Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1904
IL PREFETTO
DELLA
PROVINCIA DI PESARO E URBINO
veduto l'articolo 49 della Legge 30 Giugno 1889DETERMINA
2° E' proibito alle persone mascherate d'introdursi nelle altrui case senza il consenso di chi le abita, di portare armi, bastoni od altri strumenti atti ad offendere, di lanciare razzi ovvero usare fuochi artificiali od altre materie infiammabili in modo pericoloso per la pubblica incolumità. - Così pure è vietato di gettare cose che possano recar danno o molestia.
3° Sono proibite le maschere ed i travestimenti che imitino le divise del Regio Esercito, o dei Corpi Armati, o di quelle in uso per la Croce Rossa, o che offendano il buon costume o la religione, che eccitino il ribrezzo, o che siano in qualunque modo riprovevoli per illecite allusioni. Sono vietati i discorsi, le parole e gli atti che possano recare offesa o molestia alle persone od essere altrimenti causa di provocazione a risse o disordini.
Per le mascherate allegoriche si dovrà chiedere il permesso all'Autorità di P.S. almeno un giorno prima di quello fissato per eseguirle.
4° La persona in maschera deve, a richiesta degli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza, scoprirsi il volto e dare le spiegazioni che le fossero domandate.
5° I trasgressori, oltre a venir allontanati dai luoghi di pubblico ritrovo, potranno essere arrestati e denunciati alla competente Autorità Giudiziaria, per essere puniti a termine di legge.
Gli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza e l'Arma dei RR. Carabinieri sono incaricati dell'esecuzione delle presenti disposizioni.
Pesaro, addì 17 Gennaio 1904
DONATI
********************
Riceviamo e pubblichiamo:
Mentre Carnevale muore!
Quando io penso alla grande incoscenza e alla degenerazione psichica della massa proletaria, mi si stringe il cuore ! Vivere nell'indigenza più atroce, in mezzo alle privazioni, ai digiuni anche, e pensare nello atesso tempo allo sfrenato divertimento, anziché formarsi un' idea esatta della orribile situazione antinaturale in cui ci troviamo da tanti secoli, equivale a schernire la propria miseria, a ridere delle proprie sventure, peggio ancora dell'asino che non sa trovar di meglio che allungare un po' più le zampe sotto i colpi di randello del bruto padrone.E si balla, si balla, si balla!
Quasi qualunque strada si prenda in queste sere odesi delle allegre musiche e dei forti baccanali di gente che pare sia nel paradiso decantateci dai..... cristiani.
Poi, al mattino, smessa la festa, tutto il corpo..... danzante, fra i fumi dell'alcool tracannato e l'elettrizzamento del ballo, si sguinzaglia per le vie della città cantando, gridando e ridendo il più sguaiatamente possibile; finché l'organismo, sfinito della stanchezza per lo stravizio sofferto, sente la necessità del riposo.
Ed il sonno sopravviene tranquillo, nell'ora che il sole bacia i campi seminati per le messi del ricco, da depositarsi - bontà dei produttori - nei grandi magazzini dei sontuosi palagi !.....
Oh, suprema umana viltà!
* * *
È l'ultimo giorno del carnevale. Nel pomeriggio l'immensa folla si sprigiona dalle proprie abitazioni per attendere impaziente le tradizionali mascherate sui carri.
Il corso e la piazza sono letteralmente stipati di popolo elettrizzati per la grande festa.
I ragazzi - la piccola santa canaglia - sentono già la febbre del gettito dei confetti. Essi in quel momento li preferiscono al pane. Ma ecco i carri addobbati e infiorati, maestosamente avanzarsi ed incedere con certo sussiego nell'intento ognuno di guadagnarsi il miglior premio.
E la folla ammira ed applaude!
Poi viene il desiato gettito. Le signorine sentono già il prurito del piacere per la battaglia .... zuccherina da ingaggiare. Ed ecco che una quantità di braccia si dimena, scagliando a destra e a sinistra manciate di dolci e mazzetti di fiori al suono continuo dell'.....ottonata.
