Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1957
L'invitante programma del carnevale dell'Adriatico
Qualche tempo fa la situazione della Società carnevalesca era tale che nel corso di una assemblea dei soci, era stato deciso di sopprimere la manifestazione del Carnevale dell'Adriatico per il 1957. Il vecchio Consiglio direttivo, propenso appunto a non effettuare al manifestazione, diede in blocco le dimissioni e subentrarono altri consiglieri che, pur in mezzo a mille difficoltà, decisero di continuare la tradizione. Così il Carnevale dell'Adriatico si presenta anche quest'anno in piena regola col suo nutrito programma di manifestazioni. Ecco l'intero programma: giovedì 28 febbraio, ricevimento del simbolico personaggio del Carnevale impersonato quest'anno dal nobile "Duca della Stacciola"; Sabato 2 marzo, Festival mascherato dei bambini al Politeama; nella serata dello stesso giorno "Gran gala dell'Adriatico"; domenica 3 marzo, feste danzanti e mostra delle vetrine; lunedì 4 marzo, tradizionale veglione in maschera; martedì 5 marzo Corso mascherato per il viale Gramsci. Da: Il Resto del Carlino del 23/2/1957***********************
Mostra delle vetrine
Il consiglio della Carnevalesca, in collaborazione con l'Associazione dei commercianti, ha rivolto l'invito, in occasione delle tradizionali feste carnevalesche, a tutti i commercianti che hanno negozi lungo il Corso Matteotti, via Cavour e via Arco d'Augusto perchè vogliano allestire una mostra nel proprio negozio allo scopo di arricchire le manifestazioni in programma. Unitamente alla mostra, che dovrà aver luogo domenica 3 marzo. il consiglio della Carnevalesca fa appello ai commercianti affinchè questi tengano illuminati i negozi nelle sere di giovedì grasso e martedì 5 marzo ultimo giorno di carnevale. Da: Il Resto del Carlino del 27/2/1957***********************
Festosa accoglienza al "Duca della Stacciola"
L'edizione del Carnevale dell'Adriatico 1957 sembra arrivata sotto buoni auspici. Un bel tempo ha favorito giovedì l'apertura delle manifestazioni con l'arrivo del nobile personaggio "Duca di Stacciola" accolto festosamente da una folla notevole, sparsasi lungo tutto il viale Gramsci. Il "pupo" a cavalcioni di un destriero e paludato in abiti non del tutto in carattere col suo censo - "noblesse oblige"- è stato ricevuto dai dirigenti della Carnevalesca in tuba e marsina su carrozze infiorate, dalla indiavolata banda della musica, da un corteo di motoscooteristi opportunamente mascherati e dal vivace gruppo in maschera degli "esistenzialisti". Al suono di allegre marce e canzoni il cospicuo personaggio ha preso le mosse dal largo S. Leonardo e si è avviato per il viale Gramsci dove la folla che ivi era convenuta gli ha tributato allegre ovazioni. La sfilata si è ripetuta varie volte in mezzo al gettito dei coriandoli, stelle filanti e dolciumi mentre il gaio frastuono della musica aumentava il generale entusiasmo.
