Le tartarughe di mare difficilmente si trovavano nei ristoranti e al mercato ittico di Fano, perché i pescatori se le riservano completamente per loro: si pescavano raramente ed inoltre era difficile pulirle e cuocerle. Si pescavano fuori Porto Tayer (Croazia) ma da alcuni anni la specie è protetta poiché in via di estinzione.

Prima di scannarla come si fa con il maiale la testuggine veniva fatta "spurgare" tenendola legata in coperta a digiuno per 4-5 giorni. Si appendeva poi a testa in giù e si scannava. Il sangue fresco veniva utilizzato come il sangue di maiale. Poi la testuggine si puliva staccandola dalla corazza che veniva conservata come ornamento. La parte più grassa si eliminava mentre la parte buona veniva messa in ghiacciaia per oltre una settimana. Erano molto buone le budella. Si cuoceva arrosto, in pasticciata e in umido utilizzando molti aromi. L'arrosto si cuoceva con rosmarino, mollica di pane, sale e pepe; in pasticciata si adoperavano sempre rosmarino, aglio, garofano, sale, pepe e vino; in umido con noce moscata, cannella, scorza grattugiata di limone, garofano, sale, pepe e vino.