Funghi, flora e fauna
Cheppia o Alosa - Alosa fallax
Alosa fallax (Lacépède, 1803)
Nome volgare: Cheppia - nomi commerciali: Alosa, Cheppia - nome dialettale fanese: Chiéppa
Famiglia: Clupeidae
Caratteri distintivi: corpo allungato, piuttosto alto e compresso lateralmente. Mascella inferiore lievemente prominente, quella superiore con un'insenatura mediana dove si inserisce la punta della mascella inferiore. Sull'opercolo si trovano delle striature disposte a raggiera. Il ventre appare seghettato per la presenza di squame simili a scudetti, che formano una carena. Il dorso è verde-azzurro, i fianchi e il ventre argentei. Lungo il fianco, in vicinanza dell'opercolo, possiede una macchia scura seguita da altre 5-7 più piccole. Lunghezza fino a 55 cm.
Si distingue dalla Sardina (Sardina pilchardus) per il corpo più alto e compresso, per la serie di macchie scure sul fianco e per l'inizio della pinna dorsale solo un poco più avanti di quello delle ventrali (anziché nettamente più avanti); dalla Papalina (Sprattus sprattus) e dall'Alaccia (Sardinella aurita) per l'opercolo striato e in più dalla seconda per l'inizio della pinna dorsale solo un poco più avanti di quello delle ventrali (anziché nettamente più avanti).
Biologia e habitat: specie pelagica, anadroma ed eurialina, vive gregaria in mare aperto sino a 30 m e oltre di profondità. Entra nei fiumi e in acque salmastre, durante la primavera, per la deposizione delle uova. Si nutre di crostacei planctonici ed occasionalmente di piccoli pesci.
Distribuzione in Italia: segnalata in tutti i mari italiani.
Frequenza di osservazione e distribuzione nella zona di studio (Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino sino a 34,5 miglia al largo e bacino del Metauro): comune, sia nelle acque libere al largo sia presso la costa; rara in acque dolci. Pescata nel 1969-1970 da 0,5 a 4 miglia al largo della costa tra Pesaro e Fano (PICCINETTI, 1971). Pescata nel 1980-1990 nelle acque salmastre della foce del Metauro (CAVALIERI, com. pers.) e del Porto di Fano con la bilancia; alcuni individui di circa 10 cm pescati nel F. Metauro a circa 6 km dalla foce nel settembre 2002, subito a valle di una traversa (BAI, com. pers.).
Compare nel pescato delle barche che operano con reti da traino pelagiche e a circuizione e talvolta nelle pescherie di Fano.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.07.1999
Ultima modifica: 03.11.2024
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