore 10 circa una grata sorpresa venne fatta da cinque belle Margherite che entrarono nella sala al suono della marcia reeale. Sulla corona delle Margherite leggevasi il motto: W. Casa Savoia.
Alle 11 i signori Bonini il bravo e simpatico Maestro di Scherma del Reggimento il Sig. Murgia e il Sig. Pompei eseguirono con eleganza e precisione di movimenti la parodia dErcole, e quella del Finto morto che destarono un vero entusiasmo.
Un brillantissimo Dottore senza tuba, tenne allegri co suoi motti spiritosi per tutta la serata. Non mancò la solita lauta cena, di circa 200 coperti, preparata e diretta dal Sig. Tito Romagnoli, Cantiniere del Reggimento. La più briosa allegria fu durante la cena; dopo si ripresero animatissime le danze fino alle 5 del mattino.
Ne piace a titolo dencomio pubblicare qui i nomi dei Sottufficiali componenti la Commissione direttiva della festa: Signori Gambino, Petrella, Murgia, Laudato, Casoli e Bertozzi. A questi signori e a tutti i loro egregi colleghi del Reggimento, un bravo di cuore e un vivo ringraziamento a nome della cittadinanza fanese.
Il carnevale ha trovato quest'anno nella nostra città le più liete accoglienze e molte feste si son seguite con brio e vivacità lasciando in cuore di tutti un senso di vivo desiderio. Splendido ed elegante il ballo al club che fu seguito da una cena inappuntabilmente servita; e del pari riusciti i due ch'ebbero luogo all'Unione liberale monarchica ove, come sempre, accorse numerosa la folla più svariata. Ho notato mascherate assai graziose che accrescevano l'incanto alle bellezze femminili. Martedì poi nel ristretto ma simpaticissimo ambiente del Cesare Rossi si è festeggiata la fine del carnevale con un veglione assai animato ed allegro malgrado la piccolezza della sala che non ha permesso alle molte coppie di abbandonarsi con tutta la foga al piacere della danza.
E, poichè tratto tale argomento, mi piace finire inviando felicitazioni e ringraziamenti ai nostri bravi filodrammatici cui dobbiamo le molte ore bellissime passate ad ascoltarli. Non faccio elogio poichè tutta Fano ha potuto ammirare l'arte veramente squisita della sig.a Tomassoni, dei sig.i Raffaelli, Saviotti, Bonucci e degli altri tutti ch'hanno messo la volontà e l'ingegno onde le recite riuscissero quali sono state genialissime e brillanti.
Carnevale "II mondo si fa serio" - noteranno i filosofi e i cronisti, ed infatti non più fantastiche mascherate per le vie, non più corsi; il pandemonio carnevalesco del passato, con i suoi coriandoli, fiori, aranci, confetti, torsi di cavolo ed altri proiettili più o meno piacevoli scaraventati scambievolmente nella folla clamorosa e allegra, pare abbia fatto il suo tempo. In compenso però si balla ancora e si balla con furore. Il pubblico fanese ha riempiti ed animati sempre in questi giorni i moltissimi balli popolari. Trattenimenti e feste hanno dato il Circolo di lettura, gli studenti, un comitato di beneficenza al teatro Rossi, l'Unione Monarchica, il Circolo della Caccia ed altre società. Dapertutto grande animazione ed allegria. ... ... ... Un grande veglione mascherato avrà luogo lunedì sera al teatro della Fortuna. Si può facilmente prevederne la splendida riuscita.
Tombola Domani, domenica, verrà estratta alle 4 pom. in Piazza Maggiore una tombola a beneficio della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Rappresentazione di beneficenza La rappresentazione al teatro della Fortuna a beneficio dell'Asilo-Giardino annunziata per domenica e stata rimandata, in causa della persistente cattiva stagione, e si farà, pare, a mezza quaresima. Siamo certi che il pubplico accorrerà numeroso al simpatico trattenimento.
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Cronaca di Fano
IL VEGLIONE AL TEATRO DELLA FORTUNA - La riuscita del veglione di lunedì scorso ha superato tutte le previsioni, e certo da molti anni non se n'era visto un altro cosi brillante ed animato; basti dire che alle sette del mattino mentre il concerto suonava l'ultimo galop furioso, la sala era ancora piena di coppie che turbinavano con furia ancor più vertiginosa di quella dei suonatori. Molta luce, molte cene nei tre ordini di palchi, moltissime maschere, e tutto ciò contribuiva a dare all'ambiente un aspetto di straordinaria gaiezza. Tra le maschera più eleganti notiamo a memoria le madame fiocchetti, Contessa Manzoni e signora Del Noce; quattro splendidi bebè, signore Lodovichetti ed Omiccioli, signorine Piccinetti e Lodovichetti, che facevano invidiare il bambinaio cui erano affidati; un bellissimo domino in raso bianco e giallo, Contessa Adele Castracane; una vezzosa dama del secolo scorso, signora Geronzi; una spagnola graziosa ed elegantissima, signora Serafina Serafini.
Fra gli uomini: eleganti i cavalieri delle fiocchetti, vivace e spiritoso un bel bebè (Barbieri) dalle forme femminee procaci. Un pulcinella irrequieto non faceva che saltare e far capriole sul duro pavimento della sala battendo senza riguardo le parti occidentali. Si notava anche un Mefistofele, buon diavolo del resto, che dopo tolta la maschera per quanto stralunasse gli occhi non riusciva a dare un aspetto satanico alla sua faccia imberbe e rubiconda. Molti domino misteriosi serbarono gelosamente l'incognito fino all'ultimo, dando da fare ai cavalieri galanti. Le danze, interrotte, come d'uso, dalle cene allegre e rumorose circa alla mezzanotte, ripresero poi con maggiore slancio e durarono come abbiam detto fino al mattino. In complesso l'esito della festa, anche per la parte finanziaria che aveva scopo banefico, non si poteva sperar migliore e ce ne rallegriamo vivamente con chi vi ha avuto tanta parte di merito per l'iniziativa e l'accurata direzione, cioè il conte Rinalducci ed il signor Capitano Del Noce.
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Società carnevalesca
- Lunedì scorso ebbe luogo l'adunata generale degli aderenti alla costituzione di una società carnevalesca. Approvato lo statuto sociale, vennero eletti i membri del Consiglio Direttivo nelle persone dei signori: Antonio Baldelli, presidente - Dott. Giuseppe Ossi, vice presidente - Enrico Marcucci, cassiere - Cesare Bertozzi, Eligio Borgogelli, Federico Farabini, Ruggero Giammattei, Nicola Sorcinelli, Alfredo Saviotti, Ernesto Scarponi, Mario Tombari, consiglieri - Nazzareno Leonardi-Silvi e Ruggero Uguccioni, segretari.
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Società Carnevalesca Il Consiglio Direttivo nell'adunanza del 29 marzo ha preso nota del numero dei soci inscritti che sono finora 358; ha nominato cassiere provvisorio, in seguito alla rinuncia emessa dal Signor Enrico Marcucci, il segretario Leonardi Silvi Nazzareno; ha nominato Bidello il signor Zonghetti Pasquale; ed ha stabilito, perché tutti i cittadini possano prendervi parte, di lasciare aperta l'iscrizione a nuovi soci. Le nuove adesioni si ricevono presso Uguccioni Ruggero e Leonardi-Silvi Nazzareno e presso la barbieria del Sig. Tombari Mario.
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FANUM FORTUNAE
C A R N E V A L E
Quest'anno, grazie all'esistenza della società carnevalesca, il Carnevale a Fano è passato assai vivacemente e si è chiuso, possiamo dirlo senza esagerare, splendidamente. I divertimenti incominciati il giovedì grasso si sono succeduti con sempre maggior successo e la cittadinanza ha finito col dichiararsi soddisfatta, cosa non facile ai tempi che corrono. Per il pomerigio del giovedì grasso dunque la Socieià Carnevalesca aveva stabilito due premi per mascherate a piedi, ma di queste non ve ne furono propriamente, se si esclude un ipotetico Trionfo dei coloriche viceversa non significava nulla se non dei coraggiosi giovinotti semi-nudi che battevano i denti pel freddo.
La sera, il ballo popolare che doveva aver luogo in piazza XX Settembre adobbata abbastanza elegantemente ed illuminata a luce elettrica, si è convertito in un concorso enorme di gente che si pigiava per veder ballare un innumerevole stuolo di copie (sic! n.dr.) di ragazzi, resisi coll'audacia padroni del campo. Sicchè il divertimento si è limitato all'adobbo della piazza, alla musica che ha suonato per quattro ore, alla luce elettrica, ed alla folla che passeggiava e si muoveva per tutti i versi. Le cause del ballo mancato sono parecchie e non crediamo qui utile l'analizzarle poichè, ormai, non rimedierebbe a nulla. Domenica poi ha avuto luogo una corsa di cavalli con fantino lungo il Corso V. E. ed una tombola di complessive L. 550 a beneficio della Societ Operaia di Mutuo Soccorso.
Ai vincitori della corsa erano assegnati due premi il primo di L. 70 ed il 2° di L. 30 entrambi con relativa bandiera. Come sempre la corsa ha attirato gran folla anche dalla campagna, folla che ha poi contribuito alla riuscita della Tombola che ha dato un utile assai rilevante alla Società concessionaria. Lunedì sera, al Teatro della Fortuna ebbe luogo il Veglione esclusivo pei soci della carnevalesca, di cui parla il Collega Shand in altra parte del giornale.
E veniamo al punto culminante, cioè al Corso di fiori di martedì, ultimo giorno di carnevale. Verso le 4 pom. attesi da una calca enorme, cominciò la sfilata dei carri e delle carrozze che prendevano parte al corso, preceduti dal carro dalla musica cittadina in costume..... indeciso. Parlare partitamente dei tre carri adobbati artisticamente e forniti ad esuberanza di materiale lanciabile, non è cosa possibile ad una povera penna come la mia, senza incorrere in errori od in ommissioni. Mi accontenterò quindi di dire che il primo rappresentava un giardino guarnito riccamente di fiori, in mezzo a questo si elevava un piedi stallo sul quale posava un artistico vaso con una pianta di fiori che a volta a volta si apriva e lasciava sorgere in mezzo ad essa uno dei componenti il carro che gettava fiori, stampati, confetti etc.
Entro il carro una diecina di giardinieri vestiti con proprietà ed eleganza anche, lanciavano senza lesinare fiori di valore, e confetture d'ogni sorta. Veniva secondo il carro rappresentante un berceau posto ad un capo del carro foggiato a giardino mentre in fondo una fontana gettava in alto un ricco e potente zampillo d'acqua, quale i delfìni della nostra fonte in piazza XX Settembre, non si sono mai sognati di lanciare. I componenti di questa carro, circa dodici, lanciavano con piccole pompe, dell'acqua profumata all'Acqua di Felsina, sì da formare la delizia delle Signore prese di mira. Anche da questo carro il getto di fiori e di confetti è stato vivissimo.
Il terzo carro rappresentava un enorme cesto di fiori in mezzo a un giardino. Anche in questo ammirammo la ricchezza con cui si era fornito di fiori per il getto che mantenne sempre vivissimo e ininterrotto. Seguiva la Charette del Conte Rinaldo Rinalducci, trasformata in un delizioso canestro di rose.
Dire che il Conte Rinalducci si è fatto il massimo onore nel corso, per la qualità e quantità dei fiori e delle confetture lanciate, ci sembra snperfluo, poichè ognuno che lo conosce può facilmente immaginarselo. E siamo lieti di prodigargli senza restrizioni ogni sorta di lodi, chè ha saputo fare qualcosa egli solo fra i tanti giovinotti danarosi della città nostra.
Bravo!
Dopo il Conte Rinalducci veniva una cestina con tre persone e tre carrozze con parecchie persone, venute dalla vicina Pesaro ad onorar Fano del loro gentile e gradito concorso. Come abbiamo detto, il corso è riuscito splendido e per la ricchezza e l'eleganza dei carri e per la vivezza del tiro che si è protratto senza interruzioni per quasi tre ore. Le signore dalle finestre rispondevano con slancio alle dolci provocazioni fiorite dei carri e dei padroni lanciatori e tutti si sono divertiti la loro parte, compresi i ragazzi ed i contadini che non facevano in tempo a raccogliere i confetti.
I carri e le carozze premiate furono come segue:
Ottenne il 1.° premio il carro rappresentante il giardino; ottennero il secondo premio entrambi gli altri due carri suddescritti (1), ed un 4°. premio d'incoraggiamento creato con felice pensiero, a bella posta dalla Commissione, l'ottenne la Charette del Conte Rinalducci.
Alla sera verso le 8 fu bruciato sulla pubblica piazza el pup, con gioia infinita della folla immensa che tutto il pomeriggio si era accalcata lungo il nostro Corso V. E. I,a riuscita di questo ultimo giorno di carnevale ha sorpreso tutti e molti poi si sono pentiti di non avervi concorso. Ma pentirsi dopo il fallo.... vuoi dire che servirà loro di lezione per un altro anno. Durante tutto il pomerigio, ad onta della gran folla non è avvenuto il più piccolo incidente doloroso all'infuori di un bel pezzo di giovanotta contadina che per raccogliere i confetti fece un tombolone tale da mostrare il mezzogiorno..... verso le cinque pom., con gran piacere dei circostanti e grandi rossori delle soprastanti.
L'affratellamento di tutti, in dati momenti, la cortesia fra cittadini e forestieri e l'educazione e lo spirito che regnarono in tutta la giornata, tornano a grande onore di Fano e mostrano quale progresso faccia il nostro pubblico sulla via della civiltà. Non posso chiudere però senza deplorare il getto della farina del gesso e delle uova, fatto per fortuna da pochi, che poteva far nascere qualche inconveniente. Quello soprattutto di gettar le uova, che potrebbe arrecare danni non indifferenti agli abiti ed al corpo, è tale una cosa che non deve assolutamente più accadere e siamo certi che non accadrà più.
Ora chiudiamo con una parola di lode meritata all'infaticabile Sig. Baldelli, organizatore di tutto, a tutta la Commissione ed agli altri che in un modo o in un altro contribuirono alla buona riuscita, e auguriamoci che la Società Carnevalesca abbia anche nellanno corrente vita prospera e rigogliosa e dia agio di fare anche di più e di meglio pel Carnevale venturo. Crediamo poi doveroso fare un elogio allottimo servizio di polizia municipale.
Ed ho finito: ora andiamo a prendere .. le ceneri quaresimali.
(1)Il Sig. Sorcinelli Nicola uno dei componenti il carro del berceau, ci ha chiesto come è potuto avvenire, che il giurì segreto assegnatore dei premi non abbia saputo trovare una differenza tra i due carri che hanno avuto i due secondi premi. Noi giriamo la domanda a chi spetta, non potendo dare in merito una risposta.
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Divertimenti Carnevaleschi
Domenica 16 corrente ha avuto luogo l'annunciata corsa di cavalli con fantino ed una tombola di L. 550 a cura e a beneficio della Società Operaia di Mutuo Soccorso. La corsa attirò molta gente e però la tombola diede un buon incasso. Alla sera gran folla in Piazza XX settembre illuminata a luce elettrica. Lunedì 17 corrente il teatro della Fortuna si apri ad un Grande Veglione in maschera esclusivo per i soci che riuscì numerosissimo con grande prevalenza però del sesso femminile. Le danze durarono sino alle 7 del mattino quantunque non ci sia stata molta allegria, perché poche erano le maschere e troppe le ballerine in aspettativa di cavalieri. Ad ogni modo si passò una bella notte ed il teatro illuminato a luce elettrica e gremito di gente era a vedersi di un effetto magnifico. L'ultimo giorno di carnevale ebbe luogo l'annunciato Corso di fiori.
Ai carri e carrozze meglio adorne e provviste di fiori per modo da mantenere un vivo gettito durante il corso erano assegnati tre premi: 1. premio lire 180, 2. premio L. 90, 3. Premio L. 40. Presero parte al corso tre bellissimi carri preceduti dal carro della musica cittadina e seguiti da alcune carrozze con parecchie persone venute dalla vicina Pesaro. I pesaresi si fecero molto onore mantenendo un vivo gettito di confetti durante il corso.
Il primo carro rappresentava una terrazza con un gran vaso di fiori in mezzo, che di quando in quando si apriva, e lasciava vedere un angelo che gettava fiori unitamente agli altri componenti il carro mascherati da giardinieri. Il secondo carro rappresentava un bellissimo berceau con fontana a getto perenne.
I componenti il carro gettavano senza economia moltissimi fiori e confetture d'ogni specie, e con piccole pompe bagnavano d'acqua profumata i passanti. Il terzo carro rappresentava un gran cesto adorno di bellissimi fiori. I componenti il carro, che erano provvisti di una gran quantità di mazzetti, mantennero un vivissimo gettito durante il corso.
Il primo premio venne aggiudicato al carro rappresentante la terrazza e il secondo premio, con la somma stabilita per il terzo, venne diviso fra il carro rappresentante il berceau e quello rappresentante il cesto di fiori. Il conte Rinalducci che con molto buon gusto aveva trasformata la sua carrozzella in un delizioso canestro di rose, ebbe un premio d'incoraggiamento consistente in una bellissima bandiera. I carri - lo ripetiamo - erano tutti eleganti ma quello che ottenne il primo premio - siamo in ciò d'accordo col nostro egregio confratello L'Annunziatore - sebbene il più ammirato specialmente per l'improvvisa escita dell'angelo, forse rispondeva meno degli altri alle esigenze del programrna.
La sera vi fu il tradizionale corso di moccoletti, indi in Piazza XX settembre, illuminata a luce elettrica, l'apoteosi e cremazione del carnevale in mezzo a grande quantità di popolo plaudente. Durante i divertimenti tutto procedette con ordine, e ciò torna a lode dei nostri buoni fanesi. Chiudiamo la cronaca dei divertimenti con una parola di encomio all'infaticabile Antonio Baldelli, Presidente della Società Carnevalesca, il quale molto si adoprò per la buona riuscita del programma.
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Società Carnevalesca Domenica scorsa in 3.° Convocazione, ha avuto luogo l'adunanza generale dei soci per l'approvazione del resoconto finale dell'anno testé chiusosi, per l'approvazione al proseguimento della società nel corrente anno e per la nomina del nuovo Consiglio Direttivo. Erano presenti circa 60 soci. Il resoconto esposto minutamente con molta chiarezza dal Presidente Signor Antonio Baldelli venne accolto dai presenti con un applauso, poiché, caso raro a questi chiari di luna, ne risultava la chiusura con un avanzo di L. 834 in contanti e circa 90 in effetti mobili utilizzabili. In vista di questo avanzo, la Direzione tenendo conto che il Municipio aveva accordato alla società una sovvenzione di L. 100, propose all'assemblea di elargire queste L. 100 alle Cucine Economiche e l'assemblea ha approvato all'unanimità.
Pure all'unanimità venne approvata la prosecuzione della Società ma non potendo avere sul momento l'adesione di 200 soci richiesti dal Regolamento, la nomina del Consiglio Direttivo venne rimandata in prima convocazione a Domenica 15 corr. ed in 2.°, qualora ladunanza non intervenga il 3° dei Soci fino allora iscritti, a Domenica 22 corr.
Il Carnevale sotto le sembianze di un mastodontico pupo, che il popolino non sapeva spiegarsi bene, se fosse un Cesare Augusto o un Dio delle sborgne, fece il suo solenne ingresso in città accompagnato da una brillante schiera di cavalieri ..a cavallo di un somaro. Delle maschere a piedi è meglio non parlarne. Molta folla lungo il Corso ed in piazza XX Settembre.
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Cronaca cittadina
... Il tradizionale veglione del lunedì è riuscito benissimo. Oltre 500 persone vi intervennero e se le donne ebbero veramente a deplorare d'essere in soverchio numero rispetto agli uomini, ciò non impedì, che la festa durasse allegra e rumorosa fino alle sette del mattino. Il corso di maschere del martedì grasso fu a cagione del tempo rimandato a domenica prossima. Si dice che vi prenderanno parte cinque carri mascherati e parecchi legni di fuori. La Tombola estratta domenica 25 febbraio a beneficio della società operaia di mutuo soccorso e dei cronici dette un utile netto di L. 241 ...
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DIVERTIMENTI CARNEVALESCHI IN RITARDO
Il corso di maschere che doveva farsi l'ultimo giorno di carnevale, rimandato alla prima domenica di quaresima, per il pessimo tempo fu una seconda volta rimandato al seguente lunedì. Comparvero oltre quello della musica tre carri. Nell'uno si rappresentava una gondola ricca di fiori agitata dalle onde, e piacque assai. Il giuri conferì ai componenti la graziosa mascherata il primo premio. Veniva poi un grande chitarrone che dopo due giri si aprì, lasciando venir fuori per prender parte al gettito dei fiori alcune maschere italiane vestite con molta proprietà. Il terzo carro rappresentava le età dell'uomo ed era anch'esso di discreto effetto.
Parve al giurì che il secondo premio dovesse conferirsi al chitarrone, ma non tutto il pubblico si acquietò al giudizio, e nella sera vi fu un po' di chiasso. Molti opinavano che si dovessero dividere in parti uguali i due premi, riconoscendosi nelle due mascherate, almeno uguaglianza di merito. Ad una mascherata di studenti, che prese parte al corso in carrozza fu aggiudicata una bandiera di consolazione o incoraggiamento. In complesso molta gente nella via, e gettito di fiori e confetti in qualche punto discretamente animato.
Ma bisogna però dire che i tempi non sono più propizi alle mascherate, forse perché quelle in carne ed ossa sono tanto numerose, da rendere assolutamente prive d'interesse quelle di cartone. A sera fu in piazza cremato il pupo del Carnevale fra lo scoppiettio di bombe raffreddate, e il pallido scintillio di razzi inumiditi. Il veglione in Teatro per essere stato organizzato in pochi giorni, e per essere dato in quaresima ed in un giorno di lavoro, riuscì meglio di quanto era lecito immaginare. L'incasso fu di L. 200.
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Feste Carnevalesche - Molto animato riuscì il corso mascherato che ebbe luogo lunedì passato. Si notavano un grandioso carro rappresentante le "Età della vita", una graziosa "Chitarra magica" con le maschere italiane e un "Trionfo d'amore" che incontrò il favore generale. I carri furono premiati nell'ordine inverso al quale li abbiamo enumerati.
ha pubblicato oggi un bellissimo manifesto eseguito con gusto e precisione dalla Società Tipografica Cooperativa. La testa del Pierrot che fa angolo alla cornice, disegnata dal decoratore Pasquale Garofani, venne incisa e stampata a colori dalla stessa Tipografia. I nostri rallegramenti
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Carnevale - La Società Carnevalesca ha pubblicato un elegante manifesto stampato dalla Tipografia Cooperativa in cui si annunziano al pubblici i divertimenti di cui già parlammo in un passato numero. A questo proposito riceviamo la seguente lettera che pubblichiamo volentieri integralmente:
Preg. sig. Direttore del Piccolo Corriere
La Società Carnevalesca, nel suo elegante manifesto testè pubblicato, dice che il Nume dell'allegria quest'anno rifiuta assolutamente di scendere fra noi, perchè si sente offeso dai fischi dell'anno scorso, che ritiene a lui diretti. Aggiunge di più che la propria Direzione, ha invano tentato di calmare le magnanime ire, prendendo per se sola, tutti quei fischi.
Orbene, i componenti il carro "Le varie età dell'Uomo" Autori principali della fischiata, dichiarano francamente che quella non era diretta nè al Nume, nè alla Direzione, ma bensì al Giurì segreto che, a parer loro, emise un verdetto strampalato, e ciò per non tener conto che in un carro carnevalesco devesi cercare più un incentivo al brio e all'allegria che un lavoro da esposizione di belle arti. Con ciò si vuol dire che un verdetto del genere deve essere messo, tenendo conto dell'arte sì, ma anche dell'opportunità e dell'ambiente in cui si muove e per cui è stato eseguito. Il Giurì segreto dell'anno scorso vada adunque innanzi al Nume irato, confessi francamente che per se solo erano i fischi, e l'altissimo nonchè gratissimo Iddio dell'allegria tornerà anche quest'anno fra noi. Egli poi opererà da Dio molto previdente se ammonirà il Giurì segreto di quest'anno ad essere un zinzino meno artistico, ma un pochino più pratico e carnevalesco. I componenti il carro "Le età dell'uomo"
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Società Carnevalesca Domenica 20 corr. ha avuto luogo il primo divertimento, cioè alle ore 17 la tombola di 550 lire, e all'avemmaria l'innalzamento di un pallone variopinto con un pupazzone detto autorevole membro della società che avea da andare all'Olimpo a chiamare il Carnevale; i razzi lo seguivano, i bengala illuminavano la piazza e una calca di gente ammirava. Ma all'altezza di due volte il campanile di piazza, pel troppo peso, è precipitato bruciando verso la via Boccaccio, e caduto sopra la casa Vampa, rispondente nel vicolo chiuso. Accorso un uomo sul tetto, ha buttato giù il pallone e il braciere di petrolio ardente, e fortunatamente, ogni pericolo possibile si è scampato. Questa sera vi ha il grande veglione pei soci al teatro grande.
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Carnevale di Fano E' stato presso a poco come gli anni scorsi; affollati i festini da un soldo, gran gente curiosa ai divertimenti promossi dalla Carnevalesca. Di questi andò a monte la corsa dei cavalli per mancanza di concorrenti ; ma non mancarono alla tombola di 550 lire, alla quale la piazza era al completo. Mediocre riuscì il veglione del 13; abbastanza animato il corso del 14. Vi erano sette tra carri allegorici e carrozze mascherate insieme col concerto, che girarono dalle 15 alle 18, gettando mazzetti, carta e confettacci; un carro rappresentava un grosso elefante con la sua torre; e questo ebbe il primo premio di 280 lire. Poi ci fu in piazza, la cremazione del solito pupazzo tra i bengala dei carri assistenti. In complesso non cè male, e se ci è stato movimento ed allegria, va riconosciuto in massima parte dalla Società Carnevalesca.
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Carnevale
Anzitutto un bravo alla Società Carnevalesca che ha fatto le cose assai bene; poi un grazie a Giove Pluvio, che se molto minacciò poco per fortuna mantenne e non turbò il grazioso divertimento dell'ultima giornata. Questo per la parte, diciamo così, ufficiale dei divertimenti; per la parte non ufficiale diremo che per tutto il carnevale i balli hanno formato il numero unico del programma. Dal popolare brodetto, al passeggio, dapertutto molta gente ha sudato parecchie camicie per divertirsi e divertire.
Domenica 20 giornata di pubblico divertimento. Alle cinque tombola con relativi fischi in onore dei fortunati vincitori; la sera gran partenza dell'autorevole membro per l' Olimpo; in altre parole un bel pallone di carta s'alzò maestoso dal centro di piazza XX settembre trasportando in più spirabil aere un bel tipo.... di carta pesta, fra le risa della folla e col saluto d'una salva di razzi e di bombe. Ma ahimè! chi dice sia stato un razzo matto, chi dà la colpa allo stesso viaggiatore, il fatto è che l' areostato a non molta altezza si squarcia, si sgonfia e comincia una vertiginosa discesa. Mezz'ora più tardi mentre la folla si squagliava commentando il lugubre avvenimento, i monelli trascinavano in piazza l'autorevole membro bruciato e mutilato! Lunedì sera avemmo il tradizionale veglione in teatro pei soci della Carnevalesca. Molte maschere, parecchie delle quali eleganti e spiritose; getto di fiori, stelle filanti, bombe di carta, farfalle, bombons, ecc.; palchi elegantemente decorati. Il ballo continuò animatissimo sino alle sette della mattino. Alle quattro pomeridiane di martedì uscirono i carri e le carrozze di maschere. Il corso, visto dalle finestre, presentava un bel colpo d'occhio. Grande il concorso di forestieri; vivo il getto di confetti, coriandoli, fiori ed altri oggetti d'occasione; eleganti e indovinati i carri.
Il primo premio (L. 280) toccò al carro II trionfo della bicicletta notevole per la originalità dell'idea e per la ricchezza dei costumi. Il secondo (L. 180) toccò alla Ferrovia Metaurense, una graziosissima satira nella quale in un treno composto di locomotiva, tender e due vagoni facevano bella mostra ministri dei lavori pubblici, senatori e deputati della provincia, sindaci dei comuni del consorzio, membri del consorzio, appaltatori, direttori di società ferroviarie, ecc., tutti seri seri nel grave costume delle inaugurazioni. Poco dopo però, come per incanto, pezzi grossi e pezzi piccoli si trasformarono in tanti allegri e vispi pagliaccetti .... Il terzo premio (L. 120) fu assegnato ad una bella imitazione della Fortuna di Piazza, sulla quale mantenevasi in equilibrio una Fortuna che nascondeva il solito giovinotto che si presta sempre per simili acconciature. Un premio d'incoraggiamento l'ebbe un carro rappresentante una enorme pipa. Dei premi stabiliti per le carrozze, uno fu guadagnato da un bel cesto di fiori dal quale mantenevano il getto una margherita ed una viola del pensiero; un'altro l'ottenne una carrozza pesarese. La sera in piazza alla luce dei bengala, fra le fiamme passava a miglior vita sorridendo il carnevale del 1898. Noi auguriamo lunga vita alla Società Carnevalesca, che sa darci divertimenti i quali poi in ultima analisi si risolvono anche in un vantaggio economico pel paese.
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Cronaca cittadina
DIVERTIMENTI CARNEVALESCHI - Un assiduo ci scrive lamentando principalmente, che gli ordinatori dei divertimenti di quest'anno abbiano mostrato poca simpatia per la luce; ma lasciamo a lui senzaltro la parola, non senza osservare subito che alcuni suoi giudizi ci sembrano ispirati ad un soverchio pessimismo. "Chi è stato incaricato di addobbare la sala comunale per il concerto di beneficenza si è rammentato che a Fano esiste un impianto elettrico, piccolo se si vuole, ma capace d'illuminare 100 e più sale della ampiezza di quella del Palazzo Nolfi. Ma, santo Dio, si direbbe che abbiano voluto fare in questa occasione una illuminazione elettrica a tipo economico, ed infatti si dovettero per rimediare accendere i lumi a petrolio! Persona competentissima aveva detto che non potea bastare una sola lumiera con 12 lampade ad incandescenza da 16 candele, ma non si volle tener conto del consiglio.
"In tutti i paesi civili adesso quando si organizza un divertimento di notte si cerca di illuminare il meglio possibile a luce elettrica, magari facendo un impianto provvisorio per la circostanza. A Fano invece mentre o volere o volare, un impianto stabile esiste, si fanno gli spettacoli, senza la luce elettrica, o adoperandola in dosi omeopatiche. "Ed è così che tutti gli spettacoli di questanno sono stati dati al buio, tranne sintende quelli fatti di giorno. "Il Pupo, pardon, lAutorevole membro, è partito alloscuro. Labbruciamento del Carnevale è stato fatto al buio! E di più il veglione è stato illuminato a luce elettrica, ma di una luce stanca, non sufficiente per una festa da ballo. Tanto ciò è esatto, che verso il tocco si son dovute accendere tutte le candele dei primi due ordini dei palchi. Perché il Comitato non à fatto mettere la lampada ad arco sul palcoscenico, come si è pensato in altri Veglioni? Ovvero, perché non à pregato il Sindaco a far rinnovare tutte le lampade a incandescenza che sono presso che consunte? Il veglione del resto è riuscito affollatissimo, ma la grande maggioranza era malinconica, e due sono state le cause della deplorata musoneria: la poca luce prima, e poi la cattiva e disordinata musica. Basti il dire che suonavano male 5 minuti, e poi riposavano per circa ¾ dora. Immaginate i lamenti di quelli che vanno alla festa persuasi che si vada per ballare!
"In tutti i palchi di 1° fila ed in 7 od 8 di 2°, sono state fatte delle cene, ma anche a tavola vi è stata poca allegria. Si sono notate discrete toilettes di alcune Signore, e parecchie Signorine si fecero ammirare per la loro eleganza ma nessuna maschera si presentò in costume che valesse la pena di essere osservato, alcune se ne videro indecenti e degne proprie dei tradizionali brodetti. "Tutto sommato molta gente, ma poca vivacità, nessuna gaiezza. "Il corso mascherato di martedì è riuscito per Fano assai bene ma sarebbe riuscito meglio se si fossero fatte da tutti rigorosamente osservare le disposizioni municipali relative al gettito. "Infine una raccomandazione alla Commissione per lanno venturo. "Meno Pupi e in compenso più sfarzosa illuminazione e miglior servizio di musica."
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Ed ora la nostra opinione.
In quanto al Veglione Sociale, se lassiduo censura forse giustamente il servizio della musica, dovuto alla disorganizzazione, in cui il corpo dei bandisti è caduto per unimprovvida deliberazione municipale, e non a torto osserva, che vi poteva essere maggior luce, non è invece a nostro avviso nel vero quando parla di musoneria di poco brio, e via dicendo. Intervennero circa 800 persone, e tanto affollamento doveva necessariamente suscitare della vivacità, anzi del chiasso. Al momento delle cene il colpo docchio era stupendo; molte logge erano elegantemente addobbate con fiori, e quella al n. 14 con vero buon gusto: tutte riboccanti di gente che mangiava e beveva allegramente e faceva un baccano indiavolato.
Si ballò poi con furore sino alle sette del mattino, e non ballarono solo giovinetti e giovanette, ma tornando alle buone consuetudini del tempo antico, anche rispettabili matrone e maturi uomini. Cosa poteva voler di più il nostro assiduo? In quanto al corso non possiamo che confermare il suo giudizio favorevole. Per dovere di cronisti aggiungeremo, che in questanno nessuno ha protestato contro lassegnazione dei premi, ed è davvero un bel caso.
Il primo premio fu concesso al carro che rappresentava il trionfo della bicicletta stupendamente eseguito. Il secondo toccò alla inaugurazione del tronco metaurense, un treno che minacciò di liquefarsi ai primi sbuffi di vapore, ma che composto di tre carrozze piene di allegri giovinotti non dispiacque al pubblico, che si assiepava per la via. Il terzo premio fu dato al carro della Fortuna rappresentata da un giovane, che ebbe la costanza di esporre allaria per tutta la durata del corso le spalle e le braccia nude con pericolo di buscarsi una pneumonite per il semplice gusto di divertire gli altri. E poi negate che al mondo non ci sieno dei bellissimi originali! Di altri carri e maschere non mette conto parlare: solo dobbiamo ricordare a titolo di lode una carrozza elegantissima, ridotta a cesto di fuori (sic! fiori? n.d.r.), cui toccò il primo premio stabilito per le carrozze. Sulla partenza del pupo n. 1 avvenuta domenica e sullabbruciamento del pupo n. 2 eseguito martedì lassiduo, che piange per la mancata luce, davvero non ha torto. Martedì sera in piazza un amico mi assicurava di non aver veduto altri moccoli, che quelli che gli aveva strappato una signorina pesante, pestandogli un piede.
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Cronaca
Divertimenti carnevaleschi in Fano
- Martedì 22 corr. essendo il tempo bellissimo, c'è stato un bel corso di maschere e carri vari e di folla di gente. I carri mascherati erano sette, compresi i due della Banda, e altrettante carrozze semplici. Uno rappresentava la fontana di piazza, con un giovane vestito da donna alla greca sopra un globo in alto del carro. Un altro figurava la ferrovia metaurense (di là da venire), composta di due vagoni e della macchina, sotto della quale c'erano i cavalli, di cui si vedeva appena la testa. Un altro era un gran pupazzo che montava un alto velocipede, e dalla cui gobba spuntava un ragazzino; intorno intorno erano fissi dei velocipedi veri, montati da mascherati alla foggia delle nazioni del mondo. Questo ebbe il primo premio di 280 lire. Dalle ore 15 hanno percorso su e giù il corso, tenendo in vari punti vivi il gettito dei confetti e dei mazzetti; verso sera si sono fermati in piazza ad assistere al bruciamento del Carnevale. Questo era una grossa figura, ripiena di botti, razzi e bengala, che a poco a poco si sono incendiati. Quindi i carri e le carrozze hanno rifatto il corso coi bengala accesi. Il buon ordinamento e la riuscita è quasi tutto merito dell'attività della Società Carnevalesca.
Verso le 19 tutto era finito.
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Alla Società Carnevalesca
fu nominato presidente in sostituzione del dott. Ossi che dichiarò di non volere essere rieletto, il sig. Antonio Baldelli. Egli ha già accettato, ed in una prima adunata del consiglio direttivo ha manifestato il desiderio di ricercare un maggior numero di adesioni, forse con lintendimento di dare alla Società, per quanto è possibile a Fano, lindirizzo che hanno preso società somiglianti in altri paesi, rivolto a ridestare la vita cittadina, e ad aiutare nelle sue modeste espansioni il piccolo commercio. Compongono il Consiglio direttivo i signori Ernesto Scarponi Vice Presidente, Farabini, Giammattei, Fiduzzi, Marcucci E., Patrizi, Bellini, Sorcinelli, Tombari M. consiglieri, Casanova, Uguccioni segretarii, Paoloni cassiere.
Società Carnevalesca Nelladunanza del 18 gennaio venne approvato il seguente programma: Giovedì Grasso 22 Febbraio: Mascherate su biciclette: Primo premio L. 80 con bandiera alla migliore delle mascherate composte di 6 persone almeno. Secondo premio L. 40 Id. di 4 Id. Terzo premio: Bandiera donore Id. di 2 Id.
Domenica 25 Febbraio: Tombola di 500 lire italiane, a cura e beneficio della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Lunedì 26 Febbraio: nel Teatro della Fortuna sfarzosamente illuminato a luce elettrica: Grande Veglione in Maschera per i soli soci.
Martedì 27 Febbraio: Corso di Maschere con i seguenti premi stabiliti per le migliori mascherate, che saranno anche provviste di fiori e confetti in modo da mantenere un vivo gettito durante il Corso: 1. premio Lire 280 con bandiera alle mascherate composte di otto persone almeno su carro con 2 o più cavalli. 2. premio L. 180 Id. di 6 Id. 3. premio di L. 100 Id. di 4 Id.
Un premio di L. 35 con bandiera alla carrozza a due cavalli meglio adorna, montata da 2 o più persone, che possono anche essere senza costume di maschera, e che mantengano un vivo gettito di fiori e confetti durante il Corso; ed un 2. premio di L. 20 alle medesime condizioni.
Alla sera il tradizionale Corso dei moccoletti indi in piazza XX Settembre Apoteosi e cremazione del Carnevale. La banda cittadina prenderà parte a tutti i divertimenti.
Con appositi manifesti verranno indicate le norme che regoleranno ciascun divertimento.
Tutti i premi stabiliti dalla Società saranno aggiudicati da un Giurì segreto.
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I divertimenti carnevaleschi si sono svolti secondo il programma già noto, ed hanno certo contribuito a chiamar gente dalla campagna e a far correre un po' di danaro. Domenica 22 febbraio una gran folla assisteva alla estrazione della tombola ed all'innalzamento dei due palloni, dei quali l'uno raffigurava il volo di un somaro e l'altro una gentile coppia di sposi. L'asino volò, e volò assai bene, ma gli sposi, poverini, bruciarono prima che finisse la loro luna di miele.
AI corso del martedì, guastato un po' dalla cattiva stagione, presero parte oltre il carro della musica tre carri mascherati concorrenti al premio, Il trionfo della scienza, Cavallini nella luna e un colossale cocomero. Naturalmente il giudizio del Giurì segreto non trovò unanimi i pareri, ma accade ogni anno così. Certo i tre carri erano stati eseguiti con molta cura e tutti e tre meritavano d'essere lodati e premiati come lo furono.
La cremazione del carnevale richiamò a sera in piazza moltissima gente.
Il veglione tradizionale del lunedì riuscì un po' fiacco per mancanza di ballerini. Ma i palchi erano affollati e furono numerosissime le cene.
I provvedimenti adottati dalla Direzione giovarono a mantenere un ordine perfetto. Segnaliamo come una indovinata novità la mutazione introdotta quest'anno nella illuminazione dell'atrio principale del Teatro, suggerita alla Ditta ed al Comune dal Presidente della Società il Sig. A. Baldelli.
Rammentiamo che, come annunziato, domenica 3 febbraio p. v. ha luogo questo grande Veglione Mascherato nel nostro Teatro della Fortuna, dato a cura e beneficio della Società Operaia di M. S. fra barbieri e parrucchieri della città.
Le previsioni promettono una riuscita magnifica della genialissima festa ed auguriamo alla Società intraprenditrice che la cittadinanza soddisfi in tutto i suoi desideri, come del resto merita che ha iniziativa e coraggio.
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Carnevale La cronaca dei divertimenti carnevaleschi che si sarebbe dovuta aprire fino da Giovedì non può registrare che un abbondante nevicata, che impedì al divo Nettuno di approdare alla nostra spiaggia, per inaugurarvi la serie degli spettacoli e divertimenti che la Società benemerita del Carnevale ha preparato, risolvendo il problema di compiere grandi cose senza quattrini. Oggi però, Nettuno farà il suo ingresso trionfale per essere cremato ugualmente la sera di martedì. La corrida fu rimessa alla prima domenica di quaresima nel qual giorno si estrarrà la tombola a beneficio della Società Operaia.
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Divertimenti carnevaleschi
Il cattivo tempo ha posto il suo inesorabile veto ed il programma della società pei divertimenti carnevaleschi ha dovuto restare nella massima e più attraente parte, lettera morta. Il meglio per ora riuscito è il veglione sociale, popolato, allegro e senza incidenti. Il corso mascherato che doveva aver luogo martedì 19, come la Corrida de toros e la tombola annunziate per la domenica antecedente, sono stati rimandati ad epoca da destinarsi. Speriamo di poter annunciare al pubblico la nuova data fissata pei detti festeggiamenti, in questo stesso numero del Messaggero.
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I divertimenti organizzati per lultimo giorno di carnevale furono a causa della stagione rimessi a oggi. Ma mentre scriviamo fiocca che è un piacere! La tombola e la corrida furono rimesse a mezza quaresima. Ci auguriamo che la benemerita commissione del carnevale non perda tempo nel rinnovare le liste discrizione pel nuovo anno, che potrebbero esser fatte circolare anche prima della seduta per lapprovazione del consuntivo. I benefici che derivano specialmente al piccolo commercio dalla società carnevalesca sono maggiori di quelli che a prima vista appaiano: sarebbe quindi un grave errore il lasciarla morire.
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Cronaca cittadina
Divertimenti carnevaleschi - Come tutte le cose fuori di stagione il corso mascherato di domenica riuscì una cosa stentata, e senza sugo. Vero è che il tempo ci si mise d'impegno, forse in omaggio al Dio Nettuno invocato quest'anno a patrono delle baldorie del carnevale, perchè tutto andase a rotoli. Il cattivo umore generale ebbe una manifestazione clamorosa nei fischi indirizzati al Giurì, che sono di prammatica ogni anno, ma questa volta furono ancor più nudriti e prolungati. Comparvero, oltre quello della musica, tre carri eseguiti con molta diligenza. Il primo premio toccò ai suonatori automatici, che parve al Giurì, non forse alla maggioranza del pubblico, il più indovinato, come mascherata. Il secondo all'apoteosi di Verdi, che era certo il carro più elegante, ma non poteva dirsi per la circostanza una creazione felice, non sembrando rispettoso, mentre si commemora Verdi con grande solennità per ogni dove, portarne il busto per le vie fangose della città fra mascherotti, esposto ai coriandoli ed ai mazzettacci! Il terzo premio l'ebbero quelli del fiasco, che fu veduto solo il lunedì, essendo stato per ordine dell'autorità politica proibito il giorno precedente, e che, a parte l'opportunità del concetto, era eseguito benissimo.
A notte fu bruciato il pupo tradizionale fra petardi, razzi... e sotto una pioggerella uggiosa, che di tratto in tratto ricordava alla gente accorsa in piazza il tempo quaresimale. Della scenata di lunedì che ebbe per seguito l'arresto di Torquato Rossi per oltraggio ad agenti della forza pubblica, diremo solo, che se potevano essere fino a un certo punto spiegabili i fischi della sera precedente, non si sarebbe dovuto tornar da capo il giorno di poi, e che se certi metodi dovessero diventar consuetudine, non si troverà più un cane che voglia prendersi il fastidio di organizzare nel nostro paese pubblici divertimenti.
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Carnevale in quaresima
Per cagione del tempo contrario il programma del 19 febbraio è stato svolto domenica 3 corr. Alle 15 han cominciato a girare, oltre il carro della musica, tre carri mascherati allegorici: l'Apoteosi di Verdi, il Pagliaccio gigante, le Maschere di Mascagni. Quest'ultimo però non era a genio dei superiori, tanto che all'ultim'ora è stato proibito dall'autorità di P.S. ed è uscito monco della parte principale, il fiasco colossale; solo le maschere ne agitavano di piccoli da vino. Sul più bello del passeggio e del gettito un'abbondante pioggia ha inzuppato i buontemponi, che dovettero ripararsi alla meglio. Il povero Verdi ne fu il più malconcio. Dopo un'ora, alle 17 han potuto riprendere il giro senza inconvenienti. Il 1° premio di L. 250 fu assegnato al Pagliaccio; il 2° di L. 160 all'Apoteosi; il 3° di L. 100 alle Maschere. Ciò suscitò malumori e fischi, stimandosi molti che il migliore fosse l'Apoteosi; e certo lo era per esecuzione ed eleganza, ma il Giurì non lo credette indovinato quanto al concetto di rappresentare una cosa seria in mezzo ai folleggiamenti carnevaleschi. Poi alle 18 1/2 alcuni razzi, un pallone che si è abbruciato senza arrivare all'altezza dei tetti, e la cremazione deI Carnevale. Alle 19 tutto era finito. Il fiasco colossale proscritto, di cui racconta distesamente le peripezie il Messaggero del 6 corr. ebbe un seguito il giorno appresso. Uscito per portarlo in un magazzino, dopo aver fatto buona parte del Corso alla vista della gente, fu arrestato e dichiarato in contravvenzione, e per sua causa fu arrestato anche una persona viva, Torquato Rossi. Una vera jettatura!
Domenica prossima vi sarà la Corrida dei tori e la tombola di L. 550.
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CORRIDA DE TOROS - La esecuzione di questo numero del programma dei divertimenti carnevaleschi che ha dovuto essere rimandato causa il cattivo tempo, ha avuto luogo domenica scorsa in piazza XX Settembre, col concorso di una quantità strabocchevole di popolo tanto cittadino che forestiero. La messa in scena, diremo così del trattenimento, è stata decorosa ed ha perfettamente ritratto i costumi usati nel barbarico spettacolo spagnuolo. Tutti gli esecutori riuscirono efficaci nella parte loro affidata, compreso il toro che se non è stato ucciso sul serio certo non deve essersi molto divertito a trascinare l'incomoda e pesante armatura. Un rallegramento a tutti e specialmente all'amico Raniero Fiduzzi che fu il direttore tecnico ed artistico del divertimento.
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Echi di Carnevale
- Come ci diceva un certo presentimento, espresso già anche nell'ultima appendice, il carnevale pubblico quest'anno non ha soddisfatto nessuno. Evidentemente il popolo non ha quattrini da sciupare, e male quindi si compensa la vanità che ci tormenta con l'ostentazione di un riso forzato e volgare. Una giostra di somari, resa interessante solo dalla curiosa aspettativa di un folto pubblico, una pesca di 8000 premi a beneficio della fanfara del tiro a segno, un veglione, da cui l'aristocrazia si fa un dovere di astenersi, e che si risolve quindi a tutto danno economico del popolo, un carro e una carrozza mascherati, che non ebbero neppure il vanto di guadagnarsi i premi promessi, furono tutta la vita di un carnevale, nato e morto poveramente, tra gli sbadigli stessi di un tempo nebbiato e piovviginoso.
Quello però che più spiacque fu l'inurbanità con la quale al getto dei coriandoli e dei fiori si volle sostituito quello del gesso, cenere, farina etc. venduti anche pubblicamente. Ma quando non ce n'è, perché non attenersi al modesto onor del silenzio?
Più sereni nella loro modestia e più degni furono quindi i trattenimenti, lodati da ogni ceto di persone, dei vari istituti cittadini che procurarono delle ore di vera soddisfazione intima del cuore, perché ispirati ai nobili sentimenti di religione, moralità e patria. E noi alle lodi altre volte espresse, dobbiamo oggi aggiungere un plauso all'esimio M. Giammarchi Pettinari, che, coadiuvato dai Prof.i Antonelli e Del Signore, seppero darci nell'Istituto Artigianelli bel saggio di musica istrumentale e vocale con vari lodati vaudeville.
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Il Veglione Sociale riuscì benissimo. Molta gente, molto brio e massimo ordine. I palchi di prima e seconda fila offrivano al solito un vaghissimo spettacolo durante le cene. Le danze si protrassero animatissime fino alle sette. Tutti gli ordini sociali vi erano largamente rappresentati e non sappiamo davvero perché il cronista della Concordia dica, che la nostra aristocrazia si astiene da queste feste. Il Carnevale di quest'anno però non poteva finire in modo peggiore. Un carro adorno di frasche sul quale dei mascherotti dalle barbe finte si davan l'aria di rappresentare melanconicamente una satira politica senza senso comune, un paio di mascherotti non meno infelici sugli asini, qualche carrozzella o biga imbiancata dal gesso, tirata da cavalli trascinantisi a stento sulla sudicia belletta della via ... ecco al tirar dei conti il risultato netto dell'ultimo grande corso mascherato.
Ma non è veramente tutto. Verso sera i membri del consiglio direttivo della carnevalesca furono a dirittura aggrediti dai partecipanti al corso, che reclamavano un premio, giustamente negato dal giurì, in nome del diritto che l'operaio ha ... di veder compensato le proprie fatiche! Non par verosimile e pure è semplicemente vero. Ai tanti diritti che in quest'ora di solenni, e non sempre ingiuste, rivendicazioni si accampano, deve aggiungersi il diritto al premio..... per coloro che s'insudiciano alla peggio il viso nell'ultimo giorno di carnevale dopo aver ingozzato allegramente qualche soma di vino.
Furono ingiurie, villanie, e minacce, e finalmente i membri della Commissione per non prolungare la scena consentirono a dare a titolo d'incoraggiamento 150 lire alla mascherata principale, attribuirono il primo premio per le carrozze ad un gruppo di giovinetti che avevano ripetuto lo stesso travestimento adoperato pel veglione, e regalarono poche lire..... agli asini, sebbene questi non fossero compresi nel programma. A notte fu portato in piazza un pupazzo di stracci e carta destinato ad essere cremato fra lo scoppiar dei petardi, il bruciar dei bengala o lo scintillar dei raggi multicolori. I petardi ci furono, ci furono i bengala i raggi, le musiche......... ed anche molta gente affollantesi intorno.... ma il cattivo umore della Commissione pareva si fosse attaccato al pubblico, e mancò alla gazzarra finale il principale coefficente, l'allegria.
Per la cattiva riuscita di questa parte dei divertimenti organizzati abbiamo udito parecchi esclamare che la carnevalesca è finita. Noi ci auguriamo che il cattivo prognostico non si avveri per le ragioni che abbiamo detto più volte negli anni scorsi. In un paese ove le iniziative non sono frequenti ne secondate sempre da prospera fortuna prima di distruggere quello che c'è bisogna pensarci. Dopo tutto la Società carnevalesca produce un certo movimento di danaro, e quando domani non esistesse più, sarebbero i primi a dolersene, come accade sempre, quelli che adesso le intuonano il deprofundis.
Piuttosto si veda, se sia possibile trasformarla un pochino: se a i corsi mascherati, che stanno diventando una speculazione di pochi oziosi e ineducati, e ai pupazzi che si bruciano, lasciando dietro se solo il puzzo del petrolio del quale furono inzuppati, non si possa sostituire qualcosa di più utile, di più adatto ai tempi, e di più divertente.
Perchè non tentare per esempio nell'ultima settimana di carnevale una esposizioncina mandamentale o circondariale, ristretta magari ai vini e a pochi altri prodotti? L'esposizione offrirebbe l'occasione a qualche ballo popolare di sicura riescita, e ad un tempo costituirebbe per se stessa un motivo di attrazione, onde facilmente conseguirebbe lo scopo che una società carnevalesca di un piccolo paese si deve proporre, quello di combattere la musoneria abituale, e far correre un po' di soldi tra la gente minuta.
Non pretendiamo di avere avuta una idea felice, ed altri potrà a suo tempo fare proposte più pratiche: ma intanto ciò che importa è che l'apatia non riprenda il suo impero, condannando a morire di inedia anche la società del Carnevale. Migliorare sempre, distruggere mai. Questa è la nostra divisa.
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Cronaca
Carnevale - Anche a detta degli altri organi, il carnevale è in ribasso e i divertimenti sono stati in Fano assai meschini. Non faremo la descrizione della giostra sui somari, del veglione, del corso mascherato, nè della solita cremazione del pupazzo; chè non ne vale la pena.
Al Teatro della Fortuna, nelle sere del 6, 7, 8 e 9, la compagnia, condotta da Virgilio Ferrati e diretta da Francesco Guerra, recitò varie commedie e farse, le quali lasciarono desiderare alquanto dal lato morale e non furono dal pubblico molto frequentate. Fece senso che ci portassero i ragazzi del Collegio Nazionale Nolfi. La sera dell'11 la medesima compagnia diede una recita commemorativa in onore del defunto illustre concittadino Cesare Rossi.
Ai teatrini del Seminario, delle Maestre Pie, di S. Arcangelo seguirono fino all'ultimo i trattenimenti serali, sempre più affollati dalla gente, in modo che molti si dovevano respingere. Fra tutti primeggiava il Seminario per maestria di apparato scenico, di recita e di rappresentazione. In tutti avea luogo la oramai insulsa lotteria umoristica; però alcuni premi erano veramente indovinati. Ne ricordiamo due, che diedero al Seminario: Divorzio e Concorrenza alla Ditta Banti e Torrigiani; il primo un fiasco, il secondo una candela stearica.
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TRADIZIONI MARCHIGIANE
Il Carnevale dell'Adriatico
... Il celebre enorme "fiasco" con cui fu "sfottuto" Mascagni nel 1902 ...
... Ogni cenno storico è superfluo. Vi basti sapere che il carnevale - come s'è già detto - si fece ufficialmente nel 1888, ma che molti anni prima, anzi molti secoli prima, (due o tre, pare), si faceva ugualmente. E in tutti questi anni, salvo alcune interruzioni dovute a eventi bellici, i carri allegorici hanno sfilato lungo il "corso" e poi lungo il "viale" riecheggiando, di anno in anno avvenimenti e personaggi storici della vita pubblica, artistica e culturale dell'Italia.
Uno di essi? Certo, significativo e coraggioso è quello in cui, nel 1902, con un enorme fiasco, si volle "sfottere" Mascagni per l'insuccesso dell'opera "Le Maschere", che in quell'epoca fu rappresentata contemporaneamente in sette grandi teatri della nazione con il risultato di sette solenni insuccessi! ...
Ecco il programma dei festeggiamenti che la Società carnevalesca ha votato nella adunanza del 25 corr. Giovedì 19 febbraio - Il trionfo del commercio ambulante.
Lunedì 23 febbraio - Grande veglione in maschera per i soli soci.
Martedì 24 - Corso mascherato con premi di L. 250 L. 200 L. 150.
Apoteosi del carnevale.
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Programma carnevalesco. Giovedì 19 Febbraio. Arrivo e ricevimento d'importanti personaggi, o «Il Trionfo del Commercio Ambulante ».
Domenica 22 Tombola di Lire It. 500 a cura ed a beneficio della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Innalzamento di globi areostatici umoristici.
Lunedì 23. Al Teatro della Fortuna grande veglione in maschera pei soli soci. Martedì 24. ore 15,30 Corso in Maschere coi seguenti premi - 1.° premio di L. 250 - 2.° premio di L. 200 - 3.° premio di L. 150. Apoteosi o Cremazione del Carnevale.
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Giovedì grasso - Con uno splendido sole ha fatto il suo ingresso in città dalla stazione ferroviaria, il gruppo rappresentativo del concittadino Magnarissa con la sposa e un bamboccio accompagnato dalla balia.
Lo ricevette, come era stato notificato da un precedente telegramma, el gob de Barilon.
Il corteo formato da parecchie carrozze recanti anche utensili di casa, percorse il Corso Vittorio Emanuele, e si fermò nella piazza maggiore fra le più liete risate del molto pubblico che assisteva. Sulla piazza doveva poi esser innalzato un pallone aerostatico rappresentante un automobile con gli sposi, ma o fosse il vento, o la poca avvedutezza, il pallone non salì, ma . andò in fiamme.
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Giovedì grasso
La giornata è passata con discreta allegria; una mascherata che prendeva pretesto dalle fortunate avventure reali o presunta del nostro Magnarissa, rivenditore ambulante, giornalista etc. etc. è molto ben riuscita per lo spirito degli ideatori e degli esecutori, fra i quali ultimi degni di nota i protagonisti Martin, un gobbo in regola e Misdea, una morettina seducentissima, cui faceva buona scorta Barilon gobbo autentico, esilarante. In causa del vento andò a fuoco il pallone areostatico che doveva innalzarsi nella Piazza XX Settembre il quale rappresentava un automobile recante Magnarissa e la sua fortuna. Furono lanciati al pubblico dei fogli volanti, che recavano in versi spiritosi e facili la nuova della venuta dal non mai abbastanza ricordato Magnarissa.
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Lunedì gran veglione in maschera al Teatro della Fortuna, e già si dice che riuscirà in questanno superiore ad ogni aspettativa, per molte mascherature fantastiche e sorprese comicissime e dultima novità cui stanno attendendo i più allegri ingegni della città. Dunque tutti al veglione. Chi non è socio si associ immediatamente.
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Cronaca cittadina
Carnevale Il manifesto pubblicato dal Comitato pei divertimenti carnevaleschi annunziava per Giovedì 19 il Trionfo del commercio ambulante. Lannunzio era promettente e misterioso. Mercoledì un telegramma affisso alle cantonate e scritto da un purista di Porta Grilla, cominciò a squarciare il velo. Il telegramma diretto allamico portafortuna Barilon, annunziava che giovedì alle ore 15 con un treno espresso sarebbe arrivato insieme ai propri annessi e connessi lillustre concittadino Magnarissa, del quale la Città va meritamente orgogliosa. Magnarissa partito col suo carettino di cianfrusaglie ha fatto fortuna, da quel che pare, in Ispagna; ha preso moglie, valicando le Alpi ha avuto un figlio, che gli assomiglia tale e quale, e su quelle vette ha trovato una balia, che ha tutte le qualità allevatrici delle forti montagnole, tranne una, della quale il Magnarissa pare possa fare a meno.
Il Comitato mosse in contro al reduce fortunato con gran pompa di equipaggi, di battistrada, e di valletti. Giunse Magnarissa colla propria famiglia ed un seguito decoroso e pomposo di spagnoli, amici suoi e di sua moglie. Legregio compatriota volle fare un giro per la Città. E fu atteso lungo le vie da gran folla ossequiente e festante, poi si fermò in piazza; e mentre si attendeva il volo di un pallone, al quale, per disdire il vecchio pregiudizio, la gobba di Magnarissa non fu propizia, lospite festeggiato mandò un saluto alla folla, e si ritirò nelle dolcezza della intimità famigliare colla sposa fedele, il figlio promettente, la balia procace, e lamico Barilon il più felice dei tre.
Il Carnevale promette dunque di finire allegramente Cacciamo la musoneria!
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Cose Cittadine
Carnevale - Domenica 22 nella Piazza XX settembre furono innalzati con esito felice quattro palloni areostatici di varie fogge; di poi fu estratta la tombola di lire ital. 550. La cinquina sparsa fu vinta da alcuni cittadini, la tombola dal Veterinario residente in Lucrezia, sig. Cecchini. Nel pomeriggio di Martedì ebbe luogo il corso mascherato con getto di fiori e confetti. Presero parte al divertimento tre carri rappresentanti: Il trionfo delle fate; Il trionfo del Carnevale e Il porta fortuna.
Molto elegante ed accurata era la costruzione ed ornamento del primo; più adatto forse alla circostanza il secondo; il terzo raffigurava una gigantesca oca che racchiudeva varii gobbetti. Il getto, specialmente dei primi due carri, fu assai ben nutrito; la Commissione aggiudicatrice dei premi conferì il primo premio al Trionfo delle fate e Trionfo del carnevale e il terzo al Porta fortuna. Anche varie carrozze e molti cittadini presero parte al getto.
Sul far della sera i carri mascherati ripassarono varie volte per il corso illuminati coi fuochi a bengala. Terminata la gita, nella piazza s'incendiò un pupazzo rappresentante il carnevale in mezzo a razzi e girandole che lo adornavano.
L'affluenza del pubblico a tutti i divertimenti fu grandissima; nel martedì vi erano anche molti forestieri specialmente provenienti da Pesaro. In complesso si ebbe una buona riuscita, e non si dovettero lamentare incidenti notevoli.
Sappiamo che alcuno ha in idea di promuovere per il p. Agosto un corso di fiori. L'idea geniale merita di essere accolta e caldeggiata.
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Cronaca cittadina
Carnevale Ridotta ad esiguo numero di soci, per quel fenomeno di strana svogliatezza ed incostanza, che fra noi segue, a periodi fissi, qualunque più utile iniziativa, la Carnevalesca ha quest'anno fatto veramente miracoli; e coloro, che per due o tre giorni hanno ammirato, come noi, la folla enorme e chiassosa, che si riversava per le vie e nella piazza principale del paese, attratta da un modesto programma di festeggiamenti, messo insieme alla meglio, con le ali dell'immaginazione tarpate dalla esiguità dei fondi disponibili, devono essersi persuasi, che quei pochi soldi, che si raccolgono con tanta fatica ogni abito, qualche giovamento recano, al piccolo commercio locale. E questo per noi basta a giustificare ogni sforzo diretto a mantenere in vita la Società, ad allargarne, se è possibile, gli scopi, ad aumentarne sopra tutto gl' inscritti.
Molti, forse troppi non pensano alla grande diffusione nei più modesti ordini della cittadinanza del beneficio economico, che deriva dai piccoli mezzi adoperati per distrarre in qualche epoca dell'anno dalle ordinarie occupazioni la gente che lavora, e mischiarla alle altre classi sociali, fornendo a queste occasione di spendere qualche lira di più, che dopo avere procurato un fuggevole godimento a chi l'ha spesa, si converte quasi sempre a profitto di gente meno agiata, e può forse lenire qualche miseria. Sappiamo cosa si può rispondere, montando sulla cattedra dei grandi principii .! Noi stessi abbiamo più volte detto, che certe forme di spettacoli, quei corsi, quelle mascherate, quei pupi che bruciano, rompono con una nota un po' stridente la gamma musicale, alla quale s'intona tutta la vita moderna; ma bisogna pur dire, che il mondo non si è fatto in un giorno, che le trasformazioni dei costumi debbono necessariamente essere molto lente, e che ciò che ormai non ha quasi più senso nelle grandi città, che possono sostituire le esposizioni, i concorsi, le gare, ed ogni genere di sport, agli antichi baccanali carnevaleschi, conserva invece con certi temperamenti pratica opportunità nei più modesti e meno popolosi luoghi, ove pur si ha diritto di vivere, di divertirsi, e di aiutare la circolazione... del vile metallo!
Ma, quantunque siamo già in quaresima, la predica è riuscita forse troppo lunga, specialmente se si pensa, che è una predica fatta in favore del carnevale!
Torniamo, dunque, alla breve cronaca degli ultimi giorni. Domenica fu estratta in Piazza XX Settembre gremita di gente la tombola a beneficio della Società di Mutuo Soccorso, e lanciati molti palloni figurati con bellissimo effetto. Il premio principale della tombola fu vinto dal sig. Cecchini veterinario di Lucrezia.
L'utile netto fu di circa lire 250.
Lunedì si ebbe il solo numero del programma, che i soci contribuenti riservano a proprio esclusivo beneficio, il tradizionale veglione nel teatro della Fortuna.
Abbiamo udito anche quest'anno, come negli anni scorsi, una curiosa osservazione: che il biglietto del veglione è troppo caro. Ma coloro che questo affermano non riflettono, che quelli che pagano le sei lire non contribuiscono solo alle spese del veglione, ma a tutti i festeggiamenti del carnevale, e che anche i non nati all'ombra del campanile di S. Paterniano, ed i non ballerini, o non più giovani, possono senza soverchio disagio pagare questo lieve tributo alla città che li ospita, associandosi principio d'anno, e versando mensilmente la non esagerata somma di cinquanta centesimi. Non vi fu gran folla, perché nell'anno scorso era diminuito il numero dei soci; ma in complesso le danze riuscirono discretamente animate, e si protrassero fino alle 6 del mattino.
Molti palchi erano graziosamente adornati di fiori.
Martedì si eseguì l'annunziato corso di carri mascherati con getto di fiori e confetti. Oltre il carro della musica vi parteciparono il Trionfo delle Fate, un Baccanale, ed un Cigno, ammirati per una più che discreta esattezza di esecuzione, e per l'eleganza dell'insieme. Il Giuri destinò i primi due premi ascendenti complessivamente a L. 450 alle Fate e al Baccanale dividendoli a metà: il terzo premio (L. 150) al Cigno. A sera fra lo scoppiar dei petardi, lo scintillar dei razzi e dei bengala fu bruciato il tradizionale pupo, che anch'esso fece del suo meglio per non esporre ad una brutta figura il proprio genitore, abituato pur troppo a sentirsene dire di cotte e crude dal cronista del Gazzettino, che quest'anno però deve dirgli bravo, a costo di eccitare la sua vertiginosa magniloquenza!