Grida, schiamazzi, canti si alternano con la più meravigliosa armonia. Finché giunge il crepuscolo. Allora, al suono dei... sacri ottoni ed alla sfavillante luce dei bengala, si corre tutti in piazza ad assistere all'apoteosi del carnevale. Così, mentre il pupo arde e i razzi e le bombe sen vanno per l'olimpico aere, la folla esulta, applaude !.....
* * *
In tanto baccano, con la testa pesante, sento la necessità di svoltare un vicolo qualsiasi; e quasi subito, come monito solenne a tanta festa, m'accorgo di una famiglia che soffre..... la fame!
Vedo tre o quattro piccini chiedenti alla mamma il pane che a loro non ha da dare.
Vedo lo sconforto e le lacrime negli occhi alla infelice donna, mentre impreca allo strepito lontano del carnevale.
Cammino ancora, e trovo un vecchio tutto lacero, tremante pel freddo, che con un fil di voce mi chiede la carità - orribile umiliazione di una società pusillanime.
Proseguo la via con lo schianto nel cuore e m'imbatto in una misera prostituta che con lo sguardo insistente cerca di indurmi a farle guadagnare...... mezza lira. E' straziante!
Sono fuori di porta ed un altro schiamazzo, non carnevalesco, mi giunge all'orecchio. Sono i tamburi dell'esercito che rullano nell'intento di mantenere sulle gambe i poveri soldati sfiniti, impolverati, grondanti sudore per la marcia sostenuta contro ogni loro volontà e possibilità !
Vado ancora fuori, verso la campagna, ed eccomi a vedere un'altra scena dolorosa: due carabinieri trascinano in caserma un uomo ammanettato, perché ha rubato un .... fascio di legna!
Io allora stordito pel raccapriccio destatomi da tante calamità umane, ritorno in città ed entro in un caffè. Piglio il giornale per distrarmi un pochino, ma anche in esso trovo la nota funebre: La guerra russo-giapponese; le navi bombardate, come inizio sinistro di una imminente eventuale carneficina ! Lo strato sociale sarà nuovamente bagnato di sangue proletario per appagare l'ambizione e la sete di dominio dei potenti parassiti!
Fino a quando?
* * *
È carnevale!
I carri addobbati, infiorati, a colori smaglianti, trasportano gli allegri giovanotti lungo la via.
Confetti, cioccolate, bomboniere, fiori, aranci, coriandoli volano per l'aria vertiginosamente come la cosa più naturale di questo mondo.
E la folla grida, esulta, applaude!
E. TRAVAGLINI.
Da: Il Messaggero del Metauro n. 6 del 13/2/1904
********************
Carnevale Domenica 14 nella piazza XX Settembre furono innalzati varii globi areostatici e si estrasse una tombole di L. 500 a beneficio della Società operaia di m.s.- Lunedì al Teatro della Fortuna vi fu un veglione promosso dalla Società pei divertimenti carnevaleschi; riuscì molto animato e ricco di maschere svariate.
- A cagione del cattivo tempo non ebbe luogo il corso delle carrozze mascherate che è stato rimesso a Domenica 21 corr.
- Nei varii teatrini privati si successero le rappresentazioni, con molto pubblico. Al Seminario si ripetè La famiglia del pagliaccio e La gerla di Papà Martin con successo molto lodevole. Al convitto si ripetè la sera del 13 il programma della prima serata: nuovo programma si svolgerà nelle serate del 20 e 21 corr.
AllOrfanotrofio femminile le due rappresentazioni che seguirono, ebbero esito anche migliore della prima.
