Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Edizione 1953

Carnevale di Fano - Edizione 1955

Carnevale di Fano - Edizione 1954


 
L'ingresso del "pupo" inaugura il carnevale

 Il gaio ingresso del "pupo", avvenuto ieri, giovedì grasso sotto buoni auspici, ha inaugurato la settimana dei festeggiamenti carnevaleschi, che culmineranno martedì 2 marzo con la sfilata dei carri allegorici pel corso mascherato. Il burlesco personaggio venuto a simboleggiare il carnevale dell'Adriatico 1954, è stato quest'anno il mitologico dio che certo conta in tutto il mondo il maggior numero dei seguaci: Bacco. Esso è stato accolto con tutti i crismi che merita il suo alto rango e troneggiando su una botticella di buon vino laureato di grappoli d'uva, elevando il simbolico calice, ha percorso più volte il Viale Gramsci, salutato festosamente dalla folla assai numerosa, che si è assiepata per tutto il percorso.

 Da: Il Resto del Carlino del 26/2/1954

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Il carnevale dei 10.000 bimbi
assistiti dal Centro femminile italiano

… In tutta la Provincia, i bimbi assistiti dal CIF nei Doposcuola e negli Asili, hanno organizzati trattenimenti e feste per celebrare degnamente , insieme con i propri genitori, il Carnevale. Ciò è tanto più significativo, in quanto tale assistenza che abbraccia circa 10 mila bimbi negli asili, nei doposcuola, nelle refezioni, e nei laboratori C.I.F., prosegue esclusivamente  per il sacrificio ed il merito delle donne del CIF che, pur senza aiuto e contributo, hanno la forza ed il coraggio di continuare da vari mesi una attività che tanto bene arreca ai bimbi che trovano nelle istituzioni CIF un ambiente sereno, un indirizzo educativo, oltre al beneficio di refezioni calde o di merende abbondanti, ed alle mamme che, costrette per ragioni di lavoro ad allontanarsi dalle loro case, dovrebbero altrimente lasciare incustoditi i loro bimbi.

 Da: Il Resto del Carlino del 3/3/1954

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Molta allegria anche in provincia per il corso mascherato fanese

... La fine del carnevale in provincia è stata caratterizzata dal corso mascherato di Fano, svoltosi martedì sul corso Gramsci.  Le mastodontiche costruzioni carnevalesche, trainate ognuna da un trattore meccanico, alle 15 si mettono lentamente in moto e come potentissime e bizzarre navi fendono l'ondosa marea umana che si pigia a ridosso delle tribune. Il pittoresco corteo mascherato compie il primo giro di presentazione. Il fitto strato umano che si distende lungo tutto il viale e che si protende dalle tribune, entra nel pieno fervore carnevalesco: abbandonata ogni preoccupazione, ogni scrupolo si tuffa nella più spregiudicata allegria. I carri che passano sono salutati dalle prime avvisaglie della battaglia dolciaria, da salve di applausi e dal lancio dei coriandoli e stelle filanti.

Apre la folcloristica marcia il simbolico "pupo " che com'è noto, raffigura Bacco; indi appare "Fantasia di Carnevale" una magnifica realizzazione di Pietro Pacassoni che rappresenta una parodia del Carnevale dell'Adriatico; segue "Ciak si gira" una indovinata e comica sintesi del nostro cinema di Luciano Del Monte; terzo a comparire è un lussuoso autopullman a bordo del quale sono i tipi più stravaganti del turismo internazionale e dal titolo "I turisti al Carnevale" una gustosa realizzazione del rione S. Gallo, capeggiato da Livio Tombari.

Il soggetto seguente ci porta nel mondo del calcio, visto naturalmente dal lato comico e un po' polemico: un carro realizzato dalla società Alma Juventus e diretto da Walter Paci; dal calcio passiamo ai motori la "Gimkana gigante" realizzata da Gustavo Marini con estrema sensibilità carnevalesca; di colpo dalle passioni più attuali far marcia indietro nel tempo; ultimo in ordine di marcia ci si presenta la "Tombola" una superba rappresentazione del vecchio e festoso giuoco realizzata con maestria da Hermes Valentini del CSI.

Al giro che segue, anche dai carri si dà il via al lancio dei confetti, caramelle e cioccolata e allora da ogni parte il getto diventa intenso accendendo ovunque l'entusiasmo popolare, che davvero è indescrivibile.

Sotto l'infuriare della dolce battaglia, passano le ore e a sera una spettacolosa e suggestiva illuminazione fa sfavillare ogni carro che si avvia al Pincio per far corona a Bacco destinato a perire tra le fiamme. Infatti poco dopo, verso le 19,30, il simbolico fantoccio del Carnevale dell'Adriatico viene cremato mentre nel cielo si accendono i multicolori fuochi d'artificio e rimbombano i mortaretti.

Fra le autorità, oltre a quelle cittadine, abbiamo notato il Prefetto dott. Lorè, i vice prefetti e il dott. comm. Di Cuonzo.

 Da: Il Resto del Carlino del 4/3/1954 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 02.11.2005

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