In quel momento la piazza offriva davvero una stupenda vista.
Fra l'immensa folla non si ebbe a deplorare il minimo incidente spiacevole.
Peccato che nel giorno non sia stato abbastanza rispettato il divieto di gittar coriandoli, e aranci, e che qualche occhio non sia riuscito a difendersi bene!
Ed ora all'opera per un'altro anno.
Bisogna battere il ferro fino che è caldo, e allargare la Società, in modo da poter dare qualche spettacolo popolare anche nella stagione estiva, come si usa in altri paesi. Un'ultima nota: La musica militare contribuì alla buona riuscita dei divertimenti, e di ciò va calorosamente ringraziato il Comandante del Presidio.
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La Società Carnevalesca
Questa istituzione sorta di recente e prosperante nella nostra città ha forse nel suo nome la causa principale di una certa indifferenza che le si va creando attorno ogni anno di più. È radicato ormai in gran parte del pubblico il criterio che questa società intanto sia, in quanto si proponga di far uscire in un dato giorno del carnevale due o tre carri oddobbati, di bruciare un pupazzo e di allestire un veglione, quindi è che alcuni i quali al corso mascherato non prendono parte o non si divertono, trovano che il pagare sei lire l'ingresso al teatro sia un prezzo esorbitante. E l'errore sta appunto in questo. La società carnevalesca si chiama cosi, solo in quanto esplica la sua attività in carnevale, ma essa potrebbe piuttosto chiamarsi società del risveglio cittadino, società del bene economico, come altrove e più particolarmente forse, società degli esercenti.
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Società carnevalesca
Giovedì 19 nel Teatro Cesare Rossi era indetta l'adunanza della Società Carnevalesca allo scopo di approvare il bilancio 1902 e di nominare la nuova Direzione. Il residuo di cassa dell'anno scorso è di L. 84: fu rieletta la stessa dirczione dell'anno scorso sostituendosi al Baldelli dimissionario il Conte Lodovico Bracci. In questa occasione come già in ogni anno si fecero proposte per rianimare questa istituzione che la ignoranza o la indolenza di molti si ostina a voler guardare soltanto dal punto di vista di un buontempone. Fra le proposte riapparve quella di cambiare il nome della società carnevalesca in quello di Società del Risveglio Cittadino, contemporaneamente estendendo l'azione della Società ad altri periodi dell'anno e più specialmente all'estate.
Lo scopo principale della proposta era quello di tagliare corto alla scusa che tanti, troppi cittadini benestanti, volentieri affacciano; che cioè non si associano solo perché non pigliano parte ai divertimenti del carnevale, nè al veglione, sia per età, per antipatia, per lutto od altro. Ma non potendosi trattare detta proposta per non essere all'ordine del giorno fu raccomandato alla nuova direzione di studiare la proposta e indire in breve un' adunanza all' uopo.
Ma l'ostacolo più grave al buon andamento della società dipende dall'indolenza, dalla trascuratezza dei cittadini e diciamolo pure dall' avarizia di molti sì che ne verrebbe fantasia di citare i nomi. Quella gente stessa che si rifiuta di pagare le sei lire è poi quella che appena si ode il rumore di un divertimento corre e si fa largo a furia di gomiti per giungere in prima fila, che si sbellica dalle risa a veder volare i palloni, a veder bruciare un pupazzo e così via e il peggio è che questa stessa gente è quella che dal movimento cittadino di quei giorni ricava il maggior lucro. Quanti in quei giorni hanno aperto le loro cantine facendo ottimi affari sfruttando così quel momento di animazione creato da altri e che essi con la loro inerzia avevano ostacolato! Ma sappiamo che per l'anno venturo verranno pubblicati in un albo i nomi di tutti i soci e quegli industriali, esercenti, commercianti etc. che non figureranno sulla lista verranno boicottati per tutte le spese di quei giorni: da essi nulla verrà comperato sia vino sian confetti, vestiari, cibarie ed in genere tutti quegli oggetti di consumo che senza 1' occasione del Carnevale non verrebbero consumati. E questa equa misura sarà rigorosamente osservata.
Per conto nostro ci associamo col migliore animo.
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Società per i divertimenti Carnevaleschi
Fano 18/12/1903
Illmo Sig. Sindaco,
In risposta al suo pregiato foglio 12 corr. Prot. 501 il Consiglio Direttivo di questa Società Carnevalesca, nelladunanza di ieri a sera, ha deliberato di presentare alla S.V. Illma a mio mezzo e salvo lapprovazione dellAssemblea dei Soci il seguente programma di divertimenti da darsi nelle feste di Carnevale: 1° Giovedì grasso 11 Febbraio. Mascherata umoristica a piedi ed a cavallo oggetto da determinarsi. 2° Domenica 14 Febbraio. Divertimento in Piazza XX Settembre da stabilirsi daccordo colla locale Società Operaia di Mutuo Soccorso onde attrar gente per loccasione della solita Tombola che verrà estratta a cura della Società medesima e nellinteressa di Essa.
3° Lunedì 15 detto Veglione pei Soci al teatro della Fortuna. 4° Martedì 16 detto, ultimo giorno di Carnevale. Corso Mascherato, con mascherate sui carri. Quanto alla riuscita di questi divertimenti, il Consiglio Direttivo ha assunto lobbligo di fare per quanto potrà, onde essi vengano a corrispondere anche allo scopo del movimento e dellutile della città negli ultimi giorni del Carnevale.
Con il massimo ossequio Della S.V. Illma Il Presidente
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ATTO CONSILIARE DEL COMUNE DI FANO
Oggetto n. 5
Domanda della Società Carnevalesca diretta ad ottenere un sussidio per i festeggiamenti del carnevale Relazione
LIllmo Sig. Presidente informa il Consiglio che la Società carnevalesca ha rivolta la solita domanda intesa ad ottenere un sussidio per i festeggiamenti di carnevale.
Dice che la Giunta è favorevole alla domanda che propone il concorso di lire 200 da prelevarsi dalle impreviste dellesercizio 1904. Invita il Consiglio ad approvare il prelevamento.
Aperta la discussione e nessuno domandando la parola, il Sig. Presidente invita il Consiglio a deliberare. Il Consiglio allunanimità o per alzata e seduta approva di concorrere con lire 200 nelle spese per i festeggiamenti del carnevale e di prelevare la somma occorrente dal fondo delle impreviste.
Omissis
veduto l'articolo 49 della Legge 30 Giugno 1889
DETERMINA
1° E' permesso il travestimento e la maschera da oggi fino a tutto il giorno undici Febbraio prossimo venturo.
2° E' proibito alle persone mascherate d'introdursi nelle altrui case senza il consenso di chi le abita, di portare armi, bastoni od altri strumenti atti ad offendere, di lanciare razzi ovvero usare fuochi artificiali od altre materie infiammabili in modo pericoloso per la pubblica incolumità. - Così pure è vietato di gettare cose che possano recar danno o molestia.
3° Sono proibite le maschere ed i travestimenti che imitino le divise del Regio Esercito, o dei Corpi Armati, o di quelle in uso per la Croce Rossa, o che offendano il buon costume o la religione, che eccitino il ribrezzo, o che siano in qualunque modo riprovevoli per illecite allusioni. Sono vietati i discorsi, le parole e gli atti che possano recare offesa o molestia alle persone od essere altrimenti causa di provocazione a risse o disordini.
Per le mascherate allegoriche si dovrà chiedere il permesso all'Autorità di P.S. almeno un giorno prima di quello fissato per eseguirle.
4° La persona in maschera deve, a richiesta degli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza, scoprirsi il volto e dare le spiegazioni che le fossero domandate.
5° I trasgressori, oltre a venir allontanati dai luoghi di pubblico ritrovo, potranno essere arrestati e denunciati alla competente Autorità Giudiziaria, per essere puniti a termine di legge.
Gli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza e l'Arma dei RR. Carabinieri sono incaricati dell'esecuzione delle presenti disposizioni.
Pesaro, addì 17 Gennaio 1904
IL PREFETTO DONATI
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Riceviamo e pubblichiamo:
Mentre Carnevale muore!
Quando io penso alla grande incoscenza e alla degenerazione psichica della massa proletaria, mi si stringe il cuore ! Vivere nell'indigenza più atroce, in mezzo alle privazioni, ai digiuni anche, e pensare nello atesso tempo allo sfrenato divertimento, anziché formarsi un' idea esatta della orribile situazione antinaturale in cui ci troviamo da tanti secoli, equivale a schernire la propria miseria, a ridere delle proprie sventure, peggio ancora dell'asino che non sa trovar di meglio che allungare un po' più le zampe sotto i colpi di randello del bruto padrone.
E si balla, si balla, si balla!
Quasi qualunque strada si prenda in queste sere odesi delle allegre musiche e dei forti baccanali di gente che pare sia nel paradiso decantateci dai..... cristiani. Poi, al mattino, smessa la festa, tutto il corpo..... danzante, fra i fumi dell'alcool tracannato e l'elettrizzamento del ballo, si sguinzaglia per le vie della città cantando, gridando e ridendo il più sguaiatamente possibile; finché l'organismo, sfinito della stanchezza per lo stravizio sofferto, sente la necessità del riposo.
Ed il sonno sopravviene tranquillo, nell'ora che il sole bacia i campi seminati per le messi del ricco, da depositarsi - bontà dei produttori - nei grandi magazzini dei sontuosi palagi !.....
Oh, suprema umana viltà!
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È l'ultimo giorno del carnevale. Nel pomeriggio l'immensa folla si sprigiona dalle proprie abitazioni per attendere impaziente le tradizionali mascherate sui carri. Il corso e la piazza sono letteralmente stipati di popolo elettrizzati per la grande festa.
I ragazzi - la piccola santa canaglia - sentono già la febbre del gettito dei confetti. Essi in quel momento li preferiscono al pane. Ma ecco i carri addobbati e infiorati, maestosamente avanzarsi ed incedere con certo sussiego nell'intento ognuno di guadagnarsi il miglior premio.
E la folla ammira ed applaude!
Poi viene il desiato gettito. Le signorine sentono già il prurito del piacere per la battaglia .... zuccherina da ingaggiare. Ed ecco che una quantità di braccia si dimena, scagliando a destra e a sinistra manciate di dolci e mazzetti di fiori al suono continuo dell'.....ottonata. Grida, schiamazzi, canti si alternano con la più meravigliosa armonia. Finché giunge il crepuscolo. Allora, al suono dei... sacri ottoni ed alla sfavillante luce dei bengala, si corre tutti in piazza ad assistere all'apoteosi del carnevale. Così, mentre il pupo arde e i razzi e le bombe sen vanno per l'olimpico aere, la folla esulta, applaude !.....
* * *
In tanto baccano, con la testa pesante, sento la necessità di svoltare un vicolo qualsiasi; e quasi subito, come monito solenne a tanta festa, m'accorgo di una famiglia che soffre..... la fame! Vedo tre o quattro piccini chiedenti alla mamma il pane che a loro non ha da dare.
Vedo lo sconforto e le lacrime negli occhi alla infelice donna, mentre impreca allo strepito lontano del carnevale. Cammino ancora, e trovo un vecchio tutto lacero, tremante pel freddo, che con un fil di voce mi chiede la carità - orribile umiliazione di una società pusillanime.
Proseguo la via con lo schianto nel cuore e m'imbatto in una misera prostituta che con lo sguardo insistente cerca di indurmi a farle guadagnare...... mezza lira. E' straziante!
Sono fuori di porta ed un altro schiamazzo, non carnevalesco, mi giunge all'orecchio. Sono i tamburi dell'esercito che rullano nell'intento di mantenere sulle gambe i poveri soldati sfiniti, impolverati, grondanti sudore per la marcia sostenuta contro ogni loro volontà e possibilità !
Vado ancora fuori, verso la campagna, ed eccomi a vedere un'altra scena dolorosa: due carabinieri trascinano in caserma un uomo ammanettato, perché ha rubato un .... fascio di legna!
Io allora stordito pel raccapriccio destatomi da tante calamità umane, ritorno in città ed entro in un caffè. Piglio il giornale per distrarmi un pochino, ma anche in esso trovo la nota funebre: La guerra russo-giapponese; le navi bombardate, come inizio sinistro di una imminente eventuale carneficina ! Lo strato sociale sarà nuovamente bagnato di sangue proletario per appagare l'ambizione e la sete di dominio dei potenti parassiti!
Fino a quando?
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È carnevale!
I carri addobbati, infiorati, a colori smaglianti, trasportano gli allegri giovanotti lungo la via. Confetti, cioccolate, bomboniere, fiori, aranci, coriandoli volano per l'aria vertiginosamente come la cosa più naturale di questo mondo.
E la folla grida, esulta, applaude!
E. TRAVAGLINI.
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Carnevale Domenica 14 nella piazza XX Settembre furono innalzati varii globi areostatici e si estrasse una tombole di L. 500 a beneficio della Società operaia di m.s.
- Lunedì al Teatro della Fortuna vi fu un veglione promosso dalla Società pei divertimenti carnevaleschi; riuscì molto animato e ricco di maschere svariate.
- A cagione del cattivo tempo non ebbe luogo il corso delle carrozze mascherate che è stato rimesso a Domenica 21 corr.
- Nei varii teatrini privati si successero le rappresentazioni, con molto pubblico. Al Seminario si ripetè La famiglia del pagliaccio e La gerla di Papà Martin con successo molto lodevole. Al convitto si ripetè la sera del 13 il programma della prima serata: nuovo programma si svolgerà nelle serate del 20 e 21 corr.
AllOrfanotrofio femminile le due rappresentazioni che seguirono, ebbero esito anche migliore della prima.
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Cronaca di Fano
Maschere e mascherotti - Il premio stabilito per la migliore mascherata al veglione fu conferito alle Sig.ne Giumetti e Filippetti rappresentanti l'alleanza Italo Francese, unica mascherata che si distinguesse dai domini di antidiluviana memoria e che dimostrava una paziente preparazione. Dei palchi furono premiati il N. 12 e 15 di Lodovichetti e Carnaroli dividendosi la piccola somma. Notato per l'ornamento dei fiori freschi il palco della famiglia Chiavarelli. Il corso mascherato di domenica riuscì abbastanza animato nonostante le poche carrozze, tre in tutto, ed una giunta a corso incominciato il break che si distinse tra tutti pel ricchissimo gettito ed ebbe il 4. premio. Elegante era la carrozza del giardiniere Odoardo Aiuti ornata di viole, camelie e in gran copia. Riportò il primo premio. Delle altre due ebbe il 2. premio quella recante in mezzo un albero ed il 3. l'altra recante quattro paggi con bautte e parrucche bionde. Qualche screzio fece mutare poi la graduazione dei premi nominalmente.
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E' morto in ritardo quest'anno il carnevale. Domenica 21, prima di Quaresima, vi è stato il corso di carrozze mascherate, cominciando dalle ore 4 sino a sera. Sulla piazza poi si è incendiato il pupazzo rappresentante il carnevale in bicicletta. Senza entrare in questione sul carnevale di quaresima, e sulla possibilità di far uscire le carrozze il martedì di Carnevale, deploriamo che non si prendano le necessarie precauzioni nell'incendio dei razzi od altri fuochi d'artificio rinchiusi nel pupazzo, con pericolo di danni nelle abitazioni circostanti o sulle persone.
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Cronaca cittadina
La chiusura del Carnevale - Domenica ebbe luogo, o almeno doveva aver luogo il gran Corso Mascherato, ma crediamo sia meglio non parlarne, perché davvero non offrivano uno spettacolo molto attraente quelle tre o quattro carrozze infiorate che seguivano un carrettone ove tutti mascherati da pagliacci alternavano le stonature istrumentali a quelle delle rauche corde vocali. Però molta gente lungo la via e in qualche punto gettito di confetti abbastanza animato. A notte s'incendiò il pupo, che il bravo Uguccioni aveva miracolosamente quasi finito, sebbene non ci fosse stata che la dilazione di una sola settimana all'esecuzione di quel numero del programma carnevalesco. La piazza vagamente illuminata a palloncini e a bengala, gremita di popolo produceva un effetto bellissimo.
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ATTO CONSIGLIARE DEL COMUNE DI FANO
28 Dicembre 1904
Sunto
Viene accordato alla Società Carnevalesca il sussidio di L. 200 diretto ad ottenere un concorso nelle spese per i festeggiamenti di carnevale. Relazione
Il Presidente della Società Carnevalesca ha presentato domanda diretta ad ottenere un sussidio di L. 200 come concorso del Comune nelle spese per i festeggiamenti di Carnevale.
La Giunta, come di consueto, propone di accordare il chiesto sussidio da prelevarsi dal fondo delle impreviste del bilancio 1905, a condizione che a suo tempo sia presentato il programma dei divertimenti che la Società stessa si propone di dare e ciò conformemente a quanto si è sempre praticato. E poi inteso che sulla somma predetta si intendono comprese anche le spese per il servizio dei Pompieri nella sera del Veglione ed accessori giusta nei decorsi anni.
Dalla quale proposta è aperta la discussione niuno però domandando la parola il signor Presidente la sottopone ai voti che tutti risultarono favorevoli, salva la ratifica in 2a lettura e seconda per legge.
Atto fatto, letto e d approvato.
IL PRESIDENTE Montevecchio Benedetti
Il Consigliere Anziano - Il Segretario Capo R. Castracane - C. Sorcinelli
Illmo Sig. Sindaco
Fano
Oggetto Programma dei Divertimenti
In risposta al suo pregiato foglio 21 corr. n. 559 mi pregio qui trascriverle il Programma dei Divertimenti già approvato nellAdunanza di ieri dallAssemblea dei Soci.
Giovedì 2 marzo Solenne Ricevimento Del Carnevale
Domenica 5 detto Corso di Biciclette con premi alle migliori addobbate, indi Tombola a cura e beneficio della Società Operaia di M.S.
Lunedì 6 detto Veglione al Teatro della Fortuna per i soli soci.
Martedì 7 detto Corso Mascherato sui carri e carrozze; Apoteosi del Carnevale.
Quanto alla riuscita di questi divertimenti, il Consiglio Direttivo porrà tutto il suo impegno, perché essi vengano a corrispondere allo scopo del movimento e dellutile della città negli ultimi giorni di carnevale.
Con il massimo ossequio Per il Presidente
Pettinari
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Il giovedì grasso è stato festeggiato dall'arrivo del carnevale: un nume di legno e di carta (cura e lavoro del bravo Uguccioni) che si assideva tremante sopra un gran carro; intorno a lui mascherata la nostra banda cittadina e dietro venivano in superbi landaus i membri della commissione, che era andata a riceverlo alla stazione in tuba e cravatta bianca. L'ostruzionismo dei ferrovieri non ha impedito l'arrivo del Nume dell'allegria; che Giove Pluvio si mostri cortese almeno quanto i ferrovieri ostruzionisti (non è domandar molto!) e non ne impedisca martedì venturo l'abbruciamento nella nostra piazza in mezzo allo scoppio dei mortaretti e alle grida di gioia dei monelli!
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Carnevale.
I divertimenti della carnevalesca inaugurati con larrivo del tradizionale pupo nel giovedì grasso hanno attirato molto pubblico.
Domenica per la tombola la piazza XX Settembre era stipata. Enorme poi il concorso di gente ad assistere martedì al corso mascherato.
Piacque specialmente il carro del Magini, raffigurante, crediamo, lagricoltura. Molta animazione e allegria spontanea.
Il veglione sociale del lunedì fu brioso ed affollato e vi si notarono moltissime maschere: quasi tutti i palchi erano graziosamente addobbati.
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Corso di maschere
Il Carnevale si è chiuso col corso di maschere. Vi erano solo due carri, uno rappresentante l'Estate, l'altro la Musica. Il primo carro era bene concepito e ben adornato. Ai detti carri tenevano dietro parecchie carrozze. Il getto dei fiori e confetti fu animatissimo specie nel tratto dalla Piazza Costanzi al palazzo Corbelli. Il primo premio fu dato all'Estate, parte del secondo alla Musica. Alla sera venne eseguita la cremazione del "Carnevale" con spari di bombe e razzi.
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Carnevale - I battenti del nostro Teatro si chiusero definitivamente martedì sera dopo il breve corso di rappresentazioni del Rigoletto, rappresentazioni assai modeste invero, ma in compenso onorate da più che discreto concorso di pubblico. L'impresa ha fatto ottimi affari, guadagnando, a quanto si dice, una somma che davvero non si sarebbe potuta sperare. Il veglione dato lunedì sera dalla Carnevalesca è riuscito assai bene.
Molta gente, molta decenza, parecchie logge adornate con buon gusto, e discreto brio, sopra tutto dopo le cene; in complesso una festa che ricordava le migliori di un tempo. Il corso di martedì è riuscito al solito anche per la stagione poco propizia, una povera e melanconica cosa, quantunque qualche carro sia apparsa nel corso, e fra gli altri non brutto quello dell'agricoltura, ideato dal Magini. Ma in compenso una grande folla di gente si era riversata lungo le vie dai più remoti quartieri della città e dal contado e la sera, al momento della cremazione del pupo, fatica particolare al solito del silenzioso artista che tutti conoscono, la piazza XX Settembre offriva uno stupendo spettacolo. La società coi scarsi mezzi dei quali dispone non può fare di più ma anche il poco che fa merita incoraggiamento, perché qualche vantaggio economico al paese indiscutibilmente lo porta. E noi l'abbiamo detto cento volte! Ma chi si ricorda della Carnevalesca durante l'anno?
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Fano 11 Dicembre 1905
Illmo Sig. Sindaco
Fano
Oggetto
Richiesta del Teatro e concorso spesa per i divertimenti pel p.o Carnevale.
La Direzione di questa Società Carnevalesca si fa un dovere di pregare la S.V.Illma a voler concedere luso del Teatro della Fortuna pel Veglione Sociale, che qualora venga approvato dalla Società, avrà luogo lultimo Lunedì di carnevale 26 Febbraio p.v.
In pari tempo chiede il consueto concorso di L. 200 che il Municipio à sempre accordato alla Società perché possa essere il grado di allestire un decoroso programma di divertimenti.
Si permette di raccomandarle una sollecita risposta, perché la Società possa tenerne conto nel proprio preventivo, pregandoLa che la somma sia versata non oltre il mese di Febbraio 1906 essendo necessario sistemare i conti poco dopo la fine di Carnevale.
Con stima La riverisco
Il Presidente
L'ultima rappresentazione fu data Domenica 25 Febbraio in onore del maestro Redento Del Signore. Oltre alla suddetta opera e allo Spazzacamino, fu cantata dai giovanotti Isotti e Biagetti una romanza dei Puritani accompagnata dal maestro Del Signore e un'altra dal giovinetto Pandolfl accompagnato dal giovane Bertolazzi.
Il fotografo Eusebi eseguì alcune fotografie al lampo magnesio.
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Il corso mascherato di martedì, favorito da una stagione primaverile, fu oltremodo movimentato, sia per il tiro ininterrotto dei carri e delle carrozze, sia per quello non meno attivo di gruppi di giovanotti a piedi, ai quali rispondeva sorridente e festoso il sesso gentile che adornava finestre e balconi.
Molto eleganti i due carri che presero parte al corso: ebbe il primo premio quello rappresentante una famiglia di scimmie in una foresta tropicale e il secondo quello che raffigurava "un'aiuola di fiori".
Delle carrozze, ebbero diviso il secondo e il terzo premio, quella addobbata in fiori, e rappresentante una tavolozza da pittore, e l'altra montata all'Inglese che ebbe un gettito abbondantissimo.
Una bandiera d'onore fu data all'automobile del dott. Alberto Giovanelli, dalla quale fecero un tiro incessante di fiori, confetti e bombon il proprietario e il conte Rinalducci.
Alle ore 18,30 i carri e le carrozze si diressero in Piazza XX Settembre, ove tra i razzi e le bombe, ebbe luogo la tradizionale cremazione del carnevale. Anche in piazza grandissima folla.
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La Società pei divertimenti carnevaleschi pubblica il resoconto generale particolareggiato dell'anno 1905-06 da cui risulta che furono incas. L. 1865,46 ed esitate L. 1820,83 restano in cassa L. 44,63 che unite a L. 84,15 di mobili esistenti dànno un capitale sociale al 1 Marzo 1906 di L. 128,78.
Damiani Eugenio, gerente resp.
E' permesso il travestimento e le maschere fino a tutto il giorno 3 Marzo prossimo venturo.
E' proibito alle persone mascherate d'introdursi nelle altrui case senza il consenso di chi le abita, di portare armi, bastoni od altri strumenti atti ad offendere, di lanciare razzi ovvero usare fuochi artificiali od altre materie infiammabili in modo pericoloso per la pubblica incolumità. Cosi pure è vietato di gettare cose che possano recar danno o molestia.
Sono proibite le maschere ed i travestimenti che imitino le divise del Regio Esercito, o dei Corpi Armati, o di quelle in uso per la Croce Rossa, o che offendano il buon costume o la Religione, che eccitino il ribrezzo, o che siano in qualunque modo riprovevoli per illecite allusioni. Sono vietati i discorsi, le parole e gli atti che possano recare offesa o molestia alle persone od essere altrimenti causa di provocazione a risse o disordini.
Per le mascherate allegoriche si dovrà chiedere il permesso all'Autorità di P. S. almeno un giorno prima di quello fissato per eseguirle.
La persona in maschera deve, a richiesta degli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza, scoprirsi il volto e dare le spiegazioni che le fossero domandate. I trasgressori, oltre al venire allontanati dai luoghi di pubblico ritrovo, potranno anche essere arrestati e denunciati alla competente Autorità Giudiziaria, per essere puniti a termine di legge.
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Il Carnevale a Fano
Alcuni anni or sono la Carnevalesca, società fanese pei divertimenti, annunciava con grandi manifesti, a lettere cubitali, l'arrivo a Fano del Carnevale ed invitava i cittadini ad andare festosamente ad incontrarlo.
Quest'anno il Carnevale che è già entrato silenziosamente nella nostra città, minaccia d'uscirne anche più silenziosamente. Non vedo infatti annunciati nè corso di maschere, nè tombole, nè altro: solo il manifesto "Grande veglione in maschera a beneficio del patronato" sta a ricordarci in quale epoca dell'anno ci troviamo. In verità le mamme ed i babbi potranno ben esser contenti: i giovani fanesi non hanno alcuna intenzione di spendere qualche diecina di lire, in questi giorni, in confetti, o in balli o in mascherate.
Non era così una volta! i giovani d'allora, che ora hanno i capelli bianchi e sono in parte scomparsi, provavano un grande divertimento a percorrere un paio di volte il nostro tortuoso corso, nascosti in vari e bei costumi, ricchi di confetti da lanciare alle belle fanciulle che gremivano, adornando, le finestre delle nostre case scrostate, o i crocicchi delle vie.
Ma i tempi ora sono mutati: i giovani d'oggi stimano ridicolaggini, buffonate, quelle cose che una volta sembravano divertenti; sentono disprezzo per esempio dei corsi di maschere e simili, non più degne del secolo XX, tralasciate dalle città grandi ed emigrate nei paesetti di poche centinaia di abitanti o nei piccoli borghi.
Va bene: ammetto che tutti quei divertimenti siano un avanzo del medio evo, non compatibile col progresso del nostro secolo. Ma la natura umana ha bisogno d'un poco di svago, di qualche ora in cui possa dimenticare le noie e le preoccupazioni d'un anno intiero. Ha avuto sempre questo bisogno dagli antichi tempi fino a pochi anni or sono - già i Romani ammettevano che semel in anno licet insanire, e il popolo Romano non era uno di quelli che amasse passare il suo tempo in feste - e lo sente più grande ora in cui tutti si vive affaccendati, in cui si lavora più intensamente e si consumano le energie con più rapidità, costretti come siamo, dal bisogno d'un maggior guadagno (sono tanto mutate le esigenze della vita!).
Ma i moderni giovani fanesi, posto in un canto i divertimenti antichi (che apportavano un certo benefìcio alle finanze dei nostri commercianti) non hanno creduto di dovere, o non hanno saputo sostituirli. Dipende forse ciò da quella apatia ereditaria, tanto lamentata e tanto combattuta che affligge la nostra Fano in particolare, e le Marche in generale?
Si scuotano i giovani: raddoppino la loro attività negli studi e nei lavori, ma sappiano anche trovare il tempo per divertirsi, e divertirsi bene.
Ma - mi diceva un amico - i giovani non fanno nemmeno in tempo a divertirsi. Io vedo invece continuamente affollato di giovani, i caffè, le osterie e le bettole. Formano queste il modernissimo divertimento del secolo XX? Allora non parlo più: Fano è senza dubbio una di quelle città che si divertono di più.
Laudator temporis acti
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Il Carnevale si è chiuso con una piena straordinaria a Teatro per l'ultima rappresentazione della Cavalleria e del Zanetto. Gli artisti furono festeggiatissimi.
Riuscì invece poco animato ed allegro il veglione del lunedì grasso, sebbene vi fossero intervenute molte delle nostre più distinte ed eleganti signore. Ciò che rende attraente un veglione è la folla chiassosa: ora la folla mancò: poche le cene nei palchi: quasi assente l'elemento popolare, senza del quale un veglione in teatro in una città come la nostra non può riuscir bene!
(28 febbraio - 6 marzo)
28 febbraio 1409 - Spesa fatta nel carnevale di quest'anno dal Depositario del Signore (Pandolfo Malatesta) per i divertimenti del carnevale:
Bolletta registrata nel libro della spesa. - Et deve avere dito dì per la spexa fata per lui per li palii che se chore la domenicha de charnevare: zoè per braza VII de scharlatino a bol. 41 per brazo e per uno brazo di pano biancho a bol. 37 e per braza 6 de verde a bol. 38 luno et per uno porcho in salato 5 e soldi 16 de bol. et per la spada bol. 35 et per X para de guanti e XI de speroni e altre chome apare per la boleta sono a la moneta de Fano Duc. 77 sol. 15 den. 9.
Nel giovedì grasso e nell'ultima domenica di carnevale vi saranno festeggiamenti popolari per l'arrivo di alcune deità che qui sono particolarmente in onore Nettuno, Cerere e Bacco. Nell'ultimo lunedì si darà il veglione, e nel successivo martedì corso di carrozze e automobili con premi.
La Direzione della Società nel pregare i soci morosi a volersi mettere in regola coi pagamenti, rivolge pure calda preghiera a quei signori negozianti, che non avessero data ancora la loro adesione a volerla dare con la maggior sollecitudine. Non c'è bisogno di dire che il piccolo commercio è quello che risente maggiori benefici dalle radunate di popolo nella morta stagione e i divertimenti carnevaleschi hanno appunto il precipuo scopo di chiamar gente specialmente dalla campagna.
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Società Carnevalesca
Fano
La Direzione della locale Società per i pubblici divertimenti, nel pregare i soci morosi e volersi mettere in regola coi pagamenti, rivolge pure calda preghiera e quei SIGNORI NEGOZIANTI che non avessero ancora data la loro adesione ai Soci, di volerla fare senza ulteriore ritardo, essendo proprio la classe dei negozianti quella che maggiormente risente i benefici economici che derivano dallo sviluppo di una Società che ha lunico scopo di promuovere divertimenti, in epoca di stagione morta, a beneficio del piccolo commercio cittadino.
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Società Carnevalesca - Attraentissimo è il programma che per il primo con modeste forze offre al pubblico questa Società che come rileviamo in altre parti del nostro periodico avrà sempre il merito di avere dato un aiuto al piccolo commercio, pur troppo in angustie in quest'anno di desideri guerreschi e di fallimenti continui. Ben venga quindi un risveglio salutare economicamente nella nostra città, ma desideriamo che quest'opera, che ha per scopo un fine umanitario si risveglino i latifondisti e i rè (sic! n.d.r.) dell'industria e non lascino il gravame a pochi di buona volontà.
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Giovedì Grasso
Preceduti dalla musica cittadina giunsero come era annunziato da Barriera V.E. Nettuno con lunga barba e non meno lungo tridente, e dal Borgo Cavour, Cerere, la Dea delle messi, una Dea delle forme molto virili. Erano a riceverli i membri della Commissione della Società carnevalesca con tube inverosimili, e più inverosimili nasi, e molto dignitosamente saliti in due severi landau accompagnarono i carri dei numi nella Corte Malatestiana.
Molto popolo in piazza per vedere il passaggio dei carri e assistere alla esecuzione di uno scelto programma fatta dalla Banda militare.
Oggi tombola. Una grande probabilità di vincere avrà quello tra i nostri lettori che si affretterà ad abbonarsi al Gazzettino prima delle 16.... pagando naturalmente il prezzo di associazione.
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Divertimenti carnevaleschi. Le visite di Nettuno, Cerere e Bacco, e il corso mascherato hanno messo in movimento per le vie nelle scorse feste moltissima folla. Martedì presero parte al Corso tre carri rappresentanti I futuri liberatori dell'umanità, Gatti astronomi, Comitiva di pagliacci. Si ebbero: il primo premio I pagliacci, il secondo I gatti astronomi, il terzo I futuri liberatori dell'umanità.
Veglione.
Il tradizionale veglione indetto dalla Società Carnevalesca nel Teatro della Fortuna è riuscito splendidamente per concorso di folla e per un numeroso stuolo di brillanti maschere. Furono premiati i seguenti gruppi di mascherate : 1. Premio gruppo di giovani Toreros; 2. Premio gruppo di Astronomi; 3. Premio gruppo di Farfalle.
Il carnevale dei piccoli.
Anche i bimbi dei nostri Asili e gli scolaretti che vanno al Ricreatorio e alla Refezione hanno riconosciuto anch'essi il Carnevale con un trattamento distinto. Al Ricreatorio donò paste e frutta il maestro Mortari e all'Asilo di città il sig. Ettore Baldelli offri le paste.
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I divertimenti carnevaleschi si sono svolti come al programma. Giovedì grasso dallo Stabilimento Balneare giungeva il dio Nettuno e dai passeggi di porta Mazzini la dea Cerere. Domenica giunse il dio Bacco e fu estratta la tombola di L. 500. Lunedì sera al Teatro della Fortuna fu tenuto il consueto veglione in maschera che riuscì animatissimo.
Martedì vi fu il solito corso di carrozze e di carri con relativo getto di ... e alla sera il dio Bacco fu bruciato in piazza XX Settembre.
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Al corso di martedì presero parte tre carri mascherati, oltre quello della musica cittadina. Rappresentavano i Pagliacci, i Salvatori dell'avvenire, che volea essere una satira agli igienisti, e i Gatti intorno al mappamondo, un'altra satira di sapore politico allusiva alla spartizione fatta dai diversi Stati di Europa del continente affricano. Tutti e tre i carri ebbero il premio nell'ordine nel quale li abbiamo indicati. (1)
A sera in mezzo alla piazza gremita di gente fu bruciato quel povero Bacco, che speriamo di rivedere un'altro anno in costume contemporaneo. Tanto già anche adesso egli ha devoti ammiratori, e speriamo che l'egregio artista che lo ha fabbricato non ci vorrà contradire!
Riassurnendo, con i pochi mezzi che aveva a sua disposizione la Carnevalesca ha fatto del suo meglio per rompere la generale musoneria negli ultimi giorni di carnevale, ed è riuscita nel suo scopo principale, quello di mettere in moto molta gente. Merita dunque una parola di lode, e se la cittadinanza vorrà darle in avvenire maggiore aiuto potrà per un'altro anno fare qualche cosa di più completo e di più rispondente ai gusti del tempo.
Perché, per esempio, non tentare una fiera-esposizione di vini con relativi balli mascherati? Ma ci sarà tempo a parlarne.
(1) Ne "Il Cittadino" del 22-2-1912 i carri sono denominati: I pagliacci, I gatti astronomi e I futuri liberatori dell'umanità.
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CRONACA CITTADINA
Divertimenti Carnevaleschi
Dopo la venuta in terra di Nettuno, Cerere e Bacco l'ultimo giorno di carnevale vi fu corso mascherato. I carri erano pochini, ma in compenso v'era qualche cosa di buono, ma che passò in 2. linea per la sua nota politica. Poveri gatti, anche voi avete risentito gli effetti del vento di reazione che spira.
Il Veglione della Società Carnevalesca riuscì numeroso ma non brioso, come doveva essere. Furono premiate le migliori mascherate. 1. un grupo di toreros, 2. gruppo di astronomi, 3. gruppo di farfalle.
Tombola Domenica 18 corr. fu estratta una tombola a beneficio della Società Op. di M. S. Vinsero la cinquina Bramucci Riego e la tombola Isotti Giuseppe di Saltara.
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Società per i divertimenti carnevaleschi
Il 13 corrente fu tenuta l'adunanza generale dei Soci pel resonto finanziario dell'anno 1911-12. Gli incassi fatti furono di L. 3092,64 e le spese occorse pei vari divertimenti del carnevale ammontarono a L. 556,83 oltre il capitale in mobili di L. 124,80.
Il rendiconto sarà ostensibile ai soci nella sede della Società dalle ore 9 alle ore 11 dei giorni 26 e 27 corr.
La Direzione della Società fu quasi riconfermata per intiero anche pel 1912-13 e rimane così composta: Pasqualucci Filippo presidente, Corsaletti Gustavo vicepresidente, Battistelli Curzio, Casanova Sante, Diambrini Cipriano, Isotti Igino, Mauri Vincenzo, Morelli Virginio, Paoloni Augusto, Sorcinelli Nicola, Tombari Mario consiglieri, Santini Giovanni segretario, Leonardi Silvi Nazzareno cassiere.
Lunedì notte vi fu il veglionissimo assai animato fino al mattino seguente e affiatatissimo, con buon numero di maschere e allegre cene.
Furono aggiudicati per le migliori mascherate un premio di L. 100 alla mascherata composta di 10 persone, rappresentante nella prima fase "Le bestie nell'alta società" e nella seconda fase "I milord inglesi" e un secondo premio di L. 60 alla mascherata composta di 8 persone, rappresentante "la Follia".
Il martedì seguente il consueto corso di maschere non lasciò molto soddisfatta la cittadinanza specie per l'abuso di coriandoli e di.... gesso.
Fu premiata con L. 250 (per il solo getto) la mascherata su carro rappresentante "il Trionfo Infernale", alla mascherata su carro, rappresentante "Animali in festa" che unanime il Giurì non ritenne meritevole del 3. premio, la Direzione assegnò come compenso L. 150.
ll Carnevale è finito allegramente favorito anche dalla magnifica stagione. Domenica vi fu la solita tombola in Piazza 20 Settembre che richiamò moltissima gente, la quale si divertì pure alla giostra delle biciclette con relativa rottura di pentole sospese tra delle antenne collocate nel centro della piazza.
Il veglione dei fiori che ebbe luogo lunedì sera riuscì splendidamente per eleganza, per brio e animazione. Da molti anni a Fano non si vedeva qualche cosa di simile. Il teatro era tutto guernito di fiori freschi e produceva un effetto meraviglioso ed era sfolgorante di luce.
Moltissime maschere intervennero e quasi tutte elegantissime.
Martedì poi ebbe luogo nel pomeriggio il corso mascherato. Vi parteciparono tre o quattro carri assai modesti, ma che servirono ugualmente a richiamare gran folla per il corso e in piazza ove sull'imbrunire fu incendiata una girandola con altri fuochi artificiali.
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Divertimenti carnevaleschi
Giovedì 19, si ebbe il Convegno delle dodici Maschere Italiane e domenica la Giostra Ciclistica, grandissimo fu il concorso di pubblico. E diamo un'incoraggiante lode al Comitato dei divertimenti carnevaleschi che tanto opra, a che la nostra città sia, in questi giorni degnamente rallegrata.
Illmo Sig. Regio Commissario del Comune di Fano
Oggetto
Richiesta del teatro e domanda per emissione di mandato di pagamento di Lire 200
La Direzione di questa Società Carnevalesca, a mezzo del sottoscritto si fa un dovere di pregare la S. V. Illma, affinché voglia concedere luso del Teatro della Fortuna pel Veglione Sociale, che qualora venga approvato dallAssemblea dei Soci avrà luogo lultimo Lunedì di Carnevale 15 Febbraio 1915. In pari tempo La interessa perché sia emesso mandato di pagamento a suo favore per la somma di Lire 200, contributo assegnato da questa Amm.ne sin dallo scorso anno per i festeggiamenti, dovendo procedere alla chiusura dei conti.
Le anticipa i più vivi ringraziamenti e con perfetta osservanza passa a rassegnarsi.
Della S. V. illma obbmo Gustavo Corsaletti
Vice-presidente
molti applausi per le belle esecuzioni hanno riportato dal numeroso pubblico le Filodrammatiche del Collegio S. Arcangelo diretto dai Fratelli delle Scuole Cristiane, del Ricreatorio Immacolata diretto dal Canonico Gentili, della Casa del Soldato diretta dal Capp. Militare tenente Bernacchia. Alle brave filodrammatiche congratulazioni sincere per l'opera di bene esplicata nelle svariate rappresentazioni.
Il Ministro dell'Interno, in considerazione delle attuali condizioni dello spirito pubblico, ha disposto che non sia consentito l'uso della maschera a mente dell'art. 4 della Legge di Pubblica Sicurezza.
Carnevale 1922. - La fiorente Società Alma Juventus ha organizzato per la sera del 27 corr. un Veglionissimo che per il grande concorso di gente riuscirà davvero superlativamente bello. Premi vistosi sono in palio per i migliori gruppi di maschere, per i palchi e per la pesca.
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Stagione filodrammatica pel Carnevale.
In parecchi istituti e associazioni cattoliche della città si sono date durante la stagione carnevalesca produzioni drammatiche che hanno saputo armonizzare lo scopo sanamente ricreativo a quello educativo. Nel teatro del Ricreatorio dell'Immacolata diretto dal Can. Gentili i giovani del Seminario Regionale hanno rappresentalo con singolare abilità il dramma «II Gondoliere della Morte ». Lo sfarzo dei costumi quattrocenteschi, la drammaticità delle scene e la complessità dell'intreccio conquistarono l'attenzione più viva del pubblico che ripetutamente manifestò agli egregi esecutori il suo plauso entusiastico.
Al Teatro Manzoni i soci del Circolo S. Paterniano hanno attirato scelto pubblico con varie produzioni tra cui principali, Voci di Sirena, Valanghe, e Idolo infranto, eseguiti con accuratezza a senso artistico. Anche i più piccoli hanno debuttato con « II fanciullo di Urbino » e con altre produzioni minori eseguite con vivacità e affiatamento.
Il merito principale di questi trattenimenti va al Can. D. Oddo Bernacchia che con versatilità notevole si dedica tanto al Ricreatorio Gentili quanto al Circolo S. Paterniano alla educativa opera di istruzione dei giovani filodrammatici.
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CORRIERE DI FANO
Echi del Carnevale (Ritardata)
Veglionissimo - Indetto dalla società polisportiva Alma Juventus, lunedì scorso ha avuto luogo al Teatro della Fortuna l'annunciato Veglionissimo riuscito altremodo brillante ed allegro. I palchi di primo e di secondo ordine erano quasi tutti addobbati con vera eleganza e taluno con sfarzo veramente notevole. Notato nel palco centrale un magnifico e gigantesco cigno, grande quanto il palco, tutto composto di camelie bianche, ad un altro palco vicino era affacciata ad una veranda la Checca, la famosa giumenta del Corriere dei Piccoli, grande al naturale.
Bei giuochi di luce in altri palchi: notevole quello del neo-Cavaliere signor Antonio Bargnesi: Flora luminosa, graziosa composizione del giardiniere signor Antonio Magini. Gli altri migliori palchi erano opera del giardiniere signor Isidoro Bruscia. Fra le mascherate migliori notevole quella riproducente la intera famiglia di macchiette rese famose dal Corriere dei Piccoli: Fortunello, Cirillino, il signor Bonaventura ecc.
Notevole pure un gruppo di 6 maschere con delle enormi, spaventose teste. Molte e molto eleganti le maschere isolate, di cui non possiamo dare l'elenco, e per mancanza di spazio, e perchè alcune hanno ostinatamente voluto mantenere l'incognito. A mezzanotte furono servite nei palchi le cene, annaffiate da abbondante Champagne, ciò che servì ad accentuare ancora la animazione della già animatissima festa. Indi vi fu un magnifico, abbondante lancio di coriandoli, di bombons, di stelle filanti, che portò al colmo il diapason della allegria. Da alcuni palchi il getto era veramente inesauribile, e decine e decine di chilogrammi di cioccolatini, caramelle, confetti, ecc. furono gettati per ogni lato e più si distinsero nel getto i palchi del Bargnesi e già ricordato, dell'ex Sindaco Diambrini, (uno dei palchi più signorilmente elegante) quello del Corriere dei Piccoli, del Cigno ed altri, ove si erano riuniti in comitiva i numerosi e allegri giovanotti.
Tutti gli intervenuti si divertirono moltissimo e gli esperti asseriscono che da moltissimi anni a Fano non si ricordava un veglione così ben riuscito.
Ci rallegriamo di vero cuore con la benemerita società organizzatrice della festa, Alma Juventus, augurandoli che dai primi passi fatti con tanto successo tragga incoraggiamento per assumere nuove iniziative che servano a risvegliare un poco questa alquanto addormentata città.
Ci si assicura da qualche indiscreto amicissimo del presidente dell'Alma, che il Veglione che si sta alacremente preparando, sarà il migliore di quanti hanno sin qui deliziato i nostri concittadini: molte le sorprese; svariate le adorazioni a Bacco, tutte prudentemente contenute nei limiti di uno sport pressoché innocente; molto, moltissimo pubblico che assisterà commosso (prima della cena s'intende) ad una importante e perfetta rievocazione storica, parecchie comitive che preparano febbrilmente le mascherature più svariate e più strane, e in ultimo.... questo non possiamo dirlo per l'assoluto divieto fattoci dall'amico del Presidente.
Chi mancherà al Superveglionissimo perderà una occasione straordinaria per divertirsi.... poiché l'Alma Juventus non organizzerà altri veglioni negli anni avvenire.
Uomo avvisato mezzo salvato.
E arrivederci al Superveglionissimo!
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Veglia danzante. La veglia danzante che ha avuto luogo sabato scorso ad iniziativa della locale Casa del Soldato è riuscita meravigliosamente e per il numeroso pubblico che vi è accorso e per l'animazione delle danze che si sono protratte sino alle cinque del mattino.
La fine eleganza della sala già altra volta decantata e la cordialità che ha regnato sino all'ultimo momento sono state la ragione principale della buona riuscita della festa che ha lasciato in tutti un vero e profondo desiderio di una ripresa, il quale desiderio ci consta non essere peraltro condiviso dagli organizzatori che ne hanno già avuto abbastanza per la difficoltà non lieve di indovinare i desideri di tutti e contenerli sia pur entro i limiti del possibile, ed anche e forse sopratutto per le non lievi spese occorrenti perché le riunioni siano quali sono state queste due ultime organizzate dalla Casa del Soldato.
Inappuntabile il servizio di buffet che ha funzionato egregiamente per tutta la notte a prezzi eccezionalmente miti, perfetta l'orchestrina che ha deliziato anche coloro che sino a ieri erano i più irriducibili avversari dello jazz band. Grande, e spesso anche rumorosa l'allegria di un simpatico gruppo di giovani dell'Alma che hanno voluto dare una pallida idea di quella che sarà l'allegria che regnerà al prossimo Superveglionissimo.
In complesso una splendida festa che ha lasciato in tutti un'ottima impressione.
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Veglione Azzurro. Questa sera ad iniziativa dell'Associazione Nazionalista nei locali dell'Unione Liberale avrà luogo un Veglione Azzurro che promette di riuscire molto brillante.
Naturalmente i soci della Sezione Liberale avranno libero accesso.
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Festa di ballo al Circolo Femminile. Sabato 10 corr. alle ore 21,30 nei locali del Circolo Femminile avrà luogo una festa di ballo riservata alle sole socie e a coloro cui la Presidenza invierà speciale biglietto d'invito.
Le socie dovranno esse pure ritirare presso la segreteria uno speciale biglietto per gli uomini di loro famiglia. Non potranno assolutamente avere accesso alla sala coloro che non avranno ricevuto l'invito.
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Tombola. Domenica 11 Febbraio in Piazza XX Settembre verrà estratta la consueta tombola di L. 3000 a beneficio della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso.
Speriamo che il pubblico accorra numeroso ad acquistare le cartelle per ottenere così due scopi: quello di vincere una discreta sommetta che al vincitore farà sentir meno aspra la spesa che dovrà sostenere per il Superveglionissimo indetto dallAlma Juventus; e laltro scopo è quello di compiere unopera benefica. Il che non guasta affatto.
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Il Veglione Azzurro che per iniziativa della Sezione Nazionalista ha avuto luogo sabato scorso nei locali del P.L.I. è riuscito brillantissimo anche per merito delle numerose maschere piene di brio che hanno dato una speciale animazione alla festa.
Tra tutte le maschere la preferita è stata .... Leonelli che ha avuto per sua guida e duce l'amico Sora per quasi tutta la festa: maschera docile e silenziosa in pieno contrasto con la sua Guida che ci si dice sia stata violenta tanto che il Leonelli, fatto forte dell'usbergo della maschera che portava, intendeva seguire le orme di un qualsiasi antico autentico guerriero romano: ma la dolcezza del Leonelli vinse la violenza del duce e viceversa, ed ora insieme si preparano per una mascherata pel Superveglionissimo.
Scherzi a parte il Veglione è riuscito molto bene e meglio riuscirà quello che la Sezione Liberale sta organizzando per mezza quaresima.
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Al Circolo Femminile Liberale questa sera avrà luogo una festa di ballo che promette di riuscire brillantissima. Vi potranno prender parte soltanto coloro che possiedono il biglietto d'invito rilasciato dalla Presidenza.
Ciò ripetiamo a scanso di spiacevoli incidenti.
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Superveglionissimo L'asta dei palchi che ha avuto luogo domenica scorsa ha superato ogni aspettativa. Dopo un'ora tutti i palchi di prima fila e parecchi di seconda erano venduti. Da ciò facilmente si desume che il Superveglionissimo riuscirà splendidamente.
Ci è stato avanzato qualche lamento circa la mancanza completa di un regolamento per le maschere che concorrono ai premi. Si vorrebbe da alcuni che queste si presentassero in teatro per esempio non oltre le 24 e questo desiderio ci sembra giustificatissimo e si eviterebbero, accogliendolo, dei postumi reclami o quanto meno delle recriminazioni da parte degli scontenti.
La giuria ha un compito difficilissimo da assolvere: meglio, molto meglio è facilitarle il compito il più che sia possibile.
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Il Superveglionissimo è riuscito splendidamente secondo le previsioni che generalmente venivano fatte in questi ultimi giorni. E non poteva essere altrimenti perchè l'Alma Juventus, così egregiamente presieduta dal Rag. Cav. Giovanni Anelli, aveva già data una chiara manifestazione della propria abilità organizzativa.
Come l'anno precedente anche quest'anno grande rivalità tra l'Alma e una comitiva di giovani della città per disputarsi il primo premio stabilito per la migliore mascherata.
Tra i due contendenti che nel silenzio preparavano la sorpresa una folla di curiosi nell'un campo e nell'altro armati.
I primi sentori della battaglia si ebbero sin dal principio, sin da quando cioè ebbero inizio i lavori di abbellimento dei palchi.
Diverse i pareri, accese le discussioni le quali non cessarono se non quando le oche questa volta non capitoline... fecero il loro ingresso in teatro lasciando come le medesime gli spettatori i quali applaudirono, applaudirono trovando molto geniale l'idea attuata anche con molto decoro e con grande abilità, e così le oche poterono per un istante godere trionfi quasi identici a quelli che ottennero i più grandi artisti lirici.
E già sembrava che la sorte, questa volubile dea, volgesse propizia verso le oche quando quella birba di Giusto Cespi che sa prepararne sempre delle sue, fatte aprire da due valletti le ampie scene del teatro, offrì agli spettatori attoniti lo spettacolo imponente di una deliziosa allegoria della primavera. Una parte del pubblico andò in visibilio, l'altra si ammutolì, e la Commissione facendosi eco dei pareri più o meno discordi del pubblico, si decise per il ni e divise il premio dei palchi tra il N. 11 e il N. 13, quello della mascherata tra le oche e la Primavera e il secondo per le maschere isolate tra la Signora Rossi e la Marchesa Calcagnini avendo concesso il primo al Sig. Bucellato.
Qualche maligno afferma che la Commissione non esisteva se non nella mente del Rag. Anelli. Altri invece sostengono che per far parte di una Commissione non è indispensabile aver buon gusto e il coraggio di manifestare il proprio parere: noi tra le due accreditiamo quella della mancanza della Commissione.
Peraltro a nostro avviso la Commissione se ci fosse stata avrebbe fatto bene ad accordare anche un premio allo «Scrivano» poeta per l'occasione, e sempre per l'occasione nepote di Cianchettini del Travaso.
Lo scrivano che altri non era se non Pippo Sorcinelli fu largo nel distribuire dei versi tutti intonati a reclame per l'amico Bossi, o meglio per le reti e le lampade dell'amico Bossi. Tra gli altri versi ci piace pubblicare il seguente sonetto, di sua fabbricazione:
PRESENTAZIONE
Filosofo, poeta a tempo perso,
Pien di stracci, di chiodi e di miseria,
nel culto lieto della ninfa Egeria
Su le pene diuturne il riso verso.
Cianchettini mi nomo e son nepote
Del magno Tito Livio del «Travaso»
Della cui vita ognun conosce il caso
Insiem con gli aforismi e con le note.
Tutte io compio le fatiche oneste
E sol ch'io possa guadagnarmi un pane
Non mi vedrete le sembianze meste.
Perciò fo la «reclamme» qui al veglione
A Luigi Tonini Bossi immane
E a me stesso, sperando in un premione.
CHICCHIBIO CIANCHETTINI
Il premio non venne, ma lo scrivano rimane egualmente una delle migliori e più indovinate mascherate della serata.
Il teatro sfarzosamente illuminato ed addobbato presentava un colpo d'occhio magnifico. Palchi adornati di elegante e grazioso pubblico femminile, platea rigurgitante di giovani e di anziani impenitenti, tutti intenti al riconoscimento delle maschere. In complesso spettacolo bellissimo, reso più attraente dalla cordialità più schietta che ha regnato sino al mattino.
Solo qualche incidente si è verificato durante la cena per il lancio troppo violento di una specie di confetti che doveva simulare lo spirito cattivo di certi messeri che cercano tutte le vie e fanno buone tutte le occasioni per dar sfogo ai loro sentimenti: ma il pubblico nella sua grande maggioranza li ha riconosciuti e ancora una volta li ha giudicati.
Certo se la Commissione fosse stata più diligente certi inconvenienti non si sarebbero verificati; ma speriamo che coloro che organizzeranno il veglione del 1924 prenderanno in tempo tutte le misure per evitare che il getto dei confetti si effettui anche perché questo non debba essere cambiato in una vera e propria battaglia come è avvenuto lunedì sera.
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SUPERVEGLIONISSIMO.- A quanto ci si dice, poiché non abbiamo l'abitudine di partecipare a tali divertimenti, l'attesa del superveglionissimo destata da abbondante réclame non è stata soddisfatta interamente. Sopratutto si è notata mancanza di educazione nel lancio dei confetti... che erano veri proiettili i quali spezzavano persino le stoviglie e lasciavano segni poco gentili dove prendevano. Certo che l'educazione e la compostezza in certi generi di feste, a base di vino e di altro, è un po' difficile a trovarsi, ma ci sono pure dei limiti che non dovrebbero essere sorpassati. Numerose le maschere: premiata la mascherata rappresentante un gruppo di oche. E lasciamo che il pubblico ami a preferenza... le oche !
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Società Carnevalesca
Ad iniziativa di alcuni cittadini volenterosi, in una riunione tenutasi domenica scorsa nella sala della Società dei Commercianti, sono state gettate la basi per la ricostituzione della Società Carnevalesca.
Questa Società che pel passato tanto sapientemente contribuì ad elevare nel periodo carnevalesco lo spirito cittadino e a cementare la più salda unione tra le varie classi sociali sorgerà di nuovo tra il consenso unanime dei cittadini che ricordano ancora con nostalgico desiderio i riuscitissimi corsi mascherati, i solenni ricevimenti resi al Carnevale e ... ingratitudine umana, la morte del Carnevale decretata per abbruciamento tra fiaccolate e musiche.
Noi siamo certi che la iniziativa andrà in porto facilmente e intanto plaudiamo a coloro che ebbero la buona idea di far rinascere tra noi questa benemerita Società, che manterrà alte ed intatte le tradizioni del passato.
Tutti ricordiamo le belle feste organizzate da questa benemerita società e negli anni immediatamente succedutisi alla guerra, abbiamo rimpianto l'assenza della Carnevalesca per il complesso dei divertimenti che sapeva ammanire. Vero è che nel 1922 e nel 1923 la Società Ginnastica Alma Juventus organizzò dei veglioni egregiamente riusciti ma è anche vero che la Carnevalesca se riuscirà a mantenersi nel suo stretto carattere di società di puro divertimento, potrà anche, in avvenire esplicare una opera ben più proficua nell'interesse stesso della città. Abbiamo detto se riuscirà a mantenersi nel puro ambito di una società di divertimento in quanto alcuni incidenti subito appianatisi per intromissione di parecchi cittadini di buona volontà, avevano, in un primo tempo, fatto credere che a traverso la Carnevalesca si volessero riaffacciare vecchie questioni di partiti e di uomini, questioni deprecabili a nostro avviso sotto tutti i rapporti.
Fortunatamente però ogni divergenza venne appianata, ogni attrito dissipato e il Carnevale è passato tra l'allegria più schietta lasciando dietro sè un vero rimpianto.
Il tempo, questo terribile nemico dei programmi di feste all'aperto, ha voluto anche esso salutare la rinascita del carnevale fanese ed ha rallegrato i vari trattenimenti succedutisi con una continuità perfetta. Infatti domenica, salvo una piccola e breve parentesi di pioggia, il carnevale, o meglio il tradizionale pupo di carnevale, ha potuto fare il suo ingresso ufficiale in città al suono della musica cittadina e seguito da un lungo corteo di automobili. Questo primo numero di programma ebbe se non altro il merito di attirare in città gran numero di gente la quale giuocando la tombola ha anche contribuito ad impinguare le casse della Società di M. Soccorso.
Lunedì sera poi abbiamo avuto al Teatro della Fortuna il Veglionissimo che, per concorso di pubblico è riuscito superiore ad ogni aspettativa. I palchi affittati tutti indistintamente sino dalla mattina di sabato, presentavano un imponente colpo d'occhio anche e sopratutto per l'elemento femminile che vi predominava in eleganti toilettes.
Numerose e briose le mascherate, briose anche quelle che se lasciavano desiderare per loquacità non mancarono di interesse per l'incognito che hanno saputo mantenere sino alla fine del veglione, portando in giro anche quelli che pretendevano di essere i più furbi. Alle ore 23 fece irruzione nella sala il gruppo delle zitelle.... rinascenti a nuova vita, e questa mascherata enormemente ha contribuito a tenere alto lo spirito degli intervenuti. La danza eseguita sotto la guida della... direttrice Cespi iunior suscitò il più vivo entusiasmo come vivo entusiasmo suscitò anche la trovata della cena consumata nel mezzo della sala, cena parca di cibi ma abbondante di vivacità e di schiamazzi.
Pure ammirata per la sua fine eleganza fu la mascherata raffigurante cinque pavoni bianchi condotti al mercato da un contadino, una contadina e da una piccola graziosa contadinella.
Il veglione si svolse tra il più perfetto ordine e con la massima educazione.
Grande ilarità suscitò un piccolo e scalcinatissimo Pierrot il quale tramutatosi per soverchie libazioni in pirrot venne con saggio criterio allontanato dai pompieri. Per fortuna fu da tutti riconosciuto a causa delle scarpette coi bottoni.
Le danze si protrassero animatissime sino alle 7 del mattino.
I premi vennero così distribuiti: 1. premio la Rinascente per numero e brio, 2.premio i Pavoni per eleganza.
Nel pomeriggio del giorno dopo si svolse il corso dei fiori che richiamò moltissima gente oltre che dai paesi e dalle frazioni vicine anche da Pesaro e Sinigallia. Dalle 16 alle 19 il getto fu continuo e ricco tra i carri e le finestre su cui il pubblico desideroso di divertirsi si assiepava. Intervennero al corso anche le zitelle della Rinascente tutte in bicicletta destando la più schietta ilarità.
Alle 20 circa in Piazza XX Settembre venne bruciato tra una festa di bengala il tradizionale pupo di carnevale mentre il pubblico lentamente si rendeva alle proprie case rammaricandosi per la morte del carnevale.
I premi fra i carri sono stati così divisi: 1. e 2. premio diviso in parti eguali per la mascherata "Il carnevale 1924" e quella rappresentante il trionfo delle quattro cricche delle carte da giuoco.
Detti carri vennero giudicati di primo grado.
Il carro rappresentante lo Jazz Band venne giudicato di 2. grado ed ebbe il terzo premio.
In complesso dunque la quaresima ha trovato i cittadini fanesi saturi di divertimenti e di ciò va data lode alla carnevalesca e al suo Consiglio Direttivo che speriamo vorrà ormai vivere anche negli anni venturi a delizia dei cittadini e nell'interesse economico della città.
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A proposito della premiazione dei carri riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Sig. Direttore del Gazzettino,
Sicuri di interpretare l'opinione dei più, ci permettiamo di chiedere ospitalità nel suo pregiato giornale per esporre alla cittadinanza tutto il nostro legittimo risentimento verso la Giuria aggiudicatrice dei premi pel Corso Mascherato. Noi siamo fermamente convinti che quei Signori non abbiano compreso il soggetto che il nostro carro rappresentava, perciò lo esponiamo in succinto.
"Risaliamo alle origini dello Jazz band che viene suonato da negri, nei tabarins di gran voga, in cui l'aragosta è la vivanda preferita. E i cibi eccitanti, e lo champagne in gran copia, incitano a danza sfrenata, all'orgia più voluttuosa, di cui il suono dello Jazz Band, lo strumento musicale di moda, è il primo artefice, perchè inebria, stordisce".
Questo delicato soggetto fu da noi curato nei più minuti particolari. Ci si mosse l'appunto di non essere il nostro un carro di effetto e di essere povero di linee ecc. ma quei signori che così parlarono dove mettono il senso artistico, la finezza del soggetto, e l'interpretazione del medesimo? E l'animazione del nostro carro, il suono, la vivacità dove li mettono? Ed il getto dei fiori come prescriveva il primo manifesto? Ci sappiano intanto dire quanti e quali fiori furono gettati dagli altri carri!! Ed il nostro getto dei confetti era o non era il più nutrito ed il più ricco?
Egregi Signori della Giuria, che prima ci date il III. premio e poi non sapete a che santo votarvi, via, cambiate mestiere, chè allora sarà finita ogni voce di malcontento per il Carnevale 1925, e noi saremo fidenti in un giudizio più equanime, preparandoci con maggiore serenità a sempre migliori cose, per la buona riuscita dei divertimenti carnevaleschi, per tenere viva una simpatica tradizione fanese.
Grazie dell'ospitalità, ed ossequi distinti.
I suonatori di Jazz-band
Corsa dei fantini
- Lunedì nel pomeriggio, con un enorme concorso di pubblico qui giunto anche dai paesi vicini, si sono svolte le corse dei fantini che, indette dalla Società Carnevalesca per il giorno innanzi, erano state rinviate a causa del cattivo tempo. Presero parte alla corsa otto cavalli dei parecchi iscritti.
Le corse si svolsero nel più perfetto ordine e senza alcun incidente, nonostante che la strada fosse pessima a causa del maltempo dei giorni precedenti. Molto entusiasmo suscitò il piccolo Scalella Saverio di lesi, il quale sin dalla partenza ha saputo piazzarsi come un vecchio e provetto fantino dimostrando nel cavalcare un'abilità ammirevole senza dubbio eccezionale in un ragazzo appena qnindicenne.
Vennero premiati i fantini : Scalella Saverio primo premio L. 600; Delvecchio Alfredo secondo premio L. 400; Delpiaz Giuseppe terzo premio L. 200.
Veglione dei fiori
- Mai, come in quest'anno, si è verificato per il Veglione, un concorso di pubblico cosi straordinario e il Consiglio Direttivo della Carnevalesca deve essere rimasto ben soddisfatto di quest'esito, successo che conferma la tradizione simpatica e riconosciuta anche dalle vicine città, che a Fano. le feste si sanno organizzare bene.
Tutti i palchi erano addobbati con semplicità e buon gusto senza le solite bardature più o meno grevi e senza stonature troppo stridenti. Splendido l'effetto di luce in tutto uniforme e diffusa con ricchezza. Il colpo d'occhio che presentava il nostro bellissimo teatro era veramente grandioso e di ciò va data lode agli organizzatori del Veglione che si sono prodigati, senza, risparmio in una attività encomiabilissima.