Da: Il Resto del Carlino del 2/3/1957*****************
CRONACA DI FANO
Magica tavolozza di colori il festival mascherato dei bambini
Con la sfilata dei carri allegorici si conclude oggi il Carnevale dell'Adriatico
Il Festival mascherato dei bambini è stato veramente una festa di luci e di colori. Nella platea e nelle gallerie del Politeama, sfarzosamente illuminate, centinaia di bambini con berretti di carta dalle forme più fantasiose e dalle tinte più svariate e accesi fra una pioggia allegra di coriandoli e stelle filanti si sono trovati per alcune ore nella più gaia libertà, resa più briosa da un'orchestra di pochi elementi che suonava i motivi più in voga. Dava davvero piacere trovarsi tra tanta, spensieratezza ed osservare gli innocenti divertimenti dei piccoli intervenuti ed indimenticabile spettacolo era costituito dalla sala della seconda galleria: nemmeno la tavolozza di un magico pittore avrebbe saputo rendere, in egual misura, un'armonia e una vivacità di colori cosi belli e fantastici. Ad un certo momento una mamma si portava al microfono a parlare ai piccoli intervenuti invitandoli a prender parte a «Botta e risposta», giuoco a quiz dove molti di essi hanno fatto sfoggio di bella erudizione vincendo alcuni preziosi. Quindi sono state presentate sul palcoscenico le più belle maschere presenti in sala attribuendo loro dei ricchi premi. Il primo premio è andato alla piccola Mariangela Baffa vestita con originalità da lieve «libellula»; il secondo a Patricia Del Vecchio, graziosissima e molto applaudita nel caratteristico costume di «giapponesina»; il terzo alla bambina Pagnoni, vestita da «spagnola», che con la fisarmonica ha eseguito con molta bravura due canzoni. Fra le altre hanno suscitato viva ammirazione una deliziosa fatina, due simpatici contadinelli, un piccolo «Pierrot», un baldanzoso D'Artagnan, un grazioso tamburino, un timido coniglietto, un fiero cacciatore dell'Amazzonia, uno spavaldo Zorro e una bella olandesina. * * * I festeggiamenti della settimana del Carnevale dell'Adriatico si concluderanno oggi, martedì, con la grandiosa filata dei carri allegorici lungo il viale Gramsci, che si inizierà alle ore 15. Il tradizionale corso mascherato sarà aperto dal complesso fanese della « Musica Arabita», cui seguiranno la bellissima mascherata a piedi «Esistenzialisti al Carnevale »e i carri «Nel paese di Bengodi», «Follie carnevalesche», «Gran Varietà», «Cine Scope». Si prevede, come negli anni passati, che una grande folla di forestieri verrà a Fano da molte città dell'Italia centrale per ammirare i magnifici carri partecipanti al corso mascherato del Carnevale dell'Adriatico che gode fama di essere uno dei migliori d'Italia. * * * Per iniziativa della Biblioteca Comunale Federiciana, in collaborazione con la Società Carnevalesca, è stata allestita nei locali di un negozio di piazza XX Settembre un'interessante Mostra dei manifesti del Carnevale, conservati nell'archivio della Federiciana, dal primo stampato a Fano dalla Tipografia Lana nel 1872 sino a quello del 1907. Numerosi cittadini si sono soffermati a leggere i vecchi manifesti dei divertimenti carnevaleschi di altri tempi, commentando gli originali programmi che vanno dalle corride dei Torero alle corse dei cavalli con fantini. Anche la mostra delle vetrine dei negozi del corso Matteotti ha richiamato l'attenzione dei cittadini per l'accuratezza e l'originalità dell'allestimento. Da: L'Avvenire d'Italia del 5/3/1957***********************
50 mila spettatori-attori nel fantastico film del corso mascherato
