Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Indumenti integrativi
Certi indumenti, che potremmo definire integrativi, li indossiamo al momento del bisogno. Un pesante soprabito, ad esempio, lo infiliamo, in una giornata fredda; invece un grembiule lo mettiamo addosso quando stiamo per intraprendere un lavoro che potrebbe compromettere la nettezza dei nostri consueti abiti.
Alcuni di questi capi complementari, con il tempo, finirono per diventare anchessi corredo abituale del nostro vestire, come fu lo zinale per le donne e qualche copricapo per gli uomini. Lo zinale, che conosciamo nelle forme popolari come sinal o zinèl, è definito dal lessico lungo grembiule con pettorina, usato dagli artigiani o dalle donne per i lavori domestici. Lo zinale senza pettorina cè più noto come paranansa o parananza. In tal caso, quello delle donne, usato durante la lavorazione della pasta e del pane, era di tela bianca; mentre quello indossato dai falegnami era color cachi e blu scuro quello dei fabbri ferrai e dei meccanici. Le donne usavano anche uno zinale di stoffa a fantasia per altri lavori e come indumento abituale, dotato di due tasche.
Altri indumenti complementari usati dalle donne come copricapo erano:
il fazzoletto di tela a tinta unita o a fantasia, el fasulét o el fazolétt. Il fazzoletto era a forma quadrata; prima di indossarlo si piegava in due su una diagonale, si posava in testa avendo cura che langolo di novanta gradi ricadesse sulla nuca e le altre due estremità pendessero, così, ai lati del capo: da ultimo queste si annodavano sotto il mento;
il velo corto, la velèta o la veletta, nero per le signore e bianco per le signorine, era obbligatorio in chiesa e durante le cerimonie religiose;
il cappello di paglia a falda larga, usato destate per il lavoro nei campi;
il cappello di feltro, a varie fogge, come corredo allabito della festa;
lo scialle di lana o di tela con frange el scialpon, da portare in testa o appoggiato sulle spalle.
Un altro indumento aggiuntivo per la donna era la manizza, un manicotto di pelo, in cui si infilavano entrambe le mani per tenerle calde.
Il mantello da uomo la mantela o la mantella era indossato nella stagione fredda; non tutti, però, potevano permetterselo. Esso era lungo ed ampio ed era fatto di un tessuto pesante di lana, aveva un bavero che si chiudeva con una fibbia. Era privo di bottoni e di automatici; cera chi portava uno dei due lembi su una spalla in maniera da avvolgere tutta la persona.
Le fasce alle gambe sostituivano i gambali di tela o di cuoio e gli stivali. Sindossavano quando cera la neve. Le fasce sono state, per diverse generazioni di fanti, parte integrante della loro divisa militare.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 15.02.2005
Ultima modifica: 15.02.2005
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