Molte le maschere e traboccanti di brio sia le nostrane che le forasticre le quali ultime hanno enormemente contribuito a rendere più gaia la festa. In tanto clamore sola e soletta, muta come un pesce, si aggirava una contadinella bramosa di vendere le cinque mele che aveva collocate in cestino appeso al braccio. Ma le mele al mattino son ritornate intatte a casa e le mascherina non è stata affatto... conosciuta. Quest'altro anno speriamo che faccia maggiore sfoggio di loquacità.
Ammiratissima la mascherata: I padroni della strada, geniale nella sua originalità e simpatica per la vivacità che ha saputo dare al Veglione. Perfetta, nei dettagli e nelle macchiette e accurata nella esecuzione artistica è stata l'altra mascherata: I Pellegrini dell'Anno Santo.
Graziosissima la comitiva riproducente la rreclame delle caramelle Venchi; dodici belle signorine che avrebbero fatto molto meglio di intervenire senza maschera onde non togliere al pubblico il piacere di ammirare le bellezze naturali.
Pure interessanti sono state le mascherate degli Egiziani e degli lstrici.
Una graziosa irruzione nella sala è stata quella di due dame del settecento e di un cavaliere dell'epoca, grazioso anche questo cavaliere sotto le cui spoglie si celava una simpatica signora, tutte e tre giunte da Roma con lo scopo di rallegrare il Veglione. E nell'intento esse sono riuscite perfettamente nonostante i tre lugubri domini neri che le accompagnavano. Le dame incipriate hanno fatto dimenticare il funereo atteggiamento dei loro accompagnatori e l'assalto cordiale cui sono stati fatti segno il nostro Sindaco e il nostro Direttore hanno per un istante attratta l'attenzione di una buona parte dei presenti al Veglione.
Dopo le cene servite nei palchi e nell'atrio del Teatro le danze sono state riprese, con eguale verve ed hanno avuto termine soltanto verso le sette del mattino.
La Giuria ha assegnati i premi alle seguenti mascherate: l.,e 2. premio diviso tra « I Padroni della Strada » e « I Pellegrini dell'Anno Santo ».
Premio alla coppia migliore: « Dame del Settecento ».
Premio alla migliore acconciatura (dono del Sig. Ettore Taussi - borsetta da toilette) Signorina Prato.
Inoltre la Giuria ha proposto alla Carnevalesca che siano concessi speciali diplomi alle seguenti masherate: "Caramelle Venchi", "Egiziani", "Istrici". Ha pure proposto che speciali diplomi di primo grado siano concessi alla coppia degli Scozzesi e ai Maghi.
Corso Mascherato
- Con un tempo primaverile si è svolto martedì scorso il tanto atteso Corso Mascherato che numerosissimo pubblico aveva richiamato anche da Pesaro e da Senigallia, oltre che dai paesi vicini. Questo numero del programma del nostro Carnevale è senza dubbio quello che attira maggior concorso di gente e per la genialità dei carri e per il getto dei confetti e dei fiori che in certi punti del Corso assume in certi momenti tntto l'aspetto di una vera e propria battaglia. E più interesse ancora desta di solito la lotta tra gli ideatori dei carri per cui si può dire che ognuno di questi abbia al suo seguito un non indifferente gruppo di ammiratori ed un altro di critici. Quindi discussioni vivaci, prognostici più o meno fondati, ed in ultimo le immancabili imprecazioni per quella povera vittima che è la Giuria. La quale anche se talvolta può essere (come è fatale avvenga in tutto ciò che è umano), è pur sempre serena nei suoi giudizi ed in buona fede: questo però non intendono riconoscere coloro che si ritengono ingiustamente colpiti e da qui le dispute e le male parole, che del resto non sono mancate neppure quest'anno.
Parecchi i carri mascherati e tra i più importanti abbiamo notato quelli rappresentanti «Il drago incatenato», «I Marziani con la Venere amante di Marte al Carnevale di Fano », « Gli abitanti della Luna al Corso Mascherato di Fano » e « Il Trionfo Sportivo ».
Seguiva una scalcinatissima giardiniera su cui avevano preso posto otto giovani i quali ad ogni giro agitavano un cartello annunziante getti strabilianti per il giro successivo e scusando la inattività con trovate simpaticissime. Ma di getto non se ne è visto. All'imbrunire anziché illuminare ad elettricità il loro mezzo di trasporto essi si sono limitati a tenere accesi dei moccoletti nel mentre in un cartello si leggeva presso a poco così: Non potendo adoperare la luce elettrica per mancanza di acqua siamo nostro malgrado costretti ad adoperare le candele. Trovate spiritose queste che hanno destata l'ilarità generale.
Il corteo dei carri era preceduto da un landau a due cavalli sul quale avevano preso posto quattro scapoli dissidenti in cerca di moglie. Comitiva questa simpaticissima la quale ha anche fatto un ricchissimo getto. E' stata giustamente premiata.
Dopo il tradizionale abbruciamento del Pupo la festa ha avuto termine e con essa il Carnevale. Ma non hanno avuto termine le discussioni sui carri e i pareri più discordi si sono intrecciati in lieti conversari e in piccole dispute senza conseguenze.
I premi sono stati così distribuiti: 1. premio L. 2500, Drago incatenato; 2. premio L. 2000, I Marziani; 3. premio L. 1500, Gli abitanti della Luna; 4. premio L. 1000, Trionfo Sportivo.
Due correnti si sono subito formate: una a difesa del deliberato della Giuria e l'altra che sosteneva doversi dare il primo premio al carro rappresentante I Marziani.
Certo che nell'atto di decidere, la Giuria deve avere avuto un istante di titubanza perché, a nostro avviso, i due carri meritavano, per diverse considerazioni, tutti e due lo stesso premio. E poiché la Giuria non ha potuto evidentemente ripetere il giudizio di Salomone, così ha deciso per il Drago incatenato.
Indi ira da parte dei Marziani.
Noi non intendiamo discutere il deliberato della Commissione aggiudicatrice dei premi, certo che dobbiamo riconoscere ed apprezzare lo sforzo compiuto dal Magini ideatore e autore del carro rappresentante i Marziani, il quale, pur disponendo di pochi mezzi, ha offerto al Corso Mascherato un numero interessantissimo, dando così novella prova del suo genio e della sua attività. Il suo carro ha incontrato anch'esso tutte le simpatie del pubblico e questa deve essere per lui una non indifferente soddisfazione.
Dal canto nostro ci auguriamo che da questa lotta per il primato esca rafforzato il desiderio di fare sempre meglio sicché il Corso Mascherato attiri ogni anno di più le simpatie del pubblico.
Questa parola di lode e di incoraggiamento vada a quanti hanno quest'anno contribuito a rendere più gaio e più interessante il Carnevale.
Festa di ballo
- La festa di ballo che ebbe luogo sabato sera nelle sale della Sezione del P.L.I. gentilmente concessa al Maestro Fernando Venturini, riuscì brillantissima e animatissima sia per il concorso di gente sia anche per le numerose maschere che col loro brio rallegrarono la festa che si protrasse sino alle 6 del mattino.
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Il Carnevale
L'ultimo giorno di Carnevale Fano ha rivisto uno di quegli spettacoli di intensa festività popolare che ci ricordano descrizioni di altri tempi meno dinamici e tempestosi dei presenti. Si potrebbe fare delle meste considerazioni sul denaro profuso non certo utilmente in questi tempi di economia pubblica e privata non troppo lieti, ma che varrebbe? Del resto l'antico proverbio sta là ad ammonire che licet semel in anno... il guaio è che oramai il semel è completamente fuori di posto! Ad ogni modo, se un giorno é passato in lieta, e serena allegria e spensieratezza, non c'è davvero da rammaricarsene. E allegra davvero era la folla che gremiva il Corso e la via Cavour in attesa di carri con le mascherate allegoriche: folla composta non solo di fanesi, ma anche di numerosi forestieri venuti anch'essi a godersi l'allegro spettacolo.
Ed ecco s'avanzano i carri: precede la musica, e una carrozza adorna di fiori... propizi al cambiamento di condizione dei quattro scapoli che la montano. Segue il clou del corso carri in cui la leggenda e l'arte, l'amitologia (sic! la mitologia? n.d.r.) e lo sport hanno contribuito alle ideazioni. Ecco l'Enciclopedia che abbraccia l'universo intero, dal sole al... carro funebre, il superbo drago incatenato da benefici geni, la conchiglia sorgente dal fondo marino e racchiudente ahimè! una Venere... non Anadiomene; gli astronomi speculanti i cieli e gli astri; i lottatori colossali circondati dai simboli dei vari sports. E poi le carrozzelle minori, e la folla allegra dei ragazzi e anche non ragazzi che segue la fantastica teoria dei carri brillanti di colori e di canti e che accendono lungo il loro corso battaglie vivaci di fiori, di confetti, di coriandoli. Attenti agli occhi e agli... occhiali!
Il corteggio percorre più volte la via sempre tra la più allegra vivacità del pubblico e degli spettatori e delle spettatrici che dalle finestre gremite partecipano alla movimentata... battaglia. E così si prosegue con grande buona volontà sino all'imbrunire. Allora in piazza, mentre il carro di Venere s'ammanta delle più iridescenti luci, i due pupazzi carnevaleschi vengono bruciati tra la più viva allegria della folla e l'accendersi di petardi e di bengala.
Il primo premio è stato assegnato al drago incatenato. Il bozzetto di questo drago ideato dal Prof. Sorcinelli è stato eseguito dal Prof Giulio Pasquini, la testa modellata dal Sig. Strolin, lo scheletro dal falegname Paciotti, il tutto dipinto dal Prof. Cespi. Il secondo premio fu dato alla nascita di Venere, il terzo agli astronomi e il quarto agli sports.
Il veglione dicono sia riuscito affollatissimo di gente; ce n'era tanta da impedire persino il libero svolgersi delle danze. Che peccato! Vi è stata una mascherata di pellegrini di tutte le nazioni del mondo che ha avuto il primo premio, ed un'altra dei padroni della strada rappresentante spazzini, attacchini, strilloni, accalappiacani e chi più ne ha ne metta, anch'essa premiata. E poi? Chi non sa che cosa avviene nei veglioni? Scampagne (sic! n.d.r.), ebrezza... e poi?
E poi vengono i conti.
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La corsa dei fantini che domenica 28 fu rimandata a causa del cattivo tempo, ebbe poi il suo svolgimento il giorno successivo per lintervento di tutti i cavalli iscritti venuti anche da fuori. Un pubblico numerosissimo stipava le finestre e i lati del Viale Umberto I dove ebbe luogo la gara. Molto entusiasmo negli spettatori. Nessun incidette si dovette registrare malgrado il terreno viscido e fangoso. Un piccolo e simpatico fantino di Jesi colse lalloro della vittoria ad dimostrando grande sicurezza e superiorità su tutti gli altri cavalli iscritti.
Il programma predisposto con ogni cura dalla Società Carnevalesca si è svolto con piena riuscita, allietato anche da un bel sole, dopo tante giornate di uggiosa nebbia, così da far crepare d'invidia i pesaresi.
Nel pomeriggio di domenica si è svolta nella piazza della Fortuna gremita di popolo in festa, sebbene impossibilitato in massima parte di seguirne lo svolgimento, la caratteristica corsa delle carriole eseguita da, come chiamarli?, carriolatori in variopinti costumi.
I risultati furono i seguenti: 1° premio: Rione Orti, Piccinetti Pietro e Manti Bruno;
2° premio: Rione Porto, Renzoni Adimero e Mattioli Eugenio;
3° premio: Rione Cavour, Mezzanotte Giuseppe e Ciavaglia Paolino;
4° premio: Rione Mazzini, Rovinelli Remo e Piccinetti Livio.
Si estrasse poi la tombola di L. 2000 che fu vinta dal fortunato muratore Antonio Franceschini. La cinquina fu vinta da ben... sette fortunatissime persone e cioè dai Sig. Camillucci Ruggero, Dionisi Luigi, Bianchi Gaetano, Boldrighini Cesare, Adanti Ermanno e Sig.ra Bice Diambrini Palazzi che ebbero la consolazione di dividersi la cospicua somma di L. 500. Lunedì sera al Teatro della Fortuna ebbe luogo l'animatissimo veglione. Il teatro era trasformato in una serra di fiori; molte le mascherate tra le quali ammirate, il corteggio di un principe orientale in portantina, lo stoccafisso con relativi inservienti, i mestieri della strada e varie maschere isolate.
Animatissimo il getto, laute e copiose le cene con relative libazioni a smaltire le quali si è ballato fino al mattino verso le sette. Prosit! Ma la parte più simpatica, caratteristica e popolare, del programma carnevalesco fanese è data dal Corso mascherato dell'ultimo giorno. Residuo di costumanze e di tradizioni prettamente italiche, di quando il carnevale era uno dei rari periodi di spettacolosa allegria durante l'anno, esso attira nella nostra città un gran numero di forestieri che vengono dalla provincia e da fuori, ove oramai tali tradizioni languiscono. Treni, auto, carrozze, e bicicli hanno trasportato a Fano oltre ventimila forestieri, che hanno dato alla città un'animazione straordinaria gremendo completamente le strade. Dopo le tre si iniziò il passaggio dei carri aperto dalla musica cittadina montata in variopinti costumi su adorno carro. Seguiva una fantastica Zattera di stile tra il veneziano e l'orientale ove sotto un ricco padiglione erano accolti nobili personaggi che dovevano rappresentare la lotta tra gli amici del carnevale, e i suoi avversari. Questo carro ottenne il 2° premio. Troneggiava poi una magnifica chioccia con relativo gallo circondati da numerosi pulcini di uno splendido colore che mandavano un pigolio commovente. La bella costruzione, artistica opera del Pittore Cespi e del Sig. Magini ottenne il 1° premio. Ecco poi un magnifico cesto di ortaggi, fuori calmiere, saggio magnifico della prodigiosa fertilità della nostra terra. Nulla mancava per far contenta una brava massaia: ammirati la cipolla, il cetriolo nonché la carota tutti di colossali dimensioni: ebbe assegnato il 3° premio.
Ancora un carro, ove una Balena spalancava la mostruosa sua bocca a ricordarci le meravigliose avventure di Pinocchio che ottenne il 4° premio. Non mancava un colossale stoccofisso pronto ad essere cucinato pel primo giorno di... quaresima.
Dietro poi... un lussuoso gruppo di campagnoli, landau e automobili fioriti, biciclette vivaci nonché qualche pacifico ciuco. Dopo il primo passaggio dei carri si animarono le battaglie più vivaci: alle finestre gremite di gentili signorine, ma pronte all' offesa, venivano lanciati con ardore e con ardore ricevuti, mazzolini di viole, caramelle, confetti e pulcini.
L'animazione vivissima del gettito durò fin verso le ore 20. Intanto in piazza si era proceduto a suon di musica alla cremazione del Carnevale, rappresentato da un magnifico pupo che aveva una girandola in testa ed era pieno di bombe e petardi il cui scoppio significò la fine del Carnevale. La festa si è svolta senza incidenti di sorta lasciando nell'animo di tutti quella simpatica gaiezza sana e popolarmente schietta che è così raro trovare oggi in cui tutto è artefatto. Perciò tanto maggiore sdegno doveva suscitare nell'animo dei fanesi un giornale umoristico di Pesaro che in una vignetta ed in una relativa poesia dell'ultimo numero tentava di fare dello spirito intorno al Corso mascherato e senza riuscirvi come accade spesso ai giornali così detti umoristici, diceva un sacco di scemenze banali e oltraggiose per la città. Non comprendiamo davvero come gente che pretende di essere intelligente possa permettersi di scrivere certe porcherie. Si vuol passare per spregiudicati e si diventa villani a dir poco. Ma è anche questo un segno dei nostri tempi.
L'indignazione cittadina è esplosa in una spedizione....di numerose automobili rigurgitanti di fanesi che si sono recati a Pesaro. Una vera faida di comune!
Accolti con gli... onori militari, i fanesi nella piazza maggiore di Pesaro hanno posto il segno della loro vittoria e indisturbati sono ritornati in... patria tra canti e grida di gioia.
Così il Carnevale fanese ha avuto il suo completo trionfo. A dispetto di tutti gl'invidiosi.... esso da l'appuntamento pel Carnevale 1927!
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Disgrazie - Durante il "Corso Mascherato" un confetto spezzava una lente degli occhiali al Dott. Giuseppe Caselli causandogli una ferita all'occhio fortunatamente senza gravi conseguenze. Mentre poi si bruciava il "pupo" di Carnevale in Piazza XX Settembre un petardo feriva ad una gamba il Signor Aldo Adanti. Trasportato all'ospedale veniva giudicato guaribile in 5 giorni, salvo complicazioni.
Il vecchio Carnevale, invitato da questa solerte direzione della "Carnevalesca" a venire anche quest'anno a Fano per assistere ai divertimenti tradizionali che qui si svolgeranno, ha aderito inviando il seguente radiotelegramma:
"Londra, 23 febbraio, ore 9. - Società Carnevalesca, Fano - Ricordando simpatiche giorna trascorse tra voi anni precedenti e festose accoglienze ricevute, nonostanta tarda età, assicuro mia partecipazione vostri festeggiamenti. Sarò costì giovedì 24 corrente, ore 15 giungendo con treno speciale. - Salutissimi: Carnevale 1927".
La direzione della "Carnevalesca" invita l'intera cittadinanza a prendere parte al corteo, che muoverà dalla Piazza XX Settembre alle ore 14,30 preceduto dalla musica cittadina per recarsi alla stazione ferroviarai a ricevere ... l'illustre personaggio.
La Direzione delle Ferrovia dello Stato e Tramvie Padane e dei servizi elettrici ed automobilistici, in occasione del tradizionale "Corso Mascherato" di martedì primo parzo p.v. che avrà luogo nella nostra città alle ore 15, hanno concesso speciali concessioni.
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Solenne ingresso del Carnevale
Il vecchio Carnevale che Fano - madre delle poche città d'Italia in cui tutta la cittadinanza lo festeggia con ardore che sa del ... mistico - ha ricevuto ieri con pompa veramente regale, è giunto alle ore 15 con treno speciale.
E la nostra popolazione che sa lavorare e divertirsi con pari lena, presieduta dalle autorità.... carnevalesche al completo, si è riversata alla Stazione, ove, a suon di musica, è stato ricevuto... l'illustre personaggio.
Vecchio, alquanto curvo, il signore del riso giocondo e della breve follia, ha percorso le principali via della città assiepate di visi ilari ed allietate dal sole della incipiente primavera.
«Semel in anno licet insanire».
E' lecito a chi lavora tenace e silenzioso alla ricostruzione.
A tarda sera messer Carnevale, calmo e soddisfatto, passato con gesto grave e solenne - come a chi vien d'albione si conviene - la stanca mano sulle fedine prolisse, si ritirò nell'atrio della dea «Fortuna» donde con pompa pari a quella dell'arrivo, verrà tratto venerdì prossimo per l'apoteosi in Piazza XX Settembre e la ... finale cremazione.
Fortuna breve come quella delle farfalle e delle rose.
Concessioni per le feste carnevalesche
Il Consiglio direttivo di questa solerte «Carnevalesca» comunica le concessioni ottenute dalle Ferrovie dello Stato, dalle Ferrovie e Tramvie Padane e dai Servizi Elettrici ed Automobilisti in occasione del tradizionale «Corso Mascherato» che come annunziammo avrà luogo nella città nostra alle ore 15 del 1 marzo p. v.
Ferrovie dello Stato: riduzione del trenta per cento sul percorso Rimini - Ancona e viceversa. Aumento di vetture ai treni n. 151 (che arriva a Fano, proveniente da Rimini, alle 14.5) n. 41 id. alle 16.41, n. 151 che arriva a Fano, proveniente da Ancona alle ore 13.18, n. 42 id. alle ore 14.8, n. 1792 che parte da Fano per Rimini alle ore 19.35, n. 154 id. alle ore 21.33, quest'ultimo fermerà anche nelle stazioni di Cattolica e Riccione. Istituzione del servizio viaggiatori di 3.a classe pel tratto Fano-Senigallia sul treno merci n. 6103 in partenza alle 20.
Ferrovie e Tramvie padane: corsa speciale Fano-Fossombrone con partenza da Fano alle ore 20.30 e con fermata a Cuccurano, Lucrezia, Saltara, Serrungarina, Montefelcino ed arrivi a Fossombrone alle ore 21.30. Servizi Elettrici: corse continuative da Pesaro - Fano e viceversa dalle ore 12 in poi.
Servizio automobilistico: corse speciali Mondavio Fano, Pergola Fano e viceversa.
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Gran Veglione alla "Fortuna"
Fano, 4
Mirabilmente organizzato dalla direzione della locale vecchia e benemerita Carnevalesca, si è svolto nel nostro monumentale Teatro il preannunciato gran Veglione, il quale, dato il vivo interessamento della cittadinanza e la inusitata affluenza di pubblico intervenuto anche da altri paesi della vicina Romagna ha sortito esito veramente brillante.
L'artistica sala, sfarzosamente addobbata e illuminata e olezzante di garofani e viole che ogni palco convertivano in verone fiorito, presentava un colpo d'occhio magnifico, un non so che di gaio e di suggestivo e del tutto intonato alla sorridente giocondità carnevalesca onde Fano può menar vanto fra le sorelle della costa adriatica.
Briose e caratteristiche le maschere, ottima la musica e animatissime le danze che si sono protratte sino alle 7 del mattino.
La più bella e balda gioventù di questa felice plaga metaurense, che a giusto titolo è reputata prima fra le prime della venusta Marca, pareva essersi data convegno per la gioia degli occhi e l'esultanza del cuore.
Il gettito dei fiori e dei coriandoli, dei dolci e delle stelle filanti è stato nutritissirno, tale che al suo confronto quello, pur tanto vantato dei funesti anni del bolscevismo, si attenua e scompare.
In fondo alla sala, sul palcoscenico, troneggiava il colossale "pupo" del Carnevale che assisteva indulgente e paterno alle oneste follie che si svolgevano sotto il suo sguardo amoroso.
Fra le altre ballerine e le migliori toilettes sono state notate le signorine Caravita, Bucchini, Lanci, Prato, Cespi, Benigni, Gili, Sforza, Rossi, Ricci, Orciani, Del Vecchio, Serri, Zangrando, Sperandini, Servigi, Vicini, Bartolini, Valentini, Fenzi, Antonelli, Occhialini, Omicciolì, Sorcinelli, Anelli, Baldini, Roberti, Cagli, la contessa Castracane degli Antelminelli, la marchesa Calcagnini, la signora Blasi, la signorina Venturini.
Fra le autorità e notabilità che hanno presenziato il Veglione, abbiamo notato il Commissario Prefettizio comm. Mossino, l'on. deputato Mariotti, il marchese comm. Guido Calcagnini, il conte Guido Castracane, il Commissario di P.S. cav. Carrozza, il conte Ugo Mariotti, il cav. avv. Sergio Rossi, il cav. uff. Blasi, l' avv. Marfori, l'ing. Cellini, l'ing. Piccini, l'ing. Agabiti, l'ing. Prato, il prof. Stefanini, l'arch. Bartolucci, il maggiore cav. Polidori, il capo manipolo della Milizia Benigni, il signor Gino Rieti.
Sono stati assegnati i seguenti premi: primo con lode, compagnia marionette meccaniche futuriste; secondo, parodia a una corrida; terzo, gli esquimesi ed il ; quarto, diviso tra le "Fantine" ed i "Cronici".
Il premio alla coppia di maschere migliori è andato diviso tra le "Bambole Lenci" e le "Jupes-culottes".
Al personaggio dei Nibelungi fu conferito il premio per la migliore maschera isolata.
Il premio per la migliore acconciatura fu attribuito alla signorina Meriggioli; e il premio per la dama più elegante alla signora Blasi.
20.000 forestieri al Corso mascherato
A dispetto di qualche sparuta pitonessa di malaugurio, il nebbione si è dissipato e un pomeriggio primaverile ha assistito il regolare svolgersi del tradizionale Corso Mascherato fanese la cui fama va oltre la breve cerchia della Città della Fortuna: ventimila forestieri hanno presenziato alla simpaticissima, gaia festa che quest'anno ha assunto singolare importanza, anche perché si sapeva che un carro speciale, La Giostra, sarebbe stato allestito con vera munificenza.
E l'esito è stato superiore all'attesa che nelle ore del mattino aveva quasi del febbrile...
Alle ore 15, musica in testa, ha avuto inizio l'interminabile corteo che si è snodato agile e brioso tra due fitte ali di popolo gaudente e plaudente in cui l'elemento predominante non era certo quello che s'indugia a commentare il rincaro delle patate o il ripristino del dazio sui polli...
Nutritissimo il gettito dei confetti e delle cioccolatine intramezzato di garofani, di amorini, di camelie e di... stelle filanti le quali costituivano come una fitta rete intercedente fra le due parti dell'animatissimo Corso Vittorio Emanuele II.
Bellissimi i carri preparati con meticolosa cura e grande genialità:
I beoni, Viaggio alla luna, La giostra, I futuristi, la nuova Titina, Gli Esquimesi e il Norge, La banda del Furlo e automobili e carrozze di una varietà, festosità e ricchezza commendevoli.
Animata la battaglia per le vie, ove erano particolarmente prese di mira bimbe sempre vezzose, sempre sorridenti fra i... venti e i quindici anni.
Alle ore 19 si è svolta in piazza XX Settembre la... mesta cerimonia della cremazione del "pupo", accolto solennemente giovedì scorso, bruciato il martedì successivo, senza un rimpianto al mondo. E' un po' questa la fine di tutti gli eroi di cartapesta, dalla distruzione del tempio di Salomone alla formazione del trincerone di Montecitorio, di bolscevica memoria...
Vennero assegnati i premi da noi già enumerati ai seguenti carri:
Primo, "Giostra" L. 5000; secondo "Viaggio alla luna" L. 4000; terzo "I beoni" L.3000.
Per le carrozze e automobili: Primo automobili addobbata; secondo, landau a 4 cavalli; terzo "I futuristi"; quarto "La corrida dei tori"; quinto, barca "Nuova Titina".
La infaticabile direzione della "Carnevalesca" merita un pubblico plauso per avere bene organizzato ed ottimamente allestito una serie di divertimenti che hanno - procurando lavoro a tanti operai - attirato migliaia di forestieri nella città nostra, sempre fra le prime nel lavoro indefesso e nell'onesto svago.
Fano, 17.
Ieri, alle ore 15, favorito da un magnifico sole primaverile, Messer Carnevale ha fatto il suo trionfale ingresso nella Città della Fortuna che - musica in testa - gli ha mandato incontro il fior fiore della sua meravigliosa bellezza sorridente in una gloria di capelli neri o biondi o castani ma più della seta morbidissimi.
Si ca!colano ad oltre diecimila le persone che gremivano il vasto piazzale fuori Porta Mazzini ove troneggiava il pazzo Carnevale apparso ad un tratto, d'incanto, sulla romana Flaminia.
L'eroe della festa, più che seduto era sdraiato sopra un'alta sedia gestatoria, con in capo un enorme cappello a staio e nella mano destra una pantagruelica coppa ove aveva copiosamente libato. L'abito rosso faceva meglio risaltare il viso acceso dai fumi dello champagne e gli occhi straordinariamente ilari dell'uomo ebbro il cui naso grosso e bitorzoluto avrebbe formato la delizia dello stesso inventore del vino e del liquore.
Il carro gigantesco, il pupo misurante quattro metri di lunghezza, una dozzina di serventi astemi come...il principale, cavalleggeri e staffette precedenti il caratteristico veicolo infiorato e carrozze numerose al seguito del trionfatore, del folle re del piacere, formavano un insieme armonico e festoso come mai si era visto negli anni andati: un vero successo, dunque, un inizio brillante che lascia prevedere giornate di sana e corroborante allegria.
Pupazzo, carro e addobbi indovinati e di perfetta esecuzione.
Il corteo foltissimo ha esilarato la simpatica cittadina balneare sino a sera: una serata tiepidissima sotto un cielo terso trapunto di mille e mille stelle d'oro.
Domenica, corsa di cavalli e tombola; lunedì grande Veglione delle Camelie con cena nei palchi; martedì il tradizionale corso mascherato.
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Corriere di Fano
20.000 persone al corso mascherato
Fano, 22
"E' lecito nell'anno impazzire una sola volta", dicevano gli avi latini, e la romana "Fanum fortunae" dalle 15 alle 19 di ieri ha folleggiato con un crescendo sorprendente: il Corso, da Porta S. Leonardo a Porta Giulia, era addirittura impraticabile, zeppo di indigeni e di gente venuta dai più lontani paesi per assistere alla tradizionale festa carnascialesca. Ben ideati ed artisticamente eseguiti i principali carri:
1."Nel Regno dei Maccabei", originalissimo e in tema. Primo premio di L. 5.000
2."Arancio Tropicale", molto interessante. Secondo premio di L. 4.000.
3."Gli ozi di Nerone e della sua corte", squisito ed elegante. Terzo premio L. 3.000.
4"Venere e diversi Adoni", quarto premio di L. 2.000.
Delle vetture al seguito del... morituro Carnevale, la "carrozza a quattro cavalli" ha ottenuto il primo premio di L. 400, quella raffigurante il "trionfo della castagna" il secondo premio di L.300.
E passiamo sotto silenzio altri carri di secondaria importanza, non privi, anch' essi, di qualche valore. Animatissimo il getto dei confetti, delle cioccolatine e delle mammole che verso sera si era intensificato in maniera impressionante: impossibile circolare pel Corso, spece sotto certi balconi , finestre e terrazze improvvisate e riccamente adorne, donde un tiro veramente... infernale imperversava sui malcapitati che osavano forzare il passo...
Ricordiamo: casa Severi in piazza XX Settrembre, inespugnabile sittadella ben fornita di proiettili a base ... di glucosio, da cui il Podestà cav. Blasi, assistito dal Vice Prefetto Caccialupi e dal Vice Questore, e coadiuvato dalla sua gentile signora, tempestava i suoi amministrati che, a loro volta, lo besagliavano con fiori e confetti ...; palazzo Baccarini, altra inesauribile miniera del genere; balcone Battistoni, gremito di soavi visini; terrazzino Diambrini; finestre Biagiotti in piazza, mirabili cornici a a brune bellezze veramente ... regali; balconi e finestre del Circolo Cittadino, adorni di dinamicissime fanciulle e giovanotti ... irresistibili (è vero, sig. Vampa?); terrazzo di casa Bracci, validamente presidiato, fra gli altri, dal nostro valoroso avvocato gr. uff. Rossi, il quale con la ... complicità della sua ottima signora rendeva il passaggio estremamente difficile e pericoloso; finestra di casa Pierro, veri ricettacoli d' importazione confetto; farmacia Castelli e parco adiacente convertiti in fortilizi temibilissimi ...
Alle ore 7 di sera in Piazza XX Settembre a suon di musica e di petardi, il ... buon uomo Carnevale e la sua comare, la terribile suocera del carro dei Maccabei, col sorriso sulle labbra (da noi anche i pupi son coraggiosi) si son lasciati stoicamente cremare alla maniera degli antichi eroi, non confortati neanche da un rimpianto da parte di questa popolazione che pure da giovedì in poi si è divertita spensieratamente e clamorosamente, dimenticando per poco il carovita e le altre malinconie...
Ben ritorni, dopo la Quaresima e le altre feste, con l'anno venturo il nuovo Carnevale dal suo sorriso giocondo e col lavoro per gli artefici nostrani che con abilità meravigliosa preparano originali carri giustamente ammirati in provincia e fuori, dando così sempre maggior risalto alle locali maestranze le quali, anche in questo campo, tengono alto il buon nome della nostra città, città di fortuna. Ed un plauso vivissimo alla instancabile Società Carnevalesca, volenterosa e brava.
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Il Veglione delle Camelie a Fano
Oltre 25.000 spettatori al Corso mascherato
Fano è una delle pochissime città d'Italia in cui il Carnevale venga effettivamente festeggiato, richiamando forestieri non solo dai paesi vicini, ma dai più lontani luoghi della provincia e persino dalla prossima Romagna. Domenica nel pomeriggio, con enorme concorso di pubblico, si sono svolte le corse di cavalli con fantino. Presero parte alla corsa otto cavalli dei parecchi iscritti. Vennero premiati i fantini Manna Turiddo, Letizia Gino e Pucci Ugo. Le corse si svolsero nel più perfetto ordine e senza alcun incidente.
Riuscitissimo lunedì sera il Gran Veglione delle Camelie al "Teatro della Fortuna": palchi addobbati con semplicità e buon gusto, splendido l'effetto di luce in tutto uniforme e diffusa con ricchezza. Il colpo d'occhio che presentava il teatro era veramente grandioso e di ciò va data lode al Consiglio Direttivo della Carnevalesca che si è prodigato senza risparmio in una attività encomiabilissima.
Allegre ed eccentriche mascherate conferivano alla splendida festa una grazia e un brio veramente incantevole. La Giuria ha assegnato i premi alle seguenti mascherate:
1° premio: Fantasia alla Camelia
- 2. Compagnia di artisti associati in..riposo
- 3. ex aequo: I piumini da cipria e L'ingresso di Cesare
- premio della coppia: I tempi che corrono
- premio della maschera isolata: Magia.
A migliaia gli intervenuti, notate anche famiglie di Milano, Roma, Bologna, Ancona, Firenze, Rimini e Pesaro. Palchi completamente gremiti, gettito animatissimo, orchestra meravigliosa, tolette elegantissime. Fino alle sette del mattino si è ballato tra una folla di colori e uno scintillio di luci e non ci rimane che un suggestivo ricordo di quella notte d'incanto alla quale non si vorrebbe dire addio.
Con un tempo primaverile si è svolto ieri il tanto atteso Corso Mascherato.
Questo numero del programma del nostro Carnevale è senza dubbio quello che attira maggior concorso di gente e per la genialità dei carri e per il getto dei confetti e dei fiori che in certi punti del Corso assume in alcuni momenti l'aspetto di una vera e propria battaglia. Una folla spettacolosa che quasi sembrava non potesse essere contenuta lungo il Corso Vittorio Emanuele e le piazze, si è accalcata ad assistere allo sfilamento dei carri mascherati e a partecipare con ...gentile energia alla battaglia dei coriandoli e di stelle filanti.
Alle 15.30 il presidente della Carnevalesca cav. uff. F. Pasqualucci dà il via e subito s'inizia la variopinta e suggestiva sfilata.
La baldoria, la vera baldoria sana e scherzosa incomincia: è un frastuono indiavolato, che s'innalza nell'aria mentre come d'incanto sembra che su quella marea di teste cada una neve multicolore. I carri sono tutti ammirati ed a ragione. Rappresentano il frutto del geniale lavoro di lunghi mesi; sono vere piccole opere d'arte, che gli operai fanesi hanno ideato e costruito. Trionfo non solo del buffonesco, ma valorizzazione di un simpatico genio lavorativo. Gli automobili e le carrozze sono addobbate, stracariche di maschere e adorne di fiori con ricchissima profusione.
Il passaggio dei carri è applaudito freneticamente e ciascuno forma il bersaglio ad un getto con relativa controffensiva.
La giuria, ignota dispensatrice di felicità e di delusione, ha distribuito i premi nel modo seguente:
1° premio: L.5000: Nel Regno dei Maccabei, originalissimo nel soggetto
- 2° premio: L. 4000: L'arancio tropicale
- 3° premio: L. 3000: Gli ozi e le orgie di Nerone e della sua corte
- 4° premio: L. 2000: Venere e diversi Adoni
- Premio alle automobili e carrozze : 1° Morenzetti Aurelio 2° La Castagna.
Il Corso continua. Dalle finestre, dalle terrazze si gettano confetti e fiori. Il Corso mascherato può essere descritto? Può qualcuno cimentarsi a tale impresa? Come esprimere tutta la sua bellezza, tutto il suo splendore e tutte le speciali caratteristiche di quel magnifico e meraviglioso tripudio?
Passa il Corso : ecco l'inferno in Paradiso che venticinquemila spettatori hanno ammirato e goduto e che si saranno poi azzardati incompiutamente a descrivere
Alla sera, dopo il fantasmagorico Corso dei moccoletti, in piazza XX Settembre, è avvenuta la cremazione del Carnevale, un appassionato ammiratore dello champagne, con una girandola in testa e imbottito di petardi e di bombe.
Addio Carnevale!
Il superveglionissimo in maschera
Fano, 13
Certo non è assai facile compito fare la cronaca di questa riuscitissima festa tradizionale che è certamente la più bella dopo il famoso Corso Mascherato che tanti forestieri richiama da ogni parte della provincia e della regione. Questanno linclemenza del tempo che da due giorni è davvero polare, ha fatto rimandare ad epoca da destinarsi il celebre Corso che ci auguriamo vedere al più presto dato che le poche notizie rubate ci hanno promesso carri magnifici con splendide mascherate. La neve se ha impedito ai forestieri di accorrere come lanno passato a questa superba festa danzante non ha affatto impaurito i fanesi e i gentilissimi ospiti che fin dalle ore 21 andavano riempiendo il teatro della Fortuna sfarzosamente illuminato a giorno.
Bello davvero lo spettacolo che presentava la vasta platea coi palchi tutti adorni di fiori e di lussuose tavole imbandite per la cena di mezzanotte; prestava servizio, come gli anni scorsi, la banda cittadina diretta dal bravo maestro Marini. Purtroppo dobbiamo rilevare che il teatro data la sua mole, non si è affatto riscaldato e gli intervenuti hanno dovuto ballare tutti per il freddo. E, aprendo una parentesi, facciamo eco al desiderio unanime dei cittadini di vedere il teatro non soltanto rimesso completamente a posto ma fornito di quel mezzo di riscaldamento che si chiama termosifone e che non è certamente sciupato in un locale che molte città ci invidiano.
Alle dieci i palchi si vanno riempiendo e la platea si anima con lingresso delle prime maschere tra cui notiamo molti vispi pierrots, delle graziose pierrettes, due simpaticissime zingare chiromanti, dei severi dominos neri e tante altre eleganti maschere che hanno dato linizio giocondo della festa animatissima fin dalle prime danze. Impossibile annotare i nomi delle gentili signore e signorine in ammiratissime toilettes, e troppo difficile è qui il compito del corrispondente che, in tale imbarazzo e per non dimenticare alcuno, non fa nomi: tutto il fior fiore della nostra cittadina era intervenuta al completo alla festa tradizionale.
Alle 11 le danze vengono momentaneamente sospese per lingresso de I Pirati che fanno solennemente pompa dei loro magnifici costumi, intrecciando danze acrobatiche e portando una pesante cassa in cui il bottino è rappresentato da un vivacissimo arlecchino; i pirati sono accompagnati da graziosissime signorine con costumi uguali che destano ammirazione e vivissimi applausi.
A mezzora di distanza dai palchi della prima fila improvvisamente vengono a portare il loro saluto i bei Tipi e veramente ben si addice il titolo ai bravi giovani organizzatori della splendida mascherata che ha riscosso calorosissimi applausi suscitando irrefrenabile ilarità; essi sono quindi scesi in platea; nuovamente poi sono spariti per ritornare in altro elegante costume. Il brio prodotto da questa originale mascherata fu generale e tutti applaudirono la balda squadra di giovani che ogni anno interviene alla festa in maschera, dopo il trionfale inizio dato da due anni fa con la mascherata delle Macchinette Futuriste.
Quattro cosacchi accompagnati da una graziosa bambina intrecciano poi tipiche danze caucasiche. A mezzanotte tutte le maschere hanno fatto il loro ingresso e la platea è gremitissima: le danze si seguono animatissime fino alle ore 1, stabilita per la cena nei palchi e nellingresso del teatro. Schietta e sana cordialità regnano nel vasto anfiteatro che, terminata la cena, diviene un campo di battaglia per il lancio di fiori, stelle filanti, coriandoli e di ogni ben di Dio!
Verso le 2 le danze riprendono e si susseguono con brevi intervalli fino alle ore 7 del mattino. La Direzione della Società Carnevalesca ha assegnato il primo premio ai Bei Tipi e il secondo premio ai Pirati; il premio della migliore maschera isolata fu dato al Don Giovanni di Manara e della coppia isolata alle due vispe e graziose Follie.
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Il Carnevale a Fano
Il Corso mascherato rimandato
FANO, 12 febbraio.
Come avevamo già annunciato, domenica scorsa S. M. il Carnevale 1929 ha fatto il suo solenne ingresso a Fano. La Direzione della Società Carnevalesca aveva, fin dal giorno prima, invitata l'intera cittadinanza a partecipare al corteo che sarebbe mosso, preceduto dalle autorità carnascialesche e dalla Musica cittadina da piazza XX Settembre, verso la stazione ferroviaria per ricevere l'illustre personaggio.
Ed infatti alle ore 15 precise giungeva in treno di... lusso accompagnato da S. E. il Segretario particolare e dal seguito, Il regale... Pupo in veste arlecchinesca. Dalla stazione alla città, il magnifico corteo, lungo le vie assiepate di gente, è stato fatto segno ad... entusiastiche acclamazioni. Verso le ore 17, S.M. Arlecchino si è ritirato nel teatro della Fortuna, ove ieri sera ha assistito al "Superveglionissimo" preparato in suo onore.
***
Anche quest'anno per il Veglione si è verificato un concorso straordinario di pubblico e il Consiglio direttivo della Carnevalesca deve essere rimasto ben soddisfatto di questo successo che conferma la tradizione simpatica e riconosciuta anche dalle vicine città, che a Fano le feste si sanno organizzare bene. Tutti i palchi erano addobbati con semplicità e buon gusto senza le solite bardature più o meno grevi e senza stonature troppo stridenti. Splendido l'effetto di luce in tutto uniforme e diffusa con ricchezza. Il colpo d'occhio che presentava il nostro bellissimo teatro era veramente grandioso e di ciò va data lode agli organizzatori del Veglione che si sono prodigati senza risparmio in una attività encomiabilissima.
Ammiratissima la mascherata: "I diversi tipi al veglione", geniale nella sua originalità, perfetta nei dettagli e accurata nella esecuzione artistica.
Simpatica per la vivacità che ha saputo dare al Veglione è stata l'altra mascherata: "I Pirati". Graziosissima la comitiva riproducente la reclame della Benzina Shell e gli "Zingari montenegrini". Pure interessante è stata la coppia: "Le Follie". Ricchissima e perfetta nei dettagli la maschera isolata "Don Giovanni Tenorio de Murano Grande di Spagna".
Dopo le cene servite nei palchi e nell'atrio del Teatro le danze sono state riprese con eguale "verve" ed hanno avuto termine soltanto verso le sette e mezzo del mattino.
La Giuria ha assegnato i premi alle seguenti mascherate:
1. premio " I diversi tipi al Veglione " -
2. premio " I pirati " -
Premio alla coppia migliore " Le Follie": sigg. Rina e Maria Meriggioli
- Premio alla maschera Isolata "Don Giovanni Tenorio" (sig. Ermanno Petrolati).
Il grandioso e tradizionale Corso Mascherato che si annunciava quanto mai interessante, è stato, causa la forte nevicata, rimandato.
Il tradizionale "Corso Mascherato" fanese, celebrato nella Marca e nelle regioni limitrofe, anche quest'anno ha segnato un trionfale successo. Le finestre, i balconi, le terrazze, i palchi improvvisati nelle piazze, il corso Vittorio Emanuele e le vie adiacenti rigurgitavano di oltre ventimila spettatori, tra cui emergevano eleganti signore e graziose signorine attraentissime e ben disposte al più indiavolato tiro di confetti, cioccolatine, coriandoli, meno pericolosi sempre delle loro biricchine occhiate incendiarie.
Il corteo ha avuto inizio in via Cavour alle ore 15. Apriva la marcia il carro fastoso della musica seguito dal carro de "La frutticoltura" raffigurante le più appetitose frutta sottoposte alla . grave guardia di un numero N di triccole incartapecorite candidate a far la ... ninna nanna con l'orso a pupo bruciato. Seguivano il maestoso "Trionfo del saxophone" con una dozzina di valletti musicomani presenziati da un mastodontico "capoccia", devoto sacerdote di Bacco; a poca distanza incedeva agile ed elegante nella pura linea architettonica, il bellissimo carro del "Trionfo della Geisha"; poi una ... carrettata di "Reduci del Carnevale di Nizza" nientemeno. Chiudeva la fila il "Carro della Caccia", fuori concorso come il precedente, ma simpaticissimo, vivace, vibrante di mille detonazioni a salve dalle quali un notevole numero di palombelle trattenute da invisibili fili, non avevano nulla da temere. In piazza XX Settembre, affollatissima, sostava uno spettacoloso pupo, qualcosa come un curato di campagna, il flebotomo gaudente o il droghiere pescecane, in attesa della cremazione; la quale si effettuò verso le 19, fra incessanti spari di mortaretti e il generale giubilo. Di grande effetto, in piazza, l'illuminazione elettrica dei carri in gara, ai quali sono stati assegnati i seguenti premi: Primo: L. 3500 al "Trionfo del Saxophone", meglio rispondente alla indole della festa; secondo: L. 2500 al "Trionfo della Geisha"; terzo: L.2000 al carro raffigurante "La Frutticoltura".
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Il tradizionale Carnevale di Fano
Il Veglione in maschera e il Corso
FANO, 6. II successo straordinario della manifestazione mondana degli ultimi giorni di carnevale costituisce la prova della mendacità di certe frasi fatte e ripetute spesso con senso di desiosa nostalgia. I lettori abitualmente usano far la tara alle nostre affermazioni, ma per una volta possono e debbono credere ed accettare come cosa vera, precisamente ed interamente vera, che il « Veglione in Maschera » è riuscito in modo superiore ad ogni più rosea aspettativa.
Il "Teatro della Fortuna" sfavillante di luce presentava un aspetto fastoso.
Uno spettacolo di bellezza, di luce, di grazia, di giocondità, di allegria che non può essere descritto, perchè, mentre scriviamo, i nostri ricordi sembrano appartenere al regno della fantasia...
Fin dalle 22 si ballava animatamente, ma la folla e il brio raddoppiarono quando incominciò la gaia invasione delle maschere. La giuria ha assegnato il 1. premio a un gruppo mascherato « La Corte dei miracoli », originalisima e piena di brio, e il secondo alla mascherata «Resurrezione», buona solamente per la trovata.
Colombine, diavoletti, contadinelle, domini, pierrots, arlecchini, clowns, cow boys ecc. ecc.
Si notavano anche molte eleganti tolette dalle tinte chiare e luminose, dalle tinte sobrie e fini, e le vezzose fanciulle e le belle dame danzavano felici, portate dalle dolci note e il tempo sembrava arrestarsi in questa ondata fantasiosa di bellezza e di vita. A proposito di dolci note ci piace dire una meritata parola di lode al valente direttore d'orchestra e pianista Livio Francolini che si prodigò per tutta la notte.
All'una hanno avuto luogo le cene nei palchi inondate da profluvii di champagne, seguite da un'incessante battaglia di fiori e cioccolatini, indi furono riprese le danze che si protrassero flno alle sette del mattino.
Il nostro entusiasmo di cronisti è perfettamente appagato da questo spettacolo che dimostra il gusto, non solo, ma la perizia di chi è a capo di questa «Società Carnevalesca», e cioè al presidente Filippo Pasqualucci ma intendiamo di estendere il nostro plauso a tutto il Consiglio Direttivo.
* * *
Nell'ultimo giorno di Carnevale, Fano ha avuto il suo carattere di somma giovialità e grande interesse specialmete per i forestieri, venuti da ogni parte. Una folla vivace e allegra ha invaso le vie e le piazze; si calcola che oltre 30 mila persone abbiano assistito al « Corso Mascherato ».
I carri più ammirati e che hanno avuto rispettivamente il primo, secondo e terzo premio, rappresentavano: «Il trionfo del Saxofono», «Il trionfo della Gheisa », «Le fruttivendole». Degno di nota un carro del signor Etelredo Mazza, rappresentante un posto di caccia. Da questo carro si faceva tra l'altro un getto a base di uccelli... cotti, e assai gustosi.
Lo svolgimento di questa manifestazione carnevalesca è riuscita particolarmente gradita e ha sollevato l'entusiasmo del popolo.
Alla sera, fra i rombi sfavillanti dei fuochi pirotecnici, si è conclusa la breve e gaia esistenza del Carnevale; rogo eretto in piazza XX Settembre è stato acceso dai dirigenti il Carnevalone.
Con questa funzione il Carnevale di Fano viene dichiarato chiuso, il rogo non è più che un mucchio di cenere che annuncia la prima giornata di quaresima.
Il tradizionale "Corso Mascherato" fanese, celebrato nella Marca e nelle regioni limitrofe, anche quest'anno ha segnato un trionfale successo.
Le finestre, i balconi, le terrazze, i palchi improvvisati nelle piazze, il corso Vittorio Emanuele e le vie adiacenti rigurgitavano di oltre ventimila spettatori, tra cui emergevano eleganti signore e graziose signorine attraentissime e ben disposte al più indiavolato tiro di confetti, cioccolatine, coriandoli, meno pericolosi sempre delle loro biricchine occhiate incendiarie.
Il corteo ha avuto inizio in via Cavour alle ore 15. Apriva la marcia il carro fastoso della musica seguito dal carro de "La frutticoltura" raffigurante le più appetitose frutta sottoposte alla . grave guardia di un numero N di triccole incartapecorite candidate a far la ... ninna nanna con l'orso a pupo bruciato.
Seguivano il maestoso "Trionfo del saxophone" con una dozzina di valletti musicomani presenziati da un mastodontico "capoccia", devoto sacerdote di Bacco; a poca distanza incedeva agile ed elegante nella pura linea architettonica, il bellissimo carro del "Trionfo della Geisha"; poi una ... carrettata di "Reduci del Carnevale di Nizza" nientemeno.
Chiudeva la fila il "Carro della Caccia", fuori concorso come il precedente, ma simpaticissimo, vivace, vibrante di mille detonazioni a salve dalle quali un notevole numero di palombelle trattenute da invisibili fili, non avevano nulla da temere.
In piazza XX Settembre, affollatissima, sostava uno spettacoloso pupo, qualcosa come un curato di campagna, il flebotomo gaudente o il droghiere pescecane, in attesa della cremazione; la quale si effettuò verso le 19, fra incessanti spari di mortaretti e il generale giubilo.
Di grande effetto, in piazza, l'illuminazione elettrica dei carri in gara, ai quali sono stati assegnati i seguenti premi:
Primo: L. 3500 al "Trionfo del Saxophone", meglio rispondente alla indole della festa;
secondo: L. 2500 al "Trionfo della Geisha";
terzo: L.2000 al carro raffigurante "La Frutticoltura".
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Il tradizionale Carnevale di Fano
Il Veglione in maschera e il Corso
FANO, 6. II successo straordinario della manifestazione mondana degli ultimi giorni di carnevale costituisce la prova della mendacità di certe frasi fatte e ripetute spesso con senso di desiosa nostalgia. I lettori abitualmente usano far la tara alle nostre affermazioni, ma per una volta possono e debbono credere ed accettare come cosa vera, precisamente ed interamente vera, che il « Veglione in Maschera » è riuscito in modo superiore ad ogni più rosea aspettativa.
Il "Teatro della Fortuna" sfavillante di luce presentava un aspetto fastoso. Uno spettacolo di bellezza, di luce, di grazia, di giocondità, di allegria che non può essere descritto, perchè, mentre scriviamo, i nostri ricordi sembrano appartenere al regno della fantasia...
Fin dalle 22 si ballava animatamente, ma la folla e il brio raddoppiarono quando incominciò la gaia invasione delle maschere. La giuria ha assegnato il 1. premio a un gruppo mascherato « La Corte dei miracoli », originalisima e piena di brio, e il secondo alla mascherata «Resurrezione», buona solamente per la trovata.
Colombine, diavoletti, contadinelle, domini, pierrots, arlecchini, clowns, cow boys ecc. ecc. Si notavano anche molte eleganti tolette dalle tinte chiare e luminose, dalle tinte sobrie e fini, e le vezzose fanciulle e le belle dame danzavano felici, portate dalle dolci note e il tempo sembrava arrestarsi in questa ondata fantasiosa di bellezza e di vita.
A proposito di dolci note ci piace dire una meritata parola di lode al valente direttore d'orchestra e pianista Livio Francolini che si prodigò per tutta la notte. All'una hanno avuto luogo le cene nei palchi inondate da profluvii di champagne, seguite da un'incessante battaglia di fiori e cioccolatini, indi furono riprese le danze che si protrassero flno alle sette del mattino.
Il nostro entusiasmo di cronisti è perfettamente appagato da questo spettacolo che dimostra il gusto, non solo, ma la perizia di chi è a capo di questa «Società Carnevalesca», e cioè al presidente Filippo Pasqualucci ma intendiamo di estendere il nostro plauso a tutto il Consiglio Direttivo.
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Nell'ultimo giorno di Carnevale, Fano ha avuto il suo carattere di somma giovialità e grande interesse specialmete per i forestieri, venuti da ogni parte.
Una folla vivace e allegra ha invaso le vie e le piazze; si calcola che oltre 30 mila persone abbiano assistito al « Corso Mascherato ».
I carri più ammirati e che hanno avuto rispettivamente il primo, secondo e terzo premio, rappresentavano: «Il trionfo del Saxofono», «Il trionfo della Gheisa », «Le fruttivendole». Degno di nota un carro del signor Etelredo Mazza, rappresentante un posto di caccia. Da questo carro si faceva tra l'altro un getto a base di uccelli... cotti, e assai gustosi.
Lo svolgimento di questa manifestazione carnevalesca è riuscita particolarmente gradita e ha sollevato l'entusiasmo del popolo.
Alla sera, fra i rombi sfavillanti dei fuochi pirotecnici, si è conclusa la breve e gaia esistenza del Carnevale; rogo eretto in piazza XX Settembre è stato acceso dai dirigenti il Carnevalone. Con questa funzione il Carnevale di Fano viene dichiarato chiuso, il rogo non è più che un mucchio di cenere che annuncia la prima giornata di quaresima.
Il Consiglio Direttivo della vecchia e benemerita Società fanese ha lanciato un vivace appello alla cittadinanza in cui - esposte le buone ragioni che hanno consigliato di rimandare al 1932 i consueti divertimenti cittadini carnascialeschi - afferma che il venturo anno segnerà una memorabile data nella storia dei ludi locali e avverte occorre all'uopo aumentare la potenzialità finanziaria della Società, rinsanguandone la cassa; occorre quindi raddoppiare, triplicare il numero dei soci che oggi si aggira sui 500; e tali spese non significano danari "gettati al vento, ma lavoro agli operai - e non pochi -, cosa che contribuirà ad alleviare i bisogni di tante famiglie fanesi".
Il Consiglio confida dunque nel senso di civismo della popolazione e ricorda che nella vita "procede e trionfa chi si rinnova e migliora".
Animato da questo spirito di innovazione, esso ha istituito quattro borse da L. 500 ciascuna da assegnarsi a chi, persona o comitiva, proverà di fare in ogni mese un congruo deposito finanziario per la costruzione di un carro mascherato. Dette borse non hanno alcuna relazione con i premi che si stabiliranno per il Corso mascherato, ma verranno attribuite dopo l'effettuazione di questo, e soltanto a quei carri (già in nota per le borse) che nel corso mascherato abbiano riportato almeno la sufficienza.
Il Consiglio direttivo sta intanto organizzando una festa danzante, e conta sul concorso della cittadinanza, affinchè alla festa sia assicurato il miglior successo.
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La serata della "Carnevalesca"
Ieri sera al "Boccaccio" - divenuto per l'occasione una bellissima sala da ballo - si è svolta l'annunciata festa danzante, ove erano ammessi solo soci della "Carnevalesca"; il cui concorso, in verità, fu poco numeroso nonostante l'eccellente orchestra brillantemente diretta dal maestro Livio Francolini e il fornitissimo buffet allestito con la solita signorilità e squisitezza dal nostro impareggiabile Edo Biagiotti.
Ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri nellatrio del Teatro della Fortuna, lassemblea generale dei soci della carnevalesca.
Il presidente dott. cav. Filippo Pasqualucci, dopo aver dato lettura del resoconto finanziario degli esercizi passati, e dal quale è risultato un avanzo di cassa di L. 5335.41, ha invitato i convenuti a procedere alla nomina di 15 consiglieri che dovranno formare il nuovo Consiglio direttivo.
Riuscirono eletti: Bartolucci prof. Gaetano, Casanova Carlo, Cerasoli Abele, Gallari Ettore, Isotti Giuseppe, Mazza Etelredo, Marchetti Dandolo, Morelli Virginio, Pasqualucci cav. Filippo, Paloghini Ugo, Santini Athos, Sabatinelli Leandro, Solazzi cav, Giuseppe, Sorcinelli Nicola, Vitali Ottavio.
In occasione della venuta a Fano di... un illustre personaggio sportivo invitato dalla locale società carnevalesca l'Alma Juventus dopo il ricevimento ufficiale alla stazione ha celebrato nel suo campo sportivo festeggiamenti riusciti di generale gradimento.
lnteressante la "grande partita di calcio in maschera" fra "tifosi prato" e i "tifosi tribuna".
Seguì alle ore 16 una spettacolosa corsa nei sacchi con premi di medaglie ai primi cinque arrivati.
Alle 16.30 ebbe luogo una allegra giostra... somaresca con l'intervento dei più celebri somari della provincia. Vennero distribuiti ricchissimi premi ai vincitori.
Dopo varie sorprese che non furono sorprese, la festa è culminata alla ore 19 in piazza XX Settembre, con la apoteosi e relativa cremazione dell'ospite graditissimo; il quale ebbe la sorpresa - e fu vera sorpresa di lasciare nella piazza su citata pelle, ossa e cartilagini fra l'unanime gaudio di migliaia di spettatori. Degno di speciale encomio l'amico e camerata della vecchia guardia dott. Giulietti che offrì ai ... crematori il suo accendisigari esente da bollo.
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Il veglione della Carnevalesca a Fano
FANO, 2 Ieri allalba, le note dellorchestrina risuonavano ancora nella elegante sala del Politeama C. Rossi, dove laltra sera si era data convegno la migliore società fanese.
Il Consiglio direttivo della Carnevalesca, uso a tenere alto il nome della Società, ha anche questanno trionfato, organizzando una festa vera, reale, piena di brio e di vivacità.
Tutto il complesso servizio di organizzazione è stato svolto sotto la direzione del presidente della Società comm. dr. Filippo Pasqualucci, il quale coadiuvato dallintero consiglio direttivo, sono riusciti ad ottenere un veglione a perfezione.
Nellatrio del Teatro della Fortuna ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri lassemblea generale dei soci di questa fiorente società carnevalesca unica del genere nelle Marche e che conta oltre quattrocento soci.
Il presidente comm. Filippo Pasqualucci, dopo avere data lettura del resoconto finanziario dellanno 1933-34 dal quale risulta un avanzo di circa cinquemila cinquecento lire, ha ricordato ai presenti il buon esito dei divertimenti carnevaleschi degli anni passati, culminati nel Corso mascherato, che tanta ammirazione ha suscitato nelle città vicine e che per un assieme di cose si è dovuto sospendere.
Fano non deve perdere questa simpatica e geniale prerogativa cha ha nelle Marche; lantica tradizione carnevalesca, che tanto può contribuire al movimento e alla vita cittadina, specie per i commercianti, devessere ripresa affinché la nostra città sia nellultimo giorno di carnevale centro di attrattiva col suo rinomato Corso mascherato
Lassemblea ha quindi proceduto alle elezioni dei nuovi consiglieri; dallo scrutinio finale sono risultati eletti i signori: Pasqualucci Filippo; Mazza Etelredo; Vitali Ottavio; Pelonghini Ugolino; Giammattei Elio; Santini Athos; Solazzi Giulio; Anelli Giovanni; Morelli Virginio; Capalozzi Enzo; Paolini Aldo; Zonghetti Carlo; Mengaroni Italo; Sabatinelli Leandro e Stella Guglielmo.
Nel pomeriggio dì ieri, alle ore 15, ha fatto il suo trionfale ingresso da Porta Maggiore Malatestiana il «Pupo» carnevalesco: un vistoso hidalgo in tunica gialla e... copricapo rosso, proveniente dalla... nativa Catalogna e cavalcante un forte asino basco, montato sopra un carro tirato da due enormi buoi... nostrani.
Precedeva la musica cittadina in... tenuta di strada, a causa - forse - del cielo nuvoloso... Seguivano il... nobile hidalgo quattro carrozze di gala recanti le... notabilità carnevalesche. E poi un immenso codazzo di gente che veniva man man ingrossando nell'attraversare le gaie vie della città della Fortuna.
A tarda ora il «Pupo» ossequiato da una vera fiumana di popolo plaudente, si ritirò - seguito da pochi intimi - nell'atrio del teatro Massimo per... presiedere alle spettacolose feste che si susseguiranno sino alle ore 20 di martedì, ultimo giorno del breve e non inglorioso carnevale fanese.
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Il grandioso carnevale di Fano
FANO, 5 notte
La magnifica e stupenda serata di gran gala, trascorsa alla Fortuna di Fano, ha riportato un successo clamoroso. Il teatro è stato affollato da una massa di popolo, che procrastinando di ora in ora la ritirata, si è ostinato a non abbandonare la piazza XX Settembre, tutta notte, nellalternativa e nel godimento sempre più crescente, di vedere, di ammirare come accade in un grande veglione, sempre nuove facce, nuovi arrivi, nuove sagome, nuove maschere. Chè dalle 22 di ieri sino alle 3 di stamattina il teatro della Fortuna di Fano è stata la meta, lattrattiva di macchine e macchine ricolme di gioventù. Da Ancona, da Iesi, da Parma, da Milano, da Bologna, senza contare gli intervenuti della nostra provincia, che si sono dati convegno a Fano sin dal pomeriggio di ieri per organizzare e fare il loro ingresso in maschera o in abiti da sera con le comitive fanesi.
Il teatro un vero gioiello dellarte Polettiana ha assunto per la serata un aspetto fantastico: tutti gli ordini di palchi ostentano al fascio delle luci diafane, una fresca bellezza di visi, una festa vivace di occhi, una leggiadra rassegna di decolletées, una dolce visione di sorrisi, di tra la maglia multicolore dei fiori che sui davanzali, a cuscini, si affacciano, a formare tutti così uniti un ferro di cavallo: la fortuna, nella espressione gentile ed olezzante del simbolo.
Incedono intanto nella vasta platea coppie di ballerini che poi intrecciano le prime danze al suono di una armoniosa orchestra. I valtzers si succedono agli one-step, ai fox-trott, ai fo-slowa, ai tanghi affascinanti nel soffuso e tenue chiarore, alla indiavolata carioca, tuttun dinamismo, vibrante di suoni, di salti, nella vivezza di tutte le luci.
Incedono anche le maschere solate: andaluse, orientali, e Pierrots e Pierrettes e domini; poi è la volta di una graziosa mascherata. Le danze si arrestano e in platea man mano si sfolla; tutte le coppie si fanno ai margini. Entrano le originali figure del Topolino: Topolino fotografo; Topolino in bicicletta, in motocicletta, in automobile, in aeroplano. Lapparire dellaeroplano con a bordo i due personaggi è salutato da uno scroscio di applausi generale. Lorchestra intona linno Topolino e le danze si rianimano con un nutrito e copioso getto di coriandoli e di stelle filanti, di confetti e di bombons.
E lora della cena. La visione che il teatro offre in questo momento in cui in ogni palco è una mensa imbandita, una festa di fiori, e di sorrisi è così sorprendente che difficile è afferrarne i particolari che sono poi quelli che più interessano, perché in ognuno di essi è una scenetta che alimenta, accresce la bellezza di questa ora di gaudio. Cè ad esempio un inesausto ballerino con una briosa mascherina che danzano, danzano continuamente da soli, nella vasta platea, mentre una pioggia di coriandoli e di confetti si scarica su di essi. Poco dopo ha inizio la battaglia dei fiori: il lancio è nutrito e vivace e ad esso si accoppia una scarica di confetti, mentre le stelle filanti tessono nei palchi una fitta rete multicolore.
Così la serata di gran gala ha seguito e le danze riprendono con più gioia, con maggior brio; sulla platea è la vivace alternativa delle coppie che si scambiano occhiate furtive nellintreccio dei balli, che si susseguono fino alle ore 7 del mattino, incessantemente, senza tregua.
Di questa complessa e diligente organizzazione, va data ampia lode alla Carnevalesca con a capo il comm. Pasqualucci, che ha saputo offrire una sera di vera eccezione.
Oggi ha avuto luogo il grandioso Corso Mascherato. Per la brevità del tempo non possiamo dare lampio resoconto di questa giornata di chiusura dei ludi carnevaleschi fanesi, che ci ripromettiamo di dare domani.
Diremo solo che oltre 50.000 persone hanno presenziato a questa spettacolosa manifestazione e che i cinque carri: Gli amori di Topolino, Il treno di Frusaglia, La tartaruga, Le delizie del norcino e Il gufo ovvero Il gagà, oltre alle carrozze mascherate, sono stati magnifici e degni della tradizione carnevalesca di Fano.
