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Checklist dei Rettili della Provincia di Pesaro e Urbin...

Cervone - Elaphe quatuorlineata

Biacco - Hierophis viridiflavus


Biacco - Hierophis viridiflavus (Lacépède, 1789)

taxa. Il report ex Art. 17 per queste due specie sarà unico, sub H. viridiflavus.

Nomi dialettali: Biscia, Bèscia, Bisción, Sérp, Sèrp, Sérpa, Sèrpa; Pocciavacche (nella zona di Cantiano); Biacco del fenotipo nero: Biscia nera, Serpe nera; Carbunâr (da referente di Fano)

Ordine: Squamata. Famiglia: Colubridae

Per la nostra zona di studio sono indicate sia la sottospecie Biacco nero - Hierophis viridiflavus carbonarius (Bonaparte, 1833), sia la ssp. nominale H. v. viridiflavus.

Note tassonomiche: Hierophis carbonarius è stato proposto su base genetica da MEZZASALMA et al. (2015) come buona specie separata da H. viridiflavus, ma SPEYBROECK et al. (2020) suggeriscono di considerarla ancora come sottospecie di H. viridiflavus in attesa di ulteriori indagini.

Caratteri distintivi: lunghezza totale 110-150 cm e fino a 169 cm. Il corpo è slanciato, le squame dorsali del tronco lisce, non carenate. Presenta di norma 8 squame sopralabiali e sotto la preoculare una suboculare più piccola. La colorazione si presenta, anche nella nostra zona di studio, in due fenotipi, uno giallo-nero (fenotipo viridiflavus) con macchie e strisce bianco-giallastre su dorso e fianchi e giallastro o bianco-giallastro sulle parti inferiori, l’altro nero (fenotipo carbonarius) con debole macchiettatura chiara disposta col disegno del primo fenotipo su dorso e fianchi e bianco-grigiastro, grigio o biancastro sulle parti inferiori. Sono anche presenti esemplari quasi completamente o del tutto neri (forme melanotica e melanica). I due fenotipi sono riconducibili a quelle che sono state considerate nel tempo dagli Autori semplici varietà, specie distinte o sottospecie: in prevalenza alla ssp. viridiflavus per il primo fenotipo e alla ssp. carbonarius per il secondo. Compaiono anche livree più scure rispetto alla giallo-nera tipica e tendenti a quella nera, attribuibili sia all’una che all’altra sottospecie. I giovani hanno un disegno tipico sul capo e macchie scure sul corpo, più marcate nel tratto anteriore. Sessi simili. Specie simili: gli esemplari a livrea nera (melanici o melanotici) possono confondersi con quelli analoghi di Natrice dal collare elvetica e di Natrice tassellata, i quali però hanno fra l’altro le squame del dorso carenate (anziché lisce).

Biologia: possiede abitudini diurne, si muove velocemente sul terreno e sa arrampicarsi con agilità e all'occorrenza anche nuotare. Manifesta una certa aggressività qualora venga a trovarsi privo di vie di fuga o se catturato. La sua tecnica di caccia si basa sull'inseguimento o sulla cattura di sorpresa delle prede. Si nutre di lucertole, piccoli mammiferi, serpenti, meno spesso di uccelli, loro uova comprese. L'accoppiamento avviene fra aprile e giugno, Le uova (5-15) vengono deposte in cavità del terreno e i piccoli nascono dopo circa due mesi.

Distribuzione in Italia: il Biacco è presente in tutta Italia, dal livello del mare a 1800 m di quota nell’Appennino. H. v. viridiflavus è indicato per il Piemonte meridionale, Italia tirrenica dal Lazio alla Liguria e in Sardegna, H. v. carbonarius dal Piemonte al Friuli-Venezia Giulia, lungo la costa adriatica e in tutto il meridione, Sicilia compresa, con un’ampia fascia di contatto tra i loro due areali (MEZZASALMA et al., 2016 e dI NICOLA et al., 2019, riferendosi però ai due taxa considerati come specie distinte), fascia che è corrispondente nella nostra Provincia alla zona appenninica interna.

Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie largamente diffusa. Frequenza di osservazione: frequente. Distribuzione altitudinale: dal livello del mare a 1500 m (M. Nerone). Osservazioni: dati dal 1980 (1975) al 2020. Presente in tutta la zona di studio, pur non potendo specificare per i singoli esemplari osservati l’appartenenza all’una o all’altra sottospecie, in quanto distinte su base quasi del tutto genetica. Dai dati raccolti - quando è stato annotato anche il carattere del tipo di colorazione, riferiti a 45 esemplari - risulta una prevalenza del fenotipo giallo-nero (viridiflavus, riferibile per lo più alla ssp. corrispondente) nella zona appenninica interna e sino alle quote maggiori, e la sola presenza del fenotipo nero (carbonarius, riferibile per lo più alla ssp. corrispondente) nella zona più prossima al mare (carta distribuz. e tabella pag. 359). Una situazione analoga è stata osservata da BASSINI et al. (1991) in Emilia-Romagna, ipotizzando che in Padania vi sia una maggiore frequenza del fenotipo giallo-nero nella fascia da 400/450 m sino ad almeno 1300 m, e del fenotipo nero con piccole vermicolature biancastre nella fascia da 0 a 400/450 m.

Osservazioni del fenotipo giallo-nero (viridiflavus), da 350 a 1500 m di quota: loc. Conca di Montegrimano (cella n.10) a 400 m il 17-6-2020 (Bagli, com. pers.). Pietrarubbia (cella n.8) a 700 m il 24-7-2020 (CECCUCCI C., com. pers.). M. delle Ortelle sulla destra idrografica della Gola della Madonna del Sasso (Pergola) (cella n.35) a 490 m circa nel maggio 2020 e Cabernardi (Sassoferrato, AN) (cella n.35) a 380 m circa nel maggio 2020 (CECCUCCI R., com. pers.). Zona di Bocca Serriola (Apecchio) (cella n.31) a 680 m di quota nel 1985 circa (FAZI, com. pers.). Serre ad Acquapartita (cella n.32) a 687 m il 23-5-2020 (BIGELLI S., com. pers.). M. Petrano presso Moria (Comune di Cagli) (cella n.33) a 570 m nel settembre 1975 (POGGIANI). Gruppo del M. Nerone: valle del Giordano a monte di Pianello di Cagli (cella n.33) a 500 m circa il 2-4-2016 e versante di NE sopra Acquanera (cella n.33) il 17-5-2017 (FANESI, com. pers.); loc. Campo Vecchio presso il Rio Vitoschio (cella n.32) a 420 m l’8-5-2020 (DIONISI V.); cima del M. Nerone (cella n.32) a 1500 m il 17-7-2019 (LELI e BARZOTTI, com. pers.). M. Catria a Pian d'Ortica (cella n.38) a 1370 m nell'estate 1995 e Gola del Burano (cella n.37) a 350 m circa il 21-5-2005 (LELI, com. pers.). Nella zona di Cantiano (cella n.37) a 350-400 m di quota era possibile osservare fino agli anni ‘70 del secolo scorso numerosi biacchi di questo fenotipo scaldarsi al sole sui muretti a secco a sostegno delle strade, mentre oggi la loro presenza risulta più ridotta (LELI, com. pers.).

Osservazioni della livrea giallo-nera più scura (intermedia tra i fenotipi giallo-nero e nero), da 200 a 760 m di quota: Loc. Molino Renzini lungo il F. Conca a Sassofeltrio, in Provincia di Rimini (cella n.4) a 215 m, in (cf.) accoppiamento, il 18-5-2009 e Tavoleto (cella n.10) a 360 m nel 2005 (BAGLI, com. pers.). Auditore (cella n.10) a 365 m il 25-4-2017 (da: iNaturalist). Combattimenti ritualizzati tra maschi oppure corteggiamenti: zona di Monteporzio (cella n.30) nel maggio 2019 (CECCUCCI R., com. pers.) e Ostra Vetere (AN) (cella n.36) a 215 m il 12-5-2020 (FIACCHINI, com. pers.). Dintorni di San Lorenzo in Campo (cella n.29) a circa 200 m l’11-2-2020 (PRINCIPATO, com. pers.). Ponte Cappuccini a Pietrarubbia (cella n.8) a 760 m il 3-6-2019 (DAL CIN, com. pers.). M. di Montiego in loc. Orsaiola (cella n.26) a 420 m il 3-10-2014 (PANARONI, com. pers.).

