Comuni del bacinoComuni del bacino

Cenni storici su Isola del Piano

Isola del Piano nel sec. XVIII

Isola del Piano: origini


Tutto il territorio, come dimostrano i ritrovamenti, è stato abitato fin dalla preistoria. In località Monterossano, sull'altro versante della Cesana, è stata scoperta una capanna dell'età del ferro (VIII a.C.) corredata di numerosi utensili (oggi al Museo Archeologico di Ancona). Altri reperti importanti sono stati rinvenuti presso S.Piero in Tampis (oggi al Museo Vernarecci di Fossombrone) e in località "Weralda" (attuale fosso Geralda). Nel castello di Isola sono stati trovati alcuni pozzi pieni di ceneri, forse ripostigli di granaglie poi riempiti di residue ceneri (nel Pianello di via Garibaldi e in via Cavallotti).

Sul pianoro a Sud, ove la leggenda vuole che sorgesse la primitiva "Insula Plani", esattamente in località Corbellina, è stata ritrovata una "fornace" con diversi e indicativi frammenti di ceramiche non smaltate, bocche d'anfore, manici di brocche. Molti di questi reperti sono stati sapientemente raccolti nel museo "Sulle tracce dei nostri padri" presso il convento di Montebello da Gino Girolomoni. Il nome "Insula Plani" fa supporre che che l'"Insula", il vecchio agglomerato, fosse su un "Piano" e questo non può che essere identificato in questa zona, unica pianeggiante nel raggio di diversi chilometri. Questa località ha, inoltre, tutte le prerogative per essere un luogo caratteristico degli insediamenti Romani.
Infatti:
- si trova su una accorciatoia della strada Flaminia tra Fossombrone e Gabicce, che seguiva le pievi di S. Martino del Piano, di S. Cristoforo in Insula Piani, S. Andrea di Scotaneto, S. Pancrazio di Monteguiduccio, S.Tommaso in Foglia, S. Cristoforo presso Colombarone.
- si estende su un pianoro
- è protetto da dirupi formati da due fossi per i 4/5 del pianoro
- è ricco di cacciagione
- è ricco di sorgenti di acque potabili e salate
- non vi mancano i terreni fertili e boschi per il legname
- vi si trovano materiali da costruzione ed altri utili: argilla, pietra calcarea, zolfo.

Altri esperti, tuttavia, fanno osservare che il nome di "Piano" è ricorrente in tutto territorio delle Cesane (Via Piana, Palazzo del Piano) e che pertanto si può interpretare come strada di accesso al piano. Negli archivi parrocchiali della chiesa di Via Piana si rileva che tutta l'area fra S.Tommaso e Isola del Piano è denominata "Piano", anche se ci sono fossi e burroni.

Dopo le invasioni dei barbari (Goti 438, Longobardi 570) le popolazioni hanno abbandonato la pianura e si sono ritirate sui colli facilmente difendibili, poi li hanno fortificati. Così hanno fatto anche quelli già insediati in città come Fossombrone e Suasa. Pertanto anche il nostro paese potrebbe avere origini da questo precedente insediamento.

Proprio per le difficoltà dovute alla mancanza di documenti, allo scarsissimo materiale, al microscopico oggetto della ricerca, ci auguriamo chegli esperti si vogliano cimentare in quest'ardua impresa.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 03.08.2004

Nessun documento correlato.


Cenni storici su Isola del Piano

Isola del Piano nel sec. XVIII