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Il Carnevale di Fano - condannato al silenzio dal 1930 - è ritornato festosamente a gioire nella città della Fortuna, lungo il suo magnifico Corso Vittorio Emanuele, in una cornice di balconi e finestre colmi di persone tripudianti, fra tribune improvvisate letteralmente stipate e un mareggiare di folla gioiosa. I nostri bisnonni, fondatori di questa tradizionale allegria, non hanno proprio nulla da rimproverare ai pronipoti, che sotto il vessillo della eminente Società Carnevalesca hanno offerto un Corso Mascherato di carri stupendi con generoso ed incessante getto di cioccolatini e confetti, a cui da tutte le parti si rispondeva, sì da generare una vera battaglia, che durò per ben tre ore, " Bengodi " dei ragazzi ed anche degli adulti.
Treni ed automobili sin dalle ore 12.30 avevano portato a Fano almeno ventimila forestieri, sicchè la città, gagliarda ed operosa, in ogni campo, vestita a festa, sembrava il centro di una grande adunata.
Alle ore 15 precise, il carro della Banda Cittadina apriva il corteo. Seguiva un autocarro con sopra i "Cartoni animati", comitive di gaudenti reduci dal trionfo del Veglionissimo.
Ed ecco il primo carro mascherato: un mostruoso quanto artistico faccione, di una mastodontica locomotiva, il cui fumaiolo sbuffava nuvole di fumo, annunziava la partenza de "La direttissina di Frusaglia", composta di due carri passeggeri e di un carro bestiame, carro di grande effetto per soggetto e per mole, con particolari comicissimi, vero trionfo goliardico del G.U.F. locale. Seguiva un " Gufo " enorme con ali movibili, Gagà che tirava il roccolo a delle civette. Confessiamo francamente che dal bravo costruttore signor Ugo Magini ci aspettavamo qualcosa di meglio.
Ma a rifarci della delusione ecco apparire "Gli amori di Topolino", il carro del Dopolavoro Arnaldo Mussolini semplicemente delizioso, gioia dei piccoli e dei grandi, preferenza indiscussa del sesso gentile. Grazioso soggetto, esecuzione perfettissima, musica di colori, questo carro si è imposto alla spiccata attenzione della folla anche per la parte meccanica. Lo definiamo il carro nobile ed elegante.
Il Dopolavoro Nazario Sauro si annunzia con "Il ritorno di Carnevale a Fano", allegoria perfettamente riuscita. Il Carnevale assiso sul dorso di un enorme tartaruga perfetta anche nei suoi movimenti, aveva per degna corona bei testoni a cavallo di chiocciole e tartarughine che al suono di trombette davano festosità e colore. Anche questo carro ha ben meritata l'attenzione del pubblico.
Chiudeva il magnifico corteo il carro della "Carnasciata", opera del Gruppo Rionale Mario Panicali. Un grandioso, impeccabile maiale accovacciato su di una mastodontica macchina per far salsicce, troneggiava contornato da una covata di vispi maialini artisticamente eseguiti. Definiamo questo carro assai carnevalesco, comicamente festoso con la sua musica e con il suo equipaggio.
Alle ore 19, al suono delle musiche, nella grande piazza XX Settembre, in cui la folla si trovò letteralmente pigiata, tutti i carri facevano smagliante corona a Sancio Pancia, destinato alla cremazione. Una fantasmagoria di bengala e di luci ne annunziava l'evento che ebbe inizio con scoppi di girandole e mortaletti fra le assordanti note di alto parlanti e il frastuono di migliaia e migliaia di spettatori che applaudivano al Carnevale morente. Un grandioso e sfavillante rogo pose fine alla memoranda giornata.
Ecco la premiazione: 1° e 2° premio, L.7000, ex equo: "Gli amori di Topolino" "Direttissima di Frusaglia"; 3° premio, L. 2000: " Il ritorno del Carnevale"; 4° premio, L.1000: "La Carnasciata".
La giuria era composta dall'intero Consiglio direttivo della Società Carnevalesca. Secondo noi, questa premiazione ha molto deluso in quanto che, quest'anno fra i quattro carri premiati non avrebbe dovuto esserci uno scarto, che per "La Carnasciata", ad esempio, arriva sino a lire 2500, perché tutti i carri premiati potevano essere candidati al primo premio.
Ciò vuol dire che posto sin da ora il quesito all'attenzione dei soci, che ci auguriamo sempre più numerosi, questi potranno discuterne per l'anno XIV. Pur ritenendo inevitabile il malcontento di qualche comitiva, la risoluzione del quesito potrà contenere almeno in parte la delusione per lo sforzo economico sostenuto.
Facciamo voti che la benemerita Società Carnevalesca non debba contare per l'avvenire soltanto sulle sue sole forze, bensì coadiuvata dalle autorità cittadine e da quelle provinciali, ieri tutte presenti, possa sviluppare questa bella tradizione che "semel in anno" è sì bene accolta dalla popolazione tutta.
Podestà di Fano
A nome di tutto quanto il Consiglio Direttivo della Società Carnevalesca, che ho lonore di presiedere, La ringrazio sentitamente della pronta adesione data, in linea di massima, alla nostra richiesta di concessione del Teatro della Fortuna per il tradizionale Veglione in Maschera.
Il Consiglio accetta integralmente le limitazioni da Lei giustamente imposte, cioè la proibizione del getto solido, la proibizione della vendite di confetti nel buffet del Teatro, lo sgombero di poltrone ed arredamento dei palchi, la proibizione delladdobbo floreale con cuscini od altri aggeggi di legno e paglia, la prestazione di una congrua garanzia in denaro.
Laddove il Consiglio non può consentire con Lei, è nel divieto della cena nei palchi, perché tale limitazione priverebbe il nostro Veglione della parte sua più caratteristica e più simpatica e renderebbe nulli tutti i nostri sforzi organizzativi, in quanto i soci certo non risponderebbero più alle nostre aspettative.
Infatti, mentre non può pensarsi di fare imbrigliare nellatrio o nella sala Verdi, sia per la materiale impossibilità di comprendervi tanta moltitudine di gente, sia per togliersi alle famiglie ogni libertà, sia per sottoporre gli intervenuti a maggiori spese, sia per le quasi insuperabili difficoltà del servizio, non è possibile, in una notte di festa, proibire cibi e bevande.
Si impegna, daltro canto, il Consiglio a stabilire un menu freddo, che per la sua qualità sia il meno adatto ad imbrattare. Del resto, la cauzione coprirà ogni evenienza ed ogni più piccolo danno sarà risarcito.
Son certo, Signor Podestà, che Ella vorrà rendersi conto, con quello spirito di comprensione che ha sempre dimostrato, dei motivi che mi sono permesso di esporLe, e che vorrà, con la massima cortese sollecitudine, darci la possibilità di porci con lena al lavoro.
La ringrazio sentitamente e La ossequio.
Il presidente della Società Carnevalesca
Fano, 31 ottobre 1936 XV
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Ill/mo Sign. Podestà di Fano
Io stesso sono stato particolarmente sensibile a questa prova di comprensione e di simpatia e son certo che continuerà sempre a dare il Suo valido appoggio alla migliore riuscita dei festeggiamenti.
Con ossequio
Il Presidente della Società carnevalesca
Fano, 11 novembre 1936 XV
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Società Carnevalesca
Fano
Fano, li 24 novembre 1936
Ill/mo Sign. Podestà di Fano
Il Consiglio Direttivo della Società Carnevalesca sta organizzando per il prossimo febbraio 1937 parecchi giorni di festeggiamenti, il cui programma culminerà nel grande Corso Mascherato, che raccoglie in Fano migliaia e migliaia di forestieri e che comprenderà anche una mostra dei negozi e spettacoli varii di attrazione. Per lattuazione e la riuscita di questo vasto programma, che ha una importanza cittadina, non può la Carnevalesca sopperire coi suoi mezzi modesti, per cui io mi permetto di chiedere che Ella voglia dimostrarci ancora una volta la sua benevolenza venendoci incontro con un aiuto finanziario.
Certo del benevolo accoglimento di questa domanda, distintamente La ossequio.
Il presidente della Società Carnevalesca
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Concorso regionale per un cartellone carnevalesco
Il 3 novembre u. s., il Consiglio Direttivo della Società Carnevalesca, nell'esplicazione della sua instancabile attività per la migliore organizzazione dei festeggiamenti del prossimo febbraio, ha deciso all'unanimità in accoglimento della proposta opportunissima avanzata dal concittadino dott. prof. Giorgio Spinaci, fiduciario marchigiano per i cartellonisti, di lanciare un concorso regionale fra tutti gli artisti per la scelta di un manifesto reclamistico, con un premio di L. 500 e con speciali facilitazioni ai partecipanti nell'occasione delle feste fanesi.
Sappiamo che il prof. Spinaci, coadiuvato da alcuni membri del Consiglio, si è posto subito all'opera per lo svolgimento della pratica preliminare in sede sindacale e che a giorni saranno rese pubbliche le modalità del concorso, che darà modo di organizzare nella nostra città una piccola mostra del cartellone.
Fano, 5
(l.M.) Salutato festosamente da una gran folla di gente, è giunto ieri alle 14,30 precise (maggiorate da appena 40 minuti primi di ritardo) alla stazione ferroviaria il Fiol dEl Và leggi Carnevale della Città della Fortuna. Il giocondo Fiol si era fatto precedere da un salace messaggio spedito da Milano al benemerito Consiglio direttivo della nostra Carnevalesca. Carnevale giocondo, seduto sopra una capace botte, troneggia in un carro ornato di lauri e di rose, mentre gli folleggiano intorno undici valletti astemi come il principale che stringe nella destra mano (mano ben destra!) una coppa pantagruelica di spumante nostrano, lennesimo del genere che gli ha tinto volto e peperone di spiccato paonazzo. Il più scietto buon umore regna tra la eclettica folla, ove emerge la tipica bellezza fanese dalle carni sode fuse nel bronzo.
Come Dio vuole il corteo è pronto. Precede la musica del dopolavoro, accompagnata da una comica irresistibile frotta di testoni, i quali dedicano i baci che si scambiano alle bimbe giulive assiepanti il lungo viale 23 settembre. Seguono le autorità carnascialesche che scortano il rubicondo protagonista intorno al quale si affrettano il cerimoniere Mazza in tuba e i suoi alfieri Menghetti e Pelunghini, emeriti maratonisti.
Sino a tarda ora il corso Vittorio Emanuele brulica di gente gaia e spensierata, e il getto di confetti e stelle filanti rendono estremamente difficile il transito, peraltro molto ben regolato dai locali agenti della forza pubblica; sintomatico preludio questo del Corso mascherato che si svolgerà martedì prossimo.
Dopo una breve sosta del corteo in Piazza XX Settembre illuminata a giorno, il Fiol dEl Và si decide infine, pienamente soddisfatto, a ritirarsi nellatrio del Teatro della Fortuna, ove assisterà al Veglione di lunedì e si preparerà allapoteosi e alla conseguente cremazione.
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Corriere di Fano
Il maestoso ricevimento del Carnevale
Mostre Accademie il festival dei bambini
Fano, 5
(Fed) Tutta Fano ha partecipato ieri col più schietto entusiasmo e sana allegria al solenne ricevimento del Carnevale, avvenuto in forma solenne alla stazione ferroviaria alle ore 15.
La direzione della Carnevalesca, giunta al completo nel piazzale, ha ricevuto lillustre bontempone che col suo gioviale sorriso innato in quel tipo ha portato subito una nota gaia tra il popolo festante.
Lussuose carrozze infiorate e numerose maschere hanno seguito per le vie cittadine, nereggianti di folla e di forestieri lincedere de El fiol dEl Va. Si sono così iniziati i festeggiamenti che culmineranno con la imponente sfilata dei carri mascherata, martedì ultimo giorno.
Non ci sembra indiscrezione palesare, ormai quindi allepilogo, che lavvenimento di martedì oltre ad essere grandioso nelle sue molteplici fasi carnevalesche, sarà artistico, poiché metterà in mostra labilità ed il genio delle nostre maestranze artigiane, nella creazione dei simbolici carri, che non avranno nulla da invidiare con quelli che in questi giorni percorrono le vie dei grandi centri.
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Ieri sera, sempre indetta dalla direzione della Carnevalesca, ha avuto luogo laccademia di fioretto alla sala Verdi ed inoltre linaugurazione della mostra del cartellone con lintervento degli artisti partecipanti alla gara, vinta, come abbiamo già comunicato dal pesarese Tullio Zicari.
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Seguono intanto pomeriggi danzanti e per domani domenica, è annunciato il ballo dei bambini che ha già destato immenso entusiasmo tra i piccoli i quali si presenteranno al caratteristico festival nei loro ricchi e vistosi vestitini. Ci sarà dato di rivedere Giustino e Lilli in eleganti costumini di fate; romantici e disdegnosi in tanta semplicità?
Al tipico duo farà lieta festa la eletta schiera dei graziosissimi bimbi fanesi che nomineremo uno ad uno lasciando allobiettivo il compito di cogliere qualche carino visetto.
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Il grande corso mascherato a Fano
30.000 forestieri La sfilata dei carri Lentusiasmo delle folle
Fano, 10
Lepilogo di queste giornate carnevalesche vissute in una atmosfera di sana allegria, si è avuto ieri col grande Corso Mascherato che ha richiamato sin dalle prime ore del mattino macchine di turisti da ogni dove e ha riversato un contingente di forestieri superiore ad ogni aspettativa. Si calcolano oltre trentamila!
Il Corso Mascherato ha inizio alle ore 15 ma sin dalle 14 le finestre, i balconi degli edifici sul Corso Vittorio Emanuele sono gremitissimi: le vie, le piazze, le tribune prese dassalto dalla folla che per tempo ha voluto trovarsi un posticino. Ognuno attende con impazienza e in questa febbrile attesa si inizia dalle finestre un nutrito getto di stelle filanti, di confetti e di cioccolatini.
Il Corso nereggia ormai di moltitudini che a ondate trovano scampo per liberarsi dallincalzare insistente, ma lordine pubblico non è minimante turbato, grazie alla solerzia degli addetti al delicato servizio. Una ovazione generale annuncia larrivo dei carri i quali da Borgo Cavour incedono solenni, maestosi preceduti da una festa di testoni e da un coro di maschere che risponde al getto e alle frenetiche acclamazioni delle folle.
LA SFILATA DEI CARRI
La banda cittadina apre il corteo dei carri.
El fiol del Va (1) è il primo ad apparire gongolante ancora ed affatto presago della immatura fine che lo attende Segue il carro simboleggiante : Un ballo in maschera con il ritorno della fisarmonica del Dopolavoro Nazario Sauro; caratteristico, di effetto e vivace nella interpretazione dei personaggi che danzano al suono incessante del grosso strumento.
Ecco il carro Kric e Kroc venditori di banane del Dopolavoro Duca dAosta. Sta Kroc cavalcioni su di un enorme dinosauro che appiattito mostra la sua oblunga testa e la ferrigna bocca. Sopra un grande vassoio cè il simbolico frutto esotico e Kric dietro è assiso nellatto beato di incassare il denaro. Il magnifico complesso è salutato al suo passaggio dalle acclamazioni del popolo che ammira la genialità dellartistico lavoro.
Infine è il carro Fantasia novecento del Dopolavoro 9 maggio, di pregio e di una ricca concezione. King Kong seduto sopra un gruppo di grattacieli abbraccia simbolicamente la terra; più sotto sono un gruppo di calciatori, audaci scienziati di ritorno con un aerostato da una ascensione stratosferica: il pittore nellatto di dipingere una seducente modella.
Non manca lallegro Buontempone (il Carnevale) che a capo reclinato e con gli occhi imbambolati, dopo il solito festino notturno, guida la spensierata ed allegra combriccola. Anche per questo quadro gli spettatori esplodono in frenetiche ovazioni e gustano la estrosa e originale creazione.
Il colpo docchio è stupendo!
Tutti i carri compiono un giro per il corso mostrandosi in tutta la loro bellezza, indi ritornano passando stentatamente attraverso fiumane di gente che da vicino e con accento di curiosità vuol vedere a ammirare la genialità dei soggetti, tipicamente carnevaleschi e di grande effetto.
I carri riappaiono una seconda volta ma ora liberati dalla forzosa posizione che ciascun personaggio aveva assunto durante il primo giro di mostra ed allora è il getto continuo, incessante e ricco che si scarica sui balconi, sulle finestre e sulle terrazze. Cioccolate, banane, confetti, sacchetti perugina, bombons, fiori: viole, garofani, rose; tutto un miscuglio di ben di Dio che si rovescia piove, grandina sulle folle ubriache di gioia.
LAPOTEOSI DEL CARNEVALE
Per ben sei volte i carri sfilano e per tutto il percorso il nutrito lancio dei dolciumi è incessante. A sera i carri ostentano una luminaria sfarzosa. Sono razzi lucenti, vividi che illuminano la composizione di ciascun carro riflettori che con i loro fasci diafani spaziano incendiano gli orizzonti nereggianti e tra lo scintillio e la magnificenza della fantasia limponente e trionfale corteo si dispone a semicerchio sulla piazza 20 settembre per presenziare alla fine del Fiol del Va che muore, muore tra lampi, tuoni e spari, fra stelle raggianti, sibili, lamenti e lingue di fuoco.
La folla che pigiata è tutta lì sul quadrato, non cessa di lanciar grida di evviva mentre poi a tasche piene riprende la via del ritorno, prendendo dassalto auto, moto, treni, furgoni da gran turismo che avevan fatto di Fano, ieri, una piccola metropoli.
A chiusura di questi festeggiamenti che hanno confermato alla città della Fortuna il suo giusto merito e la vecchia nomea di città geniale non possiamo (fare n.d.r.) a meno di citare alla pubblica ammirazione i nomi dei componenti della Direzione Carnevalesca che instancabili si sono prodigati per oltre tre mesi alla più che ottima riuscita mercè una intelligente organizzazione e una organica e perfetta unità di vedute.
Cav. Giuliano Solazzi benemerito presidente entusiasta e fervido animatore della società: avv. Athos Santini, av. Enzo Capalozza, geometra Carlo Zonghetti. Ugolino Pelonghini ispettore dellO.N.D. Elio Ciammatei, rag. Giuseppe Moscioni, Ottavio Viali, Oddo Ginesi geometra Bartolomeo Cardinali; Leandro Sabatinelli; Virginio Morelli, Marchetti Dandolo, Carlo Casanova.
Federico Moscioni
(1) El Va = antica definizione del Carnevale fanese dedotta dal momento nel quale il Pupo simboleggiante il Carnevale stesso viene distrutto dalle fiamme che gli sono state appiccate; in pratica "se ne va"
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Per il migliore avvenire della "Carnevalesca,,
FANO, 8.
Il Consiglio direttivo della «Carnevalesca», con vivo impegno presieduto dal cav. Giuliano Solazzi, comunica, e noi con piacere pubblichiamo:
Il successo delle manifestazioni carnevalesche di quest'anno ed consensi a queste largamente tributati costituiscono per noi un incitamento ed un impegno a migliorare e sviluppare il programma del prossimo anno.
La serie dei pomeriggi danzanti alla Sala Verdi; il festival dei bambini, che ha raccolto centinaia di piccoli, in maggioranza delle classi meno abbienti; il torneo provinciale di scherma, al quale ha partecipato un buon numero di atleti di Fano e di Pesaro; la mostra dei negozi cui hanno aderito moltissimi commercianti; il concorso e la mostra regionale del cartello pubblicitario carnevalesco, che hanno contribuito notevolmente ad elevare il tono delle nostre feste e a dar loro larga notorietà; il grande veglione al Teatro della Fortuna; il corso mascherato che, grazie alla partecipazione di alcuni Dopolavoro locali, è stato degno della più bella e più gaia tradizione fanese ed ha fatto convergere a Fano una folla grandissima; rappresentano le tappe dello sforzo organizzativo, che ci ha posto in linea per le migliori fortune della nostra società e per il buon nome della nostra Fano e che, nel suo ardore di opere, trova un ostacolo solo in difficoltà d'ordine finanziario.
Rivolgiamo, perciò, un appello alla comprensione e allo spirito di civismo dei concittadini perché portino un tangibile contributo di simpatia alla «Carnevalesca», iscrivendosi ad una delle quattro categorie di soci-aderenti, ordinari, sostenitori, benemeriti che, graduate alle condizioni di tutte le classi, debbono ormai raccogliersi tutti, senza ingiustificate defezioni ed assenteismi, tanto più colpevoli quando vengano da parte dei commercianti, che traggono i maggiori vantaggi dalle nostre iniziative.
Fano, cui la benevolenza del Capo e la vigile cura di una intelligente direzione civica, insieme alla solidale volontà fattiva della cittadinanza, hanno impresso un impulso di vita nuova, deve avere una società di pubblici divertimenti sempre più salda, sempre più florida, sempre più adeguata alle esigenze dei suoi felici sviluppi.
Il trionfale ingresso di Carnevale
Fano, 25
Ieri alle 15, favorito da un clima clemente, è entrato dalla Porta Maggiore Malatestiana Ser Gogò dei Carnasciali, da secoli ogni anno tumulato e sempre risorto dalle sue ceneri; fortunato più della leggendaria fenice cui occorrevano non meno di 500 anni per la grande rinascita.
Latteso messìa della baldoria è arrivato di lieto umore dalle rive del Lemano, ove il baccanale è finito senza possibili aurore Ser Gogò, dal volto acceso e dal naso fiorito, è passato trionfante sotto lArco Augusteo pilotando con maestria tra due ali di popolo esultante un mastodontico triciclo argenteo. Lo seguivano le principali e più vistose personalità della locale benemerita Carnevalesca.
Percorse in gaudium magnum le principali vie della città, lillustre ospite fanese si recò nel grande atrio del Teatro della Fortuna, donde presiedette al ballo che in suo onore fu dato sul palcoscenico del Massima (sic! N.d.r.) gremito di baldi cavalieri e di deliziose fanciulle.
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FANTASMAGORIA DI COLORI E DI LUCI NEL TRIPUDIO CARNEVALESCO
Il grandioso corso mascherato di Fano
Fano, 2
Bisogna riconoscere che la nostra piacevole fatica, la quale ha imposto al nostro giornale, quasi con rigorismo la inserzione quotidiana, delle prime avvisaglie carnevalesche, intensificatesi via via, con un crescendo che poteva sembrare esagerato e strombazzante, è stata coronata dal pieno successo, ha avuto - nociva modestia sarebbe non dirlo - il meritato premio.
Quale maggiore soddisfazione, del resto, per coloro che hanno cooperato, con fervore alla organizzazione, preparazione e svolgimento delle manifestazioni, il potere oggi spaziare a perdita d'occhio ed ammirare per le vie e per i viali, nelle piazze e nei caffè, la forte compagine dei forestieri giunti da ogni parta d'Italia? Quanti forestieri ?
Trentamila persone
Un vero e proprio inganno, una previsione errata, un calcolo fallito dei dirigenti della carnevalesca, di quelli specialmente addetti ai servizi logistici e di parcamento delle automobili, che avevano pronosticato una affluenza di appena 10.000 persone. Il numero è stata duplicato, triplicato!
I treni giunti nel mattino hanno scaricato migliaia e migliaia di persone.
Dalla Flaminia e dall'Adriatica è transitato quasi incessante un corteo di macchine che per mèta aveva la «Città della Fortuna». Alberghi, trattorie e pensioni, rigurgitavano; per molti sono stati accoglienti e ... d'attualità gli incipienti tappeti dei pubblici giardini, sui quali si è disteso un fazzoletto e si è consumato un frugale pasto al sacco.
Ed una palese curiosità era negli occhi di questa gente, già tutta presa dall'avvenimento, compartecipe nel clima entusiastico dell'ultima giornata carnevalesca fanese.
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I mastodontici carri, sono ancora in agguato, dentro i cantieri che ormai hanno aperto i grandi portali, tolto sipari e tendaggi, calata la maschera e agghindati e pronti per la trionfale rassegna ostentano la loro superba maraviglia, una incomparabile bellezza.
Non si fa fatica ricercarli anche se l'ora del «corso» è assai anticipata. Non occorre chiedere al «pizzardone» o domandare al conoscente, all'amico. L'indicazione più esatta della loro ubicazione è data dalle cinque o sei nuvolaglie dense di ragazzi ferme alla periferia della città. Di fronte a quelle macchie formicolanti, a quegli assembramenti irrequieti, vivaci e frementi, che a ondate si spostano per ricomporsi più compatti, sono i «carri allegorici». Di lì usciranno alte 13,30 per allinearsi, secondo un ordine di precedenza, al Borgo Cavour.
Per le vie della città che imboccano il corso, opportunamente sbarrato, la folla calca, vuole entrare. E si entra a stento, pigiati. E difficile ottenere la disciplina, ed è permessa anche qualche libertà la perdona pure il vecchio proverbio «semel in anno »
Il «Carnevale» di Fano, giusto e meritato questo accrescitivo che corre di bocca in bocca, si accentua e si trasforma in tanti dialetti, ha una fama troppo rinomata che non ammette perdere il più piccolo particolare.
E la marea di gente che circola per la via, quella che formicola sulle tribune e sulle finestre, quella che sbuffa con impazienza sulle terrazze e sui balconi che si allungano nel rettilineo delle due muraglie a guisa di tanti corridoi umani, è già un particolare che val la pena di gustare. Tanto più che qualche manciata di confetti è cominciata a piovere e le masnade fresche e garrule, hanno caricato, buttandosi allo sbaraglio sulla preda. Laspetto del corso è così maestoso!
La sfilata dei carri
Il pittorico «Carosello»
Per chi non conosce lo svolgimento del corso mascherato fanese, tutto ciò ha del fantastico, del romanzesco. Coloro difatti che erano giunti in macchina per diporto, per fare una gita di piacere o una esplorazione di curiosità, nella cittadina di provincia, senza preoccuparsi di fissare per tempo un posticino, allultimo piano, si sono accorti della inconfutabile realtà, in mezzo a quel vortice umano che muove, serrato e compatto come un automa
Essi guardano con indicibile pietà lo spiraglio di un abbaino dal qual fora anche lì un viso tutto allegro. Mentre la scena assume accenti sempre più caratteristici i grandi carri allegorici incedono lenti e maestosi. Sovrastano ed abbracciano quasi per la totalità lampiezza del corso, rasentando finestre e balconi. Voluminosa la sagomatura delle opere: grandi facce, espressivi musi, occhi accesi, voraci bocche in una festa policroma di colorazione, in una fantasia maravigliosa ed intonata al più sano e nostrano buon umore.
Apre la gran gala «l'amabile sportivo», illustre e già noto personaggio; e seguono il carro della GIL, L'arca di Noè su bozzetto di Albano Spezi; quelli del Dopolavoro «Mussolini», Fondo marino, su bozzetto di Luigi Morena, e «IX Maggio» Verso la villeggiatura, su bozzetto di Gilforte Battistelli; e quello degli artigiani Roberti e Filippetti: Bacco, tabacco e Venere.
Vengono ancora, il carro della musica arabita, carrozze infiorate e musiche allegre ed un corteo di divi, fantocci e testoni.
Sfila così lungo la gran via il «carosello pittorico», impressionante e meraviglioso su cui si posa la ammirazione più viva della folla che non cessa di applaudire.
Compiuto il primo giro i carri tornano sul «corso», eseguendo lo svolgimento particolareggiato di ogni singolo soggetto. Ed è la geniale ed estrosa perfezione dei congegni meccanici che danno ai personaggi di cartapesta il ritmo elegante delle movenze, l'espressiva vivacità dei volti, il brio degli atteggiamenti, la figurazione e trasfigurazione dei quadri e degli scenari sui quali opera la massa delle composizioni artistiche.
Grandine di confetti
Al terzo giro, dopo un lancio nutrito di fiori e stelle filanti, inizia il getto dei dolciumi. Una pioggia golosa si rovescia su quella selva umana; una grandine di confetti, caramelle, sacchetti di gianduia, banane, torroni e baci si scarica, con impeto dai carri; striscia, fila, incrocia, colpisce e picchia. La battaglia non ha tregua. Segue lenta ma, incessante, col lento progredire dei «passanti trionfatori». Due volte ancora essi passano e ripassano ed il getto è sempre più ricco e nutrito.
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All'imbrunire, i carri si accendono di vivide gemme; mille e mille pupille fìammeggiano d'intorno; una pioggia d'oro li avvolge e li glorifica, ed è come se fosforescenti villaggi di fata muovessero verso una nuova e sognante peregrinazione.
E' la fìne ?
Il grande corteo scintillante si è disposto a semicerchio sulla piazza, che nereggia di popolo. Potenti riflettori dallalto delle torri forano l'aria, ovattata nel fumo densa delle torce, delle fìaccole e dei bengala.
Al centro è il «Carnevale» colpito ormai a morte dal pungolo della miccia. Egli sprizza scintille, sfavilla, spara e.... sibila. Sono questi gli ultimi conati di una rapida esistenza che piano piano cede, declina e muore nel rogo.
La premiazione dei carri mascherati
Stamane a mezzogiorno dal balcone della sede della «Carnevalesca» è stato comunicato alla folla che sostava sulla piazza, il verdetto della giuria, per la premiazione dei carri che è risultato il seguente:
1. premio al carro «Arca di Noè» con punti 109.
2. premio al carro «Fondo Marino» con punti 108.
3. premio al carro «Bacco - Tabacco e Venere» con punti 89.
4. premio al carro «Verso la villeggiatura» con punti 82.
FEDERICO MOSCIONI
Con un concorso eccezionale di folla riservatasi (sic! N.d.r.) nella nostra città anche da centri della regione, si è svolto lingresso del Carnevale ad inizio delle manifestazioni carnevalesche dellanno 1939. Fra lallegria dei convenuti il simbolico Carnevale ha attraversato le vie festanti della nostra Fano. A continuazione dellingresso, si susseguiranno importanti manifestazioni che allieteranno la stagione carnevalesca, fra le quali degna di nota La gara di pattini a rotelle organizzata dalla Carnevalesca dellO.N.D. e dal locale Comando della G.I.L. che si effettuerà nella giornata odierna, ed il ballo mascherato dei bambini, che si svolgerà nel Teatro della Fortuna.
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Il Corso mascherato al carnevale di Fano
Fano, 21
Numerosi forestieri sono convenuti da Pesaro e da città e paesi della regione e di fuori. Si calcolano che sono presenti oltre 30.000 persone.
Il corso mascherato ha ottenuto un grandioso successo. Lo ha aperto un gruppo bandistico mascherato. Quindi segue il grande personaggio del Carnevale, seguito dal Consiglio carnevalesco in pompa magna.
Il primo carro apparso in fondo al Corso Vittorio Emanuele è stato quello dei «Sorci Verdi», genialissimo nella sua originalità, perché rappresenta una combriccola di gatti e sorci. Il carro è di un effetto splendido. Il secondo rappresenta « Gli amori della governante », assai carnevalesco e pure indovinatissimo, ha riscosso ammirazione. Il terzo è stato quello dal titolo «L'aria serena dopo la tempesta », di costruzione superba e di effetto magnifico, assai fantasmagorico e curato in ogni minimo particolare. Il quarto è stato il « Circo equestre », bellissimo anche questo per la movimentata vitalità dei ginnasti, dei cavalli, degli animali feroci, costruito con senso artistico notevole. Ultimo è stato quello dal titolo « La scuola degli anziani», indovinatissimo da parte dei «somari scolari » e dell'originale maestro. Tutti i carri sono stati festeggiati e lodati.
Il gettito dei coriandoli, delle confetture, delle caramelle e di altri dolciumi è stato vivacissimo lungo tutto il percorso dei carri e l'animazione, e l'entusiasmo della folla hanno avuto risonanza grandiosa ed impressionante.
Questa sera ha luogo la cremazione del grande personaggio Carnevale, già istallato nel centro della piazza Venti Settembre.
Una folla enorme, incontenibile, staziona ad ogni sbocco della piazza stessa. I carri fanno ingresso nella piazza, ponendosi nei punti assegnati, e da ognuno si sprigiona una illuminazione fantastica a bengala ed a luce elettrica.
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Il Corso mascherato dell'O.N.D.
Dopo il riuscitissimo festival dei bambini e il grande Veglione in maschera svoltisi al Teatro della Fortuna, si è avuto martedì quale ultima manifestazione carnevalesca, il Corso Mascherato. I primi treni del mattino avevano già iniziato lo scarico di centinaia di forestieri, e da tutte le arterie erano giunte alle prime ore del pomeriggio un grande imponente numero di macchine provenienti dall'Emilia, dall'Umbria e da tutte le città marchigiane. Il Carosello carnevalesco ha iniziato lo sfilamento alle ore 15,30 precise, preceduto dalla Banda Comunale dell' O. N. D. alla quale facevano seguito il Consiglio completo e il gigantesco «Pupo» re del Carnevale che, in veste di sciatore, allietava la giornata carnevalesca fanese. Seguivano i carri allegorici nel seguente ordine: «La Governante ed i suoi amori», «I Sorci Verdi», «Un bel sereno dopo la tempesta» (dalla canzone napoletana « O Sole mio! »), «La Classe degli asini», «Il Circo equestre».
I carri erano stati preparati dai Dopolavoro comunali. La sera nella piazza XX settembre, sotto il giuoco di potenti riflettori, si è svolta la cremazione dello «Sciatore» effimero Re del Carnevale fanese per una settimana. Hanno assistito alla manifestazione ultima, cui è seguita una festa popolare danzante al Teatro della Fortuna, tutte le Autorità e Gerarchie provinciali ed il Segretario provinciale dell' O. N. D. che ha tributato il suo vivo elogio al Dopolavoro Comunale Fanese ed alla Carnevalesca dell' O. N. D. per la perfetta e grandiosa riuscita della manifestazione, che ha raccolto a Fano una folla immensa, che si calcolava sulle quarantamila persone.
I festeggiamenti carnevaleschi organizzati dalla Società carnevalesca dellO.N.D. si sono iniziati nel Teatro della Fortuna con il tradizionale ballo dei bambini. Lattraente manifestazione ha richiamato un grande numero di bimbi della città e dei locali Asili Infantili.
Erano presenti alla festa: S.E. il Prefetto, il Federale e il Podestà di Fano i quali hanno sostato a lungo nella sala, attardandosi tra i gioiosi gruppi di bambini che sfoggiavano in simpatici gruppi di maschere. Era anche presente il Commissario del Comune di Pesaro e le Signore dei Gerarchi Provinciali con i loro bambini. E seguito il ballo dei bimbi che si è svolto fra le varie e simpatiche attrazioni che aveva organizzato in Teatro la Carnevalesca. Alla fine si è proceduto alla distribuzione di un dono ricordo a tutti i bimbi intervenuti. S.E. il Prefetto ed il Federale hanno espresso ai dirigenti della carnevalesca dellO.N.D. il loro vivo compiacimento per la bella riuscita della manifestazione.
Seguiranno altri importanti numeri del programma carnevalesco, fra i quali la Serata della Canzone con la partecipazione dei migliori dilettanti delle Marche.
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Il tradizionale ballo dei bambini alla "Fortuna"
I festeggiamenti carnevaleschi organizzati dalla Società Carnevalesca dell'O.N.D., si sono iniziati nel teatro della Fortuna con il tradizionale ballo dei bambini che ha assunto una fisionomia gaia e festosa e che è ormai una delle più belle e simpatiche iniziative della Carnevalesca che si adopera per il mantenimento delle bellissime tradizioni carnevalesche. La attraente manifestazione ha richiamato un grande numero di bimbi della città e dei locali Asili infantili cittadini i quali hanno portato nel vasto monumento Polettiano la nota gaia della infanzia fascista. Erano presenti alla manifestazione S.E. il Prefetto ed il Federale i quali hanno sostato a lungo nella sala attardandosi fra i gioiosi gruppi di bambini che sfoggiavano in simpatici gruppi di maschere. Era anche presente il Commissario del Comune di Pesaro e le signore dei gerarchi provinciali con i loro bambini.
E' seguito il ballo dei bimbi che si è svolto fra le varie e simpatiche attrazioni che aveva organizzato in teatro la Carnevalesca. Alla fine si è proceduto alla distribuzione di un dono ricordo, da parte della Direzione della Carnevalesca, a tutti i bimbi intervenuti alla grande manifestazione. S.E. il Prefetto ed il Federale hanno espresso ai dirigenti della Carnevalesca dell'O.N.D. il loro vivo compiacimento per la bella riuscita dell'importante manifestazione. Ossequiato dal Podestà il Prefetto ed il Federale hanno poi lasciato Fano.
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I festeggiamenti carnevaleschi
La serata del dilettante alla Fortuna
Per iniziativa della Carnevalesca dell'O.N.D. si è svolta ieri sera nel teatro della Fortuna la annunciata "Serata della canzone" alla quale hanno partecipato i migliori dilettanti della regione. Ottima iniziativa che ha messo in luce le qualità di alcuni elementi che se guidati possono compiere certamente notevoli progressi nel settore dell'arte canzonettistica italiana.
Era presente alla manifestazione il Segretario provinciale dell'O.N.D. il quale ha espresso poi il suo vivo compiacimento ai dirigenti della Carnevalesca dell'O.N.D. per la bella riuscita della manifestazione alla quale la cittadinanza ha risposto in massa gremendo letteralmente il teatro.
Dopo la presentazione della orchestra diretta dal maestro Pio Boccosi si sono esibiti i dilettanti della regione fra i quali si sono particolarmente notati Turchetti di Ancona, Gallegari e Ricciotti Tombari di Fano, Aldo Landini di Senigallia, Ferdinando Arcangeli di Pesaro, Alfeo Capodagli di Senigallia. Buoni gli altri. Il giovane Turchetti, scritturato dall'Eiar di Torino ci è apparso veramente dotato di qualità tali da far presagire che divenga un prezioso elemento. Ricciotti Tombari ha fatto gustare al sua bella voce che potrebbe apparire di più se accompagnata da un più sentito fraseggio e più accurata dizione; bella impressione ha destato Mario Callegari di Fano e Alfeo Capodagli di Senigallia. Le signorine sono state particolarmente applaudite, fra di esse Liliana Mengolini, la Viglietta, Vanda Radi, quest'ultima ha avuto particolari ed entusiastiche approvazioni dal pubblico per la bella voce e la ottima dizione delle canzoni da essa presentate.
Il Poeta dialettale fanese Rino Bragadin ed il parodista pure fanese Sabino Petrelli hanno coronato il bel spettacolo con le loro esilaranti poesie e parodie applauditissime dal pubblico.
Ottimi gli "a soli" di chitarra, di saxofono e di fisarmonica.
La folla degli spettatori ha data la sua incondizionata approvazione a questo genere di spettacoli, che mette in evidenza le possibilità artistiche dei nostri giovani dilettanti marchigiani e la iniziativa ha riscosso le vivissime e sentite ovazioni del pubblico. Il maestro Pio Boccosi già vecchia conoscenza del pubblico fanese è stato particolarmente festeggiato.
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La "serata del dilettante" dell'O.N.D. alla "Fortuna" di Fano
FANO, 30.
Per iniziativa della Carnevalesca dell'O.N.D. si è svolta ieri sera nel teatro della «Fortuna» l'annunciata «Serata della Canzone », alla quale hanno partecipato i migliori dilettanti della Regione. Ottima iniziativa che ha messo in luce le qualità di alcuni elementi i quali, se guidati, possono compiere certamente notevoli progressi nel settore dell'arte canzonettistica italiana. Era presente alla manifestazione il Segretario Provinciale dell'O.N.D. il quale ha espresso poi il suo vivo compiacimento ai dirigenti della Carnevalesca dell'O.N.D. per la bella riuscita della manifestazione alla quale la cittadinanza ha risposto in massa gremendo letteralmente il teatro.
Dopo la presentazione della orchestra, diretta dal m. Pio Boccosi si sono esibiti i dilettanti della regione, tra cui si sono fatti particolarmente notare Turchetti di Ancona, Gallegari e Tombari Ricciotti di Fano, Aldo Landini di Senigallia, Ferdinando Arcangeli di Pesaro, Alfeo Capodagli di Senigallia. Buoni gli altri. Il giovane Turchetti, scritturato dall'EIAR di Torino ci è apparso veramente dotato di qualità tali da far presagire che divenga un prezioso elemento; Ricciotti Tombari ha fatto gustare la sua bella voce che potrebbe apparire di più se accompagnata da un più sentito fraseggio e da una più accurata dizione, bella impressione ha destato Mario Calegari di Fano e Alfeo Capodagli di Senigallia. Sono state particolarmente applaudite le signorine Liliana Mengolini, la Viglietta, Vanda Radi, che ha avuto particolari ed entusiastiche approvazioni del pubblico per la bella voce e la ottima dizione delle canzoni che ha cantato.
Il poeta dialettale fanese Rino Bragadin ed il parodista anch'egli fanese Sabino Petrelli hanno coronato lo spettacolo con le loro esilaranti poesie e parodie applauditissime dal pubblico, di chitarra, di saxofono e di fisarmonica. Ottimo gli "a soli".
La folla degli spettatori ha data la sua incondizionata approvazione a questo genere di spettacoli, che mette in evidenza le possibilità artistiche dei nostri giovani dilettanti marchigiani e la iniziativa ha riscosso le vivissime ovazioni del pubblico.
Il maestro Boccosi, già vecchia conoscenza del pubblico fanese, è stato particolarmente festeggiato.
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L'inaugurazione della stagione lirica alla Fortuna di Fano
FANO, 1
Presenti S. E. il Prefetto e le gerarchie locali, si è inaugurata stasera la stagione lirica di Carnevale al Comunale della Fortuna con l'opera "I quattro rusteghi" di Wolf Ferrari. Il pubblico è intervenuto numerosissimo in ogni ordine di posti. ...
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Il veglionissimo in maschera di lunedì sera
Fano, 3
Fervono alacri i preparativi per il "Veglionissimo" di lunedì. Numerose sono le maschere concorrenti ai Premi messi in palio dalla Carnevalesca ed il teatro, che per l'occasione sarà trasformato in una vasta platea, tutta coronata dalla lucentezza dei palchi addobbati ed infiorati, richiama di già l'attenzione (od il ricordo delle passate stagioni) dei partecipanti che si affrettano a salire le scale degli uffici della Carnevalesca.
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MUNICIPIO DI FANO DIVISIONE SEGRETERIA
Lì 18.4.940 XVIII
Al Sig. Presidente della Carnevalesca dell'O.N.D.
Fano
Ho letto con vivo interesse la vostra relazione sull'attività svolta durante l'anno sociale 1939-940 da Codesta benemerita Carnevalesca.
Penso che quando ad eminenti qualità organizzative si associno la passione per il natio loco e alto senso di dovere civico, il successo non può mancare alle iniziative anche le più audaci.
E' questo lo spirito di comprensione con cui voi e i vostri collaboratori avete assolta la carica. Me ne rallegro vivamente con voi e vi esprimo i sensi di gratitudine di quest'amministrazione.
Il Podestà
Vista l'abbondanza della documentazione di alcuni anni tra le due guerre mondiali, sono stati selezionati i documenti ritenuti più significativi, in particolare quelli riferiti alla manifestazione pubblica.
Le schede complete, contenenti le immagini ed altri documenti, possono essere consultate facendo riferimento all'anno corrispondente.
In caso di uso del materiale registrato in questo sito, è gradita la citazione delle fonti.
Cronaca del 1872
IL SINDACO
2. Nei giorni 10 e 11 detto mese vi saranno due corse di cavalli con fantino, e nello stesso giorno 11 l'estrazione di una tombola.
3. Nel giorno 12 festa popolare in Piazza maggiore con due alberi di cuccagna.
4. Tanto i corsi delle maschere, sia a piedi sia in legno e a cavallo, quanto la gara dei fantini, e la festa popolare in Piazza, saranno regolati dalla Direzione della Società del carnevale.
5. Le ore determinate per i corsi delle maschere sono dalle 2 pomeridiane sino a notte.
6. Il giovedì grasso nelle ore destinate al corso delle maschere a piedi è proibito l'ingresso ai legni nel Corso dall'angolo di S. Teresa al Trebbio: sarà solo permesso attraversarlo alle vetture che vengono da Porta Maggiore, le quali dovranno entrare nella via di S. Domenico. Quelle che vengono da Porta Marina e da Porta S. Leonardo, per andare a Porta Maggiore, dovranno pure attraversare il Corso dalla via S. Domenico
7. Nei giorni di Sabato e Domenica, durante il tempo delle corse dei fantini (la prima delle quali avrà principio alle ore tre, l'altra all'una pom.), è assolutamente proibito ai veicoli di qualunque specie di transitare e traversare il Corso
8. Le carrozze ed altri veicoli che percorreranno il Corso, quando non è vietato, e specialmente nell'ultimo giorno di carnevale, dovranno girare al Trebbio e al Piazzale di S. Teresa, mantenendo sempre la propria mano: i conduttori dovranno sempre tenere la fila rispettiva con divieto di deviare od avvanzare altra carrozza che precede; dovranno essere vestiti colla maggiore decenza, guidare sempre i cavalli al passo, eccettuato quando dovessero raggiungere la fila dei legni, nel qual caso potranno mettere i cavalli al piccolo trotto, purchè la strada da percorrere non sia ingombrata dalla folla. Ove mai il numero dei legni fosse tale che richiedesse un maggior tratto di via da percorrere, l'Autorità si riserba di estendere il giro.
9. I detti conduttori non potranno fermarsi lungo il Corso. I veicoli che volessero uscire dalla loro fila potranno farlo soltanto dall'un capo all'altro di detta contrada. Così dicasi di quelli che vorranno entrarvi, che lo potranno solo dal Trebbio o da Porta Giulia.
10. Saranno respinti dal Corso tutti quei veicoli che fossero riconosciuti indecenti od in cattivo stato.
11. Le corse dei fantini avranno principio presso le case Giacomini fuori di Porta Giulia, e termine al Trebbio.
12. Nel luogo della mossa dei cavalli saranno tirati due colpi di mortaro. Il primo colpo annuncerà, che tutti quelli che percorrono la strada debbono prender posto, il secondo indicherà la partenza dei cavalli di corsa.
13. Nel gettito, detto de' coriandoli, è permesso soltanto di usare le confetture buone, quelle di Benis, ed anche di gesso; ma è strettamente vietato di lanciare altre materie, come gesso, terra gialla o rossa, ghiaia, cenere, ed anche aranci ed altri pomi, quando questi siano scagliati in modo che possano offendere.
14. I contravventori alle presenti disposizioni, qualora non cadano sotto sanzioni più gravi contemplate dalle vigenti leggi, incorreranno nelle pene di polizia.
15. Gli agenti della forza pubblica sorveglieranno la esatta osservanza delle presenti disposizioni pel mantenimento dell'ordine.
Dalla Municipale Residenza li 6 Febbraio 1872
G. AMIANI
Fano, Tipografia Lana, 1872
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SOCIETA' DELLA FORTUNA
PER
DIVERTIMENTI CARNEVALESCHI
ANNO 1872
Se è vero, come è verissimo, che tutte le epoche e tutti i secoli hanno avuto la loro filosofia, è altrettanto certo che ogni anno presenta periodi nei quali gli uomini, e quando diciamo gli uomini si intendono anche le donne, che senza di esse l'allegria si muta in noia, sentonsi tratti agli studi, al lavoro, alla meditazione od al sollazzo.
Il Carnevale, vestiamolo pure come ci pare, o da Arlecchino o da Pulcinella o da Gianduia o da Rogantino, porta la voglia di divertirsi, e questa voglia è così prepotente, che quasi si trasforma in bisogno, il quale poi si manifesta con tutte quelle possibili pazzie, che hanno reso celebri il Carnevalone, le Cavalchine, i Pegni al Monte e le perigliose scappate dei figli di famiglia.
La nostra SOCIETA' dunque che, PER GRAZIA DELLA FORTUNA E VOLONTA' DEI FANESI, si accinge alla gloriosa impresa di dare in questo Carnevale l'ostracismo alla malinconia, ha distillato quel po' di cervello che ha, e che spera di conservare anche negli anni avvenire, per formulare un programma, il quale mettendo assieme elementi impossibili, come sarebbe a dire la penuria dei CUMQUIBUS con la smania di far chiasso, crede di essere arrivata al suo apogeo, ed è superba di esporre all'avidità dell'universo una serie di ghiotti passatempi, i quali valgono a saziare gli incontentabili, ed a nauseare le più schifiltose esigenze.
Cronaca del 1873
CRONACA delle feste Carnevalesche in Fano nel 1873 La Cronaca è presto fatta; e la grande quantità di gente accorsa ai divertimenti promessi dalla Società della Fortuna, provò anche una volta che l'allegria è contagiosa. Fra le mascherate, elegantissime e molto graziose, risultarono premiate nel giovedì, quelle a piedi - Un letto con due malati - I saltatori - I Columella ec.-; Nel lunedì successivo, quelle sui somari - Gli sposi di campagna - La fanfara - Don Chisciotte; e nel martedì, quelle in carrozza e a cavallo - Il Drago -- I Johey - I senza testa. - Tra queste ultime notiamo che il Carro rappresentante il Drago, pervenne da Pesaro, e fu meritamente applaudito pel buon gusto, per la precisione della mascherata e per i gentili Pesaresi che la componevano; i quali, rendendo il nostro Corso più che mai brillante e vivace pel continuo gettito di confetture e di fiori, e per la accensione di molti fuochi di bengala, diedero pur anche novella prova di loro generosità lasciando a favore dell'Asilo Infantile L. 50, ed altrettante alla Società di Mutuo Soccorso fra gli artieri ed operai, sul primo premio loro conferito di L. 100. Le feste di ballo e i veglioni si succedettero con rapidità e furono chiusi nella notte del martedì ultimo del Carnevale. Il Cronista, a dir vero, che ha delle buone ragioni per non assistere ai balli, e che ama dormire le sue 7 ore buone ogni notte non frequentò né le prime né i secondi; ma non ommise informarsi di tutto, e può affermare che se soddisfacenti furono le prime, splendidissimi e animati riuscirono i secondi. Ora una parola sul gran Festival nella piazza maggiore. A noi pare che se il ballo si fosse cominciato non di giorno, ma nelle ore della sera sarebbe riuscito quale era nel desiderio della Società; e la magnifica illuminazione della piazza, nella quale l'artistica disposizione dei lumi a palloncini fu oltremodo attraente, non avrebbe non potuto invitare alla danza la gran quantità di gente che eravisi raccolta per la estrazione dei premi in commestibili. Non conosciamo ancora quale sia stato precisamente l'incasso fatto dal Ristoratore, nel quale ebbe luogo l'estrazione di 60 premi in commestibili; sappiamo però che l'incasso, tolte le spese, sarà erogato a beneficio dell' Asilo Infantile di Città (a cui nel giovedì grasso furono pure distribuite tante paia di scarpe ai bambini più bisognosi) e dell' altro che sta per aprirsi nel quartiere del Porto. - E' questo un buon frutto del Carnevale. Forse a qualcuno potrà non andare a versi il Carnevale; ma se esso in mezzo alle sue follie, sa produrre, anche una volta soltanto, qualche cosa di bene, come il soccorrere l'indigenza, pare a noi che le antipatie dei piagnoni dovrebbero cessare. Col Corso di Martedì, collo spettacolo degli storici moccoletti, e col Veglione chiudevasi il Carnevale del 1873, rimanendo ancora la giornata di oggi (Domenica 2 Marzo) a lui dedicata per rendergli gli estremi onori.********************
CHIUSURA DEL CARNEVALE DI FANOSe non furono numerosi gli equipaggi che formarono il corso di gara con maschere (Domenica 2 marzo), fu grande ed imponente il concorso di gente che prese parte al gettito discretamente vivo delle confetture e dei fiori. - Poco dopo le sei e mezza della sera, il colossale fantoccio raffigurante il Carnevale, con le solite formalità e al suono della funebre marcia della Ione, venne abbruciato sulla piazza, restando con ciò definitivamente chiusa la stagione carnevalesca.
Cronaca del 1874
SOCIETA' DELLA FORTUNA IN FANO PER I DIVERTIMENTI CARNEVALESCHI 1874La Società stessa durante il Festival nella sera del 15 Febbraio promosse e raccolse a favore degli Asili d'Infanzia di Fano le seguenti offerte:La Mascherata premiata - I Mariti, le Moglie e i Cavalieri - L. 10 - Antonelli Alessandro L. 1 - Bassi dott. Augurio Cent. 50 - Benini Teodoro Cent. 50 - Baldelli Antonio L.1 - Bonazzelli Adolfo Cent. 50 - Bertozzi Ottilia Cent. 50 - Bonesi Francesco L. 1 - Castellani Mario Cent. 50 - Castellani Guendalina Cent. 50 - Castellani Cherubina Cent. 50 - Casadei Romilde Cent. 50 - Carocci Gaetano Cent. 10 - Caterbi Michele Cent. 50 - Corsaletti Gioaccino Cent. 25 - De Carli Giuseppe Cent. 50 - De Poveda ing. Enrico Cent. 50 - De Poveda Filomeno Cent. 50 - Francolini ing. Fortunato Cent. 50 - Fusconi Ciro Cent. 50 - Gabrielli Ermina Cent. 50 - Gelli Enrico Cent. 50 - Giacobini Coriolano Cent. 50 - Giommi Antonio Cent. 50 Giacomini Conte RodolfoCent. 50 - Giuliani Cesare L. 1 - Giovanelli Emilio Cent. 50 - Lancellotti Odone Cent. 50 - Leonardi Carlo Cent. 50 - Mancinelli Getulio Cent. 25 - M.M. Cent. 16 - Massarini Raffaele Cent. 50 - Mancini Angelo L. 2 - Magini Fortunato Cent. 50 - Mariotti dott. Ruggero Cent. 50 - Mariotti Lucia Cent. 50 - Montecchi Giovanni Cent. 50 - Montecchi Maria Cent. 50 - Marzetti Fanny Cent. 50 - N.N. Cent. 25 - Paoletti Gaetano Cent. 50 - Pompili Giuseppe Cent. 10 - Prato Anna Cent. 50 - Rieti Gioacchino Cent. 50 - Rozzi Vincenzo Cent. 25 - Santini Gaetano Cent. 25 - Silvi Stanislao Cent. 50 - Scarponi Ernesto Cent. 50 - Sperandini Germano Cent. 40 - Sanchini Cesare Cent. 50 - Serafini Maddalena L. 1 - Vampa Serafino Cent. 50 - Verdozzi Luigi Cent. 50.
Totale L. 38,26
* * *
Nella Sera della Domenica 22 Febbraio dalla Società stessa furono estratte quattro doti di L. 50 che toccarono in sorte alle seguenti giovanette:Lombardi Antonia - Parrocchia S. Leonardo col. n. 91
Pelinghi Carmela " S. Tommaso " " 106
Pensi Serafina " Porto " " 143
Zonghetti Teresa " S. Cristof " " 211.
* * *
Sappiamo che la Commissione della Società stessa prima di rassegnare le proprie dimissioni a norma dello Statuto, porrà in opera ogni mezzo per rannodare le fila un po' sparse della Società ed evitare possibilmente lo scioglimento.Cronaca del 1880
Dalla Provincia(Nostra Corrispondenza) Fano 29 Febbraio
... Oggi si è ricostituita per iniziativa spontaneamente presa da una commissione di bravi giovani la Società Carnevalesca della Fortuna. Fu nominato in numerosa adunanza il Comitato permanente e si approvò con lievi modificazioni un progetto di statuto presentato dai promotori. Questa Società potrà volendo riuscire utile al paese, perchè è sempre tutto ciò che serve a scuotere l'abituale fiaccona e ad accrescer la circolazione del danaro. Ma a farla viver bene è necessario mantenerla rigorosamente entro i limiti del suo programma, e non avere riguardo di sorta al colore de' suoi componenti; nè abbiamo in verità ragione di dubitare (almeno per ora) che possa accadere il contrario. Sarebbe un gran peccato! ...
Cronaca del 1881
FANO - Società della Fortuna pei divertimenti Carnevaleschi- Come al manifesto programma pubblicato dalla Direzione di questa Società, Domenica 27 p.p. alle ore 2 pom: ebbe luogo la corsa dei cavalli con fantini dalla Liscia al Trebbio. Il divertimento al quale assisteva un immensa folla di popolo riescì di generale soddisfazione, né si ebbe a deplorare il minimo inconveniente. Alle 4 ½ pom: fu estratta, come all'annunzio, la Tombola di L. 600 in oro, della quale l'utile netto andò a beneficio della nostra Società Operaja di Mutuo Soccorso. Sappiamo che tal netto ricavo ascese a qualche centinaio di lire. Nel successivo Lunedì il Teatro della Fortuna gentilmente accordato dall'Autorità Municipale fu aperto ad un veglione esclusivamente riservato ai soci della Società Carnevalesca. Questo riescì veramente splendido per ogni riguardo, e cioè sia per concorso di gente, sia per eleganza di maschere, sia per le moltissime riunioni nell'ora delle cene, sia per la schietta cordialità che regnò fra tutti gl'intervenuti. A mezzanotte furono estratti i 30 premi della Lotteria Umoristica, il prodotto netto della quale era destinato a beneficio dei nostri Asili Infantili. Il Teatro per questa circostanza era illuminato sfarzosamente e addobbato con molto buon gusto. Le danze si protrassero animatissime fino alle 7 del mattino e tutto procedette col massimo ordine e regolarità. Nel martedì, sebbene la stagione sembrasse volerlo impedire, pure potè circa alle 4 pom. aver principio il corso mascherato il quale si aprì col carro rappresentante l'ingresso di un carnevalesco principe Orientale, col suo seguito di sacerdoti ministri e guerrieri e popolo e musica.
La mascherata era composta da più di quaranta persone parte a piedi e parte sul carro. Questo accuratamente disposto ed i vestiari lavorati appositamente per la circostanza rappresentavano esser bene il costume cui si alludeva. La mascherata in complesso piacque moltissimo; non concorse però al premio perché fatta a cura e spesa della società Carnevalesca. Seguiva un carro mascherato di Selvaggi composto di dieci nostri giovani operai. Il carro rappresentante una foresta costrutto con molta arte, i giovani assai maestrevolmente trasfigurati ed atteggiati, costituivano un insieme che incontrò la generale approvazione e meritò il premio destinato alle maschere con carro - Il premio destinato alle mascherate a piedi fu conferito ad una comitiva di vivaci pagliacci. - Notammo pure una bellissima mascherata di quattro Inglesi elegantemente acconciati con britannica originalità con tiro a quattro e servi in livrea. Verso sera le maschere si riunirono nella piazza maggiore con lumi a bengala con torce a vento e moccoletti ed ivi in mezzo a fuochi d'artificio grida e schiamazzi d'allegria fu abbrucciato il carnevale raffigurato come diceva il manifesto dal discendente del carnevalesco principe orientale.
Alle ore 9: pom. Il Teatro fu aperto ad un pubblico Veglione. E per prima di chiudere questa breve cronaca dei nostri divertimenti carnevaleschi, crediamo che sia giusta e ben meritata una parola di sincera lode e di cordiale congratulazione verso la solerte Direzione della società Carnevalesca, la quale coadiuvata da apposite Commissioni attese col massimo impegno all'allestimento dei vari trattenimenti si pubblici che sociali, provvedendo con attività ed occulatezza commendevolissime a che tutto procedesse con ordine e regolarità, e l'esito compensò pienamente le cure della direzione, perché tutto riescì come meglio non avessero potuto desiderare.
Cronaca del 1883
Società Carnevalesca della Fortuna in FanoAll'Ill.mo Sig. Sindaco
Fano
Lì 13 Gennaio 1883
N. 2 Questa Società nella Adunanza generale di ieri deliberava, in vista delle condizioni non troppo floride del suo bilancio, di far pratiche presso cotesta On. Giunta a fine di ottenere dal Municipio la somma necessaria per il servizio che il Concerto in conformità del Programma approvato, dovrebbe prestare durante i pubblici divertimenti nei giorni di Domenica 4, Lunedì 5, Martedì 6 e Domenica 11 Febbraio.
Il Consiglio Direttivo pertanto si rivolge alla S.V. Ill.ma e La prega caldamente perchè voglia far sì che, come alcuni anni addietro il Municipio concorse nelle spese della Società Carnevalesca, provveda in quest'anno del Suo alla somma necessaria pel Servizio del Concerto.
Nella lusinga di vedere esaudita questa preghiera, colgo l'occasione per protestarmi.
Della S.V. Ill.ma per il Consiglio Direttivo C. Battistelli.
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Società Carnevalesca della Fortuna in Fano
All'Ill.mo Sig. Sindaco Fano
Lì 17 Gennaio 1883
N. 5 In riscontro alla sua nota in data 16 corr. n. 191 mi affretto a farle conoscere che la spesa necessaria per il servizio del Concerto ascende, basandosi su quanto si stipulò l'anno scorso, a Lire Centosessanta. Questa cifra potrà subire anche una variazione in più; ma la differenza non potrà essere notevole, perché anche dato il caso che, il Concerto pretenda quanto gli venne corrisposto nel 1881, si avrebbero lire 20 in più sulla somma più sopra annunciata.
Il Presidente C. Battistelli
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Società Carnevalesca della Fortuna in Fano
All'Ill.mo Sig. Sindaco Fano Lì 17 Gennaio 1883
N. 6 L'Assemblea generale del Soci avendo, nella sua ultima adunanza, deliberato che la Società debba dare un Veglione sociale e che debba fare il possibile di assumere l'impresa, come negli anni decorsi, di un Veglione pubblico, questo Consigllio Direttivo si rivolge alla S. V. Ill.ma e La prega caldamente perché voglia concedere a questa Società Carnevalesca il Teatro della Fortuna per due Veglioni nelle sere di lunedì 5 e martedì 6 febbraio p. v.
Al primo veglione, destinato a divertimento dei Soci, potranno avere ingresso tutti quelli che, mediante pagamento di L. 6, volessero essere considerati come Soci. Il secondo veglione sarà pubblico col biglietto d'ingresso di Cent.i 80.
La società domanda per il secondo veglione un compenso di L. 200, cinquanta lire meno cioè della somma corrisposta l'anno scorso dal Municipio, nella considerazione che questa On. Giunta vorrà accordare il richiesto concorso nella spesa necessaria per il servizio del Concerto.
Il Consiglio Direttivo nella lusinga di vedere accolta favorevolmente la sua domanda La ringrazia anticipatamente, e colla massima stima La riverisce.
Per il Consiglio Direttivo C. Battistelli
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Al Sig. Presidente della Società Carnevalesca della Fortuna Fano
Oggetto divertimenti carnevaleschi
Lì 27 Gennaio 1883
N. 237 Rispondo alle note di V.S. n. 56 del 17 corrente significandole che la Giunta Municipale con deliberazione di ieri à concesso a codesta Società L. 300 delle quali L 200 pel Veglione da darsi nel martedì 6 febbr. prossimo, e L. 100 per concorso nelle spese degli altri divertimenti che la Società stessa si è proposta di dare. Il Biulancio Comunale non permettendo una migliore offerta, prevengo la S. V. che il Municipio oltre alla somma suindicata non può fare altre concessioni né per lo spandimento della rena nella circostanza delle corse, né per qualsiasi altro titolo.
Il Veglione del martedì sarà pubblico col biglietto d'ingresso di Centesimi 80, e al Veglione del lunedì 5 febbraio potranno avere accesso tutti coloro che col pagamento di L. 6 vorranno essere considerati come Soci. Sì per l'uno che per l'altro la S. V. si porrà di concerto colla deputazione di pubblici spettacoli.
Il ffi. di Sindaco Gamiani
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Società Carnevalesca della Fortuna in Fano
All'Ill.mo Sig. Sindaco Fano Lì 10 Dicembre 1883
Il sottoscritto - a nome del Consiglio Direttivo di questa Società - fa domanda alla S.V. Ill.ma perchè voglia accordare la Sala della Deputazione Teatrale per uso di Ufficio della Direzione stessa durante il Carnevale. Nella lusinga di essere esaudito Le faccio noto che la Direzione deve tenere la prima adunanza il 26 corr; e colgo l'occasione per protestarmi.
Il Vice - Presidente Camillo Battistelli
Cronaca del 1884
FANOSocietà della Fortuna per i divertimenti Carnevaleschi
Fanesi!
Felicemente iniziata sotto gli auspici della Dea Fortuna, la nostra Società avrebbe - per volger di centinaia e centinaia d'anni - prosperato rigogliosamente, se i cosidetti UOMINI SERI non avessero portato il disordine e la confusione nel campo dei suoi seguaci a solo scopo di rappresaglia contro la gioventù ribelle a tutto ciò che sa di vecchiume ! ? La Direzione però - a dispetto di questi nemici che non paventa - e contro il volere dei Soci morosi, ai quali rivolge speciale preghiera perché vogliano mettersi al più presto una mano sul cuore e l'altra nelle tasche, ha cercato - anche in quest'anno - del suo meglio per offrirvi una serie di divertimenti che, sebbene non nuovi, varranno a rendere gaia od attraente questa Città della Fortuna negli imminenti ultimi giorni di Carnevale. Questo è il solo desiderio della Direzione, la quale attende impassibile il vostro giudizio.
PROGRAMMA
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
N. 14 Al Sig. Sindaco di Fano Li 19 Gennaio 1884
Il Consiglio Direttivo di questa Società essendo pervenuto a sapere che lUfficio della Deputazione teatrale è disponibile come gli anni scorsi perché non occupato nè dallArchivio né dalla Deputazione stessa mi incarica di rivolgermi alla S.V.Illma a pregarla caldamente affinché voglia concedergli quel locale per luso di Ufficio essendogli impossibile occupare quello già concesso perché freddissimo e non prospiciente la Piazza maggiore. Mi incarica inoltre di chiederle che gli venga concesso il Teatro Cesare Rossi per tenervi le Adunanze generali. Nella lusinga di essere compiaciuto, La ringrazio a nome dellintera Direzione, e colgo loccasione per protestarmi.
