Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1908
Permesso per le maschere -
E' permesso il travestimento e le maschere fino a tutto il giorno 3 Marzo prossimo venturo. E' proibito alle persone mascherate d'introdursi nelle altrui case senza il consenso di chi le abita, di portare armi, bastoni od altri strumenti atti ad offendere, di lanciare razzi ovvero usare fuochi artificiali od altre materie infiammabili in modo pericoloso per la pubblica incolumità. Cosi pure è vietato di gettare cose che possano recar danno o molestia. Sono proibite le maschere ed i travestimenti che imitino le divise del Regio Esercito, o dei Corpi Armati, o di quelle in uso per la Croce Rossa, o che offendano il buon costume o la Religione, che eccitino il ribrezzo, o che siano in qualunque modo riprovevoli per illecite allusioni. Sono vietati i discorsi, le parole e gli atti che possano recare offesa o molestia alle persone od essere altrimenti causa di provocazione a risse o disordini. Per le mascherate allegoriche si dovrà chiedere il permesso all'Autorità di P. S. almeno un giorno prima di quello fissato per eseguirle. La persona in maschera deve, a richiesta degli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza, scoprirsi il volto e dare le spiegazioni che le fossero domandate. I trasgressori, oltre al venire allontanati dai luoghi di pubblico ritrovo, potranno anche essere arrestati e denunciati alla competente Autorità Giudiziaria, per essere puniti a termine di legge. Da: "Il Gazzettino" del 19/1/1908 ************************* Il veglione del lunedì grasso. Fu concesso alla banda Alessandro Nini il teatro per il tradizionale veglione del lunedì grasso.Da: "Il Gazzettino" del 2/2/1908 *************************
Il Carnevale a Fano
Alcuni anni or sono la Carnevalesca, società fanese pei divertimenti, annunciava con grandi manifesti, a lettere cubitali, l'arrivo a Fano del Carnevale ed invitava i cittadini ad andare festosamente ad incontrarlo.Quest'anno il Carnevale che è già entrato silenziosamente nella nostra città, minaccia d'uscirne anche più silenziosamente. Non vedo infatti annunciati nè corso di maschere, nè tombole, nè altro: solo il manifesto "Grande veglione in maschera a beneficio del patronato" sta a ricordarci in quale epoca dell'anno ci troviamo. In verità le mamme ed i babbi potranno ben esser contenti: i giovani fanesi non hanno alcuna intenzione di spendere qualche diecina di lire, in questi giorni, in confetti, o in balli o in mascherate.
Non era così una volta! i giovani d'allora, che ora hanno i capelli bianchi e sono in parte scomparsi, provavano un grande divertimento a percorrere un paio di volte il nostro tortuoso corso, nascosti in vari e bei costumi, ricchi di confetti da lanciare alle belle fanciulle che gremivano, adornando, le finestre delle nostre case scrostate, o i crocicchi delle vie.
Ma i tempi ora sono mutati: i giovani d'oggi stimano ridicolaggini, buffonate, quelle cose che una volta sembravano divertenti; sentono disprezzo per esempio dei corsi di maschere e simili, non più degne del secolo XX, tralasciate dalle città grandi ed emigrate nei paesetti di poche centinaia di abitanti o nei piccoli borghi.
Va bene: ammetto che tutti quei divertimenti siano un avanzo del medio evo, non compatibile col progresso del nostro secolo. Ma la natura umana ha bisogno d'un poco di svago, di qualche ora in cui possa dimenticare le noie e le preoccupazioni d'un anno intiero. Ha avuto sempre questo bisogno dagli antichi tempi fino a pochi anni or sono - già i Romani ammettevano che semel in anno licet insanire, e il popolo Romano non era uno di quelli che amasse passare il suo tempo in feste - e lo sente più grande ora in cui tutti si vive affaccendati, in cui si lavora più intensamente e si consumano le energie con più rapidità, costretti come siamo, dal bisogno d'un maggior guadagno (sono tanto mutate le esigenze della vita!).
Ma i moderni giovani fanesi, posto in un canto i divertimenti antichi (che apportavano un certo benefìcio alle finanze dei nostri commercianti) non hanno creduto di dovere, o non hanno saputo sostituirli.
Dipende forse ciò da quella apatia ereditaria, tanto lamentata e tanto combattuta che affligge la nostra Fano in particolare, e le Marche in generale?
Si scuotano i giovani: raddoppino la loro attività negli studi e nei lavori, ma sappiano anche trovare il tempo per divertirsi, e divertirsi bene.
Ma - mi diceva un amico - i giovani non fanno nemmeno in tempo a divertirsi. Io vedo invece continuamente affollato di giovani, i caffè, le osterie e le bettole. Formano queste il modernissimo divertimento del secolo XX? Allora non parlo più: Fano è senza dubbio una di quelle città che si divertono di più.
Laudator temporis acti
Da: "Carnevale 1908" - Numero unico del 18/2/1908
************************* Il Carnevale si è chiuso con una piena straordinaria a Teatro per l'ultima rappresentazione della Cavalleria e del Zanetto. Gli artisti furono festeggiatissimi. Riuscì invece poco animato ed allegro il veglione del lunedì grasso, sebbene vi fossero intervenute molte delle nostre più distinte ed eleganti signore. Ciò che rende attraente un veglione è la folla chiassosa: ora la folla mancò: poche le cene nei palchi: quasi assente l'elemento popolare, senza del quale un veglione in teatro in una città come la nostra non può riuscir bene! Da: "Il Gazzettino" del 15/3/1908
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 08.01.2005
Ultima modifica: 24.12.2013
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