Funghi, flora e fauna
Colubro di Ricciòli - Coronella girondica
Colubro di Ricciòli - Coronella girondica (Daudin, 1803)
Ordine: Squamata. Famiglia: Colubridae
Caratteri distintivi: lunghezza totale 40-60 cm e fino a 76 cm. Femmine di solito più lunghe dei maschi. Presenta sul muso la placca rostrale non incuneata tra le due internasali, una squama preoculare, 8 squame sopralabiali e squame dorsali lisce, non carenate. Una banda scura partendo dall'angolo della bocca passa nella regione oculare e attraversa quella prefrontale. Il corpo presenta nella parte dorsale una colorazione bruno-grigiastra con macchie scure e spesso con toni rosati o giallastri. Le parti ventrali sono giallastre con due file di grosse macchie scure, anche disposte a scacchiera. Sessi simili. Specie simili: si può confondere con il Colubro liscio (Coronella austriaca), che però ha una stria scura che dall'angolo della bocca giunge sino alla regione oculare e prosegue solitamente sino alla narice (anziché fermarsi all'occhio e attraversare la regione prefrontale), la squama rostrale incuneata tra le due internasali, 7 squame sopralabiali (anziché 8) e ventre di colore uniforme (anziché con vistose macchie scure).
Biologia: specie soprattutto terricola, piuttosto lenta nei movimenti, attiva soprattutto al mattino, al crepuscolo e durante la notte. Di giorno rimane nascosta sotto le pietre o nel fitto dei cespugli. Si difende con la secrezione maleodorante delle ghiandole cloacali. Il letargo si protrae da ottobre a marzo-aprile. Si nutre soprattutto di lucertole ma anche di giovani serpenti, da giovane di grossi artropodi. Le femmine depongono da 1 a 4 uova; tra luglio e agosto nascono i piccoli lunghi circa 15 cm.
Distribuzione in Italia: presente nelle regioni settentrionali e centrali. Per quel che riguarda regioni a noi vicine, risulta presente in Emilia-Romagna con maggiore frequenza nella fascia da 200 a 400 m e sino a 880 m (MAZZOTTI et al., 1999) e in Toscana sino a 1000 m (VANNI & NISTRI, 2006).
Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie poco diffusa. Frequenza di osservazione: rara. Distribuzione altitudinale: da 350 m (Monti della Cesana) a 680 m (Bocca Serriola). Osservazioni: dati dal 1994 al 2017 . Zona di media e alta collina e appenninica esterna: dintorni di Col d’Orsola sul M. Pietralata (Monti del Furlo) (cella n.27) l’8-9-2002 (FURLANI, com. pers.). S. Maria delle Selve sui Monti della Cesana (cella n.18) a 350 m di quota nell'aprile 2007 (KLAVER, com. pers.). Zona appenninica interna: Chizanchi presso Bocca Serriola (cella n.31) a 680 m il 25-8-1994 (FAZI e PANDOLFI, com. pers.). Serre a ovest di Pianello di Cagli (cella n.32) nel giugno 2010 (RICCI, com. pers.). M. Cardamagna nel Gruppo del M. Nerone (cella n.32) nel 1990 circa (FAZI e CAVALIERI, com. pers.). Cantiano (cella n.37) il 13-5-2017 (da: iNaturalist). Habitat: prati con rocce, radure erbose e boschi radi.
Dati bibliografici: loc. Castellaro - Rep. San Marino (cella n.3) a 430 m di quota, una femmina morta sulla strada il 28-9-2017 (CASALI et al., 2017). Monti del Furlo (cella n.27) a C. S. Ubaldo sul M. Paganuccio a 690 m il 17-6-2018, in ambiente con numerose pietre affioranti (FABBRI, 2018 - inedito). Zona di Apecchio, prima del 1999 (foto N. Bressi in LAPINI et al., 1999, pag. 122). Celle n.35 e 36 tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona, nel periodo dal 1994 (FIACCHINI, 2003). Normative di tutela: specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato III). Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 15.07.2003
Ultima modifica: 25.11.2024
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