Per il Consiglio Direttivo Il Vice-Presidente C.Battistelli
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Sig. Presidente della Società Carnevalesca Fano
Oggetto Concessione di locali
Risc. a Nota n. 14 del 18 cor. B23 del 1884
La S.V. potrà disporre del Teatro Cesare Rossi per tenere le adunanze generali della Società Carnevalesca ed alluopo si metterà dintesa col Custode del medesimo Ricci Fortunato. Potrà servirsi anche per questanno del locale ad uso dUfficio della Direzione Teatrale nella condizione però che questo debba essere restituito ad ogni richiesta della Direzione stessa ed in ogni caso non più tardi della fine del carnevale
Pff di Sindaco Firma illeggibile
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
n. 17 Al Sig. Sindaco di Fano Lì 1° Febbraio 1884
Questa Società, in vista delle non troppo floride condizioni del suo bilancio, deliberava di far pratiche presso cotesta On. Giunta a fine di ottenere dal Municipio un concorso nelle spese per la somma di L. 200. Il Consiglio Direttivo pertanto si rivolge a tal uopo alla S.V. Ill.ma, e, nella lusinga che il Municipio voglia come anni addietro concorrere nelle spese dei divertimenti carnevaleschi, coglie loccasione per rassegnarle i suoi ossequi.
Per il Consiglio Direttivo Il Vice-Presidente C.Battistelli
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Onorevole direzione della Società Carnevalesca della Fortuna
Fano
Oggetto Società Carnevalesca
13 febb. 84 La Giunta municipale à concesso a cotesta Società Carnevalesca la stessa somma dellanno scorso cioè L. 300, delle quali L. 200 pel Veglione pubblico e L. 100 per concorso nelle spese degli altri divertimenti che la Società stessa si è proposta di dare. Così Le à concesso il Teatro per un veglione ad uso esclusivo dei Soci, cosa che però possano averci ingresso tutti quelli che mediante il pagamento di L. 6 volessero essere considerati come soci. Il biglietto dingresso allaltro veglione pubblico sarà fissato in Centesimi 80 come al solito. Le sere fissate dallImpresario teatrale pei due Veglioni suddetti sono quelle del lunedì 18 e martedì 26 cor. Attenderò di conoscere per norma se queste sere convengano alla Società.
Il ffi di Sindaco Gamiani
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
n. 16
Al Sig. Sindaco di Fano Lì 1° Febbraio
LAssemblea generale dei Soci avendo, nella sua Adunanza del 30 Gennaio scorso, deliberato che la Società debba dare un Veglione Sociale e che debba pur fare il possibile di assumere limpresa di un Veglione pubblico, questo Consiglio Direttivo si rivolge alla S.V. Ill.ma e La prega caldamente perché voglia concedere a questa Società il Teatro della Fortuna per due Veglioni nelle sere di Lunedì 25 e Martedì 26 corr.
Al primo Veglione, destinato a divertimento dei Soci, potranno avere ingresso tutti coloro che, mediante pagamento di L. 6, volessero essere considerati come Soci. Il secondo Veglione sarà pubblico col pagamento di un biglietto dingresso di Cent. 80.
La Società domanda per il secondo Veglione un compenso di L. 280.
Il Consiglio Direttivo, nella lusinga di vedere favorevolmente accolta la sua domanda, La ringrazia anticipatamente, e colla massima stima La riverisce.
Per il Consiglio Direttivo Il Vice-Presidente C.Battistelli
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
Al Sig. Sindaco di Fano Lì 20 Febbraio 1884
La Direzione di questa Società non potendo in conformità di una delibera dellAssemblea generale accettare per i Veglioni le sere di Lunedì 18, Martedì 26, ha atteso il risultato delle pratiche iniziate collImpresa teatrale a fine di avere il Teatro Lunedì 25, per rispondere alla sua pregiata Nota 13 Febbraio N. p. 88.
Ed ora che lImpresario ha accordato dietro relativo compenso quanto gli venne richiesto, la Direzione si sente in dovere di ringraziare questa On. Giunta per quanto alla Società volle concedere, e si lusinga nello stesso tempo che, in vista dellaumento di spesa causato dal compenso allImpresario, vorrà portare il concorso nelle spese dei divertimenti a Lire Centocinquanta.
Nello stesso tempo prega la S.V. Ill.ma di voler come negli anni scorsi far raccogliere in mucchia dagli spazzini municipali larena sparsa lungo il Corso per la Corsa a fantino, e delegare un rappresentante del Municipio a presenziare la formazione delle batterie e la Corsa stessa.
Pel Consiglio Direttivo C.Battistelli - Vice-Presidente
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SOCIETÀ CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
Al Sig. Sindaco di Fano Lì 29 Febbraio 1884
Allo scopo di evitare degli inconvenienti che ebbersi a deplorare martedì scorso, questa Direzione ha nel suo Manifesto per il Corso di Domenica 2 Marzo p. v. proibito il gettito dei Coriandoli e degli aranci. Pertanto prega la S. V. a voler dare alle Guardie Municipali quelle istruzioni che crederà del caso, e, se fosse possibile, a voler proibire Ella stessa il gettito per mezzo di un manifesto.
C.Battistelli - Vice-Presidente
Cronaca del 1885
Lettera del Presidente della Società Carnevalesca al Sindaco di FanoAl sig. Sindaco di Fano
lì 21 Gennaio 1885
Il sottoscritto, a nome dell'intera Direzione, domanda alla S.V. Illustrissima il Teatrino Cesare Rossi per tenervi le adunanze generali. Nella lusinga di essere compiaciuto, coglie l'occasione per presentare i suoi ossequi.
Il Presidente Battistelli
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SOCIETA' CARNEVALESCA DELLA FORTUNA IN FANO
Al sig. Sindaco di Fano lì 16 Febbraio 1885
A nome del Consiglio Direttivo di questa Società mi rivolgo alla S.V. Illustrissima perchè voglia far erigere il Palco del Concerto dinanzi il Caffè Nazionale pei giorni di Martedì 17 ultimo di Carnevale e Domenica 22 ultima di Quaresima. Nella lusinga di essere esaudito, distintamente La riverisco.
Il Presidente Battistelli
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16 detto fu risposto non potersi concedere perchè il palco non può essere posto nuovamente in opera senza sostanziali riparazioni e senza rinnovare completamente il piano.
(Firma illegibile - n.d.r.)
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Divertimenti Carnevaleschi
Quest'anno sono ben meschini, il che mostra che l'allegria ed il buon umore hanno abbandonato la nostra Città un tempo rinomata pel corso dell'ultimo giorno di Carnevale. Oggi alle 4 avremo l'estrazione di una tombola di L. 500. Il giorno 17 corso di maschere a piedi e a cavallo, che si ripeterà anche la Domenica successiva, coll'aggiunta forse della estrazione di un'altra tombola.
Cronaca del 1886
Corsa di Cavalli e TombolaLa corsa dei Cavalli e l'estrazione della tombola che dovevano aver luogo fin dalla scorsa domenica sono state rimandate ad oggi causa il cattivo tempo. Il gentilissimo sig. Colonnello comandante il nostro Presidio ha gentilmente concesso un Drappello di n. 12 soldati del Distaccamento del Reggimento cavalleria Monferrato, i quali percorrendo il corso prima e dopo ciascuna batteria, renderanno più interessante e più gaio il trattenimento. Questa sera poi vi sarà una festa da ballo in maschera nei locali dell'Unione. Sembra che una Commissione di cittadini fanesi stia adoperandosi onde stabilire in questa quaresima qualche festa, trattenimento o spettacolo a scopo di beneficenza.
Cronaca del 1887
DIVERTIMENTI CARNEVALESCHIOggi all'una pom, ha luogo una corsa a fantini con premio di lire 200; poi giostra sui somari, tombola di lire 500 a beneficio della Cassa pensioni per gli operai inabili al lavoro, corso di maschere con getto di confetti e verso sera grande apoteosi e cremazione del carnevale in piazza maggiore illuminata a luce elettrica al suono delle bande militare e cittadina e finalmente gran veglione in maschera con premi al teatro della fortuna.
Cronaca del 1888
Il Prefetto determina ...Cronaca del 1889
CRONACA E NOTIZIE VARIECarnevale - La corsa dei fantini di domenica poteva riuscire migliore non già per la qualità dei cavalli che presero parte alle corse, i quali furono dagl'intendenti giudicati buoni; ma per la non molta valentia di alcuni fantini che non conoscevano forse il detto: ognuno al suo mestiere. Verso le quattro, il cielo essendosi fatto minaccioso, la tombola di L. 550 che si doveva estrarre sulla piazza maggiore fu rimessa a Domenica 10 nel qual giorno vi sarà pure altra corsa di fantini. Stupendo riuscì ed animatissimo il primo grande veglione al Teatro della Fortuna la sera di lunedì 4. Vi parteciparono tutte le più belle e gentili signore, comprese quelle dell'aristocrazia. Da parecchi anni non si era visto un veglione così bello, animato, fiorito, ricco di lusso e di brio. Il secondo veglione al Teatro della Fortuna riuscì molto freddo. Pochissima gente. Nondimeno le danze continuarono fino quasi al mattino.
Cronaca del 1890
CRONACA E NOTIZIE VARIECarnevale Veramente c'è a chiedersi ove sono andati i bei tempi di una volta quando il Carnevale a Fano era un vero Carnevale. Però, bisogna esser giusti, quel poco che si fa ora, si fa assai bene; e viene animato dal soffio gentile della carità. Santa idea quella di divertirsi beneficando di che va data somma lode al Comitato, al Municipio ed alla Società che organizzarono, o aiutarono la riuscita delle feste. Il veglione di giovedì grasso al Teatro della fortuna riuscì poco numeroso; ma in compenso ricco di brio ed eleganza; però tutte le aspettative sono pel secondo che risulterà veramente imponente. Domani a sera, domenica, produzione drammatica al Teatro della Fortuna, dei nostri dilettanti con La povera Maria e la farsa Qual'è il mio sesso; quindi accademia musicale, con esimi artisti tra i quali la celebre violinista Celestina Fanchiotti. Gli artisti gentilmente si prestano. Si prevede un pienone e un buon incasso che verrà erogato, come sempre, a scopo di beneficenza.
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CRONACA E NOTIZIE VARIE
La fine del carnevale La chiusa del Carnevale non poteva riuscire migliore. L'ultimo veglione fu splendido in tutta l'estensione della parola. Anche la serata drammatica musicale di Domenica riusci a meraviglia. I nostri dilettanti si segnalarono tanto nel dramma, quanto nella farsa brillantissima. La signora Ester Tommasoni recitò, come sempre divinamente bene e nel monologo in ispecie si mostrò artista vera. Ottimamente riuscì l'accademia musicale nella quale brillarono la Signorina Emma Agostini e la Signorina Celestina Fanchiotti, che furono fatte segno a vere ovazioni e furono complimentate di fiori e dediche. La brillantissima serata dette un cospicuo incasso che fu erogato a scopo di beneficenza. A tutti i Signori dilettanti ed artisti è dovuta la riconoscenza dei Fanesi, e noi ci crediamo in dovere di pubblicamente manifestarla e di rivolgere loro le più vive azioni di grazie. Nel prossimo numero daremo un esatto resoconto sì delle entrate che delle spese.
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Rovina Mercoledì mattina rovinò una parte del magnifico soffitto del nostro teatro della fortuna. Il teatro era vuoto, e quindi non vi furono vittime; però il danno è grave; e se si pensa che la rovina poteva accadere lunedì mentre ferveva il gran veglione, cè da provarne i brividi. Ora toccherà al Municipio a riparare al grave guasto; e la spesa non sarà indifferente.
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CRONACA E NOTIZIE VARIE
Serata Drammatico-musicale di beneficenza. - Al cenno dato genericamente nel precedente numero a quella splendida serata ci crediamo in dovere, interpreti del generale sentimento della cittadinanza, di aggiungere uno speciale cenno di lode ai singoli artisti e dilettanti che gentilmente si prestarono, ossia nella parte musicale alle sig. Agostini e Franchiotti, e al sig. Canducci, grata conoscenza del pubblico fanese che gli rinnovò spontaneo caloroso il suo plauso, e il giovanetto Mezio Agostini, e nella parte drammatica la signora Rossi Tommasoni coadiuvata egregiamente dai signori Pierpaoli, Rossi, Monacelli, Giacobini, Romano, Monti, e Giovanelli.
Cronaca del 1891
CRONACA E NOTIZIE VARIECARNEVALE - Egli è certo che l'allegria di una volta nel tempo del carnevale non tornerà mai più; nè più torneranno le feste e i divertimenti di parecchi anni addietro, quando nella nostra città era tradizionale la concordia e la quiete. Quest'anno poi il carnevale è più morto del solito. Giovedì, il giovedì grasso ormai passato di moda da noi come le calze corte, tentarono di risvegliarlo parecchi bravi giovinotti Sott'Ufficiali della nostra guarnigione, con una mascherata riuscitissima rappresentante il Trionfo di Bacco.
La popolazione accorse a vedere la bella mascherata e a udire le musiche e gl'inni baccanali, e si divertì assai, plaudendo in cuore a quei bravi giovinotti che hanno tentato rialzare lo spirito infiacchito. Copioso, comico assai e ben diretto il loro tiro di coriandoli, corrisposto da molti con energia. In sul finir del corso qualche monello, crediamo, lanciò pallottole di neve inverso il carro; di che i Sott'Ufficiali, ben a ragione, s'indispettirono; e la cittadinanza ne fu irritatissima. Però è a sperare che l'onta di qualche ragazzaccio maleducato non sia fatta ricadere sulla popolazione, e che martedì, ultimo di carnevale, la mascherata graziosa rifarà corso.
La sera stessa i Signori Sott'Ufficiali dettero una festa di ballo nell'ex convento di S. Filippo, la quale riuscì splendidissima per concorso di maschere, del bel sesso e della buona società. Molti gl'invitati intervenuti, notiamo tra gli altri il nostro Signor Sindaco Duca Di Montevecchio e la sua gentile Signora, il Conte Giuliano Bracci, il Conte Antonio Castracane, il Deputato Mariotti e molti altri egregi cittadini. Le danze durarono fino alle 5 del mattino. I sott'Ufficiali fecero con molta cortesia e distinzione gli onori della festa.
Verso la mezzanotte il bravo Tetè con il pingue Toni eseguirono diversi esercizi acrobatici che destarono ammirazione ed applausi. Non mancò neppure una lauta cena, durante la quale l'allegria e la battaglia de' frizzi toccò il colmo. Tutto sommato una festa co' fiocchi.
Un bravo di cuore ai Sott'Ufficiali dell'87. Regg. Fanteria e al Colonnello Comandante il nostro Presidio. I cittadini hanno con piacere notato come l'87. Regg. siasi segnalato tra noi nel giorno della beneficenza e nel giorno del divertimento, e ne terranno mai sempre grata ricordanza.
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CRONACA E NOTIZIE VARIE
Carnevale - Com'era vivo desiderio della popolazione, la bella mascherata dei Sottufficiali uscì di nuovo martedì, ultimo di carnevale. Aprì il divertimento la musica cittadina, percorrendo varie volte il corso, che in breve fu gremito di persone; mentre i balconi e le finestre, in un momento, si empirono di belle signore e graziose signorine. Alle 4 pom. uscirono i carri modificati della mascherata di giovedì. Precedevano i cavalieri di Bacco, seguiva un carro con la musica, cui maestoso tenea dietro quello dellImmaturo figlio di Giove, in sul quale Satiri e Dii Rusticanti tributavano onore allallegro Dio che, non già pargoletto attaccato alla coscia di Giove si stava come favoleggiaron gli antichi, ma seduto a gran pompa alla base di un gigantesco trofeo di bottiglie giganti; quelle stesse bottiglie della precedente mascherata che se ne vedon tante camminavano dietro a cavalieri. E il contenuto delle bottiglie e questa è originale cioè gli uomini, stavano sur un altro carro mascherati in tutte le guise dal Pierot al Brighella.
Il corso organizzato dai signori Bonini, Casoli e Laudato, riuscì ordinato, grazioso, brillante. Animatissimo e copioso fu il getto di confetti e fiori dai carri, dai balconi, e dalle comitive allegre di giovani che percorrevano a piedi la via. Era una gara generale, un incrociarsi continuo di mazzetti e di fiori sciolti, uno scrosciar insistente di confetti dogni colore.
La sera, alle ore 8, nellex Convento di S. Filippo, vi fu una seconda festa di ballo, la quale riuscì splendidissima. Molte ed eleganti le maschere, grande il concorso delle persone; il fiore della cittadinanza fanese vera rappresentato. Alle ore 10 circa una grata sorpresa venne fatta da cinque belle Margherite che entrarono nella sala al suono della marcia reeale. Sulla corona delle Margherite leggevasi il motto: W. Casa Savoia.
Alle 11 i signori Bonini il bravo e simpatico Maestro di Scherma del Reggimento il Sig. Murgia e il Sig. Pompei eseguirono con eleganza e precisione di movimenti la parodia dErcole, e quella del Finto morto che destarono un vero entusiasmo.
Un brillantissimo Dottore senza tuba, tenne allegri co suoi motti spiritosi per tutta la serata. Non mancò la solita lauta cena, di circa 200 coperti, preparata e diretta dal Sig. Tito Romagnoli, Cantiniere del Reggimento. La più briosa allegria fu durante la cena; dopo si ripresero animatissime le danze fino alle 5 del mattino.
Ne piace a titolo dencomio pubblicare qui i nomi dei Sottufficiali componenti la Commissione direttiva della festa: Signori Gambino, Petrella, Murgia, Laudato, Casoli e Bertozzi. A questi signori e a tutti i loro egregi colleghi del Reggimento, un bravo di cuore e un vivo ringraziamento a nome della cittadinanza fanese.
Cronaca del 1893
Cronaca e Notizie VarieIl carnevale ha trovato quest'anno nella nostra città le più liete accoglienze e molte feste si son seguite con brio e vivacità lasciando in cuore di tutti un senso di vivo desiderio. Splendido ed elegante il ballo al club che fu seguito da una cena inappuntabilmente servita; e del pari riusciti i due ch'ebbero luogo all'Unione liberale monarchica ove, come sempre, accorse numerosa la folla più svariata. Ho notato mascherate assai graziose che accrescevano l'incanto alle bellezze femminili. Martedì poi nel ristretto ma simpaticissimo ambiente del Cesare Rossi si è festeggiata la fine del carnevale con un veglione assai animato ed allegro malgrado la piccolezza della sala che non ha permesso alle molte coppie di abbandonarsi con tutta la foga al piacere della danza.
E, poichè tratto tale argomento, mi piace finire inviando felicitazioni e ringraziamenti ai nostri bravi filodrammatici cui dobbiamo le molte ore bellissime passate ad ascoltarli. Non faccio elogio poichè tutta Fano ha potuto ammirare l'arte veramente squisita della sig.a Tomassoni, dei sig.i Raffaelli, Saviotti, Bonucci e degli altri tutti ch'hanno messo la volontà e l'ingegno onde le recite riuscissero quali sono state genialissime e brillanti.
Cronaca del 1895
Cronaca di FanoCarnevale "II mondo si fa serio" - noteranno i filosofi e i cronisti, ed infatti non più fantastiche mascherate per le vie, non più corsi; il pandemonio carnevalesco del passato, con i suoi coriandoli, fiori, aranci, confetti, torsi di cavolo ed altri proiettili più o meno piacevoli scaraventati scambievolmente nella folla clamorosa e allegra, pare abbia fatto il suo tempo. In compenso però si balla ancora e si balla con furore. Il pubblico fanese ha riempiti ed animati sempre in questi giorni i moltissimi balli popolari. Trattenimenti e feste hanno dato il Circolo di lettura, gli studenti, un comitato di beneficenza al teatro Rossi, l'Unione Monarchica, il Circolo della Caccia ed altre società. Dapertutto grande animazione ed allegria. ... ... ... Un grande veglione mascherato avrà luogo lunedì sera al teatro della Fortuna. Si può facilmente prevederne la splendida riuscita.
Tombola Domani, domenica, verrà estratta alle 4 pom. in Piazza Maggiore una tombola a beneficio della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Rappresentazione di beneficenza La rappresentazione al teatro della Fortuna a beneficio dell'Asilo-Giardino annunziata per domenica e stata rimandata, in causa della persistente cattiva stagione, e si farà, pare, a mezza quaresima. Siamo certi che il pubplico accorrerà numeroso al simpatico trattenimento.
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Cronaca di Fano
IL VEGLIONE AL TEATRO DELLA FORTUNA - La riuscita del veglione di lunedì scorso ha superato tutte le previsioni, e certo da molti anni non se n'era visto un altro cosi brillante ed animato; basti dire che alle sette del mattino mentre il concerto suonava l'ultimo galop furioso, la sala era ancora piena di coppie che turbinavano con furia ancor più vertiginosa di quella dei suonatori. Molta luce, molte cene nei tre ordini di palchi, moltissime maschere, e tutto ciò contribuiva a dare all'ambiente un aspetto di straordinaria gaiezza. Tra le maschera più eleganti notiamo a memoria le madame fiocchetti, Contessa Manzoni e signora Del Noce; quattro splendidi bebè, signore Lodovichetti ed Omiccioli, signorine Piccinetti e Lodovichetti, che facevano invidiare il bambinaio cui erano affidati; un bellissimo domino in raso bianco e giallo, Contessa Adele Castracane; una vezzosa dama del secolo scorso, signora Geronzi; una spagnola graziosa ed elegantissima, signora Serafina Serafini.
Fra gli uomini: eleganti i cavalieri delle fiocchetti, vivace e spiritoso un bel bebè (Barbieri) dalle forme femminee procaci. Un pulcinella irrequieto non faceva che saltare e far capriole sul duro pavimento della sala battendo senza riguardo le parti occidentali. Si notava anche un Mefistofele, buon diavolo del resto, che dopo tolta la maschera per quanto stralunasse gli occhi non riusciva a dare un aspetto satanico alla sua faccia imberbe e rubiconda. Molti domino misteriosi serbarono gelosamente l'incognito fino all'ultimo, dando da fare ai cavalieri galanti. Le danze, interrotte, come d'uso, dalle cene allegre e rumorose circa alla mezzanotte, ripresero poi con maggiore slancio e durarono come abbiam detto fino al mattino. In complesso l'esito della festa, anche per la parte finanziaria che aveva scopo banefico, non si poteva sperar migliore e ce ne rallegriamo vivamente con chi vi ha avuto tanta parte di merito per l'iniziativa e l'accurata direzione, cioè il conte Rinalducci ed il signor Capitano Del Noce.
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Società carnevalesca
- Lunedì scorso ebbe luogo l'adunata generale degli aderenti alla costituzione di una società carnevalesca. Approvato lo statuto sociale, vennero eletti i membri del Consiglio Direttivo nelle persone dei signori: Antonio Baldelli, presidente - Dott. Giuseppe Ossi, vice presidente - Enrico Marcucci, cassiere - Cesare Bertozzi, Eligio Borgogelli, Federico Farabini, Ruggero Giammattei, Nicola Sorcinelli, Alfredo Saviotti, Ernesto Scarponi, Mario Tombari, consiglieri - Nazzareno Leonardi-Silvi e Ruggero Uguccioni, segretari.
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Società Carnevalesca Il Consiglio Direttivo nell'adunanza del 29 marzo ha preso nota del numero dei soci inscritti che sono finora 358; ha nominato cassiere provvisorio, in seguito alla rinuncia emessa dal Signor Enrico Marcucci, il segretario Leonardi Silvi Nazzareno; ha nominato Bidello il signor Zonghetti Pasquale; ed ha stabilito, perché tutti i cittadini possano prendervi parte, di lasciare aperta l'iscrizione a nuovi soci. Le nuove adesioni si ricevono presso Uguccioni Ruggero e Leonardi-Silvi Nazzareno e presso la barbieria del Sig. Tombari Mario.
Cronaca del 1896
Divertimenti - Giovedì ha avuto luogo l'annunciato corso di maschere a piedi, ma è riescito ben meschino. Una sola maschera di popolani, rappresentante il trionfo dei colori, ha percorso le vie più volte ed ha ottenuto il 1. premio. La sera vi è stato ballo popolare in piazza XX settembre illuminata a luce elettrica, in mezzo a grande quantità di popolo che messi da un canto i pensieri domestici, se ne stava allegramente a goder la bella vista della nostra piazza inondata di luce bianca. La brava musica militare prima e la cittadina poi resero più dilettevole il trattenimento. Domani corsa a fantino e tombola,, quindi nuovo ballo popolare in piazza egualmente illuminata a luce elettrica.********************
FANUM FORTUNAE
C A R N E V A L E
Quest'anno, grazie all'esistenza della società carnevalesca, il Carnevale a Fano è passato assai vivacemente e si è chiuso, possiamo dirlo senza esagerare, splendidamente. I divertimenti incominciati il giovedì grasso si sono succeduti con sempre maggior successo e la cittadinanza ha finito col dichiararsi soddisfatta, cosa non facile ai tempi che corrono. Per il pomerigio del giovedì grasso dunque la Socieià Carnevalesca aveva stabilito due premi per mascherate a piedi, ma di queste non ve ne furono propriamente, se si esclude un ipotetico Trionfo dei coloriche viceversa non significava nulla se non dei coraggiosi giovinotti semi-nudi che battevano i denti pel freddo.
La sera, il ballo popolare che doveva aver luogo in piazza XX Settembre adobbata abbastanza elegantemente ed illuminata a luce elettrica, si è convertito in un concorso enorme di gente che si pigiava per veder ballare un innumerevole stuolo di copie (sic! n.dr.) di ragazzi, resisi coll'audacia padroni del campo. Sicchè il divertimento si è limitato all'adobbo della piazza, alla musica che ha suonato per quattro ore, alla luce elettrica, ed alla folla che passeggiava e si muoveva per tutti i versi. Le cause del ballo mancato sono parecchie e non crediamo qui utile l'analizzarle poichè, ormai, non rimedierebbe a nulla. Domenica poi ha avuto luogo una corsa di cavalli con fantino lungo il Corso V. E. ed una tombola di complessive L. 550 a beneficio della Societ Operaia di Mutuo Soccorso.
Ai vincitori della corsa erano assegnati due premi il primo di L. 70 ed il 2° di L. 30 entrambi con relativa bandiera. Come sempre la corsa ha attirato gran folla anche dalla campagna, folla che ha poi contribuito alla riuscita della Tombola che ha dato un utile assai rilevante alla Società concessionaria. Lunedì sera, al Teatro della Fortuna ebbe luogo il Veglione esclusivo pei soci della carnevalesca, di cui parla il Collega Shand in altra parte del giornale.
E veniamo al punto culminante, cioè al Corso di fiori di martedì, ultimo giorno di carnevale. Verso le 4 pom. attesi da una calca enorme, cominciò la sfilata dei carri e delle carrozze che prendevano parte al corso, preceduti dal carro dalla musica cittadina in costume..... indeciso. Parlare partitamente dei tre carri adobbati artisticamente e forniti ad esuberanza di materiale lanciabile, non è cosa possibile ad una povera penna come la mia, senza incorrere in errori od in ommissioni. Mi accontenterò quindi di dire che il primo rappresentava un giardino guarnito riccamente di fiori, in mezzo a questo si elevava un piedi stallo sul quale posava un artistico vaso con una pianta di fiori che a volta a volta si apriva e lasciava sorgere in mezzo ad essa uno dei componenti il carro che gettava fiori, stampati, confetti etc.
Entro il carro una diecina di giardinieri vestiti con proprietà ed eleganza anche, lanciavano senza lesinare fiori di valore, e confetture d'ogni sorta. Veniva secondo il carro rappresentante un berceau posto ad un capo del carro foggiato a giardino mentre in fondo una fontana gettava in alto un ricco e potente zampillo d'acqua, quale i delfìni della nostra fonte in piazza XX Settembre, non si sono mai sognati di lanciare. I componenti di questa carro, circa dodici, lanciavano con piccole pompe, dell'acqua profumata all'Acqua di Felsina, sì da formare la delizia delle Signore prese di mira. Anche da questo carro il getto di fiori e di confetti è stato vivissimo.
Il terzo carro rappresentava un enorme cesto di fiori in mezzo a un giardino. Anche in questo ammirammo la ricchezza con cui si era fornito di fiori per il getto che mantenne sempre vivissimo e ininterrotto. Seguiva la Charette del Conte Rinaldo Rinalducci, trasformata in un delizioso canestro di rose.
Dire che il Conte Rinalducci si è fatto il massimo onore nel corso, per la qualità e quantità dei fiori e delle confetture lanciate, ci sembra snperfluo, poichè ognuno che lo conosce può facilmente immaginarselo. E siamo lieti di prodigargli senza restrizioni ogni sorta di lodi, chè ha saputo fare qualcosa egli solo fra i tanti giovinotti danarosi della città nostra.
Bravo!
Dopo il Conte Rinalducci veniva una cestina con tre persone e tre carrozze con parecchie persone, venute dalla vicina Pesaro ad onorar Fano del loro gentile e gradito concorso. Come abbiamo detto, il corso è riuscito splendido e per la ricchezza e l'eleganza dei carri e per la vivezza del tiro che si è protratto senza interruzioni per quasi tre ore. Le signore dalle finestre rispondevano con slancio alle dolci provocazioni fiorite dei carri e dei padroni lanciatori e tutti si sono divertiti la loro parte, compresi i ragazzi ed i contadini che non facevano in tempo a raccogliere i confetti.
I carri e le carozze premiate furono come segue:
Ottenne il 1.° premio il carro rappresentante il giardino; ottennero il secondo premio entrambi gli altri due carri suddescritti (1), ed un 4°. premio d'incoraggiamento creato con felice pensiero, a bella posta dalla Commissione, l'ottenne la Charette del Conte Rinalducci.
Alla sera verso le 8 fu bruciato sulla pubblica piazza el pup, con gioia infinita della folla immensa che tutto il pomeriggio si era accalcata lungo il nostro Corso V. E. I,a riuscita di questo ultimo giorno di carnevale ha sorpreso tutti e molti poi si sono pentiti di non avervi concorso. Ma pentirsi dopo il fallo.... vuoi dire che servirà loro di lezione per un altro anno. Durante tutto il pomerigio, ad onta della gran folla non è avvenuto il più piccolo incidente doloroso all'infuori di un bel pezzo di giovanotta contadina che per raccogliere i confetti fece un tombolone tale da mostrare il mezzogiorno..... verso le cinque pom., con gran piacere dei circostanti e grandi rossori delle soprastanti.
L'affratellamento di tutti, in dati momenti, la cortesia fra cittadini e forestieri e l'educazione e lo spirito che regnarono in tutta la giornata, tornano a grande onore di Fano e mostrano quale progresso faccia il nostro pubblico sulla via della civiltà. Non posso chiudere però senza deplorare il getto della farina del gesso e delle uova, fatto per fortuna da pochi, che poteva far nascere qualche inconveniente. Quello soprattutto di gettar le uova, che potrebbe arrecare danni non indifferenti agli abiti ed al corpo, è tale una cosa che non deve assolutamente più accadere e siamo certi che non accadrà più.
Ora chiudiamo con una parola di lode meritata all'infaticabile Sig. Baldelli, organizatore di tutto, a tutta la Commissione ed agli altri che in un modo o in un altro contribuirono alla buona riuscita, e auguriamoci che la Società Carnevalesca abbia anche nellanno corrente vita prospera e rigogliosa e dia agio di fare anche di più e di meglio pel Carnevale venturo. Crediamo poi doveroso fare un elogio allottimo servizio di polizia municipale.
Ed ho finito: ora andiamo a prendere .. le ceneri quaresimali.
(1)Il Sig. Sorcinelli Nicola uno dei componenti il carro del berceau, ci ha chiesto come è potuto avvenire, che il giurì segreto assegnatore dei premi non abbia saputo trovare una differenza tra i due carri che hanno avuto i due secondi premi. Noi giriamo la domanda a chi spetta, non potendo dare in merito una risposta.
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Divertimenti Carnevaleschi
Domenica 16 corrente ha avuto luogo l'annunciata corsa di cavalli con fantino ed una tombola di L. 550 a cura e a beneficio della Società Operaia di Mutuo Soccorso. La corsa attirò molta gente e però la tombola diede un buon incasso. Alla sera gran folla in Piazza XX settembre illuminata a luce elettrica. Lunedì 17 corrente il teatro della Fortuna si apri ad un Grande Veglione in maschera esclusivo per i soci che riuscì numerosissimo con grande prevalenza però del sesso femminile. Le danze durarono sino alle 7 del mattino quantunque non ci sia stata molta allegria, perché poche erano le maschere e troppe le ballerine in aspettativa di cavalieri. Ad ogni modo si passò una bella notte ed il teatro illuminato a luce elettrica e gremito di gente era a vedersi di un effetto magnifico. L'ultimo giorno di carnevale ebbe luogo l'annunciato Corso di fiori.
Ai carri e carrozze meglio adorne e provviste di fiori per modo da mantenere un vivo gettito durante il corso erano assegnati tre premi: 1. premio lire 180, 2. premio L. 90, 3. Premio L. 40. Presero parte al corso tre bellissimi carri preceduti dal carro della musica cittadina e seguiti da alcune carrozze con parecchie persone venute dalla vicina Pesaro. I pesaresi si fecero molto onore mantenendo un vivo gettito di confetti durante il corso.
Il primo carro rappresentava una terrazza con un gran vaso di fiori in mezzo, che di quando in quando si apriva, e lasciava vedere un angelo che gettava fiori unitamente agli altri componenti il carro mascherati da giardinieri. Il secondo carro rappresentava un bellissimo berceau con fontana a getto perenne.
I componenti il carro gettavano senza economia moltissimi fiori e confetture d'ogni specie, e con piccole pompe bagnavano d'acqua profumata i passanti. Il terzo carro rappresentava un gran cesto adorno di bellissimi fiori. I componenti il carro, che erano provvisti di una gran quantità di mazzetti, mantennero un vivissimo gettito durante il corso.
Il primo premio venne aggiudicato al carro rappresentante la terrazza e il secondo premio, con la somma stabilita per il terzo, venne diviso fra il carro rappresentante il berceau e quello rappresentante il cesto di fiori. Il conte Rinalducci che con molto buon gusto aveva trasformata la sua carrozzella in un delizioso canestro di rose, ebbe un premio d'incoraggiamento consistente in una bellissima bandiera. I carri - lo ripetiamo - erano tutti eleganti ma quello che ottenne il primo premio - siamo in ciò d'accordo col nostro egregio confratello L'Annunziatore - sebbene il più ammirato specialmente per l'improvvisa escita dell'angelo, forse rispondeva meno degli altri alle esigenze del programrna.
La sera vi fu il tradizionale corso di moccoletti, indi in Piazza XX settembre, illuminata a luce elettrica, l'apoteosi e cremazione del carnevale in mezzo a grande quantità di popolo plaudente. Durante i divertimenti tutto procedette con ordine, e ciò torna a lode dei nostri buoni fanesi. Chiudiamo la cronaca dei divertimenti con una parola di encomio all'infaticabile Antonio Baldelli, Presidente della Società Carnevalesca, il quale molto si adoprò per la buona riuscita del programma.
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Società Carnevalesca Domenica scorsa in 3.° Convocazione, ha avuto luogo l'adunanza generale dei soci per l'approvazione del resoconto finale dell'anno testé chiusosi, per l'approvazione al proseguimento della società nel corrente anno e per la nomina del nuovo Consiglio Direttivo. Erano presenti circa 60 soci. Il resoconto esposto minutamente con molta chiarezza dal Presidente Signor Antonio Baldelli venne accolto dai presenti con un applauso, poiché, caso raro a questi chiari di luna, ne risultava la chiusura con un avanzo di L. 834 in contanti e circa 90 in effetti mobili utilizzabili. In vista di questo avanzo, la Direzione tenendo conto che il Municipio aveva accordato alla società una sovvenzione di L. 100, propose all'assemblea di elargire queste L. 100 alle Cucine Economiche e l'assemblea ha approvato all'unanimità.
Pure all'unanimità venne approvata la prosecuzione della Società ma non potendo avere sul momento l'adesione di 200 soci richiesti dal Regolamento, la nomina del Consiglio Direttivo venne rimandata in prima convocazione a Domenica 15 corr. ed in 2.°, qualora ladunanza non intervenga il 3° dei Soci fino allora iscritti, a Domenica 22 corr.
Cronaca del 1897
Giovedì grassoIl Carnevale sotto le sembianze di un mastodontico pupo, che il popolino non sapeva spiegarsi bene, se fosse un Cesare Augusto o un Dio delle sborgne, fece il suo solenne ingresso in città accompagnato da una brillante schiera di cavalieri ..a cavallo di un somaro. Delle maschere a piedi è meglio non parlarne. Molta folla lungo il Corso ed in piazza XX Settembre.
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Cronaca cittadina
... Il tradizionale veglione del lunedì è riuscito benissimo. Oltre 500 persone vi intervennero e se le donne ebbero veramente a deplorare d'essere in soverchio numero rispetto agli uomini, ciò non impedì, che la festa durasse allegra e rumorosa fino alle sette del mattino. Il corso di maschere del martedì grasso fu a cagione del tempo rimandato a domenica prossima. Si dice che vi prenderanno parte cinque carri mascherati e parecchi legni di fuori. La Tombola estratta domenica 25 febbraio a beneficio della società operaia di mutuo soccorso e dei cronici dette un utile netto di L. 241 ...
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DIVERTIMENTI CARNEVALESCHI IN RITARDO
Il corso di maschere che doveva farsi l'ultimo giorno di carnevale, rimandato alla prima domenica di quaresima, per il pessimo tempo fu una seconda volta rimandato al seguente lunedì. Comparvero oltre quello della musica tre carri. Nell'uno si rappresentava una gondola ricca di fiori agitata dalle onde, e piacque assai. Il giuri conferì ai componenti la graziosa mascherata il primo premio. Veniva poi un grande chitarrone che dopo due giri si aprì, lasciando venir fuori per prender parte al gettito dei fiori alcune maschere italiane vestite con molta proprietà. Il terzo carro rappresentava le età dell'uomo ed era anch'esso di discreto effetto.
Parve al giurì che il secondo premio dovesse conferirsi al chitarrone, ma non tutto il pubblico si acquietò al giudizio, e nella sera vi fu un po' di chiasso. Molti opinavano che si dovessero dividere in parti uguali i due premi, riconoscendosi nelle due mascherate, almeno uguaglianza di merito. Ad una mascherata di studenti, che prese parte al corso in carrozza fu aggiudicata una bandiera di consolazione o incoraggiamento. In complesso molta gente nella via, e gettito di fiori e confetti in qualche punto discretamente animato.
Ma bisogna però dire che i tempi non sono più propizi alle mascherate, forse perché quelle in carne ed ossa sono tanto numerose, da rendere assolutamente prive d'interesse quelle di cartone. A sera fu in piazza cremato il pupo del Carnevale fra lo scoppiettio di bombe raffreddate, e il pallido scintillio di razzi inumiditi. Il veglione in Teatro per essere stato organizzato in pochi giorni, e per essere dato in quaresima ed in un giorno di lavoro, riuscì meglio di quanto era lecito immaginare. L'incasso fu di L. 200.
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Feste Carnevalesche - Molto animato riuscì il corso mascherato che ebbe luogo lunedì passato. Si notavano un grandioso carro rappresentante le "Età della vita", una graziosa "Chitarra magica" con le maschere italiane e un "Trionfo d'amore" che incontrò il favore generale. I carri furono premiati nell'ordine inverso al quale li abbiamo enumerati.
Cronaca del 1898
La Società Carnevalescaha pubblicato oggi un bellissimo manifesto eseguito con gusto e precisione dalla Società Tipografica Cooperativa. La testa del Pierrot che fa angolo alla cornice, disegnata dal decoratore Pasquale Garofani, venne incisa e stampata a colori dalla stessa Tipografia. I nostri rallegramenti
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Carnevale - La Società Carnevalesca ha pubblicato un elegante manifesto stampato dalla Tipografia Cooperativa in cui si annunziano al pubblici i divertimenti di cui già parlammo in un passato numero. A questo proposito riceviamo la seguente lettera che pubblichiamo volentieri integralmente:
Preg. sig. Direttore del Piccolo Corriere
La Società Carnevalesca, nel suo elegante manifesto testè pubblicato, dice che il Nume dell'allegria quest'anno rifiuta assolutamente di scendere fra noi, perchè si sente offeso dai fischi dell'anno scorso, che ritiene a lui diretti. Aggiunge di più che la propria Direzione, ha invano tentato di calmare le magnanime ire, prendendo per se sola, tutti quei fischi.
Orbene, i componenti il carro "Le varie età dell'Uomo" Autori principali della fischiata, dichiarano francamente che quella non era diretta nè al Nume, nè alla Direzione, ma bensì al Giurì segreto che, a parer loro, emise un verdetto strampalato, e ciò per non tener conto che in un carro carnevalesco devesi cercare più un incentivo al brio e all'allegria che un lavoro da esposizione di belle arti. Con ciò si vuol dire che un verdetto del genere deve essere messo, tenendo conto dell'arte sì, ma anche dell'opportunità e dell'ambiente in cui si muove e per cui è stato eseguito. Il Giurì segreto dell'anno scorso vada adunque innanzi al Nume irato, confessi francamente che per se solo erano i fischi, e l'altissimo nonchè gratissimo Iddio dell'allegria tornerà anche quest'anno fra noi. Egli poi opererà da Dio molto previdente se ammonirà il Giurì segreto di quest'anno ad essere un zinzino meno artistico, ma un pochino più pratico e carnevalesco. I componenti il carro "Le età dell'uomo"
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Società Carnevalesca Domenica 20 corr. ha avuto luogo il primo divertimento, cioè alle ore 17 la tombola di 550 lire, e all'avemmaria l'innalzamento di un pallone variopinto con un pupazzone detto autorevole membro della società che avea da andare all'Olimpo a chiamare il Carnevale; i razzi lo seguivano, i bengala illuminavano la piazza e una calca di gente ammirava. Ma all'altezza di due volte il campanile di piazza, pel troppo peso, è precipitato bruciando verso la via Boccaccio, e caduto sopra la casa Vampa, rispondente nel vicolo chiuso. Accorso un uomo sul tetto, ha buttato giù il pallone e il braciere di petrolio ardente, e fortunatamente, ogni pericolo possibile si è scampato. Questa sera vi ha il grande veglione pei soci al teatro grande.
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Carnevale di Fano E' stato presso a poco come gli anni scorsi; affollati i festini da un soldo, gran gente curiosa ai divertimenti promossi dalla Carnevalesca. Di questi andò a monte la corsa dei cavalli per mancanza di concorrenti ; ma non mancarono alla tombola di 550 lire, alla quale la piazza era al completo. Mediocre riuscì il veglione del 13; abbastanza animato il corso del 14. Vi erano sette tra carri allegorici e carrozze mascherate insieme col concerto, che girarono dalle 15 alle 18, gettando mazzetti, carta e confettacci; un carro rappresentava un grosso elefante con la sua torre; e questo ebbe il primo premio di 280 lire. Poi ci fu in piazza, la cremazione del solito pupazzo tra i bengala dei carri assistenti. In complesso non cè male, e se ci è stato movimento ed allegria, va riconosciuto in massima parte dalla Società Carnevalesca.
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Carnevale
Anzitutto un bravo alla Società Carnevalesca che ha fatto le cose assai bene; poi un grazie a Giove Pluvio, che se molto minacciò poco per fortuna mantenne e non turbò il grazioso divertimento dell'ultima giornata. Questo per la parte, diciamo così, ufficiale dei divertimenti; per la parte non ufficiale diremo che per tutto il carnevale i balli hanno formato il numero unico del programma. Dal popolare brodetto, al passeggio, dapertutto molta gente ha sudato parecchie camicie per divertirsi e divertire.
Domenica 20 giornata di pubblico divertimento. Alle cinque tombola con relativi fischi in onore dei fortunati vincitori; la sera gran partenza dell'autorevole membro per l' Olimpo; in altre parole un bel pallone di carta s'alzò maestoso dal centro di piazza XX settembre trasportando in più spirabil aere un bel tipo.... di carta pesta, fra le risa della folla e col saluto d'una salva di razzi e di bombe. Ma ahimè! chi dice sia stato un razzo matto, chi dà la colpa allo stesso viaggiatore, il fatto è che l' areostato a non molta altezza si squarcia, si sgonfia e comincia una vertiginosa discesa. Mezz'ora più tardi mentre la folla si squagliava commentando il lugubre avvenimento, i monelli trascinavano in piazza l'autorevole membro bruciato e mutilato! Lunedì sera avemmo il tradizionale veglione in teatro pei soci della Carnevalesca. Molte maschere, parecchie delle quali eleganti e spiritose; getto di fiori, stelle filanti, bombe di carta, farfalle, bombons, ecc.; palchi elegantemente decorati. Il ballo continuò animatissimo sino alle sette della mattino. Alle quattro pomeridiane di martedì uscirono i carri e le carrozze di maschere. Il corso, visto dalle finestre, presentava un bel colpo d'occhio. Grande il concorso di forestieri; vivo il getto di confetti, coriandoli, fiori ed altri oggetti d'occasione; eleganti e indovinati i carri.
Il primo premio (L. 280) toccò al carro II trionfo della bicicletta notevole per la originalità dell'idea e per la ricchezza dei costumi. Il secondo (L. 180) toccò alla Ferrovia Metaurense, una graziosissima satira nella quale in un treno composto di locomotiva, tender e due vagoni facevano bella mostra ministri dei lavori pubblici, senatori e deputati della provincia, sindaci dei comuni del consorzio, membri del consorzio, appaltatori, direttori di società ferroviarie, ecc., tutti seri seri nel grave costume delle inaugurazioni. Poco dopo però, come per incanto, pezzi grossi e pezzi piccoli si trasformarono in tanti allegri e vispi pagliaccetti .... Il terzo premio (L. 120) fu assegnato ad una bella imitazione della Fortuna di Piazza, sulla quale mantenevasi in equilibrio una Fortuna che nascondeva il solito giovinotto che si presta sempre per simili acconciature. Un premio d'incoraggiamento l'ebbe un carro rappresentante una enorme pipa. Dei premi stabiliti per le carrozze, uno fu guadagnato da un bel cesto di fiori dal quale mantenevano il getto una margherita ed una viola del pensiero; un'altro l'ottenne una carrozza pesarese. La sera in piazza alla luce dei bengala, fra le fiamme passava a miglior vita sorridendo il carnevale del 1898. Noi auguriamo lunga vita alla Società Carnevalesca, che sa darci divertimenti i quali poi in ultima analisi si risolvono anche in un vantaggio economico pel paese.
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Cronaca cittadina
DIVERTIMENTI CARNEVALESCHI - Un assiduo ci scrive lamentando principalmente, che gli ordinatori dei divertimenti di quest'anno abbiano mostrato poca simpatia per la luce; ma lasciamo a lui senzaltro la parola, non senza osservare subito che alcuni suoi giudizi ci sembrano ispirati ad un soverchio pessimismo. "Chi è stato incaricato di addobbare la sala comunale per il concerto di beneficenza si è rammentato che a Fano esiste un impianto elettrico, piccolo se si vuole, ma capace d'illuminare 100 e più sale della ampiezza di quella del Palazzo Nolfi. Ma, santo Dio, si direbbe che abbiano voluto fare in questa occasione una illuminazione elettrica a tipo economico, ed infatti si dovettero per rimediare accendere i lumi a petrolio! Persona competentissima aveva detto che non potea bastare una sola lumiera con 12 lampade ad incandescenza da 16 candele, ma non si volle tener conto del consiglio.
"In tutti i paesi civili adesso quando si organizza un divertimento di notte si cerca di illuminare il meglio possibile a luce elettrica, magari facendo un impianto provvisorio per la circostanza. A Fano invece mentre o volere o volare, un impianto stabile esiste, si fanno gli spettacoli, senza la luce elettrica, o adoperandola in dosi omeopatiche. "Ed è così che tutti gli spettacoli di questanno sono stati dati al buio, tranne sintende quelli fatti di giorno. "Il Pupo, pardon, lAutorevole membro, è partito alloscuro. Labbruciamento del Carnevale è stato fatto al buio! E di più il veglione è stato illuminato a luce elettrica, ma di una luce stanca, non sufficiente per una festa da ballo. Tanto ciò è esatto, che verso il tocco si son dovute accendere tutte le candele dei primi due ordini dei palchi. Perché il Comitato non à fatto mettere la lampada ad arco sul palcoscenico, come si è pensato in altri Veglioni? Ovvero, perché non à pregato il Sindaco a far rinnovare tutte le lampade a incandescenza che sono presso che consunte? Il veglione del resto è riuscito affollatissimo, ma la grande maggioranza era malinconica, e due sono state le cause della deplorata musoneria: la poca luce prima, e poi la cattiva e disordinata musica. Basti il dire che suonavano male 5 minuti, e poi riposavano per circa ¾ dora. Immaginate i lamenti di quelli che vanno alla festa persuasi che si vada per ballare!
"In tutti i palchi di 1° fila ed in 7 od 8 di 2°, sono state fatte delle cene, ma anche a tavola vi è stata poca allegria. Si sono notate discrete toilettes di alcune Signore, e parecchie Signorine si fecero ammirare per la loro eleganza ma nessuna maschera si presentò in costume che valesse la pena di essere osservato, alcune se ne videro indecenti e degne proprie dei tradizionali brodetti. "Tutto sommato molta gente, ma poca vivacità, nessuna gaiezza. "Il corso mascherato di martedì è riuscito per Fano assai bene ma sarebbe riuscito meglio se si fossero fatte da tutti rigorosamente osservare le disposizioni municipali relative al gettito. "Infine una raccomandazione alla Commissione per lanno venturo. "Meno Pupi e in compenso più sfarzosa illuminazione e miglior servizio di musica."
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Ed ora la nostra opinione.
In quanto al Veglione Sociale, se lassiduo censura forse giustamente il servizio della musica, dovuto alla disorganizzazione, in cui il corpo dei bandisti è caduto per unimprovvida deliberazione municipale, e non a torto osserva, che vi poteva essere maggior luce, non è invece a nostro avviso nel vero quando parla di musoneria di poco brio, e via dicendo. Intervennero circa 800 persone, e tanto affollamento doveva necessariamente suscitare della vivacità, anzi del chiasso. Al momento delle cene il colpo docchio era stupendo; molte logge erano elegantemente addobbate con fiori, e quella al n. 14 con vero buon gusto: tutte riboccanti di gente che mangiava e beveva allegramente e faceva un baccano indiavolato.
Si ballò poi con furore sino alle sette del mattino, e non ballarono solo giovinetti e giovanette, ma tornando alle buone consuetudini del tempo antico, anche rispettabili matrone e maturi uomini. Cosa poteva voler di più il nostro assiduo? In quanto al corso non possiamo che confermare il suo giudizio favorevole. Per dovere di cronisti aggiungeremo, che in questanno nessuno ha protestato contro lassegnazione dei premi, ed è davvero un bel caso.
Il primo premio fu concesso al carro che rappresentava il trionfo della bicicletta stupendamente eseguito. Il secondo toccò alla inaugurazione del tronco metaurense, un treno che minacciò di liquefarsi ai primi sbuffi di vapore, ma che composto di tre carrozze piene di allegri giovinotti non dispiacque al pubblico, che si assiepava per la via. Il terzo premio fu dato al carro della Fortuna rappresentata da un giovane, che ebbe la costanza di esporre allaria per tutta la durata del corso le spalle e le braccia nude con pericolo di buscarsi una pneumonite per il semplice gusto di divertire gli altri. E poi negate che al mondo non ci sieno dei bellissimi originali! Di altri carri e maschere non mette conto parlare: solo dobbiamo ricordare a titolo di lode una carrozza elegantissima, ridotta a cesto di fuori (sic! fiori? n.d.r.), cui toccò il primo premio stabilito per le carrozze. Sulla partenza del pupo n. 1 avvenuta domenica e sullabbruciamento del pupo n. 2 eseguito martedì lassiduo, che piange per la mancata luce, davvero non ha torto. Martedì sera in piazza un amico mi assicurava di non aver veduto altri moccoli, che quelli che gli aveva strappato una signorina pesante, pestandogli un piede.
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Cronaca
Divertimenti carnevaleschi in Fano
- Martedì 22 corr. essendo il tempo bellissimo, c'è stato un bel corso di maschere e carri vari e di folla di gente. I carri mascherati erano sette, compresi i due della Banda, e altrettante carrozze semplici. Uno rappresentava la fontana di piazza, con un giovane vestito da donna alla greca sopra un globo in alto del carro. Un altro figurava la ferrovia metaurense (di là da venire), composta di due vagoni e della macchina, sotto della quale c'erano i cavalli, di cui si vedeva appena la testa. Un altro era un gran pupazzo che montava un alto velocipede, e dalla cui gobba spuntava un ragazzino; intorno intorno erano fissi dei velocipedi veri, montati da mascherati alla foggia delle nazioni del mondo. Questo ebbe il primo premio di 280 lire. Dalle ore 15 hanno percorso su e giù il corso, tenendo in vari punti vivi il gettito dei confetti e dei mazzetti; verso sera si sono fermati in piazza ad assistere al bruciamento del Carnevale. Questo era una grossa figura, ripiena di botti, razzi e bengala, che a poco a poco si sono incendiati. Quindi i carri e le carrozze hanno rifatto il corso coi bengala accesi. Il buon ordinamento e la riuscita è quasi tutto merito dell'attività della Società Carnevalesca.
Verso le 19 tutto era finito.
Cronaca del 1899
Carnevale di Fano E' stato presso a poco come gli anni scorsi; affollati i festini da un soldo, gran gente curiosa ai divertimenti promossi dalla Carnevalesca. Di questi andò a monte la corsa dei cavalli per mancanza di concorrenti; ma non mancarono alla tombola di 550 lire, alla quale la piazza era al completo. Mediocre riuscì il veglione del 13; abbastanza animato il corso del 14. Vi erano sette tra carri allegorici e carrozze mascherate insieme col concerto, che girarono dalle 15 alle 18, gettando mazzetti, carta e confettacci; un carro rappresentava un grosso elefante con la sua torre; e questo ebbe il primo premio di 280 lire. Poi ci fu in piazza la cremazione del solito pupazzo tra i bengala dei carri assistenti. In complesso non c'è male, e se ci è stato movimento ed allegria, va riconosciuto in massima parte dalla Società Carnevalesca.********************
Alla Società Carnevalesca
fu nominato presidente in sostituzione del dott. Ossi che dichiarò di non volere essere rieletto, il sig. Antonio Baldelli. Egli ha già accettato, ed in una prima adunata del consiglio direttivo ha manifestato il desiderio di ricercare un maggior numero di adesioni, forse con lintendimento di dare alla Società, per quanto è possibile a Fano, lindirizzo che hanno preso società somiglianti in altri paesi, rivolto a ridestare la vita cittadina, e ad aiutare nelle sue modeste espansioni il piccolo commercio. Compongono il Consiglio direttivo i signori Ernesto Scarponi Vice Presidente, Farabini, Giammattei, Fiduzzi, Marcucci E., Patrizi, Bellini, Sorcinelli, Tombari M. consiglieri, Casanova, Uguccioni segretarii, Paoloni cassiere.
Cronaca del 1900
Cronaca di FanoSocietà Carnevalesca Nelladunanza del 18 gennaio venne approvato il seguente programma: Giovedì Grasso 22 Febbraio: Mascherate su biciclette: Primo premio L. 80 con bandiera alla migliore delle mascherate composte di 6 persone almeno. Secondo premio L. 40 Id. di 4 Id. Terzo premio: Bandiera donore Id. di 2 Id.
Domenica 25 Febbraio: Tombola di 500 lire italiane, a cura e beneficio della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Lunedì 26 Febbraio: nel Teatro della Fortuna sfarzosamente illuminato a luce elettrica: Grande Veglione in Maschera per i soli soci.
Martedì 27 Febbraio: Corso di Maschere con i seguenti premi stabiliti per le migliori mascherate, che saranno anche provviste di fiori e confetti in modo da mantenere un vivo gettito durante il Corso: 1. premio Lire 280 con bandiera alle mascherate composte di otto persone almeno su carro con 2 o più cavalli. 2. premio L. 180 Id. di 6 Id. 3. premio di L. 100 Id. di 4 Id.
Un premio di L. 35 con bandiera alla carrozza a due cavalli meglio adorna, montata da 2 o più persone, che possono anche essere senza costume di maschera, e che mantengano un vivo gettito di fiori e confetti durante il Corso; ed un 2. premio di L. 20 alle medesime condizioni.
Alla sera il tradizionale Corso dei moccoletti indi in piazza XX Settembre Apoteosi e cremazione del Carnevale. La banda cittadina prenderà parte a tutti i divertimenti.
Con appositi manifesti verranno indicate le norme che regoleranno ciascun divertimento.
Tutti i premi stabiliti dalla Società saranno aggiudicati da un Giurì segreto.
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I divertimenti carnevaleschi si sono svolti secondo il programma già noto, ed hanno certo contribuito a chiamar gente dalla campagna e a far correre un po' di danaro. Domenica 22 febbraio una gran folla assisteva alla estrazione della tombola ed all'innalzamento dei due palloni, dei quali l'uno raffigurava il volo di un somaro e l'altro una gentile coppia di sposi. L'asino volò, e volò assai bene, ma gli sposi, poverini, bruciarono prima che finisse la loro luna di miele.
AI corso del martedì, guastato un po' dalla cattiva stagione, presero parte oltre il carro della musica tre carri mascherati concorrenti al premio, Il trionfo della scienza, Cavallini nella luna e un colossale cocomero. Naturalmente il giudizio del Giurì segreto non trovò unanimi i pareri, ma accade ogni anno così. Certo i tre carri erano stati eseguiti con molta cura e tutti e tre meritavano d'essere lodati e premiati come lo furono.
La cremazione del carnevale richiamò a sera in piazza moltissima gente.
Il veglione tradizionale del lunedì riuscì un po' fiacco per mancanza di ballerini. Ma i palchi erano affollati e furono numerosissime le cene.
I provvedimenti adottati dalla Direzione giovarono a mantenere un ordine perfetto. Segnaliamo come una indovinata novità la mutazione introdotta quest'anno nella illuminazione dell'atrio principale del Teatro, suggerita alla Ditta ed al Comune dal Presidente della Società il Sig. A. Baldelli.
Cronaca del 1901
Veglione dei barbieri e parrucchieri Rammentiamo che, come annunziato, domenica 3 febbraio p. v. ha luogo questo grande Veglione Mascherato nel nostro Teatro della Fortuna, dato a cura e beneficio della Società Operaia di M. S. fra barbieri e parrucchieri della città.
Le previsioni promettono una riuscita magnifica della genialissima festa ed auguriamo alla Società intraprenditrice che la cittadinanza soddisfi in tutto i suoi desideri, come del resto merita che ha iniziativa e coraggio.
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Carnevale La cronaca dei divertimenti carnevaleschi che si sarebbe dovuta aprire fino da Giovedì non può registrare che un abbondante nevicata, che impedì al divo Nettuno di approdare alla nostra spiaggia, per inaugurarvi la serie degli spettacoli e divertimenti che la Società benemerita del Carnevale ha preparato, risolvendo il problema di compiere grandi cose senza quattrini. Oggi però, Nettuno farà il suo ingresso trionfale per essere cremato ugualmente la sera di martedì. La corrida fu rimessa alla prima domenica di quaresima nel qual giorno si estrarrà la tombola a beneficio della Società Operaia.
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Divertimenti carnevaleschi
Il cattivo tempo ha posto il suo inesorabile veto ed il programma della società pei divertimenti carnevaleschi ha dovuto restare nella massima e più attraente parte, lettera morta. Il meglio per ora riuscito è il veglione sociale, popolato, allegro e senza incidenti. Il corso mascherato che doveva aver luogo martedì 19, come la Corrida de toros e la tombola annunziate per la domenica antecedente, sono stati rimandati ad epoca da destinarsi. Speriamo di poter annunciare al pubblico la nuova data fissata pei detti festeggiamenti, in questo stesso numero del Messaggero.
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I divertimenti organizzati per lultimo giorno di carnevale furono a causa della stagione rimessi a oggi. Ma mentre scriviamo fiocca che è un piacere! La tombola e la corrida furono rimesse a mezza quaresima. Ci auguriamo che la benemerita commissione del carnevale non perda tempo nel rinnovare le liste discrizione pel nuovo anno, che potrebbero esser fatte circolare anche prima della seduta per lapprovazione del consuntivo. I benefici che derivano specialmente al piccolo commercio dalla società carnevalesca sono maggiori di quelli che a prima vista appaiano: sarebbe quindi un grave errore il lasciarla morire.
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Cronaca cittadina
Divertimenti carnevaleschi - Come tutte le cose fuori di stagione il corso mascherato di domenica riuscì una cosa stentata, e senza sugo. Vero è che il tempo ci si mise d'impegno, forse in omaggio al Dio Nettuno invocato quest'anno a patrono delle baldorie del carnevale, perchè tutto andase a rotoli. Il cattivo umore generale ebbe una manifestazione clamorosa nei fischi indirizzati al Giurì, che sono di prammatica ogni anno, ma questa volta furono ancor più nudriti e prolungati. Comparvero, oltre quello della musica, tre carri eseguiti con molta diligenza. Il primo premio toccò ai suonatori automatici, che parve al Giurì, non forse alla maggioranza del pubblico, il più indovinato, come mascherata. Il secondo all'apoteosi di Verdi, che era certo il carro più elegante, ma non poteva dirsi per la circostanza una creazione felice, non sembrando rispettoso, mentre si commemora Verdi con grande solennità per ogni dove, portarne il busto per le vie fangose della città fra mascherotti, esposto ai coriandoli ed ai mazzettacci! Il terzo premio l'ebbero quelli del fiasco, che fu veduto solo il lunedì, essendo stato per ordine dell'autorità politica proibito il giorno precedente, e che, a parte l'opportunità del concetto, era eseguito benissimo.
A notte fu bruciato il pupo tradizionale fra petardi, razzi... e sotto una pioggerella uggiosa, che di tratto in tratto ricordava alla gente accorsa in piazza il tempo quaresimale. Della scenata di lunedì che ebbe per seguito l'arresto di Torquato Rossi per oltraggio ad agenti della forza pubblica, diremo solo, che se potevano essere fino a un certo punto spiegabili i fischi della sera precedente, non si sarebbe dovuto tornar da capo il giorno di poi, e che se certi metodi dovessero diventar consuetudine, non si troverà più un cane che voglia prendersi il fastidio di organizzare nel nostro paese pubblici divertimenti.
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Carnevale in quaresima
Per cagione del tempo contrario il programma del 19 febbraio è stato svolto domenica 3 corr. Alle 15 han cominciato a girare, oltre il carro della musica, tre carri mascherati allegorici: l'Apoteosi di Verdi, il Pagliaccio gigante, le Maschere di Mascagni. Quest'ultimo però non era a genio dei superiori, tanto che all'ultim'ora è stato proibito dall'autorità di P.S. ed è uscito monco della parte principale, il fiasco colossale; solo le maschere ne agitavano di piccoli da vino. Sul più bello del passeggio e del gettito un'abbondante pioggia ha inzuppato i buontemponi, che dovettero ripararsi alla meglio. Il povero Verdi ne fu il più malconcio. Dopo un'ora, alle 17 han potuto riprendere il giro senza inconvenienti. Il 1° premio di L. 250 fu assegnato al Pagliaccio; il 2° di L. 160 all'Apoteosi; il 3° di L. 100 alle Maschere. Ciò suscitò malumori e fischi, stimandosi molti che il migliore fosse l'Apoteosi; e certo lo era per esecuzione ed eleganza, ma il Giurì non lo credette indovinato quanto al concetto di rappresentare una cosa seria in mezzo ai folleggiamenti carnevaleschi. Poi alle 18 1/2 alcuni razzi, un pallone che si è abbruciato senza arrivare all'altezza dei tetti, e la cremazione deI Carnevale. Alle 19 tutto era finito. Il fiasco colossale proscritto, di cui racconta distesamente le peripezie il Messaggero del 6 corr. ebbe un seguito il giorno appresso. Uscito per portarlo in un magazzino, dopo aver fatto buona parte del Corso alla vista della gente, fu arrestato e dichiarato in contravvenzione, e per sua causa fu arrestato anche una persona viva, Torquato Rossi. Una vera jettatura!
Domenica prossima vi sarà la Corrida dei tori e la tombola di L. 550.
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CORRIDA DE TOROS - La esecuzione di questo numero del programma dei divertimenti carnevaleschi che ha dovuto essere rimandato causa il cattivo tempo, ha avuto luogo domenica scorsa in piazza XX Settembre, col concorso di una quantità strabocchevole di popolo tanto cittadino che forestiero. La messa in scena, diremo così del trattenimento, è stata decorosa ed ha perfettamente ritratto i costumi usati nel barbarico spettacolo spagnuolo. Tutti gli esecutori riuscirono efficaci nella parte loro affidata, compreso il toro che se non è stato ucciso sul serio certo non deve essersi molto divertito a trascinare l'incomoda e pesante armatura. Un rallegramento a tutti e specialmente all'amico Raniero Fiduzzi che fu il direttore tecnico ed artistico del divertimento.
