Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Lasca - Protochondrostoma genei

Leccia - Lichia amia

Latterino capoccione - Atherina boyeri


 

Atherina boyeri (Risso, 1810)

Nomi volgari: Latterino capoccione - nome commerciale: Latterino - nomi dialettali fanesi: Aquadèl, Gavón

Famiglia: Atherinidae

Caratteri distintivi: corpo affusolato, cilindrico, più compresso nella metà posteriore. Bocca obliqua e fornita di piccoli denti, mascella inferiore leggermente sporgente rispetto a quella superiore. Occhi grandi, con diametro superiore alla lunghezza del muso. Due pinne dorsali piccole e distanti tra loro. Dorso grigio o grigio-giallastro con punteggiature nere. Lungo i fianchi decorre una linea scura longitudinale sormontata da una linea brillante chiara, a volte argentee e poco visibili. Le pinne sono grigio-chiare. Può raggiungere i 10 (13) cm di lunghezza.

Si distingue dal molto simile Latterino sardaro (Atherina hepsetus) per avere 41-49 squame lungo la linea laterale (anziché 61-65), 40-49 vertebre (anziché 53-57) e diametro oculare maggiore della lunghezza del muso (anziché uguale o inferiore); dall’Argentina (Argentina sphyraena), pure segnalata in Adriatico ma a profondità maggiori, per la presenza della seconda pinna dorsale (anziché di una piccola pinna adiposa, senza raggi); dai Clupeidi e dall’Alice per avere due dorsali (anziché una sola); dai Mugilidae per la presenza delle linee longitudinali scura e chiara lungo i fianchi.

Biologia e habitat: specie demersale, ma anche di acque lontane dal fondo, ed eurialina, vive sia in mare sia in acque salmastre e dolci. Possiede abitudini gregarie. Si nutre di crostacei planctonici e di invertebrati bentonici.

Distribuzione in Italia: segnalata in tutte le acque marine costiere italiane ed anche in acque interne.

Frequenza di osservazione e distribuzione nella zona di studio (Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino sino a 34,5 miglia al largo): poco frequente, nella zona dei fondi mobili costieri, anche in acque salmastre.

Pescata, sub Atherina mochon, nel 1969 alla foce del Metauro e nel Porto di Fano (conserv.). Pescata nel 1969-1970 da 0,5 a 4 miglia al largo della costa tra Pesaro e Fano, su fondale da sabbioso a fangoso-sabbioso (PICCINETTI, 1970b, PICCINETTI, 1971). In TORTONESE, 1975 risultano esaminati numerosi esemplari provenienti da Fano, senza altra specificazione. Osservata raramente nel 1991-1992 a Baia Flaminia di Pesaro presso riva, su fondale sabbioso-fangoso (PARA e GABUCCI, com. pers.).

Veniva catturata con la bilancia e il cogollo. Compare talvolta nelle pescherie di Fano, proveniente da zone fuori dell’area di studio, come le Valli di Comacchio.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.07.1999
    Ultima modifica: 04.02.2025

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