La colorata e spumeggiante festa del Carnevale dell'Adriatico 1957 ha richiamato anche quest'anno una strabocchevole folla convenuta da paesi e città vicine e lontane, sanzionando così il più grande successo alla nostra manifestazione folcloristica. Il Carnevale dell'Adriatico comincia a "vivere" il giovedì grasso con l'arrivo del "pupo", quello che poi dovrà immolarsi sull'ara dell'apoteosi il martedì sera. I sei giorni che separano il giovedì grasso dall'ultimo giorno di baldoria, sono intessuti di feste da ballo e veglioni. A totale "risarcimento danni metereologici" quest'anno il grande giorno non è stato offuscato da una nuvola e così la città, luminosamente azzurra, ha sorriso fin dal mattino e l'afflusso dei forestieri è cominciato a "rivolare" alla spicciolata; poi i rivoli si sono fatti sempre più grossi e, dopo mezzogiorno "l'unificazione" delle varie "correnti" di folla si è avuta sul viale Gramsci, "letto" su cui per oltre sei ore ha ristagnato il fiume di folla, diviso solo dal lento caracollare delle superbe costruzioni allegoriche che componevano il corteo folcloristico. Il mortaretto d'inizio esplodeva puntualmente alle ore 15,30 e così poco dopo l'attesa della folla, che già premeva sulle tribune e si pigiava sulla strada, veniva soddisfatta. Appariva come d'obbligo in testa "Giuachin della Stacciola" sul suo cavallo a dondolo che salutava sorridendo per l'accoglienza; dietro di lui il codazzo delle due mascherate, veramente eccellenti "Gli equilibristi" di Luciano Pusineri e "Zoofilia animata" di Tino Pacassoni, che hanno saputo cogliere magnificamente momenti e sfumature degne di un sincero elogio. Ecco quindi il primo carro allegorico "Follie della rivista" dello stesso Pacassoni che ha saputo, nella colossale costruzione, trasfondere movimento e vita in maniera eccezionale. I pupazzi che componevano il carro non potevano essere che soubrettes, comici di rivista, più o meno noti e tutto un bailamme di personaggi secondari che di solito danno vita a questa forma di spettacolo. Solenne e maestoso seguiva "Gran Carnevale" di Bonetti indovinatissima ed elaborata ricreazione di quel delizioso mondo goldoniano in cui le maschere più note e popolari erano l'attrattiva del pubblico settecentesco. Da Brighella a Pantalone, da Arlecchino a Balanzone, ecc. c'erano tutte e il carro ha riscosso il vivo plauso della folla. "Campalo un giorno e campalo ben" di Luciano Pusineri e Sandro Capponi è il titolo di un terzo carro che si rifà a un vecchio detto da un motivo di vaga filosofia spicciola. C'è anche in questo un po' di epicureismo e giustamente e intelligentemente, Corsaletti non ha dato ai suoi personaggi un volto preciso, definito: perché in fondo, fautori di questa teoria rende in tutto il mondo le facce "lunari" anonime hanno ottimamente caratterizzato il titolo. (Sic! Frase incomprensibile. N.d.r.) L'ultima scoperta in fatto di tecnica cinematografica, il "cinemascope" è stato il motivo che ha ispirato un altro artista, Ermes Valentini, il quale ha "ingrandito" con viva fantasia, senso del colore o meglio del technicolor i tanti popolarissimi personaggi che militano nel campo del cinema, dello sport, del varietà e della fantasia. Insomma una sintesi assai garbata, umoristica e di fattura ammirevole di un vivaio di campioni e di esponenti del mondo attuale che più colpiscono la vita di oggi: un carro eccellente e ammiratissimo. Questi quattro carri hanno naturalmente compiuto il primo giro nella loro integrità strutturale tra gli evviva e gli applausi della enorme marea di folla. Poi al secondo giro è cominciata la battaglia dei dolciumi ed era allora che l'ammirazione dell'innumerevole massa umana si tramutava in entusiasmo e le mani si allungavano, tese a coglier le buone cose che venivano giù dai carri come pioggia. Naturalmente, non solo si lanciava dai carri, ma dalle finestre, dalle tribune e l'aria era solcata in continuazione dai dolci proiettili. Ed era uno spingersi, un agitarsi, un farsi largo, un continuo ondeggiamento, in mezzo ad un vortice di musica. Di allegria, di grida, di lieta sarabanda. Questo spettacolo si prolungava fin quando il giorno non moriva, ma se il sole salutava propizio la giornata, una gran luce veniva a sostituire l'astro solare ed erano le migliaia di lampadine e centinaia di fiaccole multicolori che spennellavano di mille sfumature l'atmosfera e in quel fantasmagorico scenario si accentuava ancor di più il convulso gioire della folla non stanca ancora di correre e di strillare. Solo verso le 19.30, quando i carri, portatisi nei pressi delle mura romane al Pincio, circondavano la "vittima" di turno, si aveva un po' di rilassamento generale e l'attenzione si concentrava sulle