Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1953
CORRIERE DI FANO
Il Carnevale è in marcia per l'attesa mascherata spettacolare
(E. Amadei) - Come grossi coriandoli bianchi e rossi cadono i foglietti del giorni dal blocco del calendario che inesorabile ci avvicina alla data del 17 febbraio ultimo di carnevale.I carristi, impegnati a fondo nell'ultima fase di approntamento dei carri allegorici che dovranno scendere in lizza per il trionfale corteo folcloristico, sono diuturnamente al lavoro nei sei misteriosi antri dove è vietata severamente l'occhiata indiscreta del non iniziato e l'ingresso dei non addetti al lavori. Qui, pezzo per pezzo, sezione per sezione, maschera per maschera, fantoccio per fantoccio, i monumentali carri assumono gradualmente il loro significato e la loro definitiva fisionomia quale dovrà apparire nella festante giornata del Corso mascherato.
E quei giovani che da mesi attendono alla loro costruzione e al loro allestimento non sono artisti nel vero senso della parola ma bensì solo appassionati giovani dilettanti cui la disposizione alla pittura, al disegno, alla modellazione li ha spinti ad intraprendere la non lieve fatica, che si rinnova e si ripete ogni anno fin dal tempo del nostri nonni. E simili a dei maghi, a dei trasformisti si affaccendano febbrilmente attorno alle loro fragili creature di cartapesta che, nella maggior parte, dovranno vivere in un giorno e non più, una effimera » e quasi favolosa esistenza che si compendierà nella vertiginosa e frenetica sarabanda delle poche ore pomeridiane del 17 febbraio.
Ma quelle poche ore dell'ultimo martedì di carnevale quanti grattacapi procurano anche agli altrettanti maghi della Società carnevalesca i quali, se non devono creare il pupazzo o trasformare il blocco di creta nella faccia piacevolmente grottesca di un mascherone, devono pensare a metter su tutto l'apparato organizzativo e alle mille altre cose che sono accessorie ma tuttavia importantissime al fini del buon risultato della manifestazione: dalla pubblicità in genere, alle tasse; dalla istituzione del treni straordinari alla ripartizione dei premi; dalla salvaguardia della incolumità pubblica, al trovare urgentemente qualche milione occorrente lì per lì a tutta un'altra sequela di preoccupazioni che certamente mettono a dura prova la fibra, degli organizzatori: basta uno scroscio di pioggia e Sisifo potrebbe contare su involontari suoi emulatori.
Comunque il Carnevale è in marcia; la grande spettacolare parata mascherata lievita e si compone nelle fucine del viale XII Settembre e il «pupo», che anche quest'anno verrà ad inaugurare e proclamare aperta la settimana dell'allegria, giungerà giovedì gasso 12 corrente a bordo della sua super-dinamica «Cadillac» con la quale è reduce da una lunghissima permanenza nel paese dei grattacieli, dei films in technicolor, dei ritmi musicali più pazzi e dei «business» più colossali.
Da: Giornale dellEmilia del 5/2/1953
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Fuochi d'artificio prossimamente al Politeama
A carnevale ogni scherzo vale: a maggior ragione questo motto vale per il gruppo di studenti che appunto in questo periodo approfitta per prendere benevolmente a gabbo aspetti e cose della città col mettere in scena l'annuale rivista stracittadina che quest'anno si intitola «Fuochi d'artificio» (i chiopp).Il colorito spettacolo verrà rappresentato per tre sere consecutive e precisamente il 9, 10 e 11 corrente al Politeama. Le tre rappresentazioni si inquadreranno così degnamente nella serie delle manifestazioni carnevalesche.
