Funghi, flora e fauna
Cervone - Elaphe quatuorlineata
Cervone - Elaphe quatuorlineata (Bonnaterre, 1790)
Ordine: Squamata. Famiglia: Colubridae
Caratteri distintivi: lunghezza totale 130-170 cm, raramente 190 cm e più. Presenta due o più di rado tre squame preoculari. Negli adulti le squame sul dorso sono debolmente carenate, in misura maggiore nella metà posteriore del tronco. La colorazione è variabile dal giallastro al grigiastro; gli adulti presentano 4 linee scure longitudinali ben evidenti lungo il corpo, due per lato, e una banda scura tra la commessura della bocca e l’occhio. I giovani hanno una colorazione del tutto diversa: su un fondo chiaro spiccano vistose macchie scure sul capo, una o due serie di macchie tondeggianti o a barra trasversale sul dorso e più piccole sui fianchi. Esemplari in transizione tra la colorazione giovanile e quella adulta mostrano un pattern intermedio. Sessi simili. Specie simili: nella nostra zona di studio si può confondere con il Saettone (Zamenis longissimus), che però ha una sola squama preoculare (anziché 2 o 3), squame dorsali lisce (anziché debolmente carenate), corpo talora con accenni di linee longitudinali scure (anziché quattro linee scure ben evidenti) e giovani con macchiettatura meno marcata.
Biologia: il Cervone è un serpente con movimenti spesso lenti e difficilmente morde se molestato. Può arrampicarsi con agilità sugli alberi e all'occorrenza anche nuotare. Per muoversi e cacciare preferisce il crepuscolo o quando il cielo è nuvoloso. Le prede, soprattutto mammiferi e lucertole, vengono catturate all'agguato e uccise per costrizione. Data la sua attitudine a nutrirsi anche di uova e pulcini di uccelli, a volte lo si trova all’interno di pollai situati vicino ambienti naturali e poco disturbati. L’accoppiamento avviene di solito da aprile a maggio. Le uova (8-12) vengono deposte da metà giugno a luglio. I piccoli nascono dopo circa due mesi e hanno una lunghezza di 30-35 cm.
Distribuzione in Italia: il limite nord del suo areale, esteso nel meridione e nel centro della penisola, giunge alla Toscana e alle Marche, e va dal livello del mare sino a 600 m circa di quota. Per quel che riguarda regioni a noi vicine, risulta presente in Toscana sino a 940 m (VANNI & NISTRI, 2006). Assente in Sardegna e in Sicilia.
Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie poco diffusa. Frequenza di osservazione: scarsa. Distribuzione altitudinale: da 100 m (Montecchio) a 700-800 m (dintorni di Apecchio e Serra dei Castagni). Osservazioni: dati dal 1980 al 2023. Zona di media e alta collina e appenninica esterna: Montecchio in Comune di Vallefoglia (cella n.11) a 100 m di quota il 30-6-1984 (FAZI, com. pers.). Monti del Furlo (cella n.27): un giovane nel maggio 2009 (POLI, com. pers.); M. Pietralata: Cà le Fosse nel versante SO il 9-6-1985 (PELLEGRINI, com. pers.), versante SO nella primavera 2000 (MANIERI, com. pers.), Rifugio del Furlo a 630 m un giovane il 26-7-2016 (MARZANI, com. pers.), versante SO a 497 m il 4-5-2019 (GIOVAGNOLI, com. pers.), Chiesa di Pietralata a 540 m a fine giugno 2020 (POLI, com. pers.); M. Paganuccio: un esemplare di circa 130 cm trovato morto sulla strada che costeggia il Fosso del Rio a circa 210 m il 28-5-1989 (DIONISI V.), versante SO nell’estate 1980 circa e Valle dell’Inferno nel 1990 circa (FAZI, com. pers.), loc. la Pradella a 600 m il 17-5-2003 (CAVALIERI e BASSI, com. pers.), Case i Fabbri a 760 m nel luglio 2004 (FAZI e GIACCHINI, com. pers.), C. S. Ubaldo a 690 m il 25-6-2020 (POLI, com. pers.); Gola del Furlo, un giovane nel giugno 2014 (BARNOFFI, com. pers.). Monti della Cesana (cella n.18): località Cuffà nei dintorni Gola della Madonna del Sasso (Pergola) (cella n.35) a 350 m il 10-5-2020 di S. Maria delle Selve nella primavera del 1990 (MICHELI, com. pers.), Colla Romana e M. S. Angelo nel maggio 2000 (PELLEGRINI, com. pers.). (CECCUCCI R., com. pers.). Zona appenninica interna: dintorni di Apecchio (cella n.32) a 500-750 m il 24-5-1998 (MICHELI, com. pers.). Gola di Gorgo a Cerbara (cella n.33) il 13-6-2011 (RENZAGLIA, com. pers.). Valle del Candigliano ad Abbadia di Naro (Cagli) (cella n.26) a 300 m il 29-5-2010 (RICCI, com. pers.). Gruppo del M. Nerone: valle del Giordano presso Cerreto (cella n.33) il 28-4-2003 (POLI, com. pers.); zona Rocca Leonella - Fosso del Presale (cella n.33) a 520 m circa, un giovane il 18-5-2018 (COPPARI, com. pers.) e il 27-5-2020 un esempl. trovato ucciso sulla strada (SALTARELLI, com. pers.); un giovane di 25-30 cm trovato ucciso sulla strada nella zona di Fosto (versante di NE) nel 2021 e un altro nel versante di NE a 1020 m di quota nel luglio 2023 (FANESI, com. pers.). Serra dei Castagni nei dint. di Acquapartita (cella n.32) a 700-800 m nel 1992 circa (CUCCHIARINI F., com. pers.). Habitat: arbusteti, boschi radi anche di conifere esotiche, pietraie.
Dati bibliografici: Monti del Furlo (cella n.27): Gola del Furlo, prima del 1990 (FURLANI, 1990, su segnalazione di A. BRILLI-CATTARINI); M. Paganuccio il 24-4 e l’8-7-2018, in ambiente con numerose pietre affioranti (FABBRI, 2018 - inedito). Cella n.39 tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona nel periodo a partire dal 1994 (FIACCHINI, 2003).
Normative di tutela: specie rigorosamente protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato II); specie di interesse comunitario che richiede zone speciali di conservazione (Allegato II) e una protezione rigorosa (Allegato IV) in base alla Direttiva Habitat 92/43 del 1992. Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013).
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 15.07.2003
Ultima modifica: 19.10.2024
Nessun documento correlato.