traiettorie luminose dei fuochi di artificio che esplodevano nel cielo stellato lasciando scie e code di vivida luminosità trascolorante. E poi in mezzo all'esplosione, ecco che si appicca fuoco al povero "Giuachin": sfrigolano, stridono, scoppiettano le prime scintille, sono poi le girandole che ardono, che crepitano e, mentre, dalle mura del Pincio, Augusto sta a guardare la cascata d'argento, incomincia l'esplosione del "Duca della Stacciola"; il suo cavallo arde, si infiamma, lingue di fuoco si protendono, scoppiano gli ultimi mortaretti e nel breve giro di una mezz'ora il "pupo" ha compiuto la sua "giornata terrena" e sul carro su cui era stato costruito, non rimangono che abbrunite ossa metalliche e poca cenere, presto sollevata da qualche folata di vento. Enzo Amadei Da: Il Resto del Carlino del 7/3/57***********************
CRONACA DI FANO
LA PREMIAZIONE DEL CORSO MASCHERATO
Vittoriosi gli "Equilibristi" e il carro del "Cinemascope"
Nel politeama «Cesare Rossi», gremito di cittadini in ogni ordine di posti, alla presenza del notaio dott. Leandro Benini e dei componenti il Consiglio direttivo della Carnevalesca, il Presidente, dott. Guido Tecchi, dopo aver ringraziato i carristi e tutti coloro che hanno cooperato alla buona riuscita del Corso mascherato, ha dato lettura dei punteggi particolari e complessivi assegnati dalla giuria ai singoli carri e mascherate a piedi che hanno partecipato alla sfilata dell'ultimo giorno di carnevale. I premi per un ammontare complessivo di 8 milioni sono stati così distribuiti: 1.o carro «Cinemascope» con punti 196 (capo carrista e ideatore M.o Hermes Valentini); 2.o «Le Maschere italiane» con punti 186 (capo carrista e ideatore il pittore Enzo Bonetti); 3.o «Gran Varietà» con punti 178; 4.o «Nel paese di Bengodi» con punti 138. Mascherate a piedi; 1.o premio agli «Equilibristi» con punti 127; 2.0 premio alla «Zoofilia animata» con punti 124. Rivolgiamo un vivo elogio a componenti del nuovo Consiglio direttivo della Società Carnevalesca per l'impegno fattivo col quale si sono prodigati nell'organizzazione del tradizionale Corso mascherato che ha ottenuto quest'anno un successo superiore alle precedenti edizioni. Notevole è stata pure la geniale idea del cav. Evaristo Menghetti di allestire, sotto gli auspici della Società carnevalesca, la 1.a Mostra del Manifesto che ha fatto conoscere ai giovani la storia del carnevale fanese, le cui origini risalgono al lontano 1872. Da: L'Avvenire d'Italia del 8/3/1957***********************
CORRIERE DI FANO
La premiazione dei carri del Carnevale dell'Adriatico
Alla presenza di un foltissimo pubblico, si è avuta mercoledì sera al Politeama, la premiazione dei carri allegorici e delle mascherate. I premi sono stati così assegnati: 1.° premio: al carro "Cinemascope" di Hermes Valentini; 2.° premio: al carro "Gran Carnevale" di Enzo Bonetti; 3.° premio: al carro "Follie della rivista" di Tino Pacassoni. Tra le due mascherate a piedi "Gli equilibristi" di Enzo Bonetti e Hermes Valentini e "Zoofilia animata" di Tino Pacassoni, il primo premio è stato assegnato a "Gli equilibristi". Da: Il Resto del Carlino del 9/3/1957***********************
Il nuovo consiglio della «Carnevalesca»
Ha avuto luogo l'altra sera l'assemblea generale dei soci della «Carnevalesca», per l'esame della situazione della società. Dopo la relazione morale e finanziaria, approvata all'unanimità e dopo vari interventi da parte dei soci e consiglieri uscenti, si è proceduto alla votazione per la nomina del nuovo consiglio che dovrà reggere la società fino al Carnevale del 1958. Sono stati eletti i signori: Bianca Sestili, rag. Sandro Capponi, rag. Mario Benini, rag. Elio Giammattei, dott. Guido Tecchi, Gustavo Roberti, Enzo Berardi, Franco Roberti, Enrico Nicolini, m. Hermes Valentini, Enzo Bonetti, rag. Enzo Schiaroli, Rino Bragadin, rag. Volturno Diotallevi, rag. Aldo Castellani, prof. Rino Fucci, rag. Adolfo Cristiano, ing. Teodoro Benini, Silvio Rupoli. Da: Il Resto del Carlino del 9/4/1957Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 05.11.2005
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