Da: Giornale dellEmilia del 5/2/1953
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Premi per sei milioni al corso mascherato di matedì
Pubblichiamo il programma dei festeggiamenti che si svolgeranno nei cinque giorni dal 12 al 17 febbraio ultimo di carnevale:Giovedì 12 febbraio, ore 15: Ricevimento del Carnevale; sabato 14, ore 22: "Veglione in maschera con premi alle migliori maschere isolate e a coppie, battaglia di fiori, fantasia di luci e di colori; domenica 15, ore 15 e ore 21: due grandi trattenimenti danzanti; lunedì 16, ore 15: Festival mascherato dei bambini con doni a tutti i piccoli intervenuti e premi alle migliori maschere isolate e a coppie; ore 22: Gran veglia del cacciatore; martedì 17, ore 14,30 sul viale Gramsci tradizionale Corso mascherato, con premi per 6 milioni di lire, cremazione del Carnevale e spettacolo pirotecnico; ore 15 e ore 21 balli popolari.
In tutti i trattenimenti danzanti che avranno luogo al Politeama suonerà l'orchestra di Assuero Verdelli.
Da: Giornale dellEmilia del 11/2/1953
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Tribune e illuminazione pronte sul Viale Gramsci
Informammo qualche tempo addietro come l'Amministrazione comunale avrebbe provveduto ad inaugurare sul viale Gramsci il nuovo sistema di illuminazione laterale. A distanza di appena qualche settimana possiamo annunciare con soddisfazione che il nuovo impianto, seppure per ora in via provvisoria, è un fatto compiuto e ciò consentirà una maggiore sicurezza per lo sfilare dei carri allegorici del corso mascherato.Intanto un altro imponente lavoro è stato portato a termine sullo stesso viale e cioè la erezione delle tribune che dovranno ospitare le migliaia e migliaia di spettatori che verranno ad assistere alla parata carnevalesca.
Da: Giornale dellEmilia del 13/2/1953
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Domani il veglione
Il tradizionale «Veglione in maschera», che solitamente si svolgeva la notte precedente il Corso mascherato, quest'anno è stato anticipato a domani sabato, ciò permetterà ai partecipanti di crogiolarsi tra le coltri per tutto il giorno appresso senza la preoccupazione di mancare alla sfilata dei carri.Da: Giornale dellEmilia del 13/2/1953
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La pioggia interrompe il viaggio di re carnevale
Mister «Peter De Mimola», com'è stato battezzato il caratteristico «pupo» del Carnevale fanese 1953 non ha avuto fortuna. Il sole che la mattina di giovedì scorso, aveva seppur pallidamente brillato, nel pomeriggio si è inaspettatamente lasciato battere da Giove Pluvio che, puntualmente, all'ora in cui l'illustre ospite doveva presentarsi ai suoi ex concittadini sfoggiante la sua lussuosa fuori serie, si metteva dispettosamente ad aprire le portelle della pioggia che si riversava abbondante sulla città.Tradito cosi perfidamente il simbolico personaggio doveva rientrare in tutta fretta nel suo privato appartamento, non appena compiuto forzatamente il primo giro. La folla che era convenuta in numero veramente rilevante a fargli festa, ha dovuto seguire il suo esempio sgombrando rapidamente dal Corso Matteotti dal viale Gramsci dove si era densamente assiepata.
