Funghi, flora e fauna
Russula olivacea
Russula olivacea (Schaeff.) Persoon
Famiglia: Russulaceae
Descrizione: Cappello: 8-20 cm di diametro, inizialmente convesso poi piano, depresso al centro, margine ricurvo poi piano, non scanalato. Cuticola asciutta e opaca, spesso screpolata, colore molto variabile da verde, verde molto chiaro, olivastro, grigio-olivastro, giallo-verdastro, bruno-vinoso. Imenoforo: lamelle adnate o annesse, fitte poi spaziate, con lamellule, spesse, facilmente separabili, color bianco-crema poi giallo ocraceo. Microscopia: spore 8,5-10 x 7,5-9 µ, subovoidali, con verruche coniche che formano delle creste corte, e spine evidenti. Basidi: clavati, tetrasporici. Cistidi: fusifomi. Pileipellis: peli corti, plurisettati, con terminali affusolati, cilindrici. Gambo: 4-10 x 2-4 cm, cilindrico, compatto, duro, pieno poi spugnoso, colore bianco a volte con sfumature rosate o lilla. Carne: compatta, spessa, bianca, rosso-vinoso sotto la cuticola.
Commestibilità: commestibile dopo cottura, infatti se mangiata poco cotta può causare intossicazione per la presenza di sostanze tossiche termolabili..
Biologia e habitat: cresce dall’estate all’autunno nei boschi di faggio e di querce: in quelli di faggio si trovano gli esemplari di colore verdastro, olivaceo, grigio-olivastro, verde molto chiaro, mentre nei boschi di quercia gli esemplari sono bruno vinoso, rosso bruno e comunque con il colore rosso diffuso.
Presenza nella zona di studio: Bosco di Tecchie nella Serra di Burano.
Note: questa russula è molto pericolosa perché in provincia c’è l’abitudine di cucinare le russule sulla griglia, e se non sono ben cotte possono causare intossicazione di tipo gastrointestinale e spesso con conseguente ricovero ospedaliero.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 24.12.2018
Ultima modifica: 24.12.2018




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