Osservazioni del fenotipo nero (carbonarius) con debole macchiettatura chiara e di esemplari melanici o melanotici, da 10 a 690 m di quota: Gradara (cella n.6) a 136 m nel 2017 (da: iNaturalist). Colle San Bartolo a Pesaro (cella n.6) nell’aprile 1993 (GIACCHINI, com. pers.). Metauro a Fano (cella n.14) a 10 m nell’aprile 1975 ed un esemplare di 140 cm trovato morto nell’ottobre 1993 (POGGIANI). Collina di Monte Giove a Fano (cella n.13): a 180 m un combattimento ritualizzato tra maschi melanici oppure un corteggiamento nel maggio 2009 (ORAZIETTI, com. pers.) e diversi esemplari nel corso degli anni sino al 2020 (RICCI, com. pers.). Strada ad est di Mombaroccio (cella n.13) a 155 m, un esemplare melanico trovato morto il 18-6-2020 (ROSSI, com. pers.). Pianura del Metauro a Fossombrone (cella n.28) a 115 m il 28-6-2020 (CECCUCCI, com. pers.). Pianura del Cesano a San Michele al Fiume (cella n.29) a 105 m il 28-6-2020 (FIACCHINI, com. pers.). Zona collinare di Fratte Rosa (cella n.29) il 9-7-2020 (ROSSI, com. pers.). F. Candigliano all’estremità di SE della Gola del Furlo (cella n.27) a 180 m nell’aprile 2017 (LELI, com. pers.). M. Pietralata (Monti del Furlo) il 25-6-2016 (GIACCHINI, com. pers.). F. Burano a Smirra di Cagli (cella n.34) a 210 m il 7-6-2020 (MARZANI, com. pers.). Monte Cerignone (cella n.9) a 520 m il 2-6-2020 (BAGLI, com. pers.). M. Nerone a Rocca Leonella (cella n.33) il 24-7-1990 (DIONISI V. e POGGIANI). M. Catria: zona tra Frontone e Fonte Avellana (cella n.38) a 500 m circa il 15-5-2019 (GIACCHINI, com. pers.); Fonte Avellana a 690 m il 12-6-2020 (MARZANI, com. pers.). Habitat: zone erbose, arbusteti, boschi comprese le faggete, zone rocciose, campagna con alberature, muretti a secco, siepi e periferie urbane.

Dati accertati fuori della zona di studio: fenotipo giallo-nero (viridiflavus) nella zona del M. Cucco (cella UJ10) nel 1993 (TAVONE, com. pers.) e a Ponte Messa lungo il F. Marecchia (Pennabilli, RN) (cella TJ75) a circa 400 m di quota nel 2014 (CECCUCCI C., com. pers.).

Dati bibliografici: Parco Naturale del Monte San Bartolo (celle n.1 e 6), nel 2010-2011 (RISVEGLIA et al., 2011 e UNIVERSITA’ DI URBINO, 2010 - inedito). Cella n.3 tra San Marino e Marche, del fenotipo carbonarius (TEDALDI et al., 2014). Cella tra Emilia-Romagna e Marche n.5 dal 1970 al 1993 (MAZZOTTI & STAGNI, 1993). Celle n.2, 4 e 5 tra Emilia-Romagna e Marche, nel periodo a partire dal 1980 (MAZZOTTI et al., 1999). Parco del Sasso Simone e Simoncello (celle n.8 e 15), nel febbraio-luglio 2000 (PANDOLFI & MACCHIA, 2001). Osteria Nuova di Montelabbate nella valle del Foglia (cella n.12) nel luglio 1989 e loc. S. Bartolo a Urbino (cella n.17) il 31-12-1986 con colorazione “vicina al fenotipo carbonarius” (VANNI et al., 1994, legit M. PANDOLFI). Celle tra Toscana e Marche n.15 dal 1985 e n.23 (VANNI & NISTRI, 2006 riportando per la n.23 a loro volta un dato bibliografico). Riserva naturale del Sasso di Simone in Provincia di Arezzo, Toscana (cella n.15) (VANNI, 2001). Monti e Gola del Furlo (cella n.27), nel 2017 e 2018, piuttosto comune (FABBRI, 2018 - inedito). Celle tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona n.22, 30, 35, 36 e 39 nel periodo a partire dal 1994 e 21, 29 e 38 sino al 1993 (FIACCHINI, 2003).

Normative di tutela: Hierophis viridiflavus è specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato III) e specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa in base alla Dir. Habitat 92/43 del 1992 (All. IV). Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 07.08.2024

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