Da: Giornale dellEmilia del 14/2/1953
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Le maschere premiate al Festival dei bambini
La Commissione giudicatrice del "Festival dei bambini in maschera" che si è svolto lunedì scorso al Politeama di Fano, ha emesso la seguente graduatoria per le maschere isolate e a coppie partecipanti al concorso: Maschere isolate: 1. Rossana De Biagi di Pesaro (ballerina ungherese); 2. Simonetta Ciavaglia di Fano (arcobaleno); 3. Gianna Maria D'Ignazio di Senigallia (costume abruzzese); 4. Elisabetta Isotti di Fano (coccinella); 5. Laura Silvestrini di Rimini (costume dalmata). Maschere a coppie: 1. a pari merito Rossella Monaldi e Rossana Ragnetti (le cicogne distratte), Brunella Sestili e Paolo Bagnaresi (la corrida) entrambe di Fano; Sorelle Nicolini (m'ama non m'ama). Da: Giornale dell'Emilia" del 20/2/1953***********************
Il Carnevale adriatico 1953 ha richiamato una marea di folla
Il Carnevale dell'Adriatico 1953 non ha certo deluso la moltitudine convenuta: tanto l'organizzazione generale, quanto la manifestazione vera e propria ha riscosso il pieno consenso delle migliaia e migliaia di forestieri arrivati da centri delle Marche, dell'Umbria, della Romagna e della Toscana. E indubbiamente, la massa enorme degli intervenuti, si trasformerà in altrettanti veicoli pubblicitari che diffonderanno al loro paese di origine le mirabilia della nostra più bella manifestazione folcloristica alla quale non sono stati solo semplici spettatori ma altresì entusiasti partecipi e protagonisti. La sfilata dei carri allegorici iniziava alle 15,30 dopo la rituale esplosione del razzo. Apriva il trionfale corteo la banda cittadina, seguita da mister "Peter De Mimola". Ed ecco il primo carro mastodontico nella sua struttura: "Fano, Lido 1901" realizzato da Hermes Valentini per il Centro sportivo italiano. Esso ci presenta l'epoca felice dei nostri nonni e chi era giovane a quel tempo non fa certo fatica a riandare indietro con la memoria. Non sappiamo se a quel tempo le miss erano state inventate, comunque, il carro, oltre che una miss Fano, presentava anche un "Mister Fano ". La monumentale costruzione riscuoteva il vivo applauso e l'ammirazione della folla. Le meraviglie erano, però, appena incominciate: un acuto sibilo risuonava nell'aria: Pompieri? Polizia? Croce Rossa? No! Peggio. Erano niente che meno i "Dischi volanti", costruiti dal gruppo studenti con a bordo i fantasiosi esseri astrali: dall'osservatorio del più grande, un marziano scruta la piccolissima terra sulla quale si affanna la povera umanità in cerca di scampo dall'invasione dei rotanti veicoli interplanetari. Ma l'incubo finiva presto: a riportarci nel nostro mondo allegro e burlone arrivava "La fiera": enorme nella sua composizione essa ci mostrava la gamma pittoresca dei personaggi che fanno la fiera. L'opera, fresca, viva, estrosa e geniale creata da Vittorio Corsaletti passava sotto il plauso entusiasta della folla. Di festa ci parlava anche il carro seguente "Mezzo mondo fuori casa": si trattava infatti del giorno del ferragosto e chi in montagna, chi al mare, chi in viaggio col suo motorscooter chi in treno, tutti chiusa ben bene la casa vanno a divertirsi. Marini che quest'anno aveva creato un gustosissimo soggetto è stato perseguitato dalla sfortuna, la rottura di un asse lo ha costretto ad una sosta forzata. A dissolvere queste festose immagini arrivava, possente nella sua fastosa cornice orientale, "La lampada di Aladino ". La fiabesca realizzazione ci trasportava per un momento nel fascinoso mondo d'Oriente con i suoi minareti, i suoi idoli, le sue danzatrici, i suoi incantatori di serpenti, il Sultano e decine di altri personaggi che popolano le leggende e i miti del favoloso paese. Tino Pacassoni, ormai quasi specializzato in temi orientali, ha offerto ancora una volta un promettente saggio della sua genialità carnevalesca. Chiudeva il coreografico corteo "Città in festa" di Tombari: in essa c'era il vigile che s'affannava a disciplinare il traffico, i due compari che si giuocavano il mezzo litro a scopone, gli innamorati che si facevano l'occhietto, la chellerina che invitava a brindare, colui che per aver troppo brindato finiva per abbracciare il lampione e l'incauto pedone, vittima