Funghi, flora e fauna
Cefalo dorato - Chelon auratus
Chelon auratus (Risso, 1810)
(= Liza aurata; = Mugil auratus)
Nome volgare: Cefalo dorato - nomi commerciali: Cefalo dorato, Cefalo, Lotregano - nomi dialettali fanesi: Baldigâra, Bavigia dòra
Famiglia: Mugilidae
Caratteri distintivi: corpo fusiforme, testa appiattita superiormente con muso piuttosto appuntito; labbro superiore sottile. Spazio davanti agli occhi, fra le due narici destre e sinistre, privo o quasi di squame; un solo solco sulle squame della parte anteriore del dorso. Spazio giugulare largo. Colore grigio scuro sul dorso, argenteo con linee longitudinali più scure sui fianchi. Una vistosa macchia dorata sull’opercolo e a volte un'altra dietro l'occhio. Lunghezza sino a 40 (55) cm.
Rispetto alle altre due specie di Cefali che possono avere macchie dorate sull'opercolo, si distingue dal Cefalo verzelata (Chelon saliens), per lo spazio fra le due narici destre e sinistre privo o quasi di squame (anziché con piccole squame) e un solo solco sulle squame della parte anteriore del dorso (anziché 2-5) e dal Cefalo calamita (Chelon ramada) per lo spazio fra le due narici privo o quasi di squame (anziché con squame); rispetto al Cefalo labbrone (Oedalechilus labeo) e al Cefalo bosega (Chelon labrosus) ha labbro superiore sottile (anziché alto e con una fila di sottili pliche verticali o più file di papille) e spazio giugulare largo; rispetto al Cefalo (Mugil cephalus) ha occhio privo di una grande palpebra adiposa.
Biologia e habitat: specie bentopelagica, eurialina e gregaria, vive in prossimità della costa su fondali sabbiosi e fangosi. Pur preferendo le acque salate, frequenta anche estuari e lagune salmastre. La riproduzione avviene in autunno. Si nutre di particellato organico presente sul fondo, microalghe e piccoli invertebrati.
Distribuzione in Italia: segnalata in tutte le acque marine costiere italiane.
Frequenza di osservazione e distribuzione nella zona di studio (Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino sino a 34,5 miglia al largo): poco frequente, nelle acque costiere su fondi mobili.
Un esemplare pescato nel dicembre 1969 a 2 miglia al largo della costa tra Pesaro e Fano, su fondale sabbioso-fangoso (PICCINETTI, 1971). Alcuni esemplari pescati con la sciabica presso riva a Fano da maggio a luglio 2007. Osservata sul fondale roccioso e sabbioso lungo la costa del S. Bartolo tra Pesaro e Gabicce (BUSIGNANI, 2011).
Compare nel pescato delle barche che operano con reti da imbrocco e spesso nelle pescherie di Fano.
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 01.07.1999
Ultima modifica: 19.11.2024
Nessun documento correlato.