Cronaca del 1902
Carnevale La società pei divertimenti carnevaleschi nella sua ultima adunanza, viste le condizioni finanziarie non troppo floride della società stessa, stabilì di limitare il suo programma dei divertimenti al veglione pei soci da tenersi nel Lunedì ultimo di carnevale, e al corso mascherato nel Martedì.********************
Echi di Carnevale
- Come ci diceva un certo presentimento, espresso già anche nell'ultima appendice, il carnevale pubblico quest'anno non ha soddisfatto nessuno. Evidentemente il popolo non ha quattrini da sciupare, e male quindi si compensa la vanità che ci tormenta con l'ostentazione di un riso forzato e volgare. Una giostra di somari, resa interessante solo dalla curiosa aspettativa di un folto pubblico, una pesca di 8000 premi a beneficio della fanfara del tiro a segno, un veglione, da cui l'aristocrazia si fa un dovere di astenersi, e che si risolve quindi a tutto danno economico del popolo, un carro e una carrozza mascherati, che non ebbero neppure il vanto di guadagnarsi i premi promessi, furono tutta la vita di un carnevale, nato e morto poveramente, tra gli sbadigli stessi di un tempo nebbiato e piovviginoso.
Quello però che più spiacque fu l'inurbanità con la quale al getto dei coriandoli e dei fiori si volle sostituito quello del gesso, cenere, farina etc. venduti anche pubblicamente. Ma quando non ce n'è, perché non attenersi al modesto onor del silenzio?
Più sereni nella loro modestia e più degni furono quindi i trattenimenti, lodati da ogni ceto di persone, dei vari istituti cittadini che procurarono delle ore di vera soddisfazione intima del cuore, perché ispirati ai nobili sentimenti di religione, moralità e patria. E noi alle lodi altre volte espresse, dobbiamo oggi aggiungere un plauso all'esimio M. Giammarchi Pettinari, che, coadiuvato dai Prof.i Antonelli e Del Signore, seppero darci nell'Istituto Artigianelli bel saggio di musica istrumentale e vocale con vari lodati vaudeville.
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Il Veglione Sociale riuscì benissimo. Molta gente, molto brio e massimo ordine. I palchi di prima e seconda fila offrivano al solito un vaghissimo spettacolo durante le cene. Le danze si protrassero animatissime fino alle sette. Tutti gli ordini sociali vi erano largamente rappresentati e non sappiamo davvero perché il cronista della Concordia dica, che la nostra aristocrazia si astiene da queste feste. Il Carnevale di quest'anno però non poteva finire in modo peggiore. Un carro adorno di frasche sul quale dei mascherotti dalle barbe finte si davan l'aria di rappresentare melanconicamente una satira politica senza senso comune, un paio di mascherotti non meno infelici sugli asini, qualche carrozzella o biga imbiancata dal gesso, tirata da cavalli trascinantisi a stento sulla sudicia belletta della via ... ecco al tirar dei conti il risultato netto dell'ultimo grande corso mascherato.
Ma non è veramente tutto. Verso sera i membri del consiglio direttivo della carnevalesca furono a dirittura aggrediti dai partecipanti al corso, che reclamavano un premio, giustamente negato dal giurì, in nome del diritto che l'operaio ha ... di veder compensato le proprie fatiche! Non par verosimile e pure è semplicemente vero. Ai tanti diritti che in quest'ora di solenni, e non sempre ingiuste, rivendicazioni si accampano, deve aggiungersi il diritto al premio..... per coloro che s'insudiciano alla peggio il viso nell'ultimo giorno di carnevale dopo aver ingozzato allegramente qualche soma di vino.
Furono ingiurie, villanie, e minacce, e finalmente i membri della Commissione per non prolungare la scena consentirono a dare a titolo d'incoraggiamento 150 lire alla mascherata principale, attribuirono il primo premio per le carrozze ad un gruppo di giovinetti che avevano ripetuto lo stesso travestimento adoperato pel veglione, e regalarono poche lire..... agli asini, sebbene questi non fossero compresi nel programma. A notte fu portato in piazza un pupazzo di stracci e carta destinato ad essere cremato fra lo scoppiar dei petardi, il bruciar dei bengala o lo scintillar dei raggi multicolori. I petardi ci furono, ci furono i bengala i raggi, le musiche......... ed anche molta gente affollantesi intorno.... ma il cattivo umore della Commissione pareva si fosse attaccato al pubblico, e mancò alla gazzarra finale il principale coefficente, l'allegria.
Per la cattiva riuscita di questa parte dei divertimenti organizzati abbiamo udito parecchi esclamare che la carnevalesca è finita. Noi ci auguriamo che il cattivo prognostico non si avveri per le ragioni che abbiamo detto più volte negli anni scorsi. In un paese ove le iniziative non sono frequenti ne secondate sempre da prospera fortuna prima di distruggere quello che c'è bisogna pensarci. Dopo tutto la Società carnevalesca produce un certo movimento di danaro, e quando domani non esistesse più, sarebbero i primi a dolersene, come accade sempre, quelli che adesso le intuonano il deprofundis.
Piuttosto si veda, se sia possibile trasformarla un pochino: se a i corsi mascherati, che stanno diventando una speculazione di pochi oziosi e ineducati, e ai pupazzi che si bruciano, lasciando dietro se solo il puzzo del petrolio del quale furono inzuppati, non si possa sostituire qualcosa di più utile, di più adatto ai tempi, e di più divertente.
Perchè non tentare per esempio nell'ultima settimana di carnevale una esposizioncina mandamentale o circondariale, ristretta magari ai vini e a pochi altri prodotti? L'esposizione offrirebbe l'occasione a qualche ballo popolare di sicura riescita, e ad un tempo costituirebbe per se stessa un motivo di attrazione, onde facilmente conseguirebbe lo scopo che una società carnevalesca di un piccolo paese si deve proporre, quello di combattere la musoneria abituale, e far correre un po' di soldi tra la gente minuta.
Non pretendiamo di avere avuta una idea felice, ed altri potrà a suo tempo fare proposte più pratiche: ma intanto ciò che importa è che l'apatia non riprenda il suo impero, condannando a morire di inedia anche la società del Carnevale. Migliorare sempre, distruggere mai. Questa è la nostra divisa.
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Cronaca
Carnevale - Anche a detta degli altri organi, il carnevale è in ribasso e i divertimenti sono stati in Fano assai meschini. Non faremo la descrizione della giostra sui somari, del veglione, del corso mascherato, nè della solita cremazione del pupazzo; chè non ne vale la pena.
Al Teatro della Fortuna, nelle sere del 6, 7, 8 e 9, la compagnia, condotta da Virgilio Ferrati e diretta da Francesco Guerra, recitò varie commedie e farse, le quali lasciarono desiderare alquanto dal lato morale e non furono dal pubblico molto frequentate. Fece senso che ci portassero i ragazzi del Collegio Nazionale Nolfi. La sera dell'11 la medesima compagnia diede una recita commemorativa in onore del defunto illustre concittadino Cesare Rossi.
Ai teatrini del Seminario, delle Maestre Pie, di S. Arcangelo seguirono fino all'ultimo i trattenimenti serali, sempre più affollati dalla gente, in modo che molti si dovevano respingere. Fra tutti primeggiava il Seminario per maestria di apparato scenico, di recita e di rappresentazione. In tutti avea luogo la oramai insulsa lotteria umoristica; però alcuni premi erano veramente indovinati. Ne ricordiamo due, che diedero al Seminario: Divorzio e Concorrenza alla Ditta Banti e Torrigiani; il primo un fiasco, il secondo una candela stearica.
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TRADIZIONI MARCHIGIANE
Il Carnevale dell'Adriatico
... Il celebre enorme "fiasco" con cui fu "sfottuto" Mascagni nel 1902 ...
... Ogni cenno storico è superfluo. Vi basti sapere che il carnevale - come s'è già detto - si fece ufficialmente nel 1888, ma che molti anni prima, anzi molti secoli prima, (due o tre, pare), si faceva ugualmente. E in tutti questi anni, salvo alcune interruzioni dovute a eventi bellici, i carri allegorici hanno sfilato lungo il "corso" e poi lungo il "viale" riecheggiando, di anno in anno avvenimenti e personaggi storici della vita pubblica, artistica e culturale dell'Italia.
Uno di essi? Certo, significativo e coraggioso è quello in cui, nel 1902, con un enorme fiasco, si volle "sfottere" Mascagni per l'insuccesso dell'opera "Le Maschere", che in quell'epoca fu rappresentata contemporaneamente in sette grandi teatri della nazione con il risultato di sette solenni insuccessi! ...
Cronaca del 1903
Società carnevalescaEcco il programma dei festeggiamenti che la Società carnevalesca ha votato nella adunanza del 25 corr. Giovedì 19 febbraio - Il trionfo del commercio ambulante.
Lunedì 23 febbraio - Grande veglione in maschera per i soli soci.
Martedì 24 - Corso mascherato con premi di L. 250 L. 200 L. 150.
Apoteosi del carnevale.
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Programma carnevalesco. Giovedì 19 Febbraio. Arrivo e ricevimento d'importanti personaggi, o «Il Trionfo del Commercio Ambulante ».
Domenica 22 Tombola di Lire It. 500 a cura ed a beneficio della Società Operaia di Mutuo Soccorso. Innalzamento di globi areostatici umoristici.
Lunedì 23. Al Teatro della Fortuna grande veglione in maschera pei soli soci. Martedì 24. ore 15,30 Corso in Maschere coi seguenti premi - 1.° premio di L. 250 - 2.° premio di L. 200 - 3.° premio di L. 150. Apoteosi o Cremazione del Carnevale.
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Giovedì grasso - Con uno splendido sole ha fatto il suo ingresso in città dalla stazione ferroviaria, il gruppo rappresentativo del concittadino Magnarissa con la sposa e un bamboccio accompagnato dalla balia.
Lo ricevette, come era stato notificato da un precedente telegramma, el gob de Barilon.
Il corteo formato da parecchie carrozze recanti anche utensili di casa, percorse il Corso Vittorio Emanuele, e si fermò nella piazza maggiore fra le più liete risate del molto pubblico che assisteva. Sulla piazza doveva poi esser innalzato un pallone aerostatico rappresentante un automobile con gli sposi, ma o fosse il vento, o la poca avvedutezza, il pallone non salì, ma . andò in fiamme.
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Giovedì grasso
La giornata è passata con discreta allegria; una mascherata che prendeva pretesto dalle fortunate avventure reali o presunta del nostro Magnarissa, rivenditore ambulante, giornalista etc. etc. è molto ben riuscita per lo spirito degli ideatori e degli esecutori, fra i quali ultimi degni di nota i protagonisti Martin, un gobbo in regola e Misdea, una morettina seducentissima, cui faceva buona scorta Barilon gobbo autentico, esilarante. In causa del vento andò a fuoco il pallone areostatico che doveva innalzarsi nella Piazza XX Settembre il quale rappresentava un automobile recante Magnarissa e la sua fortuna. Furono lanciati al pubblico dei fogli volanti, che recavano in versi spiritosi e facili la nuova della venuta dal non mai abbastanza ricordato Magnarissa.
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Lunedì gran veglione in maschera al Teatro della Fortuna, e già si dice che riuscirà in questanno superiore ad ogni aspettativa, per molte mascherature fantastiche e sorprese comicissime e dultima novità cui stanno attendendo i più allegri ingegni della città. Dunque tutti al veglione. Chi non è socio si associ immediatamente.
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Cronaca cittadina
Carnevale Il manifesto pubblicato dal Comitato pei divertimenti carnevaleschi annunziava per Giovedì 19 il Trionfo del commercio ambulante. Lannunzio era promettente e misterioso. Mercoledì un telegramma affisso alle cantonate e scritto da un purista di Porta Grilla, cominciò a squarciare il velo. Il telegramma diretto allamico portafortuna Barilon, annunziava che giovedì alle ore 15 con un treno espresso sarebbe arrivato insieme ai propri annessi e connessi lillustre concittadino Magnarissa, del quale la Città va meritamente orgogliosa. Magnarissa partito col suo carettino di cianfrusaglie ha fatto fortuna, da quel che pare, in Ispagna; ha preso moglie, valicando le Alpi ha avuto un figlio, che gli assomiglia tale e quale, e su quelle vette ha trovato una balia, che ha tutte le qualità allevatrici delle forti montagnole, tranne una, della quale il Magnarissa pare possa fare a meno.
Il Comitato mosse in contro al reduce fortunato con gran pompa di equipaggi, di battistrada, e di valletti. Giunse Magnarissa colla propria famiglia ed un seguito decoroso e pomposo di spagnoli, amici suoi e di sua moglie. Legregio compatriota volle fare un giro per la Città. E fu atteso lungo le vie da gran folla ossequiente e festante, poi si fermò in piazza; e mentre si attendeva il volo di un pallone, al quale, per disdire il vecchio pregiudizio, la gobba di Magnarissa non fu propizia, lospite festeggiato mandò un saluto alla folla, e si ritirò nelle dolcezza della intimità famigliare colla sposa fedele, il figlio promettente, la balia procace, e lamico Barilon il più felice dei tre.
Il Carnevale promette dunque di finire allegramente Cacciamo la musoneria!
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Cose Cittadine
Carnevale - Domenica 22 nella Piazza XX settembre furono innalzati con esito felice quattro palloni areostatici di varie fogge; di poi fu estratta la tombola di lire ital. 550. La cinquina sparsa fu vinta da alcuni cittadini, la tombola dal Veterinario residente in Lucrezia, sig. Cecchini. Nel pomeriggio di Martedì ebbe luogo il corso mascherato con getto di fiori e confetti. Presero parte al divertimento tre carri rappresentanti: Il trionfo delle fate; Il trionfo del Carnevale e Il porta fortuna.
Molto elegante ed accurata era la costruzione ed ornamento del primo; più adatto forse alla circostanza il secondo; il terzo raffigurava una gigantesca oca che racchiudeva varii gobbetti. Il getto, specialmente dei primi due carri, fu assai ben nutrito; la Commissione aggiudicatrice dei premi conferì il primo premio al Trionfo delle fate e Trionfo del carnevale e il terzo al Porta fortuna. Anche varie carrozze e molti cittadini presero parte al getto.
Sul far della sera i carri mascherati ripassarono varie volte per il corso illuminati coi fuochi a bengala. Terminata la gita, nella piazza s'incendiò un pupazzo rappresentante il carnevale in mezzo a razzi e girandole che lo adornavano.
L'affluenza del pubblico a tutti i divertimenti fu grandissima; nel martedì vi erano anche molti forestieri specialmente provenienti da Pesaro. In complesso si ebbe una buona riuscita, e non si dovettero lamentare incidenti notevoli.
Sappiamo che alcuno ha in idea di promuovere per il p. Agosto un corso di fiori. L'idea geniale merita di essere accolta e caldeggiata.
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Cronaca cittadina
Carnevale Ridotta ad esiguo numero di soci, per quel fenomeno di strana svogliatezza ed incostanza, che fra noi segue, a periodi fissi, qualunque più utile iniziativa, la Carnevalesca ha quest'anno fatto veramente miracoli; e coloro, che per due o tre giorni hanno ammirato, come noi, la folla enorme e chiassosa, che si riversava per le vie e nella piazza principale del paese, attratta da un modesto programma di festeggiamenti, messo insieme alla meglio, con le ali dell'immaginazione tarpate dalla esiguità dei fondi disponibili, devono essersi persuasi, che quei pochi soldi, che si raccolgono con tanta fatica ogni abito, qualche giovamento recano, al piccolo commercio locale. E questo per noi basta a giustificare ogni sforzo diretto a mantenere in vita la Società, ad allargarne, se è possibile, gli scopi, ad aumentarne sopra tutto gl' inscritti.
Molti, forse troppi non pensano alla grande diffusione nei più modesti ordini della cittadinanza del beneficio economico, che deriva dai piccoli mezzi adoperati per distrarre in qualche epoca dell'anno dalle ordinarie occupazioni la gente che lavora, e mischiarla alle altre classi sociali, fornendo a queste occasione di spendere qualche lira di più, che dopo avere procurato un fuggevole godimento a chi l'ha spesa, si converte quasi sempre a profitto di gente meno agiata, e può forse lenire qualche miseria. Sappiamo cosa si può rispondere, montando sulla cattedra dei grandi principii .! Noi stessi abbiamo più volte detto, che certe forme di spettacoli, quei corsi, quelle mascherate, quei pupi che bruciano, rompono con una nota un po' stridente la gamma musicale, alla quale s'intona tutta la vita moderna; ma bisogna pur dire, che il mondo non si è fatto in un giorno, che le trasformazioni dei costumi debbono necessariamente essere molto lente, e che ciò che ormai non ha quasi più senso nelle grandi città, che possono sostituire le esposizioni, i concorsi, le gare, ed ogni genere di sport, agli antichi baccanali carnevaleschi, conserva invece con certi temperamenti pratica opportunità nei più modesti e meno popolosi luoghi, ove pur si ha diritto di vivere, di divertirsi, e di aiutare la circolazione... del vile metallo!
Ma, quantunque siamo già in quaresima, la predica è riuscita forse troppo lunga, specialmente se si pensa, che è una predica fatta in favore del carnevale!
Torniamo, dunque, alla breve cronaca degli ultimi giorni. Domenica fu estratta in Piazza XX Settembre gremita di gente la tombola a beneficio della Società di Mutuo Soccorso, e lanciati molti palloni figurati con bellissimo effetto. Il premio principale della tombola fu vinto dal sig. Cecchini veterinario di Lucrezia.
L'utile netto fu di circa lire 250.
Lunedì si ebbe il solo numero del programma, che i soci contribuenti riservano a proprio esclusivo beneficio, il tradizionale veglione nel teatro della Fortuna.
Abbiamo udito anche quest'anno, come negli anni scorsi, una curiosa osservazione: che il biglietto del veglione è troppo caro. Ma coloro che questo affermano non riflettono, che quelli che pagano le sei lire non contribuiscono solo alle spese del veglione, ma a tutti i festeggiamenti del carnevale, e che anche i non nati all'ombra del campanile di S. Paterniano, ed i non ballerini, o non più giovani, possono senza soverchio disagio pagare questo lieve tributo alla città che li ospita, associandosi principio d'anno, e versando mensilmente la non esagerata somma di cinquanta centesimi. Non vi fu gran folla, perché nell'anno scorso era diminuito il numero dei soci; ma in complesso le danze riuscirono discretamente animate, e si protrassero fino alle 6 del mattino.
Molti palchi erano graziosamente adornati di fiori.
Martedì si eseguì l'annunziato corso di carri mascherati con getto di fiori e confetti. Oltre il carro della musica vi parteciparono il Trionfo delle Fate, un Baccanale, ed un Cigno, ammirati per una più che discreta esattezza di esecuzione, e per l'eleganza dell'insieme. Il Giuri destinò i primi due premi ascendenti complessivamente a L. 450 alle Fate e al Baccanale dividendoli a metà: il terzo premio (L. 150) al Cigno. A sera fra lo scoppiar dei petardi, lo scintillar dei razzi e dei bengala fu bruciato il tradizionale pupo, che anch'esso fece del suo meglio per non esporre ad una brutta figura il proprio genitore, abituato pur troppo a sentirsene dire di cotte e crude dal cronista del Gazzettino, che quest'anno però deve dirgli bravo, a costo di eccitare la sua vertiginosa magniloquenza!
In quel momento la piazza offriva davvero una stupenda vista.
Fra l'immensa folla non si ebbe a deplorare il minimo incidente spiacevole.
Peccato che nel giorno non sia stato abbastanza rispettato il divieto di gittar coriandoli, e aranci, e che qualche occhio non sia riuscito a difendersi bene!
Ed ora all'opera per un'altro anno.
Bisogna battere il ferro fino che è caldo, e allargare la Società, in modo da poter dare qualche spettacolo popolare anche nella stagione estiva, come si usa in altri paesi. Un'ultima nota: La musica militare contribuì alla buona riuscita dei divertimenti, e di ciò va calorosamente ringraziato il Comandante del Presidio.
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La Società Carnevalesca
Questa istituzione sorta di recente e prosperante nella nostra città ha forse nel suo nome la causa principale di una certa indifferenza che le si va creando attorno ogni anno di più. È radicato ormai in gran parte del pubblico il criterio che questa società intanto sia, in quanto si proponga di far uscire in un dato giorno del carnevale due o tre carri oddobbati, di bruciare un pupazzo e di allestire un veglione, quindi è che alcuni i quali al corso mascherato non prendono parte o non si divertono, trovano che il pagare sei lire l'ingresso al teatro sia un prezzo esorbitante. E l'errore sta appunto in questo. La società carnevalesca si chiama cosi, solo in quanto esplica la sua attività in carnevale, ma essa potrebbe piuttosto chiamarsi società del risveglio cittadino, società del bene economico, come altrove e più particolarmente forse, società degli esercenti.
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Società carnevalesca
Giovedì 19 nel Teatro Cesare Rossi era indetta l'adunanza della Società Carnevalesca allo scopo di approvare il bilancio 1902 e di nominare la nuova Direzione. Il residuo di cassa dell'anno scorso è di L. 84: fu rieletta la stessa dirczione dell'anno scorso sostituendosi al Baldelli dimissionario il Conte Lodovico Bracci. In questa occasione come già in ogni anno si fecero proposte per rianimare questa istituzione che la ignoranza o la indolenza di molti si ostina a voler guardare soltanto dal punto di vista di un buontempone. Fra le proposte riapparve quella di cambiare il nome della società carnevalesca in quello di Società del Risveglio Cittadino, contemporaneamente estendendo l'azione della Società ad altri periodi dell'anno e più specialmente all'estate.
Lo scopo principale della proposta era quello di tagliare corto alla scusa che tanti, troppi cittadini benestanti, volentieri affacciano; che cioè non si associano solo perché non pigliano parte ai divertimenti del carnevale, nè al veglione, sia per età, per antipatia, per lutto od altro. Ma non potendosi trattare detta proposta per non essere all'ordine del giorno fu raccomandato alla nuova direzione di studiare la proposta e indire in breve un' adunanza all' uopo.
Ma l'ostacolo più grave al buon andamento della società dipende dall'indolenza, dalla trascuratezza dei cittadini e diciamolo pure dall' avarizia di molti sì che ne verrebbe fantasia di citare i nomi. Quella gente stessa che si rifiuta di pagare le sei lire è poi quella che appena si ode il rumore di un divertimento corre e si fa largo a furia di gomiti per giungere in prima fila, che si sbellica dalle risa a veder volare i palloni, a veder bruciare un pupazzo e così via e il peggio è che questa stessa gente è quella che dal movimento cittadino di quei giorni ricava il maggior lucro. Quanti in quei giorni hanno aperto le loro cantine facendo ottimi affari sfruttando così quel momento di animazione creato da altri e che essi con la loro inerzia avevano ostacolato! Ma sappiamo che per l'anno venturo verranno pubblicati in un albo i nomi di tutti i soci e quegli industriali, esercenti, commercianti etc. che non figureranno sulla lista verranno boicottati per tutte le spese di quei giorni: da essi nulla verrà comperato sia vino sian confetti, vestiari, cibarie ed in genere tutti quegli oggetti di consumo che senza 1' occasione del Carnevale non verrebbero consumati. E questa equa misura sarà rigorosamente osservata.
Per conto nostro ci associamo col migliore animo.
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Società per i divertimenti Carnevaleschi
Fano 18/12/1903
Illmo Sig. Sindaco,
In risposta al suo pregiato foglio 12 corr. Prot. 501 il Consiglio Direttivo di questa Società Carnevalesca, nelladunanza di ieri a sera, ha deliberato di presentare alla S.V. Illma a mio mezzo e salvo lapprovazione dellAssemblea dei Soci il seguente programma di divertimenti da darsi nelle feste di Carnevale: 1° Giovedì grasso 11 Febbraio. Mascherata umoristica a piedi ed a cavallo oggetto da determinarsi. 2° Domenica 14 Febbraio. Divertimento in Piazza XX Settembre da stabilirsi daccordo colla locale Società Operaia di Mutuo Soccorso onde attrar gente per loccasione della solita Tombola che verrà estratta a cura della Società medesima e nellinteressa di Essa.
3° Lunedì 15 detto Veglione pei Soci al teatro della Fortuna. 4° Martedì 16 detto, ultimo giorno di Carnevale. Corso Mascherato, con mascherate sui carri. Quanto alla riuscita di questi divertimenti, il Consiglio Direttivo ha assunto lobbligo di fare per quanto potrà, onde essi vengano a corrispondere anche allo scopo del movimento e dellutile della città negli ultimi giorni del Carnevale.
Con il massimo ossequio Della S.V. Illma Il Presidente
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ATTO CONSILIARE DEL COMUNE DI FANO
Oggetto n. 5
Domanda della Società Carnevalesca diretta ad ottenere un sussidio per i festeggiamenti del carnevale Relazione
LIllmo Sig. Presidente informa il Consiglio che la Società carnevalesca ha rivolta la solita domanda intesa ad ottenere un sussidio per i festeggiamenti di carnevale.
Dice che la Giunta è favorevole alla domanda che propone il concorso di lire 200 da prelevarsi dalle impreviste dellesercizio 1904. Invita il Consiglio ad approvare il prelevamento.
Aperta la discussione e nessuno domandando la parola, il Sig. Presidente invita il Consiglio a deliberare. Il Consiglio allunanimità o per alzata e seduta approva di concorrere con lire 200 nelle spese per i festeggiamenti del carnevale e di prelevare la somma occorrente dal fondo delle impreviste.
Omissis
Cronaca del 1904
IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINOveduto l'articolo 49 della Legge 30 Giugno 1889
DETERMINA
1° E' permesso il travestimento e la maschera da oggi fino a tutto il giorno undici Febbraio prossimo venturo.
2° E' proibito alle persone mascherate d'introdursi nelle altrui case senza il consenso di chi le abita, di portare armi, bastoni od altri strumenti atti ad offendere, di lanciare razzi ovvero usare fuochi artificiali od altre materie infiammabili in modo pericoloso per la pubblica incolumità. - Così pure è vietato di gettare cose che possano recar danno o molestia.
3° Sono proibite le maschere ed i travestimenti che imitino le divise del Regio Esercito, o dei Corpi Armati, o di quelle in uso per la Croce Rossa, o che offendano il buon costume o la religione, che eccitino il ribrezzo, o che siano in qualunque modo riprovevoli per illecite allusioni. Sono vietati i discorsi, le parole e gli atti che possano recare offesa o molestia alle persone od essere altrimenti causa di provocazione a risse o disordini.
Per le mascherate allegoriche si dovrà chiedere il permesso all'Autorità di P.S. almeno un giorno prima di quello fissato per eseguirle.
4° La persona in maschera deve, a richiesta degli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza, scoprirsi il volto e dare le spiegazioni che le fossero domandate.
5° I trasgressori, oltre a venir allontanati dai luoghi di pubblico ritrovo, potranno essere arrestati e denunciati alla competente Autorità Giudiziaria, per essere puniti a termine di legge.
Gli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza e l'Arma dei RR. Carabinieri sono incaricati dell'esecuzione delle presenti disposizioni.
Pesaro, addì 17 Gennaio 1904
IL PREFETTO DONATI
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Riceviamo e pubblichiamo:
Mentre Carnevale muore!
Quando io penso alla grande incoscenza e alla degenerazione psichica della massa proletaria, mi si stringe il cuore ! Vivere nell'indigenza più atroce, in mezzo alle privazioni, ai digiuni anche, e pensare nello atesso tempo allo sfrenato divertimento, anziché formarsi un' idea esatta della orribile situazione antinaturale in cui ci troviamo da tanti secoli, equivale a schernire la propria miseria, a ridere delle proprie sventure, peggio ancora dell'asino che non sa trovar di meglio che allungare un po' più le zampe sotto i colpi di randello del bruto padrone.
E si balla, si balla, si balla!
Quasi qualunque strada si prenda in queste sere odesi delle allegre musiche e dei forti baccanali di gente che pare sia nel paradiso decantateci dai..... cristiani. Poi, al mattino, smessa la festa, tutto il corpo..... danzante, fra i fumi dell'alcool tracannato e l'elettrizzamento del ballo, si sguinzaglia per le vie della città cantando, gridando e ridendo il più sguaiatamente possibile; finché l'organismo, sfinito della stanchezza per lo stravizio sofferto, sente la necessità del riposo.
Ed il sonno sopravviene tranquillo, nell'ora che il sole bacia i campi seminati per le messi del ricco, da depositarsi - bontà dei produttori - nei grandi magazzini dei sontuosi palagi !.....
Oh, suprema umana viltà!
* * *
È l'ultimo giorno del carnevale. Nel pomeriggio l'immensa folla si sprigiona dalle proprie abitazioni per attendere impaziente le tradizionali mascherate sui carri. Il corso e la piazza sono letteralmente stipati di popolo elettrizzati per la grande festa.
I ragazzi - la piccola santa canaglia - sentono già la febbre del gettito dei confetti. Essi in quel momento li preferiscono al pane. Ma ecco i carri addobbati e infiorati, maestosamente avanzarsi ed incedere con certo sussiego nell'intento ognuno di guadagnarsi il miglior premio.
E la folla ammira ed applaude!
Poi viene il desiato gettito. Le signorine sentono già il prurito del piacere per la battaglia .... zuccherina da ingaggiare. Ed ecco che una quantità di braccia si dimena, scagliando a destra e a sinistra manciate di dolci e mazzetti di fiori al suono continuo dell'.....ottonata. Grida, schiamazzi, canti si alternano con la più meravigliosa armonia. Finché giunge il crepuscolo. Allora, al suono dei... sacri ottoni ed alla sfavillante luce dei bengala, si corre tutti in piazza ad assistere all'apoteosi del carnevale. Così, mentre il pupo arde e i razzi e le bombe sen vanno per l'olimpico aere, la folla esulta, applaude !.....
* * *
In tanto baccano, con la testa pesante, sento la necessità di svoltare un vicolo qualsiasi; e quasi subito, come monito solenne a tanta festa, m'accorgo di una famiglia che soffre..... la fame! Vedo tre o quattro piccini chiedenti alla mamma il pane che a loro non ha da dare.
Vedo lo sconforto e le lacrime negli occhi alla infelice donna, mentre impreca allo strepito lontano del carnevale. Cammino ancora, e trovo un vecchio tutto lacero, tremante pel freddo, che con un fil di voce mi chiede la carità - orribile umiliazione di una società pusillanime.
Proseguo la via con lo schianto nel cuore e m'imbatto in una misera prostituta che con lo sguardo insistente cerca di indurmi a farle guadagnare...... mezza lira. E' straziante!
Sono fuori di porta ed un altro schiamazzo, non carnevalesco, mi giunge all'orecchio. Sono i tamburi dell'esercito che rullano nell'intento di mantenere sulle gambe i poveri soldati sfiniti, impolverati, grondanti sudore per la marcia sostenuta contro ogni loro volontà e possibilità !
Vado ancora fuori, verso la campagna, ed eccomi a vedere un'altra scena dolorosa: due carabinieri trascinano in caserma un uomo ammanettato, perché ha rubato un .... fascio di legna!
Io allora stordito pel raccapriccio destatomi da tante calamità umane, ritorno in città ed entro in un caffè. Piglio il giornale per distrarmi un pochino, ma anche in esso trovo la nota funebre: La guerra russo-giapponese; le navi bombardate, come inizio sinistro di una imminente eventuale carneficina ! Lo strato sociale sarà nuovamente bagnato di sangue proletario per appagare l'ambizione e la sete di dominio dei potenti parassiti!
Fino a quando?
* * *
È carnevale!
I carri addobbati, infiorati, a colori smaglianti, trasportano gli allegri giovanotti lungo la via. Confetti, cioccolate, bomboniere, fiori, aranci, coriandoli volano per l'aria vertiginosamente come la cosa più naturale di questo mondo.
E la folla grida, esulta, applaude!
E. TRAVAGLINI.
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Carnevale Domenica 14 nella piazza XX Settembre furono innalzati varii globi areostatici e si estrasse una tombole di L. 500 a beneficio della Società operaia di m.s.
- Lunedì al Teatro della Fortuna vi fu un veglione promosso dalla Società pei divertimenti carnevaleschi; riuscì molto animato e ricco di maschere svariate.
- A cagione del cattivo tempo non ebbe luogo il corso delle carrozze mascherate che è stato rimesso a Domenica 21 corr.
- Nei varii teatrini privati si successero le rappresentazioni, con molto pubblico. Al Seminario si ripetè La famiglia del pagliaccio e La gerla di Papà Martin con successo molto lodevole. Al convitto si ripetè la sera del 13 il programma della prima serata: nuovo programma si svolgerà nelle serate del 20 e 21 corr.
AllOrfanotrofio femminile le due rappresentazioni che seguirono, ebbero esito anche migliore della prima.
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Cronaca di Fano
Maschere e mascherotti - Il premio stabilito per la migliore mascherata al veglione fu conferito alle Sig.ne Giumetti e Filippetti rappresentanti l'alleanza Italo Francese, unica mascherata che si distinguesse dai domini di antidiluviana memoria e che dimostrava una paziente preparazione. Dei palchi furono premiati il N. 12 e 15 di Lodovichetti e Carnaroli dividendosi la piccola somma. Notato per l'ornamento dei fiori freschi il palco della famiglia Chiavarelli. Il corso mascherato di domenica riuscì abbastanza animato nonostante le poche carrozze, tre in tutto, ed una giunta a corso incominciato il break che si distinse tra tutti pel ricchissimo gettito ed ebbe il 4. premio. Elegante era la carrozza del giardiniere Odoardo Aiuti ornata di viole, camelie e in gran copia. Riportò il primo premio. Delle altre due ebbe il 2. premio quella recante in mezzo un albero ed il 3. l'altra recante quattro paggi con bautte e parrucche bionde. Qualche screzio fece mutare poi la graduazione dei premi nominalmente.
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E' morto in ritardo quest'anno il carnevale. Domenica 21, prima di Quaresima, vi è stato il corso di carrozze mascherate, cominciando dalle ore 4 sino a sera. Sulla piazza poi si è incendiato il pupazzo rappresentante il carnevale in bicicletta. Senza entrare in questione sul carnevale di quaresima, e sulla possibilità di far uscire le carrozze il martedì di Carnevale, deploriamo che non si prendano le necessarie precauzioni nell'incendio dei razzi od altri fuochi d'artificio rinchiusi nel pupazzo, con pericolo di danni nelle abitazioni circostanti o sulle persone.
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Cronaca cittadina
La chiusura del Carnevale - Domenica ebbe luogo, o almeno doveva aver luogo il gran Corso Mascherato, ma crediamo sia meglio non parlarne, perché davvero non offrivano uno spettacolo molto attraente quelle tre o quattro carrozze infiorate che seguivano un carrettone ove tutti mascherati da pagliacci alternavano le stonature istrumentali a quelle delle rauche corde vocali. Però molta gente lungo la via e in qualche punto gettito di confetti abbastanza animato. A notte s'incendiò il pupo, che il bravo Uguccioni aveva miracolosamente quasi finito, sebbene non ci fosse stata che la dilazione di una sola settimana all'esecuzione di quel numero del programma carnevalesco. La piazza vagamente illuminata a palloncini e a bengala, gremita di popolo produceva un effetto bellissimo.
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ATTO CONSIGLIARE DEL COMUNE DI FANO
28 Dicembre 1904
Sunto
Viene accordato alla Società Carnevalesca il sussidio di L. 200 diretto ad ottenere un concorso nelle spese per i festeggiamenti di carnevale. Relazione
Il Presidente della Società Carnevalesca ha presentato domanda diretta ad ottenere un sussidio di L. 200 come concorso del Comune nelle spese per i festeggiamenti di Carnevale.
La Giunta, come di consueto, propone di accordare il chiesto sussidio da prelevarsi dal fondo delle impreviste del bilancio 1905, a condizione che a suo tempo sia presentato il programma dei divertimenti che la Società stessa si propone di dare e ciò conformemente a quanto si è sempre praticato. E poi inteso che sulla somma predetta si intendono comprese anche le spese per il servizio dei Pompieri nella sera del Veglione ed accessori giusta nei decorsi anni.
Dalla quale proposta è aperta la discussione niuno però domandando la parola il signor Presidente la sottopone ai voti che tutti risultarono favorevoli, salva la ratifica in 2a lettura e seconda per legge.
Atto fatto, letto e d approvato.
IL PRESIDENTE Montevecchio Benedetti
Il Consigliere Anziano - Il Segretario Capo R. Castracane - C. Sorcinelli
Cronaca del 1905
Fano 30 Gennaio 1905Illmo Sig. Sindaco
Fano
Oggetto Programma dei Divertimenti
In risposta al suo pregiato foglio 21 corr. n. 559 mi pregio qui trascriverle il Programma dei Divertimenti già approvato nellAdunanza di ieri dallAssemblea dei Soci.
Giovedì 2 marzo Solenne Ricevimento Del Carnevale
Domenica 5 detto Corso di Biciclette con premi alle migliori addobbate, indi Tombola a cura e beneficio della Società Operaia di M.S.
Lunedì 6 detto Veglione al Teatro della Fortuna per i soli soci.
Martedì 7 detto Corso Mascherato sui carri e carrozze; Apoteosi del Carnevale.
Quanto alla riuscita di questi divertimenti, il Consiglio Direttivo porrà tutto il suo impegno, perché essi vengano a corrispondere allo scopo del movimento e dellutile della città negli ultimi giorni di carnevale.
Con il massimo ossequio Per il Presidente
Pettinari
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Il giovedì grasso è stato festeggiato dall'arrivo del carnevale: un nume di legno e di carta (cura e lavoro del bravo Uguccioni) che si assideva tremante sopra un gran carro; intorno a lui mascherata la nostra banda cittadina e dietro venivano in superbi landaus i membri della commissione, che era andata a riceverlo alla stazione in tuba e cravatta bianca. L'ostruzionismo dei ferrovieri non ha impedito l'arrivo del Nume dell'allegria; che Giove Pluvio si mostri cortese almeno quanto i ferrovieri ostruzionisti (non è domandar molto!) e non ne impedisca martedì venturo l'abbruciamento nella nostra piazza in mezzo allo scoppio dei mortaretti e alle grida di gioia dei monelli!
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Carnevale.
I divertimenti della carnevalesca inaugurati con larrivo del tradizionale pupo nel giovedì grasso hanno attirato molto pubblico.
Domenica per la tombola la piazza XX Settembre era stipata. Enorme poi il concorso di gente ad assistere martedì al corso mascherato.
Piacque specialmente il carro del Magini, raffigurante, crediamo, lagricoltura. Molta animazione e allegria spontanea.
Il veglione sociale del lunedì fu brioso ed affollato e vi si notarono moltissime maschere: quasi tutti i palchi erano graziosamente addobbati.
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Corso di maschere
Il Carnevale si è chiuso col corso di maschere. Vi erano solo due carri, uno rappresentante l'Estate, l'altro la Musica. Il primo carro era bene concepito e ben adornato. Ai detti carri tenevano dietro parecchie carrozze. Il getto dei fiori e confetti fu animatissimo specie nel tratto dalla Piazza Costanzi al palazzo Corbelli. Il primo premio fu dato all'Estate, parte del secondo alla Musica. Alla sera venne eseguita la cremazione del "Carnevale" con spari di bombe e razzi.
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Carnevale - I battenti del nostro Teatro si chiusero definitivamente martedì sera dopo il breve corso di rappresentazioni del Rigoletto, rappresentazioni assai modeste invero, ma in compenso onorate da più che discreto concorso di pubblico. L'impresa ha fatto ottimi affari, guadagnando, a quanto si dice, una somma che davvero non si sarebbe potuta sperare. Il veglione dato lunedì sera dalla Carnevalesca è riuscito assai bene.
Molta gente, molta decenza, parecchie logge adornate con buon gusto, e discreto brio, sopra tutto dopo le cene; in complesso una festa che ricordava le migliori di un tempo. Il corso di martedì è riuscito al solito anche per la stagione poco propizia, una povera e melanconica cosa, quantunque qualche carro sia apparsa nel corso, e fra gli altri non brutto quello dell'agricoltura, ideato dal Magini. Ma in compenso una grande folla di gente si era riversata lungo le vie dai più remoti quartieri della città e dal contado e la sera, al momento della cremazione del pupo, fatica particolare al solito del silenzioso artista che tutti conoscono, la piazza XX Settembre offriva uno stupendo spettacolo. La società coi scarsi mezzi dei quali dispone non può fare di più ma anche il poco che fa merita incoraggiamento, perché qualche vantaggio economico al paese indiscutibilmente lo porta. E noi l'abbiamo detto cento volte! Ma chi si ricorda della Carnevalesca durante l'anno?
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Fano 11 Dicembre 1905
Illmo Sig. Sindaco
Fano
Oggetto
Richiesta del Teatro e concorso spesa per i divertimenti pel p.o Carnevale.
La Direzione di questa Società Carnevalesca si fa un dovere di pregare la S.V.Illma a voler concedere luso del Teatro della Fortuna pel Veglione Sociale, che qualora venga approvato dalla Società, avrà luogo lultimo Lunedì di carnevale 26 Febbraio p.v.
In pari tempo chiede il consueto concorso di L. 200 che il Municipio à sempre accordato alla Società perché possa essere il grado di allestire un decoroso programma di divertimenti.
Si permette di raccomandarle una sollecita risposta, perché la Società possa tenerne conto nel proprio preventivo, pregandoLa che la somma sia versata non oltre il mese di Febbraio 1906 essendo necessario sistemare i conti poco dopo la fine di Carnevale.
Con stima La riverisco
Il Presidente
Cronaca del 1906
Carnevale. Nel silenzio profondo del teatro La Fortuna hanno parlato il teatro Rossi e i teatrini privati. Al Cesare Rossi hanno proseguito le esecuzioni del Piccolo Haydn con successo artistico assai superiore al finanziario. Alla graziosa impresa ha mancato, come quasi sempre fra noi, il valido appoggio del pubbico, ond'é a temersi che nessuno avrà più la triste idea di farsi iniziatore di intellettuali divertimenti.L'ultima rappresentazione fu data Domenica 25 Febbraio in onore del maestro Redento Del Signore. Oltre alla suddetta opera e allo Spazzacamino, fu cantata dai giovanotti Isotti e Biagetti una romanza dei Puritani accompagnata dal maestro Del Signore e un'altra dal giovinetto Pandolfl accompagnato dal giovane Bertolazzi.
Il fotografo Eusebi eseguì alcune fotografie al lampo magnesio.
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Il corso mascherato di martedì, favorito da una stagione primaverile, fu oltremodo movimentato, sia per il tiro ininterrotto dei carri e delle carrozze, sia per quello non meno attivo di gruppi di giovanotti a piedi, ai quali rispondeva sorridente e festoso il sesso gentile che adornava finestre e balconi.
Molto eleganti i due carri che presero parte al corso: ebbe il primo premio quello rappresentante una famiglia di scimmie in una foresta tropicale e il secondo quello che raffigurava "un'aiuola di fiori".
Delle carrozze, ebbero diviso il secondo e il terzo premio, quella addobbata in fiori, e rappresentante una tavolozza da pittore, e l'altra montata all'Inglese che ebbe un gettito abbondantissimo.
Una bandiera d'onore fu data all'automobile del dott. Alberto Giovanelli, dalla quale fecero un tiro incessante di fiori, confetti e bombon il proprietario e il conte Rinalducci.
Alle ore 18,30 i carri e le carrozze si diressero in Piazza XX Settembre, ove tra i razzi e le bombe, ebbe luogo la tradizionale cremazione del carnevale. Anche in piazza grandissima folla.
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La Società pei divertimenti carnevaleschi pubblica il resoconto generale particolareggiato dell'anno 1905-06 da cui risulta che furono incas. L. 1865,46 ed esitate L. 1820,83 restano in cassa L. 44,63 che unite a L. 84,15 di mobili esistenti dànno un capitale sociale al 1 Marzo 1906 di L. 128,78.
Cronaca del 1907
Il veglione della Carnevalesca che doveva darsi secondo la consuetudine l'ultimo lunedì di carnevale fu dato invece giovedì sera. Ma la vecchia non riuscì a raccogliere oltre cento persone, che nel teatro facevano la figura dei.... rari nantes in gurgite vasto! Sebbene in poca brigata ballarono però fino al mattino.Damiani Eugenio, gerente resp.
Cronaca del 1908
Permesso per le maschere E' permesso il travestimento e le maschere fino a tutto il giorno 3 Marzo prossimo venturo.
E' proibito alle persone mascherate d'introdursi nelle altrui case senza il consenso di chi le abita, di portare armi, bastoni od altri strumenti atti ad offendere, di lanciare razzi ovvero usare fuochi artificiali od altre materie infiammabili in modo pericoloso per la pubblica incolumità. Cosi pure è vietato di gettare cose che possano recar danno o molestia.
Sono proibite le maschere ed i travestimenti che imitino le divise del Regio Esercito, o dei Corpi Armati, o di quelle in uso per la Croce Rossa, o che offendano il buon costume o la Religione, che eccitino il ribrezzo, o che siano in qualunque modo riprovevoli per illecite allusioni. Sono vietati i discorsi, le parole e gli atti che possano recare offesa o molestia alle persone od essere altrimenti causa di provocazione a risse o disordini.
Per le mascherate allegoriche si dovrà chiedere il permesso all'Autorità di P. S. almeno un giorno prima di quello fissato per eseguirle.
La persona in maschera deve, a richiesta degli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza, scoprirsi il volto e dare le spiegazioni che le fossero domandate. I trasgressori, oltre al venire allontanati dai luoghi di pubblico ritrovo, potranno anche essere arrestati e denunciati alla competente Autorità Giudiziaria, per essere puniti a termine di legge.
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Il Carnevale a Fano
Alcuni anni or sono la Carnevalesca, società fanese pei divertimenti, annunciava con grandi manifesti, a lettere cubitali, l'arrivo a Fano del Carnevale ed invitava i cittadini ad andare festosamente ad incontrarlo.
Quest'anno il Carnevale che è già entrato silenziosamente nella nostra città, minaccia d'uscirne anche più silenziosamente. Non vedo infatti annunciati nè corso di maschere, nè tombole, nè altro: solo il manifesto "Grande veglione in maschera a beneficio del patronato" sta a ricordarci in quale epoca dell'anno ci troviamo. In verità le mamme ed i babbi potranno ben esser contenti: i giovani fanesi non hanno alcuna intenzione di spendere qualche diecina di lire, in questi giorni, in confetti, o in balli o in mascherate.
Non era così una volta! i giovani d'allora, che ora hanno i capelli bianchi e sono in parte scomparsi, provavano un grande divertimento a percorrere un paio di volte il nostro tortuoso corso, nascosti in vari e bei costumi, ricchi di confetti da lanciare alle belle fanciulle che gremivano, adornando, le finestre delle nostre case scrostate, o i crocicchi delle vie.
Ma i tempi ora sono mutati: i giovani d'oggi stimano ridicolaggini, buffonate, quelle cose che una volta sembravano divertenti; sentono disprezzo per esempio dei corsi di maschere e simili, non più degne del secolo XX, tralasciate dalle città grandi ed emigrate nei paesetti di poche centinaia di abitanti o nei piccoli borghi.
Va bene: ammetto che tutti quei divertimenti siano un avanzo del medio evo, non compatibile col progresso del nostro secolo. Ma la natura umana ha bisogno d'un poco di svago, di qualche ora in cui possa dimenticare le noie e le preoccupazioni d'un anno intiero. Ha avuto sempre questo bisogno dagli antichi tempi fino a pochi anni or sono - già i Romani ammettevano che semel in anno licet insanire, e il popolo Romano non era uno di quelli che amasse passare il suo tempo in feste - e lo sente più grande ora in cui tutti si vive affaccendati, in cui si lavora più intensamente e si consumano le energie con più rapidità, costretti come siamo, dal bisogno d'un maggior guadagno (sono tanto mutate le esigenze della vita!).
Ma i moderni giovani fanesi, posto in un canto i divertimenti antichi (che apportavano un certo benefìcio alle finanze dei nostri commercianti) non hanno creduto di dovere, o non hanno saputo sostituirli. Dipende forse ciò da quella apatia ereditaria, tanto lamentata e tanto combattuta che affligge la nostra Fano in particolare, e le Marche in generale?
Si scuotano i giovani: raddoppino la loro attività negli studi e nei lavori, ma sappiano anche trovare il tempo per divertirsi, e divertirsi bene.
Ma - mi diceva un amico - i giovani non fanno nemmeno in tempo a divertirsi. Io vedo invece continuamente affollato di giovani, i caffè, le osterie e le bettole. Formano queste il modernissimo divertimento del secolo XX? Allora non parlo più: Fano è senza dubbio una di quelle città che si divertono di più.
Laudator temporis acti
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Il Carnevale si è chiuso con una piena straordinaria a Teatro per l'ultima rappresentazione della Cavalleria e del Zanetto. Gli artisti furono festeggiatissimi.
Riuscì invece poco animato ed allegro il veglione del lunedì grasso, sebbene vi fossero intervenute molte delle nostre più distinte ed eleganti signore. Ciò che rende attraente un veglione è la folla chiassosa: ora la folla mancò: poche le cene nei palchi: quasi assente l'elemento popolare, senza del quale un veglione in teatro in una città come la nostra non può riuscir bene!
Cronaca del 1910
EFFEMERIDI DI STORIA LOCALE(28 febbraio - 6 marzo)
28 febbraio 1409 - Spesa fatta nel carnevale di quest'anno dal Depositario del Signore (Pandolfo Malatesta) per i divertimenti del carnevale:
Bolletta registrata nel libro della spesa. - Et deve avere dito dì per la spexa fata per lui per li palii che se chore la domenicha de charnevare: zoè per braza VII de scharlatino a bol. 41 per brazo e per uno brazo di pano biancho a bol. 37 e per braza 6 de verde a bol. 38 luno et per uno porcho in salato 5 e soldi 16 de bol. et per la spada bol. 35 et per X para de guanti e XI de speroni e altre chome apare per la boleta sono a la moneta de Fano Duc. 77 sol. 15 den. 9.
Cronaca del 1912
Società Carnevalesca Nell'ultima adunanza riuscita discretamente numerosa fu deliberato il programma dei festeggiamenti.Nel giovedì grasso e nell'ultima domenica di carnevale vi saranno festeggiamenti popolari per l'arrivo di alcune deità che qui sono particolarmente in onore Nettuno, Cerere e Bacco. Nell'ultimo lunedì si darà il veglione, e nel successivo martedì corso di carrozze e automobili con premi.
La Direzione della Società nel pregare i soci morosi a volersi mettere in regola coi pagamenti, rivolge pure calda preghiera a quei signori negozianti, che non avessero data ancora la loro adesione a volerla dare con la maggior sollecitudine. Non c'è bisogno di dire che il piccolo commercio è quello che risente maggiori benefici dalle radunate di popolo nella morta stagione e i divertimenti carnevaleschi hanno appunto il precipuo scopo di chiamar gente specialmente dalla campagna.
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Società Carnevalesca
Fano
La Direzione della locale Società per i pubblici divertimenti, nel pregare i soci morosi e volersi mettere in regola coi pagamenti, rivolge pure calda preghiera e quei SIGNORI NEGOZIANTI che non avessero ancora data la loro adesione ai Soci, di volerla fare senza ulteriore ritardo, essendo proprio la classe dei negozianti quella che maggiormente risente i benefici economici che derivano dallo sviluppo di una Società che ha lunico scopo di promuovere divertimenti, in epoca di stagione morta, a beneficio del piccolo commercio cittadino.
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Società Carnevalesca - Attraentissimo è il programma che per il primo con modeste forze offre al pubblico questa Società che come rileviamo in altre parti del nostro periodico avrà sempre il merito di avere dato un aiuto al piccolo commercio, pur troppo in angustie in quest'anno di desideri guerreschi e di fallimenti continui. Ben venga quindi un risveglio salutare economicamente nella nostra città, ma desideriamo che quest'opera, che ha per scopo un fine umanitario si risveglino i latifondisti e i rè (sic! n.d.r.) dell'industria e non lascino il gravame a pochi di buona volontà.
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Giovedì Grasso
Preceduti dalla musica cittadina giunsero come era annunziato da Barriera V.E. Nettuno con lunga barba e non meno lungo tridente, e dal Borgo Cavour, Cerere, la Dea delle messi, una Dea delle forme molto virili. Erano a riceverli i membri della Commissione della Società carnevalesca con tube inverosimili, e più inverosimili nasi, e molto dignitosamente saliti in due severi landau accompagnarono i carri dei numi nella Corte Malatestiana.
Molto popolo in piazza per vedere il passaggio dei carri e assistere alla esecuzione di uno scelto programma fatta dalla Banda militare.
Oggi tombola. Una grande probabilità di vincere avrà quello tra i nostri lettori che si affretterà ad abbonarsi al Gazzettino prima delle 16.... pagando naturalmente il prezzo di associazione.
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Divertimenti carnevaleschi. Le visite di Nettuno, Cerere e Bacco, e il corso mascherato hanno messo in movimento per le vie nelle scorse feste moltissima folla. Martedì presero parte al Corso tre carri rappresentanti I futuri liberatori dell'umanità, Gatti astronomi, Comitiva di pagliacci. Si ebbero: il primo premio I pagliacci, il secondo I gatti astronomi, il terzo I futuri liberatori dell'umanità.
Veglione.
Il tradizionale veglione indetto dalla Società Carnevalesca nel Teatro della Fortuna è riuscito splendidamente per concorso di folla e per un numeroso stuolo di brillanti maschere. Furono premiati i seguenti gruppi di mascherate : 1. Premio gruppo di giovani Toreros; 2. Premio gruppo di Astronomi; 3. Premio gruppo di Farfalle.
Il carnevale dei piccoli.
Anche i bimbi dei nostri Asili e gli scolaretti che vanno al Ricreatorio e alla Refezione hanno riconosciuto anch'essi il Carnevale con un trattamento distinto. Al Ricreatorio donò paste e frutta il maestro Mortari e all'Asilo di città il sig. Ettore Baldelli offri le paste.
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I divertimenti carnevaleschi si sono svolti come al programma. Giovedì grasso dallo Stabilimento Balneare giungeva il dio Nettuno e dai passeggi di porta Mazzini la dea Cerere. Domenica giunse il dio Bacco e fu estratta la tombola di L. 500. Lunedì sera al Teatro della Fortuna fu tenuto il consueto veglione in maschera che riuscì animatissimo.
Martedì vi fu il solito corso di carrozze e di carri con relativo getto di ... e alla sera il dio Bacco fu bruciato in piazza XX Settembre.
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Al corso di martedì presero parte tre carri mascherati, oltre quello della musica cittadina. Rappresentavano i Pagliacci, i Salvatori dell'avvenire, che volea essere una satira agli igienisti, e i Gatti intorno al mappamondo, un'altra satira di sapore politico allusiva alla spartizione fatta dai diversi Stati di Europa del continente affricano. Tutti e tre i carri ebbero il premio nell'ordine nel quale li abbiamo indicati. (1)
A sera in mezzo alla piazza gremita di gente fu bruciato quel povero Bacco, che speriamo di rivedere un'altro anno in costume contemporaneo. Tanto già anche adesso egli ha devoti ammiratori, e speriamo che l'egregio artista che lo ha fabbricato non ci vorrà contradire!
Riassurnendo, con i pochi mezzi che aveva a sua disposizione la Carnevalesca ha fatto del suo meglio per rompere la generale musoneria negli ultimi giorni di carnevale, ed è riuscita nel suo scopo principale, quello di mettere in moto molta gente. Merita dunque una parola di lode, e se la cittadinanza vorrà darle in avvenire maggiore aiuto potrà per un'altro anno fare qualche cosa di più completo e di più rispondente ai gusti del tempo.
Perché, per esempio, non tentare una fiera-esposizione di vini con relativi balli mascherati? Ma ci sarà tempo a parlarne.
(1) Ne "Il Cittadino" del 22-2-1912 i carri sono denominati: I pagliacci, I gatti astronomi e I futuri liberatori dell'umanità.
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CRONACA CITTADINA
Divertimenti Carnevaleschi
Dopo la venuta in terra di Nettuno, Cerere e Bacco l'ultimo giorno di carnevale vi fu corso mascherato. I carri erano pochini, ma in compenso v'era qualche cosa di buono, ma che passò in 2. linea per la sua nota politica. Poveri gatti, anche voi avete risentito gli effetti del vento di reazione che spira.
Il Veglione della Società Carnevalesca riuscì numeroso ma non brioso, come doveva essere. Furono premiate le migliori mascherate. 1. un grupo di toreros, 2. gruppo di astronomi, 3. gruppo di farfalle.
Tombola Domenica 18 corr. fu estratta una tombola a beneficio della Società Op. di M. S. Vinsero la cinquina Bramucci Riego e la tombola Isotti Giuseppe di Saltara.
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Società per i divertimenti carnevaleschi
Il 13 corrente fu tenuta l'adunanza generale dei Soci pel resonto finanziario dell'anno 1911-12. Gli incassi fatti furono di L. 3092,64 e le spese occorse pei vari divertimenti del carnevale ammontarono a L. 556,83 oltre il capitale in mobili di L. 124,80.
Il rendiconto sarà ostensibile ai soci nella sede della Società dalle ore 9 alle ore 11 dei giorni 26 e 27 corr.
La Direzione della Società fu quasi riconfermata per intiero anche pel 1912-13 e rimane così composta: Pasqualucci Filippo presidente, Corsaletti Gustavo vicepresidente, Battistelli Curzio, Casanova Sante, Diambrini Cipriano, Isotti Igino, Mauri Vincenzo, Morelli Virginio, Paoloni Augusto, Sorcinelli Nicola, Tombari Mario consiglieri, Santini Giovanni segretario, Leonardi Silvi Nazzareno cassiere.
Cronaca del 1913
La fine del carnevaleLunedì notte vi fu il veglionissimo assai animato fino al mattino seguente e affiatatissimo, con buon numero di maschere e allegre cene.
Furono aggiudicati per le migliori mascherate un premio di L. 100 alla mascherata composta di 10 persone, rappresentante nella prima fase "Le bestie nell'alta società" e nella seconda fase "I milord inglesi" e un secondo premio di L. 60 alla mascherata composta di 8 persone, rappresentante "la Follia".
Il martedì seguente il consueto corso di maschere non lasciò molto soddisfatta la cittadinanza specie per l'abuso di coriandoli e di.... gesso.
Fu premiata con L. 250 (per il solo getto) la mascherata su carro rappresentante "il Trionfo Infernale", alla mascherata su carro, rappresentante "Animali in festa" che unanime il Giurì non ritenne meritevole del 3. premio, la Direzione assegnò come compenso L. 150.
Cronaca del 1914
Cronaca Cittadinall Carnevale è finito allegramente favorito anche dalla magnifica stagione. Domenica vi fu la solita tombola in Piazza 20 Settembre che richiamò moltissima gente, la quale si divertì pure alla giostra delle biciclette con relativa rottura di pentole sospese tra delle antenne collocate nel centro della piazza.
Il veglione dei fiori che ebbe luogo lunedì sera riuscì splendidamente per eleganza, per brio e animazione. Da molti anni a Fano non si vedeva qualche cosa di simile. Il teatro era tutto guernito di fiori freschi e produceva un effetto meraviglioso ed era sfolgorante di luce.
Moltissime maschere intervennero e quasi tutte elegantissime.
Martedì poi ebbe luogo nel pomeriggio il corso mascherato. Vi parteciparono tre o quattro carri assai modesti, ma che servirono ugualmente a richiamare gran folla per il corso e in piazza ove sull'imbrunire fu incendiata una girandola con altri fuochi artificiali.
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Divertimenti carnevaleschi
Giovedì 19, si ebbe il Convegno delle dodici Maschere Italiane e domenica la Giostra Ciclistica, grandissimo fu il concorso di pubblico. E diamo un'incoraggiante lode al Comitato dei divertimenti carnevaleschi che tanto opra, a che la nostra città sia, in questi giorni degnamente rallegrata.
Cronaca del 1915
Fano 11 gennaio 1915Illmo Sig. Regio Commissario del Comune di Fano
Oggetto
Richiesta del teatro e domanda per emissione di mandato di pagamento di Lire 200
La Direzione di questa Società Carnevalesca, a mezzo del sottoscritto si fa un dovere di pregare la S. V. Illma, affinché voglia concedere luso del Teatro della Fortuna pel Veglione Sociale, che qualora venga approvato dallAssemblea dei Soci avrà luogo lultimo Lunedì di Carnevale 15 Febbraio 1915. In pari tempo La interessa perché sia emesso mandato di pagamento a suo favore per la somma di Lire 200, contributo assegnato da questa Amm.ne sin dallo scorso anno per i festeggiamenti, dovendo procedere alla chiusura dei conti.
Le anticipa i più vivi ringraziamenti e con perfetta osservanza passa a rassegnarsi.
Della S. V. illma obbmo Gustavo Corsaletti
Vice-presidente
Cronaca del 1916
Durante il carnevalemolti applausi per le belle esecuzioni hanno riportato dal numeroso pubblico le Filodrammatiche del Collegio S. Arcangelo diretto dai Fratelli delle Scuole Cristiane, del Ricreatorio Immacolata diretto dal Canonico Gentili, della Casa del Soldato diretta dal Capp. Militare tenente Bernacchia. Alle brave filodrammatiche congratulazioni sincere per l'opera di bene esplicata nelle svariate rappresentazioni.
Cronaca del 1921
Uso della mascheraIl Ministro dell'Interno, in considerazione delle attuali condizioni dello spirito pubblico, ha disposto che non sia consentito l'uso della maschera a mente dell'art. 4 della Legge di Pubblica Sicurezza.
Cronaca del 1922
CRONACACarnevale 1922. - La fiorente Società Alma Juventus ha organizzato per la sera del 27 corr. un Veglionissimo che per il grande concorso di gente riuscirà davvero superlativamente bello. Premi vistosi sono in palio per i migliori gruppi di maschere, per i palchi e per la pesca.
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Stagione filodrammatica pel Carnevale.
In parecchi istituti e associazioni cattoliche della città si sono date durante la stagione carnevalesca produzioni drammatiche che hanno saputo armonizzare lo scopo sanamente ricreativo a quello educativo. Nel teatro del Ricreatorio dell'Immacolata diretto dal Can. Gentili i giovani del Seminario Regionale hanno rappresentalo con singolare abilità il dramma «II Gondoliere della Morte ». Lo sfarzo dei costumi quattrocenteschi, la drammaticità delle scene e la complessità dell'intreccio conquistarono l'attenzione più viva del pubblico che ripetutamente manifestò agli egregi esecutori il suo plauso entusiastico.
Al Teatro Manzoni i soci del Circolo S. Paterniano hanno attirato scelto pubblico con varie produzioni tra cui principali, Voci di Sirena, Valanghe, e Idolo infranto, eseguiti con accuratezza a senso artistico. Anche i più piccoli hanno debuttato con « II fanciullo di Urbino » e con altre produzioni minori eseguite con vivacità e affiatamento.
Il merito principale di questi trattenimenti va al Can. D. Oddo Bernacchia che con versatilità notevole si dedica tanto al Ricreatorio Gentili quanto al Circolo S. Paterniano alla educativa opera di istruzione dei giovani filodrammatici.
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CORRIERE DI FANO
Echi del Carnevale (Ritardata)
Veglionissimo - Indetto dalla società polisportiva Alma Juventus, lunedì scorso ha avuto luogo al Teatro della Fortuna l'annunciato Veglionissimo riuscito altremodo brillante ed allegro. I palchi di primo e di secondo ordine erano quasi tutti addobbati con vera eleganza e taluno con sfarzo veramente notevole. Notato nel palco centrale un magnifico e gigantesco cigno, grande quanto il palco, tutto composto di camelie bianche, ad un altro palco vicino era affacciata ad una veranda la Checca, la famosa giumenta del Corriere dei Piccoli, grande al naturale.
Bei giuochi di luce in altri palchi: notevole quello del neo-Cavaliere signor Antonio Bargnesi: Flora luminosa, graziosa composizione del giardiniere signor Antonio Magini. Gli altri migliori palchi erano opera del giardiniere signor Isidoro Bruscia. Fra le mascherate migliori notevole quella riproducente la intera famiglia di macchiette rese famose dal Corriere dei Piccoli: Fortunello, Cirillino, il signor Bonaventura ecc.
Notevole pure un gruppo di 6 maschere con delle enormi, spaventose teste. Molte e molto eleganti le maschere isolate, di cui non possiamo dare l'elenco, e per mancanza di spazio, e perchè alcune hanno ostinatamente voluto mantenere l'incognito. A mezzanotte furono servite nei palchi le cene, annaffiate da abbondante Champagne, ciò che servì ad accentuare ancora la animazione della già animatissima festa. Indi vi fu un magnifico, abbondante lancio di coriandoli, di bombons, di stelle filanti, che portò al colmo il diapason della allegria. Da alcuni palchi il getto era veramente inesauribile, e decine e decine di chilogrammi di cioccolatini, caramelle, confetti, ecc. furono gettati per ogni lato e più si distinsero nel getto i palchi del Bargnesi e già ricordato, dell'ex Sindaco Diambrini, (uno dei palchi più signorilmente elegante) quello del Corriere dei Piccoli, del Cigno ed altri, ove si erano riuniti in comitiva i numerosi e allegri giovanotti.