Da: La Concordia n. 7 del 21/2/1904
********************
Cronaca di Fano
Maschere e mascherotti - Il premio stabilito per la migliore mascherata al veglione fu conferito alle Sig.ne Giumetti e Filippetti rappresentanti l'alleanza Italo Francese, unica mascherata che si distinguesse dai domini di antidiluviana memoria e che dimostrava una paziente preparazione. Dei palchi furono premiati il N. 12 e 15 di Lodovichetti e Carnaroli dividendosi la piccola somma. Notato per l'ornamento dei fiori freschi il palco della famiglia Chiavarelli. Il corso mascherato di domenica riuscì abbastanza animato nonostante le poche carrozze, tre in tutto, ed una giunta a corso incominciato il break che si distinse tra tutti pel ricchissimo gettito ed ebbe il 4. premio. Elegante era la carrozza del giardiniere Odoardo Aiuti ornata di viole, camelie e in gran copia. Riportò il primo premio. Delle altre due ebbe il 2. premio quella recante in mezzo un albero ed il 3. l'altra recante quattro paggi con bautte e parrucche bionde. Qualche screzio fece mutare poi la graduazione dei premi nominalmente.Da: Il Messaggero del Metauro n. 9 del 26/2/1904
********************
E' morto in ritardo quest'anno il carnevale. Domenica 21, prima di Quaresima, vi è stato il corso di carrozze mascherate, cominciando dalle ore 4 sino a sera. Sulla piazza poi si è incendiato il pupazzo rappresentante il carnevale in bicicletta. Senza entrare in questione sul carnevale di quaresima, e sulla possibilità di far uscire le carrozze il martedì di Carnevale, deploriamo che non si prendano le necessarie precauzioni nell'incendio dei razzi od altri fuochi d'artificio rinchiusi nel pupazzo, con pericolo di danni nelle abitazioni circostanti o sulle persone. Da: La Concordia n. 8 del 27/2/1904**********************
Cronaca cittadina
La chiusura del Carnevale - Domenica ebbe luogo, o almeno doveva aver luogo il gran Corso Mascherato, ma crediamo sia meglio non parlarne, perché davvero non offrivano uno spettacolo molto attraente quelle tre o quattro carrozze infiorate che seguivano un carrettone ove tutti mascherati da pagliacci alternavano le stonature istrumentali a quelle delle rauche corde vocali. Però molta gente lungo la via e in qualche punto gettito di confetti abbastanza animato. A notte s'incendiò il pupo, che il bravo Uguccioni aveva miracolosamente quasi finito, sebbene non ci fosse stata che la dilazione di una sola settimana all'esecuzione di quel numero del programma carnevalesco. La piazza vagamente illuminata a palloncini e a bengala, gremita di popolo produceva un effetto bellissimo. Da: Il Gazzettino n. 8 del 28/2/1904**********************
ATTO CONSIGLIARE DEL COMUNE DI FANO
28 Dicembre 1904Sunto
Viene accordato alla Società Carnevalesca il sussidio di L. 200 diretto ad ottenere un concorso nelle spese per i festeggiamenti di carnevale.
Relazione
Il Presidente della Società Carnevalesca ha presentato domanda diretta ad ottenere un sussidio di L. 200 come concorso del Comune nelle spese per i festeggiamenti di Carnevale.
La Giunta, come di consueto, propone di accordare il chiesto sussidio da prelevarsi dal fondo delle impreviste del bilancio 1905, a condizione che a suo tempo sia presentato il programma dei divertimenti che la Società stessa si propone di dare e ciò conformemente a quanto si è sempre praticato. E poi inteso che sulla somma predetta si intendono comprese anche le spese per il servizio dei Pompieri nella sera del Veglione ed accessori giusta nei decorsi anni.
Dalla quale proposta è aperta la discussione niuno però domandando la parola il signor Presidente la sottopone ai voti che tutti risultarono favorevoli, salva la ratifica in 2a lettura e seconda per legge.
Atto fatto, letto e d approvato.
IL PRESIDENTE
Montevecchio Benedetti
Il Consigliere Anziano - Il Segretario Capo
R. Castracane - C. Sorcinelli
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 23.02.2006
Nessun documento correlato.