di turno. Iniziato il torneo mascherato, si accendeva anche la dolce battaglia del getto che era quanto mai ricco; i dolci proiettili trinciavano l'aria ovunque e vieppiù si scatenava allorquando anche i carri spalancavano le loro pingui cornucopie. L'immensa fiumana di gente era presa senza scampo nel gorgo vorticoso della gaia epidemia sperperatrice. Si gettava da ogni parte senza guardare a spese finche le prime ombre della sera non venivano a menomare le energie degli arti superiori e inferiori. Ma a questo punto, ecco una visione semplicemente fantastica: ogni carro accendeva le sue luci segrete e in pochi momenti il viale era tutto uno scintillio che si smorzava solo al segnale della fine sugellato dalla fosforescente cascata di fuoco sulle storiche mura del Pincio. Fra le autorità intervenute abbiamo notato: il gen. Capellini, gli on. Boidi, Capalozza, Mazzola, il Prefetto Lorenzi, il Questore, il vice Questore, il vice Prefetto, il Sindaco di Fano e gli assessori, il vice Provveditore alle 0.0. P.P., i sindaci di Senigallia e Mondolfo, i direttori dell'Azienda di Soggiorno di Pesaro e di Senigallia, il direttore per l'E.P.T. di Pesaro, il colonnello Biletta del Genio militare di Ancona, il capo di Gabinetto della Prefettura dott. Bertelli, l'ing. Capo del Genio Civile di Pesaro, funzionari del Provveditorato, del Genio Civile e della Prefettura nonché ufficiali dei Carabinieri della legione di Ancona e del Gruppo di Pesaro. Da: "Giornale dell'Emilia" del 26/2/53 ***********************Prima edizione del Carnevale estivo
Successo spettacolare del Corso Mascherato d'estate
Si è svolta domenica, sul viale Gramsci, la edizione estiva del «Corso Mascherato» del Carnevale dell'Adriatico. E' la prima volta che viene tentato un esperimento del genere e, come tutti gli esperimenti, non ha conseguito tutti quegli obiettivi che erano da attendersi. E ci spieghiamo: il fine principale era quello di richiamare a Fano l'enorme massa di turisti e villeggianti sparsi lungo la riviera Adriatica; di quella gente cioè che conosce il nostro Carnevale solo per averne sentito parlare o magari per averne visto qualche scorcio nei documentari cinematografici. Era quindi sensato sperare che dal ripetere in questa stagione, la bella entusiasmante manifestazione, Fano ne avrebbe tratto un vantaggio economico e turistico quanto mai lusinghiero e il Carnevale dell'Adriatico avrebbe di gran lunga allargato il raggio della sua popolarità imponendolo perfino all'attenzione degli stranieri presenti sulle nostre spiagge. Questo primo obiettivo è stato raggiunto solo relativamente: la gran massa di pubblico, la folla strabocchevole che solitamente interviene alla «prima» del febbraio è mancata. E di questo non possiamo non rammaricarci perché un primo, pieno successo del Carnevale d'estate, avrebbe significato per la nostra città un incremento turistico non indifferente che poi, in prosieguo di tempo, avrebbe dato il là ad altre collaterali iniziative atte a consolidare la fama della nostra massima manifestazione folcloristica. Comunque dal lato spettacolare, la «seconda visione» del «Corso Mascherato» non ha deluso; curatissimo in tutti i particolari ha riscosso il più largo consenso della folla intervenuta. I sei carri allegorici che componevano la parata carnevalesca e cioè: «Fano d'altri tempi», «i dischi volanti», «la fiera», «la lampada di Aladino», «la città in festa» e «mezzo mondo fuori casa» hanno favorevolmente impressionato i forestieri che hanno partecipato alla caratteristica manifestazione. Il carosello mascherato incomincia alle ore 18. Il primo giro come d'uso i carri passano mascherati; al secondo inizia il lancio di fiori: una nota gentile propria della stagione; al terzo e al quarto giro si dà luogo al getto che è quanto mai ricco e selezionato. Quando poi la notte comincia a mettere la sua veste di ombre, i carri si accendono di mille luci mentre razzi e girandole salenti al cielo esplodono nelle più varie figurazioni luminose. Così nel tripudio e nell'allegria generale si conclude la prima edizione estiva del Carnevale dell'Adriatico 1953. Da: Giornale dellEmilia del 5/8/1953Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 28.01.2006
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