Tutti gli intervenuti si divertirono moltissimo e gli esperti asseriscono che da moltissimi anni a Fano non si ricordava un veglione così ben riuscito.
Ci rallegriamo di vero cuore con la benemerita società organizzatrice della festa, Alma Juventus, augurandoli che dai primi passi fatti con tanto successo tragga incoraggiamento per assumere nuove iniziative che servano a risvegliare un poco questa alquanto addormentata città.
Cronaca del 1923
Veglione. L'ultimo lunedì di carnevale, a cura della locale società ginnastica «Alma Juventus» avrà luogo al Teatro della Fortuna il tradizionale Veglione, chiamato quest'anno Superveglionissimo per le sorprese che verranno riserbate a maggiore godimento di coloro che interverranno e che è stato già annunziato al pubblico con un bellissimo ed elegantissimo manifesto edito dalla Tipografia Sonciniana che ha voluto anche questa volta dimostrare la abilità e il buon gusto con i quali i suoi lavori sono presentati.Ci si assicura da qualche indiscreto amicissimo del presidente dell'Alma, che il Veglione che si sta alacremente preparando, sarà il migliore di quanti hanno sin qui deliziato i nostri concittadini: molte le sorprese; svariate le adorazioni a Bacco, tutte prudentemente contenute nei limiti di uno sport pressoché innocente; molto, moltissimo pubblico che assisterà commosso (prima della cena s'intende) ad una importante e perfetta rievocazione storica, parecchie comitive che preparano febbrilmente le mascherature più svariate e più strane, e in ultimo.... questo non possiamo dirlo per l'assoluto divieto fattoci dall'amico del Presidente.
Chi mancherà al Superveglionissimo perderà una occasione straordinaria per divertirsi.... poiché l'Alma Juventus non organizzerà altri veglioni negli anni avvenire.
Uomo avvisato mezzo salvato.
E arrivederci al Superveglionissimo!
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Veglia danzante. La veglia danzante che ha avuto luogo sabato scorso ad iniziativa della locale Casa del Soldato è riuscita meravigliosamente e per il numeroso pubblico che vi è accorso e per l'animazione delle danze che si sono protratte sino alle cinque del mattino.
La fine eleganza della sala già altra volta decantata e la cordialità che ha regnato sino all'ultimo momento sono state la ragione principale della buona riuscita della festa che ha lasciato in tutti un vero e profondo desiderio di una ripresa, il quale desiderio ci consta non essere peraltro condiviso dagli organizzatori che ne hanno già avuto abbastanza per la difficoltà non lieve di indovinare i desideri di tutti e contenerli sia pur entro i limiti del possibile, ed anche e forse sopratutto per le non lievi spese occorrenti perché le riunioni siano quali sono state queste due ultime organizzate dalla Casa del Soldato.
Inappuntabile il servizio di buffet che ha funzionato egregiamente per tutta la notte a prezzi eccezionalmente miti, perfetta l'orchestrina che ha deliziato anche coloro che sino a ieri erano i più irriducibili avversari dello jazz band. Grande, e spesso anche rumorosa l'allegria di un simpatico gruppo di giovani dell'Alma che hanno voluto dare una pallida idea di quella che sarà l'allegria che regnerà al prossimo Superveglionissimo.
In complesso una splendida festa che ha lasciato in tutti un'ottima impressione.
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Veglione Azzurro. Questa sera ad iniziativa dell'Associazione Nazionalista nei locali dell'Unione Liberale avrà luogo un Veglione Azzurro che promette di riuscire molto brillante.
Naturalmente i soci della Sezione Liberale avranno libero accesso.
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Festa di ballo al Circolo Femminile. Sabato 10 corr. alle ore 21,30 nei locali del Circolo Femminile avrà luogo una festa di ballo riservata alle sole socie e a coloro cui la Presidenza invierà speciale biglietto d'invito.
Le socie dovranno esse pure ritirare presso la segreteria uno speciale biglietto per gli uomini di loro famiglia. Non potranno assolutamente avere accesso alla sala coloro che non avranno ricevuto l'invito.
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Tombola. Domenica 11 Febbraio in Piazza XX Settembre verrà estratta la consueta tombola di L. 3000 a beneficio della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso.
Speriamo che il pubblico accorra numeroso ad acquistare le cartelle per ottenere così due scopi: quello di vincere una discreta sommetta che al vincitore farà sentir meno aspra la spesa che dovrà sostenere per il Superveglionissimo indetto dallAlma Juventus; e laltro scopo è quello di compiere unopera benefica. Il che non guasta affatto.
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Il Veglione Azzurro che per iniziativa della Sezione Nazionalista ha avuto luogo sabato scorso nei locali del P.L.I. è riuscito brillantissimo anche per merito delle numerose maschere piene di brio che hanno dato una speciale animazione alla festa.
Tra tutte le maschere la preferita è stata .... Leonelli che ha avuto per sua guida e duce l'amico Sora per quasi tutta la festa: maschera docile e silenziosa in pieno contrasto con la sua Guida che ci si dice sia stata violenta tanto che il Leonelli, fatto forte dell'usbergo della maschera che portava, intendeva seguire le orme di un qualsiasi antico autentico guerriero romano: ma la dolcezza del Leonelli vinse la violenza del duce e viceversa, ed ora insieme si preparano per una mascherata pel Superveglionissimo.
Scherzi a parte il Veglione è riuscito molto bene e meglio riuscirà quello che la Sezione Liberale sta organizzando per mezza quaresima.
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Al Circolo Femminile Liberale questa sera avrà luogo una festa di ballo che promette di riuscire brillantissima. Vi potranno prender parte soltanto coloro che possiedono il biglietto d'invito rilasciato dalla Presidenza.
Ciò ripetiamo a scanso di spiacevoli incidenti.
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Superveglionissimo L'asta dei palchi che ha avuto luogo domenica scorsa ha superato ogni aspettativa. Dopo un'ora tutti i palchi di prima fila e parecchi di seconda erano venduti. Da ciò facilmente si desume che il Superveglionissimo riuscirà splendidamente.
Ci è stato avanzato qualche lamento circa la mancanza completa di un regolamento per le maschere che concorrono ai premi. Si vorrebbe da alcuni che queste si presentassero in teatro per esempio non oltre le 24 e questo desiderio ci sembra giustificatissimo e si eviterebbero, accogliendolo, dei postumi reclami o quanto meno delle recriminazioni da parte degli scontenti.
La giuria ha un compito difficilissimo da assolvere: meglio, molto meglio è facilitarle il compito il più che sia possibile.
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Il Superveglionissimo è riuscito splendidamente secondo le previsioni che generalmente venivano fatte in questi ultimi giorni. E non poteva essere altrimenti perchè l'Alma Juventus, così egregiamente presieduta dal Rag. Cav. Giovanni Anelli, aveva già data una chiara manifestazione della propria abilità organizzativa.
Come l'anno precedente anche quest'anno grande rivalità tra l'Alma e una comitiva di giovani della città per disputarsi il primo premio stabilito per la migliore mascherata.
Tra i due contendenti che nel silenzio preparavano la sorpresa una folla di curiosi nell'un campo e nell'altro armati.
I primi sentori della battaglia si ebbero sin dal principio, sin da quando cioè ebbero inizio i lavori di abbellimento dei palchi.
Diverse i pareri, accese le discussioni le quali non cessarono se non quando le oche questa volta non capitoline... fecero il loro ingresso in teatro lasciando come le medesime gli spettatori i quali applaudirono, applaudirono trovando molto geniale l'idea attuata anche con molto decoro e con grande abilità, e così le oche poterono per un istante godere trionfi quasi identici a quelli che ottennero i più grandi artisti lirici.
E già sembrava che la sorte, questa volubile dea, volgesse propizia verso le oche quando quella birba di Giusto Cespi che sa prepararne sempre delle sue, fatte aprire da due valletti le ampie scene del teatro, offrì agli spettatori attoniti lo spettacolo imponente di una deliziosa allegoria della primavera. Una parte del pubblico andò in visibilio, l'altra si ammutolì, e la Commissione facendosi eco dei pareri più o meno discordi del pubblico, si decise per il ni e divise il premio dei palchi tra il N. 11 e il N. 13, quello della mascherata tra le oche e la Primavera e il secondo per le maschere isolate tra la Signora Rossi e la Marchesa Calcagnini avendo concesso il primo al Sig. Bucellato.
Qualche maligno afferma che la Commissione non esisteva se non nella mente del Rag. Anelli. Altri invece sostengono che per far parte di una Commissione non è indispensabile aver buon gusto e il coraggio di manifestare il proprio parere: noi tra le due accreditiamo quella della mancanza della Commissione.
Peraltro a nostro avviso la Commissione se ci fosse stata avrebbe fatto bene ad accordare anche un premio allo «Scrivano» poeta per l'occasione, e sempre per l'occasione nepote di Cianchettini del Travaso.
Lo scrivano che altri non era se non Pippo Sorcinelli fu largo nel distribuire dei versi tutti intonati a reclame per l'amico Bossi, o meglio per le reti e le lampade dell'amico Bossi. Tra gli altri versi ci piace pubblicare il seguente sonetto, di sua fabbricazione:
PRESENTAZIONE
Filosofo, poeta a tempo perso,
Pien di stracci, di chiodi e di miseria,
nel culto lieto della ninfa Egeria
Su le pene diuturne il riso verso.
Cianchettini mi nomo e son nepote
Del magno Tito Livio del «Travaso»
Della cui vita ognun conosce il caso
Insiem con gli aforismi e con le note.
Tutte io compio le fatiche oneste
E sol ch'io possa guadagnarmi un pane
Non mi vedrete le sembianze meste.
Perciò fo la «reclamme» qui al veglione
A Luigi Tonini Bossi immane
E a me stesso, sperando in un premione.
CHICCHIBIO CIANCHETTINI
Il premio non venne, ma lo scrivano rimane egualmente una delle migliori e più indovinate mascherate della serata.
Il teatro sfarzosamente illuminato ed addobbato presentava un colpo d'occhio magnifico. Palchi adornati di elegante e grazioso pubblico femminile, platea rigurgitante di giovani e di anziani impenitenti, tutti intenti al riconoscimento delle maschere. In complesso spettacolo bellissimo, reso più attraente dalla cordialità più schietta che ha regnato sino al mattino.
Solo qualche incidente si è verificato durante la cena per il lancio troppo violento di una specie di confetti che doveva simulare lo spirito cattivo di certi messeri che cercano tutte le vie e fanno buone tutte le occasioni per dar sfogo ai loro sentimenti: ma il pubblico nella sua grande maggioranza li ha riconosciuti e ancora una volta li ha giudicati.
Certo se la Commissione fosse stata più diligente certi inconvenienti non si sarebbero verificati; ma speriamo che coloro che organizzeranno il veglione del 1924 prenderanno in tempo tutte le misure per evitare che il getto dei confetti si effettui anche perché questo non debba essere cambiato in una vera e propria battaglia come è avvenuto lunedì sera.
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SUPERVEGLIONISSIMO.- A quanto ci si dice, poiché non abbiamo l'abitudine di partecipare a tali divertimenti, l'attesa del superveglionissimo destata da abbondante réclame non è stata soddisfatta interamente. Sopratutto si è notata mancanza di educazione nel lancio dei confetti... che erano veri proiettili i quali spezzavano persino le stoviglie e lasciavano segni poco gentili dove prendevano. Certo che l'educazione e la compostezza in certi generi di feste, a base di vino e di altro, è un po' difficile a trovarsi, ma ci sono pure dei limiti che non dovrebbero essere sorpassati. Numerose le maschere: premiata la mascherata rappresentante un gruppo di oche. E lasciamo che il pubblico ami a preferenza... le oche !
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Società Carnevalesca
Ad iniziativa di alcuni cittadini volenterosi, in una riunione tenutasi domenica scorsa nella sala della Società dei Commercianti, sono state gettate la basi per la ricostituzione della Società Carnevalesca.
Questa Società che pel passato tanto sapientemente contribuì ad elevare nel periodo carnevalesco lo spirito cittadino e a cementare la più salda unione tra le varie classi sociali sorgerà di nuovo tra il consenso unanime dei cittadini che ricordano ancora con nostalgico desiderio i riuscitissimi corsi mascherati, i solenni ricevimenti resi al Carnevale e ... ingratitudine umana, la morte del Carnevale decretata per abbruciamento tra fiaccolate e musiche.
Noi siamo certi che la iniziativa andrà in porto facilmente e intanto plaudiamo a coloro che ebbero la buona idea di far rinascere tra noi questa benemerita Società, che manterrà alte ed intatte le tradizioni del passato.
Cronaca del 1924
Il carnevale si è chiuso nella nostra città tra la più schietta allegria e in modo veramente brillante. Siamo tornati senza dubbio agli anni dell'ante guerra quando la Carnevalesca, a traverso svariate e graziose iniziative, era considerata come la tocca sana di ogni male, come l'unica società che avesse il potere di riunire tutti i cittadini di ogni classe e di ogni età nell'allegria più schietta e nella cordialità più sincera.Tutti ricordiamo le belle feste organizzate da questa benemerita società e negli anni immediatamente succedutisi alla guerra, abbiamo rimpianto l'assenza della Carnevalesca per il complesso dei divertimenti che sapeva ammanire. Vero è che nel 1922 e nel 1923 la Società Ginnastica Alma Juventus organizzò dei veglioni egregiamente riusciti ma è anche vero che la Carnevalesca se riuscirà a mantenersi nel suo stretto carattere di società di puro divertimento, potrà anche, in avvenire esplicare una opera ben più proficua nell'interesse stesso della città. Abbiamo detto se riuscirà a mantenersi nel puro ambito di una società di divertimento in quanto alcuni incidenti subito appianatisi per intromissione di parecchi cittadini di buona volontà, avevano, in un primo tempo, fatto credere che a traverso la Carnevalesca si volessero riaffacciare vecchie questioni di partiti e di uomini, questioni deprecabili a nostro avviso sotto tutti i rapporti.
Fortunatamente però ogni divergenza venne appianata, ogni attrito dissipato e il Carnevale è passato tra l'allegria più schietta lasciando dietro sè un vero rimpianto.
Il tempo, questo terribile nemico dei programmi di feste all'aperto, ha voluto anche esso salutare la rinascita del carnevale fanese ed ha rallegrato i vari trattenimenti succedutisi con una continuità perfetta. Infatti domenica, salvo una piccola e breve parentesi di pioggia, il carnevale, o meglio il tradizionale pupo di carnevale, ha potuto fare il suo ingresso ufficiale in città al suono della musica cittadina e seguito da un lungo corteo di automobili. Questo primo numero di programma ebbe se non altro il merito di attirare in città gran numero di gente la quale giuocando la tombola ha anche contribuito ad impinguare le casse della Società di M. Soccorso.
Lunedì sera poi abbiamo avuto al Teatro della Fortuna il Veglionissimo che, per concorso di pubblico è riuscito superiore ad ogni aspettativa. I palchi affittati tutti indistintamente sino dalla mattina di sabato, presentavano un imponente colpo d'occhio anche e sopratutto per l'elemento femminile che vi predominava in eleganti toilettes.
Numerose e briose le mascherate, briose anche quelle che se lasciavano desiderare per loquacità non mancarono di interesse per l'incognito che hanno saputo mantenere sino alla fine del veglione, portando in giro anche quelli che pretendevano di essere i più furbi. Alle ore 23 fece irruzione nella sala il gruppo delle zitelle.... rinascenti a nuova vita, e questa mascherata enormemente ha contribuito a tenere alto lo spirito degli intervenuti. La danza eseguita sotto la guida della... direttrice Cespi iunior suscitò il più vivo entusiasmo come vivo entusiasmo suscitò anche la trovata della cena consumata nel mezzo della sala, cena parca di cibi ma abbondante di vivacità e di schiamazzi.
Pure ammirata per la sua fine eleganza fu la mascherata raffigurante cinque pavoni bianchi condotti al mercato da un contadino, una contadina e da una piccola graziosa contadinella.
Il veglione si svolse tra il più perfetto ordine e con la massima educazione.
Grande ilarità suscitò un piccolo e scalcinatissimo Pierrot il quale tramutatosi per soverchie libazioni in pirrot venne con saggio criterio allontanato dai pompieri. Per fortuna fu da tutti riconosciuto a causa delle scarpette coi bottoni.
Le danze si protrassero animatissime sino alle 7 del mattino.
I premi vennero così distribuiti: 1. premio la Rinascente per numero e brio, 2.premio i Pavoni per eleganza.
Nel pomeriggio del giorno dopo si svolse il corso dei fiori che richiamò moltissima gente oltre che dai paesi e dalle frazioni vicine anche da Pesaro e Sinigallia. Dalle 16 alle 19 il getto fu continuo e ricco tra i carri e le finestre su cui il pubblico desideroso di divertirsi si assiepava. Intervennero al corso anche le zitelle della Rinascente tutte in bicicletta destando la più schietta ilarità.
Alle 20 circa in Piazza XX Settembre venne bruciato tra una festa di bengala il tradizionale pupo di carnevale mentre il pubblico lentamente si rendeva alle proprie case rammaricandosi per la morte del carnevale.
I premi fra i carri sono stati così divisi: 1. e 2. premio diviso in parti eguali per la mascherata "Il carnevale 1924" e quella rappresentante il trionfo delle quattro cricche delle carte da giuoco.
Detti carri vennero giudicati di primo grado.
Il carro rappresentante lo Jazz Band venne giudicato di 2. grado ed ebbe il terzo premio.
In complesso dunque la quaresima ha trovato i cittadini fanesi saturi di divertimenti e di ciò va data lode alla carnevalesca e al suo Consiglio Direttivo che speriamo vorrà ormai vivere anche negli anni venturi a delizia dei cittadini e nell'interesse economico della città.
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A proposito della premiazione dei carri riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Sig. Direttore del Gazzettino,
Sicuri di interpretare l'opinione dei più, ci permettiamo di chiedere ospitalità nel suo pregiato giornale per esporre alla cittadinanza tutto il nostro legittimo risentimento verso la Giuria aggiudicatrice dei premi pel Corso Mascherato. Noi siamo fermamente convinti che quei Signori non abbiano compreso il soggetto che il nostro carro rappresentava, perciò lo esponiamo in succinto.
"Risaliamo alle origini dello Jazz band che viene suonato da negri, nei tabarins di gran voga, in cui l'aragosta è la vivanda preferita. E i cibi eccitanti, e lo champagne in gran copia, incitano a danza sfrenata, all'orgia più voluttuosa, di cui il suono dello Jazz Band, lo strumento musicale di moda, è il primo artefice, perchè inebria, stordisce".
Questo delicato soggetto fu da noi curato nei più minuti particolari. Ci si mosse l'appunto di non essere il nostro un carro di effetto e di essere povero di linee ecc. ma quei signori che così parlarono dove mettono il senso artistico, la finezza del soggetto, e l'interpretazione del medesimo? E l'animazione del nostro carro, il suono, la vivacità dove li mettono? Ed il getto dei fiori come prescriveva il primo manifesto? Ci sappiano intanto dire quanti e quali fiori furono gettati dagli altri carri!! Ed il nostro getto dei confetti era o non era il più nutrito ed il più ricco?
Egregi Signori della Giuria, che prima ci date il III. premio e poi non sapete a che santo votarvi, via, cambiate mestiere, chè allora sarà finita ogni voce di malcontento per il Carnevale 1925, e noi saremo fidenti in un giudizio più equanime, preparandoci con maggiore serenità a sempre migliori cose, per la buona riuscita dei divertimenti carnevaleschi, per tenere viva una simpatica tradizione fanese.
Grazie dell'ospitalità, ed ossequi distinti.
I suonatori di Jazz-band
Cronaca del 1925
CORRIERE DI FANOCorsa dei fantini
- Lunedì nel pomeriggio, con un enorme concorso di pubblico qui giunto anche dai paesi vicini, si sono svolte le corse dei fantini che, indette dalla Società Carnevalesca per il giorno innanzi, erano state rinviate a causa del cattivo tempo. Presero parte alla corsa otto cavalli dei parecchi iscritti.
Le corse si svolsero nel più perfetto ordine e senza alcun incidente, nonostante che la strada fosse pessima a causa del maltempo dei giorni precedenti. Molto entusiasmo suscitò il piccolo Scalella Saverio di lesi, il quale sin dalla partenza ha saputo piazzarsi come un vecchio e provetto fantino dimostrando nel cavalcare un'abilità ammirevole senza dubbio eccezionale in un ragazzo appena qnindicenne.
Vennero premiati i fantini : Scalella Saverio primo premio L. 600; Delvecchio Alfredo secondo premio L. 400; Delpiaz Giuseppe terzo premio L. 200.
Veglione dei fiori
- Mai, come in quest'anno, si è verificato per il Veglione, un concorso di pubblico cosi straordinario e il Consiglio Direttivo della Carnevalesca deve essere rimasto ben soddisfatto di quest'esito, successo che conferma la tradizione simpatica e riconosciuta anche dalle vicine città, che a Fano. le feste si sanno organizzare bene.
Tutti i palchi erano addobbati con semplicità e buon gusto senza le solite bardature più o meno grevi e senza stonature troppo stridenti. Splendido l'effetto di luce in tutto uniforme e diffusa con ricchezza. Il colpo d'occhio che presentava il nostro bellissimo teatro era veramente grandioso e di ciò va data lode agli organizzatori del Veglione che si sono prodigati, senza, risparmio in una attività encomiabilissima.
Molte le maschere e traboccanti di brio sia le nostrane che le forasticre le quali ultime hanno enormemente contribuito a rendere più gaia la festa. In tanto clamore sola e soletta, muta come un pesce, si aggirava una contadinella bramosa di vendere le cinque mele che aveva collocate in cestino appeso al braccio. Ma le mele al mattino son ritornate intatte a casa e le mascherina non è stata affatto... conosciuta. Quest'altro anno speriamo che faccia maggiore sfoggio di loquacità.
Ammiratissima la mascherata: I padroni della strada, geniale nella sua originalità e simpatica per la vivacità che ha saputo dare al Veglione. Perfetta, nei dettagli e nelle macchiette e accurata nella esecuzione artistica è stata l'altra mascherata: I Pellegrini dell'Anno Santo.
Graziosissima la comitiva riproducente la rreclame delle caramelle Venchi; dodici belle signorine che avrebbero fatto molto meglio di intervenire senza maschera onde non togliere al pubblico il piacere di ammirare le bellezze naturali.
Pure interessanti sono state le mascherate degli Egiziani e degli lstrici.
Una graziosa irruzione nella sala è stata quella di due dame del settecento e di un cavaliere dell'epoca, grazioso anche questo cavaliere sotto le cui spoglie si celava una simpatica signora, tutte e tre giunte da Roma con lo scopo di rallegrare il Veglione. E nell'intento esse sono riuscite perfettamente nonostante i tre lugubri domini neri che le accompagnavano. Le dame incipriate hanno fatto dimenticare il funereo atteggiamento dei loro accompagnatori e l'assalto cordiale cui sono stati fatti segno il nostro Sindaco e il nostro Direttore hanno per un istante attratta l'attenzione di una buona parte dei presenti al Veglione.
Dopo le cene servite nei palchi e nell'atrio del Teatro le danze sono state riprese, con eguale verve ed hanno avuto termine soltanto verso le sette del mattino.
La Giuria ha assegnati i premi alle seguenti mascherate: l.,e 2. premio diviso tra « I Padroni della Strada » e « I Pellegrini dell'Anno Santo ».
Premio alla coppia migliore: « Dame del Settecento ».
Premio alla migliore acconciatura (dono del Sig. Ettore Taussi - borsetta da toilette) Signorina Prato.
Inoltre la Giuria ha proposto alla Carnevalesca che siano concessi speciali diplomi alle seguenti masherate: "Caramelle Venchi", "Egiziani", "Istrici". Ha pure proposto che speciali diplomi di primo grado siano concessi alla coppia degli Scozzesi e ai Maghi.
Corso Mascherato
- Con un tempo primaverile si è svolto martedì scorso il tanto atteso Corso Mascherato che numerosissimo pubblico aveva richiamato anche da Pesaro e da Senigallia, oltre che dai paesi vicini. Questo numero del programma del nostro Carnevale è senza dubbio quello che attira maggior concorso di gente e per la genialità dei carri e per il getto dei confetti e dei fiori che in certi punti del Corso assume in certi momenti tntto l'aspetto di una vera e propria battaglia. E più interesse ancora desta di solito la lotta tra gli ideatori dei carri per cui si può dire che ognuno di questi abbia al suo seguito un non indifferente gruppo di ammiratori ed un altro di critici. Quindi discussioni vivaci, prognostici più o meno fondati, ed in ultimo le immancabili imprecazioni per quella povera vittima che è la Giuria. La quale anche se talvolta può essere (come è fatale avvenga in tutto ciò che è umano), è pur sempre serena nei suoi giudizi ed in buona fede: questo però non intendono riconoscere coloro che si ritengono ingiustamente colpiti e da qui le dispute e le male parole, che del resto non sono mancate neppure quest'anno.
Parecchi i carri mascherati e tra i più importanti abbiamo notato quelli rappresentanti «Il drago incatenato», «I Marziani con la Venere amante di Marte al Carnevale di Fano », « Gli abitanti della Luna al Corso Mascherato di Fano » e « Il Trionfo Sportivo ».
Seguiva una scalcinatissima giardiniera su cui avevano preso posto otto giovani i quali ad ogni giro agitavano un cartello annunziante getti strabilianti per il giro successivo e scusando la inattività con trovate simpaticissime. Ma di getto non se ne è visto. All'imbrunire anziché illuminare ad elettricità il loro mezzo di trasporto essi si sono limitati a tenere accesi dei moccoletti nel mentre in un cartello si leggeva presso a poco così: Non potendo adoperare la luce elettrica per mancanza di acqua siamo nostro malgrado costretti ad adoperare le candele. Trovate spiritose queste che hanno destata l'ilarità generale.
Il corteo dei carri era preceduto da un landau a due cavalli sul quale avevano preso posto quattro scapoli dissidenti in cerca di moglie. Comitiva questa simpaticissima la quale ha anche fatto un ricchissimo getto. E' stata giustamente premiata.
Dopo il tradizionale abbruciamento del Pupo la festa ha avuto termine e con essa il Carnevale. Ma non hanno avuto termine le discussioni sui carri e i pareri più discordi si sono intrecciati in lieti conversari e in piccole dispute senza conseguenze.
I premi sono stati così distribuiti: 1. premio L. 2500, Drago incatenato; 2. premio L. 2000, I Marziani; 3. premio L. 1500, Gli abitanti della Luna; 4. premio L. 1000, Trionfo Sportivo.
Due correnti si sono subito formate: una a difesa del deliberato della Giuria e l'altra che sosteneva doversi dare il primo premio al carro rappresentante I Marziani.
Certo che nell'atto di decidere, la Giuria deve avere avuto un istante di titubanza perché, a nostro avviso, i due carri meritavano, per diverse considerazioni, tutti e due lo stesso premio. E poiché la Giuria non ha potuto evidentemente ripetere il giudizio di Salomone, così ha deciso per il Drago incatenato.
Indi ira da parte dei Marziani.
Noi non intendiamo discutere il deliberato della Commissione aggiudicatrice dei premi, certo che dobbiamo riconoscere ed apprezzare lo sforzo compiuto dal Magini ideatore e autore del carro rappresentante i Marziani, il quale, pur disponendo di pochi mezzi, ha offerto al Corso Mascherato un numero interessantissimo, dando così novella prova del suo genio e della sua attività. Il suo carro ha incontrato anch'esso tutte le simpatie del pubblico e questa deve essere per lui una non indifferente soddisfazione.
Dal canto nostro ci auguriamo che da questa lotta per il primato esca rafforzato il desiderio di fare sempre meglio sicché il Corso Mascherato attiri ogni anno di più le simpatie del pubblico.
Questa parola di lode e di incoraggiamento vada a quanti hanno quest'anno contribuito a rendere più gaio e più interessante il Carnevale.
Festa di ballo
- La festa di ballo che ebbe luogo sabato sera nelle sale della Sezione del P.L.I. gentilmente concessa al Maestro Fernando Venturini, riuscì brillantissima e animatissima sia per il concorso di gente sia anche per le numerose maschere che col loro brio rallegrarono la festa che si protrasse sino alle 6 del mattino.
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Il Carnevale
L'ultimo giorno di Carnevale Fano ha rivisto uno di quegli spettacoli di intensa festività popolare che ci ricordano descrizioni di altri tempi meno dinamici e tempestosi dei presenti. Si potrebbe fare delle meste considerazioni sul denaro profuso non certo utilmente in questi tempi di economia pubblica e privata non troppo lieti, ma che varrebbe? Del resto l'antico proverbio sta là ad ammonire che licet semel in anno... il guaio è che oramai il semel è completamente fuori di posto! Ad ogni modo, se un giorno é passato in lieta, e serena allegria e spensieratezza, non c'è davvero da rammaricarsene. E allegra davvero era la folla che gremiva il Corso e la via Cavour in attesa di carri con le mascherate allegoriche: folla composta non solo di fanesi, ma anche di numerosi forestieri venuti anch'essi a godersi l'allegro spettacolo.
Ed ecco s'avanzano i carri: precede la musica, e una carrozza adorna di fiori... propizi al cambiamento di condizione dei quattro scapoli che la montano. Segue il clou del corso carri in cui la leggenda e l'arte, l'amitologia (sic! la mitologia? n.d.r.) e lo sport hanno contribuito alle ideazioni. Ecco l'Enciclopedia che abbraccia l'universo intero, dal sole al... carro funebre, il superbo drago incatenato da benefici geni, la conchiglia sorgente dal fondo marino e racchiudente ahimè! una Venere... non Anadiomene; gli astronomi speculanti i cieli e gli astri; i lottatori colossali circondati dai simboli dei vari sports. E poi le carrozzelle minori, e la folla allegra dei ragazzi e anche non ragazzi che segue la fantastica teoria dei carri brillanti di colori e di canti e che accendono lungo il loro corso battaglie vivaci di fiori, di confetti, di coriandoli. Attenti agli occhi e agli... occhiali!
Il corteggio percorre più volte la via sempre tra la più allegra vivacità del pubblico e degli spettatori e delle spettatrici che dalle finestre gremite partecipano alla movimentata... battaglia. E così si prosegue con grande buona volontà sino all'imbrunire. Allora in piazza, mentre il carro di Venere s'ammanta delle più iridescenti luci, i due pupazzi carnevaleschi vengono bruciati tra la più viva allegria della folla e l'accendersi di petardi e di bengala.
Il primo premio è stato assegnato al drago incatenato. Il bozzetto di questo drago ideato dal Prof. Sorcinelli è stato eseguito dal Prof Giulio Pasquini, la testa modellata dal Sig. Strolin, lo scheletro dal falegname Paciotti, il tutto dipinto dal Prof. Cespi. Il secondo premio fu dato alla nascita di Venere, il terzo agli astronomi e il quarto agli sports.
Il veglione dicono sia riuscito affollatissimo di gente; ce n'era tanta da impedire persino il libero svolgersi delle danze. Che peccato! Vi è stata una mascherata di pellegrini di tutte le nazioni del mondo che ha avuto il primo premio, ed un'altra dei padroni della strada rappresentante spazzini, attacchini, strilloni, accalappiacani e chi più ne ha ne metta, anch'essa premiata. E poi? Chi non sa che cosa avviene nei veglioni? Scampagne (sic! n.d.r.), ebrezza... e poi?
E poi vengono i conti.
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La corsa dei fantini che domenica 28 fu rimandata a causa del cattivo tempo, ebbe poi il suo svolgimento il giorno successivo per lintervento di tutti i cavalli iscritti venuti anche da fuori. Un pubblico numerosissimo stipava le finestre e i lati del Viale Umberto I dove ebbe luogo la gara. Molto entusiasmo negli spettatori. Nessun incidette si dovette registrare malgrado il terreno viscido e fangoso. Un piccolo e simpatico fantino di Jesi colse lalloro della vittoria ad dimostrando grande sicurezza e superiorità su tutti gli altri cavalli iscritti.
Cronaca del 1926
Il CarnevaleIl programma predisposto con ogni cura dalla Società Carnevalesca si è svolto con piena riuscita, allietato anche da un bel sole, dopo tante giornate di uggiosa nebbia, così da far crepare d'invidia i pesaresi.
Nel pomeriggio di domenica si è svolta nella piazza della Fortuna gremita di popolo in festa, sebbene impossibilitato in massima parte di seguirne lo svolgimento, la caratteristica corsa delle carriole eseguita da, come chiamarli?, carriolatori in variopinti costumi.
I risultati furono i seguenti: 1° premio: Rione Orti, Piccinetti Pietro e Manti Bruno;
2° premio: Rione Porto, Renzoni Adimero e Mattioli Eugenio;
3° premio: Rione Cavour, Mezzanotte Giuseppe e Ciavaglia Paolino;
4° premio: Rione Mazzini, Rovinelli Remo e Piccinetti Livio.
Si estrasse poi la tombola di L. 2000 che fu vinta dal fortunato muratore Antonio Franceschini. La cinquina fu vinta da ben... sette fortunatissime persone e cioè dai Sig. Camillucci Ruggero, Dionisi Luigi, Bianchi Gaetano, Boldrighini Cesare, Adanti Ermanno e Sig.ra Bice Diambrini Palazzi che ebbero la consolazione di dividersi la cospicua somma di L. 500. Lunedì sera al Teatro della Fortuna ebbe luogo l'animatissimo veglione. Il teatro era trasformato in una serra di fiori; molte le mascherate tra le quali ammirate, il corteggio di un principe orientale in portantina, lo stoccafisso con relativi inservienti, i mestieri della strada e varie maschere isolate.
Animatissimo il getto, laute e copiose le cene con relative libazioni a smaltire le quali si è ballato fino al mattino verso le sette. Prosit! Ma la parte più simpatica, caratteristica e popolare, del programma carnevalesco fanese è data dal Corso mascherato dell'ultimo giorno. Residuo di costumanze e di tradizioni prettamente italiche, di quando il carnevale era uno dei rari periodi di spettacolosa allegria durante l'anno, esso attira nella nostra città un gran numero di forestieri che vengono dalla provincia e da fuori, ove oramai tali tradizioni languiscono. Treni, auto, carrozze, e bicicli hanno trasportato a Fano oltre ventimila forestieri, che hanno dato alla città un'animazione straordinaria gremendo completamente le strade. Dopo le tre si iniziò il passaggio dei carri aperto dalla musica cittadina montata in variopinti costumi su adorno carro. Seguiva una fantastica Zattera di stile tra il veneziano e l'orientale ove sotto un ricco padiglione erano accolti nobili personaggi che dovevano rappresentare la lotta tra gli amici del carnevale, e i suoi avversari. Questo carro ottenne il 2° premio. Troneggiava poi una magnifica chioccia con relativo gallo circondati da numerosi pulcini di uno splendido colore che mandavano un pigolio commovente. La bella costruzione, artistica opera del Pittore Cespi e del Sig. Magini ottenne il 1° premio. Ecco poi un magnifico cesto di ortaggi, fuori calmiere, saggio magnifico della prodigiosa fertilità della nostra terra. Nulla mancava per far contenta una brava massaia: ammirati la cipolla, il cetriolo nonché la carota tutti di colossali dimensioni: ebbe assegnato il 3° premio.
Ancora un carro, ove una Balena spalancava la mostruosa sua bocca a ricordarci le meravigliose avventure di Pinocchio che ottenne il 4° premio. Non mancava un colossale stoccofisso pronto ad essere cucinato pel primo giorno di... quaresima.
Dietro poi... un lussuoso gruppo di campagnoli, landau e automobili fioriti, biciclette vivaci nonché qualche pacifico ciuco. Dopo il primo passaggio dei carri si animarono le battaglie più vivaci: alle finestre gremite di gentili signorine, ma pronte all' offesa, venivano lanciati con ardore e con ardore ricevuti, mazzolini di viole, caramelle, confetti e pulcini.
L'animazione vivissima del gettito durò fin verso le ore 20. Intanto in piazza si era proceduto a suon di musica alla cremazione del Carnevale, rappresentato da un magnifico pupo che aveva una girandola in testa ed era pieno di bombe e petardi il cui scoppio significò la fine del Carnevale. La festa si è svolta senza incidenti di sorta lasciando nell'animo di tutti quella simpatica gaiezza sana e popolarmente schietta che è così raro trovare oggi in cui tutto è artefatto. Perciò tanto maggiore sdegno doveva suscitare nell'animo dei fanesi un giornale umoristico di Pesaro che in una vignetta ed in una relativa poesia dell'ultimo numero tentava di fare dello spirito intorno al Corso mascherato e senza riuscirvi come accade spesso ai giornali così detti umoristici, diceva un sacco di scemenze banali e oltraggiose per la città. Non comprendiamo davvero come gente che pretende di essere intelligente possa permettersi di scrivere certe porcherie. Si vuol passare per spregiudicati e si diventa villani a dir poco. Ma è anche questo un segno dei nostri tempi.
L'indignazione cittadina è esplosa in una spedizione....di numerose automobili rigurgitanti di fanesi che si sono recati a Pesaro. Una vera faida di comune!
Accolti con gli... onori militari, i fanesi nella piazza maggiore di Pesaro hanno posto il segno della loro vittoria e indisturbati sono ritornati in... patria tra canti e grida di gioia.
Così il Carnevale fanese ha avuto il suo completo trionfo. A dispetto di tutti gl'invidiosi.... esso da l'appuntamento pel Carnevale 1927!
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Disgrazie - Durante il "Corso Mascherato" un confetto spezzava una lente degli occhiali al Dott. Giuseppe Caselli causandogli una ferita all'occhio fortunatamente senza gravi conseguenze. Mentre poi si bruciava il "pupo" di Carnevale in Piazza XX Settembre un petardo feriva ad una gamba il Signor Aldo Adanti. Trasportato all'ospedale veniva giudicato guaribile in 5 giorni, salvo complicazioni.
Cronaca del 1927
L'arrivo del CarnevaleIl vecchio Carnevale, invitato da questa solerte direzione della "Carnevalesca" a venire anche quest'anno a Fano per assistere ai divertimenti tradizionali che qui si svolgeranno, ha aderito inviando il seguente radiotelegramma:
"Londra, 23 febbraio, ore 9. - Società Carnevalesca, Fano - Ricordando simpatiche giorna trascorse tra voi anni precedenti e festose accoglienze ricevute, nonostanta tarda età, assicuro mia partecipazione vostri festeggiamenti. Sarò costì giovedì 24 corrente, ore 15 giungendo con treno speciale. - Salutissimi: Carnevale 1927".
La direzione della "Carnevalesca" invita l'intera cittadinanza a prendere parte al corteo, che muoverà dalla Piazza XX Settembre alle ore 14,30 preceduto dalla musica cittadina per recarsi alla stazione ferroviarai a ricevere ... l'illustre personaggio.
La Direzione delle Ferrovia dello Stato e Tramvie Padane e dei servizi elettrici ed automobilistici, in occasione del tradizionale "Corso Mascherato" di martedì primo parzo p.v. che avrà luogo nella nostra città alle ore 15, hanno concesso speciali concessioni.
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Solenne ingresso del Carnevale
Il vecchio Carnevale che Fano - madre delle poche città d'Italia in cui tutta la cittadinanza lo festeggia con ardore che sa del ... mistico - ha ricevuto ieri con pompa veramente regale, è giunto alle ore 15 con treno speciale.
E la nostra popolazione che sa lavorare e divertirsi con pari lena, presieduta dalle autorità.... carnevalesche al completo, si è riversata alla Stazione, ove, a suon di musica, è stato ricevuto... l'illustre personaggio.
Vecchio, alquanto curvo, il signore del riso giocondo e della breve follia, ha percorso le principali via della città assiepate di visi ilari ed allietate dal sole della incipiente primavera.
«Semel in anno licet insanire».
E' lecito a chi lavora tenace e silenzioso alla ricostruzione.
A tarda sera messer Carnevale, calmo e soddisfatto, passato con gesto grave e solenne - come a chi vien d'albione si conviene - la stanca mano sulle fedine prolisse, si ritirò nell'atrio della dea «Fortuna» donde con pompa pari a quella dell'arrivo, verrà tratto venerdì prossimo per l'apoteosi in Piazza XX Settembre e la ... finale cremazione.
Fortuna breve come quella delle farfalle e delle rose.
Concessioni per le feste carnevalesche
Il Consiglio direttivo di questa solerte «Carnevalesca» comunica le concessioni ottenute dalle Ferrovie dello Stato, dalle Ferrovie e Tramvie Padane e dai Servizi Elettrici ed Automobilisti in occasione del tradizionale «Corso Mascherato» che come annunziammo avrà luogo nella città nostra alle ore 15 del 1 marzo p. v.
Ferrovie dello Stato: riduzione del trenta per cento sul percorso Rimini - Ancona e viceversa. Aumento di vetture ai treni n. 151 (che arriva a Fano, proveniente da Rimini, alle 14.5) n. 41 id. alle 16.41, n. 151 che arriva a Fano, proveniente da Ancona alle ore 13.18, n. 42 id. alle ore 14.8, n. 1792 che parte da Fano per Rimini alle ore 19.35, n. 154 id. alle ore 21.33, quest'ultimo fermerà anche nelle stazioni di Cattolica e Riccione. Istituzione del servizio viaggiatori di 3.a classe pel tratto Fano-Senigallia sul treno merci n. 6103 in partenza alle 20.
Ferrovie e Tramvie padane: corsa speciale Fano-Fossombrone con partenza da Fano alle ore 20.30 e con fermata a Cuccurano, Lucrezia, Saltara, Serrungarina, Montefelcino ed arrivi a Fossombrone alle ore 21.30. Servizi Elettrici: corse continuative da Pesaro - Fano e viceversa dalle ore 12 in poi.
Servizio automobilistico: corse speciali Mondavio Fano, Pergola Fano e viceversa.
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Gran Veglione alla "Fortuna"
Fano, 4
Mirabilmente organizzato dalla direzione della locale vecchia e benemerita Carnevalesca, si è svolto nel nostro monumentale Teatro il preannunciato gran Veglione, il quale, dato il vivo interessamento della cittadinanza e la inusitata affluenza di pubblico intervenuto anche da altri paesi della vicina Romagna ha sortito esito veramente brillante.
L'artistica sala, sfarzosamente addobbata e illuminata e olezzante di garofani e viole che ogni palco convertivano in verone fiorito, presentava un colpo d'occhio magnifico, un non so che di gaio e di suggestivo e del tutto intonato alla sorridente giocondità carnevalesca onde Fano può menar vanto fra le sorelle della costa adriatica.
Briose e caratteristiche le maschere, ottima la musica e animatissime le danze che si sono protratte sino alle 7 del mattino.
La più bella e balda gioventù di questa felice plaga metaurense, che a giusto titolo è reputata prima fra le prime della venusta Marca, pareva essersi data convegno per la gioia degli occhi e l'esultanza del cuore.
Il gettito dei fiori e dei coriandoli, dei dolci e delle stelle filanti è stato nutritissirno, tale che al suo confronto quello, pur tanto vantato dei funesti anni del bolscevismo, si attenua e scompare.
In fondo alla sala, sul palcoscenico, troneggiava il colossale "pupo" del Carnevale che assisteva indulgente e paterno alle oneste follie che si svolgevano sotto il suo sguardo amoroso.
Fra le altre ballerine e le migliori toilettes sono state notate le signorine Caravita, Bucchini, Lanci, Prato, Cespi, Benigni, Gili, Sforza, Rossi, Ricci, Orciani, Del Vecchio, Serri, Zangrando, Sperandini, Servigi, Vicini, Bartolini, Valentini, Fenzi, Antonelli, Occhialini, Omicciolì, Sorcinelli, Anelli, Baldini, Roberti, Cagli, la contessa Castracane degli Antelminelli, la marchesa Calcagnini, la signora Blasi, la signorina Venturini.
Fra le autorità e notabilità che hanno presenziato il Veglione, abbiamo notato il Commissario Prefettizio comm. Mossino, l'on. deputato Mariotti, il marchese comm. Guido Calcagnini, il conte Guido Castracane, il Commissario di P.S. cav. Carrozza, il conte Ugo Mariotti, il cav. avv. Sergio Rossi, il cav. uff. Blasi, l' avv. Marfori, l'ing. Cellini, l'ing. Piccini, l'ing. Agabiti, l'ing. Prato, il prof. Stefanini, l'arch. Bartolucci, il maggiore cav. Polidori, il capo manipolo della Milizia Benigni, il signor Gino Rieti.
Sono stati assegnati i seguenti premi: primo con lode, compagnia marionette meccaniche futuriste; secondo, parodia a una corrida; terzo, gli esquimesi ed il ; quarto, diviso tra le "Fantine" ed i "Cronici".
Il premio alla coppia di maschere migliori è andato diviso tra le "Bambole Lenci" e le "Jupes-culottes".
Al personaggio dei Nibelungi fu conferito il premio per la migliore maschera isolata.
Il premio per la migliore acconciatura fu attribuito alla signorina Meriggioli; e il premio per la dama più elegante alla signora Blasi.
20.000 forestieri al Corso mascherato
A dispetto di qualche sparuta pitonessa di malaugurio, il nebbione si è dissipato e un pomeriggio primaverile ha assistito il regolare svolgersi del tradizionale Corso Mascherato fanese la cui fama va oltre la breve cerchia della Città della Fortuna: ventimila forestieri hanno presenziato alla simpaticissima, gaia festa che quest'anno ha assunto singolare importanza, anche perché si sapeva che un carro speciale, La Giostra, sarebbe stato allestito con vera munificenza.
E l'esito è stato superiore all'attesa che nelle ore del mattino aveva quasi del febbrile...
Alle ore 15, musica in testa, ha avuto inizio l'interminabile corteo che si è snodato agile e brioso tra due fitte ali di popolo gaudente e plaudente in cui l'elemento predominante non era certo quello che s'indugia a commentare il rincaro delle patate o il ripristino del dazio sui polli...
Nutritissimo il gettito dei confetti e delle cioccolatine intramezzato di garofani, di amorini, di camelie e di... stelle filanti le quali costituivano come una fitta rete intercedente fra le due parti dell'animatissimo Corso Vittorio Emanuele II.
Bellissimi i carri preparati con meticolosa cura e grande genialità:
I beoni, Viaggio alla luna, La giostra, I futuristi, la nuova Titina, Gli Esquimesi e il Norge, La banda del Furlo e automobili e carrozze di una varietà, festosità e ricchezza commendevoli.
Animata la battaglia per le vie, ove erano particolarmente prese di mira bimbe sempre vezzose, sempre sorridenti fra i... venti e i quindici anni.
Alle ore 19 si è svolta in piazza XX Settembre la... mesta cerimonia della cremazione del "pupo", accolto solennemente giovedì scorso, bruciato il martedì successivo, senza un rimpianto al mondo. E' un po' questa la fine di tutti gli eroi di cartapesta, dalla distruzione del tempio di Salomone alla formazione del trincerone di Montecitorio, di bolscevica memoria...
Vennero assegnati i premi da noi già enumerati ai seguenti carri:
Primo, "Giostra" L. 5000; secondo "Viaggio alla luna" L. 4000; terzo "I beoni" L.3000.
Per le carrozze e automobili: Primo automobili addobbata; secondo, landau a 4 cavalli; terzo "I futuristi"; quarto "La corrida dei tori"; quinto, barca "Nuova Titina".
La infaticabile direzione della "Carnevalesca" merita un pubblico plauso per avere bene organizzato ed ottimamente allestito una serie di divertimenti che hanno - procurando lavoro a tanti operai - attirato migliaia di forestieri nella città nostra, sempre fra le prime nel lavoro indefesso e nell'onesto svago.
Cronaca del 1928
Il solenne ingresso di messer ... CarnevaleFano, 17.
Ieri, alle ore 15, favorito da un magnifico sole primaverile, Messer Carnevale ha fatto il suo trionfale ingresso nella Città della Fortuna che - musica in testa - gli ha mandato incontro il fior fiore della sua meravigliosa bellezza sorridente in una gloria di capelli neri o biondi o castani ma più della seta morbidissimi.
Si ca!colano ad oltre diecimila le persone che gremivano il vasto piazzale fuori Porta Mazzini ove troneggiava il pazzo Carnevale apparso ad un tratto, d'incanto, sulla romana Flaminia.
L'eroe della festa, più che seduto era sdraiato sopra un'alta sedia gestatoria, con in capo un enorme cappello a staio e nella mano destra una pantagruelica coppa ove aveva copiosamente libato. L'abito rosso faceva meglio risaltare il viso acceso dai fumi dello champagne e gli occhi straordinariamente ilari dell'uomo ebbro il cui naso grosso e bitorzoluto avrebbe formato la delizia dello stesso inventore del vino e del liquore.
Il carro gigantesco, il pupo misurante quattro metri di lunghezza, una dozzina di serventi astemi come...il principale, cavalleggeri e staffette precedenti il caratteristico veicolo infiorato e carrozze numerose al seguito del trionfatore, del folle re del piacere, formavano un insieme armonico e festoso come mai si era visto negli anni andati: un vero successo, dunque, un inizio brillante che lascia prevedere giornate di sana e corroborante allegria.
Pupazzo, carro e addobbi indovinati e di perfetta esecuzione.
Il corteo foltissimo ha esilarato la simpatica cittadina balneare sino a sera: una serata tiepidissima sotto un cielo terso trapunto di mille e mille stelle d'oro.
Domenica, corsa di cavalli e tombola; lunedì grande Veglione delle Camelie con cena nei palchi; martedì il tradizionale corso mascherato.
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Corriere di Fano
20.000 persone al corso mascherato
Fano, 22
"E' lecito nell'anno impazzire una sola volta", dicevano gli avi latini, e la romana "Fanum fortunae" dalle 15 alle 19 di ieri ha folleggiato con un crescendo sorprendente: il Corso, da Porta S. Leonardo a Porta Giulia, era addirittura impraticabile, zeppo di indigeni e di gente venuta dai più lontani paesi per assistere alla tradizionale festa carnascialesca. Ben ideati ed artisticamente eseguiti i principali carri:
1."Nel Regno dei Maccabei", originalissimo e in tema. Primo premio di L. 5.000
2."Arancio Tropicale", molto interessante. Secondo premio di L. 4.000.
3."Gli ozi di Nerone e della sua corte", squisito ed elegante. Terzo premio L. 3.000.
4"Venere e diversi Adoni", quarto premio di L. 2.000.
Delle vetture al seguito del... morituro Carnevale, la "carrozza a quattro cavalli" ha ottenuto il primo premio di L. 400, quella raffigurante il "trionfo della castagna" il secondo premio di L.300.
E passiamo sotto silenzio altri carri di secondaria importanza, non privi, anch' essi, di qualche valore. Animatissimo il getto dei confetti, delle cioccolatine e delle mammole che verso sera si era intensificato in maniera impressionante: impossibile circolare pel Corso, spece sotto certi balconi , finestre e terrazze improvvisate e riccamente adorne, donde un tiro veramente... infernale imperversava sui malcapitati che osavano forzare il passo...
Ricordiamo: casa Severi in piazza XX Settrembre, inespugnabile sittadella ben fornita di proiettili a base ... di glucosio, da cui il Podestà cav. Blasi, assistito dal Vice Prefetto Caccialupi e dal Vice Questore, e coadiuvato dalla sua gentile signora, tempestava i suoi amministrati che, a loro volta, lo besagliavano con fiori e confetti ...; palazzo Baccarini, altra inesauribile miniera del genere; balcone Battistoni, gremito di soavi visini; terrazzino Diambrini; finestre Biagiotti in piazza, mirabili cornici a a brune bellezze veramente ... regali; balconi e finestre del Circolo Cittadino, adorni di dinamicissime fanciulle e giovanotti ... irresistibili (è vero, sig. Vampa?); terrazzo di casa Bracci, validamente presidiato, fra gli altri, dal nostro valoroso avvocato gr. uff. Rossi, il quale con la ... complicità della sua ottima signora rendeva il passaggio estremamente difficile e pericoloso; finestra di casa Pierro, veri ricettacoli d' importazione confetto; farmacia Castelli e parco adiacente convertiti in fortilizi temibilissimi ...
Alle ore 7 di sera in Piazza XX Settembre a suon di musica e di petardi, il ... buon uomo Carnevale e la sua comare, la terribile suocera del carro dei Maccabei, col sorriso sulle labbra (da noi anche i pupi son coraggiosi) si son lasciati stoicamente cremare alla maniera degli antichi eroi, non confortati neanche da un rimpianto da parte di questa popolazione che pure da giovedì in poi si è divertita spensieratamente e clamorosamente, dimenticando per poco il carovita e le altre malinconie...
Ben ritorni, dopo la Quaresima e le altre feste, con l'anno venturo il nuovo Carnevale dal suo sorriso giocondo e col lavoro per gli artefici nostrani che con abilità meravigliosa preparano originali carri giustamente ammirati in provincia e fuori, dando così sempre maggior risalto alle locali maestranze le quali, anche in questo campo, tengono alto il buon nome della nostra città, città di fortuna. Ed un plauso vivissimo alla instancabile Società Carnevalesca, volenterosa e brava.
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Il Veglione delle Camelie a Fano
Oltre 25.000 spettatori al Corso mascherato
Fano è una delle pochissime città d'Italia in cui il Carnevale venga effettivamente festeggiato, richiamando forestieri non solo dai paesi vicini, ma dai più lontani luoghi della provincia e persino dalla prossima Romagna. Domenica nel pomeriggio, con enorme concorso di pubblico, si sono svolte le corse di cavalli con fantino. Presero parte alla corsa otto cavalli dei parecchi iscritti. Vennero premiati i fantini Manna Turiddo, Letizia Gino e Pucci Ugo. Le corse si svolsero nel più perfetto ordine e senza alcun incidente.
Riuscitissimo lunedì sera il Gran Veglione delle Camelie al "Teatro della Fortuna": palchi addobbati con semplicità e buon gusto, splendido l'effetto di luce in tutto uniforme e diffusa con ricchezza. Il colpo d'occhio che presentava il teatro era veramente grandioso e di ciò va data lode al Consiglio Direttivo della Carnevalesca che si è prodigato senza risparmio in una attività encomiabilissima.
Allegre ed eccentriche mascherate conferivano alla splendida festa una grazia e un brio veramente incantevole. La Giuria ha assegnato i premi alle seguenti mascherate:
1° premio: Fantasia alla Camelia
- 2. Compagnia di artisti associati in..riposo
- 3. ex aequo: I piumini da cipria e L'ingresso di Cesare
- premio della coppia: I tempi che corrono
- premio della maschera isolata: Magia.
A migliaia gli intervenuti, notate anche famiglie di Milano, Roma, Bologna, Ancona, Firenze, Rimini e Pesaro. Palchi completamente gremiti, gettito animatissimo, orchestra meravigliosa, tolette elegantissime. Fino alle sette del mattino si è ballato tra una folla di colori e uno scintillio di luci e non ci rimane che un suggestivo ricordo di quella notte d'incanto alla quale non si vorrebbe dire addio.
Con un tempo primaverile si è svolto ieri il tanto atteso Corso Mascherato.
Questo numero del programma del nostro Carnevale è senza dubbio quello che attira maggior concorso di gente e per la genialità dei carri e per il getto dei confetti e dei fiori che in certi punti del Corso assume in alcuni momenti l'aspetto di una vera e propria battaglia. Una folla spettacolosa che quasi sembrava non potesse essere contenuta lungo il Corso Vittorio Emanuele e le piazze, si è accalcata ad assistere allo sfilamento dei carri mascherati e a partecipare con ...gentile energia alla battaglia dei coriandoli e di stelle filanti.
Alle 15.30 il presidente della Carnevalesca cav. uff. F. Pasqualucci dà il via e subito s'inizia la variopinta e suggestiva sfilata.
La baldoria, la vera baldoria sana e scherzosa incomincia: è un frastuono indiavolato, che s'innalza nell'aria mentre come d'incanto sembra che su quella marea di teste cada una neve multicolore. I carri sono tutti ammirati ed a ragione. Rappresentano il frutto del geniale lavoro di lunghi mesi; sono vere piccole opere d'arte, che gli operai fanesi hanno ideato e costruito. Trionfo non solo del buffonesco, ma valorizzazione di un simpatico genio lavorativo. Gli automobili e le carrozze sono addobbate, stracariche di maschere e adorne di fiori con ricchissima profusione.
Il passaggio dei carri è applaudito freneticamente e ciascuno forma il bersaglio ad un getto con relativa controffensiva.
La giuria, ignota dispensatrice di felicità e di delusione, ha distribuito i premi nel modo seguente:
1° premio: L.5000: Nel Regno dei Maccabei, originalissimo nel soggetto
- 2° premio: L. 4000: L'arancio tropicale
- 3° premio: L. 3000: Gli ozi e le orgie di Nerone e della sua corte
- 4° premio: L. 2000: Venere e diversi Adoni
- Premio alle automobili e carrozze : 1° Morenzetti Aurelio 2° La Castagna.
Il Corso continua. Dalle finestre, dalle terrazze si gettano confetti e fiori. Il Corso mascherato può essere descritto? Può qualcuno cimentarsi a tale impresa? Come esprimere tutta la sua bellezza, tutto il suo splendore e tutte le speciali caratteristiche di quel magnifico e meraviglioso tripudio?
Passa il Corso : ecco l'inferno in Paradiso che venticinquemila spettatori hanno ammirato e goduto e che si saranno poi azzardati incompiutamente a descrivere
Alla sera, dopo il fantasmagorico Corso dei moccoletti, in piazza XX Settembre, è avvenuta la cremazione del Carnevale, un appassionato ammiratore dello champagne, con una girandola in testa e imbottito di petardi e di bombe.
Addio Carnevale!
Cronaca del 1929
CRONACA DI FANOIl superveglionissimo in maschera
Fano, 13
Certo non è assai facile compito fare la cronaca di questa riuscitissima festa tradizionale che è certamente la più bella dopo il famoso Corso Mascherato che tanti forestieri richiama da ogni parte della provincia e della regione. Questanno linclemenza del tempo che da due giorni è davvero polare, ha fatto rimandare ad epoca da destinarsi il celebre Corso che ci auguriamo vedere al più presto dato che le poche notizie rubate ci hanno promesso carri magnifici con splendide mascherate. La neve se ha impedito ai forestieri di accorrere come lanno passato a questa superba festa danzante non ha affatto impaurito i fanesi e i gentilissimi ospiti che fin dalle ore 21 andavano riempiendo il teatro della Fortuna sfarzosamente illuminato a giorno.
Bello davvero lo spettacolo che presentava la vasta platea coi palchi tutti adorni di fiori e di lussuose tavole imbandite per la cena di mezzanotte; prestava servizio, come gli anni scorsi, la banda cittadina diretta dal bravo maestro Marini. Purtroppo dobbiamo rilevare che il teatro data la sua mole, non si è affatto riscaldato e gli intervenuti hanno dovuto ballare tutti per il freddo. E, aprendo una parentesi, facciamo eco al desiderio unanime dei cittadini di vedere il teatro non soltanto rimesso completamente a posto ma fornito di quel mezzo di riscaldamento che si chiama termosifone e che non è certamente sciupato in un locale che molte città ci invidiano.
Alle dieci i palchi si vanno riempiendo e la platea si anima con lingresso delle prime maschere tra cui notiamo molti vispi pierrots, delle graziose pierrettes, due simpaticissime zingare chiromanti, dei severi dominos neri e tante altre eleganti maschere che hanno dato linizio giocondo della festa animatissima fin dalle prime danze. Impossibile annotare i nomi delle gentili signore e signorine in ammiratissime toilettes, e troppo difficile è qui il compito del corrispondente che, in tale imbarazzo e per non dimenticare alcuno, non fa nomi: tutto il fior fiore della nostra cittadina era intervenuta al completo alla festa tradizionale.
Alle 11 le danze vengono momentaneamente sospese per lingresso de I Pirati che fanno solennemente pompa dei loro magnifici costumi, intrecciando danze acrobatiche e portando una pesante cassa in cui il bottino è rappresentato da un vivacissimo arlecchino; i pirati sono accompagnati da graziosissime signorine con costumi uguali che destano ammirazione e vivissimi applausi.
A mezzora di distanza dai palchi della prima fila improvvisamente vengono a portare il loro saluto i bei Tipi e veramente ben si addice il titolo ai bravi giovani organizzatori della splendida mascherata che ha riscosso calorosissimi applausi suscitando irrefrenabile ilarità; essi sono quindi scesi in platea; nuovamente poi sono spariti per ritornare in altro elegante costume. Il brio prodotto da questa originale mascherata fu generale e tutti applaudirono la balda squadra di giovani che ogni anno interviene alla festa in maschera, dopo il trionfale inizio dato da due anni fa con la mascherata delle Macchinette Futuriste.
Quattro cosacchi accompagnati da una graziosa bambina intrecciano poi tipiche danze caucasiche. A mezzanotte tutte le maschere hanno fatto il loro ingresso e la platea è gremitissima: le danze si seguono animatissime fino alle ore 1, stabilita per la cena nei palchi e nellingresso del teatro. Schietta e sana cordialità regnano nel vasto anfiteatro che, terminata la cena, diviene un campo di battaglia per il lancio di fiori, stelle filanti, coriandoli e di ogni ben di Dio!
Verso le 2 le danze riprendono e si susseguono con brevi intervalli fino alle ore 7 del mattino. La Direzione della Società Carnevalesca ha assegnato il primo premio ai Bei Tipi e il secondo premio ai Pirati; il premio della migliore maschera isolata fu dato al Don Giovanni di Manara e della coppia isolata alle due vispe e graziose Follie.
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Il Carnevale a Fano
Il Corso mascherato rimandato
FANO, 12 febbraio.
Come avevamo già annunciato, domenica scorsa S. M. il Carnevale 1929 ha fatto il suo solenne ingresso a Fano. La Direzione della Società Carnevalesca aveva, fin dal giorno prima, invitata l'intera cittadinanza a partecipare al corteo che sarebbe mosso, preceduto dalle autorità carnascialesche e dalla Musica cittadina da piazza XX Settembre, verso la stazione ferroviaria per ricevere l'illustre personaggio.
Ed infatti alle ore 15 precise giungeva in treno di... lusso accompagnato da S. E. il Segretario particolare e dal seguito, Il regale... Pupo in veste arlecchinesca. Dalla stazione alla città, il magnifico corteo, lungo le vie assiepate di gente, è stato fatto segno ad... entusiastiche acclamazioni. Verso le ore 17, S.M. Arlecchino si è ritirato nel teatro della Fortuna, ove ieri sera ha assistito al "Superveglionissimo" preparato in suo onore.
***
Anche quest'anno per il Veglione si è verificato un concorso straordinario di pubblico e il Consiglio direttivo della Carnevalesca deve essere rimasto ben soddisfatto di questo successo che conferma la tradizione simpatica e riconosciuta anche dalle vicine città, che a Fano le feste si sanno organizzare bene. Tutti i palchi erano addobbati con semplicità e buon gusto senza le solite bardature più o meno grevi e senza stonature troppo stridenti. Splendido l'effetto di luce in tutto uniforme e diffusa con ricchezza. Il colpo d'occhio che presentava il nostro bellissimo teatro era veramente grandioso e di ciò va data lode agli organizzatori del Veglione che si sono prodigati senza risparmio in una attività encomiabilissima.
Ammiratissima la mascherata: "I diversi tipi al veglione", geniale nella sua originalità, perfetta nei dettagli e accurata nella esecuzione artistica.
Simpatica per la vivacità che ha saputo dare al Veglione è stata l'altra mascherata: "I Pirati". Graziosissima la comitiva riproducente la reclame della Benzina Shell e gli "Zingari montenegrini". Pure interessante è stata la coppia: "Le Follie". Ricchissima e perfetta nei dettagli la maschera isolata "Don Giovanni Tenorio de Murano Grande di Spagna".
Dopo le cene servite nei palchi e nell'atrio del Teatro le danze sono state riprese con eguale "verve" ed hanno avuto termine soltanto verso le sette e mezzo del mattino.
La Giuria ha assegnato i premi alle seguenti mascherate:
1. premio " I diversi tipi al Veglione " -
2. premio " I pirati " -
Premio alla coppia migliore " Le Follie": sigg. Rina e Maria Meriggioli
- Premio alla maschera Isolata "Don Giovanni Tenorio" (sig. Ermanno Petrolati).
Il grandioso e tradizionale Corso Mascherato che si annunciava quanto mai interessante, è stato, causa la forte nevicata, rimandato.
Cronaca del 1930
Ventimila persone al "corso mascherato" di FanoIl tradizionale "Corso Mascherato" fanese, celebrato nella Marca e nelle regioni limitrofe, anche quest'anno ha segnato un trionfale successo. Le finestre, i balconi, le terrazze, i palchi improvvisati nelle piazze, il corso Vittorio Emanuele e le vie adiacenti rigurgitavano di oltre ventimila spettatori, tra cui emergevano eleganti signore e graziose signorine attraentissime e ben disposte al più indiavolato tiro di confetti, cioccolatine, coriandoli, meno pericolosi sempre delle loro biricchine occhiate incendiarie.
