Comuni del bacinoComuni del bacino

Cenni storici su Piobbico

Il centro storico di Piobbico

I Brancaleoni di Piobbico


I primi documenti in cui compare il nome dei Brancaleoni sembrano essere, stando agli storici Bricchi e Gucci, vecchi libri di enfiteusi della Cattedrale di Cagli in cui si riportava che nel 1107 un Brancaleone Seniore pagava un canone d'affitto per il feudo di Rocca di cui aveva l'investitura. Poiché l'investitura veniva fatta per tre generazioni, si deduce che probabilmente la concessione risaliva già al 1000 e che questa famiglia già da tempo dominava queste zone.

Poiché i primi stemmi di famiglia recavano un leone rampante sormontato da un'aquila, alcuni storici hanno ritenuto che i Brancaleoni siano di origine tedesca. Secondo altri sarebbero, invece, discendenti della famiglia italiana dei Frangipane, adducendo come prova che il Card. Latino (morto nel 1294), il più celebrato fra i membri della famiglia, si faceva chiamare Frangipane-Brancaleoni.

La discendenza di questa famiglia si stabilirà, poi, nel corso dei secoli, in numerose città italiane: Roma, Ferrara, Napoli, Bologna, Rimini, Cesena, Udine, Assisi, Foligno e in altre località marchigiane.

Il Distretto del Biscubio fu, comunque, il primo possedimento concesso come feudo o bene allodiale ad un Conte Brancaleoni. Ad esso si aggiunsero poi i possedimenti di Rocca, di Montegrino, di Castel Pecorari, della Carda, il che equivale a dire il dominio dell'intera regione montana.

Prima dimora dei Brancaleoni fu "Mons Casa" o "Mondelacasa", oggi "Muracci". In seguito, forse nel corso del XIV secolo, cominciarono a fissare la loro dimora, poi ampliata, nella località "Castrum Publici", più a valle, sull'altura posta a destra della confluenza del Biscubio e del Candigliano, realizzando, attraverso numerosi corpi di fabbrica aggiuntisi nei secoli, quello che oggi è il Palazzo Brancaleoni, vero e proprio gioiello di Piobbico, tornato al suo splendore dopo decenni di lavori di restauro.

Già nell'XI sec. esistevano due rami della famiglia Brancaleoni che si spartirono i possedimenti. Nel 1213 un'ulteriore divisione dei beni paterni tra i fratelli Alberigo e Gentile diede avvio ad una duplice discendenza: i Brancaleoni di Castel Durante e della MassaTrabaria, da un lato, e i Brancaleoni di Piobbico dall'altro, il cui capostipite fu, appunto, Gentile. Questo, inoltre, inglobò fra i suoi possedimenti il Castello dei Pecorari, nei pressi di Piobbico, verso Urbania.

Sembrano risalire a questo periodo legami di parentela con gli Orsini e con Papa Nicolò III.

Attraverso rinnovate divisioni di beni, nel 1318 i figli di Montefeltrano, Pazzo e Federico ebbero il condominio su Piobbico, mentre Nello e Filippo, capostipite dei Brancaleoni di Mercatello, su Castel Pecorari.

I fratelli di Piobbico conservarono, entrambi, come stemma il "leone rampante" a cui Pazzo aggiunse una croce seduta sopra la testa del leone. Questo è lo stemma che si trova riprodotto un po' ovunque all'interno del Palazzo.

Dunque il primo nucleo del Palazzo in "Castrum Publici" si deve far risalire al tempo di Pazzo e del fratello cadetto Federico. Saranno i loro discendenti a provvedere ai vari ampliamenti.

BIBLIOGRAFIA:
COMUNE DI PIOBBICO, 1999


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 02.04.2001
    Ultima modifica: 17.12.2004

Nessun documento correlato.


Cenni storici su Piobbico

Il centro storico di Piobbico