Il corteo ha avuto inizio in via Cavour alle ore 15. Apriva la marcia il carro fastoso della musica seguito dal carro de "La frutticoltura" raffigurante le più appetitose frutta sottoposte alla . grave guardia di un numero N di triccole incartapecorite candidate a far la ... ninna nanna con l'orso a pupo bruciato. Seguivano il maestoso "Trionfo del saxophone" con una dozzina di valletti musicomani presenziati da un mastodontico "capoccia", devoto sacerdote di Bacco; a poca distanza incedeva agile ed elegante nella pura linea architettonica, il bellissimo carro del "Trionfo della Geisha"; poi una ... carrettata di "Reduci del Carnevale di Nizza" nientemeno. Chiudeva la fila il "Carro della Caccia", fuori concorso come il precedente, ma simpaticissimo, vivace, vibrante di mille detonazioni a salve dalle quali un notevole numero di palombelle trattenute da invisibili fili, non avevano nulla da temere. In piazza XX Settembre, affollatissima, sostava uno spettacoloso pupo, qualcosa come un curato di campagna, il flebotomo gaudente o il droghiere pescecane, in attesa della cremazione; la quale si effettuò verso le 19, fra incessanti spari di mortaretti e il generale giubilo. Di grande effetto, in piazza, l'illuminazione elettrica dei carri in gara, ai quali sono stati assegnati i seguenti premi: Primo: L. 3500 al "Trionfo del Saxophone", meglio rispondente alla indole della festa; secondo: L. 2500 al "Trionfo della Geisha"; terzo: L.2000 al carro raffigurante "La Frutticoltura".
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Il tradizionale Carnevale di Fano
Il Veglione in maschera e il Corso
FANO, 6. II successo straordinario della manifestazione mondana degli ultimi giorni di carnevale costituisce la prova della mendacità di certe frasi fatte e ripetute spesso con senso di desiosa nostalgia. I lettori abitualmente usano far la tara alle nostre affermazioni, ma per una volta possono e debbono credere ed accettare come cosa vera, precisamente ed interamente vera, che il « Veglione in Maschera » è riuscito in modo superiore ad ogni più rosea aspettativa.
Il "Teatro della Fortuna" sfavillante di luce presentava un aspetto fastoso.
Uno spettacolo di bellezza, di luce, di grazia, di giocondità, di allegria che non può essere descritto, perchè, mentre scriviamo, i nostri ricordi sembrano appartenere al regno della fantasia...
Fin dalle 22 si ballava animatamente, ma la folla e il brio raddoppiarono quando incominciò la gaia invasione delle maschere. La giuria ha assegnato il 1. premio a un gruppo mascherato « La Corte dei miracoli », originalisima e piena di brio, e il secondo alla mascherata «Resurrezione», buona solamente per la trovata.
Colombine, diavoletti, contadinelle, domini, pierrots, arlecchini, clowns, cow boys ecc. ecc.
Si notavano anche molte eleganti tolette dalle tinte chiare e luminose, dalle tinte sobrie e fini, e le vezzose fanciulle e le belle dame danzavano felici, portate dalle dolci note e il tempo sembrava arrestarsi in questa ondata fantasiosa di bellezza e di vita. A proposito di dolci note ci piace dire una meritata parola di lode al valente direttore d'orchestra e pianista Livio Francolini che si prodigò per tutta la notte.
All'una hanno avuto luogo le cene nei palchi inondate da profluvii di champagne, seguite da un'incessante battaglia di fiori e cioccolatini, indi furono riprese le danze che si protrassero flno alle sette del mattino.
Il nostro entusiasmo di cronisti è perfettamente appagato da questo spettacolo che dimostra il gusto, non solo, ma la perizia di chi è a capo di questa «Società Carnevalesca», e cioè al presidente Filippo Pasqualucci ma intendiamo di estendere il nostro plauso a tutto il Consiglio Direttivo.
* * *
Nell'ultimo giorno di Carnevale, Fano ha avuto il suo carattere di somma giovialità e grande interesse specialmete per i forestieri, venuti da ogni parte. Una folla vivace e allegra ha invaso le vie e le piazze; si calcola che oltre 30 mila persone abbiano assistito al « Corso Mascherato ».
I carri più ammirati e che hanno avuto rispettivamente il primo, secondo e terzo premio, rappresentavano: «Il trionfo del Saxofono», «Il trionfo della Gheisa », «Le fruttivendole». Degno di nota un carro del signor Etelredo Mazza, rappresentante un posto di caccia. Da questo carro si faceva tra l'altro un getto a base di uccelli... cotti, e assai gustosi.
Lo svolgimento di questa manifestazione carnevalesca è riuscita particolarmente gradita e ha sollevato l'entusiasmo del popolo.
Alla sera, fra i rombi sfavillanti dei fuochi pirotecnici, si è conclusa la breve e gaia esistenza del Carnevale; rogo eretto in piazza XX Settembre è stato acceso dai dirigenti il Carnevalone.
Con questa funzione il Carnevale di Fano viene dichiarato chiuso, il rogo non è più che un mucchio di cenere che annuncia la prima giornata di quaresima.
Cronaca del 1930
Ventimila persone al "corso mascherato" di FanoIl tradizionale "Corso Mascherato" fanese, celebrato nella Marca e nelle regioni limitrofe, anche quest'anno ha segnato un trionfale successo.
Le finestre, i balconi, le terrazze, i palchi improvvisati nelle piazze, il corso Vittorio Emanuele e le vie adiacenti rigurgitavano di oltre ventimila spettatori, tra cui emergevano eleganti signore e graziose signorine attraentissime e ben disposte al più indiavolato tiro di confetti, cioccolatine, coriandoli, meno pericolosi sempre delle loro biricchine occhiate incendiarie.
Il corteo ha avuto inizio in via Cavour alle ore 15. Apriva la marcia il carro fastoso della musica seguito dal carro de "La frutticoltura" raffigurante le più appetitose frutta sottoposte alla . grave guardia di un numero N di triccole incartapecorite candidate a far la ... ninna nanna con l'orso a pupo bruciato.
Seguivano il maestoso "Trionfo del saxophone" con una dozzina di valletti musicomani presenziati da un mastodontico "capoccia", devoto sacerdote di Bacco; a poca distanza incedeva agile ed elegante nella pura linea architettonica, il bellissimo carro del "Trionfo della Geisha"; poi una ... carrettata di "Reduci del Carnevale di Nizza" nientemeno.
Chiudeva la fila il "Carro della Caccia", fuori concorso come il precedente, ma simpaticissimo, vivace, vibrante di mille detonazioni a salve dalle quali un notevole numero di palombelle trattenute da invisibili fili, non avevano nulla da temere.
In piazza XX Settembre, affollatissima, sostava uno spettacoloso pupo, qualcosa come un curato di campagna, il flebotomo gaudente o il droghiere pescecane, in attesa della cremazione; la quale si effettuò verso le 19, fra incessanti spari di mortaretti e il generale giubilo.
Di grande effetto, in piazza, l'illuminazione elettrica dei carri in gara, ai quali sono stati assegnati i seguenti premi:
Primo: L. 3500 al "Trionfo del Saxophone", meglio rispondente alla indole della festa;
secondo: L. 2500 al "Trionfo della Geisha";
terzo: L.2000 al carro raffigurante "La Frutticoltura".
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Il tradizionale Carnevale di Fano
Il Veglione in maschera e il Corso
FANO, 6. II successo straordinario della manifestazione mondana degli ultimi giorni di carnevale costituisce la prova della mendacità di certe frasi fatte e ripetute spesso con senso di desiosa nostalgia. I lettori abitualmente usano far la tara alle nostre affermazioni, ma per una volta possono e debbono credere ed accettare come cosa vera, precisamente ed interamente vera, che il « Veglione in Maschera » è riuscito in modo superiore ad ogni più rosea aspettativa.
Il "Teatro della Fortuna" sfavillante di luce presentava un aspetto fastoso. Uno spettacolo di bellezza, di luce, di grazia, di giocondità, di allegria che non può essere descritto, perchè, mentre scriviamo, i nostri ricordi sembrano appartenere al regno della fantasia...
Fin dalle 22 si ballava animatamente, ma la folla e il brio raddoppiarono quando incominciò la gaia invasione delle maschere. La giuria ha assegnato il 1. premio a un gruppo mascherato « La Corte dei miracoli », originalisima e piena di brio, e il secondo alla mascherata «Resurrezione», buona solamente per la trovata.
Colombine, diavoletti, contadinelle, domini, pierrots, arlecchini, clowns, cow boys ecc. ecc. Si notavano anche molte eleganti tolette dalle tinte chiare e luminose, dalle tinte sobrie e fini, e le vezzose fanciulle e le belle dame danzavano felici, portate dalle dolci note e il tempo sembrava arrestarsi in questa ondata fantasiosa di bellezza e di vita.
A proposito di dolci note ci piace dire una meritata parola di lode al valente direttore d'orchestra e pianista Livio Francolini che si prodigò per tutta la notte. All'una hanno avuto luogo le cene nei palchi inondate da profluvii di champagne, seguite da un'incessante battaglia di fiori e cioccolatini, indi furono riprese le danze che si protrassero flno alle sette del mattino.
Il nostro entusiasmo di cronisti è perfettamente appagato da questo spettacolo che dimostra il gusto, non solo, ma la perizia di chi è a capo di questa «Società Carnevalesca», e cioè al presidente Filippo Pasqualucci ma intendiamo di estendere il nostro plauso a tutto il Consiglio Direttivo.
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Nell'ultimo giorno di Carnevale, Fano ha avuto il suo carattere di somma giovialità e grande interesse specialmete per i forestieri, venuti da ogni parte.
Una folla vivace e allegra ha invaso le vie e le piazze; si calcola che oltre 30 mila persone abbiano assistito al « Corso Mascherato ».
I carri più ammirati e che hanno avuto rispettivamente il primo, secondo e terzo premio, rappresentavano: «Il trionfo del Saxofono», «Il trionfo della Gheisa », «Le fruttivendole». Degno di nota un carro del signor Etelredo Mazza, rappresentante un posto di caccia. Da questo carro si faceva tra l'altro un getto a base di uccelli... cotti, e assai gustosi.
Lo svolgimento di questa manifestazione carnevalesca è riuscita particolarmente gradita e ha sollevato l'entusiasmo del popolo.
Alla sera, fra i rombi sfavillanti dei fuochi pirotecnici, si è conclusa la breve e gaia esistenza del Carnevale; rogo eretto in piazza XX Settembre è stato acceso dai dirigenti il Carnevalone. Con questa funzione il Carnevale di Fano viene dichiarato chiuso, il rogo non è più che un mucchio di cenere che annuncia la prima giornata di quaresima.
Cronaca del 1931
Iniziativa della "Carnevalesca"Il Consiglio Direttivo della vecchia e benemerita Società fanese ha lanciato un vivace appello alla cittadinanza in cui - esposte le buone ragioni che hanno consigliato di rimandare al 1932 i consueti divertimenti cittadini carnascialeschi - afferma che il venturo anno segnerà una memorabile data nella storia dei ludi locali e avverte occorre all'uopo aumentare la potenzialità finanziaria della Società, rinsanguandone la cassa; occorre quindi raddoppiare, triplicare il numero dei soci che oggi si aggira sui 500; e tali spese non significano danari "gettati al vento, ma lavoro agli operai - e non pochi -, cosa che contribuirà ad alleviare i bisogni di tante famiglie fanesi".
Il Consiglio confida dunque nel senso di civismo della popolazione e ricorda che nella vita "procede e trionfa chi si rinnova e migliora".
Animato da questo spirito di innovazione, esso ha istituito quattro borse da L. 500 ciascuna da assegnarsi a chi, persona o comitiva, proverà di fare in ogni mese un congruo deposito finanziario per la costruzione di un carro mascherato. Dette borse non hanno alcuna relazione con i premi che si stabiliranno per il Corso mascherato, ma verranno attribuite dopo l'effettuazione di questo, e soltanto a quei carri (già in nota per le borse) che nel corso mascherato abbiano riportato almeno la sufficienza.
Il Consiglio direttivo sta intanto organizzando una festa danzante, e conta sul concorso della cittadinanza, affinchè alla festa sia assicurato il miglior successo.
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La serata della "Carnevalesca"
Ieri sera al "Boccaccio" - divenuto per l'occasione una bellissima sala da ballo - si è svolta l'annunciata festa danzante, ove erano ammessi solo soci della "Carnevalesca"; il cui concorso, in verità, fu poco numeroso nonostante l'eccellente orchestra brillantemente diretta dal maestro Livio Francolini e il fornitissimo buffet allestito con la solita signorilità e squisitezza dal nostro impareggiabile Edo Biagiotti.
Cronaca del 1932
Società carnevalescaHa avuto luogo nel pomeriggio di ieri nellatrio del Teatro della Fortuna, lassemblea generale dei soci della carnevalesca.
Il presidente dott. cav. Filippo Pasqualucci, dopo aver dato lettura del resoconto finanziario degli esercizi passati, e dal quale è risultato un avanzo di cassa di L. 5335.41, ha invitato i convenuti a procedere alla nomina di 15 consiglieri che dovranno formare il nuovo Consiglio direttivo.
Riuscirono eletti: Bartolucci prof. Gaetano, Casanova Carlo, Cerasoli Abele, Gallari Ettore, Isotti Giuseppe, Mazza Etelredo, Marchetti Dandolo, Morelli Virginio, Pasqualucci cav. Filippo, Paloghini Ugo, Santini Athos, Sabatinelli Leandro, Solazzi cav, Giuseppe, Sorcinelli Nicola, Vitali Ottavio.
Cronaca del 1933
Festeggiamenti carnascialeschiIn occasione della venuta a Fano di... un illustre personaggio sportivo invitato dalla locale società carnevalesca l'Alma Juventus dopo il ricevimento ufficiale alla stazione ha celebrato nel suo campo sportivo festeggiamenti riusciti di generale gradimento.
lnteressante la "grande partita di calcio in maschera" fra "tifosi prato" e i "tifosi tribuna".
Seguì alle ore 16 una spettacolosa corsa nei sacchi con premi di medaglie ai primi cinque arrivati.
Alle 16.30 ebbe luogo una allegra giostra... somaresca con l'intervento dei più celebri somari della provincia. Vennero distribuiti ricchissimi premi ai vincitori.
Dopo varie sorprese che non furono sorprese, la festa è culminata alla ore 19 in piazza XX Settembre, con la apoteosi e relativa cremazione dell'ospite graditissimo; il quale ebbe la sorpresa - e fu vera sorpresa di lasciare nella piazza su citata pelle, ossa e cartilagini fra l'unanime gaudio di migliaia di spettatori. Degno di speciale encomio l'amico e camerata della vecchia guardia dott. Giulietti che offrì ai ... crematori il suo accendisigari esente da bollo.
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Il veglione della Carnevalesca a Fano
FANO, 2 Ieri allalba, le note dellorchestrina risuonavano ancora nella elegante sala del Politeama C. Rossi, dove laltra sera si era data convegno la migliore società fanese.
Il Consiglio direttivo della Carnevalesca, uso a tenere alto il nome della Società, ha anche questanno trionfato, organizzando una festa vera, reale, piena di brio e di vivacità.
Tutto il complesso servizio di organizzazione è stato svolto sotto la direzione del presidente della Società comm. dr. Filippo Pasqualucci, il quale coadiuvato dallintero consiglio direttivo, sono riusciti ad ottenere un veglione a perfezione.
Cronaca del 1934
Lassemblea della CarnevalescaNellatrio del Teatro della Fortuna ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri lassemblea generale dei soci di questa fiorente società carnevalesca unica del genere nelle Marche e che conta oltre quattrocento soci.
Il presidente comm. Filippo Pasqualucci, dopo avere data lettura del resoconto finanziario dellanno 1933-34 dal quale risulta un avanzo di circa cinquemila cinquecento lire, ha ricordato ai presenti il buon esito dei divertimenti carnevaleschi degli anni passati, culminati nel Corso mascherato, che tanta ammirazione ha suscitato nelle città vicine e che per un assieme di cose si è dovuto sospendere.
Fano non deve perdere questa simpatica e geniale prerogativa cha ha nelle Marche; lantica tradizione carnevalesca, che tanto può contribuire al movimento e alla vita cittadina, specie per i commercianti, devessere ripresa affinché la nostra città sia nellultimo giorno di carnevale centro di attrattiva col suo rinomato Corso mascherato
Lassemblea ha quindi proceduto alle elezioni dei nuovi consiglieri; dallo scrutinio finale sono risultati eletti i signori: Pasqualucci Filippo; Mazza Etelredo; Vitali Ottavio; Pelonghini Ugolino; Giammattei Elio; Santini Athos; Solazzi Giulio; Anelli Giovanni; Morelli Virginio; Capalozzi Enzo; Paolini Aldo; Zonghetti Carlo; Mengaroni Italo; Sabatinelli Leandro e Stella Guglielmo.
Cronaca del 1935
Trionfale ingresso dal Pupo carnevalescoNel pomeriggio dì ieri, alle ore 15, ha fatto il suo trionfale ingresso da Porta Maggiore Malatestiana il «Pupo» carnevalesco: un vistoso hidalgo in tunica gialla e... copricapo rosso, proveniente dalla... nativa Catalogna e cavalcante un forte asino basco, montato sopra un carro tirato da due enormi buoi... nostrani.
Precedeva la musica cittadina in... tenuta di strada, a causa - forse - del cielo nuvoloso... Seguivano il... nobile hidalgo quattro carrozze di gala recanti le... notabilità carnevalesche. E poi un immenso codazzo di gente che veniva man man ingrossando nell'attraversare le gaie vie della città della Fortuna.
A tarda ora il «Pupo» ossequiato da una vera fiumana di popolo plaudente, si ritirò - seguito da pochi intimi - nell'atrio del teatro Massimo per... presiedere alle spettacolose feste che si susseguiranno sino alle ore 20 di martedì, ultimo giorno del breve e non inglorioso carnevale fanese.
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Il grandioso carnevale di Fano
FANO, 5 notte
La magnifica e stupenda serata di gran gala, trascorsa alla Fortuna di Fano, ha riportato un successo clamoroso. Il teatro è stato affollato da una massa di popolo, che procrastinando di ora in ora la ritirata, si è ostinato a non abbandonare la piazza XX Settembre, tutta notte, nellalternativa e nel godimento sempre più crescente, di vedere, di ammirare come accade in un grande veglione, sempre nuove facce, nuovi arrivi, nuove sagome, nuove maschere. Chè dalle 22 di ieri sino alle 3 di stamattina il teatro della Fortuna di Fano è stata la meta, lattrattiva di macchine e macchine ricolme di gioventù. Da Ancona, da Iesi, da Parma, da Milano, da Bologna, senza contare gli intervenuti della nostra provincia, che si sono dati convegno a Fano sin dal pomeriggio di ieri per organizzare e fare il loro ingresso in maschera o in abiti da sera con le comitive fanesi.
Il teatro un vero gioiello dellarte Polettiana ha assunto per la serata un aspetto fantastico: tutti gli ordini di palchi ostentano al fascio delle luci diafane, una fresca bellezza di visi, una festa vivace di occhi, una leggiadra rassegna di decolletées, una dolce visione di sorrisi, di tra la maglia multicolore dei fiori che sui davanzali, a cuscini, si affacciano, a formare tutti così uniti un ferro di cavallo: la fortuna, nella espressione gentile ed olezzante del simbolo.
Incedono intanto nella vasta platea coppie di ballerini che poi intrecciano le prime danze al suono di una armoniosa orchestra. I valtzers si succedono agli one-step, ai fox-trott, ai fo-slowa, ai tanghi affascinanti nel soffuso e tenue chiarore, alla indiavolata carioca, tuttun dinamismo, vibrante di suoni, di salti, nella vivezza di tutte le luci.
Incedono anche le maschere solate: andaluse, orientali, e Pierrots e Pierrettes e domini; poi è la volta di una graziosa mascherata. Le danze si arrestano e in platea man mano si sfolla; tutte le coppie si fanno ai margini. Entrano le originali figure del Topolino: Topolino fotografo; Topolino in bicicletta, in motocicletta, in automobile, in aeroplano. Lapparire dellaeroplano con a bordo i due personaggi è salutato da uno scroscio di applausi generale. Lorchestra intona linno Topolino e le danze si rianimano con un nutrito e copioso getto di coriandoli e di stelle filanti, di confetti e di bombons.
E lora della cena. La visione che il teatro offre in questo momento in cui in ogni palco è una mensa imbandita, una festa di fiori, e di sorrisi è così sorprendente che difficile è afferrarne i particolari che sono poi quelli che più interessano, perché in ognuno di essi è una scenetta che alimenta, accresce la bellezza di questa ora di gaudio. Cè ad esempio un inesausto ballerino con una briosa mascherina che danzano, danzano continuamente da soli, nella vasta platea, mentre una pioggia di coriandoli e di confetti si scarica su di essi. Poco dopo ha inizio la battaglia dei fiori: il lancio è nutrito e vivace e ad esso si accoppia una scarica di confetti, mentre le stelle filanti tessono nei palchi una fitta rete multicolore.
Così la serata di gran gala ha seguito e le danze riprendono con più gioia, con maggior brio; sulla platea è la vivace alternativa delle coppie che si scambiano occhiate furtive nellintreccio dei balli, che si susseguono fino alle ore 7 del mattino, incessantemente, senza tregua.
Di questa complessa e diligente organizzazione, va data ampia lode alla Carnevalesca con a capo il comm. Pasqualucci, che ha saputo offrire una sera di vera eccezione.
Oggi ha avuto luogo il grandioso Corso Mascherato. Per la brevità del tempo non possiamo dare lampio resoconto di questa giornata di chiusura dei ludi carnevaleschi fanesi, che ci ripromettiamo di dare domani.
Diremo solo che oltre 50.000 persone hanno presenziato a questa spettacolosa manifestazione e che i cinque carri: Gli amori di Topolino, Il treno di Frusaglia, La tartaruga, Le delizie del norcino e Il gufo ovvero Il gagà, oltre alle carrozze mascherate, sono stati magnifici e degni della tradizione carnevalesca di Fano.
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Il Carnevale di Fano - condannato al silenzio dal 1930 - è ritornato festosamente a gioire nella città della Fortuna, lungo il suo magnifico Corso Vittorio Emanuele, in una cornice di balconi e finestre colmi di persone tripudianti, fra tribune improvvisate letteralmente stipate e un mareggiare di folla gioiosa. I nostri bisnonni, fondatori di questa tradizionale allegria, non hanno proprio nulla da rimproverare ai pronipoti, che sotto il vessillo della eminente Società Carnevalesca hanno offerto un Corso Mascherato di carri stupendi con generoso ed incessante getto di cioccolatini e confetti, a cui da tutte le parti si rispondeva, sì da generare una vera battaglia, che durò per ben tre ore, " Bengodi " dei ragazzi ed anche degli adulti.
Treni ed automobili sin dalle ore 12.30 avevano portato a Fano almeno ventimila forestieri, sicchè la città, gagliarda ed operosa, in ogni campo, vestita a festa, sembrava il centro di una grande adunata.
Alle ore 15 precise, il carro della Banda Cittadina apriva il corteo. Seguiva un autocarro con sopra i "Cartoni animati", comitive di gaudenti reduci dal trionfo del Veglionissimo.
Ed ecco il primo carro mascherato: un mostruoso quanto artistico faccione, di una mastodontica locomotiva, il cui fumaiolo sbuffava nuvole di fumo, annunziava la partenza de "La direttissina di Frusaglia", composta di due carri passeggeri e di un carro bestiame, carro di grande effetto per soggetto e per mole, con particolari comicissimi, vero trionfo goliardico del G.U.F. locale. Seguiva un " Gufo " enorme con ali movibili, Gagà che tirava il roccolo a delle civette. Confessiamo francamente che dal bravo costruttore signor Ugo Magini ci aspettavamo qualcosa di meglio.
Ma a rifarci della delusione ecco apparire "Gli amori di Topolino", il carro del Dopolavoro Arnaldo Mussolini semplicemente delizioso, gioia dei piccoli e dei grandi, preferenza indiscussa del sesso gentile. Grazioso soggetto, esecuzione perfettissima, musica di colori, questo carro si è imposto alla spiccata attenzione della folla anche per la parte meccanica. Lo definiamo il carro nobile ed elegante.
Il Dopolavoro Nazario Sauro si annunzia con "Il ritorno di Carnevale a Fano", allegoria perfettamente riuscita. Il Carnevale assiso sul dorso di un enorme tartaruga perfetta anche nei suoi movimenti, aveva per degna corona bei testoni a cavallo di chiocciole e tartarughine che al suono di trombette davano festosità e colore. Anche questo carro ha ben meritata l'attenzione del pubblico.
Chiudeva il magnifico corteo il carro della "Carnasciata", opera del Gruppo Rionale Mario Panicali. Un grandioso, impeccabile maiale accovacciato su di una mastodontica macchina per far salsicce, troneggiava contornato da una covata di vispi maialini artisticamente eseguiti. Definiamo questo carro assai carnevalesco, comicamente festoso con la sua musica e con il suo equipaggio.
Alle ore 19, al suono delle musiche, nella grande piazza XX Settembre, in cui la folla si trovò letteralmente pigiata, tutti i carri facevano smagliante corona a Sancio Pancia, destinato alla cremazione. Una fantasmagoria di bengala e di luci ne annunziava l'evento che ebbe inizio con scoppi di girandole e mortaletti fra le assordanti note di alto parlanti e il frastuono di migliaia e migliaia di spettatori che applaudivano al Carnevale morente. Un grandioso e sfavillante rogo pose fine alla memoranda giornata.
Ecco la premiazione: 1° e 2° premio, L.7000, ex equo: "Gli amori di Topolino" "Direttissima di Frusaglia"; 3° premio, L. 2000: " Il ritorno del Carnevale"; 4° premio, L.1000: "La Carnasciata".
La giuria era composta dall'intero Consiglio direttivo della Società Carnevalesca. Secondo noi, questa premiazione ha molto deluso in quanto che, quest'anno fra i quattro carri premiati non avrebbe dovuto esserci uno scarto, che per "La Carnasciata", ad esempio, arriva sino a lire 2500, perché tutti i carri premiati potevano essere candidati al primo premio.
Ciò vuol dire che posto sin da ora il quesito all'attenzione dei soci, che ci auguriamo sempre più numerosi, questi potranno discuterne per l'anno XIV. Pur ritenendo inevitabile il malcontento di qualche comitiva, la risoluzione del quesito potrà contenere almeno in parte la delusione per lo sforzo economico sostenuto.
Facciamo voti che la benemerita Società Carnevalesca non debba contare per l'avvenire soltanto sulle sue sole forze, bensì coadiuvata dalle autorità cittadine e da quelle provinciali, ieri tutte presenti, possa sviluppare questa bella tradizione che "semel in anno" è sì bene accolta dalla popolazione tutta.
Cronaca del 1936
Ill/mo Sign. Dott. Prof. Augusto Del VecchioPodestà di Fano
A nome di tutto quanto il Consiglio Direttivo della Società Carnevalesca, che ho lonore di presiedere, La ringrazio sentitamente della pronta adesione data, in linea di massima, alla nostra richiesta di concessione del Teatro della Fortuna per il tradizionale Veglione in Maschera.
Il Consiglio accetta integralmente le limitazioni da Lei giustamente imposte, cioè la proibizione del getto solido, la proibizione della vendite di confetti nel buffet del Teatro, lo sgombero di poltrone ed arredamento dei palchi, la proibizione delladdobbo floreale con cuscini od altri aggeggi di legno e paglia, la prestazione di una congrua garanzia in denaro.
Laddove il Consiglio non può consentire con Lei, è nel divieto della cena nei palchi, perché tale limitazione priverebbe il nostro Veglione della parte sua più caratteristica e più simpatica e renderebbe nulli tutti i nostri sforzi organizzativi, in quanto i soci certo non risponderebbero più alle nostre aspettative.
Infatti, mentre non può pensarsi di fare imbrigliare nellatrio o nella sala Verdi, sia per la materiale impossibilità di comprendervi tanta moltitudine di gente, sia per togliersi alle famiglie ogni libertà, sia per sottoporre gli intervenuti a maggiori spese, sia per le quasi insuperabili difficoltà del servizio, non è possibile, in una notte di festa, proibire cibi e bevande.
Si impegna, daltro canto, il Consiglio a stabilire un menu freddo, che per la sua qualità sia il meno adatto ad imbrattare. Del resto, la cauzione coprirà ogni evenienza ed ogni più piccolo danno sarà risarcito.
Son certo, Signor Podestà, che Ella vorrà rendersi conto, con quello spirito di comprensione che ha sempre dimostrato, dei motivi che mi sono permesso di esporLe, e che vorrà, con la massima cortese sollecitudine, darci la possibilità di porci con lena al lavoro.
La ringrazio sentitamente e La ossequio.
Il presidente della Società Carnevalesca
Fano, 31 ottobre 1936 XV
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Ill/mo Sign. Podestà di Fano
Io stesso sono stato particolarmente sensibile a questa prova di comprensione e di simpatia e son certo che continuerà sempre a dare il Suo valido appoggio alla migliore riuscita dei festeggiamenti.
Con ossequio
Il Presidente della Società carnevalesca
Fano, 11 novembre 1936 XV
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Società Carnevalesca
Fano
Fano, li 24 novembre 1936
Ill/mo Sign. Podestà di Fano
Il Consiglio Direttivo della Società Carnevalesca sta organizzando per il prossimo febbraio 1937 parecchi giorni di festeggiamenti, il cui programma culminerà nel grande Corso Mascherato, che raccoglie in Fano migliaia e migliaia di forestieri e che comprenderà anche una mostra dei negozi e spettacoli varii di attrazione. Per lattuazione e la riuscita di questo vasto programma, che ha una importanza cittadina, non può la Carnevalesca sopperire coi suoi mezzi modesti, per cui io mi permetto di chiedere che Ella voglia dimostrarci ancora una volta la sua benevolenza venendoci incontro con un aiuto finanziario.
Certo del benevolo accoglimento di questa domanda, distintamente La ossequio.
Il presidente della Società Carnevalesca
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Concorso regionale per un cartellone carnevalesco
Il 3 novembre u. s., il Consiglio Direttivo della Società Carnevalesca, nell'esplicazione della sua instancabile attività per la migliore organizzazione dei festeggiamenti del prossimo febbraio, ha deciso all'unanimità in accoglimento della proposta opportunissima avanzata dal concittadino dott. prof. Giorgio Spinaci, fiduciario marchigiano per i cartellonisti, di lanciare un concorso regionale fra tutti gli artisti per la scelta di un manifesto reclamistico, con un premio di L. 500 e con speciali facilitazioni ai partecipanti nell'occasione delle feste fanesi.
Sappiamo che il prof. Spinaci, coadiuvato da alcuni membri del Consiglio, si è posto subito all'opera per lo svolgimento della pratica preliminare in sede sindacale e che a giorni saranno rese pubbliche le modalità del concorso, che darà modo di organizzare nella nostra città una piccola mostra del cartellone.
Cronaca del 1937
E entrato Carnevale!Fano, 5
(l.M.) Salutato festosamente da una gran folla di gente, è giunto ieri alle 14,30 precise (maggiorate da appena 40 minuti primi di ritardo) alla stazione ferroviaria il Fiol dEl Và leggi Carnevale della Città della Fortuna. Il giocondo Fiol si era fatto precedere da un salace messaggio spedito da Milano al benemerito Consiglio direttivo della nostra Carnevalesca. Carnevale giocondo, seduto sopra una capace botte, troneggia in un carro ornato di lauri e di rose, mentre gli folleggiano intorno undici valletti astemi come il principale che stringe nella destra mano (mano ben destra!) una coppa pantagruelica di spumante nostrano, lennesimo del genere che gli ha tinto volto e peperone di spiccato paonazzo. Il più scietto buon umore regna tra la eclettica folla, ove emerge la tipica bellezza fanese dalle carni sode fuse nel bronzo.
Come Dio vuole il corteo è pronto. Precede la musica del dopolavoro, accompagnata da una comica irresistibile frotta di testoni, i quali dedicano i baci che si scambiano alle bimbe giulive assiepanti il lungo viale 23 settembre. Seguono le autorità carnascialesche che scortano il rubicondo protagonista intorno al quale si affrettano il cerimoniere Mazza in tuba e i suoi alfieri Menghetti e Pelunghini, emeriti maratonisti.
Sino a tarda ora il corso Vittorio Emanuele brulica di gente gaia e spensierata, e il getto di confetti e stelle filanti rendono estremamente difficile il transito, peraltro molto ben regolato dai locali agenti della forza pubblica; sintomatico preludio questo del Corso mascherato che si svolgerà martedì prossimo.
Dopo una breve sosta del corteo in Piazza XX Settembre illuminata a giorno, il Fiol dEl Và si decide infine, pienamente soddisfatto, a ritirarsi nellatrio del Teatro della Fortuna, ove assisterà al Veglione di lunedì e si preparerà allapoteosi e alla conseguente cremazione.
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Corriere di Fano
Il maestoso ricevimento del Carnevale
Mostre Accademie il festival dei bambini
Fano, 5
(Fed) Tutta Fano ha partecipato ieri col più schietto entusiasmo e sana allegria al solenne ricevimento del Carnevale, avvenuto in forma solenne alla stazione ferroviaria alle ore 15.
La direzione della Carnevalesca, giunta al completo nel piazzale, ha ricevuto lillustre bontempone che col suo gioviale sorriso innato in quel tipo ha portato subito una nota gaia tra il popolo festante.
Lussuose carrozze infiorate e numerose maschere hanno seguito per le vie cittadine, nereggianti di folla e di forestieri lincedere de El fiol dEl Va. Si sono così iniziati i festeggiamenti che culmineranno con la imponente sfilata dei carri mascherata, martedì ultimo giorno.
Non ci sembra indiscrezione palesare, ormai quindi allepilogo, che lavvenimento di martedì oltre ad essere grandioso nelle sue molteplici fasi carnevalesche, sarà artistico, poiché metterà in mostra labilità ed il genio delle nostre maestranze artigiane, nella creazione dei simbolici carri, che non avranno nulla da invidiare con quelli che in questi giorni percorrono le vie dei grandi centri.
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Ieri sera, sempre indetta dalla direzione della Carnevalesca, ha avuto luogo laccademia di fioretto alla sala Verdi ed inoltre linaugurazione della mostra del cartellone con lintervento degli artisti partecipanti alla gara, vinta, come abbiamo già comunicato dal pesarese Tullio Zicari.
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Seguono intanto pomeriggi danzanti e per domani domenica, è annunciato il ballo dei bambini che ha già destato immenso entusiasmo tra i piccoli i quali si presenteranno al caratteristico festival nei loro ricchi e vistosi vestitini. Ci sarà dato di rivedere Giustino e Lilli in eleganti costumini di fate; romantici e disdegnosi in tanta semplicità?
Al tipico duo farà lieta festa la eletta schiera dei graziosissimi bimbi fanesi che nomineremo uno ad uno lasciando allobiettivo il compito di cogliere qualche carino visetto.
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Il grande corso mascherato a Fano
30.000 forestieri La sfilata dei carri Lentusiasmo delle folle
Fano, 10
Lepilogo di queste giornate carnevalesche vissute in una atmosfera di sana allegria, si è avuto ieri col grande Corso Mascherato che ha richiamato sin dalle prime ore del mattino macchine di turisti da ogni dove e ha riversato un contingente di forestieri superiore ad ogni aspettativa. Si calcolano oltre trentamila!
Il Corso Mascherato ha inizio alle ore 15 ma sin dalle 14 le finestre, i balconi degli edifici sul Corso Vittorio Emanuele sono gremitissimi: le vie, le piazze, le tribune prese dassalto dalla folla che per tempo ha voluto trovarsi un posticino. Ognuno attende con impazienza e in questa febbrile attesa si inizia dalle finestre un nutrito getto di stelle filanti, di confetti e di cioccolatini.
Il Corso nereggia ormai di moltitudini che a ondate trovano scampo per liberarsi dallincalzare insistente, ma lordine pubblico non è minimante turbato, grazie alla solerzia degli addetti al delicato servizio. Una ovazione generale annuncia larrivo dei carri i quali da Borgo Cavour incedono solenni, maestosi preceduti da una festa di testoni e da un coro di maschere che risponde al getto e alle frenetiche acclamazioni delle folle.
LA SFILATA DEI CARRI
La banda cittadina apre il corteo dei carri.
El fiol del Va (1) è il primo ad apparire gongolante ancora ed affatto presago della immatura fine che lo attende Segue il carro simboleggiante : Un ballo in maschera con il ritorno della fisarmonica del Dopolavoro Nazario Sauro; caratteristico, di effetto e vivace nella interpretazione dei personaggi che danzano al suono incessante del grosso strumento.
Ecco il carro Kric e Kroc venditori di banane del Dopolavoro Duca dAosta. Sta Kroc cavalcioni su di un enorme dinosauro che appiattito mostra la sua oblunga testa e la ferrigna bocca. Sopra un grande vassoio cè il simbolico frutto esotico e Kric dietro è assiso nellatto beato di incassare il denaro. Il magnifico complesso è salutato al suo passaggio dalle acclamazioni del popolo che ammira la genialità dellartistico lavoro.
Infine è il carro Fantasia novecento del Dopolavoro 9 maggio, di pregio e di una ricca concezione. King Kong seduto sopra un gruppo di grattacieli abbraccia simbolicamente la terra; più sotto sono un gruppo di calciatori, audaci scienziati di ritorno con un aerostato da una ascensione stratosferica: il pittore nellatto di dipingere una seducente modella.
Non manca lallegro Buontempone (il Carnevale) che a capo reclinato e con gli occhi imbambolati, dopo il solito festino notturno, guida la spensierata ed allegra combriccola. Anche per questo quadro gli spettatori esplodono in frenetiche ovazioni e gustano la estrosa e originale creazione.
Il colpo docchio è stupendo!
Tutti i carri compiono un giro per il corso mostrandosi in tutta la loro bellezza, indi ritornano passando stentatamente attraverso fiumane di gente che da vicino e con accento di curiosità vuol vedere a ammirare la genialità dei soggetti, tipicamente carnevaleschi e di grande effetto.
I carri riappaiono una seconda volta ma ora liberati dalla forzosa posizione che ciascun personaggio aveva assunto durante il primo giro di mostra ed allora è il getto continuo, incessante e ricco che si scarica sui balconi, sulle finestre e sulle terrazze. Cioccolate, banane, confetti, sacchetti perugina, bombons, fiori: viole, garofani, rose; tutto un miscuglio di ben di Dio che si rovescia piove, grandina sulle folle ubriache di gioia.
LAPOTEOSI DEL CARNEVALE
Per ben sei volte i carri sfilano e per tutto il percorso il nutrito lancio dei dolciumi è incessante. A sera i carri ostentano una luminaria sfarzosa. Sono razzi lucenti, vividi che illuminano la composizione di ciascun carro riflettori che con i loro fasci diafani spaziano incendiano gli orizzonti nereggianti e tra lo scintillio e la magnificenza della fantasia limponente e trionfale corteo si dispone a semicerchio sulla piazza 20 settembre per presenziare alla fine del Fiol del Va che muore, muore tra lampi, tuoni e spari, fra stelle raggianti, sibili, lamenti e lingue di fuoco.
La folla che pigiata è tutta lì sul quadrato, non cessa di lanciar grida di evviva mentre poi a tasche piene riprende la via del ritorno, prendendo dassalto auto, moto, treni, furgoni da gran turismo che avevan fatto di Fano, ieri, una piccola metropoli.
A chiusura di questi festeggiamenti che hanno confermato alla città della Fortuna il suo giusto merito e la vecchia nomea di città geniale non possiamo (fare n.d.r.) a meno di citare alla pubblica ammirazione i nomi dei componenti della Direzione Carnevalesca che instancabili si sono prodigati per oltre tre mesi alla più che ottima riuscita mercè una intelligente organizzazione e una organica e perfetta unità di vedute.
Cav. Giuliano Solazzi benemerito presidente entusiasta e fervido animatore della società: avv. Athos Santini, av. Enzo Capalozza, geometra Carlo Zonghetti. Ugolino Pelonghini ispettore dellO.N.D. Elio Ciammatei, rag. Giuseppe Moscioni, Ottavio Viali, Oddo Ginesi geometra Bartolomeo Cardinali; Leandro Sabatinelli; Virginio Morelli, Marchetti Dandolo, Carlo Casanova.
Federico Moscioni
(1) El Va = antica definizione del Carnevale fanese dedotta dal momento nel quale il Pupo simboleggiante il Carnevale stesso viene distrutto dalle fiamme che gli sono state appiccate; in pratica "se ne va"
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Per il migliore avvenire della "Carnevalesca,,
FANO, 8.
Il Consiglio direttivo della «Carnevalesca», con vivo impegno presieduto dal cav. Giuliano Solazzi, comunica, e noi con piacere pubblichiamo:
Il successo delle manifestazioni carnevalesche di quest'anno ed consensi a queste largamente tributati costituiscono per noi un incitamento ed un impegno a migliorare e sviluppare il programma del prossimo anno.
La serie dei pomeriggi danzanti alla Sala Verdi; il festival dei bambini, che ha raccolto centinaia di piccoli, in maggioranza delle classi meno abbienti; il torneo provinciale di scherma, al quale ha partecipato un buon numero di atleti di Fano e di Pesaro; la mostra dei negozi cui hanno aderito moltissimi commercianti; il concorso e la mostra regionale del cartello pubblicitario carnevalesco, che hanno contribuito notevolmente ad elevare il tono delle nostre feste e a dar loro larga notorietà; il grande veglione al Teatro della Fortuna; il corso mascherato che, grazie alla partecipazione di alcuni Dopolavoro locali, è stato degno della più bella e più gaia tradizione fanese ed ha fatto convergere a Fano una folla grandissima; rappresentano le tappe dello sforzo organizzativo, che ci ha posto in linea per le migliori fortune della nostra società e per il buon nome della nostra Fano e che, nel suo ardore di opere, trova un ostacolo solo in difficoltà d'ordine finanziario.
Rivolgiamo, perciò, un appello alla comprensione e allo spirito di civismo dei concittadini perché portino un tangibile contributo di simpatia alla «Carnevalesca», iscrivendosi ad una delle quattro categorie di soci-aderenti, ordinari, sostenitori, benemeriti che, graduate alle condizioni di tutte le classi, debbono ormai raccogliersi tutti, senza ingiustificate defezioni ed assenteismi, tanto più colpevoli quando vengano da parte dei commercianti, che traggono i maggiori vantaggi dalle nostre iniziative.
Fano, cui la benevolenza del Capo e la vigile cura di una intelligente direzione civica, insieme alla solidale volontà fattiva della cittadinanza, hanno impresso un impulso di vita nuova, deve avere una società di pubblici divertimenti sempre più salda, sempre più florida, sempre più adeguata alle esigenze dei suoi felici sviluppi.
Cronaca del 1938
CRONACA FANESEIl trionfale ingresso di Carnevale
Fano, 25
Ieri alle 15, favorito da un clima clemente, è entrato dalla Porta Maggiore Malatestiana Ser Gogò dei Carnasciali, da secoli ogni anno tumulato e sempre risorto dalle sue ceneri; fortunato più della leggendaria fenice cui occorrevano non meno di 500 anni per la grande rinascita.
Latteso messìa della baldoria è arrivato di lieto umore dalle rive del Lemano, ove il baccanale è finito senza possibili aurore Ser Gogò, dal volto acceso e dal naso fiorito, è passato trionfante sotto lArco Augusteo pilotando con maestria tra due ali di popolo esultante un mastodontico triciclo argenteo. Lo seguivano le principali e più vistose personalità della locale benemerita Carnevalesca.
Percorse in gaudium magnum le principali vie della città, lillustre ospite fanese si recò nel grande atrio del Teatro della Fortuna, donde presiedette al ballo che in suo onore fu dato sul palcoscenico del Massima (sic! N.d.r.) gremito di baldi cavalieri e di deliziose fanciulle.
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FANTASMAGORIA DI COLORI E DI LUCI NEL TRIPUDIO CARNEVALESCO
Il grandioso corso mascherato di Fano
Fano, 2
Bisogna riconoscere che la nostra piacevole fatica, la quale ha imposto al nostro giornale, quasi con rigorismo la inserzione quotidiana, delle prime avvisaglie carnevalesche, intensificatesi via via, con un crescendo che poteva sembrare esagerato e strombazzante, è stata coronata dal pieno successo, ha avuto - nociva modestia sarebbe non dirlo - il meritato premio.
Quale maggiore soddisfazione, del resto, per coloro che hanno cooperato, con fervore alla organizzazione, preparazione e svolgimento delle manifestazioni, il potere oggi spaziare a perdita d'occhio ed ammirare per le vie e per i viali, nelle piazze e nei caffè, la forte compagine dei forestieri giunti da ogni parta d'Italia? Quanti forestieri ?
Trentamila persone
Un vero e proprio inganno, una previsione errata, un calcolo fallito dei dirigenti della carnevalesca, di quelli specialmente addetti ai servizi logistici e di parcamento delle automobili, che avevano pronosticato una affluenza di appena 10.000 persone. Il numero è stata duplicato, triplicato!
I treni giunti nel mattino hanno scaricato migliaia e migliaia di persone.
Dalla Flaminia e dall'Adriatica è transitato quasi incessante un corteo di macchine che per mèta aveva la «Città della Fortuna». Alberghi, trattorie e pensioni, rigurgitavano; per molti sono stati accoglienti e ... d'attualità gli incipienti tappeti dei pubblici giardini, sui quali si è disteso un fazzoletto e si è consumato un frugale pasto al sacco.
Ed una palese curiosità era negli occhi di questa gente, già tutta presa dall'avvenimento, compartecipe nel clima entusiastico dell'ultima giornata carnevalesca fanese.
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I mastodontici carri, sono ancora in agguato, dentro i cantieri che ormai hanno aperto i grandi portali, tolto sipari e tendaggi, calata la maschera e agghindati e pronti per la trionfale rassegna ostentano la loro superba maraviglia, una incomparabile bellezza.
Non si fa fatica ricercarli anche se l'ora del «corso» è assai anticipata. Non occorre chiedere al «pizzardone» o domandare al conoscente, all'amico. L'indicazione più esatta della loro ubicazione è data dalle cinque o sei nuvolaglie dense di ragazzi ferme alla periferia della città. Di fronte a quelle macchie formicolanti, a quegli assembramenti irrequieti, vivaci e frementi, che a ondate si spostano per ricomporsi più compatti, sono i «carri allegorici». Di lì usciranno alte 13,30 per allinearsi, secondo un ordine di precedenza, al Borgo Cavour.
Per le vie della città che imboccano il corso, opportunamente sbarrato, la folla calca, vuole entrare. E si entra a stento, pigiati. E difficile ottenere la disciplina, ed è permessa anche qualche libertà la perdona pure il vecchio proverbio «semel in anno »
Il «Carnevale» di Fano, giusto e meritato questo accrescitivo che corre di bocca in bocca, si accentua e si trasforma in tanti dialetti, ha una fama troppo rinomata che non ammette perdere il più piccolo particolare.
E la marea di gente che circola per la via, quella che formicola sulle tribune e sulle finestre, quella che sbuffa con impazienza sulle terrazze e sui balconi che si allungano nel rettilineo delle due muraglie a guisa di tanti corridoi umani, è già un particolare che val la pena di gustare. Tanto più che qualche manciata di confetti è cominciata a piovere e le masnade fresche e garrule, hanno caricato, buttandosi allo sbaraglio sulla preda. Laspetto del corso è così maestoso!
La sfilata dei carri
Il pittorico «Carosello»
Per chi non conosce lo svolgimento del corso mascherato fanese, tutto ciò ha del fantastico, del romanzesco. Coloro difatti che erano giunti in macchina per diporto, per fare una gita di piacere o una esplorazione di curiosità, nella cittadina di provincia, senza preoccuparsi di fissare per tempo un posticino, allultimo piano, si sono accorti della inconfutabile realtà, in mezzo a quel vortice umano che muove, serrato e compatto come un automa
Essi guardano con indicibile pietà lo spiraglio di un abbaino dal qual fora anche lì un viso tutto allegro. Mentre la scena assume accenti sempre più caratteristici i grandi carri allegorici incedono lenti e maestosi. Sovrastano ed abbracciano quasi per la totalità lampiezza del corso, rasentando finestre e balconi. Voluminosa la sagomatura delle opere: grandi facce, espressivi musi, occhi accesi, voraci bocche in una festa policroma di colorazione, in una fantasia maravigliosa ed intonata al più sano e nostrano buon umore.
Apre la gran gala «l'amabile sportivo», illustre e già noto personaggio; e seguono il carro della GIL, L'arca di Noè su bozzetto di Albano Spezi; quelli del Dopolavoro «Mussolini», Fondo marino, su bozzetto di Luigi Morena, e «IX Maggio» Verso la villeggiatura, su bozzetto di Gilforte Battistelli; e quello degli artigiani Roberti e Filippetti: Bacco, tabacco e Venere.
Vengono ancora, il carro della musica arabita, carrozze infiorate e musiche allegre ed un corteo di divi, fantocci e testoni.
Sfila così lungo la gran via il «carosello pittorico», impressionante e meraviglioso su cui si posa la ammirazione più viva della folla che non cessa di applaudire.
Compiuto il primo giro i carri tornano sul «corso», eseguendo lo svolgimento particolareggiato di ogni singolo soggetto. Ed è la geniale ed estrosa perfezione dei congegni meccanici che danno ai personaggi di cartapesta il ritmo elegante delle movenze, l'espressiva vivacità dei volti, il brio degli atteggiamenti, la figurazione e trasfigurazione dei quadri e degli scenari sui quali opera la massa delle composizioni artistiche.
Grandine di confetti
Al terzo giro, dopo un lancio nutrito di fiori e stelle filanti, inizia il getto dei dolciumi. Una pioggia golosa si rovescia su quella selva umana; una grandine di confetti, caramelle, sacchetti di gianduia, banane, torroni e baci si scarica, con impeto dai carri; striscia, fila, incrocia, colpisce e picchia. La battaglia non ha tregua. Segue lenta ma, incessante, col lento progredire dei «passanti trionfatori». Due volte ancora essi passano e ripassano ed il getto è sempre più ricco e nutrito.
* * *
All'imbrunire, i carri si accendono di vivide gemme; mille e mille pupille fìammeggiano d'intorno; una pioggia d'oro li avvolge e li glorifica, ed è come se fosforescenti villaggi di fata muovessero verso una nuova e sognante peregrinazione.
E' la fìne ?
Il grande corteo scintillante si è disposto a semicerchio sulla piazza, che nereggia di popolo. Potenti riflettori dallalto delle torri forano l'aria, ovattata nel fumo densa delle torce, delle fìaccole e dei bengala.
Al centro è il «Carnevale» colpito ormai a morte dal pungolo della miccia. Egli sprizza scintille, sfavilla, spara e.... sibila. Sono questi gli ultimi conati di una rapida esistenza che piano piano cede, declina e muore nel rogo.
La premiazione dei carri mascherati
Stamane a mezzogiorno dal balcone della sede della «Carnevalesca» è stato comunicato alla folla che sostava sulla piazza, il verdetto della giuria, per la premiazione dei carri che è risultato il seguente:
1. premio al carro «Arca di Noè» con punti 109.
2. premio al carro «Fondo Marino» con punti 108.
3. premio al carro «Bacco - Tabacco e Venere» con punti 89.
4. premio al carro «Verso la villeggiatura» con punti 82.
FEDERICO MOSCIONI
Cronaca del 1939
Il carnevaleCon un concorso eccezionale di folla riservatasi (sic! N.d.r.) nella nostra città anche da centri della regione, si è svolto lingresso del Carnevale ad inizio delle manifestazioni carnevalesche dellanno 1939. Fra lallegria dei convenuti il simbolico Carnevale ha attraversato le vie festanti della nostra Fano. A continuazione dellingresso, si susseguiranno importanti manifestazioni che allieteranno la stagione carnevalesca, fra le quali degna di nota La gara di pattini a rotelle organizzata dalla Carnevalesca dellO.N.D. e dal locale Comando della G.I.L. che si effettuerà nella giornata odierna, ed il ballo mascherato dei bambini, che si svolgerà nel Teatro della Fortuna.
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Il Corso mascherato al carnevale di Fano
Fano, 21
Numerosi forestieri sono convenuti da Pesaro e da città e paesi della regione e di fuori. Si calcolano che sono presenti oltre 30.000 persone.
Il corso mascherato ha ottenuto un grandioso successo. Lo ha aperto un gruppo bandistico mascherato. Quindi segue il grande personaggio del Carnevale, seguito dal Consiglio carnevalesco in pompa magna.
Il primo carro apparso in fondo al Corso Vittorio Emanuele è stato quello dei «Sorci Verdi», genialissimo nella sua originalità, perché rappresenta una combriccola di gatti e sorci. Il carro è di un effetto splendido. Il secondo rappresenta « Gli amori della governante », assai carnevalesco e pure indovinatissimo, ha riscosso ammirazione. Il terzo è stato quello dal titolo «L'aria serena dopo la tempesta », di costruzione superba e di effetto magnifico, assai fantasmagorico e curato in ogni minimo particolare. Il quarto è stato il « Circo equestre », bellissimo anche questo per la movimentata vitalità dei ginnasti, dei cavalli, degli animali feroci, costruito con senso artistico notevole. Ultimo è stato quello dal titolo « La scuola degli anziani», indovinatissimo da parte dei «somari scolari » e dell'originale maestro. Tutti i carri sono stati festeggiati e lodati.
Il gettito dei coriandoli, delle confetture, delle caramelle e di altri dolciumi è stato vivacissimo lungo tutto il percorso dei carri e l'animazione, e l'entusiasmo della folla hanno avuto risonanza grandiosa ed impressionante.
Questa sera ha luogo la cremazione del grande personaggio Carnevale, già istallato nel centro della piazza Venti Settembre.
Una folla enorme, incontenibile, staziona ad ogni sbocco della piazza stessa. I carri fanno ingresso nella piazza, ponendosi nei punti assegnati, e da ognuno si sprigiona una illuminazione fantastica a bengala ed a luce elettrica.
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Il Corso mascherato dell'O.N.D.
Dopo il riuscitissimo festival dei bambini e il grande Veglione in maschera svoltisi al Teatro della Fortuna, si è avuto martedì quale ultima manifestazione carnevalesca, il Corso Mascherato. I primi treni del mattino avevano già iniziato lo scarico di centinaia di forestieri, e da tutte le arterie erano giunte alle prime ore del pomeriggio un grande imponente numero di macchine provenienti dall'Emilia, dall'Umbria e da tutte le città marchigiane. Il Carosello carnevalesco ha iniziato lo sfilamento alle ore 15,30 precise, preceduto dalla Banda Comunale dell' O. N. D. alla quale facevano seguito il Consiglio completo e il gigantesco «Pupo» re del Carnevale che, in veste di sciatore, allietava la giornata carnevalesca fanese. Seguivano i carri allegorici nel seguente ordine: «La Governante ed i suoi amori», «I Sorci Verdi», «Un bel sereno dopo la tempesta» (dalla canzone napoletana « O Sole mio! »), «La Classe degli asini», «Il Circo equestre».
I carri erano stati preparati dai Dopolavoro comunali. La sera nella piazza XX settembre, sotto il giuoco di potenti riflettori, si è svolta la cremazione dello «Sciatore» effimero Re del Carnevale fanese per una settimana. Hanno assistito alla manifestazione ultima, cui è seguita una festa popolare danzante al Teatro della Fortuna, tutte le Autorità e Gerarchie provinciali ed il Segretario provinciale dell' O. N. D. che ha tributato il suo vivo elogio al Dopolavoro Comunale Fanese ed alla Carnevalesca dell' O. N. D. per la perfetta e grandiosa riuscita della manifestazione, che ha raccolto a Fano una folla immensa, che si calcolava sulle quarantamila persone.
Cronaca del 1940
Inizio delle Feste carnevalescheI festeggiamenti carnevaleschi organizzati dalla Società carnevalesca dellO.N.D. si sono iniziati nel Teatro della Fortuna con il tradizionale ballo dei bambini. Lattraente manifestazione ha richiamato un grande numero di bimbi della città e dei locali Asili Infantili.
Erano presenti alla festa: S.E. il Prefetto, il Federale e il Podestà di Fano i quali hanno sostato a lungo nella sala, attardandosi tra i gioiosi gruppi di bambini che sfoggiavano in simpatici gruppi di maschere. Era anche presente il Commissario del Comune di Pesaro e le Signore dei Gerarchi Provinciali con i loro bambini. E seguito il ballo dei bimbi che si è svolto fra le varie e simpatiche attrazioni che aveva organizzato in Teatro la Carnevalesca. Alla fine si è proceduto alla distribuzione di un dono ricordo a tutti i bimbi intervenuti. S.E. il Prefetto ed il Federale hanno espresso ai dirigenti della carnevalesca dellO.N.D. il loro vivo compiacimento per la bella riuscita della manifestazione.
Seguiranno altri importanti numeri del programma carnevalesco, fra i quali la Serata della Canzone con la partecipazione dei migliori dilettanti delle Marche.
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Il tradizionale ballo dei bambini alla "Fortuna"
I festeggiamenti carnevaleschi organizzati dalla Società Carnevalesca dell'O.N.D., si sono iniziati nel teatro della Fortuna con il tradizionale ballo dei bambini che ha assunto una fisionomia gaia e festosa e che è ormai una delle più belle e simpatiche iniziative della Carnevalesca che si adopera per il mantenimento delle bellissime tradizioni carnevalesche. La attraente manifestazione ha richiamato un grande numero di bimbi della città e dei locali Asili infantili cittadini i quali hanno portato nel vasto monumento Polettiano la nota gaia della infanzia fascista. Erano presenti alla manifestazione S.E. il Prefetto ed il Federale i quali hanno sostato a lungo nella sala attardandosi fra i gioiosi gruppi di bambini che sfoggiavano in simpatici gruppi di maschere. Era anche presente il Commissario del Comune di Pesaro e le signore dei gerarchi provinciali con i loro bambini.
E' seguito il ballo dei bimbi che si è svolto fra le varie e simpatiche attrazioni che aveva organizzato in teatro la Carnevalesca. Alla fine si è proceduto alla distribuzione di un dono ricordo, da parte della Direzione della Carnevalesca, a tutti i bimbi intervenuti alla grande manifestazione. S.E. il Prefetto ed il Federale hanno espresso ai dirigenti della Carnevalesca dell'O.N.D. il loro vivo compiacimento per la bella riuscita dell'importante manifestazione. Ossequiato dal Podestà il Prefetto ed il Federale hanno poi lasciato Fano.
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I festeggiamenti carnevaleschi
La serata del dilettante alla Fortuna
Per iniziativa della Carnevalesca dell'O.N.D. si è svolta ieri sera nel teatro della Fortuna la annunciata "Serata della canzone" alla quale hanno partecipato i migliori dilettanti della regione. Ottima iniziativa che ha messo in luce le qualità di alcuni elementi che se guidati possono compiere certamente notevoli progressi nel settore dell'arte canzonettistica italiana.
Era presente alla manifestazione il Segretario provinciale dell'O.N.D. il quale ha espresso poi il suo vivo compiacimento ai dirigenti della Carnevalesca dell'O.N.D. per la bella riuscita della manifestazione alla quale la cittadinanza ha risposto in massa gremendo letteralmente il teatro.
Dopo la presentazione della orchestra diretta dal maestro Pio Boccosi si sono esibiti i dilettanti della regione fra i quali si sono particolarmente notati Turchetti di Ancona, Gallegari e Ricciotti Tombari di Fano, Aldo Landini di Senigallia, Ferdinando Arcangeli di Pesaro, Alfeo Capodagli di Senigallia. Buoni gli altri. Il giovane Turchetti, scritturato dall'Eiar di Torino ci è apparso veramente dotato di qualità tali da far presagire che divenga un prezioso elemento. Ricciotti Tombari ha fatto gustare al sua bella voce che potrebbe apparire di più se accompagnata da un più sentito fraseggio e più accurata dizione; bella impressione ha destato Mario Callegari di Fano e Alfeo Capodagli di Senigallia. Le signorine sono state particolarmente applaudite, fra di esse Liliana Mengolini, la Viglietta, Vanda Radi, quest'ultima ha avuto particolari ed entusiastiche approvazioni dal pubblico per la bella voce e la ottima dizione delle canzoni da essa presentate.
Il Poeta dialettale fanese Rino Bragadin ed il parodista pure fanese Sabino Petrelli hanno coronato il bel spettacolo con le loro esilaranti poesie e parodie applauditissime dal pubblico.
Ottimi gli "a soli" di chitarra, di saxofono e di fisarmonica.
La folla degli spettatori ha data la sua incondizionata approvazione a questo genere di spettacoli, che mette in evidenza le possibilità artistiche dei nostri giovani dilettanti marchigiani e la iniziativa ha riscosso le vivissime e sentite ovazioni del pubblico. Il maestro Pio Boccosi già vecchia conoscenza del pubblico fanese è stato particolarmente festeggiato.
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La "serata del dilettante" dell'O.N.D. alla "Fortuna" di Fano
FANO, 30.
Per iniziativa della Carnevalesca dell'O.N.D. si è svolta ieri sera nel teatro della «Fortuna» l'annunciata «Serata della Canzone », alla quale hanno partecipato i migliori dilettanti della Regione. Ottima iniziativa che ha messo in luce le qualità di alcuni elementi i quali, se guidati, possono compiere certamente notevoli progressi nel settore dell'arte canzonettistica italiana. Era presente alla manifestazione il Segretario Provinciale dell'O.N.D. il quale ha espresso poi il suo vivo compiacimento ai dirigenti della Carnevalesca dell'O.N.D. per la bella riuscita della manifestazione alla quale la cittadinanza ha risposto in massa gremendo letteralmente il teatro.
Dopo la presentazione della orchestra, diretta dal m. Pio Boccosi si sono esibiti i dilettanti della regione, tra cui si sono fatti particolarmente notare Turchetti di Ancona, Gallegari e Tombari Ricciotti di Fano, Aldo Landini di Senigallia, Ferdinando Arcangeli di Pesaro, Alfeo Capodagli di Senigallia. Buoni gli altri. Il giovane Turchetti, scritturato dall'EIAR di Torino ci è apparso veramente dotato di qualità tali da far presagire che divenga un prezioso elemento; Ricciotti Tombari ha fatto gustare la sua bella voce che potrebbe apparire di più se accompagnata da un più sentito fraseggio e da una più accurata dizione, bella impressione ha destato Mario Calegari di Fano e Alfeo Capodagli di Senigallia. Sono state particolarmente applaudite le signorine Liliana Mengolini, la Viglietta, Vanda Radi, che ha avuto particolari ed entusiastiche approvazioni del pubblico per la bella voce e la ottima dizione delle canzoni che ha cantato.
Il poeta dialettale fanese Rino Bragadin ed il parodista anch'egli fanese Sabino Petrelli hanno coronato lo spettacolo con le loro esilaranti poesie e parodie applauditissime dal pubblico, di chitarra, di saxofono e di fisarmonica. Ottimo gli "a soli".
La folla degli spettatori ha data la sua incondizionata approvazione a questo genere di spettacoli, che mette in evidenza le possibilità artistiche dei nostri giovani dilettanti marchigiani e la iniziativa ha riscosso le vivissime ovazioni del pubblico.
Il maestro Boccosi, già vecchia conoscenza del pubblico fanese, è stato particolarmente festeggiato.
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L'inaugurazione della stagione lirica alla Fortuna di Fano
FANO, 1
Presenti S. E. il Prefetto e le gerarchie locali, si è inaugurata stasera la stagione lirica di Carnevale al Comunale della Fortuna con l'opera "I quattro rusteghi" di Wolf Ferrari. Il pubblico è intervenuto numerosissimo in ogni ordine di posti. ...
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Il veglionissimo in maschera di lunedì sera
Fano, 3
Fervono alacri i preparativi per il "Veglionissimo" di lunedì. Numerose sono le maschere concorrenti ai Premi messi in palio dalla Carnevalesca ed il teatro, che per l'occasione sarà trasformato in una vasta platea, tutta coronata dalla lucentezza dei palchi addobbati ed infiorati, richiama di già l'attenzione (od il ricordo delle passate stagioni) dei partecipanti che si affrettano a salire le scale degli uffici della Carnevalesca.
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MUNICIPIO DI FANO DIVISIONE SEGRETERIA
Lì 18.4.940 XVIII
Al Sig. Presidente della Carnevalesca dell'O.N.D.
Fano
Ho letto con vivo interesse la vostra relazione sull'attività svolta durante l'anno sociale 1939-940 da Codesta benemerita Carnevalesca.
Penso che quando ad eminenti qualità organizzative si associno la passione per il natio loco e alto senso di dovere civico, il successo non può mancare alle iniziative anche le più audaci.
E' questo lo spirito di comprensione con cui voi e i vostri collaboratori avete assolta la carica. Me ne rallegro vivamente con voi e vi esprimo i sensi di gratitudine di quest'amministrazione.
Il Podestà
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 20.10.2013
Ultima modifica: 27.10.2013
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